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Sembrava andare tutto bene, pure fin troppo per gli irlandesi. Ed ecco come, a testimonianza della loro fortuita capacitΓ di finire nei guai si aggiunse anche il problema Gabrielle.
La ragazza a seguito dell'utilizzo della spada arcobaleno, improvvisamente perse conoscenza finendo rovinosamente a terra. Così inaspettatamente che nessuno ebbe modo di rendersene conto in quel momento, poichè tutti troppo occupati ad assicurarsi se i protestanti stessero bene o meno.
Tutti i membri della fazione irlandese, protestanti inclusi, circondarono ilΒ gracile corpo della messaggera muta allarmati; troppo presi dalla preoccupazione non pensarono minimamente alla conseguenza principale di quel gesto.Β
Fu Rowan a far capire loro il problema maggiore - "Così vicini la private dell'ossigeno che già le manca, giusto per informazione" il rossiccio guardò la scena incrociando le braccia al petto, non era esperto in medicina ma con un minimo di logica chiunque ci sarebbe arrivato senza problemi.
Erano mica tutti privi di razionalitΓ come CΓ el? Sperava con tutto il suo cuore di no.
Farren fu la prima ad intervenire, in veste di guaritrice del villaggio era l'unica in grado di capire la causa scatenante del malore della sua amica. Tirò una gomitata al rosso posto in disparte rispetto gli altri, troppo gradasso per i suoi gusti, credeva di sapere tutto, pure in ambiti in cui non eccelleva affatto-"Perchè parli sempre e solo quando non dovresti?" sbuffò la ragazza.
Sollevando i lembi del vestito si piegΓ² all'altezza della cara Gabrielle, le afferrΓ² il polso tra le mani, doveva assicurarsi il suo battito cardiaco non fosse irregolare. TirΓ² un sospiro di sollievo, frequenza cardiaca nella norma, dunque non era in grave pericolo.Β
Il panico andΓ² lentamente ad affievolirsi, una notizia positiva, finalmente; dopo tanto.
Dalla sua borsa capienza estrasse varie erbe zuccherate, adesso il suo compito era quello di pensare alle cure di Gabrielle, anche a costo di non mangiare o dormire per interi giorni.
Le strinse forte la mano, sussurrando dolcemente- "Forza Gabi, siamo tutti con te, puoi farcela" un momento quasi commovente, agli occhi delle altre persone, ad esclusione chiaramente di Rowan.
CΓ el, dal canto suo, teneva in braccio il piccolo Jonah, il quale osservava la scena ponendo domande di ogni genere, anche lui era preoccupato per Gabi, dopotutto le voleva tanto bene-"Ma cosa le Γ¨ successo? PerchΓ¨ non si muove?" chiese guardandoΒ il ragazzo e pizzicandogli con forza una guancia.Β
Pretendeva delle risposte, altrimenti avrebbe continuato fino allo sfinimento.
Il riccio sbuffΓ², non ne aveva la piΓΉ pallida idea, altrimenti si sarebbe chiamato "Farren", era lei l'esperta di intrugli, malattie ed erbe di tutti i tipi; mica lui.
Il bambino prese a tirargli anche l'altra guancia, CΓ el in quel momento fu tentato di lanciarlo a terra, lo avrebbe anche fatto, se non fosse per l'intervento provvidenziale e salvifico di Ailis.
"Gabi sta bene piccoletto, si rimetterΓ in forze presto eΒ tra qualche giorno potrΓ Β tornare ad utilizzare la spada" lo rassicurΓ² lasciandogli un tenero bacio sulla guancia, Jonah sembrΓ² apprezzare il gesto al punto che un sorriso raggiante fece capolinea sul suo volto.
Lo spadaccino ringraziò con lo sguardo la sua amante, non poteva più definirsi tale in effetti, erano usciti allo scoperto già da qualche giorno; mera abitudine allora. Quella frase, tuttavia, parve a Cà el fin troppo ottimista, non ne capiva granchè eppure anche un stupido avrebbe capito che di mezzo vi era la spada.
Vi era qualcosa di strano in quella situazione, altrimenti Gabrielle non sarebbe svenuta senza motivo.
