𝐗𝐈𝐈𝐈. 𝑱AYSON 𝑴ORENO ₉ don't make a sound

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oc for: ljthivm -H1STRI0
roleplay: don't make a sound
oc number: this is the only oc that i'll make
other tags: _denki_is_a_pikachu_perché secondo lei i filippini si stanno estinguendo
dcleyh14 -nemvsis MaryclaireQuinn
-rogerwaters AryaDuvelder
RaccontiStravaganti Giovannigacha243
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𝐎𝐂'𝐒 𝐈𝐍𝐓𝐑𝐎𝐃𝐔𝐂𝐓𝐈𝐎𝐍 ::

𝐧𝐚𝐦𝐞 ₉ jayson
𝐬𝐮𝐫𝐧𝐚𝐦𝐞 ₉ moreno
𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐭𝐫𝐲 ₉ philippine ancestry
𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫 ₉ cis amab
𝐩𝐫𝐨𝐧𝐨𝐮𝐧𝐬 ₉ he | him | his
𝐚𝐠𝐞 ₉ diciassette anni
𝐳𝐨𝐝𝐢𝐚𝐜 𝐬𝐢𝐠𝐧 ₉ acquario
𝐦𝐛𝐭𝐢 ₉ intp-a
𝐞𝐧𝐧𝐞𝐚𝐠𝐫𝐚𝐦 ₉ 8w7
𝐬𝐞𝐱𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐲 ₉ abrosessuale

𝐈. ₉ first name

» jayson «

Al ragazzo piaceva il suo nome.
Finché non gli piacque più, non come prima, almeno.
Aveva da poco appreso il mito di Giasone e gli argonauti, e si era reso conto di quanto il suo nome fosse anonimo. I suoi genitori non l'avevano chiamato Jason e nemmeno direttamente come l'eroe greco.
No, dovevano usare una variante per chiamare il proprio figlio.
Jayson. Medesimo significato di Jason. Molto simile la scrittura. Il suono quasi pareva lo stesso. Ma quella y fungeva da nota stonata in una graziosa melodia e questo Jay lo detestava.
Almeno l'abbreviazione non gli dispiaceva, era semplice abbastanza da far in modo che il ragazzo non trovasse niente da giudicare.

jayson è una variante del nome jason, a sua volta la forma anglofone di giasone. deriva dal greco Ἰάσων (Iasōn), che viene solitamente associato al verbo ιασθαι (iasthai, "guarire"), con il significato di "guaritore", "medico" o "portatore di salute". jayson è uno dei nomi più diffusi nelle filippine, da cui il personaggio discende. onestamente, lo devo dire, in quelle zone si usano molto le varianti di altri nomi originari dei paesi colonizzatori che hanno influenzato quelle terre. niente di davvero caratteristico, e mi fa venire un colpo al cuore questo.

𝐈𝐈. ₉ last name

» moreno «

Sapete qual era la frase che Jay disprezzava con tutto se stesso? No? Ve la dico subito: "Sei sicuro di non essere spagnolo? O, non so, latino americano?"
Era davvero così difficile capire che le Filippine avevano subito svariate influenze da parte di altre potenze? Si poteva definire un Paese vergine, un neonato che cercava di fare i primi passi. Era un bambino, figlio di forze dominatrici e conquistatrici, come la Spagna e le grandi Americhe, ed era normale che un individuo avesse un patrimonio genetico derivante da quello dei genitori.
Rispondeva così Jay, sicuramente abbreviando il discorso ma sfruttando sempre lo stesso concetto.
Di conseguenza delle persone replicavano con un innocente "E allora è normale da parte nostra scambiarti per messicano".
E allora sarebbe stato normale da parte loro non avere pregiudizi. E allora era normale per Jay voler uccidere qualcuno.

moreno è un cognome d'origine catalana, spagnola e portoghese. è molto diffuso nelle filippine, come del resto lo è il nome del ragazzo. nonostante questo, le sue origini sono un poco più arcaiche e risalgono ai tempi rinascimentali, in quanto il termine "moreno" si usasse per indicare una persona dalla carnagione o dai capelli scuri. non per niente questo cognome significa "scuro", "bruno di carnagione" o "bruno"

