Il branco di facoceri gayo va al sex shop
Chiariamoci, quando i prof sguinzagliano tutte le classi per Lincoln Road, la "strada fashion" di Miami Beach (come l'ha definita Brendon per tutti i negozi che sono stipati lì intorno) è perché non sanno che cazzo farci fare.
Io tra l'altro sono mezzo addormentato, dal momento che ho passato una notte completamente insonne in compagnia di un simpatico uccellino dannatamente grosso e completamente bagnato che ha cinguettato tutto il tempo e mi ha impedito di chiudere occhio, schizzandomi tutto per bene e infilando il suo bel becco ovunque.
Non se avete inteso.
Ecco.
Alle tre ho dovuto cambiare in stanza per evitare alcune sedute di zoofilia.
- Ah-ah, qui c'è anche il sex shop, accanto a Victoria's Secrets - Ryan sta guardando Google Maps, intento a cercare qualcosa di interessante per un branco di omosessuali, più un browniesessuale, se con brownie intendete Pete Wentz.
Abbiamo provato a contattare il gruppo degli etero caccia-fighe, ma erano impegnati ad accompagnare le rispettive ragazze da Tiffany, Abercrombie, Tiger (il coso che vende le minchiate fiche, "quello che ci va anche Cleo Toms", ha detto Liza) o roba del genere.
Gerard è all'ospedale con Lindsey e a sentire cosa dicono i medici sulla sua mano schiacciata dal dolce peso di un tacchino frerard shipper, invece.
"Ho saputo che è stato tutto merito della professoressa Pumpleplum e Urie" mi ha sussurrato, con un sorriso, prima che me ne andassi lasciandogli un bacio sulla testa, dopo avermi detto più o meno dieci volte che non voleva andare in un ospedale a trovare la sua... boh, dire ragazza mi sembra davbero ingiusto: è con me che è fidanzato, è con me che scopa, mi regala cuccioli di cane e mi porta in un Motel dell'Amore, mi lecca la panna di dosso e altre belle cosette di questo genere. Scommetto che a Lindsey ha regalato solo un biglietto per la prima di Violetta.
"Forse" ho risposto, baciandolo ancora, prima di andare.
Intanto che io sono perso in questi fantastici ricordi, però, Brendon, che alle parole "sex shop" e "Victoria's Secrets" si è improvvisamente risvegliato, sta sclerando:
- Seriamente? Oh, Ryan, dobbiamo assolutamente andarci! - batte le mani, poi, guardandolo con malizia, gli sussurra qualcosa nell'orecchio, e lui diventa viola, per poi annuire vivacemente.
Deve avergli promesso qualcosa di dannatamente sexy, come le cabine con le telecamere o vestirsi da donna e ballare su un palo per lui o appartarsi in un separé e leccarsi il cioccolato fuso di dosso.
Patrick è arrossito di colpo:
- Io... io e Pete... magari andiamo a cercare un posto dove fanno le frittelle, okay? - chiede, sistemandosi nervosamente gli occhiali.
Increibile, sa cos'è un sex shop!
Adesso cominceranno seriamente a crescermi le tette, tipo, poi Beebo abbinerà male qualcosa e Tyler sarà stonato come una campana.
- Niente affatto, mio piccolo e innocente fagiolino - Brendon sorride, allegro - Le frittelle vengono dopo. Prima il dovere poi il piacere, no?
- Ma...
- Zitto. Pete ti farà vedere tante cose belle - lo interrompe di nuovo Beebo, deciso, sistemandosi gli occhiali da sole da diva e partendo alla carica, trascinandosi dietro la coppietta di brownie innocenti.
- Anche Tyler mi farà vedere tante cose belle... vero? - Josh fa l'occhiolino al suo ragazzo, prendendolo per mano, per poi baciarlo sulla punta delle labbra e prenderlo in spalla.
- IN MARCIA, TROIETTE! - grida Brendon, in mezzo alla strada, attirando l'attenzione di un mucchio di passanti che ci guardano più o meno come si guarda una...
- Mandria di facoceri - Ryan conclude prontamente il mio pensiero attuale.
Il divertimento per strada, comunque, se sei gay, è assicurato. Josh trascina Tyler a limonare davanti alle mamme con i bambini, che fuggono terrorizzate coprendo gli occhi dei figli, mentre Brendon sta praticamente avanzando strusciandosi sui muri e le vetrine con cicci infastidendo qualche branco di vecchiette che si rodono le mani davanti alla borsa di Kors di Beebo.
