Malinteso...
-Spoiler di tutta la saga di Kane Chronicles.-
-Bene, bene, Sadie Kane.- Sadie voltò il capo in direzione della voce fastidiosa, mentre sistemava i suoi libri nell'armadietto.
-Drew Tanaka. Che piacere farmi sanguinare le orecchie con la tua voce squillante, non c'è niente di meglio di lunedì mattina.- rispose sarcastica.
-Oh, lo so. È una delle mie innumerevoli qualità.- Sadie si sforzò di non ridere.
-Stavo dicendo, prima che tu m'interrompessi-
-Oh si! Scusami!- esclamò.
-Vuoi smetterla d'interrompermi?! Dicevo: cosa ci faceva quello splendido ragazzo con te al ballo, la scorsa settimana?-
-Sai com'è ci frequentiamo, cervello di gallina.- se doveva mentire per levarsela di torno, avrebbe invocato il Dio delle menzogne egizio.
-Quello splendore con te?!- replicò in tono di scherno.
-Si, faccia da clown.- ora Sadie stava davvero iniziando ad innervosirsi.
-Per la cronaca: quanto gli hai offerto per farti il fidanzato perfetto?- punzecchiò la figlia di Afrodite.
-Molto più di te, sicuramente.- commentò Sadie.
Orami erano entrate nel battibecco, nessuna delle due era intenta a cedere all'altra. Le orecchie di Sadie furono salvate dalla campanella, che annunciava l'inizio delle lezioni.
Purtroppo il calvario, per Sadie, era solo all'inizio.
Drew non demordeva, era peggio di un arpia. (Senza offesa, Ella!)
Pure durante l'ora di pranzo la punzecchiava. Cosa stava trattenendo Sadie a lanciarle un HA-DI non lo sapeva, forse la presenza di tutti i mortali. Sapeva essere distruttiva, se lo voleva. Alla fine della giornata scolastica, Drew la intercettò.
Sadie imprecò.
-Kane! Cos'è, mi eviti?!- domandò con scherno.
-Fatti due domande e datti due risposte. Impiega quei pochi neuroni che hai ad analizzare la frase che hai appena fatto uscire dalla tua bocca!- mormorò esasperata. Drew sghignazzò come un ochetta.
-Su Sadie, abbandona il sarcasmo, per una volta. Io sono serissima!- sorrise.
-E io sono esasperantissima, perciò: CIAO!- e voltò i tacchi-pardon- gli anfibi.
-Non ho ancora finito di parlarti! Torna qua, Kane!- urlò dalla rampa di scale.
Il fato volle che Sadie andò a sbattere contro una persona a lei nota (quasi).
-ANUBI!- esclamò lei sollevata.
Il ragazzo inarcò un sopracciglio, evidentemente confuso. Lo prese e lo trascinò nel retro della scuola.
-Ehy ehy ehy!- esclamò. Si liberò con una stretta, cosa inusuale.
-Devi aiutarmi!- Sadie lo guardò disperata.
-Io non ti aiuto, nemmeno ti conosco!-
Il suo cervello si bloccò, per un momento:
-C-Come non mi conosci?!- la bionda sgranò gli occhi.
-Ti sarai confusa con qualcun'altro!-
-Che diamine dici, Anubi?! Tutti i tuoi 3.000 anni e passa ti hanno annebbiato il cervello?! Beh, novità. Non è il momento degli scherzi!-
-Non sono il tuo amico Anubi! Sono un ragazzo di nome Nico di Angelo.- urlò.
-Beh io non ci credo! Sentiamo, mio padre ti ha caricato di lavoro e ce l'hai con me?- ringhiò Sadie. Nico indietreggiò, spaventato.
-Ehm...non so chi tu sia...ma assomigli tantissimo ad una mia amica. Se non fosse per gli occhi azzurri, i capelli lisci e la pelle chiara, sareste gemelle.- quasi balbettò. Quando Sadie era arrabbiata, emetteva un aura minacciosa intorno a se. Le sembrò che Nico potesse percepirla.
-E vediamo, si chiama Annabeth questa tua amica?- chiese sarcastica.
-Si...- rispose, meravigliando la ragazza.
-C-Come...tu conosci una ragazza bionda di nome Annabeth? Annabeth Chase?- azzardò Sadie.
-Si, è una mia amica ed è la ragazza di uno dei miei amici. Ma tu come fai a conoscerla?- Nico strinse gli occhia a due fessure. Sadie non rispose, aveva rischiato troppo.
-Quindi tu non sei Anubi...- alla consapevolezza, la pelle le divento dello stesso colore della cera.
Una fragorosa risata arrivò alle loro spalle. Per poco la ragazza non svenne.
Anubi -il vero Anubi, il Dio super sexy e millenario- stava ridendo a crepapelle. Ripeto: IL DIO DELLA MORTE STAVA RIDENDO A CREPAPELLE!
