Il nome del giovane, ovverosia Bradán,  deriva da una parola gaelica irlandese che significa "salmone". Il bradán feasa è il salmone della saggezza in una leggenda irlandese su Fionn MacCool.

❛Fionn Mac Cumhaill (Fin Mac Cumal) è di sicuro una delle figure più caratteristiche della mitologia irlandese. Le sue gesta sono narrate nel Ciclo dei Fianna, e forse fanno riferimento ad un capo mercenario vissuto realmente in Irlanda intorno al III secolo d.C. ❜

Ironia della sorte, anche il nome Càel appartiene ad un personaggio mitologico appartenente al ciclo dei Fianna, seppure i due condividano esclusivamente  la nazionalità. 
Per Braden il suo nome non è motivo di particolare orgoglio, avrebbe preferito gli venisse conferito il nome di qualche intellettuale celebre, non di un guerriero.

Sarà forse perchè l'unica arma in grado di utilizzare è la lancia? Ingombrante certo, non il massimo della comodità, ma al contempo semplice da tenere in mano.

"𝑩𝒓𝒂𝒅𝒊𝒑𝒐, 𝒗𝒊𝒆𝒏𝒊 𝒒𝒖𝒂"
"𝑴𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒂𝒎𝒐 𝑩𝒓𝒂𝒅𝒆𝒏, 𝒎𝒊𝒄𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒉𝒂𝒊 𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒕𝒖"

Il suo nome intero lo considera oggetto di vergogna, specie quando idioti come Cáel Doyle non attendono un solo istante a storpiarlo scherzosamente.

A spiegazione di ciò, non è poi così inconsueto venga chiamato "Brad" dai suoi affetti più vicini.
Trattasi, anche in questo caso, non dell'eleganza fatta nome, ma di un nomignolo più decente di Braden; che proprio non lo sopporta.

Burke, tale  cognome normanno proviene dal comune di Caen in Normandia (de burg significa "del borgo"). I Burkes si trovano in Irlanda dal XII secolo, stabilendosi principalmente nella provincia del Connach.  E' una delle province irlandesi, considerata la parte più povera, che fino al IX secolo era costituita da diversi regni gaelici indipendenti. 

Ricca di storia, povera di denaro. 

La sua famiglia non è originaria di Dublino, neppure di Dunmore  East in verità, è una pagina della sua vita dolorosa, che non racconta volentieri e tenta di tenere nascosta- "Dalla povertà si cerca di fuggire, per quanto possibile." questa la sua risposta quando gli chiedono cosa lo abbia spinto a  cercare rifugio in terre così remote. Lo guardano sbigottiti, e loro che credevano fosse fuggito per aiutare la nazione in quella guerra "infinita".

"𝑸𝒖𝒊𝒏𝒅𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒕𝒊 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒆𝒔𝒔𝒂 𝒅𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒃𝒂𝒕𝒕𝒆𝒓𝒆."

"𝑵𝒐 𝒄𝒊𝒐𝒆̀ 𝒔𝒊. 𝑫𝒊𝒄𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒃𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒓𝒊𝒖𝒔𝒄𝒊𝒓𝒆 𝒂 𝒅𝒊𝒇𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒂𝒎𝒐, 𝒏𝒐𝒏 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒏𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆"

𝑽𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒕𝒐𝒏𝒅𝒊 𝒕𝒐𝒏𝒅𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒊, 𝒖𝒏 𝒒𝒖𝒂𝒓𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒍𝒐 𝒎𝒆𝒏𝒐 𝒄𝒊𝒏𝒒𝒖𝒆.

Raggiunti i vent'anni ti senti invincibile, come se niente o nessuno potesse ostacolarti o privarti della felicità eterna. Credi di poter toccare il cielo, con l'intera mano, però.

Non ti lasci sopraffare facilmente dagli altri, non puoi e non devi a quell'età. Altrimenti continueranno a farlo per il resto della tua vita, credendoti incapace di azioni o parole nocive.

Hai vent'anni, "dovresti goderti di più la vita, sai?" ti ripetono, se lo fai fin troppo finisci con l'essere un libertino senza speranze, un po' come Càel Doyle.
Se non lo fai finisce che te ne penti, vivendo con i rimorsi per giorni.

