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"Siamo arrivati" disse Taehyung rivolgendosi al minore.
"Dove...dove siamo?" abbassò la testa Jungkook, terribilmente in imbarazzo.
"Siamo in un semplice bar, che fa dei bignè buonissimi"
"Bignè?" Jungkook quasi rise.
Aveva mangiato un bignè neanche un'ora prima e ora quel Taehyung lo aveva portato in una pasticceria che ne faceva di buonissimi.
"Sì bignè, perché ridi?" chiese curioso il maggiore.
"Perché ne ho mangiato uno prima, e sono i miei dolci preferiti" spiegò il minore toccando la sedia con una mano.
"Oh, sono un genio allora!" esclamò l'altro.
Jungkook rise leggermente. "Forse sì"
Taehyung vedendolo in difficoltà nel sedersi gli strinse un braccio con la mano, e con l'altra avvicinò la sedia a lui, aiutandolo.
"Uhm g-grazie" balbettò Jungkook sentendo il suo viso andare a fuoco.
"Non ringraziarmi" rispose il maggiore. "Aish, sei davvero carino quando arrossisci"
A quell'affermazione il più piccolo arrossì ancora di più, e si coprì il viso con una mano, cercando di non farsi vedere.
"Non nasconderti Jungkook, non ne hai davvero bisogno" disse Taehyung spostandogli la mano dal viso.
Lo osservò da vicino, il suo volto aveva i ancora i lineamenti infantili, ma era già bellissimo, le sue guance leggermente paffute e le labbra lucide e rosse.
Taehyung avrebbe tanto voluto vedere i suoi occhi, coperti dagli occhiali da sole, ma non tentò neanche di chiedere se potesse toglierli, non si conoscevano ancora, non gli sembrava fosse il caso.
"Non mi nascondo solo se la smetti di farmi i complimenti"
"Cosa c'è di male nel farti i complimenti?!" ribatté l'altro.
"Che mi imbarazzano" ammise Jungkook.
"Va bene allora, non ti dirò più nulla" sbuffò Taehyung. "Per ora"
"Ma-"
"Cosa desiderate?" lo interruppe una voce estranea.
"Oh, io gradirei un caffè e tu?" chiese Taehyung rivolgendosi al minore.
"Io...un cappuccino, grazie" rispose lui.
"Arrivano subito" fece quella che doveva essere una cameriera.
"Dimmi qualcosa di te Kookie" fece il ragazzo di fronte a lui.
"Uhm...cosa vuoi sapere?"
"Non so, cosa ti piace fare?" domandò Taehyung.
"Beh mi...mi piace cantare, un sacco" rispose Jungkook.
"Ah davvero? Anche a me piace cantare, sai?"
"S-sul serio?" fece il piccolo titubante.
La voce di Taehyung era profonda, gli piaceva sentirlo parlare, e credette che sentirlo cantare sarebbe stato davvero bello.
"Sì, frequento una scuola di canto da circa tre anni" spiegò lui.
"Oh, mi piacerebbe, potrei migliorare visto che non sono un granché" si mordicchiò il labbro inferiore Jungkook.
"Ecco a voi, caffè e cappuccino" la ragazza tornò con ciò che avevano ordinato e poggiò le bevande sul tavolino.
"Hai mai fatto sentire a qualcuno la tua voce?"
"Solo a Jimin, dice che sono bravo, ma forse è solo perché gli faccio pena" rispose il minore cercando la tazza per poi prenderla tra le mani.
"Se è il tuo migliore amico non dovrebbe mentirti, sono sicuro che lo dice perché lo pensa davvero" sorrise leggermente Taehyung.
"Sai che anche lui era cieco?" fece Jungkook improvvisamente.
"Uh? Davvero?"
"Sì, ma ha fatto l'operazione un po' di tempo fa e ora può vedere" sorrise.
"Vuoi sapere se sono cieco dalla nascita o no, vero?" fece poi.
Taehyung si bloccò per un istante. "No, non...sì in realtà" ammise poi.
