𝐗𝐈𝐕 ⸻ la guerra dei tre re
𝟎𝟏𝟒. « 𝕷𝐚 𝕲𝐔𝐄𝐑𝐑𝐀 𝕯𝐞𝐢 𝕿𝐑𝐄 𝕽𝐄 »
( 𝚁𝙾𝙻𝙴𝙿𝙻𝙰𝚈 ) ⸻ ❛ game of thrones ❜
la guerra dei tre re - 𝖖𝖚𝖆𝖙𝖙𝖔𝖗𝖉𝖎𝖈𝖊𝖘𝖎𝖒𝖔 𝖈𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔
Ser Wylis non aveva mai desiderato essere chiamato "Ser", titolo per cui molti altri uomini avrebbero incrociato le loro lame. Ma non lui: Ser Wylis, uomo senza cognome, titoli e terre, avrebbe desiderato restare tale, una guardia come tutte le altre, il più possibile lontano da quella guerra che sicuramente a lui non apparteneva. Ormai sulla cinquantina, vecchio ma possente, avrebbe desiderato essere ancora chiamato il "Grande Wylis" per la sua statura e il suo temperamento, rispetto al Piccolo Wylis figlio bastardo di Lord Manderly, ma nemmeno dopo anni di devozione gli Dèi avevano avuto la decenza di lasciarlo in pace. I membri di Casa Manderly erano morti, uno dopo l'altro, come mosche. Prima era toccato al Lord, caduto in battaglia a Grande Inverno assieme ai figli legittimi, poi la Lady si era lasciata perire a causa del dolore, e ancora un anno dopo quel bambino di Federico Manderly, senza l'arguzia di prendere moglie e generare eredi, aveva raggiunto la sua famiglia nell'ultimo scontro contro i non morti. Ne era risultato che Porto Bianco era rimasta senza Lord, senza eredi, senza uomini e senza una guardia. L'unico rimasto era il Piccolo Wylis, un giovanotto che nonostante i suoi diciotto anni non mostrava nemmeno il primo accenno di barba, né di virilità, né di buon senso. Prese la carica del Lord suo padre e nessuno ebbe cuore di fermarlo o di opporsi: ogni terra aveva bisogno di un governante e il Piccolo Wylis era il più vicino ai vecchi reggenti che la guardia avesse a disposizione. Il Grande Wylis non aveva per niente voglia di sottostare agli ordini di un ragazzino che puzzava ancora di latte, senza competenze belliche e che giocava alla guerra come se gli scontri fossero ballate. Gli Dèi però per lui avevano altri piani. La sorte volle che il Grande Wylis non avesse partecipato alla Grande Guerra a causa di una ferita da caduta da cavallo e fosse rimasto l'unico a sorvegliare il bastardo, il quale non aveva seguito il fratellastro in battaglia per ragioni che non aveva la pazienza di scoprire. E quando tutto fu finito, Lord Wylis lo aveva fatto chiamare, etichettandolo come sua guardia più fidata, e lo investì del titolo di Cavaliere. Il Grande Wylis non ebbe cuore di dirgli che non funzionasse esattamente a quel modo e si era tenuto ben stretto la bestemmia che gli era salita sulle labbra. Aveva combattuto abbastanza, ma a detta degli Dèi e il suo nuovo signore, non era così. E con questo... Il Grande Wylis si trovava lì, sulle banchine più esterne di Porto Bianco, a tentare di distinguere la linea che separava il mare dal cielo notturno. Stanco, terribilmente annoiato, le anche che iniziavano a dolere per la vecchiaia, avrebbe rinunciato anche alla sua virilità per essere lasciato in pace. Pur essendo appena di qualche piede sotto di lui, il mare e il suono delle onde sembravano non esistere, non raggiungerlo. Accanto a lui c'era il suo scudiero. Che ridere, gli faceva, che il Piccolo Wylis avesse dato a un Cavaliere neo investito troppo vecchio anche per l'addestramento uno scuderio di così giovane età... "Dodici anni eppure già un maestro con la spada, professionale come pochi" gli aveva assicurato il Lord.