Che fare dunque? Come vivere lontano dai paradossi?

Braden ne ha venti di anni, ma vive a modo suo, in un mondo costruito su misura e nel quale l'accesso è consentito a pochissime persone. La sorveglianza è adeguata ad una mente contorta come la sua, d'altronde. 

Provare a scavalcare il cancello d'ingresso? Impossibile, il ponte levatoio che da' accesso al castello della sua mente può essere attivato solo con la sua voce. In caso contrario, il malcapitato finirà nel fiume che costerna l'edificio immenso, divorato da feroci coccodrilli.

𝑫𝒊 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒏𝒆 𝒉𝒂 𝒗𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒎𝒂 𝒔𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒗𝒊𝒗𝒆𝒓𝒆 𝒆 𝒊𝒏 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒂𝒈𝒏𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒄𝒉𝒊.

Non gli sono mai piaciuti i numeri terminanti con lo zero, sarà che gli hanno ripetuto più volte di valere come quel numero, che però non riesce a pronunciare.

Quando gli chiedono la sua età, alzerà le dita e mostrerà il numero due e poi lo zero, tuttavia senza parlare.

Mentalmente la sua età oscilla tra i dieci e i settanta, sempre che qualcuno in tempo di guerra sia in grado di arrivarci; i presupposti mancano tutti.

Delle volte potrebbe risultare la persona più saggia e prudente di questo mondo, salvo poi contraddirsi e perdersi in un bicchiere d'acqua in un secondo momento.

Neppure lui saprebbe descriversi, una missione ardua tentare di attribuirsi difetti e pregi.

"𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒖𝒏 𝒏𝒐𝒏-𝒃𝒆𝒍𝒍𝒐, 𝒅𝒆𝒔𝒕𝒊𝒏𝒂𝒕𝒐 𝒂 𝒗𝒊𝒗𝒆𝒓𝒆 𝒕𝒓𝒂 𝒊 𝒏𝒐𝒏-𝒏𝒐𝒓𝒎𝒂𝒍𝒊"

Ha una sua idea precisa a riguardo, non si reputa bello, bensì non-bello. Attenzione, non ha mica detto brutto, è differente.

Una persona "non-bella" , secondo il suo modestissimo punto di vista, è colei che non si adatta ad alcuno standard di bellezza. E' una persona comunque, con dei lineamenti altrettanto usuali,  nulla che desti attenzione sino al punto da poterlo definire "bello e particolare".

Non crede di essere Mister Irlanda, lo sa, è a conoscenza dei suoi limiti, fisici e caratteriali soprattutto. L'importante è stare bene con se stessi, ed egli ha fin troppa confidenza con il suo corpo.  Non ha bisogno di abbellirsi, sistemarsi o chissà che altro, in tempo di guerra nessuno andrà ad assicurarsi il suo aspetto fisico sia curato e la sua figura presentabile, è un dato di fatto.

𝑶𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒎𝒂𝒓𝒓𝒐𝒏𝒊, 𝒄𝒂𝒑𝒆𝒍𝒍𝒊 𝒅𝒊𝒔𝒐𝒓𝒅𝒊𝒏𝒂𝒕𝒊 𝒆 𝒎𝒂𝒓𝒓𝒐𝒏𝒊, 𝒔𝒐𝒓𝒓𝒊𝒔𝒐 𝒏𝒐𝒓𝒎𝒂𝒍𝒆.

I suoi occhi sono marroni, i capelli del medesimo colore, sebbene risultino un pizzico più lunghi del dovuto e disordinati. Ciuffi ribelli, come gli irlandesi, ricadono sulla sua fronte. La fortuna in questo caso è quella di non ritrovarseli davanti gli occhi, sai che fastidio altrimenti.

Passando, invece, ad un tratto fisico leggermente più particolare, il suo sorriso non può che essere definito in altri termini, solo "adorabile". Gli conferisce un aspetto maggiormente fanciullesco, a detta altrui è molto tenero quando lo fa.

𝑪𝒐𝒓𝒑𝒐? 𝑵𝒐𝒏 𝒅𝒂 𝒈𝒖𝒆𝒓𝒓𝒊𝒆𝒓𝒐

Proseguendo, non ha il corpo da combattente: privo di cicatrici visibili sul corpo, mani fin troppo curate., insomma nulla che possa categorizzarlo come "guerriero in prima linea".

