Cαριƚσʅσ 27
Jisoo sentì qualcosa sfiorarle il viso.
Era nel dormiveglia, quindi si limitò a mugugnare e continuò a riposare.
Un altro tocco.
Questa volta aprì un occhio per capire cosa stesse interrompendo il suo sonno.
Vide una macchia rossa sopra il suo viso.
Aprì entrambe le palpebre e mise a fuoco la scena.
Una rosa rossa le stava sfiorando il naso e la bocca, tenuta sospesa dalla mano di Taehyung, che le disse:
«Buongiorno»
Jisoo si stropicciò gli occhi e si guardò intorno, rendendosi conto di non essere nel suo letto.
Taehyung era davanti a lei che le sorrideva rilassato e completamente nudo.
«Che ore sono?», riuscì a chiedere con la voce impastata.
«Le 10:00. Direi che è ora di alzarsi, non credi?»
E così dicendo, le baciò la punta del naso.
«No, non credo...», fece lei, cercando di rituffare il viso sul cuscino.
Il profumo di Taehyung impregnava le lenzuola.
Lui si mise sopra di lei e cominciò a baciarle la guancia delicatamente.
«Kim, è ora della colazione»
Quelle parole la convinsero un poco, tanto che chiese:
«Mmm, hai detto colazione?»
«Già», fece lui, continuando a strusciare il viso su quello di lei.
Le loro bocche si incontrarono e cominciarono a baciarsi lentamente.
Si staccarono e Taehyung fece scontrare la punta del suo naso con quello di Jisoo.
Sapeva essere dolce e tenero di prima mattina.
Jisoo gli sorrise e disse:
«Ho fame...»
«La colazione è quasi pronta. Ho cominciato a prepararla mentre dormivi», fece lui.
Jisoo lo guardò con sguardo malizioso, prima di scivolare sotto le lenzuola.
⚠️🔞
Arrivò al suo membro e lo prese in bocca.
Sentì Taehyung irrigidirsi improvvisamente e reggersi con entrambe le braccia al materasso.
"Non se lo aspettava", pensò mentre cominciava a succhiare.
Andò avanti così, famelica.
Non sapeva cosa le fosse preso, non era da lei avere così tanta iniziativa, ma sentiva sempre l'esigenza di soddisfarlo.
Aveva il timore di non essere abbastanza per lui. Dopotutto Taehyung aveva avuto molte avventure, per non parlare di come descriveva le sensazioni provate con la sua ex nel diario.
Jisoo non aveva grande esperienza. Prima di Suho era stata solo con un altro ragazzo.
Tutto quello che aveva imparato del sesso lo doveva al suo ex, ma sette anni con la stessa persona difficilmente permettono di sperimentare cose nuove.
Aveva capito che per Taehyung il sesso fosse importante: lo ricercava sempre, gli piaceva farlo anche in modi diversi e mai scontati, e lei voleva essere in grado di appagarlo.
Inoltre doveva essere onesta con sé stessa: era riuscito a farle provare sensazioni mai provate, per lei era una continua tentazione e voleva essere lo stesso per lui.
Taehyung respirava con sempre più fatica e lo sentì sussurrare:
«Jisoo...mamma mia»
Lei continuava a passare la lingua sulla cappella, continuava a prenderlo sempre più in profondità.
Ad un certo punto, lo sentì ansimare più forte e venne nella sua bocca.
Jisoo ingogliò e si staccò dal suo pene.
🔞⚠️🔚
Riemerse da sotto le lenzuola, trovando un Taehyung quasi sopraffatto da quello che gli aveva appena fatto.
Lui si lanciò sulle sue labbra, baciandola con passione, poi le chiese sorridendo:
«Cosa ho fatto per meritarmi questo regalo di prima mattina?»
«Sono una ragazza generosa...», fece Jisoo soddisfatta.
«Sei pazza! Quando ieri sera ho detto senza limiti non pensavo che perdessi completamente ogni freno»
«E ti dispiace?»
«Direi proprio di no. Mi stupisci sempre di più», le disse, poggiandosi su un gomito a osservarla.
Jisoo finalmente si guardò intorno prestando maggiore attenzione alla camera.
Era arredata in modo spartano ma ricercato, con materiali di recupero.
I mattoni a vista donavano un tocco di design in stile industriale.