Da come il ragazzo sbadigliava e ciondolava sulla sua lancia, a Wylis non sembrava proprio. «Che gli Estranei portino alla dannazione Wylis e le sue pattuglie» aveva borbottato più volte l'anziano soldato, girando avanti e indietro come un bimbo impaziente. Arlan, lo scuderio, ormai si era abituato al fatto che al superiore piacesse inveire contro il nulla quando era nervoso, o che iniziasse a trovare stranamente insopportabile il peso delle armi, che regolarmente finivano tutte in mano del ragazzo. E proprio come si aspettava, il Ser si avvicinò: «Tienimi la lancia, ragazzo». Wylis allungò la mano e Arlan strinse la presa sull'arma. BOOM. Il boato fu fortissimo ed improvviso, tanto da fargli fischiare l'orecchio e incassarlo nelle spalle, le palpebre serrate dallo spavento. Quando Arlan riaprì gli occhi, davanti a lui aveva ancora la lancia del Cavaliere in mano... ma non c'era il cavaliere. O meglio, quella che un tempo era la mano destra del Grande Wylis c'era ancora, ancora attaccata alla lancia che gli stava per consegnare, penzolante e grondante sangue... Ma il resto del grande Wylis? La matassa di carne e ossa spiaccicata al suolo da una palla di cannone non sembravano nemmeno i resti dell'uomo, non sembravano nemmeno resti di un essere umano... Le labbra dello scudiero iniziarono a tremare, i muscoli si mossero per correre a dare l'allarme, ma appena qualche istante dopo il suo corpo andò a fare compagnia a quello del Grande Wylis, proiettato e smaciullato da una nave che si era sfracellata sulla banchina. Le palle di cannone continuarono a schiantarsi contro le banchine e le mura mentre gli Imperiali scesero dalle navi per cominciare l'assedio di Porto Bianco. Le guardie alle banchine non erano riuscite ad avvisare la Guardia Cittadina all'interno delle mura, che si era dovuta organizzare all'ultimo momento per la difesa della città. Nessuno uscì dalle mura di Porto Bianco per raccontare gli esiti dello scontro, ma dalle ore che impiegarono gli Imperiali ad avanzare, si presume che i soldati avessero combattuto con orgoglio e fierezza fino al loro ultimo respiro.
La lodevole abilità del suo esercito non calmava però il Piccolo Wylis, chiuso a Nuovo Castello mentre osservava la Tana del Lupo, le sue celle che venivano spalancate, la sua città che cadeva. Un bambino vestito da lord, null'altro. Anche se fosse sceso in battaglia, non avrebbe cambiato nulla. Non il morale, non gli esiti. Era la fine, pensò, ma doveva fare sì che non tutto fosse perduto. Se i suoi avversari desideravano così tanto varcare le soglie di Porto Bianco, Lord Wylis avrebbe fatto in modo che non potessero più uscirvi. Oppure avrebbe dato a qualcun'altro la possibilità di farlo al posto suo, un uomo con draghi ed Altofuoco, ad esempio. Gli Imperiali dovevano essere troppo occupati per pensare ad eventuali corvi messaggeri, quindi il giovane corse verso la voliera, un messaggio scritto in fretta e furia su una pergamena ancora sporca di inchiostro non asciutto, e chiusa col sigillo Manderly peggio eseguito della storia della Casata. Rapidamente e con ansia legò alla zampa del corvo più veloce la sua missiva. "Ali oscure, oscure parole", purtroppo era vero. «Alla Roccia del Drago, da Re Aerys e dalle Regine, su su muoviti» incalzò con le mani l'animale, come se fosse un gesto utile, e appena il corvo spiccò il volo, uscì di corsa dalla voliera, mettendo più distanza possibile tra lui e quel piano di salvezza azzardato. Non dovevano sapere che avesse chiesto aiuto. Quando la porta nella stanza in cui si era barricato venne sfondata dai nemici, il Piccolo Wylis alzò il mento e drizzò la schiena. Sarebbe morto con onore, e se Ser Wylis fosse stato lì, avrebbe detto di averlo finalmente visto con l'atteggiamento di un uomo, di un vero Lord. Ma gli Dèi non sono purtroppo misericordiosi, e nessuno riconobbe al Piccolo Wylis il suo atteggiamento da uomo, perché mai uomo diventò. Sarebbe rimasto per sempre il Piccolo Wylis, pensò, mentre la sua gola veniva aperta in due; per sempre giovane.
