Cαριƚσʅσ 64
Jisoo si reggeva alla maniglia dello sportello con tutta la forza che aveva.
Teneva gli occhi fissi sulla strada e spingeva i piedi sul tappetino, segno del suo riflesso incontrollato di frenare.
Joy guidava come una matta nella notte di Busan.
"Cosa ho fatto di male?
Ora che io e Taehyung ci siamo ritrovati, morirò qui accanto a questa pazza...vestita leopardata, tra l'altro!
Una fine ignobile", pensava tra sé, mentre la tensione si era impossessata del suo corpo.
«Dì la verità: la storia dell'articolo è una frottola vero?», fece improvvisamente Joy, zigzagando tra una macchina e l'altra nel traffico.
"Cazzo! Mi ha sgamata?
Come ha fatto?
Continua a mentire nonostante l'evidenza!"
«N-no... perché hai questo dubbio?», rispose Jisoo, simulando una falsa incredulità.
Joy si girò verso di lei e fece:
«Ti piace Tae»
Jisoo si sentì raggelare e non sapeva se fosse dovuto alla paura di essere stata scoperta, oppure al fatto che Joy aveva smesso di guardare la strada per girarsi verso di lei.
«Joy, guarda davanti per favore!», la riprese, cercando di sviare il discorso.
Lei tornò con lo sguardo alla guida e uno strano sorrisetto sulla faccia.
«È troppo chiaro. Sei la classica amica che gli ha sempre sbavato dietro, ma che non è stata mai ricambiata.
Lo avrai visto con mille tipe diverse e avrai sempre pensato che nessuna è in grado di amarlo come faresti tu.
Non hai mai avuto le palle di confessarti e speri che prima o poi si accorga di te»
Jisoo alzò gli occhi al cielo, pensando a quanto quella saccente non avesse capito nulla della situazione.
«Ti do una brutta notizia, però: secondo me ha qualcuna per la testa, qualcuna che gli piace veramente.
Sono sincera: è un mese che ci provo con lui. Le ho tentate tutte, ma NIENTE.
Come se fossi trasparente. Ho anche pensato fosse gay, ma Bambam lo ha escluso.
Una sera mi ha detto che si è quasi ubriacato al locale e ha chiamato una ragazza...era a pezzi.
Quindi, niente, facciamocene una ragione: Taehyung non è sulla piazza.
Peccato!»
«Zoccola...», disse Jisoo in un filo di voce, tanto basso che Joy le chiese:
«Hai detto qualcosa?»
«No, ho semplicemente schiarito la voce...»
«Mi dispiace per te, deve essere dura essere trasparente»
"Sono troppo cattiva se spero che la colpisca una gastroenterite fulminante? No, non lo sei Jisoo. Se lo merita".
«Siamo arrivate!», annunciò Joy, sterzando bruscamente ed entrando in un parcheggio.
Scesero dalla macchina e si incamminarono verso l'entrata del locale.
Sembrava essere un posto particolarmente conosciuto a Busan, a giudicare dalla lunga fila di persone che aspettavano il loro turno per entrare.
Un buttafuori alto e possente, controllava i biglietti e squadrava gli avventori dalla testa ai piedi.
Jisoo alzò gli occhi verso l'insegna luminosa del locale:
STIGMA
Lentamente arrivarono davanti all'entrata e Joy, con estrema sicurezza, disse al buttafuori:
«Dovremmo essere in lista. Joy e Jisoo »
Lui le guardò come volendole passare ai raggi X.
"Ecco lo sapevo, adesso non ci farà entrare conciate così", pensò Jisoo preoccupata.
Invece il tizio poggiò l'indice su un tablet e cominciò a scorrere la lista.
Alzò poi lo sguardo verso di loro e, con un suono gutturale, disse:
«Entrate»
Le due non se lo fecero ripetere e superarono la soglia del locale.
Dovettero subito abituare gli occhi al cambio di luminosità: la sala scura e in penombra, era illuminata da fasci di luce al neon sui toni del fucsia e del blu.
