Ester Jackson / Abner [soul]
Ruolo: Ester è una semplice ragazza con il proprio Selvander e il suo Lebesen.
Nome: Ester. Questo nome, in ebraico אֶסְתֵ ["Ester"], è considerato un derivato del nome di Ištar, la dea babilonese conosciuta dagli ebrei come עַשְׁתֹרֶת ["Ashtoret"], la cui etimologia è ignota; ipotesi alternative lo riconducono al persiano sitareh ["stella"]. Il suo significato è quindi "stella" o, più genericamente, "astro".
Cognome: Jackson. È un cognome derivato dal patronimico Jackson, figlio di Jack.
Età: 15 anni. È nata il 19 marzo, sotto il segno dei Pesci.
Regno di Provenienza: Ester viene dal Regno di Lufthloss e vive nella capitale, Goltor, insieme ai suoi genitori. Tuttavia, mentre il padre non ha dovuto abbandonare la città natale, la madre della ragazza era originaria di Lenmana, nel Regno di Nukpana.
Aspetto fisico: [Isabela Moner]
Carattere: Il carattere di Ester è forse un po' complicato da capire: è una ragazza a dir poco ingestibile, che non riesce a stare ferma un minuto e che ha un costante bisogno di movimentare la propria vita, che talvolta le risulta noiosa. Ha un senso del pericolo che, in una scala che va da uno a dieci, equivale a due. È infatti abituata a pensare che non è nel suo destino incontrare una persona brutale o che volesse far del male a lei o alla sua Anima [momento feels: e poi ha incontrato Nim], perciò non ha molte paranoie. Tuttavia, non è tanto ingenua da andare a salutare amichevolmente un tizio con una faccia poco raccomandabile e un coltello in mano. Andiamo, non è così sprovveduta. È inoltre una ragazza molto tenace ed ostinata, capace di insistere anche per giorni interi pur di ottenere qualcosa. Ama le sfide e, talvolta, sarebbe capace di andarsi a cercare di sua spontanea volontà un'"impresa pericolosa" con cui distrarsi per un po'. Niente che richieda troppo tempo, perché è una ragazza che si stanca molto facilmente. Terribilmente spensierata, vedere Ester ragionare prima di agire mettendo a tacere l'istinto è un evento più unico che raro. Nel corso della sua vita ha infatti imparato ad "ascoltare" i suoi sensi invece del cervello, per evitare di perdere occasioni preziose e quindi di avere rimpianti. È dell'idea che bisogna vivere a pieno la propria vita, senza aver paura di rischiare. Lei e le regole vivono in due mondi paralleli che non si incontreranno mai: detesta l'idea di avere dei limiti, e pratica l'Infrazione di Regole a livello agonistico. Me lo sento, un giorno di questi la sbattono in galera. Nonostante questo bel caratterino, a dir poco ingestibile, Ester dà molta importanza alle amicizie e alle relazioni con gli altri, rivelandosi una ragazza terribilmente simpatica e con un senso dell'umorismo che può suscitare nelle persone che la circondano reazioni diverse: c'è chi muore dalle risate e chi muore a causa delle testate tirate contro il muro per l'esasperazione. Ragazzi, è questione di percezione.
Storia: Ester nacque in una tiepida mattina di marzo, qualche ora dopo l'alba, nella capitale del Regno di Lufthloss. I genitori, Ilean e Aaron Jackson, provarono sin da subito sentimenti contrastanti nei confronti della pargoletta: la piccola conquistò immediatamente il cuore di Aaron, che all'epoca aveva ventitré anni, ma non fece altrettanto con Ilean, che di anni ne aveva solo diciannove. Il motivo? Molto semplicemente, il concepimento e la nascita di Ester non era stato previsto, o per lo meno era stato programmato per un tempo più lontano. E questo causò alla piccola qualche problema nel corso della sua vita. Ester era nata da una famiglia di mercanti, dove la mamma si occupava di tessere e ricavare da stoffe pregiate abiti eleganti e il padre si occupava di venderli. Il loro lavoro consentiva di guadagnarsi il pane, ma raramente si potevano permettere di soddisfare un qualche capriccio. Entrambi i genitori possedevano un Selvander, perciò ci si aspettava che anche la bambina ne avesse uno. L'Anima del padre era un piccolo porcospino chiamato Tel, mentre Zavier, il Selvander della madre, era una volpe. La cosa che stupì molti parenti della bimba furono le sembianze del suo Selvander: un puledro dal manto nero, destinato a diventare un maestoso cavallo. Per generazioni le Anime della famiglia Jackson, sia da parte di padre che di madre, non avevano superato le dimensioni di un cane: era comprensibile lo stupore generale. L'infanzia di Ester fu caratterizzata dall'assenza quasi totale di una