2

"Jungkook-ah" chiamò una voce squillante.

Il ragazzo girò la testa in direzione della voce e sorrise leggermente.

"Hey Jimin" disse chiudendo il libro scritto in Breil che stava leggendo.

"Ti ho portato i bignè che ti piacciono tanto" saltellò Jimin, per poi sedersi sul letto accanto al suo migliore amico.

"Non dovevi hyung" rise leggermente Jungkook.

"Mi andava" rispose il maggiore. "Che stavi leggendo?"

Prese il grande libro tra le mani e vi passò le dita sopra, capendo subito di che si trattasse.

Aveva letto con quel sistema per anni, e nonostante ormai i suoi occhi fossero tornati alla loro naturale funzione, ancora riconosceva perfettamente l'alfabeto Breil.

"Il ritratto di Dorian Gray, però, ci vai giù pesante eh?" ridacchiò poi.

"Sì beh, è interessante" ammise Jungkook. "Ma dimmi Jimin, com'è riuscire a leggere con i propri occhi?"

"Kookie...è davvero magnifico"

"Vorrei tanto poterlo fare anche io" si rattristò il minore.

"Io ce l'ho fatta, ce la farai anche tu" disse Jimin posando una mano sulla sua gamba.

"Non ho i soldi per un'operazione del genere Jimin, non recupererò mai la vista" ribatté l'altro.

"Mai perdere la speranza Jungkook, ricordi chi me l'ha insegnato? Proprio tu" cercò di confortarlo Jimin.

Il minore sospirò. "Dammi un bignè, forse è meglio"

Jimin rise alla sua affermazione ed aprì la confezione di dolci, offrendogliene uno.

"Cavolo, potrei vivere di questo ben di Dio senza stancarmi mai" affermò Jungkook addentando il dolce.

"Concordo pienamente" fece Jimin incrociando le gambe sul letto.

"Novità?" Chiese ad un tratto il più piccolo.

"Oh beh, per il nostro anniversario Yoongi mi ha regalato tre giorni al campus dove sogno di andare da una vita" rispose il maggiore.

"Quel campus dove si balla e robe varie?"

"M-mh, è stato dolce da parte sua, si sta sacrificando per me, visto che odia ballare"

Jungkook ridacchiò.

"Beh, tu che gli hai regalato?"

"Una nuova pianola, l'altra l'ha praticamente distrutta"

"L'ha distrutta o l'avete distrutta?" Sorrise maliziosamente il minore.

"Yah Jungkook, ma che diavolo dici!" esclamò Jimin spingendolo leggermente.

L'altro rise. "Scusa"

"Ma che vai a pensare, idiota"

Jungkook non poteva vederlo, ma era sicuro che l'altro stesse arrossendo.

"Non si sa mai"

"Aish, lascia stare, tu invece? Novità?" chiese Jimin cambiando discorso.

"Nulla, a parte la figura di merda che ho fatto l'altro ieri, tanto per cambiare" rispose Jungkook pulendosi la bocca dopo aver finito il bignè.

"Che hai fatto?" domandò curioso il più grande.

"Sono andato addosso ad un ragazzo, non è che l'ho solo scontrato, mi sono proprio ritrovato a terra con lui sotto di me" arrossì leggermente. "È stato davvero imbarazzante"

"Ma non avevi il bastone?"

"L'avevo appena tolto perché ero quasi arrivato al bar e conoscevo la strada, ma che cavolo" si lamentò lui.

"E l'altro che ha detto?"

"Nulla, prima mi ha insultato, poi ha notato che fossi cieco e si è scusato, si è pure presentato" rispose Jungkook.

"Ah sì? E come si chiama?" chiese Jimin.

"Taehyung, mi sembra. Ha 18 anni" disse. "Poi mi ha...mi ha detto che sarebbe stato bello rivedermi e..."

"E tu che hai risposto?" lo incalzò il maggiore.

"Io...cioè è stato- insomma, sono stato zitto, non mi aspettavo un'uscita del genere" abbassò la testa.

