🐚 03.

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Y/N stava odiando quella situazione.
Era passata quasi una settimana, Jimin non si era più fatto vedere; puntualmente la fanciulla tornava sul punto in cui si erano sempre incontrati, e malediceva l'affascinante tritone che nel frattempo rimaneva nascosto tra le acque limpide.

Jimin trovava Y/N troppo carina quando sbuffava, gonfiava le guance in modo adorabile e il tritone pensava che non fosse così tanto cambiata da quando era una bambina.
Lei gli mancava immensamente; sapeva che anche lui mancasse a lei, ma Jimin in quei giorni non aveva fatto altro che rimuginare sui pensieri nati nella mente di Y/N, l'ultima volta che si erano parlati.

Era impossibile per loro stare insieme.

Jimin lo aveva sempre saputo.
Il viola sapeva benissimo che non potesse esserci un futuro tra lui e Y/N.
Lei sott'acqua non avrebbe resistito per più di trenta secondi, mentre lui sulla terraferma avrebbe resistito massimo per qualche ora, non di più.
La presenza della coda poi non gli avrebbe permesso di spostarsi, poiché troppo pesante; si sarebbe dovuto trascinare sulle proprie braccia.
Una fatica immane per il tritone dai capelli viola.

Quando Jimin disse a Y/N che non vedeva l'ora di nuotare assieme a lei, di mostrarle tutte le meraviglie che si nascondevano nei fondali marini, era serio; il veleno di una sirena conteneva una massiccia dose di ossigeno, permetteva ad un essere umano di restare in apnea per più ore.

Questo veleno si trovava nei denti delle creature marine, Jimin avrebbe dovuto mordere Y/N e iniettarle una leggera dose di quel veleno per darle la possibilità di trascorrere più tempo sott'acqua.

E Jimin ne aveva l'intenzione, desiderava tanto far vedere a Y/N la sua casa, ma era consapevole che questo non sarebbe mai successo.

Il tritone nutriva un forte sentimento per la ragazza ma sapeva di dover essere realista.
Y/N aveva bisogno di un ragazzo che potesse stare vicino a lei... fisicamente.
Anche se Jimin desiderava fortemente sbucare fuori dal mare per salutare la sua dolce umana, ogni volta che la vedeva cercava sempre di resistere.

Doveva prendere le distanze, era la cosa più giusta da fare per Y/N.
Jimin viveva molto più a lungo degli umani, il viola aveva tanti più anni di quel che si poteva pensare.

Quello era il sesto giorno da quando lui e Y/N si erano visti l'ultima volta.
La fanciulla non demordeva; sapeva essere molto paziente, oltre che testarda, e ogni giorno tornava sulla scogliera speranzosa di rivedere il viola.

Jimin ben nascosto la guardava con un sorriso dolce ma malinconico, il desiderio di uscire fuori e parlare con lei, scherzare con lei come aveva sempre fatto lo torturava terribilmente.
Il tritone poi fissò con più insistenza le sue labbra.
Non l'aveva più baciata da quella volta, a Jimin non sembrava il caso di metterla in imbarazzo provando a baciarla di nuovo, eppure la voglia di posare le proprie labbra, così fredde, sopra quelle calde di Y/N lo prosciugò più che mai.

Quando però Jimin vide la sua piccola, dolce umana scoppiare a piangere proprio di fronte a lui, qualcosa al centro del suo petto si ruppe.
Jimin guardò dispiaciuto gli occhi arrossati e lacrimosi di Y/N, voleva raggiungerla, voleva spazzare via quelle lacrime che lui stesso aveva causato.

"Ho bisogno di te... non puoi sparire così..." Y/N singhiozzò come una bambina, Jimin avvertì il cuore farsi sempre più pesante.

Non resistette.
Con uno slancio si spinse lì dove si trovava lei, le mani palmate e bagnate afferrarono a coppa il viso di Y/N, le punte dei nasi si sfiorarono.

"Non piangere..." Jimin sussurrò, il respiro caldo solleticò il volto di Y/N, che felice di rivedere il suo tritone sorrise gioiosa.

"Sei qui... lo sapevo." Y/N posò le mani sopra quelle di Jimin, quest'ultimo le sorrise dolcemente.