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𝐈𝐈𝐈. ₉ age and zodiac sign

» seventeen «

A Jay piaceva il silenzio, davvero. Lo calmava, gli teneva compagnia. Poi a un certo punto cominciava a essere rumoroso, e questo dava al ragazzo i nervi.
Eppure era proprio con codesto silenzio, il vuoto che si cela nel persistente suono, che aveva festeggiato il suo diciassettesimo compleanno. Un evento insignificante, qualcosa che per lui non doveva nemmeno essere celebrata.
Era nato a Silentown. Probabilmente sarebbe morto a Silentown. Probabilmente omicidio, reso pazzo dal silenzio.
Jayson era un bocciolo di rosa bruciata, appassito ancor prima di fiorire. E tutto ciò perché aveva cominciato a rispondersi da solo piano piano, perché al posto dei sussurri altrui sentiva ronzii entrargli e uscirgli dalle orecchie, perché non aveva mai udito la sua vera voce in vita sua.
Il tempo si fermava a Silentown.

jayson è nato il giorno del malato, nonché al crepuscolo variopinto del dodici febbraio. non pianse nemmeno alla nascita, quasi soffocato dall'umidità di quel giorno.
non gli piace il suo compleanno, così inutile come data che lo sorprende ancora vederlo evidenziato sul calendario dei suoi genitori.
dopotutto, e non potete biasimarlo, che senso aveva festeggiare senza una canzone, grida di divertimento e risa estasiate. che senso ha festeggiare se non si è felici?
questi pensieri hanno tormentato i diciassette anni di vita del ragazzo fin dal primo istante, come se fosse il suo scopo rispondere a tale domanda. forse, però, questo quesito rimarrà un eterno enigma irrisolto.

» aquarius «

" The music is not in the notes, but in the silence between "
- w.a. mozart

» indipendent, proud, (cruel)witty, authority hater, sarcastic, impulsive, unique, socially awkward, open-minded «

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𝐈𝐕. ₉ physical appearance and faceclaim

» tiktok : @/betraved ; ig : @/poorrave «

Il fatto che fosse severamente proibito far rumore, faceva sì che Jay stesse molto tempo dinanzi allo specchio del bagno a parlare con se stesso (sapeva che la situazione era grave quando si rese conto che i suoi pensieri, con cui conversava vivacemente, erano ciò che udiva meglio).
Questo, però, significava che aveva memorizzato ogni dettaglio di sé, del suo viso in particolare. Forse, essendo nella fase della crescita fisica e morale, non conosceva bene la sua persona in costante sviluppo, ma sapeva per certo di avere la sua propria immagine impressa nella mente.
Il suo viso era più simile a quello dei suoi nonni, dicevano i suoi genitori, e manteneva vive tradizioni e origini. Aveva gli occhi castano scuri, erano a mandorla, e non erano mai seri, avevano al loro interno una scintilla perenne d'ironia o divertimento, come se ti prendessero in giro. Le sue labbra erano piene, quasi rosse, ed erano la parte più delicata del suo volto ben definito, anch'esse spesso incurvate appena da ghigni ironici.
La sua carnagione caramello era adornata da collane e orecchini, per ottenere quest'ultimi aveva combattuto guerre e spargimenti di sangue con i suoi, e senza si sentiva nudo. Non aveva uno stile preciso ad accompagnare il suo corpo di un metro e settantacinque, e quegli accessori erano tutto ciò che potevano caratterizzarlo. A Jay andava benissimo perdersi tra la folla, essere solo uno dei tanti della massa, ma quando si guardava allo specchio voleva e desiderava vedere il suo vero io.

