Solo al gate ⁷³

Volo per Rolsemburg. Imbarco alle ore 15:40.

Alzai lo sguardo per controllare l'orologio dell'aeroporto. 15:20.

Mi rassicurai nel vedere che mancavano solo venti minuti. Osservai la mia valigia: scura, ingombrante e soprattutto piena fino all'orlo. D'altronde, quando decidi di cambiare vita, cerchi di portarti dietro il più possibile, per evitare che la nostalgia e l'insicurezza facciano il check-in insieme a te. Il frastuono all'interno dell'aeroporto era a dir poco snervante: bambini urlavano, persone al telefono che parlavano troppo forte cercando di sovrastare il casino, quando lo alimentavano, stranieri che ridevano sguaiatamente a battute che solo loro capivano. Decisi che, come al solito, fosse arrivato il momento di isolarsi un po' dal mondo, quindi afferrai le cuffie bluetooth e le inforcai alle orecchie.

Misi "Before I forget" degli Slipknot, seguito a ruota da "Snuff" e "Spit It Out": ormai conoscevo a memoria la playlist. Mentre dicevo mentalmente le poche parole che ricordavo dei testi, chiusi gli occhi per focalizzarmi sui colpi di batteria che, come una serie di tuoni, accompagnava la voce roca del cantante.

Un fischio.

Tiiiiiiii...

Metallico, come quello che fanno un microfono ed una cassa avvicinati. Pensai che era un qualche effetto che non avevo notato della canzone.

TIIIiiiiiiii...

Si alzava di intensità: non potevano essere le cuffie, maledizione, erano nuove. Forse si stavano scollegando dal telefono.... I miei occhi rimasero chiusi, tentai di aprirli ma le palpebre erano come incollate.

Il fischio cresceva.

TIIIIIIIII.

MI STAVA SCAVANDO NELLA TESTA.

Dovevo togliere le cuffie... Paralizzato. Non riuscivo. A. muovermi.

I miei pensieri vorticavano, confusi e frammentati, senza alcun controllo, senza redini.

TIIIIIIIIII.

SOFFRO. AIUTO. NON RIESCO A GRIDARE. NON RIESCO A RESPIRARE.

Mi tolsi le cuffie di scatto, urlando di dolore, e aprii gli occhi.

L'aeroporto era deserto.

Le finestre erano chiuse, sbarrate da saracinesche metalliche. La luce che illuminava il tutto era quella pigra e sterile di alcune lampade di servizio, che ammantavano gli angoli più lontani con un sinistro velo di penombra. Ero confuso, con la testa che mi faceva ancora male per il fischio di poco prima.

Mi guardai in giro e chiamai qualcuno: nessuna risposta, solo il lento eco delle mie parole che rimbalzavano sulle pareti bianche. Mi alzai e mi mossi verso il gate: nessuno, i miei passi risuonavano nello spazio vuoto. Mi voltai per tornare al mio sedile.

Controllai l'orologio. Nessun numero, nessuna lancetta, solo un cerchio bianco. Inorridito, cercai nella mia tasca il biglietto. Lo aprì.

Vuoto, niente volo, niente imbarco, nessuna stramaledettissima scritta. Andai nel panico, spostai la mia valigia con un tremendo calcio, e urlai

Non capisco. Iniziai a correre verso il metal detector. Dovevo uscire. Da lì. I miei pensieri ripresero a frammentarsi, a separarsi ed a danzare, come quella sensazione. Orribile che sentivo. Prima.

Dopo aver superato il nastro, mi fermai col cuore in gola. Mi ripresi un secondo, poi ricominciai a correre. L'unica cosa che sentivo erano i miei passi, e con orrore sentì che stavano aumentando di numero, come una folla che mi inseguiva per linciarmi.

Corsi a perdifiato, senza voltarmi, con il terrore stampato in faccia. Sentivo un aria gelida sul mio collo, come un respiro intermittente, proveniente da un'altra realtà. Delle calde lacrime colavano dalle mie guance mentre occhi attoniti cercavano di scorgere un'uscita in quel corridoio infinito. TIIIIIIIIII.

STAVO IMPAZZENDO. Non avevo..PIÙ. Controllo dei miei... I pensieri.

Ti prego.No.No NO NO. Non voglio.Morire.

Un dolore mi attanagliò il polpaccio. Caddi urlando, e rotolato per altri due metri. Alzai lo sguardo, cercando di reagire. Il mio polpaccio, maciullato da qualcosa, mi trasmetteva un dolore così acuto che quasi mi parve di svenire.

Guardai il corridoio.

Vuoto, sterile, vedevo il punto da cui ero partito in fondo, e poi una serie di lampade al led. Sbattei gli occhi, se ne spense una. Li chiusi di nuovo, se ne spense un'altra.

tiiiiii...

No.

Si spensero altre due lampade.

TIIIIiiii...

No ti prego, no no No NO.

TIIIIIIIIIIIII

Fonte : Creepypasta Italia Wiki
Autore : ?

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