๐ˆ๐—































๐•ฏ๐–”๐–œ๐–“ ๐–Ž๐–“ ๐•ท๐–”๐–š๐–Ž๐–˜๐–Ž๐–†๐–“๐–† ๐–™๐–๐–Š๐–—๐–Š'๐–˜ ๐–† ๐–๐–š๐–—๐–—๐–Ž๐–ˆ๐–†๐–“๐–Š ๐–ˆ๐–”๐–’๐–Ž๐–“๐–Œ
๐•ฟ๐–๐–Š ๐–‘๐–Ž๐–™๐–™๐–‘๐–Š ๐–‡๐–”๐–ž ๐–ˆ๐–‘๐–Ž๐–’๐–‡๐–˜ ๐–™๐–๐–Š ๐–˜๐–™๐–†๐–Ž๐–—๐–˜
๐•ฌ๐–“๐–‰ ๐–†๐–‘๐–‘ ๐–†๐–‘๐–”๐–“๐–Œ ๐–™๐–๐–Š ๐–‘๐–Š๐–›๐–Š๐–Š ๐–†๐–‘๐–‘ ๐–™๐–๐–Š ๐–•๐–Š๐–”๐–•๐–‘๐–Š ๐–ˆ๐–”๐–’๐–Š ๐–—๐–š๐–“๐–“๐–Ž๐–“๐–Œ
๐•ฌ๐–“๐–‰ ๐–™๐–๐–Š ๐–‘๐–Ž๐–™๐–™๐–‘๐–Š ๐–‡๐–”๐–ž'๐–˜ ๐–˜๐–†๐–ž๐–Ž๐–“๐–Œ ๐–๐–Ž๐–˜ ๐–•๐–—๐–†๐–ž๐–Š๐–—๐–˜
๐•ฌ๐–“๐–‰ ๐–† ๐–˜๐–‘๐–Š๐–Š๐–•๐–ž ๐–‘๐–Ž๐–™๐–™๐–‘๐–Š ๐–‘๐–†๐–‰๐–‰๐–Ž๐–Š ๐–˜๐–’๐–Ž๐–‘๐–Š๐–˜ ๐–š๐–• ๐–†๐–™ ๐–๐–Ž๐–˜ ๐–‰๐–†๐–‰๐–‰๐–ž
๐•ฌ๐–“๐–‰ ๐–๐–Š'๐–˜ ๐–†๐–˜๐–๐–Ž๐–“๐–Œ ๐–‹๐–”๐–— ๐–๐–Ž๐–˜ ๐•ฒ.๐•ด. ๐•ต๐–”๐–Š
๐•ฌ๐–“๐–‰ ๐–‰๐–†๐–‰๐–‰๐–ž ๐–™๐–š๐–ˆ๐–๐–˜ ๐–๐–Ž๐–’ ๐–Ž๐–“ ๐–œ๐–Ž๐–™๐– ๐–† ๐–๐–Ž๐–˜๐–˜ ๐–š๐–•๐–”๐–“ ๐–™๐–๐–Š ๐–ˆ๐–๐–Ž๐–“
๐•ฌ๐–“๐–‰ ๐–˜๐–†๐–ž๐–˜ ๐–’๐–ž ๐–‘๐–Ž๐–™๐–™๐–‘๐–Š ๐–”๐–“๐–Š ๐•ด ๐–‘๐–”๐–›๐–Š ๐–ž๐–”๐–š ๐–˜๐–”








Son le quattro e un quarto del mattino, Eva beve un bicchiere di whisky, sa che si sta trasformando in lui o, per lo meno, sta prendendo le sue cattive abitudini. รˆ a conoscenza, anche, che le bastano le sue ultime favole per poter mettere un punto fermo al personaggio che si รจ inventata in quella cittadina lontana chilometri dalla sanitร  mentale e dalle bancarelle sempre in giro per le case dei mozziconi di sigaretta.

Mark Lauren cammina ancora -addormentato, perรฒ - per le bancarelle delle pulci a Springdale, una cittร  vecchia quanto il liquore che sta bevendo in quel bicchiere di vetro e come la giacca di pelle che conserva da anni oramai e solo Dio sa il perchรฉ.

Eva Collagham parla ancora con le persone per scrivere della guerra, chissร  perchรฉ ha smesso solo adesso di chiedere il motivo per il quale Mark si facesse chiamare "Lauren" dopo le ennesime coltellate che lei medesima ha impugnato nel suo stomaco malformato.
Chissร  perchรฉ nessuno ha mai scritto di questa ragazza e chissร  perchรฉ era cosรฌ fissata con gli eroi, chissร  perchรฉ, adesso, si ritrova con una matita in mano e non con una bic nera. Chissร .

"Mia dolce Eva credo sia arrivato il momento di svelarmi il motivo per cui mi volessi in quel tuo fottuto libro." Afferma con una misera cicca tra i denti e con una misera speranza di essere qualcuno.

"Voglio far capire che non tutti gli eroi sono tali." Sussurra per la prima volta la veritร . Qualcosa che desiderava dire da esattamente nove giorni.

"E perchรฉ mai non lo sono? Illuminami, mia cara." La sfida con la poco luce che gli รจ rimasta in quegli occhi spazzati via dalla morte nera, la quale grida di essere uccisa un'altra volta.

"Per iniziare, direi la cosa piรน ovvia, ossia che non rispetti le donne, coloro che hanno permesso la tua formazione da coglione patentato. Come secondo motivo, ti elencherei le varie ragioni secondo le quali non ha svolto l'unico compito che ti รจ stato affidato in Iran. E, come ciliegina in una torta fatta di feti, hai nascosto il piรน grande segreto che conosco." Finisce cosรฌ il suo patetico monologo, come se tali frasi potessero sminuire l'ego del grande e potente Mark Lauren.

"Beami della tua riposta, per caritร , brutta cogliona."

"Tuo figlio: Judas."

Credo che basti questo per poter mettere quel punto definitivo che Eva aspetta da tanto e quel Mark - quello che tanto amate - ha percorso la via degli ingiusti e, adesso, sua madre - quella volontร  maligna - lo sta cacciando via dall'inferno perchรฉ non esiste pena piรน dolorosa che vagare per i cimiteri senza mai trovare la propria anima da salutare.

The - stupid - end

Bแบกn ฤ‘ang ฤ‘แปc truyแป‡n trรชn: AzTruyen.Top