Bloccati In Ascensore
-_Leggete lo spazio autrice plss_-
(Ambientata in una scuola)
Era la prima volta che Lucy Heartfilia finiva in punizione.
Di solito faceva di tutto per evitare simili conseguenze.
Purtroppo però quel giorno si era cacciata nei casini per colpa di una piccola rissa.
Ma cosa poteva fare di fronte l'insolenza di Lisanna Strauss colei che tormentava le giornate della bionda con mille insulti diversi.
Quella mattina proprio non ce la fece a trattenersi e siccome quella ragazza dai capelli albini è la nipote del preside, in punizione ci finì proprio la bionda.
Ormai aveva trascorso le due ore di punizione nella sua classe e voleva andare via il prima possibile.
Aveva persino dato buca al suo ragazzo, Gray Fullbuster, per quella stupida punizione.
Stanca di tutte quelle scale decise di prendere l'ascensore. Forse in quella scuola c'era solo lei. Dopotutto solo gli sfortunati come Lucy potevano finire in punizione fino alle sei del pomeriggio.
In realtà era qualcosa che poteva succedere solo a lei, dato che le ore di punizione cominciano dopo i corsi extrascolastici e la bionda oltre alle cheerleader partecipava anche al club del libro.
Quando aprì le porte dell'ascensore sospirò di sollievo, era stanchissima e finalmente poteva tornare a casa sua.
Quando le porte stavano per chiudersi, qualcuno riuscì ad entrarvi agilmente.
Quando la bionda vide quei capelli rosa e gli occhi scuri con pagliuzze verdi, il suo cuore perse un battito e la ragazza trattenne il respiro.
Osservò il giubbotto di pelle nera che portava sopra la divisa della scuola e poi si accorse del tatuaggio che spiccava dal polso in su, coperto poi dalle maniche ripiegate su se stesse.
Lucy sapeva bene che quelle erano fiamme, le aveva viste tante volte, come aveva visto tante volte quel viso.
Natsu Dragneel, la calamità della scuola.
Ma il motivo della sua tensione non era dovuto alla paura che provava nei suoi confronti, ma bensì all'effetto contrario che lui aveva su di lei.
Lucy era sempre stata attratta da lui, anche adesso, che era fidanzata, provava la stessa malsana attrazione.
E neanche provava a dire a se stessa di smetterla di sentirsi così attirata nell'oscurità che quel ragazzo aveva intorno. Ormai era tardi per smettere di provare quel sentimento.
Forse era proprio per quel motivo che Lucy aveva deciso di mettersi con Gray.
Forse era per la speranza di dimenticare qualcosa a poco a poco, eppure erano passati tre anni e non ci era riuscita.
Il rosato si poggiò alla parete dell'ascensore e il suo sguardo cominciò a vagare sul corpo della bionda.
Lui sapeva bene chi era. L'aveva vista tante di quelle volte. Era la capo cheerleader della sua squadra.
Sempre così perfetta e raggiante, quella ragazza sembrava essere circondata dai raggi del sole e il rosato non si era mai avvicinato, per paura di rimanerne folgorato.
Lucy sentiva quello sguardo insistente bruciarle la pelle.
Non doveva assolutamente voltarsi.
Girò il capo dal lato opposto nel momento in cui si sentì avvampare.
Aveva dimenticato solo un piccolo particolare: l'ascensore era a specchi.
Poteva vedere benissimo il ragazzo alle sue spalle ghignare per l'effetto avuto sulla ragazza, visibile dallo specchio.
La bionda sentiva il battito aumentare a dismisura quando il rosato allontanò la schiena dalla parete per fare un passo verso la ragazza.
Adesso non brilli più, biondina?
"Il tuo ragazzo mi sta sul cazzo" disse all'improvviso, a pochi passi dalla ragazza che sentiva il petto farle male per la troppa velocità del suo cuore.
"C-come?"
Provò a girarsi ma il rosato poggiando una mano sulla parete dietro la ragazza, la bloccò tra il copro del ragazzo e la solida parete. Non aveva scampo.
Il cuore di Lucy perse un altro battito prima di ritornare fuori controllo.
Natsu allungò la mano libera verso i tasti dell'ascensore e lo bloccò.