Fosse per lui starebbe in ultima linea, allietando le persone con il suo canto e le sue parole.

Non è particolarmente slanciato, per nulla in confronto ad altri, un metro e settantaquattro, pochi per essere irlandese. Le sue braccia sono muscolose, al contrario del suo corpo mingherlino e asciutto, sembra non abbia mangiato per giorni.

Forse è davvero andata così.

"𝑵𝒐𝒏 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒅𝒆𝒓𝒎𝒊 𝒅𝒊 𝒅𝒆𝒔𝒄𝒓𝒊𝒗𝒆𝒓𝒎𝒊, 𝒔𝒂𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒊𝒎𝒑𝒆𝒅𝒊𝒕𝒐"

Pecca di auto-critica Braden, non sarebbe mai in grado di descriversi elencando aggettivi alla rinfusa. Perchè doversi riserbare un simile trattamento? Sono gli altri a doverlo descrivere, mica lui.

Vive perennemente nel suo mondo, per cui  il ritorno alla realtà è in grado di innervosirlo notevolmente. Non spaventatevi, meglio venire guardati male piuttosto che ignorati. In quel caso esiste una sola risposta plausibile: non avete la sua attenzione, o perchè troppo diversi da lui o perchè troppo simili.

𝑰𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒆̀ 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒎𝒖𝒔𝒊𝒄𝒂

𝑷𝒊𝒖̀ 𝒊𝒏𝒕𝒓𝒐𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒆𝒔𝒕𝒓𝒐𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐
𝑷𝒊𝒖̀ 𝒓𝒊𝒇𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒗𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒎𝒑𝒖𝒍𝒔𝒊𝒗𝒐

Braden non può essere definito loquace, proprio perchè non ama parlare per ore intere circondato da amici, del buon vino e donne. Preferisce di gran lunga una conversazione breve, magari incentrati su argomenti filosofici, ad esempio sulla morte o sull'origine della vita e del mondo.

Forse questo suo lato introverso lo rende altrettanto riflessivo, potrebbe trascorrere pure ore intere tentando di prendere una decisione di vitale importanza. Non è proprio un ragazzo che prende le decisioni sul momento, deve riflettere adeguatamente sui pro e i contro derivanti da una data situazione.

Ciò non sempre è qualcosa di positivo: la guerra insegna che non si ha del tempo a sufficienza per pensare a delle soluzioni, vanno prese istintivamente e basta; proprio come fa Càel.

"𝑯𝒂𝒊 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒊 𝒇𝒐𝒕𝒕𝒖𝒕𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒆 𝒐𝒓𝒆 𝒂 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒂𝒓𝒆 𝒂 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒎𝒂𝒏𝒈𝒊𝒂𝒓𝒆 𝒅𝒐𝒎𝒂𝒏𝒊, 𝒎𝒂 𝒔𝒆𝒊 𝒏𝒐𝒓𝒎𝒂𝒍𝒆?"

"𝑫𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒖𝒍𝒑𝒊𝒕𝒐 𝒗𝒊𝒆𝒏𝒆 𝒍𝒂 𝒑𝒓𝒆𝒅𝒊𝒄𝒂 𝑪𝒂̀𝒆𝒍, 𝒕𝒊 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒖 𝒉𝒂𝒊 𝒒𝒖𝒂𝒔𝒊 𝒂𝒎𝒎𝒂𝒛𝒛𝒂𝒕𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒂 𝒊𝒓𝒍𝒂𝒏𝒅𝒆𝒔𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆̀ 𝒄𝒓𝒆𝒅𝒆𝒗𝒊 𝒇𝒐𝒔𝒔𝒆 𝒊𝒏𝒈𝒍𝒆𝒔𝒆"

"𝑺𝒎𝒆𝒕𝒕𝒊𝒍𝒂, 𝒑𝒂𝒓𝒍𝒊 𝒕𝒓𝒐𝒑𝒑𝒐"

"𝑬 𝒕𝒖 𝒕𝒓𝒐𝒑𝒑𝒐 𝒑𝒐𝒄𝒐"

È fin troppo precisino, "forte propensione per la perfezione" altresì chiamata. Oserà correggerti pure per un minuscolo e insignificante verbo errato; pur mantenendo una sorta di linguaggio empatico.

