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📍Londra, Inghilterra
Charles' apartment
Charles' pov
Daniel mi ha costretto a non salire per interrompere George e Celine per tutta la notte, con la scusa 'se fossi al loro posto non vorresti essere disturbato', completamente contro voglia gli ho dato retta e ho dormito in salotto insieme ai ragazzi, ma stamattina tutti abbiamo le prove libere, quindi Daniel è costretto a permettermi di salire. "solo perché anche Russell ha le prove libere" mi dice seguendomi al piano di sopra. Sono le 6 del mattino e siamo tutti già in piedi davanti alla porta chiusa della mia camera da letto, abbiamo festeggiato fino alle 4, per un totale di due ore di sonno a testa. Siamo abituati a fare cose del genere, quindi siamo tutti perfettamente svegli. Busso delicatamente alla porta, senza nessuna risposta, busso di nuovo, beccandomi un ceffone da Lando. "staranno dormendo scemo" annuisco e apro lentamente la porta. George è sdraiato a petto nudo sotto le coperte, mi auguro che l'unica che si è tolto di dosso è la camicia, Celine indossa ancora il vestito rosso ed ha il viso appoggiato sul petto dell'inglese, che ha un braccio avvolto intorno ai fianchi di lei. Stanno entrambi dormendo beatamente. Daniel sorride guardandoli. Lewis batte le mani facendo svegliare George, che si mette seduto, tenendo mia sorella per la schiena senza svegliarla. Lui mi guarda preoccupato, probabilmente ha paura che gli tiri una sedia in questo esatto momento. Gli sorrido e annuisco, mancano 5 ore alle prova libere posso lasciarli dormire ancora un ora, lui mi sorride e si sdraia di nuovo, riposando il braccio sulla vita di mia sorella. Gli altri escono dalla stanza, io rimango a guardarli un attimo. Mi da tantissimo fastidio vedere le mani di Russell addosso a mia sorella, ma lei sembra felice, mi incazzerò dopo.
"secondo voi hanno fatto sesso?" chiede Max appena scendo di nuovo in salotto, iniziando a mettere in ordine il disastro di ieri. Mi giro verso i ragazzi preoccupato di cosa pensano. Fanno tutti di no con la testa. "lei era completamente vestita e George indossava ancora i pantaloni" dice Seb, io annuisco. Un ora dopo, tutti gli altri se ne vanno, lasciando a me il compito di svegliare Russell, salgo al piano di sopra e trovo la porta della camera aperta, mia sorella ancora dorme sul letto, George no, mi giro sentendo la sua voce "grazie Charles" dice dandomi una pacca sulla spalla. Non gli chiedo per quale motivo mi sta ringraziando, so che lo sta facendo perché non gli ho spaccato la mascella quando l'ho visto con Celine. Sorrido falsamente e lui esce dall'appartamento. Mancano ancora 3 ore, scendo a preparare qualcosa per la colazione e mentre sto versando del caffè in una tazza vedo Celine scendere le scale.
celine's pov
Scendo ancora mezza addormentata e vedo Charles in piedi nel bel mezzo della cucina, mi sta per sgridare di brutto lo so. "Charles.." vorrei chiedergli scusa, ma non so di cosa scusarmi. "Celine" si avvicina a me porgendomi una tazza di caffè e aspetta che la finisco prima di parlare. "sai che io ti voglio bene e che sono geloso" annuisco. "ma devi sapere ch sto cercando di proteggerti, non voglio che ti accada qualcosa di brutto, di nuovo, non ero con te quando è successo tutto, non voglio che accada di nuovo" "Charles, non è niente con George, dall'obbligo, ci siamo solo baciati, presi dal momento ci siamo addormentati insieme, niente di più ti puoi fidare" "lo so perfettamente Celine, mi fido di te ma" "ti devi fidare anche di George, anzi, non devi fidarti perché non ce ne è bisogno, sarebbe accaduta la stessa cosa con qualsiasi persona, er solo un'obbligo di Lewis" dico mentendo spudoratamente. Lui annuisce e mi lascia un bacio sulla fronte. "quindi non avete fatto nient'altro?" mi chiede visibilmente imbarazzato. "abbiamo parlato, gli ho detto perché ho scelto di andare con lui invece di bere, ho pianto e mi ha consolata, nient'altro Charles" "volevo essere io ad ascoltarti e a consolarti Celine, per favore parlami" mi viene da piangere. Mi viene da piangere perché mi dispiace non avergli mai detto nulla. "Charles scusa" "di cosa?" "di non averti parlato di tutto" lui annuisce e mi abbraccia. "quando vuoi, io ci sono sorellina" mi dice porgendomi un biscotto.
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