C'era qualcosa in quella ragazza che lo attraeva come una calamita e adesso che aveva quell'occasione davanti a sè, non poteva proprio farla scappare.
"No sul serio, stai con lui per tua piena volontà?"
La bionda si voltò verso la mano che aveva bloccato l'ascensore.
Aveva seriamente paura che il suo cuore potesse saltarle fuori dal petto.
Oh vita, perché mi fai questo?
La mano del ragazzo si allontanò dai tasti e la portò sul mento della bionda per far in modo che lo guardi dritto negli occhi.
"Devo... devo andare a casa" il battito del suo cuore impediva alla ragazza di parlare normalmente.
Aveva il fiatone, come se avesse fatto una maratona senza fine.
Il ragazzo sembrava normale, anche se una scarica di brividi lo percorse quando i due pozzi color cioccolato della ragazza furono sui suoi.
"Sei sicura che non ti abbia pagata? Sai com'è, i tipi come quell'esibizionista si inventerebbero di tutto... pur di avere il meglio" l'ultima frase la sussurrò, proprio nell'orecchio della ragazza che quando sentì le sue labbra sfiorarle il lobo sentì come una scarica nel basso ventre.
Sempre accompagnata dal suo cuore che di rallentare non ne voleva proprio sapere.
Lucy avrebbe voluto allontanarlo e poi far ripartire l'ascensore per tornare a casa.
Ma non ci riuscì, era pietrificata sul posto e una parte di lei non aveva alcuna voglia di scappare dal rosato.
"Fammi... Andare... A casa" aveva ancora il respiro pesante e questo non fece che aumentare il ghigno del ragazzo e la sua voglia di tenere quella ragazza tutta per sè.
Il suo viso ora era ad un soffio dalla ragazza che stava per perdere quella gara di sguardi.
Non riusciva a mantenerlo.
"Ma almeno lo ami?" proprio non voleva rispondere alle suppliche della ragazza.
Lucy buttò giù la saliva con difficoltà. Non sapeva cosa rispondere. Erano tre anni che stava con Gray eppure non si era mai soffermata troppo sul capire se lo amasse davvero.
"Io penso di no"
Il loro nasi adesso si toccavano e i loro respiri andavano all'unisono.
Lui era riuscito a nasconderlo ma ora alla bionda era chiaro che anche lui respirava pesantemente.
Il borsone della ragazza cadde dalla sua mano, non fu un gesto del tutto involontario.
Il ragazzo sorrise divertito.
Si avvicinò ancora e le loro labbra finalmente si toccarono.
I brividi, il desiderio, il calore... Stavano provando qualcosa che non avevano provato con nessun altro.
Le labbra calde e vogliose del ragazzo premevano su quelle soffici e rosee della ragazza che istintivamente le schiuse.
Natsu sorrise sulle sue labbra prima di far passare con foga e velocità la sua lingua nella bocca di Lucy, come se avesse paura che se non si fosse sbrigato l'avrebbe persa.
La bionda mise le braccia intorno al suo collo e si avvicinò ancora.
Gray non era mai riuscito a farla sentire così desiderosa. Quel rosato invece le stava trasmettendo uno strano e piacevole calore.
Il ragazzo spostò le mani dalla parete per posarle sulla vita della ragazza.
Lucy portò una mano nei capelli rosati di Natsu per tirarlo a sè.
Il rosato si sentì come se davanti a lui ci fossero le porte del Paradiso.
Mise un ginocchio in mezzo alle gambe della bionda per sollevarla e spingerla con la schiena contro la parete dell'ascensore.
Lucy allacciò le gambe intorno al busto del ragazzo che abbassò le mani fino al sedere della ragazza per tenerla meglio e lei era tutt'altro che infastidita.
Ma al rosato non bastava, e nemmeno alla bionda date le circostanze.
Posò nuovamente la ragazza sul suo ginocchio e lentamente cercò di toglierle la cravatta della divisa.
Lei si staccò di poco dalle labbra del ragazzo e lo guardò negli occhi con due guance molto rosse, forse più dei capelli scarlatti della rappresentante Erza Scarlett.
Lui, con lo stesso colore in viso, pensò che Lucy volesse fermarsi.