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𝐕. ₉ personality

he is: sarcastic, socially awkward, clever af, open-minded, authority hater
alignment: chaotic good
mbti: logico, intp-a
enneagram: 8w7

"I Logici sono noti per le loro brillanti teorie e la logica inesorabile: infatti, sono considerati i tipi di personalità più precisi dal punto di vista della logica."

jay è una persona geniale, davvero, ma è anche il tipico ragazzo che è bravo ma non si applica. diciamo che lui il motivo per applicarsi non l'ha mai capito, né trovato in realtà, e preferisce tenere per sé i suoi pensieri e le sue idee. ha un comprendonio terrificante, veloce e schietto e capace di fingersi lento o di passare inosservato. eppure al ragazzo piace usufruire di tale intelletto solo ed esclusivamente tramite l'ironia, e sebbene non dia confidenza alle altre persone, in molti sanno quanto la sua lingua sia una vignetta satirica.
jayson non è bravo con i sentimenti, ch'essi siano suoi o altrui. ragiona con la mente, troppo rumorosa per silentown, e non ascolta il cuore che sussurra seguendo le regole della città. di conseguenza, stare in compagnia è per lui una tortura. non sa come relazionarsi con le persone, in particolare con i coetanei. normalmente, in una partita a scacchi vince sempre, ma se gioca contro la vita sociale allora scopre sia di non avere idea di quali mosse mettere in atto né di avere pedine efficienti. quando sta in compagnia appare solitario oppure come la personificazione del disagio, e non ci sono vie di mezzo. a volte, però, jayson nutre il semplice sentimento di riuscire a sviluppare la sua compassione, di andare oltre alle paure, e magari anche solo rivolgere la parola a qualcuno. sicuramente, se sono altre persone a conversare con lui per prime, allora il giovane risponderà nel miglior modo possibile, rendendosi quasi disponibile.
jay gode della sua solitudine, non gli dispiace, così facendo passa molto tempo in camera sua. legge, guarda fuori dalla finestra, fissa il soffitto e cerca aneddoti stravaganti. sono attività noiose, ma alleviano il vuoto che prova nel vivere a silentown. sottolineamo, però, che è una persona precisa e dotato di pensieri e teorie solidamente fondati. poi entri in camera sua e trovi il caos, in cui lui si orienta in modo eccezionale, perché il cosmo si trova nella sua testa e lo aiuta a cogliere l'ordine persino nel disordine. è una persona eccentrica di e tutto a proposito di sé è anche peggio: il suo metodo di lavoro è un dinamico procrastinare e la sua stanza, come ho già detto in precedenza, è talmente disordinata che solo lui riesce a coglierne un meticoloso ordine organizzato.
jayson è un'anima libera e odia le autorità, perdere il dominio della propria persona. la sua più grande paura è difatti perdere la sua identità, ma soprattutto per lui è terrificante il solo pensiero di venir controllato da qualcun altro che non sia la mente. nella massa si può confondere, è vero, ma non fa parte di essa fino in fondo. jay, con le sue teorie e i suoi pensieri, rappresenta quel frammento di società che si sta perdendo nell'ignoranza altrui, la medesima che forse sarebbe in grado di far giungere nel mondo il buonsenso e il progresso. non per niente, se solo avesse vissuto in un posto che glielo consentisse, jayson brama di diventare un politico e di far sentire la sua vera voce al mondo che ancora non conosce.

𝐕𝐈. ₉ strenghts and weaknesses

strenght :: he's stubborn and determined
jayson è eccezionalmente testardo, nessuno può fargli cambiare idea e non demorde quando si mette in testa un pensiero o un obiettivo. vero è che è una persona che tende a procrastinare, ma state sicuri che è una scelta del tutto personale che gli viene spontanea, tanto alla fine farà tutto nel miglior modo possibile. insomma, non gli piace arrendersi. è, inoltre, determinato: sa che può farcela, perché non farlo? ha dei sogni, oppure delle mete da raggiungere dall'alba al tramonto, e non gli andrebbe bene sfiorare cio. la sua determinazione, che ahimè abbraccia spesso la sua sorella ambizione, gl'impedisce di accontentarsi, ogni desiderio coverà verrà reso realtà proprio da se stesso.