"Beh hai fatto bene, non puoi sapere con certezza che fosse davvero un diciottenne, magari era un malato pedofilo" constatò Jimin.

"Oh grazie Chim, davvero gentile a dirmi che potrei essermi scontrato con un pedofilo, davvero" sbuffò Jungkook.

"E dai, sto solo scherzando" ridacchiò l'altro.

"Ti va di uscire? Andiamo a prendere un po' d'aria fresca" propose poi.

"Oh sì, va bene andiamo" assentì Jungkook alzandosi in piedi.

I due uscirono di casa e Jungkook fu preso a braccetto dal suo migliore amico, potendo così camminare senza bastone.

"Sai Kookie, a volte chiudo gli occhi e mi ricordo com'era quando non potevo vedere. Mi perdevo tanto, ma i miei sensi erano così amplificati che non mi perdevo un minimo dettaglio di ciò che percepivo" disse Jimin.

"Goditi le piccole cose, sono le migliori"

"Lo faccio hyung, e mi piace da morire" sorrise il minore.

"Oh, ci incontriamo di nuovo vedo" sentì una voce.

Jimin alzò lo sguardo, osservando una figura alta e snella davanti a lui.

"E tu saresti?" inarcò un sopracciglio.

"Sono Taehyung, il ragazzo che il tuo amico qui ha utilizzato come cuscino per affievolire la sua caduta" sorrise il ragazzo. "E il mio didietro fa ancora male, tanto per la cronaca"

"T-Taehyung...?" Balbettò Jungkook.

Si aspettava di tutto, ma non certo di incontrare nuovamente il tipo su cui era caduto.

"Già, proprio io, Jungkook, giusto? E tu?" fece poi rivolgendosi a Jimin.

"Io sono Jimin" si presentò il più basso.

"Sei il suo ragazzo?"

"Che? No, sono fidanzato, lui è il mio migliore amico" negò scuotendo la testa.

"Mh, capito"

"Solo perché cammino affianco ad un ragazzo non vuol dire che io sia gay, sai?" sbuffò Jungkook.

"Oh, quasi ci speravo" ribatté quel Taehyung.

"Cos...eh?" Jungkook arrossì violentemente e abbassò la testa.

"Non è colpa mia se io sono gay e tu sei un figo" ridacchiò leggermente Taehyung.

Jungkook volle sprofondare.

Un figo?

Beh non ne aveva idea.

Ne aveva idea di come fosse fatto quel Taehyung.

"Ma perché devi flirtare con il mio migliore amico davanti a me? Oh cristo, faccio prima a lasciarvi soli" si lamentò Jimin.

"Non sarebbe una cattiva idea sai? Che dici, Jungkook-ssi, ti andrebbe di chiacchierare?" propose il maggiore.

"I-io..."

"Come faccio a fidarmi?" fece Jimin.

"Ti sembro uno psicopatico? Voglio solo conoscere questo bellissimo ragazzo accanto a te, nulla di più" lo guardò.

"E come tornerà indietro?"

"Come sei premuroso...dammi un'ora. Un'ora e lo riporto qui" rispose Taehyung.

"Scusate ma io-" cercò di bloccarli Jungkook.

"Va bene, Jungkook ti fa bene conoscere altre persone, e lui sembra un tipo apposto, io sarò nei paraggi, qualsiasi cosa chiamami" disse Jimin.

"Come dovrebbe fare a chiam-"

"Ha un'impostazione sul cellulare" lo bloccò l'altro. "Se dovesse accadergli qualcosa ti spezzo le gambe personalmente, capito?"

"Sissignore, lo riporterò intatto" alzò le mani Taehyung.

"Bene, buon divertimento"

Taehyung prese la mano di Jungkook, e quest'ultimo fu travolto dai brividi.

La sua mano era calda e percepiva che fosse davvero grande.

Non ne seppe il motivo, ma la strinse alla sua e si lasciò guidare.

"Dove andiamo?" chiese curioso.

"A prendere un caffè, ti va?"

Jungkook annuì, per poi seguire i passi di Taehyung.

Era curioso di sapere come fosse davvero.

Troppo curioso.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top