La musica ad alto volume, riusciva a ovattare tutti i suoni e i clienti erano solo tante sagome scure che si muovevano da un punto all'altro del locale.
«IL BANCONE È LAGGIÙ!», urlò Joy, cercando di sovrastare la musica e indicando un punto alla destra di Jisoo.
La postazione cocktail era immensa e si allungava per tutta la sala.
Il gioco di specchi moltiplicava le bottiglie stipate dietro al bancone, di forme, dimensioni e colori diversi.
In fila, in piedi l'uno accanto all'altro, erano posizionati sei bartender, tutti già all'opera e vestiti con la stessa divisa del locale: una camicia celeste e un paio di pantaloni neri.
Inutile dire quale di loro catturò l'attenzione di Jisoo.
Taehyung era intento a posizionare con attenzione delle manciate di ghiaccio su una fila di bicchieri di vetro posti davanti a lui.
I primi due bottoni della camicia slacciati, le maniche arrotolate fino all'avambraccio, i capelli che gli ricadevano sul viso, ma che teneva dietro le orecchie, i gesti veloci e sicuri di chi è consapevole di ciò che sta facendo.
"Mio, mio...è solo mio", pensò Jisoo, guardandolo da lontano ammaliata.
Seguì Joy, che si stava dirigendo sicura proprio verso Taehyung.
Gli si posizionò davanti, poggiandosi sul bancone e mettendo in bella mostra la mercanzia.
Jisoo la incenerì all'istante.
Taehyung riuscì a stento a deviare lo sguardo dai bicchieri al seno di Joy, e accorgendosi della presenza di Jisoo, la guardó subito con aria colpevole.
«Eccoci! Ti siamo mancate?», gli chiese Joy, con la voce più stucchevole che potesse trovare, spostandosi i capelli di lato.
«Ho poco tempo qui per sentire la mancanza di qualcuno...», rispose lui indifferente, impegnato a tagliare delle sottili fettine di lime.
Jisoo notò visibilmente la delusione comparire sul volto di Joy, mentre lei stava gongolando nel profondo.
D'un tratto, comparve Bambam con la stessa camicia celeste, ma arricchita da un paio di sottili bretelle nere.
«Da quanto tempo! Benvenute allo Stigma!», disse entusiasta, guardando verso Jisoo.
Lei si sentì subito a disagio.
Quella situazione sembrava essere un insolito scambio di coppie in cui lei e Taehyung dovevano far finta di ignorarsi e, al tempo stesso, venivano continuamente messi alle strette dagli altri due.
«Bam, preparami qualcosa», disse improvvisamente Joy, facendogli gli occhi dolci.
«Questa è la postazione di Tae, vieni alla mia e dimmi cosa vuoi», rispose Bambam, spostandosi verso sinistra.
Joy alzò gli occhi e lo seguì.
Jisoo si avvicinò al bancone.
Erano finalmente "soli", seppur circondati da una miriade di persone.
Taehyung le sorrise, squadrandola.
«Wow, particolarmente aggressiva stasera...»
«Nessun commento, grazie.
È di Joy, mi ha costretto a metterlo, ma preferirei nascondermi», disse Jisoo, mentre cercava di coprirsi la scollatura, incrociando le braccia.
«Anche io vorrei nasconderti da qualche parte. Sono costretto a stare qui dietro, mentre tu te ne stai in giro vestita così, tempo dieci minuti e ti ritrovo circondata»
Jisoo gli sorrise, roteando gli occhi.
Poi si avvicinò al bancone, cercando di sussurrargli a bassa voce:
«Devo dedurre che ti piace?»
«Mi piaci sempre Kim, con o senza vestiti...»
Le era mancato il modo in cui la faceva sentire.
Sempre bella, sempre desiderata.
In un attimo, sciolse la postura che aveva assunto, smise di nascondersi e di sentirsi a disagio: si sentiva a posto anche fasciata in quel completino che non le si addiceva e che non era da lei.
