Cαριƚσʅσ 24
«Ho detto a tua nonna che deve smetterla di scordare la pasticca per la pressione!
Pensa sempre di averla presa e poi la ritrova sul comodino. Sono sempre più preoccupata!»
«Mamma, hai ragione, ma che possiamo fare? Metterle una sveglia in casa potrebbe essere un'idea», disse Jisoo alla cornetta del cellulare.
Lo teneva tra l'orecchio e la spalla, intenta a osservare una confezione di ammorbidente.
Era al supermercato a fare spesa e sua mamma l'aveva chiamata per condividere le sue preoccupazioni.
Come sempre sua nonna ne combinava una delle sue: spesso sbagliava la terapia dei farmaci, mandava in tilt qualche elettrodomestico, oppure accettava di stipulare qualche contratto poco vantaggioso per le bollette di casa.
E sua mamma si lamentava, il che voleva dire chiamare Jisoo e passare almeno un'ora a elencare le varie problematiche.
«Non so più che fare con lei.
È autonoma, ma ha una certa età e mi rendo conto che va seguita di più...»
Jisoo pensò che in realtà, probabilmente, tra le tre, nonna fosse quella più lucida, ma si limitò a dire:
«Sì, hai ragione mamma...»
«La ragione si da ai cretini o ai rompipalle, spero che mi inserisci nella seconda categoria. Che stai facendo? Visto che è evidente che non mi ascolti», la riprese sua mamma.
«Faccio spesa, sono al supermercato vicino casa»
«Addirittura? Ogni tanto ti ricordi di avere un frigo da riempire?»
D'un tratto, Jisoo si accorse di avere una chiamata in attesa: era lui.
Così si affrettò a dire a sua madre:
«Mamma ti posso richiamare più tardi? Sono arrivata alla cassa»
«Non ti preoccupare ci sentiamo dopo. Ciao tesoro»
E così dicendo, sua madre chiuse la chiamata.
Jisoo accettò subito quella di Taehyung.
«Ehi...», le fece la sua voce profonda che riusciva a scioglierla ogni volta.
«Ciao, che fai di bello?», gli chiese lei.
«Sono al locale per l'inventario.
Jin mi ha dato buca perché aveva l'ultima ecografia del bambino prima del parto»
«Oh! Sono emozionata per loro!»
«Risparmia l'emozione, perché avrò il triplo da fare tra poco...», fece lui.
«E non avrai più tempo per me...», disse Jisoo, facendo la voce da bambina.
«Non penso solo al dovere.
Trovo sempre tempo per il piacere, tranquilla»
Sarà stata l'astinenza di quei giorni in cui erano stati lontani, ma Jisoo, sentendolo pronunciare con la sua voce di velluto il termine "piacere", percepì un scarica che le percorse tutto il corpo.
«A proposito, visto che abbiamo ricominciato la nostra conoscenza daccapo, che ne diresti di una cenetta insieme?», le propose.
«Penso che sia una bella idea! Dove? Casa mia?»
«Non vorrei mettere in dubbio le tue doti culinarie, anche se devo ammettere che il tuo frigorifero parla da solo.
Stavo pensando a una cena in un locale»
Jisoo sorrise e si tranquillizzò.
Aveva proposto casa sua per cortesia, ma di certo l'idea di cucinare per lui non era delle migliori.
«Sì dai, non sei ancora pronto per la mia cucina...», fece lei, afferrando dallo scaffale una confezione di tonno in scatola che probabilmente sarebbe stata la sua cena.
«...e forse non lo sarò mai. Comunque, ti affidi a me o hai proposte?», le chiese.
«Sei tu quello esperto di posti dove si mangia bene, lascio decidere te»
«Bene Kim. Quando facciamo? Domani sera?»
«Sì, perfetto», disse Jisoo, pensando che fosse venerdì e che avrebbe avuto tutto il tempo il giorno dopo per prepararsi.
«Allora a domani...», fece lui con una sfumatura di tenerezza nella voce.
«Buon inventario»
E staccarono la chiamata.
Dal loro riavvicinamento avevano un po' allentato il rapporto.
Taehyung non l'andava più a trovare ogni giorno a casa sua.
Probabilmente le voleva dare tempo per metabolizzare il tutto e lei apprezzava la sua discrezione.
Tornò a casa, e mentre era impegnata a mettere a posto la spesa, le arrivò un messaggio:
TAEHYUNG: «Ho prenotato per le 20 e 30. Non vorrei metterti pressione ma, vestiti elegante domani sera 🙃»
"Elegante? Dove caspita mi porta? Non ho niente di "elegante"!",
pensò Jisoo, fissando la schermata del cellulare.
Le serviva una mano.
Scorse la chat di WhatsApp, ne aprì una, e cominciò a scrivere:
«S.O.S shopping! Hai da fare domani? Mi dai una mano?»
❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉
Jisoo aveva appena parcheggiato la macchina davanti al centro commerciale più grande di Daegu.
Le squillò il cellulare.
Dall'altra parte della cornetta:
«Dove sei? Aspetta, aspetta, aspetta...»
Non fece in tempo a chiudere la chiamata, che sentì picchiettare sul vetro del finestrino, e quasi infartò.
«Jimin, che cavolo!», disse, scendendo dalla macchina.
«Dopo che siamo venuti per darti una mano ci accogli così?», fece lui.
Jisoo si sporse per vedere dietro Jimin, e vide Yoongi che stava alzando la mano verso di lei per salutarla.
«Ehi Yoon! Sei tornato?», chiese Jisoo sorridendogli.
Non sapeva mai quanto avvicinarsi con lui, visto quanto fosse schivo.
«Sorpresa! In due per aiutarti nell'impresa!», fece Jimin.
