Cαριƚσʅσ 41

Stazione di Hongdae,
disse la voce dell'altoparlante, risuonando nel vagone della metro.
Le porte si aprirono e Jisoo, insieme a Taehyung, uscì, seguendo la folla di persone che si riversavano sul binario.

Jisoo si sentiva nervosa, sempre più nervosa in verità, da quando aveva scoperto che quella sera ci sarebbero stati anche Hobi e Jungkook.
L'apparente tranquillità che aveva provato prima, pensando che il venire allo scoperto potesse essere una passeggiata, era come scomparsa.
Non capiva esattamente il perché di questa sua reazione, dopotutto lo aveva già confessato ad alcune persone molto importanti per lei: sua mamma, sua nonna e le sue migliori amiche.
Allora perché sentire crescere l'agitazione nel dirlo ai suoi amici di una vita?

Da un lato era felice di condividere con loro quella novità, dall'altro la preoccupavano i commenti che avrebbero potuto fare o i retropensieri che sicuramente sarebbero passati nella testa dei suoi amici.
Lei e Taehyung troppo diversi, lei pronta a ributtarsi in una storia troppo presto dopo la rottura, lui conosciuto per essere un donnaiolo.
Questi pensieri le ronzavano in testa in continuazione a ogni passo che l'avvicinava al luogo dell'appuntamento e già le si proiettavano nella mente le immagini di come sarebbe potuto andare l'incontro.

«Finiscila...», le disse Taehyung con la sua voce profonda, raggiungendola.

Non si era neppure accorta di aver allungato il passo e di star camminando di fronte a lui.

«Di fare cosa?»

«Di stare sulle spine. Ti sei ammutolita da quando hai saputo che ci sono anche Hobi e Jungkook, mi spieghi che ti cambia?»

«Sono altre due persone a cui dirlo...»

«Non gli stai per dire che pratichi sadomaso Kim, ma che stai con qualcuno, con me tra l'altro...»

«Appunto, ti conoscono!», disse lei con gli occhi sbarrati.

«E quindi? Proprio non ti capisco, non riesco ad arrivare a comprendere quale sia il problema...»

«Non c'è nessun problema Taehyung, sono solo imbarazzata del fatto che erano presenti quando ci siamo rincontrati e sia Hobi che Jimin sanno che avevamo una cotta in sospeso che durava dai tempi del liceo»

«Per questo non dovrebbe sembrare poi così assurdo che ci piacciamo, non credi?»

«Tae non lo so perché ragiono così, ragiono male. Quando devo parlare dei fatti miei vado in panico», disse, fermandosi di botto in mezzo alla strada, corrucciata.

«Senti, per me l'importante è che non ti vergogni di noi. Per tutto il resto non crearti problemi, perché nemmeno io voglio rispondere a domande intime o che riguardano il nostro rapporto. Deve rimanere una cosa tra noi due», fece lui, alzandole il mento per guardarla negli occhi.

«Non mi vergogno affatto di noi», disse lei, ricambiando lo sguardo intensamente per fargli capire la verità delle sue parole.

«Bene, allora siamo a posto, andiamo...», disse Taehyung, prima di darle un bacio sulla tempia e di riprendere a camminare.

"Jisoo c'è lui con te, di cosa vuoi avere "paura"? Lui sa sempre come cavarsela in ogni situazione, anche la più scomoda.
E poi ti vogliono bene, perché dovrebbero giudicarti o giudicare lui?".

Questi erano i pensieri che l'accompagnavano, mentre camminava mano nella mano di fianco a lui.

La sera stava calando nelle strade di Seoul, ma il quartiere universitario di Hongdae cominciava a risvegliarsi proprio allora, famoso per la sua movida notturna.
Jimin gli aveva dato appuntamento in un locale Thailandese, che doveva distare pochi minuti a piedi dalla fermata della metro.
Jisoo sentì Taehyung lasciarle la mano e lei lo guardò perplessa.

«Le mani intrecciate sono troppo compromettenti, ti levo dall'imbarazzo iniziale, Kim»

Lei fece una piccola smorfia di assenso e sospirò profondamente.

In lontananza, cominciò a vedere le figure dei suoi quattro amici che li stavano aspettando.
Jimin gesticolava cercando di intrattenere gli altri come al suo solito, Yoongi gli stava accanto fumando una sigaretta, Hoseok lo ascoltava con le braccia conserte e Jungkook era di spalle.

"Come li saluto?
Come sempre. Disinvolta. Non devi fare alcuna presentazione, sanno già chi è, magari non perché sia con te, ma sono abbastanza svegli da intuirlo da soli", continuava a pensare.

Taehyung le camminava accanto con le mani in tasca e sembrava tranquillo come al solito.
Avvicinandosi, attirarono l'attenzione di Hoseok, che li accolse con un grande sorriso, dicendo:

«Eccovi! Buonasera!»

Jimin smise di parlare, Jungkook si girò verso di loro, mentre Yoongi continuò serenamente a finire di fumare.

