↬5. "Smettila di parlare"

Liam non sapeva se la quinta volta che vide Theo commettere un reato fosse davvero un reato. Sulla carta era scritto in quel modo, cioè ciò che fece era assolutamente punibile dalla legge ma forse non incolpare Theo per averlo commesso era possibilmente ricollegabile alla sfera personale ed al rancore verso quella persona.

Era un martedì sera e la giornata dopo per Liam si sarebbe prospettata una delle più pesanti in quanto non solo avesse una verifica di biologia alle porte ma anche la verifica di matematica insieme alle prove per il nuovo capitano di lacrosse.

Sinceramente non voleva scegliere Nolan come nuovo capitano, era troppo scontato. Nolan era un anno più piccolo di lui ma comunque erano amici e sarebbe stato favoritismo, e sicuramente non avrebbe accettato mai e poi mai Alec come nuovo capitano perchè questo avrebbe comportato che ci sarebbero stati solo dei problemi, Alec era incapace e soprattutto Theo sarebbe andato ad ogni sua partita quindi non poteva.

Già Theo si rifiutava di venire alle partite di Liam anche se ci andava periodicamente, ma vedere che Theo andasse alle partite di Alec semplicemente e solo perchè potessero avere uno strano rapporto da "padre e figlio", assolutamente no, gli distruggeva il sistema nervoso.

Però una chiamata improvvisa ruppe i diversi pensieri di Liam mentre scarabocchiava qualcosa sul libro di Biologia con la penna. Sperava in un miracolo per passare quel compito, e pensava che il suo miracolo potesse essere dietro ad uno schermo.

Perché Liam si illuminò nel vedere la schermata del telefono con l'immagine di Theo, si poteva vedere la mano di Theo più che altro perchè Theo voleva impedirgli di fargli una foto ma ogni volta che guardava quell'immagine poteva vedere uno strano sorriso sul suo volto.

Liam rimase un po' a fissare l'immagine per poi comprendere che la chiamata era andata a vuoto perchè Theo aveva interrotta. Liam prese il telefono per chiamarlo a sua volta ma ricevette una seconda chiamata da parte di Theo. Rispose immediatamente questa volta.

<stavo facendo biologia, già che ci sei potresti aiutarmi, che diavolo è un cloroplasto?> fece Liam con un sorriso che si formò sulle proprie labbra e portando il telefono all'orecchio per sentire la voce roca di Theo a due millimetri da lui.

"Argent vuole vederti, alza il culo dalla sedia e muoviti, beta"

La chiamata era finita in quel modo, Theo gli aveva staccato il telefono in faccia e per giunta gli aveva appena dato un ordine? Forse Liam in quel momento ebbe un leggero tic all'occhio per l'arrabbiatura e forse quell'arrabbiatura lo spinse a spezzare la penna che tenesse tra le mani.

Un'altra cosa che gli diede ulteriormente fastidio fu proprio che non gli aveva detto neanche dove andare, dove si sarebbero incontrati e per quale diavolo di motivo Argent voleva vederli.

Liam si alzò dalla sedia e prese la sua giacca di jeans che teneva dentro all'armadio, scese le scale e uscì dalla porta mettendosi a fatica le converse nere nel vialetto. Usò il suo naso da lupo mannaro.

Era l'unico modo per scoprire dove diavolo fosse.

Seguire l'odore di Theo.

Ormai quella era diventata una piccola sorta di abitudine. Riusciva a sentire l' odore di Theo da forse qualche kilometro di distanza, e stranamente il cuore iniziava ad accelerare. Maledetti neuroni che non connettono! Liam comprese che dovesse imparare a regolare il battito cardiaco proprio quando Theo si presentava a sorpresa a casa sua. Ma non per vederlo, non per studiare o giocare alla Play, ma per un pasto gratis e della televisione che non sia limitata a Soap Opere spagnole degli anni 80'. Ormai Theo ne stava diventando dipendente.

Due giorni fa Theo disse di essere troppo impegnato per andare nel bosco per perlustrazione, a causa di alcuni cacciatori a piede libero, solo perchè nel canale che davano al motel stava arrivando il finale di stagione di una Soap Opera.

Theo voleva sapere se la signora Hernandez avrebbe ritrovato suo figlio visto che dopo il parto le avevano dato un sonnifero per strapparle il bambino dalle mani perchè degli uomini mafiosi volevano ricattare il padre del bambino per la sua sopravvivenza. Ma il padre non era davvero il padre del bambino ma un uomo che avesse avuto un incidente e avesse perso la memoria. E visto che la famiglia ricca del padre biologico del bambino non accettasse la signora Hernandez come moglie allora lei ha finto che quell'uomo fosse il padre del bambino e suo marito così da ottenere l'eredità ed anche un posto della famiglia.

Anche Liam voleva vedere come andava a finire, ma a quanto pare Theo era rimasto incollato alla televisione del motel per tutto il tempo e non era uscito neanche per i due giorni successivi per, a detta sua, "motivi tecnici". Liam poteva giurare che Theo fosse rimasto così tanto scioccato dal finale che rimase a riflettere sul senso della vita per due giorni interi.

Per Liam era la prima volta che vedeva Theo saltare delle lezioni universitarie, era strano. Soprattutto quando, dopo essersi preso il GED e vinto una borsa di studio, c'erano le sue lezioni preferite, cioè Chimica avanzata e Biologia. Liam sapeva che Theo fosse intelligente, avesse tantissime capacità, anche perché dovette vivete con i Dread Doctors, ed era come avere già la laurea in medicina. Ma Liam non si aspettasse che Theo scegliesse un'università schifosa a trenta minuti da Beacon Hills. Era strano.

Liam escluse la casa della signora McCall nell'elenco dei posti in cui dovessero essere, visto che Theo non osava mettergli piede da dopo "l'incidente". Rimase il covo degli Argent ma era un po' troppo scontato.

Alla fine Liam trovò Theo in una tavola calda, seduto in una di quelle poltrone rosse dove si scivolasse, o per lo meno era Liam a scivolare, con di fronte il signor Argent ed introno a loro vi erano anche altri quattro individui.

Quindi Liam non fu il primo ad essere chiamato? Come hanno fatto gli altri a trovare Theo? Lo stronzo a loro aveva dato le indicazioni invece a lui no?

Entrò dentro alla tavola calda e prese un bel respiro. L'odore di Theo era sempre più forte e questo portava il lupo di Liam a lamentarsi perché voleva strappare la faccia a morsi a Theo.

Si fece largo tra le persone camminando velocemente, come se un toro stesse caricando contro il rosso, e si sedette sulla poltrona di dietro dell'entrata spingendo pesantemente Alec dentro al piccolo tavolo circolare e mettendosi di fronte a Theo. Accanto ad Alec vi era il povero signor Argent che finì per essere spintonato al centro del tavolo quindi al lato della finestra di vetro.

<ce l'hai fatta, lupetto> Theo alzò le labbra in un sogghigno ed appoggiò le braccia sul tavolo.

<ho solo sentito il suono delle tue cazzate> anche Liam poggiò le braccia sul tavolo facendosi spazio tra il piatto di patatine ordinate e una coca cola.

<dovevi dirlo subito che ami la mia voce> Theo alzò entrambe le sopracciglia due volte con il sorriso sulle labbra.

<non ho mai detto questo, brutto sbruffone> Liam indietreggiò e tolse i gomiti dal tavolo.

<ora fai il timido, Lupetto?> ancora una volta Theo sembrava divertirsi nel vedere Liam in difficoltà. Theo forse doveva rendere il "prendere in giro Liam" uno sport agonistico. Metteva sette concorrenti l'uno contro l'altro ma tutti dovevano fare degli scherzi a Liam. Gioco ad eliminazione ed il vincitore viveva la migliore esperienza della loro vita, cioè vedere Liam imbronciato e seccato.

Okey, era fottutamente perso per Liam.

Ma aveva già trovato, uno, due, tre. Theo stava contando i presenti al tavolo per partecipare ai giochi. C'erano già quattro partecipanti e LA vittima. Il presentatore poteva considerarsi anche un partecipante?

<non faccio il timido, voglio solo picchiarti> Liam aveva il presentimento che Theo stesse pensando ad una cazzata che lo avrebbe fatto incazzare.

<quindi vuoi toccarmi>

<no!>

<hai un così disperato bisogno di toccarmi?> Theo al dire il vero aveva un colossale disperato bisogno di toccare la pelle di Liam. Fanculo Tara.

<non è così!> urlò Liam sbattendo le mani sul tavolo.

<Se vuoi toccare Theo Junior non ci sono problemi, sorprendimi mio bel lupetto> Theo gli fece l'occhiolino. Era sia soddisfatto nel aver provocato Liam, sia incazzato con sé stesso perché non riusciva a trattenere i suoi istinti.

Liam venne fermato dall'uccidere Theo da Mason che si alzò dal suo posto, che era accanto a Theo, e gli mise le mani sulle spalle così da rallentare la furia di Liam.

<Se avete finito di flirtare spudoratamente davanti a tutti, il Signor Argent stava dicendo una cosa> fece Mason riuscendo a risedersi e facendo sedere anche Liam che ancora aveva lo sguardo torbido e guardava lo stupido ghigno soddisfatto di Theo.

