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Salgo in auto lasciando un bacio a Callum. Lui sorride e accende il motore mentre io mi sistemo i capelli guardando nello specchietto. "dormito bene?" annuisco. Rimaniamo un attimo in silenzio. Guardo lo schermo che indica la velocità e sorrido. "Callum non è una corsa" lui sorride a sua volta. "sono curioso di sentire quello che mi devi dire" sorrido scuotendo la testa e guardando fuori dal finestrino, mentre penso al momento giusto in cui dirglielo, in quel momento passiamo davanti ad un molo leggermente illuminato e sorrido.
Poco dopo arriviamo al ristorante e ci sediamo. Callum sembra talmente ansioso di sapere le notizie che sta facendo tutto velocemente, ha letto il menù in due secondi, l'ha chiuso e appoggiato sul tavolo velocemente e ha iniziato a fissarmi. "tu cosa prendi?" chiede sorridendo. "callum sei proprio un bambino" dico ridendo e facendolo ridere. Chiudo il menu. "penso della carne"
La cameriera arriva e ordiniamo.
Appena ci ritirano i menù, Callum appoggia i gomiti sul tavolo e inizia a fissarmi. « hai intenzione di dirmelo quindi? O devi farmi passare le pene dell'inferno prima? »
rido e scuoto la testa. « pensavo di dirtelo in un momento più intimo » lui mi guarda incerto. Prova a dire qualcosa ma la cameriera gli piazza un piatto davanti. Sorrido e inizio a mangiare senza dire nulla mentre lui fa lo stesso.
«Callum evita di strozzarti stai mangiando più veloce di quando guidi » lui ride. « tanto non guiderò più, tanto vale strozzarmi. »
« callum non dire cazzate »
mi guarda con sguardo interrogativo, sbarro gli
occhi e mi alzo di corsa andando verso la cassa a pagare.
Non mi giro neanche un secondo ma sono sicura che Callum mi sta seguendo.
Ne ho la vera certezza quando, davanti alla cassa, mi piego per prendere i soldi nella borsa ma Callum sbatte la sua carta d'identità sul bancone. Lo guardo e sorrido girandomi e uscendo dal ristorante.
Mi appoggio sulla macchina aspettando che Callum esca e appena mi vede velocizza il passo. «allora? » chiede «me lo vuoi dire ora? » scuoto la testa e lui sbuffa. « dove andiamo » sorrido prendendogli le
chiavi dalle mani e correndo verso il posto del guidatore. «ma che fai? » rido « siediti » entro in auto e metto in moto non appena anche Callum si é seduto. Lo vedo farsi il segno della croce mentre si allaccia la cintura e sorrido. « guarda che non c'é bisogno, so guidare » dico partendo ad una velocità abbastanza elevata. Dopo pochi minuti parcheggio e scendo dall'auto, lanciando le chiavi a Callum che le afferra subito. « ah questi riflessi da pilota » dico ridendo. « vieni » mi avvio verso l'entrata di un parco enorme. Callum raggiunge la mia velocità e mi prende la mano. «quanto dobbiamo camminare ancora? » chiede. « non molto » silenzio. « dopo tutta questa attesa spero che sia qualcosa di veramente importante » annuisco. «é importante ».
Indico dritto davanti a me, a pochi metri c'è un lago enorme che riflette
la luce della luna e dei lampioni del
parco.
C'è anche un piccolo molo. Senza dire nulla ci dirigiamo li e ci sediamo alla
fine del molo. Guardiamo entrambi il
lago in silenzio.
« la scena da film romantico é veramente memorabile, lo giuro, ma sto aspettando da tutto il giorno che tu mi dica questa maledettissima cosa,
per favore parla » dice lui facendomi ridere. Annuisco.
« kimi mi ha salutata, dice che gli
mancherò in alfa » callum tace. « ho scelto la williams, lavorerò li per un anno e poi molto
probabilmente mi prenderà Binotto. » lui sorride « é fantastico » sorrido anche io.
« ovviamente non ti ho fatto passare le pene dell'inferno per tutto il giorno solo per questo » lui arriccia le sopracciglia e continua a fissarmi. « non sarò l'unica a mancare a kimi »
« che intendi? »
« dopo l'incidente di grosjean, dopo le sue
interviste, ha capito che nella vita, la famiglia é più importante della formula uno, secondo lui l'ha capito anche troppo tardi »
« aspetta, kimi si ritira? » chiede sconcertato. Abbasso lo sguardo annuendo.
« é uno dei miei piloti preferiti sin da piccola, anche dei tuoi, lo so » sorride con me « ma é la scelta più giusta che poteva fare secondo me. Oltre a stare meglio, anche i suoi figli e sua moglie stanno meglio, ed anche qualcun'altro... »
Callum mi guarda confuso. « l'alfaromeo vorrebbe farti sostituire Kimi » Callum si blocca. É come se il tempo si fosse fermato, Non sbatte neanche le palpebre. « Callum? » con uno scatto velocissimo mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Appena ci stacchiamo sorridiamo entrambi e ci alziamo insieme iniziando a passeggiare per il parco. « quindi andrò anche io in formula uno? » chiede emozionandosi. Mi fermo a guardarlo. « si » é il suo sogno da quando ne ha memoria, e si sta realizzando, non credo di averlo mai visto così felice. Lo abbraccio e rimaniamo così per un po'. Poi ci stacchiamo continuando a passeggiare. « sono ancora scioccato, non posso crederci » sorrido « hai talento, e purtroppo molta sfortuna, ma pare che sta volta abbia giocato dalla tua parte, te lo meriti » mi sorride. « tu meriti il mondo Lara, mi fai stare sempre bene, il
che é quasi più sconcertante della notizia che mi hai appena dato » rido. « non te lo aspettavi proprio eh? » lui si gira a guardarmi. « sincero? » annuisco « mi sarei aspettato di tutto, ma questo... »
« cosa tu aspettavi allora? sentiamo » chiedo ridendo. Lui alza le spalle. « non lo so, all'inizio di tutto, ma poi dal ristorante ho capito che era qualcosa di molto più importante di quanto pensassi e mi sono iniziato a spaventare. » mi metto a ridere. « pensavo mi volessi dire che sei incinta » scoppio a ridere e lui con me. Dopo qualche minuto riesco a smettere. « non abbiamo neanche mai fatto sesso » dico ancora ridendo. Callum
smette di ridere e mi guarda, Smetto anche io cercando di leggere il suo sguardo. « dovremmo rimediare » dice facendomi sorridere. Corriamo entrambi verso la macchina e saliamo in hotel, quasi cado sugli ultimi gradini delle scale ma continuiamo a correre ridendo fino alla stanza, sembriamo bambini. Callum apre la porta della stanza con il fiatone. Entro e mi butto sul letto esausta. Guardo Callum, mi sorride e chiude la porta alle sue spalle.
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