capitolo 5
BLAKE
la luce cominciò farsi vivida tra le palpebre chiuse.
aprii gli occhi, e quasi sobbalzai alla vista della stanza di Sherly.
nella casa piombava silenzio angosciante, l'unica cosa che mi dava sollievo era la presenza della ragazza al mio fianco.
allungai una mano sul materasso alla ricerca del suo corpo, rendendomi conto solo più tardi che lei era sopra di me.
Dormiva beatamente con la testolina rossa sul mio petto.
avvertivo alla perfezione il calore che emanava la sua pelle a contatto con la mia.
-Sher...-
la richiamai sussurrando.
-Sherly, sveglia-
finalmente diede segno di vita, e la sentii mugugnare qualcosa affondando il viso nel mio collo.
si leccò distrattamente le labbra secche e si rintanò ancora di più sotto le coperte, che avevano il suo profumo.
e quando pensai che fosse ancora addormentata, la sua bocca si piegò in un sorriso che non riusciva più a trattenere.
era un ghigno malizioso che mi fece risvegliare completamente, mettendomi sull'attenti.
-mi stai provocando? di prima mattina?- le chiesi con uno sguardo diffidente.
alla mia domanda seguì una sua risata, poi aprì gli occhi per puntarmi addosso le sue iridi verde smeraldo.
-La malizia sta negli occhi di chi guarda, caro Blake.-
mormorò con voce roca, osservandomi di soppiatto.
-Quando ti guardo non provo esclusivamente malizia. In più, dovresti smettere di pensare che tutti vogliano solo quella da te.-
sicuramente non si aspettava il mio affronto.
Si sedette ai piedi del letto, con le gambe incrociate e lo sguardo perso nel vuoto.
il rosso fuoco dei suoi capelli si illuminò quando un raggio di sole filtrò dalla finestra, illuminandola in pieno volto.
sembrava un angelo.
poi, dopo un po' di silenzio, tornò a guardarmi e sorrise.
-Sei più dolce del solito, appena sveglio.-
scoppiai a ridere e lei fece lo stesso.
Quando meno se l'aspettava l'afferrai per le spalle, facendola rotolare sul materasso fino a tornare nuovamente su di me.
avrei dovuto immaginarlo, ma era troppo tardi lei cominciò a strofinarsi in modo sbadato contro il mio inguine coperto dai pantaloni sportivi.
mi leccai il labbro inferiore gustandomi quella visuale.
-Adesso non è soltanto nei miei occhi, la malizia, piccola Sherly.-
ridacchiai, quando i suoi movimenti si stavano ormai palesando.
-Non me ne pento.- Ammise con sguardo sbarazzino abbassandosi per concedermi un lungo bacio acceso di passione.
preso dall'urgenza le afferrai un pugno di capelli, tirandoli per farla indietreggiare.
mi alzai dal letto frettolosamente, dirigendomi verso la poltrona.
Sherly ebbe una reazione offesa, pensando di esser stata rifiutata.
-Ma cosa fai?- Si lamentò, seguendo i miei movimenti con gli occhi.
presa la mia giacca di jeans, infilai una mano in tasca e presi il portafogli.
da lì estrassi una piccola confezione argentata, che le mostrai, facendola sorridere.
lanciai il preservativo sul letto, che lei afferrò al volo.
-Stavi dimenticando qualcosa, non credi?-
mormorai ridacchiando.
-Chiaramente.-
quando mi ristesi, appoggiando la schiena alla testiera, non perse affatto tempo.
si posizionò a cavalcioni sulle mie ginocchia, raggiungendo con le dita la patta dei pantaloni.
giocherellò con il laccetto della tuta, prima di abbassarla completamente.
-Fai quello che vuoi.- le sussurrai all'orecchio, lasciandole dei baci sul collo, facendola mugolare.
liberandomi l'erezione che spingeva contro il tessuto, cominciò ad alternare lo sguardo dai miei occhi al turgore rigido che svettava tra le sue mani.
chiusi le palpebre emettendo un sospiro profondo quando senza pensarci troppo ci appoggiò le labbra sopra, lasciando cadere un rivolo di saliva sul prepuzio.
avevo sempre adorato questa parte di lei che non esitava a mostrarmi.
e nonostante la privazione di pudore di quel momento, per me lei rimaneva sempre la ragazza più elegante che avevo mai visto.
mi morsi il labbro e la guardai togliersi i vestiti con foga, mentre sulle sue guance si estendeva un colorito rosato.