<non vorrei disturbare i due ragazzi> fece Argent cercando disperatamente di muoversi nella morsa in cui fosse, tra Alec che lo spingeva da sinistra perchè Liam era un caos vivente quando si muovesse e Nolan che lo spingeva da destra perchè Mason si muoveva per farsi più stretto a Corey che a quanto pareva era accanto a Nolan. Ovviamente la combinazione Nolan, Corey, Mason e Theo, tutti attaccati l'uno all'altro in una piccola poltroncina dove al massimo potevano entrarci due persone, era fuori dal normale.

Theo emise un grugnito visto che venne spinto da Mason era era quasi sul punto di cadere. Gli lanciò uno sguardo torbido ma Mason gli fece l'occhiolino e si sistemò più comodamente quasi coricandosi su di Corey che poverino voleva solo respirare.

<Mamma mi passi il ketchup?> Alec tese la mano verso di Theo, un po' in difficoltà visto che era vincolato da Liam e la quantità di spazio che prendeva. Il silenzio colpì tutti loro mentre guardavano Alec e Alec guardava il suo piatto di patatine muovendo la mano per cogliere l'attenzione di Theo così che gli passasse il ketchup. Alec rialzò il capo per capire perché nessuno gli stesse dando il ketchup e fece <perché mi state guardando tutti?>

<Mamma?> Argent chiese sistemandosi decisamente scomodo portando le braccia sopra al tavolino per sistemare non solo il portatovaglioli di ferro, ma anche un po' per avere qualcosa nelle mani con cui giocherellare mentre parlava.

<oh, no, cioè> Alec sgranò un po' gli occhi notando quello che avesse detto. Forse non era la prima volta che chiamava Theo in quel modo ma non lo aveva mai fatto in pubblico, forse. Era confidenziale! Certo, aveva chiamato Theo, "Mamma" una decina di volte in situazioni improbabili, come quando era stato rincorso da un topolino oppure dal leone uscito dallo zoo. Ma erano solo degli incidenti!

Come quando da bambino gli capitò di chiamare la sua maestra "mamma" solo perchè era stata gentile con lui. Ora però Alec non aveva più otto anni, non c'era nessuna maestra che era un angelo sceso in terra che gli regalasse un pacco di biscottini al cioccolato. Ora Alec aveva quindici anni appena compiuti ed era al primo anno di Liceo.

<Melissa-> Il signor Argent non finì in tempo a pronunciare altre parole quando vide Liam alzarsi per dare una pacca sulla spalla a Theo.

Liam aveva un grande sorriso sul volto, la propria mano appoggiata alla spalla sinistra di Theo coperta dalla giacca di pelle e Liam si chiese se la giacca era resa stretta a causa della felpa nera che Theo stesse indossando di sotto oppure dalle sue spalle e braccia decisamente allenate. Battè la mano sulla sua spalla per due volte e rise <Ti ha chiamato Mamma!>

Theo afferrò con la mano sinistra il polso di Liam bloccando la mano di Liam appoggiata al suo braccio e con la mano destra afferrò la stupida giacca di Jeans di Liam per tirarlo più vicino a sè.

Liam ancora una volta si ritrovò a un passo dal baciare Theo. Era così frustante a volte perché i neuroni di Liam iniziavano a smettere di giocare a Ping pong solo per mangiare pop corn e guardare lo spettacolo ma poi non succedeva niente e Liam provava un bruciore al petto. Faceva male ma sapeva che Theo lo facesse solo per provocare la sua collera. Era fastidioso, antipatico, e lo illudeva.

Sentiva il respiro di Theo cercare di diventare regolare, come se volesse calmarsi e far partire il cervello. La forza di Theo applicata nel tessuto di Jeans si faceva più forte e Theo sembrava perdere il controllo sempre di più della sua vita. Liam sentì la presa di Theo dietro alla sua nuca facendolo avvicinare di più e soprattutto per non farlo scappare. Il cuore di Liam stava impazzendo mentre sgranava gli occhi e li incontrava con quelli verdi di Theo un po' socchiusi. Liam socchiuse le labbra sentendo dentro già il sapore di menta di Theo. Maledetti i sue due neuroni che stavano urlando a Liam "fai una mossa e che cazzo!". Bello come gli unici due neuroni che avesse stavano incitando Theo e volevano che Liam facesse qualcosa quando erano loro a doversi muovere!

Solo che prima che se ne accorgesse veramente, Liam sentì le labbra tremanti nel gesto e calde di Theo sulla sua guancia. Era stato un piccolo e dolce gesto, era un po' un gesto improvvisato ma dolce e un po' frettoloso, come se Theo non avesse mai baciato in vita sua qualcuno sulla guancia. Ed probabilmente era così, come se una chimera che pensava solo ad uccidere, potesse pensare a conquistare donzelle, spassarsela oppure essere dolce. Ma Theo ci stava provando! Stava provando ad essere dolce, stava provando a fermare ogni parte del suo corpo dal commettere stupide azioni se no se ne sarebbe pentito successivamente.

Per Liam, le labbra di Theo erano morbide così come se le ricordasse da quel giorno al parco giochi o quella volta in camera quando Theo gli baciò sotto al mento. Ora Liam aveva sentito quelle labbra premere contro la propria guancia, era diverso dalle altre volte, quelli erano solo dei baci di sfuggita, con forse il solo intento di sbagliare. Ma questo era come se Theo non avesse potuto farne a meno, come se l'unica cosa che riuscisse a pensare era quella. Come se non fosse riuscito a fermarsi prima di commettere un atto che avrebbe distrutto tutto quello che avesse aggiustato fino ad ora. E Theo per fermarsi gli ha baciato la guancia.

Liam non era di certo un genio ma sentì provenire qualcosa di strano da parte di Theo. Come se stesse incolpando se stesso. Ma Liam abbandonò quei pensieri solo dopo che Theo si staccò dalla sua guancia lasciando il calore del contatto ma anche una profonda sensazione di freddo. Liam odiava questa sensazione.

Liam si sentì spingere dalla mani di Theo che lasciò la presa sulla sua giacca di Jeans per farlo ricadere nel lato opposto al tavolo in quel sedile di cuoio rosso scivoloso. Liam perse la concentrazione, forse per lo shock dell'accaduto o forse perchè odiava quelle sedie con tutta la sua stessa vita, scivolando verso il basso del tavolo e goffamente cercò di tenersi su finendo con lo spingere Alec visto Argent, l'imprecare contro sette divinità tra quale Loki e pestare un piede a Mason.

<Scusate> fece Liam con le punte delle orecchie rosse dall'imbarazzo e la sua voglia di sotterrarsi seduta stante. Ma Liam non si stava scusando per quella scena con Theo, qualsiasi cosa fosse ma perché stava per ribaltare un tavolo che era incollato al pavimento, cosa impossibile nel loro contesto.

<il lavoro di una madre è crescere dei figli decenti, anche se imbranati> Theo sorrise verso Alec, alzando le spalle ed ammettendo che il rapporto tra lui ed Alec era decisamente di tipo familiare, entrambi senza una famiglia, senza una casa di appartenenza e con un passato che volevano dimenticare e soprattutto sentendosi sempre fuori posto nel branco anche se Theo non ne faceva proprio aperte.

<una madre non può provarci in continuazione con suo figlio> Mason voltò il capo verso sinistra guardando l'affascinante Theo abbacchiare il capo come un piccolo cucciolo innocente. Mason aveva le sensazione che Theo stesse fingendo di non capire quello a cui si riferisse.

<non prenderei mai il posto di Jenna, sono più una matrigna> Theo poi rispose.

<Smettila di parlare> Liam invece si accasciò sul tavolo spostando il ketchup finalmente verso Alec al quale gli si illuminarono gli occhi perchè così poteva uccidere le sue patatine con il ketchup. Liam portò le mani sul volto, i gomiti puntellati sul tavolo, la disperazione nella sua voce e le orecchie ancora rosse.

Liam maledisse il giorno in cui incontrò Theo Raeken.

<ci starebbe bene come titolo del nostro video porno, vero Liam?> Theo o voleva ricevere un pugno in faccia oppure voleva morire perché si potè sentire Liam ringhiare per la frustrazione.

<io vi avevo solo convocato per parlarvi di Hale> Argent interruppe la strana conversazione respirando pesantemente e dimostrando il suo stato di Stress stando in mezzo a quei stupidi ragazzini che non facevano altro che cogliere l'attenzione di tutta la tavola calda su di loro.

<Hale?> Corey voltò il capo a destra così come tutti i presenti tranne Liam che lo fece anche ma con il volto ancora coperto dalle proprie mani.

<Peter Hale sta nascondendo qualcosa> Chris si leccò le labbra sentendole secche e si scrocchiò le dita <è da un paio di giorni che ha un comportamento strano, evita le chiamate di Routine ed ieri ha ingaggiato delle guardie del corpo per andare al porto>

<Lo stai per caso pedinando?> Chiese Theo.

<da due settimane, dopo quell' incidente con Melissa> rispose Chris così velocemente per non passare per uno strano individuo guardone.

<Mi dispiace per la signora McCall> fece Nolan.

<Poi girava con quel furgoncino strano> chiese Corey.

<Il range di pericolo di quella specie di mostro era da "pedofilo" a "trafficante illegale"> commentò Mason rabbrividendo al ricordo del furgoncino di Peter Hale.

<chi è Peter Hale?> chiese Alec invece ricevendo un'occhiataccia da tutti i presenti. Era impossibile stare a Beacon Hills e non sapete chi fosse Peter Hale. Forse era perché Alec fosse orfano, quindi non aveva una madre per chi Peter potesse perseguitarlo.

