6~WIN
Non è che non mi piaceva parlare e che non trovavo utile farlo troppo.
I miei due migliori amici lo facevano praticamente per me, molte volte riuscivano persino a completare le mie frasi.
Quel giorno mi avevano detto di aspettarli al Bar davanti la scuola: "Spring", perché dovevano concludere un lavoro con la loro classe e poi quel pomeriggio saremmo andati tutti a casa di Huijun per un lavoro di scienze che dovevo fare io, ma i miei amici si erano offerti di aiutarmi.
Entrai nel bar e quasi andai a sbattere contro un cameriere. Lo guardai in faccia e pensai di non averlo mai visto e il suo rossore in viso mi faceva pensare fosse un po' strano, dato che fuori faceva abbastanza freddo e una persona normale non avrebbe sentito così caldo.
Mi sedetti sulla sedia dello stesso tavolo su cui mi sedevo sempre. Mi piaceva perché si trovava vicino ad una della finestre ed era proprio il tavolo più distaccato da tutti gli altri.
Mi girai per guardare intorno e notai che oltre me e quell'accaldato cameriere non c'era nessuno.
Arrivò al tavolo quasi correndo e mi trattenni dal dirgli 'calmo, non c'è fretta'.
"Cosa ordina?"
"Un Americano"
Distolsi lo sguardo per togliermi il giubbino, quando sentii una mano sulla spalla. "si?" sussurrai.
Il cameriere iniziò a dire cose senza senso e sinceramente non capii niente di quello che diceva, ma lo vidi preoccupato "Non preoccuparti" risposi per tranquillizzarlo. Lui sentì di nuovo caldo, così arrossì all'improvviso e quasi mi venne da ridere per la faccia buffa che si formò sul suo volto.
Qualche minuto dopo finalmente i miei amici si presentarono nel bar e si sedettero di fronte a me. "Tutto bene?" mi chiese Huijun.
Mi chiedeva sempre come stessi, ma io stavo sempre nello stesso modo in cui me l'aveva chiesto la volta precedente. "Si, tutto bene".
Mi venne portato il caffè e Minjae mi fece prendere un colpo quando urlò "Seongjun!".
Iniziò a parlare al cameriere: sembrava conoscerlo, poi mi presentò a lui e cercai di sorridere... ma non ci riuscii perché lui mi iniziò a guardare insistentemente e mi sentii tanto piccolo in quel momento che avevo voglia di indossare il giubbino e prendermi le ginocchia con le braccia per nascondermi, ma non distolsi lo sguardo da lui.
Sinceramente ringraziai mentalmente Huijun quando strattonò me e Minjae e ci portò fuori. 'menomale abbiamo già pagato' pensai.
Il mio amico però iniziò a dire nervoso di come ci trovavamo in ritardo per fare il lavoro... Il MIO lavoro di scienze. Io non gli avevo nemmeno chiesto di aiutarmi, avevano fatto tutto loro e adesso ci stava anche rimproverando per quel ritardo che lui considerava tale.
"Non è tardi" dissi soltanto.
Non avevo mai detto una cosa del genere a Huijun, non l'avevo mai contraddetto perché lui era l'unico che riusciva a capirmi anche solo un po'... Si, c'era Minjae, ma lo conoscevo da poco, mentre Huijun mi era da sempre stato accanto.
Mi pentii subito di quello che avevo detto: non che fosse qualcosa di terribile, ma lui mi guardò con una faccia che... mi sentii male per quelle tre parole che avevo proferito.
Lo sapevo che quando aprivo la bocca per parlare, combinavo solo disastri.
Minjae 'confortò' Huijun dicendogli di non preoccuparsi. Annuii: non doveva assolutamente, gli volevo bene... era il mio migliore amico! Anche se non glielo dicevo mai... e mai gliel'avrei detto.
A casa di Huijun, Minjae guardò l'orario e ci lasciò. "Scusate raga, devo andare a fare una commissione"
Solo io e lui nella stanza... potevo finalmente dirgli quello che avevo sempre voluto dirgli... 'Huijun ti voglio bene, sei il mio migliore amico, grazie per tutto quello che hai fatto e fai ancora per me'... Deglutii e aprii la bocca per dirglielo...
"Win"
"Mh?"
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