«Questo locale è veramente fico!»,
disse Jisoo, guardandosi intorno e apprezzando il modo ricercato in cui era stato arredato.
«Sì, diciamo che al confronto l'ON è un magazzino carino...», fece lui con un piccolo ghigno.
Poi lo vide tornare serio all'improvviso.
«Kim, sai che è l'ultima cosa che vorrei dirti, ma non mi è permesso intrattenermi con i clienti. Potrebbero pensare che ci stia provando con te, ed è vero in effetti, ma per i tutor potrebbe essere un problema»
Jisoo diede una rapida occhiata verso l'unico tutor che conosceva: Bambam.
Non era impegnato a lavorare, ma a sussurrare qualcosa all'orecchio di Joy, che gli sorrideva a sua volta, assaporando il cocktail che le aveva appena preparato.
«Vale per voi apprendisti ma non per i tutor, a quanto pare...»
Taehyung guardó verso quella direzione e scrollò la testa sogghignando.
«Tra poco inizia lo spettacolo, ti consiglio di rimanere a guardare», le disse, facendole l'occhiolino.
Jisoo si staccò dal bancone incuriosita da quelle parole, poi guardò verso Joy e decise che era il momento di recuperarla, nonostante avrebbe preferito passare la serata con chiunque altro tranne che con lei.
«Ehi Daegu, non bevi niente?», le chiese Joy.
«Potresti provare il cocktail del migliore...», aggiunse Bambam con la sua solita aria da piacione.
Jisoo notò in lontananza Taehyung che la stava guardando: gli occhi penetranti e buoni, che le carezzavano la pelle anche a distanza.
Se avesse dovuto bere qualcosa voleva che fosse lui a preparargliela, a stordirla con qualche miscela accuratamente studiata per lei, capace di farla capitombolare come un filtro d'amore.
«Una lemon soda, grazie», chiese a Bambam, che non tentò nemmeno di mascherare la sua delusione.
«Mamma mia, che noia che sei!»,
esclamò Joy, sbuffando.
Jisoo decise d' ignorarla.
Bambam le porse il suo bicchiere e disse:
«Ecco a te. Resti per lo spettacolo?»
«Ma che genere di spettacolo è?», chiese Jisoo, sempre più confusa.
«Aspetta e lo scoprirai», rispose lui ammiccante.
«Vieni Daegu, andiamo a sederci», fece Joy, afferrando il suo cocktail e dirigendosi verso dei divanetti neri posti poco più in là.
La musica in sottofondo cambiò e il volume venne alzato di qualche tono.
Le luci che illuminavano il bancone diventarono più accese, come dei fasci di luce che mettevano ancora più in risalto le varie postazioni.
Taehyung e i suoi compagni avevano assunto tutti la stessa posizione: mano destra tesa ad afferrare lo shaker
e quella sinistra salda su una bottiglia di alcol.
Jisoo sentiva l'eccitazione salire, non sapendo cosa aspettarsi da quel momento.
jeo paran haneureseo narawa
neon nae mam da humchyeoseo darana
hwanggeumbit taeyangboda deo bitna
meomulleojwo neon namane cheonsa
beullaekseuwan gata neoneun nae ane
I barman iniziarono a versare contemporaneamente gli alcolici nel loro shaker, per poi chiuderlo e cominciare ad agitarlo con entrambe le mani.
bureul jipyeo nogo tteona ta jukge
neoye nalgaetjise naneun hollyeobeoryeosseo
jigeum naye sonen neoye gitteolmani
i neolbdineolbeun jigue
neo eopshin jeonbu jiruhae
Please light me up balkhyeojwo
neon naye deungdaeya
I gesti erano perfettamente sincronizzati, sembrava una sorta di coreografia ben studiata e ripetuta chissà quante volte.
