©apitolo 29
TODOROKI'S P.O.V
04:29
I dottori mi avevano fatto restare in una sala d'attesa.
Ero da almeno tre ore in questa maledetta stanza seduto in questa scomoda sedia.
L'ansia non faceva altro che divorarmi.
Izuku era sotto i ferri in questo preciso istante, nelle mani di un medico dai capelli azzurri.
L'ospedale sembrava vuoto e solitario, ma io sentivo una sacco di confusione nella mia testa.
Dentro quel cranio rotto per Izuku, ma a me intatto.
I miei occhi non facevano altro che ricordare il suo corpo inerme a terra.
Ma anche il suo magnifico sorriso.
Le sue costellazioni che aveva sulle sue guance morbide.
I suoi occhi nei quali mi specchiavo.
Però ricordavo un modo indelebile il volto di quell'uomo.
Occhi gialli.
Capelli castani.
E un ghigno beffardo in volto.
Ghignava nonostante fosse cosciente di aver levato la vita ad un'adolescente.
Di avergli levato la gioia che lui si meritava, ma che aveva perso da tempo.
Portai le mani tra i miei capelli e li tirai, poi mi morsi il labbro inferiore per non urlare.
"Izuku perdonami"
"Non sono riuscito fermarti, solo perché volevo sapere dove stessi andando"
"Non dovevo lasciarti uscire da casa mia, non ancora una volta"
"Ma soprattutto dovevo mantenere la promessa"
-È lei l'amico del signorino Midoriya?- mi svegliò dai miei pensieri una voce profonda.
Mi voltai e osservai l'uomo in piedi davanti a me.
Aveva i capelli azzurri e dei occhi rossi fuoco.
In mano teneva il cappellino solito dei medici e teneva la mascherina abbassata.
-Il... il ragazzo- precisai e lui annuì.
-Durante l'operazione lo stavamo perdendo- disse.
Persi un battito e trattenni il fiato.
-Abbiamo tentato di salvarlo ma..-
A stento trattenni delle lacrime.
Io non sentivo più nulla, se non la sua voce che ora si era interrotta per prendere un respiro profondo.
-Ma siamo riusciti a tenerlo con noi- finì per poi fare un leggero sorriso.
Di colpo le lacrime che stavo trattenendo scesero copiose.
Piangevo di gioia e di tristezza in modo contemporaneo.
Di gioia perché Izuku era vivo, ma di tristezza perché non lo avevo protetto.
-Ora è nella sua stanza, lo abbiamo messo in coma farmacologico, ma non si preoccupi lo sveglieremo appena la sua salute sarà migliorata- mi rassicurò.
-Posso ve-derlo?- chiesi singhiozzando.
Il medico annuì e in breve tempo eravamo già davanti a quella porta blu dalla maniglia grigia.
Presi un respiro profondo ed entrai in quella stanza.
Era buia e silenziosa.
L'unica fonte di luce era una lampadina al fianco del lettino su cui era steso il corpo dormiente di Izuku.
Lentamente mi avvicinai a lui.
Aveva gli occhi chiusi e una benda che gli copriva tutta la testa, impedendo la vista dei suoi capelli verdi.
La sua pelle era più chiara del solito.
Il suo viso era rilassato e respirava grazie a uno macchinario.
Quel silenzio veniva interrotto ad ogni battito cardiaco di Izuku, che prontamente veniva registrato su un'ulteriore apparecchio medico.
Delicatamente gli accarezzai una guancia.
Mi limitai a sfiorare solo la sua pelle candida, avendo la paura costante di ferirlo.
Sembrava esser fatto di vetro.
Un vetro talmente fragile, che si poteva rompere con un solo tocco.
-Izuku- finalmente parlai.
-Mi dispiace per tutto questo- mormorai.
-Non sarebbe successo se io avessi mantenuto la promessa che ti avevo fatto- dissi cercando di trattenere i singhiozzi.
-Qua-ndo ti sveglierai io non ti las-cerò più, ne-ssuno ti toc-cherà più- mentre parlavo il mio viso veniva nuovamente bagnato dalle mie stesse lacrime.
Mi fermai un attimo per calmarmi.
Non volevo mi sentisse piangere.
-Questa volta per davvero- aggiunsi dopo una decina di minuti.
-Questa volta Izuku manterrò la promessa- gli accarezzai il dorso della sua mano.
-Questa volta solo le mie mani ti toccheranno-
-Questa volta solo le mie braccia ti abbracceranno-
-Questa volta solo le mie labbra ti baceranno-
-Questa volta... solo io e te... - sussurrai.
-Ti amo Izuku- affermai piano vicino al suo orecchio.
-Ti a-amo- ripetei.
-Izu-ku io t-i am-o- tornai a piangere.
-M-muio dalla voglia di a-andare da quel bastardo e uc-ciderlo con le mie st-esse mani- singhiozzai.
-Ma soprattutto muo-io dalla voglia di po-terti a-abbracciare forte, se-ntire il tuo ca-lore, la tu-a risata, il t-tuo tocco, aver l-le tue la-labbra sopra le mie, ve-dere i tu-oi occhi, i-il tuo so-rriso- mi lasciai andare.
-Il tuo sor-riso è stato la prima cosa che ho a-amato di te- lo guardai.
-Sei bellissimo quando sorridi- sorrisi appena in lacrime.
Debolmente lo baciai a fior di labbra.
-Mi manca già-
-Però aspetterò qui, non me ne andrò senza vederlo- affermai, poi presi una sedia e mi sedetti.
Successivamente poggiai la mia testa nel poco spazio che era rimasto in quel lettino e guardai il viso di Izuku.
-Ti aspetto Izuku- gli presi la mano con la mia.
-Ti amo- aggiunsi sorridendo appena.
Angolo scleretico
Hi guysss
Anche questa settimana mi andava il doppio aggiornamento :)
In realtà volevo fare inizialmente uno skip al giorno in cui Izuku si svegliasse dal coma farmacologico, ma poi ho deciso di soffermarmi su quello che provava Shouto
Non sono molto soddisfatta di questo capitolo, sicuramente prima di postarlo cambierò qualcosa
Spero che però vi sia piaciuto e come potete notare IZUKU STA BENE
Diciamo
NON È CREPATO
:)
E niente
Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo
Beyy
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