©apitolo 28

IZUKU'S P.O.V

Il rumore della pioggia era l'unico rumore che udivo.
Le goccioline bagnavano la finestra della stanza di Shouto.

Quest'ultimo stava dormendo nel suo letto con me al suo fianco.
Il suo viso era così rilassato ed il suo respiro sfiorava la mia pelle.

A malincuore scesi da quel letto, spostando cautamente le sue braccia che mi tenevano stretto a lui.

Indossai una felpa e dei jeans lunghi, poi andai al piano di sotto e misi le mie solite scarpe rosse.

Presi anche un ombrello e mi affrettai ad uscire.

Pioveva e pioveva.
Le strade vuote erano piene di pozzanghere che cercavo di evitare durante il mio cammino.

'Oggi porrò fine a questa mia vita' pensai riferendomi a quel lavoro sporco e umiliante.

Quando entrai nel locale, la bionda  mi si avvicinò subito.

-Izuku oggi sei in orario- sorrise lei.

-Mh si, dov'è Chisaki?- chiesi.

-Shh qui devi chiamarlo Overhaul ricorda- mi ricordò ed io sbuffai.

-Dove si trova Overhaul?- mi corressi.

-Sono qui- disse la sua voce dietro di me facendomi sussultare.

-Ti devo parlare- lo guardai negli occhi una volta che mi ero voltato verso di lui.

-Il linguaggio, devi darmi del lei- disse serio e per poi dirigersi verso il piano di sopra.

In quel piano c'era un piccolo monolocale, dove presumevo lui ci vivesse.

-Mi licenzio- dissi mentre ero sull'uscio della porta.

Lui mi guardò in silenzio, poi rise.

-Come spogliarellista fai schifo, hai per caso deciso di tornare a fare la puttana?- ghignò mentre prendeva il suo portafoglio.

-Certo che no, lavorerò in un semplice bar come part-time- dissi.

-Presumo che tuo padre non ne sappia nulla- si avvicinò a me.

-Non ti interessa- lo guardai male.
Sicuramente sarebbe successo un casino con mio padre, ma io non avevo più intenzione di sporcarmi ancora.
Non ora che una persona mi amava.

Lui si avvicinava sempre di più, io feci per tornare al piano di sotto ma lui mi prese per un polso.

Chiuse bruscamente la porta senza mollarmi, anzi mi stringeva sempre di più.

-M-mi fa-i male- dissi mentre cercavo di liberarmi.

Sentivo le ferite di oggi aprirsi leggermente, creando un leggero bruciore.

-Che delusione che sei- disse mentre mi buttava nel suo letto, mettendosi poi sopra di me.

Mi tolse violentemente la felpa e la maglia sottostante, poi strappò le bende sul mio braccio sinistro.

-Mi è mancato divertirmi con te- disse mentre prendeva un coltellino.

-Lasciami!- gridai.

Non volevo.
Odiavo quello che mi faceva lui.
Odiavo il suo modo di divertirsi con il mio corpo.

Delicatamente posò quella lama tagliente quanto fredda sulla pelle del mio petto.
Essa tracciò una linea verticale, ma non molto lunga.

-N-no- mi dimenai, ma ricevetti uno schiaffo.

-Sta fermo- ringhiò.
-Eppure dovrebbe piacerti essere tagliato, lo fai anche tu stesso- sputò acido poco dopo.

Lo guardai con occhi lucidi.
Era vero, lo facevo anche io stesso.
Ma non lo facevo per divertimento.

Gli tirai un pugno in volto, facendolo cascare dal letto.

Io, subito mi scagliai contro la porta chiusa, non riuscì a che lui mi afferrò per il collo.

Mi buttò contro finestra aperta.
Il mio viso lentamente veniva bagnato dalle goccioline di quella pioggia notturna.

Cercai di liberarmi, ma rischiavo solo di perdere l'equilibrio e cadere.

-Hai paura eh? Ma non eri tu quello che desiderava morire ogni secondo della tua vita?- mi guardò beffardo.

Io non dissi nulla.

Lui fece pressione, inclinando di più il mio corpo dal petto in su verso il basso.

-Potrò darti tutti i soldi che tuo padre vorrà, sai?- disse.
-Se solo tu scegliessi di tornare a essere la mia puttana- propose acido.

-Ma-i- dissi e lui rise.

In un colpo lasciò la presa e il mio corpo seguì la gravità terreste, cadendo da quella finestra.