Un dolcissimo sorriso si aprì sulle labbra di Jungkook e Taehyung credette di morire a quella vista.
"Non sono nato cieco" iniziò. "Ho perso la vista quando avevo dieci anni, a causa di un incidente stradale"
"Incidente stradale?"
"Già...mio padre era venuto a prendermi a scuola con la moto, poi una macchina ha sbandato e si è scontrata con noi...la botta presa mi ha fatto diventare cieco ma sono stato fortunato, ma papà...è morto" raccontò Jungkook.
"Oh mi...mi dispiace..." mormorò Taehyung, rattristendosi.
"Non dispiacerti, non è mica colpa tua" lo rassicurò il minore. "C'è di brutto che per dieci anni ho visto tutto ciò che dovevo vedere, colori, volti, paesaggi, e ora che non posso più la nostalgia mi mangia vivo a volte...se fossi nato cieco forse non ne avrei avuta così tanta"
"Ricordi i colori?"
"Certo, ricordo anche che il verde militare fosse il mio preferito, non so perché, semplicemente mi piaceva e ancora lo vedo nella mia mente" disse Jungkook, per poi sorseggiare il suo cappuccino.
"E...è stato difficile imparare l'alfabeto Breil?" chiese Taehyung.
"Sei curioso hyung" sorrise leggermente l'altro.
"Scusami, non volevo essere inop-"
"Non preoccuparti, mi fa piacere parlarne con qualcuno. E sì, è stato difficile, ci ho perso tempo per mesi e mesi ad impararlo, ma poi ci ho fatto l'abitudine e ora riesco anche a leggere interi libri" spiegò.
"Wow, direi che è figo se non fosse una cosa un po' tragica"
Una risata uscì dalle labbra di Jungkook, che fece sorridere anche il più grande.
"Puoi dirlo, l'ho pensato anche io quando ho iniziato a leggere"
"Jungkook"
"Sì?"
"Sono passati cinquanta minuti, forse devo riportarti dal tuo migliore amico" disse Taehyung alzandosi dalla sedia.
"Cosa? Di già?!" esclamò l'altro.
"Beh, sono felice che il tempo sia passato velocemente anche per te, significa che ti è piaciuto stare con me" sorrise il maggiore.
Jungkook arrossì alla sua affermazione, senza sapere cosa rispondere.
"Resta qui, vado a pagare e poi andiamo via"
"No aspetta, non ho-"
"Tranquillo, faccio io" disse Taehyung allontanandosi e andando verso la cassa.
Tornò dopo pochi istanti, ed afferrò la mano di Jungkook.
"Andiamo?"
Il piccolo annuì, alzandosi dalla sedia e stringendo il braccio di Taehyung.
"Non so come funzioni, ma dammi il tuo cellulare"
"Che devi fare?"
"Tu dammelo" insistette il maggiore.
Jungkook lo sfilò dalla tasca. "Aspetta, c'è l'impostazione per ciechi, ti spazientiresti e basta, qualunque cosa tu voglia fare"
Lo sbloccò, seguendo le istruzioni che gli dava la voce meccanica e lo diede a Taehyung.
Lui lo silenziò prima di cercare la rubrica e aggiungere il suo numero di cellulare, poi mise nuovamente la suoneria e gli restituì il cellulare.
"Che hai fatto?" domandò curioso Jungkook.
"Mi sono fatto una foto"
"Sai che non posso vederla giusto?"
"Infatti, così non saprai mai di star andando in giro con il blocco schermo e lo sfondo del cellulare con una mia meravigliosa foto"
"Idiota" ridacchiò Jungkook continuando a camminare affianco a lui.
"Guarda che mi arrabbio se mi insulti" si lamentò Taehyung.
"Oh scusa tanto se ho ferito i tuoi sentimenti" sorrise il minore.
"Aish, ti porto dal tuo Jimin che è meglio" sbuffò l'altro.
Jungkook rise piano.
Era stato bene con Taehyung, davvero bene.
E avrebbe tanto voluto uscire con lui di nuovo.
Lo avrebbe fatto, ma in quel momento ancora non lo sapeva.
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