Non lo farà notare sgarbatamente, piuttosto cordialmente, talvolta scherzandoci sopra.

Con chi lo merita e chi dimostra di essere degno della sua fiducia, è piuttosto dolce e tenero.
Parole melodiose e buone, questo è Braden, lo stesso che all'interno del gruppi dei protestanti è particolarmente stimato.
Sarà per l'immenso aiuto che offre, o ancora per la fiducia che tutti ripongono nei suoi riguardi.

È strano a volte, vittima di sbalzi d'umore improvvisi, ma non per questo sarebbe in grado di tradirli o abbandonarli.

Ci è affezionato, gli ci è voluto tempo, ma ora difficilmente abbandonerà il suo posto all'interno del gruppo religioso.

Pochi lo hanno compreso sino in fondo, è buffo, si comporta in modo strano.
Non fa mai due volte la stessa cosa.
Cambia idea, umore, pure alla svelta.

Un giorno responsabile, il seguente il contrario.
Non si sa mai cosa potersi aspettarsi da lui, imprevedibile ma non per quanto riguarda i suoi doveri; quelli li porta a termine alla perfezione.

Non lotta per un'ideale, ma per le persone a cui vuole bene.
Forse un po' egoista per questo.

𝑪𝒂𝒏𝒕𝒐𝒓𝒆, 𝒎𝒖𝒔𝒊𝒄𝒊𝒔𝒕𝒂.

Ha un ruolo ben stabilito: canta, suona, con la musica prodotta dallo strumento musicale di sua invenzione allieta gli animi afflitti in guerra.

Il tempo per lui viene scandito a ritmo di note musicali, alte in un momento gioioso, viceversa basse durante uno o più episodi drammatici. 

Ha costruito la propria esistenza sulla musica, passa intere giornate a comporre melodie da far ascoltare al gruppo dei protestanti e a quello degli irlandesi.

Le loro facce entusiaste è il più bello dei ringraziamenti.
E' grazie a quelle espressioni, unite alla sua manualità, che ha costruito uno strumento musicale in legno, simile all'attuale violino.

Lo suona persino di notte, Malahide Castle vive immersa in quelle dolci sinfonie, in quasiasi momento della giornata. Senza la musica perderebbe una parte del suo mondo costruito in aria, forse proprio il castello stesso. 

Rimarrebbe senza una casa, senza sapere cosa fare o quale attività svolgere per far trascorrere le sue lente e infinite giornate.

(𝑳𝒂 𝒔𝒖𝒂 𝒎𝒆𝒍𝒐𝒅𝒊𝒂 𝒑𝒓𝒆𝒇𝒆𝒓𝒊𝒕𝒂, 𝒄𝒓𝒆𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒖𝒓𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒖𝒏 𝒃𝒂𝒄𝒄𝒉𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒇𝒆𝒔𝒕𝒆𝒈𝒈𝒊𝒂𝒓𝒆 𝒖𝒏𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒊𝒓𝒍𝒂𝒏𝒅𝒆𝒔𝒊)

𝑪𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒆𝒏𝒛𝒆: 𝑾𝑶𝑹𝑲 𝑰𝑵 𝑷𝑹𝑶𝑮𝑹𝑬𝑺𝑺
𝑺𝒆 𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒆𝒔𝒔𝒂𝒕𝒊 𝒔𝒄𝒓𝒊𝒗𝒆𝒕𝒆

MARY'S SPACE:

So che nessuno si aspettava un mio aggiornamento oggi, tuttavia sono successi eventi spiacevoli inerenti la storia ad oc, che non starò qua a raccontare.
Anche perchè al solo pensiero mi sale il sangue fino al cervello.

Vi dico solo che due personaggi sono stati eliminati definitivamente dalla vicenda, verranno sostituiti da due personaggi di mia invenzione.
Braden appartiene al gruppo dei protestanti, è un musicista, mi serviva tanto nella storia.
È carinissimo, ce lo vedo troppo.

Nulla da dire, è corto ma poi sarà mio compito approfondirlo durante la vicenda.