Polsi freddi
Davanti a casa mia sono parcheggiate 2 auto della polizia, mi sento mancare un battito.
La paura è troppa per entrare in casa ma anche la curiosità è moltissima.
Mi avvicino alla porta e faccio per aprirla ma sento dei passi venire verso di me.
Indietreggio per non ritrovarmi la porta in faccia e aspetto.
La porta si apre di botto e la prima cosa che vedo è mio fratello ammanettato da un poliziotto e altri due che provano a calmare mia madre e mio padre in lacrime che cercano di andare dietro a mio fratello.
L'unica cosa che riesco a fare e stare a guardare.
Dopo alcuni minuti mio fratello è andato insieme a quegli agenti.
I miei mi fanno cenno di entrare.
- Daniel è accusato di omicidio- in queste parole è racchiusa tutta la rabbia di mia madre.
Io cerco di restare calma ma il silenzio mi fa stare ancora peggio.
- Hanno detto che stando a prove attendibili questa notte tuo fratello ha sparato due colpi di fucile alla signora Mittcell che stava qui vicino.- dice mio padre mentre io sto in silenzio.
"Ma chissene frega! Tanto non ci credete nemmeno voi!" Questo è quello che vorrei dirgli ma non è il momento.
Mi alzo.
-Voglio stare da sola- dico.
Prendo il telefono e salgo le scale.
Mi butto sul letto e metto la canzone "somebody is watching me" mentre ripenso a tutto ciò che sta succedendo.
7.09 di mattina.
Questa notte non ho chiuso occhio, non ho potuto con i miei che continuavano a discutere.
Non ho per niente voglia di fare colazione.
Mia sorella Melanie sta ancora dormendo, così mi avvio verso la porta silenziosamente.
Spero che cada un meteorite sulla scuola, oggi sarò un giorno tremendo.
Sono arrivata, gli occhi di tutti sono puntati su di me, alcuni mi fissano con odio, altri con paura.
Ma lo capiscono che io non ho fatto nulla?!
Posso solo continuare a camminare a testa alta senza pensare ad un ammasso di ragazzi inutili che pensano che io sia un'assasina.
O sentito anche dire che la nipote della donna morta vuole farmela pagare.
Come se fosse colpa mia...
-Ciao Grace- era Eric.
Mi stupisce che mi rivolga la parola, i suoi vogliono che frequenti solo gente "facoltosa".
-Stai bene?
Ma che domanda è?!?!
-Mio fratello è in carcere, i miei sono disperati e qui a scuola mi vedono come una criminale! Tu che dici?
Forse all'ultima frase ho urlato troppo.
-hem.. scusa- mi dice.
-Senti non sono in vena di parlare ora.
Dopo aver detto questo vado via.
Le lezioni procedono come tutti i giorni ma io mi sento osservata, non è una bella sensazione.
Suona la campanella dell'uscita.
Io come sempre aspetto che tutti escano per mettere apposto le sedie ma stavolta era rimasta una ragazza.
Sarah Castillo, una delle mille spasimanti di Eric si sta avvicinando a me.
Nonostante sia nella mia classe non so quasi niente di lei quindi non so nemmeno cosa aspettarmi.
-Allora mettiamo in chiaro una cosa Greta io non voglio che Eric passi del tempo con un come te quindi stagli alla larga- inizia.
È fin troppo diretta, sarà meglio controbattere.
-inanzitutto mi chiamo Grace e non Greta e non riesco a capire perchè tu abbia il diritto di dirmi con chi stare.- gli dico mentre mi guarda con uno sguardo omicida.
-Vieni! continiuiamo a parlare in corridoio-
Lo dice quasi come se la mia presenza la infastidisce, ma insomma ha iniziato lei a parlare.
Stiamo camminando nel corridoio della scuola, era deserto.
Basta io vado a casa.
-scusa ma io dovrei andare, comunque ti consiglio di iniziare a fare yoga per calmare la rabbia, ti potrebbe aiutare.
Che goduria averlo detto.
Ora non mi resta che tornare a casa sperando che non ci siano altre brutte sorprese.
C'è un ragazzo davanti alla mia porta.
...
MA PORC-
♧︎︎︎𝚂𝚙𝚊𝚣𝚒𝚘 𝚊𝚞𝚝𝚛𝚒𝚌𝚎♧︎︎︎
𝚂𝚙𝚎𝚛𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚚𝚞𝚎𝚜𝚝𝚘 𝚌𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝚟𝚒 𝚜𝚒𝚊 𝚙𝚒𝚊𝚌𝚒𝚞𝚝𝚘 𝚎 𝚜𝚌𝚞𝚜𝚊𝚝𝚎 𝚒𝚕 𝚛𝚒𝚝𝚊𝚛𝚍𝚘.
𝙲𝚒 𝚝𝚎𝚗𝚐𝚘 𝚊 𝚍𝚒𝚛𝚎 𝚌𝚑𝚎 𝚚𝚞𝚎𝚕𝚕𝚘 𝚜𝚘𝚙𝚛𝚊 𝚎̀ 𝚒𝚕 𝚍𝚒𝚜𝚎𝚐𝚗𝚘 𝚍𝚎𝚒 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊𝚐𝚐𝚒 𝚙𝚛𝚒𝚗𝚌𝚒𝚙𝚊𝚕𝚒.
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