figura materna: Ilean, infatti, cercava a tutti i costi di evitare la figlia in quanto le ricordava gli anni di giovinezza che stavano andando sprecati a causa di una creatura nata per sbaglio. Persino Zavier ringhiava contro la piccola, e più di una volta tentò di morderla quando lei stava solo andando alla ricerca di un abbraccio che mai ricevette. Fortunatamente, il padre non provava odio nei confronti di Ester, solo un amore smisurato. Ogni volta che ne aveva la possibilità la prendeva per mano, la portava nel giardino della loro modesta casa e allora passavano ore intere a giocare loro due, a cercare Tel fra i cespugli e a vedere chi, fra Ester e il proprio Selvander, era più veloce. Purtroppo, però, Aaron era spesso via per lavoro in altri Regni, e la bimba si ritrovava a dover stare da sola a casa con una madre che ormai non cercava nemmeno più. Fu in una di queste occasioni, che Ester riuscì a scegliere il nome adatto per il suo amato frisone nero. Aveva sei anni quando, per la prima volta, chiamò il suo Selvander per nome: Abner. Le piaceva come suonava quel nome, ma soprattutto le piaceva perché fra il suo e il proprio nome c'era una sorta di legame. Il nome Ester, come la ragazza apprese con il tempo, significava "stella", mentre Abner "padre della luce". Dato che le stelle emanano luce, Ester iniziò ad unire il proprio nome e quello del cavallo, trasformando i significati di entrambi, con un po' di fantasia, in "padre delle stelle". Perciò, alla fine, il significato complessivo che si veniva a creare era "Abner è il padre di Ester". Era infatti nel frisone che Ester cercava conforto quando il padre era lontano, e ben presto l'animale divenne un punto di riferimento per lei. Con li anni impararono a fidarsi l'uno dell'altro, ad andare d'accordo, e i due riuscirono persino a trovare un modo per comunicare nonostante lui non sapesse e non potesse parlare. Ester imparò presto ad andare a cavallo, non appena la schiena di Abner fu pronta a sorreggere il peso della padrona, e capitava spesso che i due girassero per le strade così, con la ragazza in groppa alla propria Anima. Ogni tanto Ester arrivava a dormire insieme a lui in giardino, sotto le stelle che a entrambi piaceva tanto osservare. Il Lebesen di Ester si manifestò per la prima volta in un momento non esattamente dei migliori. In quell'occasione il padre era lontano da casa, e i sentimenti della madre non erano affatto migliorati nei confronti della bimba che a quell'epoca aveva cinque anni. Quando Ester domandò a Ilean di poter andare al mercato, lei acconsentì senza batter ciglio, felice di poter stare da sola per un po'. La donna si era infatti rifiutata di accompagnarla, lasciandola in balia della folla. Camminava affianco ad Abner, che allora non aveva nome ed era ancora piuttosto gracile per portare la bimba in sella, quando Ester fu attirata da un rumore proveniente da un vicolo poco affollato. Il frisone aveva cercato di trattenerla, ma la curiosità di lei aveva vinto: il rumore proveniva da un gruppo di bambini molto più grandi di lei, intenti a scaraventare sassi contro gli animali di passaggio. Come poté constatare presto Ester, quei ragazzi non avevano animali accanto: erano dei Senza Anima. Ester fece per andarsene, sospinta da Abner, ma il rumore degli zoccoli del puledro attirò l'attenzione del gruppo. La bambina ebbe appena il tempo per vedere la rabbia nei loro occhi prima che il bersaglio dei sassi diventassero loro: erano come minimo cinque contro uno, e la forza con cui quei sassi venivano lanciati procurò diverse ferite alla bambina e alla sua Anima. Quando l'ennesima pietra venne scagliata contro di loro, alla bambina venne naturale fare un gesto con la mano, come a voler colpire i sassi con il palmo in modo da rispedirle ai proprietari. E la cosa funzionò: i sassi interruppero il loro percorso a mezz'aria, tornando indietro con la stessa forza con cui erano stati scagliati. Alcuni ragazzi vennero colpiti alle braccia, altri allo stomaco, altri ancora alle tempie o alla testa. Questi ultimi caddero, mentre gli altri si preoccuparono di scappare. Ester rimase ad osservare i corpi stesi a terra paralizzata dalla paura, aspettandosi che si rialzassero. Solo quando vide il sangue di questi macchiare la strada, sgorgando inesorabilmente, capì: e fuggì, spaventata da quello che aveva appena fatto, e giurando a sé stessa che non avrebbe mai più ucciso qualcuno per paura di morire lei stessa.