Jisoo istintivamente andò incontro a Hoseok, la persona che la tranquillizzava più in assoluto.

«Ciao Hobi, come stai?», disse, abbracciandolo.

«In ferie, quindi bene!
Ci siamo fatti tutti una bella sorpresa a quanto pare. Ciao Tae!», rispose, sciogliendo l'abbraccio.

Jisoo continuò a fare il giro dei saluti, seguita da Taehyung.

Jimin la strinse forte come era solito fare, Yoongi le porse la guancia per un rapido bacio e lo stesso fece Jungkook.
Le parve freddo, più distaccato, non aveva spiccicato parola, ma a questo era abituata visto che era una persona molto introversa. Jisoo sperava che fosse tutto a posto.

«Bene, visto che siamo tutti entriamo! Non ve ne pentirete, si mangia da Dio!»

Entrarono per ultimi e Taehyung le fece l'occhiolino per rassicurarla.

Il locale era arredato in uno stile moderno e ricercato, la sala era caotica, i camerieri passavano velocemente tra i tavoli con le braccia piene di piatti.

Jisoo si sistemò accanto a Yoongi e Taehyung. Schierati davanti a lei c'erano: Jungkook, Jimin e Hoseok.
Il brusio della sala rendeva difficile anche parlare allo stesso tavolo.
Jungkook continuava a stare in silenzio, Hoseok li guardava sorridendo e Jimin era visibilmente in tensione: probabilmente sentiva di dover "gestire" in qualche modo la serata e non far cadere alcun silenzio imbarazzante.

Taehyung stava seduto accanto a lei ed era intento a controllare il menù con la testa bassa.
Jisoo pensò che imitarlo poteva essere una buona idea e fece lo stesso.

«Il pad Thai e il laap sono spettacolari! Ve li consiglio. Penso
che io prenderò un tom yum goong, tu amore?», chiese Jimin.

«Lo stesso...», rispose Yoongi sintetico, chiudendo il menù.

Il cameriere li raggiunse e cominciò a prendere le ordinazioni.
Jimin aveva incrociato le mani, poggiando i gomiti sul tavolo, come in attesa di qualcosa e, nel mentre, guardava Jisoo.
Poi, come preso da un' improvvisa ispirazione, esclamò:

«Come è andato il matrimonio di Jennie?
Eri una delle damigelle, vero?»

Jisoo capì che aveva cercato di trovare il primo argomento di conversazione che potesse animare la serata.

«È stata una bellissima cerimonia, molto emozionante.
Sì, io, Lisa e Chae eravamo le damigelle di Jennie»

«Siete partiti subito dopo il matrimonio?», chiese Jimin, facendo poi una smorfia.

Si era reso conto di essersi spinto troppo in là con le parole e di aver fatto capire a tutti che Taehyung era tra gli invitati.

«Ah, c'eri anche tu Tae?», chiese Hoseok curioso.

Jisoo sentì una vampata di calore raggiungerla alle guance.

«Sì. Gran bel matrimonio!», fece lui con disinvoltura.

Jisoo intercettò lo sguardo di Jungkook.
Era davvero strano: la guardava diversamente, come confuso, e continuava a non dire una parola.

Taehyung sembrò notare quello scambio di sguardi e allungò il braccio destro sulla spalliera del divanetto, verso Jisoo.
Lei si sentiva tremendamente in imbarazzo.

«Devo lavarmi le mani, dove è il bagno?», chiese Jisoo, guardando intensamente Jimin.

Sperava che cogliesse la sua richiesta di aiuto.

«Ti accompagno!»

Si alzarono e si avventurarono per la grande sala, alla ricerca della toilette.
Jisoo aprì una porta, si guardò allo specchio posto sopra il lavandino e tirò un lungo respiro.

«Mi dispiace! Non avevo idea che sarebbero venuti, me li sono ritrovati a casa...», fece Jimin.

«Non devi scusarti, sono io che non so mai gestire le situazioni.
Non riesco nemmeno a dire "io e Tae stiamo insieme!". Girarci così intorno mi da sui nervi!»

«Quindi state insieme, insieme?», chiese Jimin eccitato.

«Sì, Jimin...»

«Oddio! Sì! Lo sapevo!», esclamò, abbracciando Jisoo.

«Grazie, mi devo ancora abituare, forse...», disse lei, sciogliendo l'abbraccio.

«Beh, sei stata per tanto tempo con un altro, non ti sei abituata alla singletudine che è piombato lui nella tua vita.
Però siete proprio belli insieme e io credo che lui sia presissimo da te. Quando mi ha detto che ti avrebbe voluto fare una sorpresa, ho pensato che se te lo lasciavi scappare non ti avrei più parlato!»

Jisoo sorrise, poi venne travolta da un pensiero:

«Jungkook è strano, che cos'ha?»

«Credo che sia rimasto spiazzato dal fatto che frequentassi Tae.
Ha avuto sempre un debole per te, ma non ti preoccupare, gli passerà»

«L'ho illuso al compleanno di Micha...»