Jisoo puntò gli occhi su Taehyung: era concentrato e attento a ogni suo movimento.
bulbicheul balkhiri
eoduwotteon nae salme
neon bicheul balkhiri
hamkke georeogallae i geochin gil
D'un tratto, iniziarono a far passare le bottiglie dietro la schiena, lanciarle e poi riprenderle al volo.
neon naye taeyang neon naye deungbul
nae salmeul balkhiri balkhiri balkhiri
neon naye taeyang neon naye deungbul
eodumeul balkhiri balkhiri balkhiri
bulbicheul balkhiri
Le acrobazie diventavano sempre più estreme, perché non solo riuscivano a riafferrare ciò che lanciavano, ma se lo passavano a vicenda da una parte all'altra.
neon jigeum nareul balkhyeo
geu bicheul ttaragadeon chulcheo
i eodumeul hwanhage bakkwo
gutge dachin muneul dashi yeoreo
namane ocean ho
(neon naye valkyrie eodumeul balkhiri)
igoseul gadeukhi bureul jipyeora
taewobeoryeo burning wall
Jisoo era stregata: era consapevole di quanto Taehyung fosse abile nel suo lavoro, ma non si sarebbe mai e poi mai aspettata una cosa del genere.
Si muoveva con una destrezza e un' agilità pazzesche, le sue dita affusolate afferravano le bottiglie al volo, per poi poggiarle sul bancone e versarle nei bicchieri di cristallo.
I movimenti erano talmente precisi e veloci che risultava difficile seguirne l'andamento.
igeul igeul taoreuneun naye nunbichi
maeum gipsugi neol wonhago isseo
i neolbdineolbeun jigue
neo eopshin jeonbu jiruhae
Please light me up balkhyeojwo
neon naye deungdaeya
Preparazione bicchieri
bulbicheul balkhiri
eoduwotteon nae salme
neon bicheul balkhiri
hamkke georeogallae i geochin gil
Tutti i barman erano perfettamente sincroni e andavano a tempo con il ritmo della musica.
I ragazzi non sembravano per nulla tesi o nervosi: erano sicuramente concentrati al massimo per non sbagliare, ma sembravano divertirsi, come ballerini che seguono con passione la coreografia provata giorno e notte.
neon naye taeyang neon naye deungbul
nae salmeul balkhiri balkhiri balkhiri
neon naye taeyang neon naye deungbul
eodumeul balkhiri balkhiri balkhiri
bulbicheul balkhiri
cheonguge muneul yeoreora
geunyeoreul chajeullae
ne ireumeul bulleo nan
cheonguge muneul yeoreora
geunyeoreul chajeullae
ne ireumeul bulleo nan
There's no other way
Taehyung sorrideva felice e soddisfatto.
Jisoo pensò che sprigionasse luminosità, la stessa che trapela ogni qualvolta qualcuno è intento a fare quello per cui è portato.
Emanava sicurezza, sensualità, coraggio e sfrontatezza.
Lei pensò che era orgogliosa di lui, di quello che aveva raggiunto in quel mese di separazione lontano da lei.
Era fiera del fatto che, nonostante non fosse stato un bel periodo per entrambi, lui fosse stato in grado di ottenere il meglio da quell'esperienza.
Non vedeva l'ora di vederlo all'opera nel suo locale, di osservarlo soddisfatto mentre mostrava i suoi miglioramenti ai fratelli.
E lei sarebbe stata lì, accanto a lui, pronta a sostenerlo come sempre.
bulbicheul balkhiri
eoduwotteon nae salme
neon bicheul balkhiri
hamkke georeogallae i geochin gil
I suoi pensieri vennero interrotti dalle urla da stadio di Joy.
Si girò verso di lei, che le era seduta accanto e la vide con le mani a coppa sulla bocca, simile a una teenager durante il concerto della sua band preferita.
Jisoo sperò solo che il suo idolo non fosse Taehyung, ma a giudicare da dove erano puntati i suoi occhi, sembrava proprio essere così.
neon naye taeyang neon naye deungbul
nae salmeul balkhiri balkhiri balkhiri
neon naye taeyang neon naye deungbul
eodumeul balkhiri balkhiri balkhiri
bulbicheul balkhiri
bulbicheul balkhiri
bulbicheul balkhiri
eoduwotteon nae salme
bulbicheul balkhiri
Al termine della canzone, i bartender stavano riprendendo fiato, con una fila di cocktail pronti davanti alle loro postazioni.