<fatto sta> Chris tossì riprendendo l'attenzione di tutti <non vorrei chiedervelo, ma vorrei che ci fosse qualcuno che lo tenesse d'occhio mentre sono via per una consegna>

<hai trovato un nuovo acquirente?> gli occhi di Mason si illuminarono di speranza.

<è stato difficile, ma qualcuno vuole comprare quella Courvett dell'85> Chris fece un cenno di sorriso a Mason.

<grazie a Dio, mia madre stava rinunciando all'idea di avere quell'auto nel garage per il resto della sua vita>

Mason era decisamente al settimo cielo, un paio di settimane fa aveva chiesto al signor Argent di riuscire a mettere in vendita l'auto del padre di sua madre, cioè suo nonno. Avevano avuto una strana storia deprimente dove il nonno aveva abbandonato sua madre quando aveva tredici anni e l'unica cosa che le era rimasta era solo quell'auto. Sua madre ora aveva deciso di vendere l'auto perché ormai si era stancata e quindi Mason aveva chiesto aiuto a Chris perchè era in quel campo di vendita anche se di armi.

<è solo per due giorni, ritornerò venerdì> fece alla fine Chris riprendendo l'argomento.

<faremo a turni, non sarà difficile> Liam rispose riprendendo coraggio. Era l'alpha d'altronde! Doveva proteggere la città in qualsiasi modo anche da un pazzo che ha tentato di uccidere Scott per ben due volte e Scott lo aveva lasciato libero come se niente fosse! Aspetta, cosa? Sarebbe andata male. Estremamente male.

<non ve l'avrei chiesto se solo Peter non fosse un essere sovrannaturale> Chris al dire il vero non voleva dare questa missione a dei giovani ragazzi che dovevano solo pensare al liceo, finirlo e poi alla domanda del college. Dovevano solo pensare a quello ma ora gli sta dando delle responsabilità che fossero solo sue e di nessun altro.

<sono il sostituto alpha, Scott si fida di noi, non ti preoccupare> Liam sorrise convinto delle sue parole ma Chris si voltò verso di Theo.

<Scott si, ma io ancora non posso fidarmi di lui> e Chris sottolineò con prepotenza "lui" per riferirsi a Theo. In fin dei conti aveva semi-ucciso il figlio della sua compagna, nonché il suo figliastro d'altronde. Sembrava come se gli stesse puntando il dito contro giudicandolo e incolpandolo di qualsiasi cosa ma non facendolo davvero.

<lo terrò d'occhio io, è una mia responsabilità> Liam era convinto delle sue parole. Si alzò in piedi portando le mani nelle tasche ed alzandosi dal sedile per mettersi davanti a Chris <è una mia responsabilità> affermò nuovamente guardando negli occhi l'uomo e non era mai stato più convinto di quelle parole in vita sua. Liam lanciò un piccolo sguardo verso di Theo e lo vide fissare la saliera. Forse Theo se lo aspettava di quell'affermazione. In fin dei conti nessuno riusciva a fidarsi di Theo al tal punto di affidare la loro vita nelle sue mani.

Neanche lui un tempo lo faceva, ma dopo quella notte, dopo che gli disse che non sarebbe morto per lui, aveva avuto la conferma che Theo avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo sopravvivere.

Liam avrebbe protetto Theo da qualsiasi ferita gli altri potessero infliggergli. Non avrebbe mai permesso a nessun altro di ferire quella stupida chimera con traumi infantili.

In fin dei conti loro erano solo: uno stupido beta con problemi di rabbia e una stupida chimera con traumi infantili.

Erano loro. Erano semplicemente loro.

Chris spinse un po' Alec per avvertirlo di fare spazio e che doveva alzarsi. Alec si alzò goffamente seguito dal signor Argent che si sistemò la giacca, così anche Mason spinse per la spalla Theo per avvertirlo che dovesse alzarsi. Così alla fine Theo, con un grugnito di disapprovazione, si alzò ritrovandosi faccia a faccia con Liam ma non lo guardò, solo si mise da parte per far spassare Mason, Corey e Nolan.

Theo si sentiva solo una responsabilità di Liam. In fin dei conti era solo una responsabilità di Liam. Non c'era nient'altro che il sentimento di protezione verso i suoi compagni da parte di Liam. In fin dei conti Theo sapeva che Liam stava solo proteggendo i suoi compagni da lui e nient'altro. Era sempre stato così e non sarebbe cambiato nulla.

<bene, ancora grazie per essere venuti> fece Chris sistemandosi bene la giacca e prendendo il portafoglio mettendo dei soldi sul bancone offrendo le patatine e la Coca-Cola prese da Alec.

<L'aggiorneremo su quello che scopriremo> Mason fece un bel sorriso accompagnando Chris fuori dalla tavola calda così anche tutti gli altri li accompagnassero fuori.

Dopo che tutti uscirono dalla tavola calda, Chris fece alcuni passi verso la sua auto, disse un semplice "grazie" salutandoli con la mano e e vi salì per mettere in moto.

I ragazzi rimasero per tutto il tempo in cui Chris se ne andasse davanti alla porta della tavola calda vedendo ogni singola mossa del ex-cacciatore. Theo si mise le mani nelle tasche del giubbotto di pelle nera, Mason e Liam dentro le tasche dei jeans e Corey le mani dentro alle tasche della felpa. Alec aveva rubato quelle ultime patatine che fossero rimaste nel piatto e le stava mangiando sorseggiando la sua coca cola con la cannuccia invece Nolan guardava il telefono per vedere l'orario perchè voleva andarsene.

<siamo tutti d'accordo che ci fidiamo di Theo?> chiese Mason non guardando i volti dei suoi compagni ma lanciando un cenno al signor Argent che finalmente aveva messo in moto l'auto così da partire ed andarsene.

Mason ricevette un coro di "si" da parte dei ragazzi tranne da Theo che in quel momento al dire il vero aveva lanciato solo un piccolo occhietto verso il sedere di Liam. Non era colpa sua! Liam si era messo davanti a Theo. Liam si era messo quella giacca di Jeans e sempre Liam indossava dei Jeans stretti facendo sembrare il suo sedere una delle otto meraviglie al mondo.

Theo si era perso nel pensare a come sia riuscito a resistere così tanto vedendo anche Liam nudo alcune volte, facendolo di proposito ad entrare nella sua camera mentre Liam si stesse cambiando e dicendo sempre "ops, non volevo" . Al dire il vero voleva eccome!

Mason si voltò verso il diretto interessato vedendolo fissare sempre la stessa cosa. Ormai lo beccava così tante volte a farlo che era impossibile non capire l'evidenza.

<Theo?> Nolan diede una piccola gomitata al fianco di Theo risvegliandolo da quella che fosse la sua trance.

Theo rispose guardandosi un po' intorno, vedendo che tutti avevano lo sguardo su di lui un po' preoccupati. Era normale che per gli altri del branco Theo rimaneva una minaccia ma non per loro. Avevano iniziato a comprenderlo, a passare la giornate con lui, a vedere che ci tenesse a tutti loro. Loro sapevano che Theo fosse cambiato e quelle parole, dire che si fidassero di lui era qualcosa che avrebbe dovuto rallegrare l'animo della chimera. Erano preoccupati più che altro che con le parole di Argent, Theo si sarebbe nuovamente rinchiuso in se stesso. Ma Liam non era preoccupato, al dire il vero sapeva perfettamente che Theo non avrebbe sentito quelle stupide parole sulla sua pelle perché Liam sarebbe rimasto al fianco di Theo anche con il mondo in fiamme, ma quando si voltò verso di lui, il volto di Liam diceva solo "che diavolo stai fissando?".

<ah si> Theo tossì e si strofinò il naso cercando di riprendere la concentrazione <il signor Argent ci ha lasciato un compito giusto?>

<non vedo l'ora di sapere che cosa stia combinando!> fece Mason con un sorriso sulle labbra.

<Voi non farete assolutamente nulla> le parole di Theo sembrarono di più una sentenza definitiva senza la possibilità di ribattere. Un po' come in una dittatura.

<ma Argent-> Mason era pronto a fare valere i suoi diritti ma poi vide il dito di Theo punzecchiare sul suo petto con fare accusatorio.

<sei un imbranato e ci faresti scoprire subito, quindi no> Theo alzò gli occhi al cielo vedendo prima la bocca aperta per l'offesa e poi il broncio di Mason. Theo subito lo fermò nel parlare posando una mano davanti al suo volto sopprimendo ogni possibilità di opposizione come un vero e proprio dittatore.

Theo poi puntò il dito contro Alec <tu neanche, hai fatto troppe assenze stupide, un'assenza per vedere il flusso migratorio degli uccelli, davvero?>

<Succede solo due volte all'anno!>

<Stai muto ed allenati per diventare il capitano della squadra di lacrosse> Theo lo liquidò senza che Alec potesse parlare ancora. Era in atto la dittatura di Theo.

<non sei tu a decidere che cosa diavolo possiamo o non possiamo fare> Liam mise un piede in avanti, la determinazione che scorreva nei suoi meravigliosi occhi oceano ora illuminati solo dalla luce del lampione un po' distante da loro. Liam posò la sua mano sulla spalla di Theo cercando di mettere posizione, era in fin dei conti l'alpha! Era Liam a dover decidere! Anche se Liam non avrebbe mai ammesso che in quel periodo stava leggermente toccando di più alcune parti del corpo di Theo, per sentirlo vicino, per sentire il suo calore e la sua presenza. Quasi era diventato dipendente dal calore di Theo.