strenght :: he's sarcastic
è un individuo molto sarcastico, l'ironia gli scorre nelle vene ed è una proteina che il suo sangue trasporta. forse è uno dei tratti più caratteristici che possiede, tale senso dell'umorismo secco e talvolta oscuro lo distingue. dopotutto il suo sorriso è un ghigno quasi beffardo e i suoi occhi presentano perennemente una scintilla divertita al loro interno. ma alla fine il suo vero punto di forza è la capacità di sdrammatizzare, soprattutto quando anche solo la sua esistenza limitata dalla foresta che isola silentown è drasticamente tragica. per andare avanti a testa alta lui pensa, pensa e pensa. ma a cosa? spesso nella sua mente si cela una cronaca sulle sue giornate, con commenti sardonici che menomale nessuno può sentire. quando vivi in un paese tale non puoi far altro che sopravvivere, e l'umorismo è un'oasi nel deserto per jayson.

weakness :: he's proud
va bene essere confidenti in se stessi, va bene essere testardi de se si ha dei limiti, va bene essere determinati, va bene provare sicurezza e avere fiducia nelle proprie idee. il suo orgoglio, e con esso il suo egocentrismo, sono però un flagello che si deve portare sulle spalle. non che gli dispiaccia, è un torto per chi lo confronta e cerca di farlo ragionare nel momento in cui sbaglia ma non per jay. il problema è che jayson ha un pensiero critico sviluppato troppo e troppo poco e non è capace di riconoscere di aver commesso un errore, seppur insignificante. oppure, nell'eventualità che si senta tollerante in quell'attimo, è probabile che diventi un testo argomentativo vivente. lui convince gli altri che la sua opinione errata sia, in realtà, corretta ed è una dote motivata dalla sua testardia e dal suo orgoglio.

weakness :: he's socially awkward
la verità è che jay con gli altri ci starebbe pure, sul serio, è solo che non sa come fare a interagire con i suoi coetanei. nella massa si confonde, ma allo stesso tempo ella lo terrorizza: non spicca, non è emblematico e sicuramente passa inosservato. può sorridere in un modo sgargiante quanto falso, fare qualche battuta con il suo umorismo sardonico e magari aiutare nei compiti in classe chi ne ha bisogno. queste cose sono semplici, sono i punti che la sua guida di sopravvivenza ingloba. allo stesso tempo si morde il labbro fino a romperlo, si scarnifica le dita come se esso fosse un tic o qualcosa che non può frenare ed evita il contatto visivo che manco la peste. sembra tranquillo, ma in compagnia degli altri prova un senso di ansia e disagio, i quali lo divorano dall'interno. la sua calma non è menzogna finché è solo, poi perde le sue battute pronte e il cuore gli arriva in gola. ormai è giunto alla conclusione che socializzare = ansia ≠ controllo di se stesso. non gli piace fraternizzare, in poche parole.