Patrick si guarda intorno smarrito, strillando "PICCIONE" ogni volta che ne vede uno e appendendosi al collo di Pete perché un secondo dopo il piccione in questione lo sta attaccando con la sua scagazzata micidiale.
E io... io mi limito a dar forma al piano malefico che si sta formando nella mia mente, per oggi pomeriggio, in spiaggia. Uh, Gerard si divertirà un mondo.
- Frink Fronk, hai l'espressione da nano da giardino maligno. Quella fottutamente fregna e diabolica. Hai in mente qualcosa per Gerardina la bella bambolina, per caso? - come al solito Brendon si dimostra il Padreterno anticipando ogni mia mossa, tenendo il braccio Ryan e rassicurandolo sul fatto che l'erezione che cicci ha nei pantaloni avrà ben presto tutte le sue attenzioni.
- Forse - schiocco la lingua, vedendo l'insegna del sex shop.
- Mh, tesoro, io sono in un camerino con Ry, sarò disponibile dopo un'oretta al massimo - Beebo corre stile gallina in calore verso la fila di camerini sexy, infilandocisi dentro con Ryan in braccio senza la minima esitazione.
- Frank... noi... non ti vorremmo lasciare da solo con Patrick e Pete... ma... - Tyler indugia, guardando Josh che sta già pagando alla commessa una confezione di lubrificante al frutto della passione.
- Tranquillo, amico. Vai - gli sorrido, poi gli faccio cenno di andare dal suo fidanzato.
- Grazie! - esclama, prima di gettare tra le mani della commessa cinquanta dollari per una cabina a luci rosse.
Wow.
Pete e Patrick si guardano intorno, spaesati.
- Non è molto divertente - osserva Patrick, guardandosi intorno con aria troppo ingenua per non sembrare un po' stupido.
Prima che io e Pete possiamo dire qualcosa, però, grida, indicando uno scaffale:
- Guarda! Sono... brownies!
Mi giro.
E comincio a ridere come un cretino.
- Pat... sono brownies finti - dico, tenendomi la pancia per non collassare subito.
- Cioè? - inarca un sopracciglio, sospettoso, prendendone in mano uno.
- Sono di plastica... aprili.
- Cosa? - chiede, senza capire.
Pete si sta mettendo le mani nei capelli, ma io mi sto divertendo troppo per rinunciare:
- Aprili. Sono tipo delle scatole.
E lui apre.
Il suo viso si illumina:
- MA SONO DELLE BUSTINE DEL TÈ! PER BERLO CON I BROWNIE! CHE GENIAL...
- Patrick - lo interrompe Pete, mentre io sono per terra a sganasciarmi dal ridere.
- NO, PETE, SONO UNA GENIALATA ASSURDA! - e ne prende anche una in mano, al che io letteralmente sto piangendo aria, e i miei polmoni da Hazel Grace si ribellano.
- Patrick - ripete lui, pregando che la commessa puttanella non ci stia guardando.
- MA, PETE...
- Sono... sono dei... - non riesco nemmeno a parlare, tanto sto ridendo.
I neuroni del Biscotto Volante sono accesi tanto quanto l'Albero di Natale Vivente Waters, ragazzi.
- Frank... perché ridi? - confuso, annusa la bustina per sentire il profumo del fantomatico tè, e io lì muoio.
Letteralmente.
- È buono, sa di fragola. Ma perché ridi? Frank? Il tè è divertente? - Pete sta cercando di fargli mettere giù la bustina, ma lui, offeso, comincia a sbraitare:
- No! Questo è del tè per i brownie! Pete, me lo compri? Dai.
- Pat, ti prego, ascoltami, mettilo giù, poi ti prendo le frittelle...
- MA IO VOGLIO IL TÈ!
- Pat...
- Pete, perché non vuoi prenderlo? Non ti piace il tè, amore?
- Patrick... non vuole prenderlo perché quello non è te, cazzo - intervengo, cercando di alzarmi da terra.
Si gratta la testa:
- Ma... Frank... questo è...
- UN FOTTUTO PRESERVATIVO! - completo, trionfante, cercando disperatamente ossigeno.
C'è silenzio.
