Way si fa le seghe,Way si fa tante seghe,Way si fa tante seghe nel bagno prof
Sono fuori.
Dalla classe.
Esatto.
La prof di letteratura mi ha sbattuto fuori.
Non sapevo il commento a Petrarca.
Bah.
Probabilmente in punto di morte basterà recitarlo per non crepare, visto che sembra un reato non saperlo a memoria, ma non si sa mai.
Ovviamente, mi sto annoiando. Ma sempre meglio che stare in classe, si sa. Quella stronza della Nestor, poi, avrebbe continuato a prendermi in giro, mentre Willow, che ora ha abbandonato Colpa delle Stelle per Pretty Little Liars (una serie dove queste qua cercano una tipa e vengono stalkerate da un tizio che di nome fa A - la prima lettera dell'alfabeto, perché sapeva solo quella - e intanto troieggiano un po', poi c'è sta qui che è lesbica ma okay) mi avrebbe assillato con Toby (ma sì, il fratello della ceca stronzetta), la sua nuova crush, dato che probabilmente Augustus se la fa davvero con il suo best fren, Isaac, e Hazel Grace la poraccia sfigata si scopa la segretaria sexy dello scrittore alcolista, o si fa le seghe sul criceto Sisifo o qualcosa del genere.
Beh come vedete dai miei pensieri molto intelligenti degli ultimi dieci minuti (che ci volete fare, nelle storie il tempo passa più veloce), mi sto annoiando davvero, a morte... e poi lo vedo.
Way sta camminando in modo molto calmo in corridoio, senza nessun sospetto che io sia qui, seduto sul pavimento, ad attenderlo con un sorrisino.
Subito, mi dico che devo fare qualcosa.
È già giovedì, e non lo vedo da quando ho praticamente imposto la mia autorità in campo sessuale mordendogli il culo, quindi martedì. La punizione è tra pochi giorni, e io non ho assolutamente intenzione di fare la tavola.
Quindi, devo risolvere l'intera questione tra oggi e domani.
Magari facendogli capire che ho tanta tanta voglia di scoparlo.
- Buongiorno - gli dico, mordendomi il labbro. Appena vedo che mi sta osservando, allargo le gambe, seduto sul pavimento, e appoggio strategicamente una mano sul pacco, con nonchalance, anzi, con la nonchalance, quella cosa abbastanza da puttana che Brendon mi ha insegnato da buon maestro.
- Buona mattina, Iero - risponde, poi nota dove indugia la mia mano e incespica, per poi riprendere il contegno sistemandosi la camicia.
Oh, lui e le sue dannate camicie.
Mi alzo in piedi, con un sorriso strafottente. Si è accorto, allora. Si è accorto che muoio dalla voglia di averlo.
Non so cosa ho intenzione di fare, ma so che continuerò a tenere la mano sul cavallo dei pantaloni fino a che non se ne sarà andato.
Posso quasi percepire il suo respiro velocizzarsi.
- Come stanno andando le lezioni? - domando, fissandogli la cravatta e poi cominciando a giocherellarci come se fossi una troia, o peggio, come se fossi la Ballato.
- Bene. Al contrario di te, a quanto posso constatare.
Ridacchio, e mi avvicino ancora di più. Sento il suo corpo vibrare.
- Frank, cosa stai facendo? - domanda, serrando i denti, nervoso e dannatamente eccitato.
Lo sento, praticamente trema come se stessimo già trombando.
- Mh, provi a indovinare - mi lecco bene la bocca, la mia lingua quasi sfiora la sua pelle, e ho ancora la sua cravatta tra le dita e potrei tirarla verso di me ma sono una troia quindi non lo faccio.
Sto flirtando fin troppo apertamente, ma a lui non sembra dispiacere, anzi. Non si tira nemmeno indietro, mi fissa e basta, completamente incatenato alle mie labbra.
Mi mordicchio il labret.
- Frank, non so cosa tu stia facendo, ma adesso lasciami andare e prega che io non parli alla Fields del tuo comportamento - mi riprende, con voce stridula, poi mi strappa la cravatta dalle mani e va verso i bagni dei professori.
Lo osservo.
Scrollo le spalle.
E poi m'illumino d'immenso: perdere l'occasione di vedere il suo aggeggino? Giammai.
Ecco perché mi incammino dietro di lui, attento che non mi veda.
Chissenefrega se la Peterson mi ha detto di stare immobile e di pensare alle mie colpe, non finirò mica all'Inferno per Petrarca e i suoi problemi esistenziali.
Appena Way si infila in una delle cinque porte, io, più silenziosamente possibile, entro nel bagno accanto e mi metto in piedi sul cesso, chiudendo delicatamente la porta alle mie spalle.
Chissà se rimarrò accecato tipo quelli che hanno le visioni divine o cosa.
Sorrido, con il cuore che batte a mille, e alla fine sporgo la testa.
Solo che non sta facendo plin plin o plom plom come tutti i comuni mortali fanno quando vengono nei bagni.
