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Sto così male che penso di morire.

Ma no che non muori, Lauro.

Nun se more per amore.

Edoardo piomba nello studio, ha il viso rilassato, sembra non ce l'abbia piΓΉ con me.

"Te riprendi?" Mi dice dandomi uno scappellotto, ha un cartoccio con delle pizzette, storco il labbro.

"Nun c'ho fame." Dico girando sulla mia sedia, non riesco a comporre, non riesco a pensare.

"E dai, Lauro." Edoardo mi rimprovera a bocca piena. "Stasera sei in concerto, come pensi d'arrivarce così?"

Mi fissa, si spoglia poi della sua aria da giullare, sospira.

"Ne vuoi parlare?" Mi chiede serio.

"E che te devo dì, Edoà? Sono un disastro. C'ha ragione lei, ho giocato male le mie carte. È che c'ho avuto paura de quello che sentivo." Sbuffo e mi rigiro sulla sedia.

"Ma lei lo sa quello che sentivi?" Mi chiede illuminandosi, scuoto la testa.

"No, EdoΓ , io giΓ  e assai che l'ho ammesso a me stesso e che mo te lo sto dicendo, figuriamoci se lo dico a lei, nono" Allontano l'idea, forse me sarΓ² pure innamorato, ma a tutto c'Γ¨ un limite.

"E allora tienite er dolore, statte così, falle credere che volevi solo giocà però nun rompere. Ripigliate che stasera abbiamo il concerto e amen." Edoardo mi dice frettoloso cambiando tono.

"No, che amen, io sto male." Dico aggrappandomi al suo braccio.

"E da me che voi?"

"Parlace te, no? È tu sorella, saprai che dire." Insisto quasi pregandolo.

"Nono, Lauro, proprio perchΓ© Γ¨ mi sorella so che Γ¨ la cosa piΓΉ sbagliata da fare. Se parlo al posto tuo me dice che non abbiamo piΓΉ 10 anni e c'ha pure ragione, no?" Edoardo addenta di nuovo la pizzetta.

"Intanto a 10 anni me so fatto coraggio e m'ha cacciato via." Piagnucolo.

"Oh e basta co sta storia." Edoardo mi richiama a bocca piena. "So passati 20 anni, superala."

Ci raggiunge Valentina poco dopo.

"Vi ho portato l'acqua." Dice sorridente e stampa un bacio sulle labbra di Edoardo.

"Ma lei com'Γ¨ che l'hai conquistata?" Chiedo come fossi un adolescente alle prime armi, mi massaggio il viso.

Ma so veramente così disperato?

"Eh Laurè, io c'ho fascino, stile, charme..." Edoardo scherza facendo ridere sia me che Valentina.

"Ancora in fissa con Morena?" Valentina mi accarezza la testa.

"Valentì, non lo so come si chiama. Fissa, cotta, amore, ossessione." Sbuffo e mi siedo, parlotto gesticolando. "Penso a lei sempre, qualsiasi cosa io stia facendo il mio cervello automaticamente mi rimanda a lei. Ieri ho visto un sorcio e me so ricordato che lei c'ha un cappotto do stesso colore."

"Ah, così male stai messo?" Edoardo sorseggia dalla bottiglietta. "E c'ha pure er coraggio de dì che nun è innamorato."

"Hai mai scritto qualche canzone per lei?" Valentina chiede gettando una veloce occhiata in giro.

"Se ho scritto per lei? Nell'ultimo anno ho cantato solo per lei."

"'O dicevo io che m'eri diventato troppo romantico nelle canzoni." Edoardo commenta.

"E allora canta." Valentina urla entusiasta, così io ed Edoardo la guardiamo con fare interrogativo.

Valentina riprende. "Non sai dirglielo, allora cantaglielo. Fallo stasera al concerto." Sorride invogliandomi.

"Non verrΓ  mai." Scuoto la testa, ormai Morena sembra odiarmi.

"Ce la porto io con l'inganno." Asserisce Valentina. "Oggi Γ¨ il suo compleanno e posso dirle che ho preparato qualcosa di speciale per lei." Si sfrega le mani. "Sai, vero, che Γ¨ il suo compleanno?" Chiede poi di fronte alla mia faccia perplessa.

"Nun mo ricordavo." Ammetto appena.

"EccallΓ , poi se chiede perchΓ© Morena nun 'o vo. Se ricorda il cappotto color sorcio ma mica il compleanno." Edoardo ride e mi da uno scappellotto.

"RimedierΓ ." Asserisce Valentina. "Dai amore, non lo scoraggiare." Supplica Edoardo di smetterla di prendermi in giro.