Scoppió un applauso in tutto il locale.
Jisoo si alzò, battendo le mani con gli occhi fissi su Taehyung.
Lui ricambiò lo sguardo: guardava solo lei.
Si sorridevano a vicenda e, come sempre, tutto ciò che li circondava era solo un contorno.
Jisoo venne sorpassata improvvisamente da Joy, diretta verso il bancone.
Si posizionò davanti a Taehyung, afferrò uno dei cocktail che aveva appena preparato e lo tracannò in un secondo, non staccando gli occhi da lui.
Non si era per niente arresa, stava ancora cercando di giocare tutte le sue più sordide carte.
"Vuoi la guerra? E guerra sia Stronza! ", pensò Jisoo, prima di avvicinarsi a sua volta al bancone.
Afferrò anche lei un bicchiere e, fissando con aria di sfida Joy, lo ingurgitó davanti a un Taehyung rimasto attonito.
Aveva la gola in fiamme, la quantità di alcol era sicuramente troppo elevata per i suoi standard, ma non lo diede a vedere.
Joy aveva appena messo la mano su un ennesimo bicchiere, quando Taehyung lo afferrò e disse:
«Ok ragazze, forse è il caso che questi li metta via. Perché non andate a ballare?»
Entrambe si girarono verso l'oggetto dei loro desideri e lo incenerirono con lo sguardo.
Bambam li raggiunse, sogghignando.
«Tutto bene qui? Piaciuta la nostra sorpresa?»
Joy non lo guardò nemmeno, teneva gli occhi fissi su Jisoo e gli disse:
«Bam, portami da bere!»
«Anche a me», ribattè Jisoo.
«Non credo sia un'ottima idea...», disse Taehyung serio.
«Vado...», fece Bambam, dirigendosi verso la sua postazione, per poi tornare con due cocktail in mano subito dopo.
Non fece in tempo a posarli, che Joy ne afferrò uno e lo mandò subito giù.
La mano di Jisoo venne trattenuta invece da Taehyung, che le disse:
«Vieni un attimo con me?»
Jisoo lo guardò sorpresa.
Taehyung passó dalla parte opposta del bancone, l'afferrò per un braccio e la trascinò lontano da lì.
Si ritrovarono vicino ai bagni. Taehyung allentò la presa e, guardandola negli occhi, le disse:
«Che cosa stai facendo?»
Sembrava serio e preoccupato.
«Niente!», mentì Jisoo, negando l'evidenza.
«Kim, ti sei messa in competizione con Joy?»
«Io...Dio... quella è spudorata!
Deve farla finita di sbavarti addosso!», esclamò lei, sputando fuori la verità.
«Kim...»
«No! Non capisci! Mi ha proprio detto in faccia che ci ha provato con te per un mese, senza successo. Ormai sei il suo chiodo fisso!», continuò lei, interrompendolo.
«Kim...»
«...e pensa che io sia una tua amica sfigata, innamorata di te e non ricambiata. Mmmm, mi da alla testa...NON LA SOPPORTO!»
«KIM! Ascoltami...», fece lui, prendendole il viso tra le mani e immergendo i suoi occhi marroni in quelli di lei.
«Cosa t' importa?
Ma lo capisci che non devi dimostrare nulla?
Io sono pazzo di te.
Non mi accorgo di nessun altra»
Jisoo sentì solo il suo cuore liquefarsi come burro. Quelle parole vellutate le erano entrate nelle orecchie e l'avevano carezzata nel profondo, sciogliendo tutti i suoi timori, le sue insicurezze e la paura di non essere mai abbastanza per lui.
"È pazzo di me.
Taehyung è pazzo di me", continuava a ripetersi, rivivendo le sue parole come un mantra.
Se ne stava imbambolata in silenzio a guardarlo e lui le sorrideva davanti.
«Ehi, già risenti degli affetti dell'alcol?»