"Sono sempre stato qui... e tu lo hai sempre saputo." Il viola mormorò, ma si allontanò di poco non appena vide il sorriso di Y/N spegnersi.

"Sono sei giorni che non ti fai vedere!" La felicità di Y/N venne presto rimpiazzata dal suo tono di rimprovero.

"Y/N-"

"È per Hoseok? Non gli risponderò più! E a scuola lo sto salutando e basta, devi credermi!" La ragazza si affrettò a dire, Jimin sorrise intenerito.

"Ti credo piccola."

"E allora perché sei sparito? Sei arrabbiato con me vero? Quel giorno non volevo vedere quel tramonto insieme a lui! Io-"

"Non sono arrabbiato con te! E so che non volevi vedere il tramonto con lui quella volta... so quanto tu fossi nervosa, lo sentivo." Jimin volle tranquillizzare la più piccola, vedendola così agitata. Y/N corrugò la fronte, pensierosa.

"Ma se non sei arrabbiato con me... allora perché..." Y/N sussurrò, evitò di continuare la domanda, sapeva bene che Jimin avesse capito cosa volesse dire.

Jimin sospirò.
Il tritone si guardò intorno, ormai era arrivato il caldo e alcune persone iniziavano a popolare quel luogo di pace già di prima mattina.
Quel giorno la ragazza si era recata lì di sera, a breve il sole sarebbe tramontato e la spiaggia purtroppo non era del tutto deserta; per fortuna quei pochi umani presenti erano ben lontani dal punto in cui si trovavano lui e Y/N.

Dopo essersi accertato di non correre pericoli, Jimin si riavvicinò a Y/N.
Decise di parlarle con sincerità, la ragazza era grande e intelligente abbastanza da capire la situazione.

"Io provo qualcosa per te, Y/N... qualcosa di forte." Jimin sussurrò, una verità che il tritone aveva sempre conosciuto, quella era la prima volta che lo ammetteva ad alta voce.

Il cuore di Y/N sussultò dalla gioia, i suoi occhi si illuminarono, quasi brillarono.
Quando Jimin lesse ciò che diceva la mente della più piccola sorrise, sapeva che la fanciulla provasse lo stesso sentimento che lui provava per lei.

"Anch'io-"

"Ferma. Fammi finir di parlare." Jimin la bloccò, Y/N gli lanciò un'occhiata perplessa ma annuì.

"Provo dei sentimenti per te Y/N... e questo non va bene."

Fu come se uno scoglio di dimensioni abnormi fosse appena caduto con violenza sulla testa della ragazza.
Quelle poche parole furono pesanti, furono dolorose, furono schiaccianti per la mente e anche per il cuore di Y/N.
Ma purtroppo... non furono una sorpresa.

"Y/N... per favore, lo sapevi già." Jimin disse tristemente, lesse tutti i pensieri della giovane ma gli bastò anche solo guardarla in faccia per capire che quelle parole per lei, furono così forti che ricevere uno schiaffo sul viso le avrebbe fatto meno male.

"Sì... lo sapevo già..." La fanciulla mormorò con voce tremante, e dentro di sé sapeva anche perché Jimin fosse sparito in quei giorni.
Il viola aveva già cominciato ad allontanarsi da lei.

"Vedi? Sveglia e intelligente, così mi piaci." Jimin disse, dopo aver letto la mente della ragazza, ma quest'ultima scosse la testa.

"Sono quasi tre mesi che ci vediamo ogni giorno, che parliamo, che ridiamo insieme... che tu mi guardi mentre io faccio i compiti, che io ti guardo mentre con la coda disegni cuori sull'acqua. Come si può cancellare tutto questo dall'oggi al domani?" Y/N domandò con la voce rotta dal pianto, Jimin avvertì una forte stretta al petto.

"Non si può. Non si può cancellare tutto questo... questi ricordi vivranno con noi per sempre. Non verranno cancellati."

"Jimin... ho passato ben undici anni della mia vita a venire su questa spiaggia. Su questa scogliera. Io-"

"Y/N, non ti sto chiedendo di non venire più qua! Puoi continuare a venire qua, sarò io che non verrò più in questo posto." Jimin mormorò e quelle parole fecero ancor più male alla fanciulla, poiché il pensiero di non veder più il viola era impossibile da sopportare per lei.