TODOROKI'S P.O.V

Qualche momento prima

'Perché esci a quest'ora della notte Izuku?' pensai mentre correvo bagnato fradicio verso il luogo in cui si trovava Izuku.

'Perché ti sei tagliato di nuovo?!' strinsi la lametta che avevo trovato nel cestino, poi la gettai a terra sotto la pioggia.

Anche ieri era uscito.
Anche ieri era tornato alle cinque del mattino.

Ieri mentre ballavamo avevo preso il suo telefono, poi mentre si lavava avevo attivatoun GPS collegato al mio.
Dovevo capire.
Capire quello che mi teneva nascosto.

Con il fiatone in gola vidi un locale con delle luci colorate all'interno.

'Non può essere' pensai mentre varcavo la porta.

Dentro c'era musica alta e un odore di alcool.

Molte donne ballavano in modo sensuale davanti a dei sporchi maiali, così potevano essere definiti la gente di questi posti.

Una ragazza bionda mi scrutò attentamente poi si avvicinò a me con un bicchiere in mano.

-Non sono qui per divertirmi- dissi freddo.

-Sei qui per Izuku?- chiese ed io spalancai gli occhi.

-Sai dov'è?- chiesi e lei annuì.

-Stava con il capo, oh eccolo è lui- disse indicando un uomo dai capelli castani che scendeva le scale.

Corsi da lui.

-Dov'è Izuku?!- lo guardai tagliente.

Lui sospirò.

-Se voleva andare a letto con lui lasci stare- disse per poi oltrepassarmi.

Lo presi per il colletto, ma senza tirarlo su da terra.

-Ti ho chiesto dov'è!- lo guardai con odio e lui rise.

-Trovalo- disse per poi liberarsi dalla mia presa con facilità.

Subito mi guardai intorno.
Cercai di capire la sua posizione dal GPS, ma esso non mi dava più nessun segnale.

'Dove sei?! Izuku dove sei?!' pensai disperato.

-Senta se non vuole consumare qualcosa o andare letto con qualcuno la prego di uscire- disse svogliato il capo di questo lurido locale.

Lo guardai male.

-Non esco se non trovo Izuku- dissi saldo e fermo.

-Izuku non è qui dentro- disse.

-Creda che la credi?- chiesi retorico per poi correre al piano di sopra.

Notai la maglia di Izuku sul letto e le sue bende sempre sopra esso.
Dalla finestra entrò un filo di vento gelido.

-Izuku- mormorai correndo e guardai per terra.

Per via del buio non vedevo molto, ma il colore luminoso delle sue scarpe rosse mi era ben visibile.

-IZUKU!- gridai.

Corsi più che veloce che potevo giù per le scale.
Correvo e correvo.
Fino a che non mi ritrovai fuori.
Sotto la pioggia.
Davanti al mio ragazzo.
Al mio Izuku.
Disteso a terra nel suo stesso sangue dilungato dall'acqua piovana.

Mi affrettai a chiamare i soccorsi per poi fiondarmi su di lui.
Con la torcia del telefono illuminai il suo corpo privo di sensi e, forse, privo di vita.

Notai immediatamente che aveva picchiato gravemente la testa.
Infatti essa era circondata da una pozza di un rosso più scuro.

-Izu-ku- singhiozzai.
-No-n mi la-scia-re- aggiunsi tra le lacrime mentre un dito accarezzava la sua schiena nuda.

Non potevo neanche prenderlo tra le mie braccia, o avrei peggiorato i suoi danni.

-Pe-rchè sei in u-n posto co-me questo?- chiesi piangendo.

Le luci e il suono delle sirene si fece udire e notare.

-An-drà tutto be-ne Izu-ku- singhiozzai mentre ero tempestato di lacrime.

-Si sposta, ci pensiamo noi- disse un medico per poi tirarmi su e allontanarmi dal corpo del mio Izuku.

Quella pioggia in cui precedente avevamo danzato ora bagnava il suo corpo inerme.
Bagnava il mio, scosso di singhiozzi che nessuno poteva fermare.

'Ti avevo promesso che nessuno ti avrebbe più toccato' pensai.

'Ma non ho mantenuto la promessa'


























Angolo scleretico

Hi guysss

Dai su non odiatemi
. . .

Beh io ora non so cosa dire, però per sicurezza mi rinchiudo nel mio armadio al sicuro :)

E niente

Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo

Beyy

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top