Patrick Snow conficcò la lancia fin quasi alla base del manico, gridando, il viso spruzzato del sangue caldo del suo nemico. Non vedeva chi avesse di fronte: poteva essere straniero come abitante di Westeros, ma aveva compiuto l'errore di mettere piede a Nord - la sua terra, la sua patria. Aveva osato tentare la stessa impresa dei non morti e contro quelli Patrick era stato impotente: aveva guardato con le mani in mano, allora bambino, mentre il suo popolo veniva decimato da quelle bestie crudeli, fuggendo solo grazie ai coraggiosi soldati che avevano dato la vita per lui, per la sua famiglia.
Ricordava ancora gli occhi vacui di sua sorella, fissi senza speranza verso il cielo mentre il non morto estraeva la sua spada dal suo ventre.
Così fece Patrick col suo nemico, gridando contro il cadavere in un gesto di sfida.
Di odio.
Non sarebbe più rimasto con le mani in mano: il bambino era cresciuto e ora avrebbe messo il proprio corpo tra chi amava e gli invasori.
Fu costretto a uccidere ancora, riempiendosi di cremisi da capo a piedi; fu solo quando fu costretto a fermarsi per pulirsi gli occhi che si rese conto di quanto fosse vuoto il bastione, nessuno tranne i suoi compagni e il suo comandante ad occupare il primo muro difensivo di Port Bianco.
Patrick prese un paio di respiri, rendendosi conto che avevano vinto. Ce l'avevano fatta: nessuno sarebbe passato da quella parte e, per quanto sentiva, anche gli altri bastioni stavano festeggiando la vittoria, con grida di giubilo e torce accese.
Il suo comandante aveva una larga ferita sull'addome ma camminava con sguardo fiero, gli occhi tanto chiari che molti scherzavano su un suo possibile collegamento col Re della Notte. Invece era solo un uomo come un altro, con l'orgoglio nordico a scorrergli tra le vene.
Maelys Velaryon e le sue armate non sarebbero passate di lì.
Il sospiro di sollievo di Patrick si interruppe a metà. Sentì un vago fastidio all'orecchio, come se qualcosa lo stesse solleticando. Forse lo sguardo di qualcuno? Un insetto?
Scaccio con la mano il prurito ma ritornò, deciso, finché il ragazzo non decise di voltarsi. Le sue pupille chiare si accesero di rosso.
La città, poco lontana dai bastioni, si stava riempiendo di fiamme ed urla.
Il comandante ricadde con tutto il peso sulla sua lancia e i soldati corsero a raccoglierlo tra le proprie braccia, confusi, non sapendo cosa fare - come agire. Patrick si strapazzò gli occhi nel tentativo di capire se stesse sognando o meno, un senso di fredda pesantezza a riempirgli lo stomaco.
Avevano...
Ma avevano tenuto. Perché il nemico era dentro le mura?
«La città è perduta», proclamò il comandante.
«Porto Bianco non si può salvare. Il nemico ha trionfato ancora».
Il corpo dell'uomo crollò di lato, arrendendosi al sanguinamento che fin troppo in fretta aveva portato via la sua vita. Spirò tra le braccia dei soldati che, disperati, ne chiamavano il nome, mentre dietro di loro si aggiungevano le urla disperate di donne e bambini.
