In Un Universo Parallelo -3

Lucy camminava a passo fiero per il cortile, dove vi si trovavano tutti per la pausa. Ella stava ghignando sicura e orgogliosa come non mai.

«Ho sentito per tutto il tempo gli sguardi addosso, quelli che preferivo erano di Natsu, ovviamente, e poi di Gray. Anche lui è un bel ragazzo, non me dispiacciono le sue occhiate» si passò la lingua sulle labbra.

Raggiunse la sua amica Levy e cominciarono a parlare del più e del meno.
Natsu osservò attentamente la bionda allontanarsi e ridacchiò.

«'Sta a giocà cor fuoco» il rosato scosse il capo divertito.

Gray si infilò le mani in tasca dopo aver scrutato Lucy che raggiungeva la turchina.

«Cosa penso di Lucy?» il corvino fissò attentamente la telecamera «gran figa. Ha il viso di un angelo, un fisico da po***star e sembra una stronza» ridacchiò Gray passandosi una mano tra i capelli.

Juvia, intenta a fissate con fare morboso il corvino, assottigliò lo sguardo spostando la sua attenzione su Lucy. Perché lei aveva tutte quelle attenzioni?

«Sinceramente non la sopporto. È arrivata qua fresca fresca e ha iniziato a comportarsi da protagonista. Attira troppo l'attenzione, non sa stare al suo posto»

Le lezioni cominciarono nuovamente e Lucy era felice di potersi sedere di nuovo accanto a Natsu. Lui le piaceva tanto, nonostante il suo brutto carattere la rendesse una ragazza davvero difficile per una relazione seria. Insomma, bastava osservare come si comportava quando era al centro dell'attenzione, cosa che lei amava da pazzi.

Stare così vicini la faceva sentire così bene. Poteva sentire il suo profumo, il ginocchio caldo che si scontrava contro il suo, il gomito che sfiorava il suo braccio e i capelli rosa che le solleticavano la spalla, dato che il ragazzo se ne stava sdraiato.
Istintivamente cominciò a giocherellare con le ciocche del ragazzo, quasi fosse un gatto.

«Sul serio: m'a posso sc*pà?» disse divertito Natsu.

Il rosato fece vagare una mano sul ginocchio della ragazza, un po' scoperto dalla gonna, massaggiandolo. Nulla di chissà che, nulla a confronto a quello che voleva realmente fare. La pecca di trovarsi in un reality show ambientato nel 1968 con degli esauriti ad insegnare.

E siccome si trovavano all'ultima fila nessuno diede retta a loro e la professoressa di Matematica continuava a scrivere alla lavagna cose che capiva solo lei.

Quando tutti tornarono ai loro dormitori una strana tensione tingeva la stanza delle ragazze. Erza cercava di rassicurare Juvia e Mira provava a calmare gli animi. Ma quando Lucy mise piede nella stanza, calò il silenzio.

«La vedo nera» Levy si morse il labbro.

«Oh-oh» tintinnò Mira.

Juvia si alzò avvicinandosi alla bionda che la fissava disinteressata. «Stai alla larga da Gray, ti stai comportando un po' troppo da z*****a con i ragazzi»

Lucy si mise a ridere per poi guardarla con le sopracciglia alzate «sei gelosa?»

Lei assottigliò lo sguardo «no, Calabrese»

«E che vuol dire?»

«Non posso averlo chiesto sul serio» Lucy si schiaffò una mano sulla fronte.

«Ca t piu pi capiddr e t fazz far a Salerno Reggio Calabria come via crucis (che ti prendo per i capelli e ti faccio fare Salerno Reggio Calabria come via crucis)»

Erano nate nuove rivalità tra i collegiali. La tempesta si sarebbe destata o sarebbe peggiorata?

«Patetica» ridacchiò Lucy «te pare che me metto a pagà Gray pe fissamme? (Ti sembra che mi metto a pagare Gray per fissarmi?) Non è certo colpa mia se c'ha du occhi» scrollò le spalle con tranquillità.

«Ahia» disse Wendy seduta accanto a Meredith che giocava con le sue lunghe trecce rosa.
«Si fa interessante» sorrise la più grande.

Natsu si buttò sul suo letto per poi fissare Gray mentre si cambiava. Decise di voler subito mettere in chiaro alcune cose.
«Lo so che Lucy è bella, ma provaci co lei e te schiatto»

«Certo che la biondina sta creando scompiglio» ridacchiò Laxus affiancato da Lyon.
Il quale aggiunse «beh, almeno rende tutto meno noioso»

Gray si voltò divertito «non mi sembra che sia di tua proprietà»

«Non me sembra che siano cazzi tuoi, io t'ho solamente avvertito» scrollò le spalle il rosato per poi portarsi le braccia dietro la nuca.

«Sono curioso di vedere come andrà a finire» rise Gajeel.

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