πΏ'πππππππ π ππ ππππ
Ed Γ¨ quello che in effetti faccio, ritorno alla casa di moda ma vado dritto nell'ufficio di Ambra.
"Buongiorno." Mi dice dura.
"Ciao." Fingo di non farci caso.
"L'altro giorno sei sparito, mi hai lasciata fra mille fogli senza sapere cosa fare." Mi rimprovera.
"Scusa, ho avuto un contrattempo." Rispondo appena gettando un'occhiata fuori alla porta.
"E questo contrattempo ha un nome?" Mi dice apprestandosi a chiudere la porta, una volta in piedi posso notare indossi una minigonna di pelle bordeaux che la copre appena.
Scuoto la testa.
"Vogliamo cominciare?" La esorto.
"Certo." Ritorna a sedere delusa.
Mentre cerca di disegnare, sempre con scarso successo, getto un'occhiata fuori, la porta vetrata mi permette di spiare di tanto in tanto.
"Se non ti concentri non ci riusciremo mai." Ambra batte con forza la matita sul tavolo.
"Guarda che devi disegnare tu, mica io." Le faccio notare.
Intanto continuo a guardare di fuori e scorgo finalmente la figura di Morena.
Γ qua, respira la mia stessa aria e ora l'ossigeno sembra circolare meglio.
La vedo correre, sembra provata, così senza dir nulla corro fuori.
Riesco appena a sentire Ambra chiamare il mio nome, che giΓ sono dietro Morena.
Si fionda in bagno, va verso il water e ci vomita dentro.
"Va tutto bene?" Le accarezzo i capelli, così si volta in malo modo e con un fazzoletto si tampona la bocca.
"Questo bambino mi sta facendo penare." Dice piagnucolante.
"Visto? Lo hai detto, Γ¨ un bambino, perchΓ© vuoi toglierlo via? Hai pensato se potrebbe avere gli occhi miei o le labbra tue?" Le poggio delicatamente le mani sul ventre ancora piatto, quasi come se avessi paura di far del male sia a lei che al piccolo.
"Γ un embrione, non Γ¨ un bambino, non Γ¨ nulla." Mi scosta in malo modo e fa per andare.
"Lo odi così tanto perché è mio?" Le urlo contro.
Morena sorride sarcastica.
"Io non odio proprio nessuno, sto solo cercando di essere una persona responsabile, a differenza tua." Urla anche lei contro di me, intanto vediamo Mary entrare in bagno.
"Ragazzi." Ci saluta con un cenno del capo e sembra quasi imbarazzata. "Non volevo ascoltare i vostri discorsi ma ero qui." Si arresta.
"Tranquilla Mary." Morena sospira appena.
"Morena, volevo giusto chiederti di ritornare al progetto di Achille Lauro, ma non immaginavo che voi due vi conosceste giΓ ." Mary Γ¨ delicata nel parlare, si avvicina a Morena e quasi come una mamma la accarezza.
"Ci conosciamo fin troppo, direi." Dico per smorzare l'imbarazzo, ma Morena mi incenerisce con un'occhiata.
"Vogliamo mettere qualche manifesto, eh? Che dici?" Sembra sputare veleno. "Mary, per il bene dell'azienda gli disegnerΓ² gli abiti." Morena annuisce, non ha detto che torneremo insieme, che faremo da genitori a questo bambino e ne che lo terrΓ , ma il mio mondo sembra ritornato a girare di nuovo.
Il solo pensiero di riuscire ad averla intorno mi fa ritornare il sangue al cervello.
E se ne sarΓ accorta pure Mary, mi pizzica una guancia facendomi notare un sorriso che mi Γ¨ comparso appena sul volto.
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