Il vice si rialzò, a sua volta con una vistosa cicatrice sul volto, da orecchio a orecchio, poco sopra le sopracciglia. Con passo incerto si avvicinò al parapetto, di fianco a Patrick.
-
«Ci hanno superati», sussurrò, - ci hanno superati, i maledetti!
«Che possiamo fare?», domandò Patrick, concitato, con il poco fiato che era rimasto in gola. Sua madre era rimasta a Porto Bianco con lui per difendere la città, era laggiù...
Un altro grido femminile lo fece accasciare sulle ginocchia.
- Non abbiamo altra scelta: dobbiamo avvertire re Aerys. Se non lo faremo noi forse ci penserà qualcun altro, ma non possiamo correre il rischio.
Si voltò verso Patrick.
«Sai cavalcare, soldato?»
«No. Non i cavalli almeno, e le mucche sono troppo lente...»
Il vice annuì.
«Allora ci andrà Benjen»
Il diretto interessato sparì dietro all'orizzonte poche ore dopo, in sella a un destriero corvino. Cavalcava veloce nella neve, sollevandola con gli zoccoli possenti; l'immagine diede un nuovo accenno di speranza a Patrick ed impugnò con più vigore la lancia. «Andiamo ad aiutare il nostro popolo», proclamò il vice sguainando la spada.
«Soldati, a me!»
Nessuno avrebbe più badato alle spoglie del giovane Patrick, sepolte sotto la neve dopo aver ceduto all'attacco di tre soldati di Maelys. E nessuno avrebbe mai saputo che le sue speranze giacevano vane assieme alla cavalcatura corvina, riversa nella neve assieme al suo cavaliere con una faretra di frecce come macabra decorazione.
«La Valle non é la priorità al momento, i civili resisteranno come hanno fatto dai tempi dei Primi Uomini, ora é del continente che ci dobbiamo occupare. Forse una cosa seguirà l'altra» voleva aggiungere altro ma si trattenne e il pensiero andò subito al fratello e al corpo insanguinato che vedeva nei sogni.
Il sovrano sospirò con nervosismo, braccia conserte e sguardo basso verso la zona dipinta della Valle sul tavolo. La Regina gli aveva assicurato che si potesse pensare ad altro oltre al territorio suo e di suo fratello, ma ciò non toglieva che fosse la Valle di Arryn la zona che Maelys stava sfruttando. «L'operazione per colonne divergenti che ho retto non verrà sconfitta, su questo non ho dubbi: Maelys sta sparpagliando i suoi uomini per conquistare più territori possibili, ma se vuole mantenere il possesso su di essi è costretto a dividere il suo esercito in contingenti più piccoli. Contando anche che per assicurare una buona copertura alle sue nuove zone serve almeno un migliaio di zone per castello, anche 120.000 soldati non fanno più paura, se suddivisi in centinaia di castelli diversi» ricapitolò alla regina «Questo però non è sufficiente: la nostra risposta non può iniziare tutta in una volta; la Valle è vasta e territorio difficile in cui muoversi, perché i piani di Maelys finiscano in fumo tutti in una volta, occorre causare un problema ancora più grande della sua operazione, qualcosa su cui dovrà concentrarsi per forza: intendo piombare sulla flotta Greyjoy, raderla al suolo e abbandonarla prima del sorgere dell'alba». Sharra osservó a sua volta il tavolo, lo sguardo concentrato sui territori che avevano davanti a loro. Corrugó la fronte, non aveva pensato a quella parte del piano di Maelys, in effetti poteva essere proprio quello di cui avevano bisogno «inoltre non é detto che tutti i contingenti siano equipaggiati allo stesso modo o in modo adeguato, in