La faccia di Yoongi diceva tutto: se fosse esistita una persona con meno entusiasmo di Jisoo per andare a fare shopping, probabilmente sarebbe stato lui.
Si incamminarono verso l'entrata del centro commerciale.
«Quindi? Come vuoi essere? Sexy, provocante, vedo non vedo?», le chiese Jimin, scrutando le vetrine dei negozi d'abbigliamento femminile.
«Elegante, così mi ha detto», rispose Jisoo.
«Dove ti porta?»
«Non ne ho la minima idea»
«Ah scusa, Yoongi sa tutto di te e Tae, tanto lui sta sempre muto, non corri nessun pericolo», le sussurrò Jimin all'orecchio per non farsi sentire dal ragazzo, che camminava svogliato dietro di loro.
Jisoo alzò gli occhi al cielo e continuò a camminare.
Entrarono in un primo negozio, poi in un secondo e in un terzo.
Jimin non le faceva neppure provare nulla, passava le mani tra le stampelle dei vestiti, li guardava un attimo, per poi trascinare lei e Yoongi fuori dal negozio. Nulla gli pareva adatto.
Jisoo si stava chiedendo perché avesse chiesto aiuto proprio a lui.
Provarono un quarto negozio.
Mentre Jimin si era fiondato nuovamente alla ricerca di "qualcosa", Jisoo si avvicinò a Yoongi.
«Mi dispiace davvero. Non avevo idea che fossi tornato, altrimenti non lo avrei mai contattato...»
«Non ti preoccupare! Lo vedi quanto è contento? A me basta vederlo così», rispose lui, abbozzando un sorriso timido.
"Che dolce", pensò Jisoo.
Lo vide guardare Jimin in lontananza con un'espressione piena di tenerezza.
Jisoo pensò che desiderava essere guardata allo stesso modo.
Jimin arrivò da loro, carico di vestiti.
«Provali tutti!»
Jisoo strabuzzò gli occhi e sperò fosse uno scherzo, ma lui era serissimo.
Entrò in camerino e indossò il primo vestito: era corto, lilla con una fantasia a fiori delicata.
Jimin la squadrò dalla testa ai piedi, per poi dire:
«Mmm, forse non è molto elegante. Sei dimagrita?»
«Non mi sembra», rispose Jisoo.
«Ti sta facendo fare attività fisica, vedo...», continuò Jimin con un sorrisetto.
Jisoo non rispose e rientrò in camerino.
«Silenzio assenso?», urlò lui da fuori.
Jisoo infilò un completo bianco, giacca e pantalone e uscì di nuovo dal camerino.
«Bello, molto bello.
Ma forse è più adatto a un colloquio di lavoro che a una cena.
Poi serve qualcosa che Tae riesca a sfilarti velocemente!
Che ne pensi amore?», chiese Jimin a Yoongi.
«Prova il vestito nero. Il nero è sempre elegante», disse Yoongi, probabilmente sperando che fosse la volta buona.
Jisoo richiuse la tenda del camerino.
«Quando è successo? La sera del compleanno di Micha?», continuava Jimin da fuori.
"Come fa ad azzeccarci sempre?", pensò Jisoo.
Preferì restare in silenzio e indossò un vestito lungo, di raso, nero.
«Amore avevi ragione! Ora sì che ragioniamo. Così lo stendi!», disse Jimin, vedendola uscire.
Yoongi si limitò ad annuire con la testa e a farle l'occhiolino.
Jisoo si guardò allo specchio e pensò che si sentiva sufficientemente a suo agio. Inoltre amava il nero e credeva che le donasse.
Sorrise alla sua stessa immagine.
Pagò l'abito e uscirono.
«Mangiamo qualcosa insieme?», propose Jisoo.
Jimin guardò verso il fidanzato, aspettando la sua risposta.
«Sì, perché no?», rispose Yoongi.
Si sedettero sui tavolini di una tavola calda del centro commerciale.
Jimin non perse tempo per chiedere a Jisoo nuovi dettagli:
«Quindi quella sera vi siete visti e fuochi d'artificio, poi?», disse, prendendosi una gomitata da Yoongi.
«Poi tutto molto bene, fino a qualche giorno fa. Abbiamo avuto una discussione, mi ha detto una piccola bugia e io ho dato di matto»
«Bugia del tipo?», continuò Jimin curioso.
«Mi ha portata a Biseulsan, dicendo che era la prima volta anche per lui.
In realtà c'era già stato con la sua ex e io l'ho scoperto casualmente», ammise Jisoo.
«Aia! E come ha fatto a rimediare?»
«Mi ha lasciato dei suoi diari, dove parlava di me dai tempi del liceo ad ora, e dove raccontava anche della storia con la sua ex»
Jimin rimase a bocca aperta.
Yoongi invece disse:
«Coraggioso. Non è da tutti mostrare la parte più fragile e intima di sé stessi»
Jisoo rimase colpita dalla sua osservazione.
Yoongi aveva perfettamente ragione: Taehyung aveva avuto la capacità di spogliarsi di tutto e mostrarle la parte più profonda di sé.
Le aveva mostrato la sua crescita, i suoi pensieri, i suoi cambiamenti, i suoi turbamenti, i suoi dolori e ora Jisoo sentiva la "responsabilità" di essere all'altezza di così tanta fiducia.
«Stasera quindi? Cena romantica per ritrovarvi?», le chiese Jimin, ammiccando.
«Lo spero», rispose Jisoo nervosa.
Non sapeva cosa aspettarsi dalla serata, ma si sentiva agitata.
Dentro di lei sentiva di avere grandi aspettative, ma allo stesso tempo voleva andarci cauta ed evitare di fare crack un'altra volta.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top