Theo però questa volta non reagì come era solito fare quando di mezzo c'era Liam, cioè andare fuori di testa e impedire al suo stesso corpo di commettere un errore, ma puntò anche contro di lui il dito con fare giudicante al dire il vero <hai fatto troppi giorni di assenza, vuoi per caso ripetere l'anno? sai che se ripeti l'anno dovrai seguire come capitano Alec? E tu vuoi questo?>

Il volto di Liam sbiancò alla sola idea che Alec potesse diventare il suo capitano. Rimase impietrito con la bocca semi-aperta, sempre sul punto di dire qualcosa ma senza riuscirci. Non voleva ripetere l'anno, ma voleva anche aiutare, ma non poteva assentarsi ancora una volta, ma voleva fare degli appostamenti con Theo e passare del tempo soli nel suo camion, ma non voleva passare un altro anno a vedere la stupida faccia di Alec, ma voleva fare compagnia ad Theo.

<Bene> fece Theo pressando le labbra una sopra l'altra per cercare di nascondere il sorriso nascente, poi puntò il dito contro Nolan <tu potresti anche venire, un'esca mi servirebbe>

Nolan però indietreggiò posando il telefono dentro la tasca finalmente mettendo tutta la sua attenzione nella conversazione <non voglio finire come quella volta al Drive-in>

<è stato un incidente> Theo alzò le spalle.

<mi hai legato ad un palo ed hai gridato "chi vuole sbranare un po' di carne fresca?!"> Nolan quasi al solo pensiero di quella notte gli venivano gli occhioni completamente annacquati a causa dell'esperienza traumatizzante.

<erano scappati due leoni dallo zoo e visto che hai esperienze nell'essere quasi stato divorato da Liam, era evidente che avrei usato te>

<mi hai lasciato legato lì per due giorni>

<era festivo, non hai perso neanche un giorno di scuola>

<non è questo il punto!>

<ti ho dato i mezzi necessari per sopravvivere, dovevi applicarli>

Il voltò di Nolan divenne sempre più basito mentre ascoltava le parole di Theo e con tutta la tranquillità con cui le dicesse, come se non fosse niente lasciare una persona in un Drive-in, legata ad un palo con il nastro adesivo, per due giorni.

<Quindi vorresti sorvegliare Peter da solo?> Mason intervenne con quella poca mobilità che avesse con la bocca per far uscire delle parole che non erano del tutto comprensibili a causa della mano di Theo in faccia ma che erano capibili dal gruppo perchè ormai conoscevano Mason come il palmo della loro mano.

<Corey vuoi venire con me?> Theo guardò il camaleonte che sorprendentemente si mise sull'attenti e puntandosi contro il dito stupito della scelta <puoi renderti invisibile e potremmo sorvegliarlo da vicino> continuò Theo specificando la sua motivazione.

<Se viene Corey, vengo anche io!> fece Liam fomentato.

<Alec come capitano> E le parole di Theo sembrarono per Liam una freccia conficcata nel torace oppure una lancia nel fegato.

<non lascio il mio ragazzo con una chimera assassina!> fece Mason spostando la mano di Theo dalla sua faccia e guardando la chimera assassina con determinazione dritto in quei occhi verdi rubino. Mason in quel momento decisamente andò contro alle parole dette precedentemente. Quasi a Theo venne da ridere.

<no, Mason, va bene, posso farcela, è solo un appostamento, giusto?> Corey stava cercando di darsi la carica, la forza di poter affrontare anche questo, poteva riuscirci! Tanto non sarebbero mai usciti dall'auto, giusto?

Si sbagliava di grosso. Fu il suo più grande errore fidarsi delle parole di Theo.

<certo, Bryant, non usciremo dalla macchina> Theo fece un piccolo sorriso con metà della bocca. Era un ghigno malefico. Non era riuscito a fermarsi! Per fortuna che erano un po' tutti degli allocchi.

<allora va bene> Corey mise entrambe le mani sulle spalle di Mason per fargli un piccolo massaggino per farlo rilassare e così fu.

Dopo che tutti si misero d'accordo sugli avvenimenti e sul modo di agire, decisero che era arrivato il momento di separarsi. Corey e Mason sarebbero andati a casa di Mason per passare la serata, Liam si mosse insieme a loro perchè la sua casa era a due isolati da quella di Mason ed invece Nolan decise di prendere la sua bici per tornare a casa. Alec invece sarebbe stato accompagnato con il camion da Theo a casa della signora McCall.

Prima che tutti si separassero effettivamente, Theo fermò Nolan non appena salì sulla bici e gli chiese <supervisionali, non voglio che si mettino in pericolo così stupidamente>

E Nolan quasi credette che Theo, dicendo quelle parole, potesse avere un cuore e che non volesse che i suoi amici si facessero del male.

Theo, dopo aver accompagnato Alec a casa, rimase tutta la notte appostato nel suo camion a guardare fuori dall'appartamento di Peter Hale, registrando alcuni suoi spostamenti come il fatto che andò a noleggiarsi due guardie del corpo appostate fuori dall'edificio.

La mattina seguente bussò al finestrino Corey, sedendosi nel sedile del passeggiero ed offrendo un caffè ad Theo insieme ad un cornetto al pistacchio. Corey come sapeva che Theo amasse i cornetti al pistacchio?

Al dire il vero Theo fino a qualche tempo prima non gli sarebbe importato di cosa mangiare, in fin dei conti fin da piccolo gli era stato insegnato che il cibo fosse solo una limitazione del corpo, era da deboli dover fare affidamento per la propria sopravvivenza a qualcosa di futile. Quindi Theo non aveva mai provato veramente la sensazione di gustarsi qualcosa, sentire la dolcezza sul suo palato o l'amaro da farlo rabbrividire. Fino a qualche tempo prima non gli sarebbe importato di trovare qualcosa di gustoso da mangiare o tanto meno mangiare. Se si fosse perso nei suoi ricordi, poteva sentire ancora sulla sua pelle le parole del Chirurgo.

"Se non riesci a sopravvivere per così poco, sei solo un fallimento." E stavano solo parlando di come Theo avrebbe fatto a mangiare in quelle notti all'età di nove anni.

Quindi Theo costrinse il suo corpo a fare sacrifici enormi, abituandolo a stare senza cibo, allenandolo alle più estreme torture insieme a quelle che i dottori gli facessero. Ed al solo pensarci gli scattava sul volto un sorriso di rammarico.

Avrebbe voluto incontrare Liam quel giorno. Quel giorno in cui tutto cominciò, quel giorno in cui vendette la propria anima e morì su quel tavolo operatorio. Forse se Theo avesse incontrato Liam quel giorno, forse la sua vita sarebbe andata diversamente. Forse avrebbe avuto la possibilità di poter rimanere davvero al fianco di quello stupido Beta con problemi di rabbia. Forse Stiles non lo avrebbe odiato, forse sarebbe diventato il migliore amico di Malia, forse sarebbe uscito con Lydia. Forse si sarebbe meritato di respirare l'aria della libertà. L'unica cosa che sapeva in fin dei conti era che si meritava solo di stare all'inferno insieme a sua sorella.

E quindi Theo aveva mai mangiato un cornetto al pistacchio ne tantomeno il tiramisù. E Poi arrivò quel giorno in cui Liam ordinò in una caffetteria due cornetti e disse a Theo che i cornetti al pistacchio fossero i suoi preferiti e voleva che Theo li assaggiasse.

E poi arrivò quel giorno in cui Jenna aveva fatto il tiramisù fatto in casa, il volto di Liam ricoperto di Mascarpone visto che gli piaceva mangiare la crema restante e con un sorriso dolce ed innocente.

Theo riusciva a sorridere solo grazie a Liam. Theo comprendeva i piaceri della vita solo grazie a Liam. Theo voleva far smettere al cuore di Tara quelle emozioni ma era debole.

In fin dei conti anche se allenasse il suo corpo a soffrire, non avrebbe mai dimenticato il primo morso che diede a quel cornetto.

Theo e Corey rimasero per tutta la mattinata ed tutto il pomeriggio appostati sotto l'edificio di Peter Hale. Non c'era nessun segno di qualcosa di interessante da parte di Peter Hale ed era strano che un uomo come lui non uscisse da casa sua. Theo e Corey si davano il turno qualche volta così che l'uno o l'altro potesse andare a prendere qualcosa da mangiare.

Appuntavano tutto ciò che potesse sembrare interessante, uomini che stavano appostati come guardie del corpo oppure delle belle donne con vestiti da sera entrare e poi uscire con uno stupido sorriso sulle labbra o deluse. Theo non voleva sapere che cosa diavolo combinasse in quell'appartamento Peter ma sembrava avere una bella vita da persona ricca e donnaiola.

Invece la giornata degli altri sembrò non passare quasi mai. Liam e Mason con due compiti in classe, Nolan nella classe accanto che sentiva il Coach fare la sua lezione di economia, e invece Alec che cercava di far funzionare il suo cervello durante la lezione di matematica. Avevano pranzato insieme alla mensa, nello stesso banco mentre Mason aggiornava gli altri sui progressi della missione perchè Corey gli mandava dei messaggini qualche volta con anche delle foto come, per esempio, la fotografia di Theo mentre mangiava un cornetto sporcandosi un po' il mento.