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Il castello dei Protestanti piombΓ² nuovamente nel silenzio, nessuno sapeva bene cosa fare o dire in quella situazione surreale. Insomma: spade magiche ma maledette, spadaccini leggendari, sembrava interamente lo scenario di un qualche libro di fantasia, non la realtΓ .
Farren chiamΓ² a gran voce CΓ el, il quale sobbalzΓ² alzando le braccia in aria credendo di aver commesso qualche pasticcio- "E' stato Rowan, io non ho fatto nulla, te lo giuro" il modo piΓΉ semplice per giustificarsi era quello di scaricare la colpa su altri, ovviamente egli lo fece con la spia.
Il ragazzo dai rossi capelli e lentiggini sparse in volto, udendo il proprio nome, si girΓ² confuso. Per una volta che non aveva parlato era finito ugualmente in mezzo, proprio fantastico.
Farren sorrise, pur sottoposta ad una simile responsabilitΓ , quei due erano in grado di strapparle un sorriso, in qualunque circostanza si trovassero- "Non hai combinato nulla, solo potresti aiutarmi a portare Gabrielle nelle camere al piano superiore? Non saprei a chi altri chiedere" ammise, effettivamente egli aveva anche il primato di -fisico piΓΉ allenato e robusto-, l'unica altra concorrenza sembrava essere Connor, ma non lo temeva minimamente.Β
Parlando del minore di casa Moore, vedendo Cà el prendere la sua più fedele compagna d'armi in braccio, spontaneamente lo chiamò a gran voce-"Lasciala, me ne occupo io" garantì portandosi un braccio al petto per prestare giuramento, l'avrebbe difesa ad ogni costo.
Il moro sbuffΓ² sonoramente ignorandolo, era una tattica che gli aveva insegnato Rowan, sembrΓ² pure funzionare per i primi minuti, almeno fin quando Connor non gli afferrΓ² saldamente la spalla costringendolo a voltarsi.
Che diamine voleva ancora? Dargli noia e basta? Ci stava riuscendo alla perfezione.
"Ho detto che puoi lasciarla, me ne occupo io" replicΓ² a testa alta, la sua apprensione nei riguardi della ragazza non fece che peggiorare a dismisuraΒ il suo nervosismo, giΓ accentuato per l'intera situazione che stavano vivendo.
Cà el scosse la testa, Farren aveva chiesto a lui quindi perchè immischiarsi? Non erano affari suoi, punto-"Senti amico, non ho voglia di litigare con te, quindi sparisci e mi fai un favore enorme" affermò con calma placida, anche questo lo aveva appreso da Rowan; il maestro migliore in materia.
La sua compagnia, alla fine, sembrava portare anche dei benefici con sΓ©.
Di calma non si poteva parlare riferendosi a Connor, il quale strinse i pugni trattenendosi dal picchiare nuovamente qualcuno.
Con Cathair era stato soddisfacente, perΓ².
Non lo fece, solo per un motivo: tra le braccia egli teneva Gabrielle.
Non avrebbe messo a repentaglio la sua sicurezza per un suo capriccio, non in quel momento perlomeno.
Si limitΓ² ad attendere, che egli imboccasse il corridoio per ritornare a piano terra.
Lo prese di soppiatto alle spalle, CÑel credeva avesse mollato l'osso, però così non fu.
Un pugno lo colpì in pieno mento, egli non voleva litigare, cercò fino alla fine di evitare, seppure in vano.
I Moore erano tremendamente cocciuti, sapeva beneΒ non si sarebbe fermato fino a quando non si fosse sentito un minimo sollevato per il torto subito.
Egli perΓ² era CΓ‘el Doyle e mai sarebbe rimasto fermo e immobile ad incassare colpi su colpi.
Ne andava del suo orgoglio, enorme quanto l'intero Castello, se non di piΓΉ.
GhignΓ² ricambiando il gentil tributo, questa volta tentando di colpirlo sul naso.
Uno dei punti deboli per eccellenza, egli stesso ebbe modo di sperimentarlo sulla sua pelle piΓΉ volte.
Connor si piegò leggermente tentando di schivarlo e il pugno lo colpì sullo zigomo destro, il dolore si capì dalla smorfia dipinta sul suo volto.