"Magari fosse l'alcol, almeno sarebbe una sbornia passeggera.
Invece credo che non riuscirò mai a smaltire l'ubriacatura che provo per te", pensava tra sé.
Non riuscì a dire nulla, si avvicinò solo al suo viso e cominciò a baciarlo dolcemente e al tempo stesso con desiderio.
Lui le mise una mano dietro la nuca, facendo aderire ancora di più le loro labbra.
Jisoo voleva che quell'attimo durasse per sempre.
Vennero interrotti dai risolini di alcune ragazze uscite dal bagno.
Si staccarono e poggiarono le loro fronti l'una contro l'altra, per riprendere fiato.
«Devo tornare al lavoro», fece lui, sospirando.
Jisoo annuì e tornarono verso il bancone.
Trovarono Bambam intento a servire alcuni clienti, invece Joy era scomparsa.
Si guardarono intorno cercandola, ma di lei nemmeno l'ombra.
«Dove è Joy?», chiese Jisoo a Bambam.
«Non lo so, ha bevuto un ultimo bicchiere e si è alzata. Pensavo fosse andata in bagno a vomitare»
Jisoo e Taehyung si guardarono, consapevoli di non averla incrociata di fronte ai bagni.
«Vado a cercarla», fece lei risoluta.
«Vengo con te», disse Taehyung.
«No, tu resta qui, devi finire il turno. Non ti preoccupare, me la so cavare», lo rassicurò lei, prima di dirigersi verso l'altra sala del locale.
Jisoo cominciò a farsi strada tra i corpi barcollanti di sconosciuti, ombre
senza volto che si opponevano al suo passaggio.
D'un tratto, notò uno scintillio argentato colpito dalle luci psichedeliche.
Era Joy, impegnata a muoversi in modo strano al centro della pista.
Probabilmente voleva ballare e muoversi a tempo di musica, ma la realtà era che sbracciava da una parte all'altra e traballava sopra ai tacchi.
Jisoo si fiondò su di lei e l'afferrò per un braccio, cercando di portarla via da lì.
«Che vuoi?», le urlò contro Joy.
Il fiato sapeva di alcol, era ubriaca.
«Quanto hai bevuto?», le chiese Jisoo.
«Nnnon lo soooo!»
«Dai vieni, torniamo dagli altri»
«NNO lasciami!», fece Joy, divincolandosi dalla stretta di Jisoo.
«Joy cazzo! Andiamo!», urlò Jisoo a sua volta, spazientita.
«Ma che vuoi? Chi ti conosce? Lasciami in pace! Sei... sei solo...»
Non riusciva a terminare la frase, la stava solo fissando.
Improvvisamente, Jisoo vide Joy fare uno scatto verso di lei e fiondarsi sulle sue labbra.
La stava baciando.
Jisoo sentì solo un forte sentore di alcol e le labbra di Joy premere contro le sue.
Rimase impietrita, del tutto sbalordita da quella situazione che non aveva minimamente calcolato.
Riuscì ad allontanare Joy solo quando sentì che stava cercando di inserirle in bocca un po' di lingua.
Le prese con forza un polso e la trascinó via da lì.
Tornò verso il bancone e raggiunse Taehyung.
«È completamente brilla. La riporto a casa», gli disse.
«Sei sicura? Te la senti di guidare?»,
fece lui, guardando verso Joy per valutarne le condizioni.
Lei si era adagiata sul bancone, tenendosi la testa penzolante con entrambe le mani.
«Sì non ti preoccupare, ci vediamo a casa», lo rassicurò lei, sorridendogli.
Jisoo cominciò a frugare nella borsetta di Joy, ne estrasse le chiavi della macchina, si mise un braccio della ragazza attorno alle spalle e uscì dal locale, portandola fuori.
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A sorpresa un nuovo capitolo per voi ... grazie al fine settimana ho avuto più tempo.
Spero vi piaccia e vi diverta❤️
Notteeeeee
Ps: come sempre vi ho messo in copertina la colonna sonora di questo capitolo 😉
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