𝐕𝐈𝐈. ₉ backstory

la storia di jayson non è molto dettagliata, forse è troppo semplice per un'anima eccentrica come la sua.
tutto comincia assai anni prima della sua nascita, quando i suoi genitori dovevano ancora venire al mondo. i suoi nonni erano conoscenti, compaesani che nelle filippine non trovavano futuro. e così partirono, mettendosi tra di loro d'accordo, stanchi della povera vita che si pretendeva dovessero condurre.
ironico fu scoprire che, guidati nel viaggio dalla speranza dei sogni tipici della loro gioventù sprecata, non si stavano dirigendo verso la loro salvezza. usarono treni, a volte si ritrovarono a supplicare per i passaggi e altre ancora dovettero solo camminare. così fu anche quando s'imbatterono nella selva, la quale fu percorsa da loro a piedi. di quell'episodio dissero fin fa subito di non ricordare nulla, però, essendo poi stati trovati privi di conoscenza ai confini del paese. chissà quale mistero accadde al loro arrivo, forse nessuno lo saprà mai.
fatto sta che i nonni di jayson si adattarono presto alle regole di silentown, già abituati ad avere poche scelte nella vita. almeno lì, però, riuscirono ad avere una famiglia, ad acquisire il rispetto dei concittadini. apparivano come un miracolo le gravidanze che riuscirono a cominciare qualche anno dopo il loro stabilimento, per le due coppie i bambini erano il vero motivo per cui avevano optato per la migrazione.
i suoi genitori crebbero, di conseguenza, insieme. erano uno il complice dell'altra, vivevano in un mondo tutto loro ed erano cresciuti con il pensiero che ci sarebbero sempre stati se uno di loro avesse avuto bisogno. jay crede che i due siano nati per amarsi, nient'altro avrebbe potuto aver senso per il loro rapporto. esistevano perché dovevano farsi imparare a vicenda come vivere. ce la fecero? bè, nell'adolescenza non ci volle molto per farli diventare la tipica coppia da childhood best friends to lovers.
da tanto amore nacque, al crepuscolo del dodici febbraio, il piccolo jayson. era un tesoro di bambino, docile e tranquillo, sveglio nel pensiero ma dormiente appena lo si mettava nella culla. si divertiva con poco, ma i suoi genitori soffrirono quando capirono che non avrebbero mai sentito la risata del loro cucciolo. tali emozioni ed esperienze, si deve dire questo, furono anche frutto della personalità eccezionalmente logica che il ragazzo maturò col trascorrere degli anni. con difficoltà a relazionarsi con le persone, jayson passava sempre di più giornate intere nella sua camera, a leggere oppure ad attaccare al soffito sticker glow in the dark che formavano non cielo stellato: non avrebbe giocato a calcio con suo padre, non sarebbe stato un amante dell'andare a fare shopping con sua madre. però, una cosa che nessuno avrebbe potuto mai privare ai due coniugi, era l'età dei perché. jay crebbe per essere curioso, divorato dalla frutrazione che covava nel non sapere. era così brillante come ragazzino, non si lasciava scappare niente. ancora oggi odia le sorprese e i misteri, ma immaginate a quanto lentamente abbia imparato a disprezzare silentown rendendosi conto che la sua cìttà sarà per sempre una domanda che contiene nel suo stesso testo la propria risposta implicita, una risposta così ben celata che nessuno ci prova nemmeno a cercarla.

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𝐕𝐈𝐈𝐈. ₉ family

piolo pascual as jay's father, vincent moreno

suo padre è un uomo gentile, buono e con un sorriso dipinto sul viso. è un'anima innocente, davvero pura, e la sua personalità era tale e quale a quella che aveva jay da bambino, non è un caso che il ragazzo abbia vissuto la sua infanzia con vincent sempre presente. è ormai prossimo ai cinquant'anni, ma la sua energia gliene fa dimostrare di meno. è un uomo che ama la vita, il signor moreno, e talvolta la vita lo reciproca quest'affetto. ma soprattutto, è un individuo devoto che adora la sua famiglia, e per suo figlio farebbe di tutto. jay questo lo sa, ed è codesto il motivo per cui i due preservano ancora un bel rapporto, seppur il ragazzo stia tendendo a crescere ancor più riservato ogni anno che passa. ma alla fine, a vincent serve uno sguardo solo per conoscere jayson.

alessandra de rossi as jay's mom, moira guzman

vi ho già raccontato del sarcasmo che contraddistingue jayson, ma vi ho detto poco o niente di chi gliel'ha trasmesso. sua madre, moira, è il motivo dietro al suo umorismo secco e talvolta nero, e lo si vede semplicemente guardando gli occhi di entrambi, ambedue con una scintilla divertita che mette soggezione al loro interno. crescendo, jayson ha preso sempre di più il carattere dalla madre e questo ha permesso ai due di avvicinarsi. jay, il quale vuole capire e sapere non tutto ma quasi, fu convinto da moira a lasciar correre ("l'acqua d'un fiume non si può prendere con le mani, ella scorre e noi non possiamo far altro se non ammirare il suo percorso e la melodia ch'esso fa") ed è per lei che certe volte tenta di godersi gli anni della gioventù, oppure è sempre per lei quando il ragazzo prova a chiudere gli occhi e dimenticare tutto per un attimo.

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𝐈𝐗. ₉ cosa pensa di silentown e degli scomparsi?