Entrambi lo guardarono sconvolti. E gridarono: che cosa ridi?! Anubi calmò la risata ed inspirò profondamente.
-Mi hai veramente scambiato con il ragazzo? Ok che entrambi emaniamo morte e terrore, ma così esageri, ragazza mia.- ridacchiò.
-Io non so chi siete, ma ho la conferma che sono finito un covo di pazzi.- sospirò Nico.
-Non credo di aver afferrato il concetto...se tu sei il vero Anubi...lui chi è?!- esclamò Sadie.
-Per la seconda volta: Io sono Nico di Angelo!- ringhiò.
-Figlio di Ade, ho sentito parlare di te!- annunciò Anubi. Il ragazzo sguainò una spada dal nulla, nera come la pece.
Sadie indietreggiò, sbigottita.
-Sei italiano?- chiese Anubi.
-Si, ma che c'entra-
-Ottima spada, ferro dello stige?- continuò il Dio dei morti.
-Come fai a sapere chi sono?-
-Il mio nome non ti dice niente?-
-Si, somigli a quel Dio della mitologia egizia, ricordo che in un edizione fantastica di mitomagia valevi parecchi punti.-
-Ah, ne sono onorato! Credo, ma si: sono il Dio Anubi. Tuo padre mi ha parlato di te.-
-Non in modo negativo, spero. Ultimamente è diventato più simpatico.-
-Oh no, parla molto bene di te, è veramente orgoglioso.-
-D-Davvero?-
-Si, davvero.-
Dopo una breve pausa, Sadie domandò per sicurezza:
-Quindi tu sei un semidio greco?-
-Si, lo sono. Ma devo veramente andare, il mio ragazzo mi sta aspettando al McDonald. È stato un incontro...piacevole ma strano allo stesso tempo.-
-Dato che stai andando, se vuoi chiarimenti in seguito, chiedi ad Annabeth, lei ha il mio numero di telefono.- sorrise Sadie.
-Lo farò, ciao!- e si smaterializzò.
-Viaggio ombra: che intrigante!- esclamò il Dio. Sadie era ancora sbigottita.
-Su su, Sadie, adesso ti riaccompagno a casa. A quanto pare a Bast sto ancora un po' antipatico.- Sadie ridacchiò.
-Oh! Sei tornata! Quello sciacallo ti ha dato un passaggio?- domandò la dea, e la sua tuta mimetica cambiò colore, dal giallo ocra al nero.
-si, Bast. Sai dov'è Carter?-
-Di sopra, tesoro.- rispose gentilmente.
-Oh, sei tornata! Com'è andata a scuola?- chiese allegro Carter.
-Come al solito. A parte la prof d'inglese che non ha avuto niente da ridire sul mio accento e un battibecco con quell'oca di Drew, tutto bene.-
-Oh, posso farti notare una cosa?-Carter le sorrise- stai iniziando a perdere il tuo accento londinese. Sai, vivi in America da un po'.-
-Davvero? Credevo che vivessimo in Italia. Quando esco da scuola vedo solo persone andare in giro gridando: MAMMA MIA MARCELLO! THIS IS NOT HOLDING A PISTOL!-
-Smettila con questi stereotipi. Posso assicurarti che non sono così.-
-Certo, tu sei Wikipedia, se non lo sai tu: chi altro potrebbe saperlo?!- lo schernì la sorella.
-A-ah. Te lo dico perché ci sono stato. A Siracusa, in Sicilia, per la precisione.-
-Uh! È quando mi avete mandato qui dolcetti siciliani?! Mhhhh che buoni!-
-Si...siamo andati con papà a vedere il museo del papiro. E ovviamente per fare una conferenza.- spiegò Carter.
-A proposito d'Italia, devo raccontarti un fatto importante successo oggi.-
Spiegò rapidamente l'incontro con Nico Di Angelo e il malinteso con Anubi.
-Capisco...beh, ti sei guadagnata un nuovo amico.-
-Già.-
-Quindi mi ora mi credi quando continuo a dirti di aver visto un Pegaso volare sopra Manhattan?-
-Uff, per le mutande infuocate di Osiride, va bene, avevi ragione.-
-Grazie!- esclamò Carter, alzandosi e andando ad abbracciare la sorella, che nonostante non volesse ricambiare la stretta, sorrise alla tenerezza del fratello. Lo voleva bene, in fondo.
Nel palazzo di Osiride:
-Cosa diamine succede?!- domandò Anubi.
-QUALCUNO HA NOMINATO LE MIE MUTANDE E ORA STANNO ANDANDO A FUOCO!- urlò il Dio degli inferi.
-Mi sa di aver capito chi è stato...- borbottò il Dio dalla testa di sciacallo.
Angolo autrice:
La fanart è di proprietà di karendelavegart su Instagram!
Buon compleanno Nicuccio!
Solo due parole:
Povero Osiride.
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