Incommensurabile.
Presto tutta la popolazione, sentendo urla diffuse, accorse intorno ai due ragazzi, andando a creare un semicerchio intorno a loro.
In quell'istante sembrava di essere su un campo di battaglia, nel bel mezzo di un combattimento tra i due membri piΓΉ forti di fazioni opposte.
Urla di incitamento, sguardi esterrefatti, e tre voci fin troppo familiari ad osservare la scena in prima fila.
Penny, Rowan e Caitlin stavano osservando la scena discutendo sui vari motivi per cui potesse essere scoppiata quell'inutile rissa.
"Perchè voi maschi risolvete sempre nel sangue le questioni d'onore?" Chiese ingenuamente Penny stringendo il braccio del ragazzo, aveva paura potessero venire coinvolti pure loro, per qualche assurdo motivo.
"Perchè i maschi sono dei perfetti idioti" rispose l'orfana protestante anticipando Rowan e ogni suo tentativo di offrire spiegazioni plausibili e sensate a riguardo.
Cosa dire, dunque? Egli non risolveva le questioni in quel modo, bensì sfidando apertamente quella persona utilizzando la sua immancabile capacità discorsiva.
Non vi era bisogno della forza bruta.
"Io non le risolvo di certo così, quindi non definirmi parte della categoria maschile, grazie" borbottò provando a staccarsi dalla presa di Penny.
Quella ragazzina era una sanguisuga, la sua presa salda come poche.
Alla fine la lasciΓ² fare, non vedeva altre alternative all'orizzonte.
I due combattenti, invece, avrebbero continuato, pure fino a rompersi le ossa del cranio a vicenda, se non fosse stato per Cathair e Parthalan che sbucarono dal seminterrato di Malahide Castle.
Insieme stavano discutendo circa il tragitto da prendere, una volta che Gabrielle si sarebbe ripresa.
"Adesso basta, smettetela voi due" la voce del capo del villaggio tuonΓ² all'interno delle solide mura del castello.
La sua sola voce era in grado di incutere timore, tant'è che la popolazione di Dunmore East si aprì lateralmente lasciando passare Cathair Moore.
L'unico in grado di ristabilire l'ordine in una simile situazione, da ammirare per questo.
I due non diedero il minimo segnale di voler interrompere il loro litigio, vi era troppa rivalitΓ repressa.
Da una parte come dall'altra.
L'autoritΓ massima rappresentante la nazione irlandese, afferrΓ² Connor per le spalle, allontanandolo da CΓ‘el.
Parthalan, accorrendo in suo aiuto, fece lo stesso con lo spadaccino.
"Ti ammazzo se provi a toccarmi nuovamente, CONNOR MOORE.
Lo giuro sul mio onore" sputΓ² irato mentre Ailis tentava di tranquillizzarlo.
Gli accarezzΓ² la guancia, in quel momento sembrava piΓΉ che altro una belva inferocita; nulla che fosse strano o inconsueto per CΓ‘el Doyle.
"Ora basta, lascialo stare. Non Γ¨ il momento adatto per litigare tra di noi" dichiarΓ² diplomaticamente la sua Ailis.
La voce del popolo, della giustizia.
Lo strinse in un abbraccio provando a trattenerlo.
Solo così si sarebbe calmato.
D'improvviso egli non oppose piΓΉ alcuna resistenza, si lasciΓ² stringere abbandonandosi tra le sue confortanti braccia.
Connor, viceversa, tenuto dal fratello provΓ² a dimenarsi, anche se invano.
La rabbia non lo avrebbe condotto da nessuna parte.
"L'ira ti ucciderΓ Connor, cerca di mantenere il controllo" esclamΓ² con un tono di voce a dir poco glaciale Cathair.
Un "fottiti" uscì dalle sue labbra mentre si fece spazio tra le persone per raggiungere la camera dove risiedeva Gabrielle.
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Gabrielle, ancora con le palpebre chiuse, giaceva in una stanza al piano superiore.
Precisamente la quinta partendo dal corridoio principale, le aveva contate personalmente.