questo modo non ci sarebbero troppi civili coinvolti e Maelys verrebbe da noi di sua sponte: sperando che mandi quelli meglio equipaggiati alla flotta in modo che gli altri siano poi più semplici da sconfiggere. Ci si muove lentamente tra i territori della valle, non é un territorio amichevole, dovremmo guadagnare anche del tempo. Inoltre le comunicazioni verrebbero divulgate con lentezza, ancora meglio se con una piccola spinta da parte nostra gli ordini di Maelys ad alcuni contingenti non arrivassero proprio». Aerys sembrò illuminarsi nel constatare che la regina sembrasse appoggiare il suo piano e portò uno sguardo colmo di speranza verso Shadya, la quale parve ancora interrogarsi sugli spezzoni del futuro che le venivano mostrati. «Allora è stabilito, nemmeno se Maelys avesse seguaci qui farebbe in tempo a scoprirlo, prima del sorgere di questa alba il cielo cadrà addosso all'armata Greyjoy»
Gli avevano consigliato di vestirsi pesante, e così aveva fatto. Si trovava sul fondo della Collina di Rhaenys, nel mezzo di tanti piccoli cuniculi bui e umidi. A rischiare l'ambiente c'erano delle torce che illuminavano di luce verde le gallerie; Aerys sarebbe rimasto più impressionato dalla cosa se non avesse saputo che le avevano accese solo perché l'Ordine degli Alchimisti sapeva che avrebbe fatto loro visita. Giunse fino a una stanza colma di tavoli in legno, ampolle e sacchi di sabbia. «Erano decenni che una persona tanto importante non veniva a consultarci, sua Maestà». Sua saggezza, come usavano chiamarsi tra loro gli Alchimisti, Halliard era un uomo spigoloso, con la poca pelle che gli era rimasta appiccicata alle ossa. Aerys avanzò nella cangiante luce verdastra, esaminando una delle ampolle lì custodite. Avevano più spigoli e spuntoni del volto di sua saggezza, e non sarebbero scivolate nemmeno dalla mano di un monco. «Non è mai stato un buon segno, quando i Re venivano qui, Vostra Saggezza». Aerys II aveva reso Approdo del Re una bomba a orologeria, come primo esempio. Era trascorso quasi un anno da quando lui era divenuto re, ma avevano potuto fare ritorno alla Capitale soltanto da poco. «Di quante di queste disponete?» chiese all'anziano, i cui occhi si accesero. «Il nostro ordine non cessa mai di produrre la sostanza, vostra grazia. Abbiamo recuperato 500 delle 1.000 ampolle che vostro padre ordinò di sistemare, e altre 2.000 sono già pronte, come ordinato». L'alchimista sembrava sul punto di aggiungere altro, ma Aerys lo fermò. «E anche le ampolle dei tempi del Re Folle possono essere utilizzate?». «Naturalmente Mio Re, ma se posso permettermi, più tempo la sostanza non viene trattata più diventa instabile, infiammabile appena il calore diventa eccessivo. Per questo l'ordine ha lanciato un incantesimo sul territorio che-». «Che fa crollare sacchi di sabbia per spegnere l'incendio, sono al corrente dei vostri "incantesimi" Vostra Saggezza... restiamo al punto della riunione per favore». L'anziano saggio sgranò appena gli occhi, ma tornò rapidamente a muovere le mani raggrinzite e continuare la spiegazione. «Sì Vostra Altezza, nel giro di fine mese riusciremo a garantirle le 3.000 ampolle da lei richieste». «I miei ringraziamenti, Vostra Saggezza». «L'onore è mio, Altezza... se posso permettermi, per quale scopo necessitate di un numero così grande della nostra sostanza?». Lo sguardo che gli dette Aerys fece comprendere che non avrebbe avuto risposta. «Mi aspetto che tutto sia pronto per tempo» ormai avevano raggiunto la sommità della collina, e stavano per tornare all'esterno. Prima di uscire, il Targaryen si voltò verso l'Alchimista «Vi prego di spegenere le torce. L'altofuoco non va sprecato in questo modo»