Liam voleva essere lì a guardare Theo in prima persona, non tramite una foto.

Il pomeriggio non era stato altrettanto divertente. Liam, Nolan e Alec dovevano fare Lacrosse invece Mason si era inscritto al potenziamento di fisica che si teneva durante il pomeriggio.

Arrivata la sera però quei quattro si diressero verso il camioncino di Theo appostato dietro a dei alberi per non farsi riconoscere da Peter, uomo che non si affacciava dalla finestra neanche se lo avessero pagato oro. Però lasciava le finestre aperte solo per mostrare quei schifosi baci che desse a delle donne qualunque e quelle mani che scivolassero sotto alle gonne di tutte.

Theo era andato a prendere qualcosa da mangiare per lui e Corey quando al suo ritorno si ritrovò nel sedile posteriore quattro individui che gli avrebbero fatto saltare la copertura. Lo sapeva. Riusciva a sentirlo. Le sue mani si stavano riscaldando al solo pensiero di prendere a pugni qualcuno, Alec, se gli avessero fatto saltare la copertura.

Si risedette sul posto dell'autista dando il cartoncino con le due bibite di coca cola in mano a Corey che le prese ma non riuscì a fermare Liam e Mason dal prendere una Coca-Cola ognuno e bere un sorso con la cannuccia. Alec ci rimase decisamente male perchè voleva anche lui qualcosa da bere ed era pronto ad afferrare un panino del Mc quando Theo posò la busta sul grembo di Corey.

Corey afferrò la busta e l'aprì porgendo un panino nelle mani di Theo mentre questo prese il cannocchiale per vedere le finestre del secondo piano dove abitasse Peter. Stava guardando la televisione, era positivo, no?

<Come sta andando?> chiese Liam prendendo un altro sorso di Coca-Cola e vedendo Theo afferrare il suo panino, scartarlo ed ardentarlo. La visuale di Liam era perfetta perchè si trovava al centro, un po' di lato dietro al sedile di Corey ed aveva solo Nolan al suo fianco per uscire dalla porta destra del passeggero di dietro. Vedeva perfettamente i lineamenti di Theo, le guance piene di cibo mentre veniva masticato, come i suoi denti affilati potessero dare un morso al panino, come il pomo d'adamo si muovesse mentre deglutiva, come sembrava fottutamente sexy anche quando mangiasse per assenza di carburante probabilmente.

Theo si voltò verso Liam che teneva la Coca-Cola con la mano sinistra e la prese per berne un sorso con la stessa cannuccia che Liam utilizzò facendo venire strani pensieri stupidi a quel beta con problemi di rabbia.

Theo deglutì e parlò <solo donne che spero siano di Tinder> diede un altro morso al panino e porse nuovamente la Coca-Cola a Liam che stupidamente vide la cannuccia per qualche secondo per poi avvolgerla intorno alle proprie labbra e ne bevette un sorso.

<ma questo non spiega perchè ci siano due guardie del corpo fuori dall'edificio> disse Corey guardando Mason e pregandolo con gli occhi di dargli qualcosa da bere e il suo ragazzo gliela porse.

<potrebbe essere un trucco, tra tutte quelle donne ve n'è una con cui sta facendo affari> Theo parlò ancora con una guancia piena di cibo e con una mano ad afferrare la Coca-Cola di Liam per berne un altro sorso.

<dovremmo mandare le foto delle donne al signor Argent per vedere se almeno una di loro la conosce o se può indagare> Corey e Theo sembravano andare fin troppo d'amore e d'accordo. Corey ricevette un sogghigno da parte di Theo come se fosse orgoglioso e sorpreso e ricevette un bel "ottimo Bryant".

Mason e Liam si lanciarono una strana occhiata, loro riuscivano a comunicare con lo sguardo, più che altro perchè Liam era facilmente capibile ma dall'altro c'era che Mason doveva pur sempre avere un modo di comunicare con Liam non limitandosi solo alle parole. Quindi Liam e Mason si lanciarono diverse occhiate per chiedersi per qualche diavolo di motivo Theo e Corey sembravano una squadra perfetta?!

<Liam ne vuoi ancora un po'?> chiese Theo porgendo a Liam il bicchiere maxi di Coca-Cola. Liam ancora non si ricordava quando gli era stato tolto di mano oppure quando i due ragazzi avessero finito di mangiare. Liam afferrò il bicchiere e finì la Coca-Cola rimanente ed tenendo il bicchiere fin quando il ghiaccio non si fosse sciolto.

I ragazzi rimasero fino a quando Theo non li cacciò perchè si era fatto tardi ed il giorno dopo avrebbero avuto scuola. Theo li vide andarsene via accompagnati da Corey che li rese invisibili per un breve tratto di strada così che non venissero visti.

Poi Corey tornò proprio nel momento in cui le guardie del corpo cambiarono il torno e si posizionarono davanti all'edificio due uomini di mezza età, pelati e con il corpo pompato che non sembravano neanche umani ma dei gorilla.

Quando Corey capì che fosse stata un'idea orribile fare un appostamento insieme a Theo furono forse le tre e mezza di notte quando venne svegliato nel sedile posteriore dal rumore di catene che provenissero da dietro al camion.

Corey si girò intorno per cercare Theo ma non lo vide dentro la macchina, si voltò verso il dietro e vide che Theo stava sistemando qualcosa nella parte posteriore del camion, dove vi si caricavano gli oggetti.

Corey uscì dall'auto per capire cosa diavolo stesse facendo Theo a così tarda notte. Mise un piede dietro l'altro strofinandosi un occhio per riprendere le facoltà mentali che erano andate ad assopirsi con la stanchezza ed il sonno. Vide dall'altra parte del camion Theo che stava sistemando un borsone mettendo dentro di esso una corda, del nastro adesivo ed una bottiglia di cloroformio.

Theo aveva uno strano cappuccio messo in testa, era nero e poteva sembrare non solo un rapinatore ma anche uno spacciatore. Non indossava più la sua giacca di pelle ma indossava un golfino nero con il collo alto ed un paio di pantaloni cargò neri con le tasche piene e Corey non voleva sapere con che cosa fossero piene.

I vestiti che indossava prima Theo erano buttati sul fondo del camion insieme ad altri oggetti come la ruota di scorta, un piede di porco, una fiamma ossidrica ed una cassetta degli attrezzi.

<Cosa stai facendo?> chiese innocentemente Corey mentre cercava ancora di capire.

<Torna a dormire, non vorresti saperlo davvero> Theo chiuse il borsone nero e non lanciò neanche uno sguardo al povero camaleonte che in quel momento voleva andarsene.

<il signor Argent ci ha chiesto solo di tenerlo d'occhio> fece Corey dall'altra parte del camion. Sapeva che non avrebbe fermato l'intento di Theo, perchè era impossibile fermare una bomba già esplosa ma avrebbe dovuto contattare Mason?

<Voglio solo girare per l'appartamento e cercare qualche indizio> Theo mise il borsone sulle spalle e afferrò un paio di guanti neri che erano appoggiati sul camion precedentemente vicino al borsone.

<quindi non farai tipo cose illegali come uccidere qualcuno?> Chiese Corey più preoccupato ora, guardando con che professionalità Theo si stesse mettendo i guanti come un vero rapinatore oppure un professionista nello spionaggio.

<per chi mi hai preso? Se dovessi uccidere qualcuno sicuramente non lo farei con un testimone> Theo indicò con non curanza Corey come se stesse mettendo in evidenza che lui fosse la palla al piede limitandolo nell'uccidere <e poi non sono più quella "chimera serial killer">

Corey sentì una tonalità di rammarico, Theo pensava che ancora tutti pensassero che lo considerassero solo una minaccia? Corey fino ad allora non si era mai fatto questo problema. Vedeva solo Theo come colui che l'ha riportato in vita, il suo precedente alpha e colui che l'ha lanciato per ben due volte contro Parrish. Diciamo che lo vedeva anche come qualcuno di perennemente dissociato dalla realtà che non ha avuto mai un esempio positivo nell'affrontare la vita e quindi l'affrontava come gli era stato insegnato, cioè mentendo e facendo di tutto per sopravvivere. Ma oltre al breve corso di psicologia che Corey avesse fatto, non aveva nient'altro da pensare nei confronti di quella chimera.

<allora io rimango in macchina?> chiese Corey, si fidava, per una certa parte, solo che sicuramente non voleva mettersi nei guai e sicuramente non voleva entrare dentro a quella casa con la possibilità di essere fatto a pezzi.

<si, sarò qui tra non molto> Theo diede un colpetto al camion, prese la mazza di ferro che era al lato del furgone ed invitò di nuovo Corey a sedersi sul posto del passeggero.

Così Corey fece non chiedendosi per quale diavolo di motivo Theo si stesse portando dietro una mazza, risedendosi pacificamente dentro alla macchina e vedendo poi la figura di Theo farsi sempre più piccola mentre saltava il piccolo ricinto che distanziava l'edificio dal bosco accanto.

Corey in quel silenzio, accompagnato dal rumore della natura e non del russare di suo padre, si addormentò pacificamente.