Farren, al suo fianco, le accarezzava dolcemente le ciocche di capelli che le ricavano dinnanzi al volto.
Sperava si sarebbe rimessa presto, l'avrebbe accudita, facendole bere una tisana calda a base di erbe zuccherate, per riacquistare energie in breve tempo.
Con un tonfo la porta si aprì, rivelando un Connor malconcio per via dei colpi subiti.
Non gli interessava al momento.
La sua unica prerogativa era Gabrielle.
La maga e guaritrice lo guardΓ² inclinando la testa, cosa era successo in quel breve frangente?
Provando ad aiutare, si avvicinΓ² al ragazzo tastandogli la ferita sullo zigomo, per capire quanto bisognoso di cure fosse.
Egli, ancora furibondo per via dello scontro, le spostΓ² la mano in modo irruento, forse troppo.
Lei voleva solo aiutare, perchè trattarla in quel modo?
Ritrasse la mano, in un'altra occasione lo avrebbe aiutato senza pensarci, ma era lui a rifiutare le sue cure.
"Potresti uscire? Voglio stare solo con Gabi" aveva una richiesta ben precisa, che Farren non avrebbe accolto affatto.
Era ancora troppo scosso e lei non avrebbe mai pensato di lasciarli da soli.
Non in un simile momento, per meglio dire.
"Scusa ma non posso concedertelo, sei fuori di te e io devo proteggerla, quindi o con me o nulla" la sua accortezza in certi momenti poteva definirsi certamente adatta, meglio essere previdenti in anticipo di una possibile tragedia.Β
Il ragazzo, non accettando quelle simili condizioni, tolse il disturbo sbattendo la porta alle sue spalle. Nessuno voleva dargli fiducia, perchΓ¨?Β
Non valgo niente,
Non sono neppure riuscito a guadagnarmi la fiducia della mia gente.
Mi odiano, mi detestano.
Preferirebbero vedermi con un cappio al collo piuttosto che come loro spadaccino salvatore.
Che ho fatto di male?
Voglio solo avere una possibilitΓ .
L'unica che sembrava accettarmi per quello che sono Γ¨ Gabrielle, solo lei.
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La stanchezza iniziava a farsi sentire, le palpebre di Farren stentavano a rimanere aperte, specie dopo una simile giornata.
Con sua immensa fortuna, Penny e Rowan apparirono nella camera di Gabrielle, probabilmente desiderosi di tenerle compagnia.
Che dono prezioso, altrimenti si sarebbe presto addormentata.
"L'ho convinto a venire, ha una testa cocciuta come una tela in metallo" esultΓ² Penny pimpante correndo ad abbracciare la sua amica. Era da egoisti farlo con in camera Gabrielle in quelle condizioni, quindi si ricompose qualche istante dopo capendo di aver sbagliato.Β
Rowan alzΓ² l'indice per replicare a tono, non accettavaΒ venisse detto quello su di lui-"No allora, tu non hai convinto nessuno, sono io che ho deciso di venire di mia spontanea vololtΓ , intesi?" DomandΓ² retoricamente guardando le due ragazze di fronte.Β
Penny voleva ribattere, dire la verità , ma il ragazzo le tappò la bocca con una bocca-"Shh tranquilla, va bene così disegnatrice di persone per strada" ed ecco che le aveva trovato l'ennesimo nomignolo fastidioso.
Rivolse, in secondo momento, lo sguardo a Gabrielle distesa sul letto-"Sembra morta..." sussurrΓ² a voce quasi inudibile, peccato che riuscirono a sentirlo perfettamente.
Farren gli tirò un pugnetto in testa, perchè doveva sempre dire cose brutte? Non lo aveva mica capito-"Ti hanno mai detto che sei un uccellaccio del malagurio?Ecco, ora lo sai".
Udendo quel nomignolo Penny scoppiò a ridere, era perfetto per lui, che aveva ogni qualsivoglia di frasi pessimiste come mantra centrale dell'esistenza-"Uccellaccio del malagurio, ma è perfetto!" dichiarò facendo intuire che l'avrebbe chiamato così per i giorni a venire.
Forse per sempre.
