𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 12- 𝑾𝑯𝑨𝑻'𝑺 𝑯𝑨𝑷𝑷𝑬𝑵𝑰𝑵𝑮 𝑻𝑶 𝒀𝑶𝑼?

YOONGI'S POV

Jimin non viene al corso da ormai due settimane.
Non risponde alle mie chiamate, nè ai miei messaggi.

Due settimane che entro in classe, sperando di vedere un cespuglio rosa seduto li ad aspettarmi.

Ma puntualmente non c'era mai.

Mi manca.

Da quando non si presenta più al corso, ho smesso di fare baldoria in classe.

Ho preso appunti, proprio come avrebbe fatto lui.
Ho posto domande, ho seguito la lezione, ho persino fatto un interrogazione.

Ma tutto questo non è per prendere il suo posto, ma bensì per distrarmi.

Vederlo piangere, è stato come un pugnale nel petto.

Quando ho visto quel suo bellissimo viso pieno di lacrime, il mio cuore è completamente sprofondato, e vederlo andarsene via da me, in lacrime, è stato l'ennesimo colpo al cuore.

Ma da una parte, so che è anche colpa mia.

Forse non mi sarei dovuto intromettere, forse non avrei dovuto dire quello che ho detto.

Ma io l'ho fatto per lui. non sarei mai rimasto a guardare, mentre lui lo picchiava.

Quello che non capisco, però, è: perché jimin non si è difeso? Perché avrebbe lasciato che lui lo picchiasse?

Sono dannatamente confuso quanto dannatamente preoccupato.

Non sono nemmeno sicuro che sia ancora vivo, ormai.

Mi manchi, jimin.

Mi manca sentire la tua risata mentre faccio le smorfie alle spalle del professore; mi manca farti arrabbiare perché non ti lascio prendere gli appunti e mi manca punzecchiarti durante la lezione.

È vuoto, senza di te.

Ti conosco solo da pochi mesi, ma è come se ti conoscessi già da anni, e questa cosa mi spaventa.

Mi spaventa, perché ormai hai preso il pieno controllo delle mie emozioni, Park.

E così, ancora una volta entro dentro quella stanza piena di banchi occupati da altri studenti, ma tu non ci sei.

Sospiro rassegnato, raggiungendo senza voglia il nostro posto, ma poco dopo i miei piedi rimangono inchiodati al pavimento.

Sa-ra, la nostra compagna di corso, si è spostata per parlare con gli altri studenti, e poi sei spuntato tu.

Riconoscerei la tua chioma rosa all'infinito.

I miei occhi si illuminano e le mie labbra si aprono leggermente.

Sei lì, nel tuo solito posto, a scrivere sul tuo solito quaderno.

"Jimin.."

Alza la testa verso di me, sorridendomi.
Il mio cuore batte all'impazzata.

"Ciao, compagno di banco."

Senza perdere altro tempo, mi siedo anch'io.

"Stai bene?" domando preoccupato.

"Certo; perché?" alza un sopracciglio, facendomi confondere ancora di più.

Come può comportarsi cosi, dopo quello che è successo?

"Beh, sai com'è, l'ultima volta che ci siamo visti non sembrava stessi tanto bene."

Deglutisce e, giuro che, per un secondo ho visto la sua espressione cambiare.

Tu mi nascondi qualcosa, Park, e io scoprirò cosa.

"Beh..l'ultima volta era diverso."

"Non hai risposto ai miei messaggi, nè alle mie chiamate."

"Avevo il telefono in assistenza, mi dispiace."

Non riesci proprio a guardarmi, eh?
È da quando mi sono seduto che eviti il mio sguardo.

"Jimin."
finalmente i suoi bellissimi occhi si voltano verso di me.

"I messaggi ti arrivavano. Te ne ho mandato uno anche stamattina, e non hai risposto."

Non sai cosa dire, vero?

"Mi dici che ti prende?" domando, ancora.

"Shh, la lezione sta per cominciare."

Sospiro rassegnato, lasciandomi cadere all'indietro, cosi da poggiarmi alla sedia.

Il professore è appena entrato, ma giuro che scoprirò cosa ti succede, Park.

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