«Jisoo, falla finita. Ti crei problemi inesistenti. Dai, torniamo di là e stai tranquilla...»

Lei fece una smorfia poco convinta di assenso e uscirono dal bagno.

Raggiunsero di nuovo gli altri al tavolo e li trovarono a parlare tranquillamente mentre li aspettavano per iniziare a mangiare.

«Quindi? Da quanto è che vi frequentate voi due?», chiese improvvisamente Hoseok, portando alla bocca un po' di riso.

Jisoo non fece in tempo a digerire la domanda, che Taehyung rispose:

«Da circa due mesi, ormai...»

«E noi non ci siamo accorti di niente!
Insomma, ci siamo visti varie volte al tuo locale, al compleanno di Micha...»

A quelle parole Jisoo notò che Jungkook aveva serrato la mascella, teso.

"Lo sapevo, gli ho dato false speranze facendo la cretina con lui. Ora ha capito che l'ho fatto solo per infastidire Taehyung".

«Volevamo essere sicuri...», fece Taehyung, togliendo le parole di bocca a Jisoo.

«Jimin, tu avevi capito qualcosa?»

«No, devo dire che sono stati molto bravi. Quando Tae mi ha detto che sarebbero venuti insieme a Seoul, sono cascato dalle nuvole», mentì Jimin.

«Non che vi serva la mia approvazione, ma state proprio bene insieme!», disse Hoseok con il suo sorriso aperto e sereno.

Jisoo lo guardò con tutto l'affetto che poteva. Hobi era forse la persona dal cuore più puro che avesse mai incontrato nella vita, sempre leale e positivo.

Jisoo notò che Taehyung la stava guardando e, non appena lei si voltò verso di lui, le sorrise come a volerla rassicurare.

La conversazione finalmente si spostò su altri argomenti: parlarono dei tempi del liceo, dei loro rispettivi lavori, della vita a Seoul e a Daegu.
Jisoo si sentiva più tranquilla, il ghiaccio si era rotto e non doveva più giustificare niente a nessuno.
Anche Jungkook sembrava essere più sereno, parlava tranquillamente con gli altri e partecipava alla conversazione.

Dopo aver finito di mangiare, Taehyung frugò nelle tasche dei suoi bermuda e tirò fuori l'accendino e un pacchetto di sigarette.
Ne mise una tra le labbra e disse:

«Fumatina?»

«Se me ne offri una, sì!», fece Hoseok.

«Ovvio!»

«Veniamo anche noi...», disse Jimin, alzandosi assieme a Yoongi.

Taehyung diede un'occhiata a Jisoo, poi a Jungkook, capendo che sarebbero rimasti soli.
Le si avvicinò e le diede un bacio a stampo sulle labbra, poi uscì dalla sala insieme agli altri, con un ghigno di soddisfazione.

"Cretino, marca il territorio", pensò Jisoo imbarazzata.

Jungkook la guardò intimidito.
Lei voleva evitare che calasse un velo di tensione tra loro, così prese coraggio e gli chiese:

«Tutto bene Kook?»

«Sì tutto ok, perché?»

«Hai parlato poco durante la serata...»

«Sai che non sono uno di tante parole, poi ho guidato quasi per tutto il viaggio e sono un po' stanco», disse, abbozzando un sorriso.

Jisoo gli sorrise di rimando, non sapendo che altro dirgli.

«Tu stai bene con lui?», chiese, spiazzandola.

«Con Tae? Sì, molto...», ammise lei.

«Bene, è questo l'importante. Non lo conosco molto ma sembra un bravo ragazzo...»

«Lo è...»

Jungkook le sorrise di nuovo.
Sembrava sincero e senza rancore e Jisoo finalmente sentì di potersi rilassare.
Vennero raggiunti dagli altri che si sedettero di nuovo accanto a loro.

«Domani mattina sveglia presto, Yoongi ci fa vedere il suo negozio di vinili!», le disse Taehyung, eccitato.

«Ok...», rispose Jisoo assonnata, non riuscendo a trattenere uno sbadiglio.

«Ragazzi che facciamo? Karaoke? Oppure andiamo da qualche parte a bere. Hongde è pieno di locali e discoteche», propose Jimin.

«Credo che Jisoo non regga, abbiamo camminato molto oggi...», disse Taehyung, guardandola con dolcezza.

«Sì scusate, ma credo di sognare solamente il letto...», fece Jisoo, vedendo comparire uno strano sorrisetto sulle labbra di Taehyung, ma non volle dargli peso.

Pagarono il conto e uscirono dal ristorante.
Si salutarono tutti, abbracciandosi e augurandosi la buona notte.

Jisoo e Taehyung si incamminarono verso la fermata della metro per fare ritorno in hotel.

«Allora? Sensazioni?», le chiese, passeggiandole accanto con le mani in tasca.

«Positive...»

«Passate le paranoie inutili? Sei più tranquilla?»

«Sì, direi di sì...»

«Finalmente...», disse Taehyung, intrecciando le sue dita a quelle di Jisoo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top