Arma e potere: A causa dell'aspetto che le dà un'aria da ancora una "mezza bambina" e il carattere giocoso, Ester può essere considerata relativamente innocua. Ma se si arrabbia, allora cercate di non trovarvi nel raggio d'azione della sua spada: dalla lama corta, certo, ma fa pur sempre danno se vi infilzasse "accidentalmente". Solitamente però la usa solo per autodifesa, non è il tipo di ragazza che va in giro a sgozzare la gente. Tuttavia non esce mai di casa senza, anzi la tiene quasi sempre legata alla cintura dei pantaloni, accuratamene riposta nel fodero. Non si trova bene con armi come spade imponenti o coltelli da lancio, e nemmeno con i pugnali, perciò tende ad usare solo e soltanto la sua spada dalla lama corta. Inoltre, questa arma è usata soprattutto da chi combatte a cavallo, perciò Ester ci si trova due volte più comoda. E no, come già detto prima, non la cambierebbe con nulla al mondo. Il Lebesen della ragazza è, come lei, all'apparenza innocuo, ma che può fare danno. Ester pratica infatti la telecinesi*. La ragazza è in grado di spostare oggetti e, talvolta, anche animali, accompagnando con dei piccoli gesti delle mani la volontà di spostarli con il pensiero [tipo i Thunderman, se avete presente]. Tuttavia, anche questo potere ha dei limiti, legati soprattutto alle dimensioni: le è infatti più semplice spostare un sasso che non un tavolo apparecchiato per venticinque. Stessa cosa per gli animali, ovvio, ma con un limite in più: oltre alle dimensioni, le complica la vita anche la resistenza con cui si oppone un certo animale o persona. Finché si tratta di un gattino, ancora ancora le è semplice, ma ovviamente per lei è un'impresa spostare un elefante adulto. Come se non bastasse, se usa il suo Lebesen per troppo tempo con oggetti pesanti, questo rischia di farle perdere i sensi per un po' di tempo. Infatti, la telecinesi impiega molte delle sue energie.
*[La psicocinesi, (dal greco ψυχή [psyché], "mente", e κίνησις [kìnesis], "movimento", quindi letteralmente "muovere con la mente") nota anche come telecinesi (dal greco τῆλε [tele], "lontano", e κίνησις, "movimento", quindi "muovere da lontano") è quel fenomeno per cui un essere vivente sarebbe in grado di agire sull'ambiente che lo circonda, manipolando oggetti inanimati, attraverso mezzi fisici invisibili e secondo modalità che sarebbero sconosciute alla scienza. La modalità più intuitiva per definire la psicocinesi è la capacità di spostare oggetti con il pensiero]
Orientamento sessuale: Ester è omoflessibile. Le persone che si identificano in questo orientamento sessuale sono solitamente attratte da persone dello stesso genere, ma molto raramente anche dal sesso opposto. In parole povere: ad Ester piacciono le ragazze ma non è escluso - anche se, ripeto, è raro - che si innamori di un ragazzo.
Altro:
- Porta sempre al collo una collana d'oro bianco che ha come ciondolo il nome della ragazza. Le è stato regalato per il suo primo compleanno dal padre.
- Da piccola accompagnava spesso il papà al mercato, ed è per questo che la confusione delle strade di Goltor le piace così tanto e le è così familiare.
- A causa del rapporto che ha con la madre, prova di conseguenza un odio profondo nei confronti del Regno di Nukpana. Tuttavia, nonostante la cattiva fama del Regno, non ha niente contro i suoi abitanti. Curioso, vero?
- È stato in seguito alla fine della sua relazione con un ragazzo del Regno di Taradhin che ha iniziato a capire il suo orientamento sessuale.
- Sua madre è una lontanissima discendente di un nobile, il cui Selvander era un pegaso.
SELVANDER
Nome: Abner. Deriva dal nome ebraico אַבְנֵר ["Abhner"] ed è composto dagli elementi "אַבְ" [abh], "padre" e "נֵר" [ner] "luce". Il suo significato è quindi "padre della luce" oppure "mio padre è luce".
Aspetto: Abner è un frisone dal manto nero di normali dimensioni, alto 163 cm al garrese. È un maschio
Carattere: Di temperamento mite, al contrario di Ester Abner non si innervosisce quasi mai. Anche se non sembra, è molto protettivo nei confronti della padrona, e quando una persona "non lo convince" difficilmente la lascia avvicinare. Quando la ragazza si abbandona troppo all'istinto, lui cerca sempre di bloccarla in qualche modo, o quanto meno evitare che combini disastri.
***
Lonely_Mary ecco a te la scheda di Ester, nuova nuova e pronta a ruolare! [Abner invece è sempre lui]. Se vedi che c'è qualcosa che non va o non ti convinci, dimmi che provvederò a cambiare. Spero ti piaccia e vada tutto bene!
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