Una porta dava sul bagno interno.
La parete di fronte al letto ospitava un armadio non troppo grande e uno scaffale ricolmo di libri.
Dalla finestra trapelavano i raggi del sole attenuati dalla lunga tenda bianca.
«Ti piace la mia tana?», le chiese, vedendo che stava osservando ogni minimo dettaglio.
«Sì, ha un non so che di vissuto»
«Soprattutto il letto...», disse lui con un ghigno malizioso.
Jisoo cominciò a "picchiarlo" sul petto e sulle braccia, con leggeri colpi che riuscirono solo a suscitare la risata di Taehyung.
«...nel senso che ci dormo ogni notte, che vai a pensare?», fece lui ridendo.
«Spero almeno per te che ne sia sempre valsa la pena!», disse Jisoo sarcastica, riferendosi alle sue avventure.
«Mai quanto ne valga con te...»,
rispose lui, avvicinandosi per baciarla.
Lei lo allontanò facendo la finta arrabbiata.
«Lo vedi come sei?», disse Taehyung, ridendo e cercando di riavvicinarsi a lei mentre si dimenava.
«Come?»
«Hai sempre bisogno di conferme.
Pensa a quanti complimenti ti faccio io e quanti me ne fai tu.
Se fossi come te mi sarei dovuto imparanoiare mille volte con le poche certezze che mi dai», disse con la massima tranquillità.
«Ah, io non ti do conferme?»
«Assolutamente no. Io ti dico sempre che sei bella, che mi fai impazzire, che mi stupisci...e tu?
Fortunatamente sono tutte cose di cui ho consapevolezza da solo»
Riflettendo, Jisoo pensò che avesse ragione.
Effettivamente lui era sempre pronto a farle complimenti, che in qualche modo la facevano sentire speciale e apprezzata.
Lei non gli palesava mai quello che pensava di lui o quello che le faceva provare, anche se era chiaro e lampante.
«Preferisco dimostrarlo, come ad esempio cinque minuti fa», gli disse.
«Lo so, ma anche le parole sono importanti...»
Le prese le mani e continuò:
«...ci deve essere sempre un equilibrio tra ciò che si dimostra...»
Intrecciò la mano sinistra di Jisoo alla sua.
«...e quello che si dice. È importante far sapere agli altri cosa si prova, non credi?»
Fece lo stesso con la destra, e si mise a guardarla.
Jisoo rimase a fissare quei due occhi cioccolato a pochi centimetri dai suoi e ci si perse come sempre.
"Ha ragione, é importante che sappia, come è stato importante per me leggere le sue parole o sentirgli dire quanto mi apprezza ogni volta",
Pensò a quanto spesso si tende a non pronunciare frasi "scomode" o troppo "impegnative" per pudore, forse per paura, e quanto invece fosse importante dire agli altri quanto li si ama, quanto si tiene a loro.
Perché la vita è un soffio, le persone entrano ed escono dall'esistenza altrui in un attimo, spesso inconsapevoli.
Sentì di dover fare un po' di violenza su sé stessa, superando la sua reticenza e la riservatezza, ma lo fece per lui:
«Kim Taehyung mi piaci, sei divertente...»
E lo vide fare un sorrisetto come a voler dire "lo so".
«...sei profondo, sei intelligente, sexy...»
Altro sorriso di approvazione da parte di lui.
«...e mi stai facendo vivere di nuovo»
Terminò la frase e Jisoo si accorse di avere gli occhi lucidi.
Quella confessione le era esplosa dalle labbra e le faceva sentire la verità di ogni singola parola.
In un attimo percepì quanto fosse cambiata nell'ultimo periodo, quanto la tristezza, l'insicurezza, la noia, la paura, avessero lasciato spazio a tante belle emozioni, e lo doveva solo a lui.
I suoi occhi, pieni di lacrime, non si erano staccati da quelli di Taehyung, che la guardava intensamente e con tenerezza.
Le passò le dita sulle guance per raccoglierle i rivoli che le scendevano fino al mento e le sussurrò sinceramente:
«Grazie, mi hai detto una cosa bellissima»
La baciò con dolcezza e iniziò a coccolarla, tenendola stretta tra le sue braccia.
Continuarono così per un po', fino a quando un mugolio dello stomaco di Jisoo fece capire a entrambi che era tempo di alzarsi.