Dall'altra parte invece Theo dopo aver saltato il recinto, dopo aver sorpassato le due guardie con un trucchetto che gli era stato insegnato dai Dread Doctors e non era quello di uccidere ma solo di lanciare una dardo di sonnifero con la sua cerbottana da professionisti. Ovviamente con due colossi del genere non poteva dare del sonnifero normale, per questo motivo quando andò a comprare i panini decise di passare da Deaton per prendere del sonnifero per cavalli.

Ne servirono in totale quattro e Theo vide quei due colossi cadere in avanti lasciando la porta dell'edificio libera. Theo sorpassò le due carcasse ancora vive dando un calcio in faccia ad entrambi solo per precauzione ma anche per divertimento e si diresse davanti alla porta girevole dell'entrata. Per Theo era stato facile trovare l'appartamento di Peter Hale, dovette solo prendere l'ascensore e salire al secondo piano. Dovette solo prendere il suo set di grimaldelli ed aprire due porte che destavano nella parte di fronte dell'edificio.

Al secondo tentativo dopo esser entrato in casa di una povera anziana che stava dormendo, entrò dentro all'appartamento di Peter Hale.

Doveva ammettere che Peter aveva del buon gusto, pareti bianche come in un manicomio, vetrata che dava vista a tutto l'appartamento dall'esterno, dei mobili neri e grigi, un ampio salotto con un divano nero lucido, ed un televisione al lato della vetrata di finestre. Peter stava in quel momento bevendo un bicchiere di whisky sentendo della musica dallo stereo con un volume un po' più alto del solito e con una luce soft per rendere l'atmosfera più provocante come se stesse aspettando una donna.

Theo si nascose dietro all'angolo della porta, era una chimera, sapeva fare molte cose e tra quelle essere letteralmente invisibile agli occhi ed all'olfatto di qualsiasi essere soprannaturale. Forse tutti quei esperimenti fatti dai Dread Doctors insieme a tutte quelle siringhe e sorte di torture dove gli aprivano in continuazione il torace servirono a qualcosa.

Theo sentì una delle porte aprirsi, la voce di una donna si fece largo nella stanza. Era una donna bassina, dall'aspetto dolce e provocante con un vestito rosso corto con il corpetto fin troppo evidente per far risaltare il suo petto, si potevano vedere anche le spalline nere del reggiseno. Era scalza perché teneva i suoi tacchi neri in una mano dolcemente e nell'altra teneva un bicchiere di vino.

E secondo loro sembrava un esperienza impossibile cercare degli indizi in un appartamento con due persone che facevano sesso? Theo sapeva fare di meglio.

Vide Peter aprire le braccia con fare elegante con la sua maglietta d'oro aperta ma solo due bottoni abbottonati in basso con la maglietta dentro ai pantaloni avana stretti con una cintura che sembrava placcata in oro. Quella sarebbe finita nelle mani di Theo e venduta nel primo negozio di antiquariato.

I due iniziarono a ballare seguendo quella musica travolgente e calma sotto a quelle luci soffuse. Peter porgeva alla donna un pezzo di formaggio in uno stuzzichino preso dal piatto pieno di salumi e formaggi. E Theo si chiedeva come diavolo facessero a rimanere svegli alle tre e mezza di notte quando la maggior parte delle persone della loro età, dormiva.

Theo dovette davvero aspettare che Peter facesse la sua mossa, cioè iniziare a baciare quella donna ed adagiarla sul divano mettendosi tra le sue gambe, per fare quel che doveva essere fatto.

Peter si era messo comodo nel baciare con abbastanza foga la donna non lasciandole neanche un attimo di respiro e spingendola ad andare avanti nel loro piano. La mano di Peter scivolò tra le cosce della donna castana ed i suoi fianchi premettero contro a quelli della donna.

<Sei bellissima> sussurrò Peter a fior di labbra della donna guardandola con quell'aria da conquistatore di pianeti interi.

La donna rise dolcemente imbarazzata mentre premeva le sue mani sulle spalle di Peter invogliandolo a togliersi la camicia che più sbottonata di quello che non fosse già era come trovarsi letteralmente già mezzo nudo.

Theo a vedere quella scena quasi gli fece ribrezzo. Aveva visto già un paio di volte in alcuni film scene del genere e persisteva nell'idea che qualsiasi cosa, uomo o donna che vedesse in televisione, sicuramente non era Liam e questo era un fottuto problema per il suo cervello. Quel gnomo gli aveva fatto qualche strano incantesimo da fottergli il cervello così tanto.

Si stancò di sentire baci smorzati, gemiti femminili e qualsiasi fiato affannato per il possibile amplesso che quei due avessero potuto avere. Theo si posizionò alle spalle di Peter ancora concentrato sulla donna, letteralmente ad un passo dal toglierle completamente il vestito rosso. Le mazze di ferro servivano sempre, doveva ammetterlo.

Theo alzò la mazza di ferro e con un forte colpo, non applicando tutta la sua forza, colpì la testa di Peter, stando ovviamente attento a non spaccargliela come è successo un paio di volte in passato con alcune persone che morirono sul colpo ma erano umani! Non era colpa sua se le loro teste non erano resistenti!

Peter cadde di peso morto sulla donna che terrorizzata gridò inerme mentre Theo ghignava con quel suo solito mezzo sorriso.

<Non è morto> fece solo Theo ma la donna tremante ed impaurita abbassò lo sguardo verso il corpo di Peter e vide dalla testa uscirgli del sangue ed la donna urlò nuovamente pregando Theo di non farle del male.

Theo odiava questo genere di situazioni, le suppliche in fin dei conti non servivano a nulla se poi finivi nella fossa.

Ma. Ma. Non era così. Non avrebbe ucciso ancora. Theo aveva promesso che non avrebbe ucciso altre persone, che quella chimera assassina fosse morta insieme alla sua sanità mentale. Theo non avrebbe fatto del male a quella donna, non le avrebbe sfiorato neanche un capello.

<Non le voglio fare del male> fece Theo abbassando la mazza sporca del sangue di Peter <sono solo venuto a riprendere mio padre> quella era solo una bugia, già la parola 'padre' gli faceva venire un senso di disgusto.

<S-sei suo figlio?> La donna balbettò cercando di non impazzire dallo shock e dalle due mani sporche di sangue.

<Si, vede> Theo tossì un po' <è scappato di casa con una donna lasciando me e i miei sette fratelli a morire di fame mentre nostra madre piangeva>

La donna sgranò gli occhi e quello che Theo potè solo leggere attraverso quelle pupille era "quest'uomo è sposato ed ha abbandonato la sua famiglia?!"

<È scappato prendendo tutti i nostri risparmi, io ed i miei fratelli facciamo tre lavori per riuscire a sopravvivere> Theo portò una mano sul cuore con la voce un po' tremante e fece spiccare di tutta la sua fottuta e meravigliosa arte oratoria e drammatica imparata in quei dieci anni di vita passati a sopravvivere <sa, il mio fratellino, il più piccolo ha sette anni e chiede la l'emosina per le strade solo per riuscire a mangiare un pasto caldo la sera> Theo fece versare dal suo occhio destro una piccola lacrima che cadde nel dorso della mano della donna.

E Theo poteva ancora leggere il suo sguardo dire "mio dio che uomo orribile" e così fece ancora una volta un'altra mossa.

<Mia sorella, Malia> quasi con la voce tremante <lavora per le strade> Theo scosse il capo e si mise in ginocchio ricevendo tutta la pietà della donna <e quest'uomo ha preso i guadagni di mia sorella per ubriacarsi e poi...> Quasi non riusciva a parlare, portando una mano coperta con il guanto nero sul volto per nascondere la bocca con fare teatrale e con il capo chino <... E poi... Lei è dovuta andare a letto con un uomo schifoso per pagare le cure mediche al nostro fratello con il cancro>

La donna rimase con il volto scioccato mentre con disgusto si spostò da sotto di quell'uomo e si rialzò con sguardo torvo e disgustato.

<Questo stronzo!> Urlò la donna <muori!> Lei diede un calcio al fianco del corpo svenuto di Peter e sanguinante con disprezzo <tesoro vuoi che faccia qualcosa?> Chiese la donna voltandosi verso Theo con fare apprensivo e da madre dolce ed amorevole.

Theo alzò lo sguardo e con la faccia più tenera che potesse mai fare e con quei occhi innacquati di lacrime sussurrò <può andare a chiamare questo numero?> Theo le porse un bigliettino e le indicò il telefono fisso che vi fosse all'entrata di casa <vorrei costituirmi... Non avrei dovuto...>

<No no!> La donna afferrò con le mani il volto di Theo e lo guardò dritto negli occhi dolcemente <se lo è meritato>

<La prego!> Theo abbassò il capo distrutto <voglio solo espiare le mie colpe>

La donna commossa si mosse lentamente verso il telefono all'entrata, lasciando le spalle scoperte a Theo. Mai farlo.

Theo prese la sua cerbottana con il sonnifero per cavalli e le sparò un colpo che le finì sulla schiena e crollò svenuta a terra. Theo prima pensò alla donna, se la caricò sulle spalle dopo aver preso una sedia per farla sedere, prese il nastro adesivo da dentro il suo borsone e la legò mani e piedi alle estremità della sedia di ferro. Come se fosse stupido da legarla con una semplice sedia di legno facile da distruggere. E Theo non era così stupido da farlo. Tutti sanno che le sedie di legno non dovevano mai essere utilizzate per i rapimenti.