Quella visione mi eccitò tanto che non resistetti alla tentazione di afferrarmi il membro, per saziare quel bisogno impellente che cresceva di sentirla stretta attorno a me.
saggiai le sue forme con gli occhi, le toccai con lo sguardo mentre mi toccavo di fronte a lei, fino a quando non ritornò sul mio corpo con le nudità scoperte.
non ci eravamo ancora sfiorati eppure avevamo le fronti patinate di sudore e il rossore che ci impestava le guance.
i nostri respiri erano pesanti, ma non quanto lo era l'urgenza di percepire i nostri corpi fusi come una cosa sola.
Sherly prese le redini della situazione scartando il preservativo.
me lo fece indossare e subito dopo indusse la mia erezione dentro di lei.
l'affondai alzando i fianchi per andarle incontro, ed emise un gemito che rimbombò nella stanza.
Prese a muoversi con un ritmo frettoloso quando le strinsi le cosce fino a quando non le rimasero i segni delle mie mani.
mi abbandonai al suo ritmo che ben presto rallentò, ascoltai i lamenti della Rossa e i suoi ansiti mentre a fatica continuava a trascinare i fianchi avanti e indietro.
allungai un braccio per arrivare al nostro punto d'unione, le stuzzicai l'intimità umida dei nostri umori con le dita fino a quando non si fermò di colpo, con le gambe tremanti dallo sforzo usato.
le afferrai le spalle e la feci gattonare sul materasso, poi mi guardò stranita.
-Rimani così e tieniti alla testiera.-
Affermai con voce arrochita dall'eccitazione.
fece ciò che le avevo detto e mi tirai su per andare dietro al suo corpo.
godetti della panoramica da quella posizione, dove i suoi capelli rossi fuoco le ricadevano sulle fossette di venere sul fondoschiena.
tenendola stretta dal sedere affondai in lei con una spinta secca, facendola sobbalzare in avanti.
-Alquanto inaspettato, Sherly?-
mi piegai in avanti e ridacchiai al suo orecchio.
emise un gemito quando mi mossi sbattendo i fianchi contro i suoi, creando una melodia di suoni indecenti.
mugolò e tese le braccia verso la testa in legno del letto, l'unico appiglio per resistere alle mie stoccate impazienti.
le sfiorai i capezzoli turgidi e li strinsi tra le dita, e in poco tempo la sentii sempre più bagnata.
non ci volle molto altro tempo che arrivammo entrambi al limite.
Brividi di piacere ci paralizzavano, quando l'orgasmo ci prese all'unisono di sopravvento.
Ancora dentro di lei mi lasciai sopraffare da quella sensazione potente, abbassai la testa per darle una scia di baci roventi sulla schiena inarcata.
quando si riposizionò sul letto a pancia in giù, mi misi al suo fianco e abbassai le palpebre.
le circondai la vita con le braccia e, seppur insicuro, le diedi un bacio sulla fronte.
SHERLY
quella era stata la mia prima notte con Blake.
mi sentivo serena ed eccitata allo stesso tempo, soprattutto se pensavo a ciò che era successo il mattino seguente.
scossi la testa per scacciare quei pensieri che ormai mi rimbombavano in mente da tutta la settimana.
Mi sentivo distratta ultimamente, ed era vero.
In quel momento, però, dovevo solo concentrarmi per studiare algebra.
sospirai e mi incoraggiai da sola.
-Non ci vuole tanto, Sherly, solo un po' di concent...-
-Sher, ho bisogno di parlarti!-
la voce di una ragazza mi giunse da lontano nella biblioteca, spezzando tutti i miei buoni propositi del pomeriggio.
Voltandomi, trovai il volto sorridente di
April, la mia compagna del corso di musica.
Non avevamo rapporti strettissimi, ma la consideravo comunque una buona compagnia.
-Ciao April, dimmi pure.-
La salutai quando si sedette al mio stesso tavolo.
aveva il respiro corto come se per raggiungermi avesse corso una maratona.
-Beh, vedi...Ecco, non so come dirtelo-
ridacchiò nervosamente.
mi venne da ridere a quella scena.
-A modo tuo, mi raccomando.-
esclamai.
-Mi piace il tuo amico, Blake.-
ammise tutto d'un fiato.
Restai immobilizzata alla sua confessione.
Ovviamente non era una novità che lui piacesse a tutte, ma nessuna me l'aveva mai detto in modo esplicito.
-E io cosa dovrei fare?- risposi in modo acido, forse fin troppo.
-Non lo so... magari mettere qualche parola buona per me...lo faresti?-
domandò evitando i miei occhi.
-Si, potrei farlo...-
Certo che no.
-Grazie allora, Sherly! ci vediamo-
ammiccò la mia amica lasciandomi sola.
Certo che no.
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