Taehyung si infilò un paio di boxer, aprì l'anta dell'armadio e afferrò una maglietta grigia e un paio di pantaloncini neri sportivi.
Aveva i capelli un po' scompigliati, ma se li ravvivò passandoci più volte la mano e Jisoo pensò che riusciva a essere bello in ogni caso, con o senza completo elegante.
Le fece l'occhiolino e la lasciò sul letto, dirigendosi verso la cucina per finire di preparare la colazione.
Jisoo rimase stesa a fissare il soffitto della camera di Taehyung, cercando di rimettere in ordine i pensieri e le sensazioni. Si guardava intorno e riviveva ogni singolo dettaglio della sera precedente.
«Succo all'arancia o caffè?», lo sentì gridare dalla stanza a fianco.
«Entrambi, grazie!», fece lei.
Decise che era arrivato il momento di uscire da quel letto così comodo e che sapeva di lui.
Poggiò i piedi nudi a terra, cercò le mutandine e se le infilò.
Non sapeva cosa mettersi addosso, non voleva rovinare il vestito.
Poi vide la camicia bianca di Taehyung e decise di indossarla.
Le stava talmente grande da arrivarle quasi sopra le ginocchia.
Uscì dalla stanza così, tenendo gli occhi leggermente chiusi, per abituarsi alla luce proveniente dalla grande finestra del salotto, i capelli arruffati sciolti sulle spalle.
Fu raggiunta da Yeontan, che cominciò ad abbaiare e a poggiarle le zampine sulle gambe per farsi accarezzare. Lei non seppe resistergli e cominciò a coccolarlo.
Taehyung era impegnato a impiattare del bacon e delle uova strapazzate.
Si girò verso di lei e le disse, guardandola dalla testa ai piedi:
«Sta decisamente meglio a te»
«Scusa, non sapevo cosa mettere»
«Tranquilla, tanto appena mangiato non ne avrai bisogno...»
E fece un ghigno.
Jisoo questa volta non capì cosa stesse intendendo.
Si posizionarono sugli sgabelli alti del bancone e cominciarono a fare colazione.
«Visto che oggi siamo nel mood delle confessioni, ti dico un'altra tua qualità: sei veramente bravo a cucinare»
«Per due pancake, uova strapazzate e bacon? Kim, non dirmi che tu non sei capace, sono le basi queste!», fece lui divertito.
«Come sai io ho altre capacità, sicuramente non quella della cucina», ammise lei.
«Va bene, vorrà dire che rimedieremo con un corso accelerato. Per la cronaca, Jin sa cucinare, io riesco a sopravvivere, che è diverso», disse lui, addentando un pezzo di bacon.
«A proposito: ieri era sabato. Hai lasciato tuo fratello solo al locale?», chiese Jisoo, facendo mente locale.
«No, ho solo lasciato spazio al nuovo apprendista che mi aiuterà quando Jin sarà impegnato con la sua famiglia», rispose lui.
«Ah bene...»
«Bene non direi, già immagino i danni. Per lo meno potrò fargli del sano nonnismo, visto che è mio fratello più piccolo, Hyunjin», disse Taehyung con aria seria.
Sembrava quasi preoccupato.
Probabilmente sentiva molto la responsabilità di mandare avanti il locale in assenza di suo fratello.
Sparecchiarono e Jisoo si mise a lavare i piatti per contribuire come meglio poteva.
Taehyung l'abbracciava da dietro mentre lei stava al lavello, immergendo la testa tra i suoi capelli e spostandoglieli di lato per arrivare al suo collo.
Ad un tratto, la girò verso di sé e cominciò a baciarla.
Lei divertita e sorpresa disse:
«Tae...»
«Shhh», la zittì lui, e la prese un'altra volta di peso, poggiandola sul bancone dove avevano appena mangiato.
«Te l'ho detto che non avresti avuto più bisogno della mia camicia...», le sussurrò, iniziando a sbottonargliela.
Il bancone non era comodissimo, ma l'idea di farlo in un posto diverso l' eccitava e ispirava.
Si stavano baciando intensamente, quando ad un certo punto, sentirono il trillo del campanello di casa.
Si staccarono e Jisoo vide Taehyung sorpreso e innervosito allo stesso tempo.