Invece, con sua grande sorpresa, mise la mani su quelle del ragazzo, che stava armeggiando con la cravatta, e lo aiutò a toglierla con velocità facendolo ridacchiare.
Tolse anche il giubbotto di pelle e poi lo attirò a sè per il colletto.
Ormai era in ballo e doveva ballare.
Il rosato cominciò a baciarla con più foga rendendo quel contatto tutt'altro che casto.
Spostò le sue mani sui bottoni della camicetta che copriva il seno prosperoso della bionda, senza però staccare le sue labbra da quelle della ragazza.
Quando finalmente Lucy non aveva più la sua camicetta, il rosato iniziò a lasciare fugaci baci all'angolo delle labbra della ragazza.
Scese sulla mascella per poi arrivare al collo, il punto preferito della bionda che sollevò la testa emettendo un gemito.
Natsu era tentato dal lasciarle un marchio, il suo marchio, però purtroppo quella ragazza non era di sua proprietà. Non ancora almeno.
Così scese fino al petto, per poi mordicchiare la soffice pelle del suo seno senza lasciare un segno che sarebbe rimasto a lungo.
La ragazza emise un secondo gemito che il rosato fermò con un bacio, assaporando di nuovo quelle labbra da cui non voleva separarsi.
La bionda tolse la cravatta e la camicia di Natsu, mordicchiando il suo labbro inferiore, cosa che fece sorridere entrambi.
Il rosato però voleva appagare entrambi.
La sua mano scivolò verso la gonna di Lucy e lentamente vi infilò la mano dentro, mirava alla sua intimità.
Quando le sue dita arrivarono sull'orlo delle sue mutandine, accompagnato dai gemiti della ragazza interrotti da veloci baci del rosato, un telefono squillò.
La bionda riconobbe subito la suoneria, era la sua.
Il ragazzo sbuffò infastidito, lasciando che la bionda raggiungesse il suo telefono.
"Mamma?" disse cercando di riprendersi e di sembrare il più naturale possibile.
"Lucy, ma dove sei finita? Avevi detto che alle sei saresti tornata e sono quasi le sette e mezza"
"Scusa! Mi sono fermata a mangiare qualcosa con... Levy, e non ho visto l'ora" inventò una scusa mentre i suoi occhi finirono sul ragazzo poggiato all'ascensore che se ne stava seccato a torso nudo, con i suoi tatuaggi ora tutti visibili.
"Dalla tua voce sembra che hai appena terminato il giro del mondo a piedi"
"Si perché ho corso per raggiungere casa, sono quasi arrivata" in realtà mancava davvero tanto per arrivare dato che non era neanche partita.
"E va bene, ti aspetto qui"
"Ah!" disse la madre di Lucy per richiamare la sua attenzione.
"Si?" era in ansia.
"No, nulla. Lascia stare"
Che strano...
La bionda attaccò e posò il telefono nella borsa per poi raggiungere il ragazzo.
"Devo andare a casa" sospirò anche lei dispiaciuta.
La sua testa era in subbuglio. Aveva un ragazzo e non era neanche sicura di amarlo mentre davanti a lei c'era qualcuno che fino a poco fa l'aveva fatta sentire in un modo che neanche riusciva a descrivere. Cosa doveva fare ora?
"Non una parola con qualcuno" disse poi afferrando la sua camicetta buttata a terra.
Il ragazzo la fissava in silenzio e quando finì di rivestirsi la prese per un braccio.
"Perché stai con lui se non lo ami?"
Per evitare di sprofondare nei tuoi guai, per non soffrire, per evitare cose belle e problematiche come questa.
Ma non riuscì a dire nulla di ciò.
"Io però non mi arrenderò. Perché queste - disse per poi chinarsi e baciarla - io non voglio perderle"
Cosa avrebbe dovuto fare Lucy? Rischiare? Oppure tornare nella sua in emotiva sicurezza?
S/A
Allora, questa one-shot non ha proprio un finale definito. Se volete un continuo di questa basta dirlo, se invece volte lasciare spazio alla vostra immaginazione e darmi consigli per la prossima one-shot (che verrà dopo la terza parte di Genitori Dell'anno) basta scriverlo nei commenti e sarà fatto.
-Hayden🌹
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