No.
Lui si è seduto sul cazzo di water, con un sospiro fin troppo sonoro per essere normale, e poi ha appoggiato la schiena alla parete, soffocando un gemito.
Sto già per saltargli addosso e siamo appena all'inizio di quello che penso sarà un bello spettacolo.
Il teatro in cui ci portano una volta all'anno per farci razzolare per qualche città illustre a questo fa una cippa, signore e signori.
Guardo avidamente le sue dita che slacciano la zip con una frenesia surreale, i suoi occhi che si socchiudono appena si sfiora il membro e il brivido che lo travolge da capo a piedi.
Il suo gemito di impazienza è musica, cazzo, ha un tono così melodioso. Oh, porca ghiandaia, potrei venire anche ora.
Geme più forte, la sua mano si è infilata nei boxer e sta ancora cercando il movimento giusto, osa solo sfiorarlo a scatti animaleschi, è troppo eccitato per fare qualcosa di ragionevole, ora. Posso quasi sentire il calore di tutta quell'eccitazione su di me, e, cazzo, vorrei scendere da qui e andare a fare il lavoretto per lui.
Ecco perché mi ha liquidato così in fretta, doveva andare a masturbarsi per bene! Quasi mi viene da chiedergli scusa. So come ci si sente quando si ha il bisogno urgente di farsi una sega.
Geme di nuovo, con un "aah" lungo e ovattato, questa volta più forte e in modo più acuto e incontrollato, come se nonostante tutta la sua buona volontà non riuscisse a trattenersi.
Mh, musica per le mie orecchie. Ray pagherebbe oro per questo.
Subito dopo, comincia a massaggiarsi lentamente.
Appena si tocca la prima volta, prende a contorcersi e a inarcare la siena all'indietro, i capelli neri e lunghi gli cadono scompostamente sul viso e le sue labbra sono socchiuse per accompagnare i gemiti frequenti ma totalmente sconnessi.
E io già a questo punto sto praticamente bagnando tutti i pantaloni, poi comincia a parlare mentre si sega e capisco che l'oro non varrebbe così tanto.
- Oh, Dio... - si contorce, strizza gli occhi e subito dopo si ferma, come se si vergognasse un po'.
Sorrido, le mie mani formicolano implorandomi di cominciare a toccarmi adesso, ma cerco di resistere.
- Sei così bello, così dannatamente sexy...
Bello?
Ho capito bene?
Sapete com'è, Amplifon migliora la vita e le seghe danno alla testa, ma ha detto bello.
Ne sono più che sicuro.
E a meno che la Ballato non sia un trans, questo non me lo spiego.
- Quando mi guardi con quel fottuto sorriso, merda... - comincia a gemere sempre più forte, senza la preoccupazione che qualcuno lo possa sentire.
Mi mordo il labbro per non gemere al solo vederlo in quel modo, sudato e ansimante.
- Non sai quante volte ho immaginato di... oh, ah! - soffoca un urlo, dondolando avanti e indietro, la sua mano prende a fare su e giù - Di prenderti e sbatterti in tutti i modi possibili...
Ohoh.
Qui la cosa si fa seria.
Riesco solo a pensare a quanto fortunata sia la persona in questione. Insomma, Way ti vuole scopare forte, non è un'opportunità da buttare proprio nel cesso, eh.
Sospira, geme, geme e sospira, cazzo, sto impazzendo, i miei boxer sono fottutamente stretti e completamente inzuppati.
- Oh, sì. Sì. Fammi venire. Avanti, avanti! - urla come se stesse trombando con qualcuno, e si sega a un ritmo sempre più veloce.
Probabilmente ha un'immaginazione molto fervida, perché sta davvero per venire.
Lo vedo dagli scatti con i quali si muove, quasi stesse cercando di spingere fuori l'orgasmo a forza.
- Mh, mi fai venire così tanto, sei... oh, così erotico - si lecca le labbra secche, e automaticamente lo imito, incantato.
I suoi movimenti si fanno veloci a un ritmo disumano, e continua a gridare e secondo me si sta scopando con tre dita.
- Immagino sempre che questo sia il tuo grande uccello - sorride con la fronte sudata e le guance rosse come una puttana, e io praticamente svengo.
Poi si alza in piedi con le sue ultime forze, barcollando, tira fuori il pene dai boxer (e che pene, ragazzi. No, sul serio. Dovreste vederlo) e lo stringe una volta, poi viene schizzando nel water e anche sulla parete, urlando un nome, e alcuni schizzi gli finiscono anche sulla camicia e una goccia anche sulla mia guancia e diamine, non posso trattenermi e lo lecco perché ne ho troppo bisogno.
Il cuore mi si ferma, all'improvviso.
E forse ho davvero bisogno si Amplifon.
Perché viene...
Beh.
Viene gridando il mio nome.
Angolo autrice:
Vabbe dopo otto capitoli doveva succedere qualcosa.
mychemicalnirvana dopo arriveremo anche a "foto del pene", non ti preoccupare.
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