«Chi caspita é? Non aspettavo nessuno», sospirò, allontanandosi dal bancone e andando verso la porta.
Jisoo non sapeva che fare, scese rapidamente dal bancone e cercò di ricomporsi, ma era consapevole di avere addosso solo una camicia.
Taehyung aprì la porta di casa e lo sentì esclamare:
«Che ci fai qui?»
Una voce maschile, che Jisoo non aveva mai sentito, rispose:
«Buongiorno anche a te! Jin mi ha detto di raggiungerti...»
Taehyung era rimasto fisso davanti alla porta, tanto che la voce gli chiese:
«Non mi fai passare?»
«Entra», si arrese lui, facendo spazio.
Jisoo vide comparire un ragazzo molto giovane, sui vent'anni, alto e magro, con i capelli neri lasciati un po' lunghi e delle labbra carnose.
Aveva un non so che di familiare.
Lei voleva solo sprofondare e nascondersi in qualsiasi posto.
«Oh, ciao...», le fece sorpreso, con un sorrisetto.
Quell' espressione le ricordò esattamente quella di Taehyung.
«Lui è l'apprendista», fece Taehyung, con un tono serio e infastidito che non gli aveva mai sentito usare.
"Cazzo è suo fratello, che figura!",
pensó Jisoo.
Il ragazzo si girò verso di lui con aria interrogativa.
Taehyung fece le presentazioni:
«Jisoo, Hyunjin...Hyunjin, Jisoo »
«Ciao piacere», fece lei imbarazzata.
Lui quasi la ignorò e si rivolse al fratello:
«Scusa, non ti volevo rovinare il divertimento...»
«Perché Jin ti ha mandato qui?», continuò Taehyung con le braccia conserte.
Sembrava così serio, così autoritario con il fratello minore.
«Ha detto che per stasera devo essere in grado di aiutarti con i cocktail, abbiamo parecchie prenotazioni»
Taehyung alzò gli occhi al cielo.
«Ho capito, pensavo di avere la giornata libera, ma niente. Ieri come è andata?»
«Normale», rispose Hyunjin con aria strafottente, alzando le spalle.
«Immagino. Va bene senti, tu aspetta qui. Guarda la tv o fai quello che ti pare, noi ci prepariamo», gli fece Taehyung, avvicinandosi a Jisoo e spingendola verso la sua stanza.
«Viene anche lei?», chiese Hyunjin, stravaccandosi sul divano.
«Lascialo perdere», le sussurrò Taehyung, mentre si allontanavano dal salotto.
Chiuse la porta della camera e sospirò profondamente.
«Scusalo, è un maleducato»
«Non ti preoccupare, è normale alla sua età. Mi ricorda il modo di fare di qualcuno...», gli disse lei, riferendosi al Taehyung adolescente.
«Ero totalmente diverso. Mi dispiace per oggi, ma Jin ha ragione, devo stargli dietro, altrimenti sarebbe in grado di farci chiudere dopo un mese dall'apertura»
«Ehi, perché sei così teso? Rilassati un po', hai cambiato espressione da quando è arrivato», gli fece lei, avvicinandosi e tenendogli il viso con entrambe le mani.
«Mi preoccupa e mi da sui nervi, non gli importa di niente e di nessuno», ammise Taehyung, abbassando lo sguardo.
«Dagli un'opportunità, anche tu hai dovuto imparare. Piano piano potrebbe sorprenderti, scommetto che sei un ottimo maestro...», gli fece lei, cercando di tranquillizzarlo.
Taehyung le baciò il palmo della mano che accarezzava la sua guancia.
«Vuoi venire al locale?», le chiese.
«Forse è meglio che oggi stiate in famiglia, preferisco non disturbare. Se vuoi chiamo un taxi per tornare a casa...»
«Non se ne parla, ti riaccompagno io e poi vado»
Le affondò la testa sulla spalla, assaporando il suo profumo.
Fece un respiro profondo e poi le disse:
«Avrei preferito stare con te tutto il giorno, non ti avrei fatto uscire da qui»
Jisoo sorrise e gli disse:
«Il sequestro di persona sarà per un'altra volta»
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Appello ai lettori/lettrici... mi date un po' di supporto per far conoscere la storia?
Se il capitolo vi piace mettere una stellina ⭐ non vi costa nulla😉🙏
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