15
📍Monte Carlo, Monaco
Leclerc's house
Arthur's pov
Sto aspettando da circa mezz'ora che Celine arrivi. In realtà poco meno di dieci minuti fa ho sentito il campanello e il rumore della porta, quindi sospetto che tra qualche minuto apparirà nella nostra stanza. Mi manca da morire e in questo momento sto fissando la parete del muro pensando al momento che sta per arrivare: a quando dopo più di due mesi la riabbraccerò, lei mi salterà in braccio e sentirò di nuovo il suo profumo di vaniglia. Poco dopo sento dei passi avvicinarsi sempre di più a me, mi alzo di scatto dalla sedia posizionandomi di fronte alla porta aspettando che si apra. "Art" era tempo che non sentivo la sua voce dal vivo. "Celine!" Immediatamente si lancia addosso a me e mi salta in braccio, io ricambio la stretta e le lascio un bacio tra i suoi capelli. "Mi sei mancato da morire Art" "anche tu cherie" dopo pochi secondi mi rendo conto che Charles, dalla soglia della porta ci sta fissando, faccio scendere Celine abbracciandola di nuovo e staccandomi definitamente da lei. Appoggio le mie mani sulle sue spalle e la guardò in viso. È truccata. Non credo di averla mai vista truccata in quel modo volontariamente. Iniziò a squadrarla dalle gambe alla testa. "cosa ti è successo? Ti lascio tre settimane in giro con Charles e mi torni a Monaco come una delle Barbie che abitano qui?" Le chiedo facendola ridere. "no" dice lei ridendo. "Mi mancava vederti ridere Celine" Non la vedevo ridere così da anni ormai, forse dalla morte di papà. Lei sorrise. Poi entrambi posammo lo sguardo su Charles.
Charles' pov
Celine era completamente cambiata da qualche minuto prima. Era triste, menefreghista, timida, scontrosa, come se avrebbe preferito essere all'inferno più che qui con noi. Ora, da quando ha visto Arthur è felice, molto felice, veramente non capisco. È come se Celine odiasse tutto l'universo intorno a lei, ad esclusione di Arthur, come se Arthur fosse la sua salvezza, il suo unico punto di luce sulla terra, d'altronde forse era così. Avrei dovuto essere più presente per lei in questi anni, non sarei dovuto partire con Charlotte mentre lei stava male, avrei dovuto prendermi uno o due anni di pausa dopo la morte di Jules e di papà, come ha fatto Arthur, mi sento veramente uno schifo.
Ora mi stanno fissando entrambi. Li sto fissando anche io. Celine sorride. Il suo sorriso è cambiato di nuovo, è ancora il sorriso falso. "Allora io disfo le valigie, poi mi dite i programmi per la giornata eh?" Annuisco continuando a fissarla, non riesco proprio a capirla. "Cercá di fare veloce, abbiamo una sola giornata per fare tutto questo, poi abbiamo qualifiche e gara, e lunedì partiamo per la Russia" dico ridendo. Lei annuisce sorridendo e esce dalla stanza con la valigia.
La giornata è passata velocemente, siamo stati tutti a pranzo fuori, Arthur e Lorenzo ci hanno raccontato di come va la vita in f4 e di come tutto il paddock è triste di non avere più Celine con loro. Continuo a non capire, con il paddock in formula uno ha cercato di essere il più chiusa possibile, si è aperta solo un po' con Lewis, che si comporta da migliore amico con tutti, e con George, ma da quando si è aperta con lui non si parlano. La sera evidentemente Arthur e Celine hanno fatto t'eri, forse guardando dei film, o parlando o non so che altro ed entrambi hanno dormito fino alle 3.30 del pomeriggio, quando le qualifiche erano appena finite. Mi sarebbe dispiaciuto svegliarli, anche se molto probabilmente Celine potrebbe aver organizzato tutto apposta per saltare le qualifiche, ma oggi la costringerò a venire alla gara, e so che Arthur fara lo steso. Sono le 12 e ora siamo seduti tutti a tavola per pranzare velocemente, poi io, Celine e Arthur ci dobbiamo avviare verso il circuito. Mamma non vuole venire, a malincuore guarderà il gp da casa, ha sempre paura che io mi faccia male e spesso e volentieri è svenuta nei box. A fine pranzo, Celine scappá in camera e si chiude in bagno, mentre mi preparo sento Arthur urlare dall'altra stanza. "Celine andiamo! Non puoi rimanere in bagno!" "Mi devo finire di preparare ho quasi fatto!" "Si ma mi devo preparare anche io! Non possiamo fare tardi! La gara inizia alle 15 dobbiamo stare lì almeno alle 13 e sono le 12.30!" poi sento lo sbattere di una porta, segnale che Celine è uscita finalmente dal bagno. Una volta finito usciamo tutti e tre salutando la mamma e ci avviamo a piedi verso il circuito.
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