- Quello che... - comincia Patrick, assorto nella sua riflessione come.un bambino.
- Sì, Pat - lo interrompe Pete, imbarazzato.
- Ma era in una...
- Sì, Pat.
- Ma quella era...
- Patrick, tu e Pete adesso andate a prendere le frittelle, va bene? - decido di liberarli dall'imbarazzo, sapendo che Beebo alla fine avrebbe fatto lo stesso. Non vogliamo che Patrick scambi il gel per glassa alla crema, vero? No.
- SIIIIIIII! - salta in braccio a Pete, dimenticandosi completamente di ogni cosa, e poi comincia a canticchiare, mentre il suo fidanzato lo porta fuori, imbarazzato.
Li guardo, soddisfatto. Dopotutto sono una coppia fantastica.
- Ti serve qualcosa? - sento la voce della commessa alle mie spalle, e mi volto.
Gran bella figa. Sembra giovane, anche se probabilmente ha qualche anno più di me.
- Sì.
È ora di attuare il mio piano.
- Tipo di pagamento? - inarca un sopracciglio.
Immediatamente, capisco che qualche cliente la paga con del sesso. Le inservienti dei sex shop sono sempre un po' troie.
- Soldi. Sono gay e fidanzato, pupa. E la persona con cui sto mi piace un casino, non la tradirei mai. Mi spiace, sei carina, ma lui è dannatamente meraviglioso - sorrido, del mio miglior sorriso adorabile.
- Bene - fa spallucce, poi aspetta che le dica di cosa io abbia bisogno.
- Ecco, volevo fare proprio una sorpresa al mio ragazzo - le spiego, sbattendo le palpebre molto innocentemente - Quindi volevo chiedere se avevate qualcosa tipo dei costumi da spiaggia sexy... da donna.
Inarca un sopracciglio:
- Anche Victoria's Secrets li vende.
Le faccio l'occhiolino:
- Le inservienti più fiche sono qui.
Alza gli occhi al cielo:
- Fammi capire. Sei troppo pacchiano per Victoria' Secrets?
- Più o meno.
- Sembri più troia che un fidanzato modello.
- Lo ero - ammetto.
Sospira, guardandosi le unghie smaltate di rosso:
- Seguimi. Dovrei avere una decina di modelli. La coppa?
Ci penso su:
- Avete delle tette di silicone?
- Sì, ma ti impedirò di prenderle - mi guida verso i costumi da bagno, decisa. Probabilmente sta ancora cercando di capire se le sto sui coglioni o le piaccio.
Alzo le spalle. È già cotta.
- Grandioso. Allora la sesta.
- Molto divertente - mi fa vedere un modello fucsia acceso, la taglia di tette è la prima per ovvie ragioni.
- No. No... più...
- Pacchiano?
- Esattamente.
- Che bad bitch - commenta, tirando fuori un modello che ha delle mutandine leopardate semitrasparenti, con i bordi rosa. Il reggiseno è della stessa identica fantasia.
Qui Enzo Miccio entra in modalità "FA-VO-LO-SO" insieme a LillyMeraBellaVera aka lilla caramella aka lilly meraviglia aka lidia dai che strilla.
A parte questa parentesi sclerotica...
Adoro.
- Oddio, sì.
- Mh, fammi indovinare, senti tipo il richiamo del vestito dentro di te?
Annuisco, e glielo porgo, trionfante:
- Lo prendo.
- Non lo provi?
- Naaa. Se mi sta di merda, so chi mutilare - un sorrisino.
- Ma certo - sorride anche lei, a suo malgrado, mentre infila il costume in un sacchetto e prende i soldi.
La saluto, e faccio per uscire molto tranquillamente, ma ad un certo punto mi urla:
- Ehi, California Dream Man! - (sì, quelli che animano le serate alle Rotonde di Garlasco la sera di San Valentino per le poracce single) - Hai dimenticato i tuoi amici. L'ora nei camerini che mi avevano pagato è terminata da un bel pezzo.
Un'occhiata scettica.
Immediatamente torno indietro:
- Oddio, scusa, dolcezza - rido, e lei storta la bocca:
- Di niente, zarroncello.
Angolo autrice:
Mi scuso per la luuuunga attesa. Mancano pochi capitoli, ormai. Questo è il trentanovesimo di quarantotto.
Eheheheh.
Contateli bene.
Vi potrebbe salvare la vita.
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