Le mise il nastro adesivo sulla bocca e finì la prima parte del lavoro. Theo poi pensò al grande e grosso lupo mannaro ancora svenuto sul divano.

Prese una freccia narcotica e gliela conficcò nella gamba notando come la ferita si stesse rimarginando velocemente. Poi prese il nastro adesivo e gli legò le mani ed i piedi con più giri rendendo la morsa ancora più stretta ed impossibile da potersi muovere.

Theo poi nascose la donna dentro al bagno così che nessun la trovasse, ed rimise i suoi attrezzi dentro al borsone. Vide l'orario che si era fatto, erano ancora le quattro del mattino e c'erano diverse cose da sistemare.

Theo a fatica caricò Peter sulla spalla e con l'altra mano cercava di tenere non solo dritto il corpo di Peter per non farlo cadere ma anche il borsone e la mazza. Non poteva di certo lasciare la sua mazza preferita spacca teste in un posto del genere!

Aprì la porta dell'appartamento a fatica visto che aveva entrambe le mani impegnate e la richiuse dietro di sé optando per prendere l'ascensore.

Corey quella notte fece l'errore più grande della sua vita. Si era addormentato tranquillamente dentro al camion, il suono dell'erba che venisse spostata a causa della leggero vento, era una sorta di paradiso della tranquillità.

Ma la sua pace interiore venne spezzata dal botto di qualcosa nello sportello della macchina. Si alzò di soprassalto e stando sull'attenti cercò di capire cosa diavolo stesse succedendo e se fosse un attacco nemico ma poi vide semplicemente dall'altra parte del finestrino Theo che tenesse sulle spalle un uomo e che gli avesse fatto sbattere la testa contro lo sportello dell'auto un'altra volta e questa volta non sembrava per nulla accidentale.

Corey vide Theo aprire i sedile anteriore del passeggero e lanciare nel modo più violento possibile e plausibile il corpo privo di sensi di Peter, completamente legato, con il nastro adesivo alla bocca e una bandana nera a coprirgli gli occhi.

Corey si ritrovò il corpo privo di sensi di Peter a due centimetri da lui. Sgranò gli occhi e l'ansia lo inondò come uno tsunami. Poi sentì il rumore dello sportello dei sedili posteriori chiudersi e quello del guidatore aprirsi.

Corey vide Theo sedersi con tranquillità nel sedile del guidatore, vide la borsa nera lanciata nel sedile posteriore colpendo Peter e Corey poteva assolutamente pensare che quello fosse stato fatto di proposito e poi si accorse solo ora che la mazza era sporca di sangue lanciata ovviamente nei sedili posteriori.

<Cosa diavolo> Corey non aveva neanche le parole per esprimere quello che stesse succedendo, la tensione che gli era stata inculcata nel petto e che gli stesse distruggendo la sua unica possibilità di non essere arrestato per sequestro di persona.

<È svenuto, non ti farà del male> fece Theo togliendosi i guanti neri per cercare di mettere in moto l'auto.

<No sto dicendo, che diavolo hai fatto?!> Fece Corey quasi aumentando la sua tonalità di voce di un decibel.

<Sto cercando di raccogliere informazioni direttamente dalla fonte, mi sembra ovvio> Theo lo guardò come se fosse Corey quello che non capisse, ma che diavolo!

Corey era quello sano che sapeva che quello fosse un reato! Avevano appena rapito una persona. Avevano appena rapito una persona! Corey si sentì quasi morire dentro, come se un attacco di panico lo stesse per colpire quando fu solo tutto un secondo.

Peter si rialzò aprendo gli occhi ed urlando con il nastro adesivo ancora sulla bocca e così face spaventare Corey che urlò a squarcia gola mentre Theo prese una dei piccoli dardi con sonnifero per cavalli che avesse e glielo conficcò con violenza nella gamba facendolo nuovamente cadere nel sedile.

Theo e Corey si lanciarono uno sguardo, Corey completamente scioccato e Theo divertito scollando le spalle.

Theo mise in moto l'auto, abbassò il freno ed fece rombare il motore pronto a partire.

Liam fu uno sciocco a pensare che Theo non avesse combinato qualcosa di male. Era andato a dormire con la coscienza pulita, fresca e limpida come una rosa non aspettandosi per nulla qualcosa di strano.

Era venerdì ormai, il sole era già alto e il venticello fresco colpiva il volto di Liam facendolo svegliare in pace con sé stesso. Si alzò con il rumore degli uccellini provenire dalla finestra, l'erba bagnata e l'odore di rugiada. Se solo non ci fosse stato anche l'odore di pancake poteva essere paragonato a Biancaneve.

La giornata era passata tranquillamente, tra le lezioni e il voler mettere in difficoltà Alec ed il mangiare in mensa insieme a Mason non ricevendo nessuna risposta da parte di Corey.

Alla fine delle lezioni, tutti ricevettero uno strano messaggio. Era solo un link che indicava la posizione di Corey. Era strano. Corey era da una giornata che non rispondeva ai messaggi ma mandava solo la sua posizione? E se gli fosse successo qualcosa? E se fosse successo qualcosa a Theo?

Liam insieme agli altri si radunarono all'entrata del liceo per prendere poi l'auto di Mason così da dirigersi verso quella strana posizione. Era come se si stessero dirigendo nel nulla più completo, passavano tra alberi ed edifici abbandonati fin quando non molto poco lontano dalla città trovarono uno strano posto, una fabbrica abbandonata ed in rovina con attorno solo alberi e nessuna persona.

Mason parcheggiò fuori dalla fabbrica notando che il puntino era fermo lì così come il camion di Theo abbandonato a qualche metro di distanza.

Scesero subito dall'auto di Mason e si guardarono un po' intorno urlando il nome di Theo e di Corey. Liam si spostò verso il camion per guardare cosa vi fosse dentro, se vi erano tracce di qualsiasi cosa. Vide una mazza sporca di sangue a terra nei sedili posteriori ed una macchina di sangue proprio in uno dei sedili.

L'ansia e il terrore che potesse essere successo qualcosa a Theo percorsero ogni centimetro del corpo di Liam facendolo rimanere tremante al pensiero di un Theo morente a terra.

Liam sentì sulla propria spalla la mano di Mason e voltò il suo sguardo verso il suo migliore amico che stava piantando il dito contro la figura che sbucava da fuori della porta della fabbrica abbandonata.

Quella figura aveva una strana maschera, l'aveva già vista in una di quelle serie TV mandate in onda in uno dei canali spagnoli che solitamente Theo guardava quando era al motel visto che prendevano solo quelli e qualche altro canale legato sempre alle SoupOpere.

Era la maschera di Dalì. Poi quella figura alzò la maschera a metà del capo e videro tutti che fosse Corey. Perché Corey stesse indossando una maschera? Perché diavolo si trovavano in una fabbrica abbandonata in mezzo al nulla?!

La squadra si avvicinò verso Corey che gli fece cenno di venire da lui. Trovandosi a due passi da Corey guardarono che teneva nelle mani altre quattro maschere e trecento Mila dubbi saltarono nella mente di Liam.

<Grazie per essere venuti, tenete queste> Corey offrì a tutti loro quelle maschere con un sorriso sulle labbra e con la convinzione che tutto quello era solo un sogno e che sicuramente non aveva rapito e tenuto in ostaggio il grande Peter Hale.

<Cosa sta succedendo?> Chiese Mason guardando il suo fidanzato preoccupato <non hai risposto ai messaggi, ho pensato che ti fosse successo qualcosa di brutto>

<Theo mi ha detto di darvi queste, dovete vedere una cosa> Corey ancora con la sua tranquillità porse nuovamente le maschere a tutti.

Liam deglutì prendendo la maschera da gorilla che vi era nel mucchio <dov'è finito Theo?>

<È dentro e vi sta aspettando> concluse così Corey mettendosi nuovamente la maschera di Dalì.

Mason prese con dubbio la maschera che veniva usata solitamente nelle opere teatrali, Nolan prese la maschera da rana ed invece Alec quella di Batman. Liam bisticciò un po' contro Alec volendo prendere la maschera di Batman ma non vi riuscì.

Entrarono dentro all'edificio mettendosi la maschera e si ritrovarono con qualcosa che non volevano sicuramente vedere.

Theo urlava "Parla dannazione" mentre conficcava un bisturi nella gamba insanguinata di Peter mentre questo urlava "di più!" completamente legato ad una sedia di ferro sia gambe che braccia con il nastro adesivo e con delle corte.

Liam vide la scena, vide che Theo stava indossando un passamontagna ed era vestito decisamente da poter rapinare una banca ma non un vero e proprio rapimento.

Liam afferrò, da dietro, la spalla di Theo tirandolo a sé per ottenere tutta la sua attenzione <che diavolo stai facendo?!> dall'urlo che fece Liam, anche i vicini di Mason potevano riconoscere che fosse Liam.

<Lo sapevo che avresti scelto questa maschera, ti dona> Theo commento dando un piccolo colpetto alla maschera da gorilla.

<Theo cosa diavolo stai facendo?! Non puoi rapire Peter! Non puoi rapire le persone in generale!> E tra il volersi spaccare la testa contro un muro e il voler spaccare la testa di Theo contro il muro, riuscì ad intravedere lo sguardo stranito di Theo.

Era già difficile vedere Theo dietro a quel passamontagna che lo faceva sembrare decisamente figo in modo innaturale ma poi vedere che Theo non riuscisse a capire a che cosa diavolo si stesse riferendo Liam, era così dannatamente carino.