"Ma io venivo qua solo per te! Fin da piccola venivo qui solo per poter vedere te! Anche se ancora non ci conoscevamo, questo è diventato il nostro posto dal momento in cui io sono scivolata e tu mi hai salvata." La più giovane sibilò con occhi lucidi, sentiva che a breve sarebbe scoppiata in un pianto isterico, e se lo sentiva pure Jimin.

"Tesoro... sai, non mi pento di nulla. Non mi pento di averti aiutata quel giorno, non mi pento di essermi mostrato a te, mi fido ciecamente di te. Non mi pento di averti conosciuta e di certo non mi pento di aver cominciato a nutrire dei sentimenti per te. Ma non possiamo continuare a vederci tutti i giorni come abbiamo sempre fatto, spero che tu capisca."

"No che non capisco! Capisco che non possiamo stare insieme in quel senso... ma possiamo continuare ad essere amici! Possiamo continuare a vederci, a parlare..."

"Y/N no. Dovresti stare con persone della tua età... con un ragazzo che ha due gambe e che possa invitarti ad uscire con lui senza problemi. Un ragazzo che possa portarti a mangiare fuori, o che possa semplicemente passeggiare al tuo fianco. Magari non quel tipo che si chiama Hoseok, quello non lo posso proprio vedere... ma un ragazzo gentile, che dimostri di tenere a te."

"Ma io non voglio tutto questo! Io voglio continuare a stare con-"

"E io invece ti sto spiegando che non possiamo! Lo sai anche tu Y/N, tu stessa lo hai detto dentro la tua testa l'ultima volta che ci siamo visti. È surreale pensare che possa esserci un futuro tra noi. Non è possibile!"

Jimin inconsciamente alzò la voce, Y/N si ammutolì.
Era vero, lo aveva pensato.
Ricordava bene quando sei giorni fa Jimin aveva fatto quella scenata di gelosia perché Hoseok le aveva mandato un messaggio, il tritone le aveva detto di scrivere ad Hoseok che in quel momento lei si trovasse con il suo fidanzato.

Da quella frase, le rotelle nella testa di Y/N avevano cominciato a girare.
Lei stessa aveva pensato che fosse surreale, che non fosse possibile una relazione tra i due.
Ma dopo sei giorni passati a soffrire per l'assenza di Jimin, Y/N non voleva immaginare di vivere un futuro senza di lui.
Le bastava anche solo vederlo la mattina o la sera, si accontentava di questo... non voleva le passeggiate al parco o le cene al ristorante, lei voleva stare con lui.

Y/N guardò Jimin senza dire nulla, ci pensò la sua mente a comunicare al tritone quel che lei voleva dirgli.
Jimin scosse la testa, anche lui stava soffrendo in quel momento, non avrebbe mai voluto dire addio alla sua piccola umana.
Ma sapeva che era la cosa più giusta da fare: non era giusto tenere per sé quella ragazza, lei doveva vivere la sua vita sulla terraferma, e non su quello scoglio a passare quelle poche ore con lui.

"La colpa è anche mia, continuo a venire qua... continuo ad osservarti, a restare nascosto e a seguire ogni tua mossa. Non fa bene nemmeno a me, devo andare via da qui." Jimin disse a bassa voce, consapevole che avesse sbagliato nel continuare a recarsi in quel punto della spiaggia.

"Ti ricordi cosa ci siamo detti la prima volta che ci siamo incontrati?" Y/N domandò con un filo di voce, dopodiché riprese a parlare: "Io volevo essere tua amica. E tu avevi detto che volevi che io diventassi tua amica."

"Y/N-"

"Capisco che non possiamo stare insieme. Capisco anche che non possiamo restare semplici amici, io per prima non voglio restare amica della persona per cui provo qualcosa che va al di là dell'amicizia."

"Y/N, non sono una persona..." Jimin sospirò, ma l'occhiata truce che gli lanciò la ragazza lo fece ammutolire.

"Hai parlato tu, ora parlo io se permetti." La fanciulla ringhiò e il viola silenziosamente, annuì.