Il ragazzo sapeva che c'era molto da scoprire a proposito del suo paese. Non aveva mai capito cosa fossero obbligati a temere e dubitava che il più vegliardo degli abitanti lo sapesse.
Vivere a Silentown era un mistero di per sé, lui, filippino di terza generazione, si chiedeva come avessero fatto i suoi nonni ad arrivare e a stabilirsi in città. Com'avevano fatto ad attraversare e a sopravvivere la selva? L'avevano visto, loro, il mostro di cui nessuno sapeva nome o volto? Forse, a Jayson non era dato essere informato su tali cose.
No, la sua vita doveva venir condizionata da delle regole che si basavano sulla paura dei loro avi. E, sebbene la legge avesse plasmato con gli anni il naturale dei cittadini, c'era ancora troppo celato dalle ombre degli alberi della selva che faceva loro da confine, limite.
Ma il fatto era che a Jay non piacevano due cose in particolare: l'ignoto e l'autorità. Brama l'indipendenza, anche solo una scelta compiuta totalmente da lui, e desiderava sapere ciò che nessuno si era nemmeno mai scomodato di conoscere.
E gli scomparsi, poi, anche loro erano un mistero. Uno, però, che faceva piangere il cuore persino a Jayson. A volte si chiedeva cos'avessero fatto di male per meritarsi tale sorte, oppure se questo mostro cercasse il bene e l'eccezionale. C'era tanto da domandarsi, e si stupiva vedendo che dopo la preoccupazione arrivava subito la rassegnazione da parte dei familiari e degli amici. Gli scomparsi erano scomparsi non solo da Silentown, ma anche dalle vite di chi li voleva bene. Si andava avanti, il dolore se ne sarebbe andato.
Ora, altro dettaglio su jayson: era cocciuto e determinato come pochi. Un giorno avrebbe risolto quei quesiti, le quali risposte volavano nell'aria che respiravano, ma che nessuno aveva davvero il coraggio di scoprire. L'avrebbe superata tale vigliaccheria disumana e irrazionale, l'avrebbe fatto sicuramente.

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𝐗. ₉ relationships

a work in progress...

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𝐗𝐈. ₉ curiosities

i. quand'era bambino e
aveva appena imparato
a leggere, era lui a narrare
le fiabe della buonanotte
ai genitori, i quali lo
assecondavano per renderlo
felice ;

ii. alcuni piatti tipici delle
filippine contengono i
gamberetti. jayson ne è
allergico, e quando le sue
nonne l'hanno scoperto
hanno cominciato a
cercare alternative per
cucinare comunque
le loro pietanze etniche ;

iii. ha un potenziale
futuro da politico, ma
non è un amante del
caos. la vita pubblica
è tutto tranne che il
cosmo, figuriamoci
quella di chi guida il
popolo. eppure rimane
la carriera dei suoi
sogni, ironico, vero? ;

iv. non ha lo stesso
accento dei suoi nonni
e i suoi genitori parlano
di rado la lingua natia
che hanno sempre cercato
d'imparare, ma ciononostante
jay sta provando ad
apprendere il filippino ;

v. tende a preoccuparsi
troppo o troppo poco,
e no, non ci sono vie
di mezzo ;

vi. è bravo solo a disegnare
rose, per il resto è già tanto
se è capace di fare uno
stickman ;

vii. non per dire, ma
"Les Poètes Maudits" è
l'amore della sua vita ;

viii. l'astronomia >
tutto il resto ;

ix. è la personificazione
di un gatto, just saying ;

x. è una di quelle persone
con una memoria
terrificante. si ricorda
tutti e di tutto. vi consiglio
di non fargli un torto ;

xi. jayson è abrosessuale,
non s'identifica in un
orientamento determinato,
bensì in uno fluido e in
costante evoluzione.
orientamento romantico?
non lo sa, non si è mai
innamorato di nessuno.
l'attrazione sessuale è una
cosa, l'amore ne è un'altra
ed è forse anche più difficile.

☽☼☾

𝐗𝐈𝐈. ₉ playlist

i. the sound of silence : simon & garfunkel

ii. how soon is now? : the smiths

iii. people are strange : the doors

iv. unwell : matchbox 20

v. the world at large : modest house

vi. rät : penelope scott

vii. american pie : don mclean

viii. the lazy song : bruno mars

ix. i wanna be sedated : ramones

x. longview : green day

xi. i'm bored : iggy pop

xii. lovely : billie eilish ft. khalid

xiii. hush : tool

xiv. the logical song : supertramp

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𝐗𝐈𝐈𝐈. ₉ aesthetic and outfits

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