( 𝗍𝗁𝖾 𝗋𝗈𝗅𝖾𝗆𝖺𝗄𝖾𝗋𝗌' 𝗌𝗉𝖺𝖼𝖾 )
Salve a tutti ragazzi, chi non muore si rivede e noi non abbiamo ancora intenzione di farlo. Qui è Dan che vi scrive, facendo vece di tutti. Siamo state assenti molto, e di questo ci scusiamo; sappiamo che non si può recuperare l'entusiasmo di prima soltanto chiedendolo, perché se l'interesse scema c'è poco da fare. Noi comunque, siamo ancora qui! E no, vi rassicuriamo, NON manca molto alla fine di WoB, infatti questo capitolo sarà il PENULTIMO. Oltre a questo, non si estenderà a data da destinarsi o finché qualcuno non compare, ma avrà una scadenza che terminerà a SEI MESI DA ADESSO. In questi sei mesi si svolgerà il fulcro dell'ultimo atto, ovvero la guerra. Come vedrete da qui a breve, ci saranno delle MISSIONI, o come a me Dan medesima piace chiamarle, quest alla Dungeons and Dragons. Queste missioni si dividono in PRINCIPALI e SECONDARIE, i personaggi che parteciperanno a queste missioni andranno PRENOTATI per evitare che tutti si buttino solo su una o viceversa. Ciò che accadrà in queste missioni determinerà l'avanzare della guerra e ovviamente il destino dei vostri personaggi. Dubito sia necessario ricordarlo, ma essendo una guerra alcuni personaggi potranno essere feriti, mutilati o uccisi, ma questo dipenderà anche dalla vostra presenza, perché un personaggio fermo per assenza del roler in un contesto dinamico non può restare illeso, dissipandosi come chi lo ruola. Oltre a questo, anche il seguente punto mi sembra scontato ma meglio specificare: le vostre azioni hanno CONSEGUENZE. Quindi se mandate il vostro PG a mani nude contro un leone e quello vi stacca un braccio, sono cazzi vostri. Esempio strano e cattivo, Dan domanda scusa, ma a maggior ragione se mi vedo scrivere cose sulla riga di "decido io quando e come muore il mio PG un qualche situazione", "ma io non voglio che X muoia per mano di X perché non è giusto che non possa evitarlo" vengo a casa vostra e vi GAMBIZZO :). Quanto si capisce che sono io a scrivere questa sezione eh? Ciancio alle bande, se non vorrete continuare perché avete perso interesse, non vi biasimo a causa del tempo passato, vi chiedo solo di avvisarmi. MA se continuerete, allora vi chiedo di farlo, magari non come agli inizi, ma di farlo, perché almeno per me questa role è stata la migliore a cui abbia mai partecipato a livello di qualità, e ci tengo moltissimo. Sto già ragionando su un possibile capitolo off-plot dove ruolare liberamente, anche la next gen, o qualsiasi spin off sui vostri PG vi venga in mente.
Ora, vi lascio alla lista delle prenotazioni, e come specificato, scrivetemi pure per ogni dubbio.
𝐌𝐈𝐒𝐒𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐏𝐑𝐈𝐍𝐂𝐈𝐏𝐀𝐋𝐈
𝑴𝒐𝒂𝒕 𝑪𝒂𝒊𝒍𝒊𝒏
Un battaglione ha occupato Moat Coalin, una delle roccaforti più dure del continente. Finché è in mano loro, il Nord è degli Imperiali
LUOGO: Moat Cailin, Nord
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𝑳𝒂𝒏𝒏𝒊𝒔𝒑𝒐𝒓𝒕
La città è barricata. Le guardie sono pronte. Le mura sono solide. Il cibo è tanto.
C'è solo una domanda: quanto si può resistere?