Così la sera devo fare un concerto, uno dei tanti, ci so abituato, no?

Eh no, mica ho mai cantato per qualcuna.

Ma quando mai mi so perso così per qualcuna.

Ma che m'ha fatto, un sortilegio?

Sono dietro al palco e tremo, ho indosso il vestito che mi ha cucito lei, non riesco a sta fermo e vado avanti e dietro come un'anima in pena.

"Ao, te voi sta bono?" Edoardo mi dice cercando di bloccarmi.

"E se non viene? E se viene e me manda a fanculo? Se viene co uno? Se.."

"Oh, mo te do 'no schiaffo. Te riprendi o no?" Edoardo mi strattona.

"Mo fingo uno svenimento e me ne vado." Dico e penso di avere la nausea.

Oddio, ho veramente la nausea.

Questa m'ha fatto davvero un sortilegio.

Esco fuori e la folla urla ed io tra la folla cerco di vedere lei.

Non la vedo e forse quasi mi rilasso, canto come sempre, questo lo so fare.

Mi rilasso, mi diverto, la gente pure.

Niente, non ci sta.

E invece Valentina si sbraccia, sgomita saltella, sembra pazza quanto ero pazzo io prima dietro al palco.

Mi fa segni, Morena è lì.

E la vedo, ha l'aria di chi non ci sta capendo nulla, chissΓ  Valentina che si Γ¨ inventata per trattenerla.

È lì, ci sta, e tutta la folla quasi scompare.

Scompare il mondo se c'Γ¨ lei.

E non so dare un nome a questo, Morè, forse me lo insegnerai tu o forse la vita mentre accade, chi lo sa, so solo che adesso muoio dalla voglia di spazzare via tutto e tutti e starmene da solo con te a stringerti forte.

Così faccio un cenno ad Edoardo, comincio a cantare, è per te 'sta canzone, Morè.

"Giuro con te avevo l'impressione che

fossi scesa dal cielo sì, solo per me,

per salvare me da questo inferno, sì.

Questo freddo inverno, questo freddo posto qui.

Non so se puoi capirmi perchΓ© dicono

che il destino te lo crei, non te lo scrivono.

Ma avevo l'impressione fossi un angelo,

mentre gli amici miei morivano..

Quando so che non si puΓ² cambiare il mondo mio,

quando credi che per te l'abbia mandata Dio.

Niente possa salvarti al mondo tranne lei.

Proveresti a tenerla vicino a te."

Finisco di cantare e riprendo fiato.

"Ok, Γ¨ un anno che sentite questa canzone ma non sapete che ha una musa." Dico e sorrido imbarazzato, mi porto una mano alla nuca, non Γ¨ da me ciΓ² che sto per fare ma forse Edoardo c'ha ragione, mi so scemunito.

"Morena, questa canzone parla di te." Dico guardando verso di lei, fingendo che il resto non esista.

Morena abbassa il volto, si porta una mano alla faccia, Γ¨ visibilmente imbarazzata.

Ecco, starΓ  cercando il modo per dirmi che devo smetterla di fare il pagliaccio, che non mi vuole, che tanto non sarΓ² mai alla sua altezza e non sarΓ² mai amato.

E invece Morena si copre gli occhi e piange, quello che vorrei fare io adesso ma mi trattengo.

Morena forse piange tutto il nervosismo che le ho procurato, tutta la delusione.

Tutti guardano nella sua direzione, Valentina la spinge appena e sorride.

Così penso che ora vada via, scapperà di sicuro. A Morena non piace stare in mezzo, Morena agisce in silenzio.

Ma te lo dovevo dire in qualche modo, questo Γ¨ ciΓ² che so fare meglio.

Mi rassegno e stringo le labbra, deglutisco e aspetto solo il momento che mi volti le spalle per andarsene.

Ma Morena Γ¨ sempre quel bel libro che non sai leggere, che tieni sul comodino aspettando che qualcuno te lo spieghi.

Morena mi sorprende e corre verso di me.

Edoardo le da una mano per farla salire sul palco, così Morena disinvolta sale e quasi dimenticandosi le migliaia di persone si fionda tra le mie braccia.

"Te sei deciso?" Ride tra le lacrime e mi stampa un bacio sulle labbra, così la folla ci restituisce urla e applausi.

Morena si ricorda che ci sono persone a guardarci e con un gesto imbarazzato si copre il viso.

"Avrei preferito una roba un po piΓΉ intima, ma vabeh." Mi punzecchia.

Ce l'ho fatta? Le ho detto che la amo?

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