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Il cielo limpido e stellato d'Irlanda era la cornice perfetta per quel momento dolce tra Ailis e Jonah, i quali giocavano a nascondino nel vasto prato circostante al castello. Se la spassavano alla grande insieme, lo avrebbero fatto forse ancora di piΓΉ con la presenza di CΓ el.Β
Egli non era bravo a quel gioco, finiva sempre con il venire scoperto per primo.
Non conosceva nascondigli appropriati, come biasimarlo d'altronde: da piccolo egli non aveva avuto modo di giocarci, dovendosi allenare giornalmente.Β
"Conto fino a dieci, poi vengo a cercarti"urlò la ragazza in modo che Jonah ovunque fosse nascosto potesse udirla. Fece scontrare la fronte contro il tronco di una quercia secolare, si schiarì la voce iniziando a contare.
"Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno, zero. Arrivo!" esclamΓ² mettendosi alla ricerca del piccolo Moore, si guardΓ² intorno non riuscendo ad individuare la sua piccola figura.
Non era lì quindi, eppure l'ordine era quello di non addentrarsi nella foresta.
Fece una smorfia incerta, cercΓ² tra cespugli, dietro alberi, eppure di Jonah nessuna traccia. Decisa a ritrovarlo entrΓ² nella foresta, era certa lo avrebbe trovato in quel luogo, nascosto dietro qualche pianta, a ridacchiare felice.
Un rumore dietro di lei la fece istintivamente sorridere-"Quindi ti ho trovat-" la frase non la terminΓ². Una grande e lercia mano le tappΓ² la bocca, impendendole di produrre alcun rumore. Cosa stava succedendo?Β
Β ProvΓ² a dimenarsi, doveva solo afferrare l'arco che teneva sulle spalle, da lΓ¬ avrebbe risolto tutto-"Non provare ad oppore resistenza o ti uccido sul posto, sporca irlandese" quella voce roca al suo orecchio fu in grado di metterle i brividi.Β
Il suo istinto di sopravvivenza le diceva di continuare a dimensarsi, pur sapendo di non avere possibilitΓ contro l'omaccione alle sue spalle.
La sua mente razionale le suggerì il contrario, decise di ascoltarla.
Non si mosse, mentre le presa sulla sua bocca si faceva più debole, era il momento adatto per tentare di recuperare l'arco. Provò a scalciare per liberarsi-"Mollami brutt-" questa volta non riuscì più a vedere nulla.
Un sacco le era stato arrotolato intorno la testa.
Con forza quasi sovraumana venne caricata sopra le spalle e trascinata via, nonostante i suoi insistenti tentativi di sottrarsi al nemico.
Tutto inutile.
Jonah, nel frattempo, nascosto dietro una siepe poco distante, alla vista di quella scena iniziΓ² a correre per la foresta.
Doveva avvisare CΓ‘el e gli altri.
Era stato un suo errore a costare caro ad Ailis?
La sua voce infantile riecheggiava per il prato esterno a Malahide Castle-"Aiuto, Ailis, inglesi, soldati, portata via" forse parlare così avrebbe reso la versione dei fatti più chiara, lo sperava almeno.
Ora toccava combattere, senza poter contare sull'aiuto della spada.
Al pari di una catastrofe naturale, insomma.
MARY'S SPACE:
Non è giovedì, I know, ma vista la mia incostanza nel poter rispettare i giorni fissi, da questo momento in poi aggiornerò quando ne avrò modo.
Non aggiornerò giovedì, quindi.
Tornando all'aggiornamento, ecco un capitolo dedicato per intero alla fazione irlandese, il prossimo viceversa sarΓ tutto Made in England, don't worry.
Γ un capitolo dove ne sono successe di tutti i colori:
-Litigio tra CΓ‘el e Connor;
-Il nuovo soprannome di Rowan.
-Il rapimento di Ailis.
E in tutto ciò non si è ancora capito il perchè la spada arcobaleno arrechi simili danni e perché solo ad una persona.
*Ansia che aumenta*.
Ditemi ciΓ² che volete, se ho messo ansia o se Γ¨ un capitolo disastroso e brutto, accetterΓ² anche questo.
-Kissini e al prossimo aggiornamento.
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