(Attenzione, I roler si ritroveranno all'interno della città)
LUOGO: Lannisport, Terre dell'Ovest
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𝑽𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒂 𝑪𝒊𝒕𝒕𝒂̀
Lord Hightower ha preparato la sua guardia cittadina, ma è in seria difficoltà per i continui attacchi alle piantagioni. La città ha fame, e come se non bastasse un largo esercito è in avvicinamento
LUOGO: Vecchia Città, Altopiano
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𝑰 𝑪𝒂𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑽𝒂𝒍𝒍𝒆
Sembra che molti castelli della Valle siano ancora in mano nemica.
Una spedizione per riconquistarli è doverosa.
LUOGO: Costa Settentrionale della Valle, Valle di Arryn
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𝑪𝒊𝒕𝒕𝒂̀ 𝒅𝒆𝒍 𝑮𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂𝒏𝒐
Gli unici veramente al sicuro nella Valle sono a Nido dell'Aquila. Gli abitanti di Città del Gabbiano immaginano di essere nel mirino imperiale, ma non sanno quando arriverà l'attacco. Non possono che prepararsi ed attendere
LUOGO: Città del Gabbiano, Valle di Arryn
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𝑻𝒓𝒆 𝑺𝒐𝒓𝒆𝒍𝒍𝒆
Raymont in qualche modo va liberato. Per ora non ci sono vie d'uscita, ma ora che tante navi hanno abbandonato le Tre Sorelle, un buon piano potrebbe ribaltare la situazione.
Non bisogna dimenticare che Maelys ha in ostaggio molti innocenti
LUOGO: Le Tre Sorelle, Valle di Arryn
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𝑭𝒍𝒐𝒕𝒕𝒆 𝑵𝒆𝒎𝒊𝒄𝒉𝒆
la Flotta imperiale e di Ferro stanno causando problemi agli spostamenti navali e al commercio. Mettere su una buona flotta e potenzialmente trovare quelle nemiche, sarebbe un buon passo per ottenere la vittoria
LUOGO: Mare Stretto
RICOMPENSE: Ripristino dei commerci navali e piccola flotta
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𝐌𝐈𝐒𝐒𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐒𝐄𝐂𝐎𝐍𝐃𝐀𝐑𝐈𝐄
𝑹𝒊𝒄𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒓𝒂 𝒊 𝑮𝒉𝒊𝒂𝒄𝒄𝒊
Alcuni gruppi di imperiali sono stati avvistati vicini alla Strada del Re a Nord dell'Incollatura. Non hanno attaccato alcun castello ma sembrano alla ricerca di qualcosa.
LUOGO: Nord, Incollatura
RICOMPENSA: Alexander Stone
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𝑪𝒂𝒄𝒄𝒊𝒂 𝒂𝒍 𝑻𝒆𝒔𝒐𝒓𝒐
Un manipolo di imperiali ha conquistato un piccolo forte abbandonato sulla Strada dell'Oro ed ora disturbano i commerci e gli spostamenti della zona. Non dovrebbero essere molti, ma la loro presenza è un problema. I soldati locali hanno paura di quel posto.
LUOGO: Terre dell'Ovest, Territori Lydden
RICOMPENSA: Forte abbandonato
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𝑭𝒂𝒍𝒔𝒂 𝑷𝒓𝒊𝒎𝒂𝒗𝒆𝒓𝒂
Le spie informano che il miglior combattente dell'esercito imperiale sia stato avvistato vicino ad Ashford e che i suoi uomini si nascondano in una baita abbandonata nel bosco
LUOGO: Altopiano, Ashford
RICOMPENSA: Un dono a piacere
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𝑮𝒖𝒆𝒓𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝑴𝒂𝒓𝒆
Alcune navi nemiche sembrano aver preso di mira il golfo di Mistwood e la regione non ha abbastanza forze per respingerli. Qualcuno deve occuparsi del problema.