<Ma non rapito nessuno!> Theo indicò Peter sulla sedia <voglio solo recuperare delle informazioni dalla fonte>

<Si chiama tortura questa!> Liam diede un colpetto alla spalla di Theo evidenziando che stesse commettendo anche un ulteriore reato, sequestro di persona con tortura.

<No> era convinto <è prendere informazioni in maniera creativa>

<torturandolo e conficcandogli dei bisturi sul corpo?> Liam indicò il Povero Peter con tre bisturi conficcati sulla spalla sinistra.

<ha la rigenerazione! Vedi?!> Theo conficcò un altro bisturi proprio nel braccio di Peter e sentirono urlare un "cazzo si!" da parte della vittima e tutti si voltarono verso di lui per capire cosa diavolo passasse per la mente di Peter.

<Cosa c'è? è un po' diverso dal mio solito venerdì sera, ma l'ha organizzato Chris giusto? Quell'uomo mi ama> Peter guardò l'uomo mascherato da Gorilla che sapeva fosse Liam e poi guardò l'uomo con il passamontagna che sapeva fosse Theo, il suo prediletto al dire il vero.

<No! Assolutamente no!> Liam gesticolò esasperato <il signor Argent voleva solo che ti tenessimo d'occhio per i tuoi cazzo di traffici illegali!>

<Quali traffici?> Peter chiese con innocenza, davvero, lui non sapeva nulla di quello che stessero parlando ma gli piaceva questa sorta di novità. Un rapimento nella vita servirebbe sempre per mettere un po' di pepe nella sua relazione con Chris e Melissa.

<i traffici illegali che stai facendo nel tuo appartamento brutto psicopatico!> Liam giurava che non ce l'avrebbe più fatta, voleva trasferirsi al college il prima possibile.

<Su parla> Theo prese un altro bisturi e glielo conficcò nella spalla ma senza colpire un punto vitale anche se fossero tutti esseri soprannaturali e potevano morire solo con il wolfbane.

<Theo, cazzo no> Liam urlò non riuscendo ad arrivare in tempo a fermare quella stupida chimera. Liam sentiva avere un groppo in gola, l'ansia e l'incertezza riempire il suo petto. Faceva male, cosa diavolo sarebbe successo a Theo se lo avessero scoperto? Sarebbe finito in prigione? E se non accettassero visite in prigione? Theo era anche un assassino, e se lo avessero condannato a morte? Liam ancora non gli aveva detto niente! Liam ancora non gli aveva detto del perché ogni volta che fosse accanto a Theo sentisse i propri polmoni mancare il respiro oppure come gli girava la testa al solo pensiero che gli potesse accadere qualcosa!

<Cazzo!> Urlò Peter inclinando il capo e sentendo il dolore alla spalla <Argent e McCall son fottutamente innamorati di me> ringhiò tra le labbra con un sorriso smagliante.

<Non stai bene, fratello> Fece Mason guardando tutta la scena e nascondendosi dietro al suo amato per poi rendersi conto che Corey li aveva portati lì, che anche Corey fosse lì e che Corey era di pattuglia con Theo.

<Tesoro, per caso hai partecipato al rapimento di Hale?> chiese Mason guardando il suo amato con occhi torbidi anche se con la sua maschera da opera teatrale era difficile da capire ma comunque Mason riusciva a vedere solo un Corey con una maschera di plastica da Dalì, non poteva essere giudicante verso il suo fidanzato quando non riusciva a vederlo neanche.

<no no, mi sono svegliato sentendo sbattere la testa del signor Hale contro la portiera della macchina> Corey aveva un piccolo sorriso, anche se stava nascondendo il voler piangere per esser stato immischiato in un casino del genere. Ha preso come promemoria il non andare mai più con Theo in qualsiasi missione.

<e non ci hai mandato neanche un messaggio per dirci che cosa diavolo stesse facendo Theo?>

<Non c'è campo> Corey prese il suo telefono mostrando che la sua linea fosse interrotta e che probabilmente non sarebbero neanche funzionate le chiamate di emergenza.

<mi dispiace amore mio> Mason voleva dare un bacino sulla guancia a Corey ma non ci riuscì a causa quella stupida maschera.

Theo ancora non era molto convinto della professionalità di Liam. Quando un uomo ti viene a chiedere un aiuto, sorvegliare una persona e cercare di reperire delle informazioni, era possibile anche un eventuale rapimento e Theo applicò tutte le sue conoscenze per non ferire mortalmente Peter e recuperare informazioni e l'interrogatorio non sarebbe durato così tanto se solo Peter avesse confessato. Era anche decisamente incazzato per aver sprecato così tanta acqua potabile ed aver bagnato una delle sue felpe preferite.

<lo vuoi capire per una buona volta che il signor Argent è innamorato della signora McCall?!> Liam agitò le mani frustrato di fronte a Peter che fece tanti cenni e versetti negazionisti.

Theo alla fine afferrò il collo di Peter e lo strinse in una morsa puntando un bisturi contro l'occhio dell'uomo legato <cosa nascondi?>

E forse Liam in quel momento voleva essere al posto di Peter. Forse si immaginò una relazione con Theo dove per la gelosia Theo avrebbe fatto delle cose assurde come minacciare una persona ma cancellò immediatamente quei pensieri accantonandoli ed volendosi schiaffeggiare in faccia per la stupidità.

<Sai che non sei niente male?> Peter sorrise mostrando i suoi denti un po' sporchi di sangue ed alzando le sopracciglia. Forse a Liam potè scappare accidentalmente la mano conficcando un bisturi nella gamba sinistra di Peter.

Theo vide il gesto di Liam e gli si illuminarono gli occhi. Il cuore di Tara non poteva reggere tutte queste emozioni belle.

<Dio no! mi dispiace, mio dio mi dispiace, non volevo farlo di proposito> Liam tolse subito il coltellino dalla gamba di Peter e non seppe come scusarsi per la sua strana sensazione di gelosia che provò.

Voleva sotterrarsi.

<non riesco più a resistere> Theo pronunciò quelle parole a bassa voce, rilassando le spalle ormai stanche e frustrate. Si tolse il passamontagna e lo gettò sul tavolino da lavoro con tutti gli attrezzi necessari per una vera e propria tortura così spostandolo un po' più in là nel magazzino abbandonato. Si portò le mani tra i capelli e fece qualche passo dietro la sedia di Peter dando le spalle a Liam.

C'era un buon motivo per cui Theo avesse dovuto allontanarsi da Liam il prima possibile e non era solo per quei dannati e meravigliosi occhi oceano giudicanti un po' nascosti a causa della maschera da gorilla, più che altro era colpa dell'odore di gelosia che lo circondasse. Era uno dei profumi più irresistenti per Theo perchè significava che lui fosse importante per Liam, che anche un essere buono come Liam potesse importare anche solo un po' di un essere schifoso come Theo.

Liam lanciò uno sguardo verso Theo, poi uno verso Peter e non capì cos'era che non andasse oltre ad un sequestro di persona e probabilmente anche la tortura.

<la prego signor Hale, ci dica che cosa sta cercando di fare e non la infastidiremo più> Liam si tolse la maschera da gorilla e la portò al petto per far vedere all'uomo il suo rammarico e la sua sincerità.

<perchè a Chris dovrebbe interessare l'importazione illegale di alcuni salumi?> Peter sospirò e finalmente disse la verità. Non sapeva veramente per quale diavolo di motivo un cacciatore si fosse interessato alle importazioni di salumi, ma al dire il vero Peter lo fece semplicemente perché voleva portare dei buoni panini a Melissa ed a Chris e magari così avrebbero potuto valutare la sua proposta di fare una cosa a Tre.

Chi rifiuterebbe di fare una cosa a tre dopo che si mangia un panino così buono che era paragonabile alla vista di Dio?

I volti dei giovani rimasero di sasso. Cosa diavolo avevano appena sentito?

Importazione di salumi?

Avevano fatto tutto questo casino solo per del salame e del pastrami?

Dovevano ammettere che il panino fu davvero buono.

A Liam andò in fiamme la bocca a causa della piccantezza del salame e Theo rise porgendogli però della Coca-Cola.

Mason sostenne che quello fu il panino più buono della sua vita e che sicuramente se Melissa non fosse andata a letto con Peter dopo aver mangiato un panino del genere, ci sarebbe andato lui.

Corey apprezzò decisamente il panino con il pastrami e se fosse stato in un'isola deserta, sicuramente quello sarebbe stato il panino che avrebbe portato ed sarebbe stato anche il suo ultimo pasto.

Alec non riuscì ad apprezzare il buon cibo perché alla fine mangiava tutto in un sol boccone come se gli stessero levando il cibo dalla bocca, diceva che era colpa dei suoi traumi infantili a fargli mangiare tutto in un sol boccone ma aveva anche fame.

Nolan invece ricevette solo delle imprecazioni da parte di tutti solo perché decise di voler un panino con la verdura senza salumi così deturpando il vero scopo dei panini.

Quella sarebbe stata solo una storia che avrebbero raccontato un giorno per ridere, un giorno molto lontano.

Peter invece si ritrovò a casa però, una donna che non avesse mai visto legata con del nastro adesivo ad una sedia ancora dormiente con due dardi di sonnifero piantanti nella coscia.

Sequestro di Persona

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