LUOGO: Terre della Tempesta, Mistwood
RICOMPENSA: Il tesoro dei pirati
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𝑨𝒓𝒕𝒆𝒇𝒂𝒕𝒕𝒊 𝑺𝒄𝒐𝒎𝒑𝒂𝒓𝒔𝒊
Sembra che gli imperiali siano interessati a controllare l'Occhio degli Dei. Le loro intenzioni non sono chiare, ma non promette niente di buono.
LUOGO: Terre dei Fiumi, Occhio degli dei
RICOMPENSA: Alleanza con gli scomparsi
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𝑨𝒏𝒕𝒊𝒄𝒉𝒊 𝑬𝒓𝒆𝒎𝒊𝒕𝒊
I pescatori Karstark hanno segnalato navi imperiali che si avviavano verso Skagos. Alcuni sostenitori della Corona temono che vogliano reclutarli
LUOGO: Nord, Skagos
RICOMPENSA: Alleanza con gli eremiti
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𝑪𝒐𝒓𝒂𝒛𝒛𝒆
Gwyn non riceve risposte dall'Isola della Chela da un po' di tempo. Deve essere successo qualcosa, ma non può andare a controllare personalmente.
LUOGO: Isola della Chela, Drift
RICOMPENSA:
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𝑭𝒆𝒅𝒆𝒍𝒊
Voci di corridoio dicono che alcuni Signori delle Tempeste vogliano riunirsi a Lance. Le spie hanno stilato una lista di sospetti, ma non è ancora chiaro se ci sia del vero.
LUOGO: Terre delle Tempeste
RICOMPENSA: Favori e uomini dai colpevoli
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𝑺𝒂𝒄𝒓𝒊𝒇𝒊𝒄𝒊 𝒂 𝑹'𝒉𝒍𝒍𝒐𝒓
Un gruppo di invasati religiosi sta approfittando della guerra per rapire popolani e sacrificarli a R'hollor.
Non si può ignorare chi sfida la giustizia del re.
LUOGO: Terre della Corona
RICOMPENSA: Profonda gratitudine del Culto dei Sette
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𝑫𝒆𝒎𝒐𝒄𝒓𝒂𝒛𝒊𝒂
Alcuni Lord sparsi per Westeros sembrerebbero interessati a piegarsi alla democrazia.
Le spie potrebbero essersi sbagliate con la mole di lavoro che hanno, ma meglio controllare
LUOGO: Tutta Westeros
RICOMPENSA: Variabile in base alla ruolata
𝑷𝒂𝒔𝒔𝒂𝒕𝒐
Sembra che Maryon abbia incaricato un piccolo esercito di tenere sottocontrollo un semplice villaggio vicino a Lannisport. Non si capisce il motivo
LUOGO: Terre dell'Ovest
𝑬𝒎𝒆𝒓𝒈𝒆𝒏𝒛𝒂 𝑩𝒂𝒏𝒅𝒊𝒕𝒊
Gli Scudi Urlanti di Ronan stanno mettendo a ferro e fuoco la zona sud-ovest dell'Altopiano e le autorità non riescono a fermarli perché troppo numerosi.
Qualcuno deve assumersi la responsabilità di fermarli
LUOGO: Acquachiara, Altopiano
RICOMPENSA: Equipaggiamento raro
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𝑳𝒂 𝑪𝒂𝒔𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝑭𝒂𝒍𝒄𝒐
Sembra che molti castelli della Valle siano ancora in mano nemica.
Una spedizione per riconquistarli è doverosa.
LUOGO: Costa Settentrionale della Valle, Valle di Arryn
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𝑳'𝑼𝒍𝒖𝒍𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝑩𝒓𝒂𝒏𝒄𝒐
Molti abitanti del Nord si sono spostati vicino a Padelle Salate, uniti dal malcontento verso la situazione della loro terra.
Sembra che un giovane ribelle stia meditando di metter su un colpo di stato.
Sono solo delle voci, ma ormai vanno avanti da un pò di tempo.
LUOGO: Padelle Salate, Terre dei Fiumi
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