"Sai... mi bastava anche solo recarmi qua all'alba o al tramonto, e trascorrere quelle due ore assieme a te. Mi sarei accontentata di questo, perché è questo ciò che mi rende felice. Ma capisco che tu voglia di più e che io purtroppo quel qualcosa in più non te lo posso dare. Quindi..." Y/N fece un grosso respiro, le lacrime ormai stavano rigando le sue gote.

"Quindi accetto la tua decisione." La più piccola disse a fatica, il suo petto era scosso da singulti e la voce sempre più traballante.

"Ehi... piccola, sono io che vorrei darti di più ma purtroppo non posso. Credimi, tu mi daresti tutto ciò di cui avrei bisogno." Jimin borbottò dolcemente, ma Y/N con la testa negò.

"No. Perché ho due gambe, non ho una coda e non posso respirare sott'acqua! Non... non può funzionare. Fin dall'inizio non poteva funzionare." Y/N ripeté le ultime parole con un filo di voce.

Sapeva che non fosse possibile una relazione tra lei e Jimin, ma ammetterlo ad alta voce fu doloroso per Y/N.

"Y/N... voglio che tu sappia che non lo sto facendo solo per me stesso, ma anche per te... soprattutto per te. Ti stai privando della vita che dovresti avere, per venire qua e passare quel poco tempo con me."

"Ed è un problema? È un problema se io preferisco venire tutti i giorni qua per vederti, chiacchierare con te e stare in tua compagnia, che uscire con le mie amiche, andare a delle feste e trovarmi un ragazzo con due gambe?"

"Ehi... la vita è breve per voi umani. Dovresti viverla diversamente, e così la stai sprecando."

"No. Per me venire qui e passare del tempo con te non significa che sto sprecando la mia vita." La ragazza ribatté con rabbia, non voleva che Jimin sminuisse tutto il tempo che avevano passato assieme, per lei non era stato assolutamente uno spreco, e sperava vivamente che per il tritone fosse lo stesso.

"Y/N... sii ragionevole. Pensa al tuo futuro, io vivrò molto più a lungo di te. Credimi quando ti dico che tutto questo lo sto facendo per te."

"Allora perché ti sei mostrato a me? Perché ti sei avvicinato a me? Perché mi hai fatto innamorare di te?" La rabbia aveva ormai preso il sopravvento sulla tristezza, Y/N iniziò ad innervosirsi, ma Jimin mantenne il suo sorriso dolce.

"Ho cercato di stare lontano da te... non ci sono riuscito. Ho sbagliato, ho sbagliato tutto ma ripeto, non me ne pento affatto."

Y/N rimase in silenzio.
Sapeva che quella era l'ultima volta in cui avrebbe avuto a che fare con il bel tritone, e non si sentiva ancora pronta.
Non voleva voltarsi e andarsene, non voleva dirgli addio.
Quindi rimase lì, seduta sempre nello stesso punto in cui si era seduta tutte le altre volte.

E Jimin rimase lì con lei, anche lui in silenzio, anche lui non era pronto a dirle addio.
Y/N poco dopo sollevò lo sguardo ma non lo posò su Jimin, bensì alle sue spalle.
Il maschio seguì il suo sguardo, il sole stava calando; i due ne avevano visti di tramonti insieme, ma quello era diverso.

Quello era un tramonto bellissimo ma doloroso allo stesso tempo, dal sapore amaro.
Osservarono in silenzio quello spettacolo della natura, e solo dopo che il sole fu calato, Y/N decise di alzarsi.

Cominciava a fare buio e sapeva anche lei che doveva tornare a casa, suo padre altrimenti si sarebbe preoccupato.
Voleva voltarsi senza dire nulla a Jimin, poiché pronunciare quelle poche parole sarebbero state un duro colpo per lei.
Era certa che avrebbe sofferto, quindi Y/N si girò e Jimin, dispiaciuto la richiamò.

"Mi saluti così?"

"Non ti voglio salutare, è diverso." La risposta così fredda e cupa di Y/N fece stringere la mascella a Jimin, che non riuscì a non replicare.

"Deduco allora che tu invece ti senta pentita di avermi conosciuto." Jimin mormorò con tono sprezzante, Y/N sgranò gli occhi e si rigirò verso di lui.

"Davvero pensi questo di me?"

"No. Leggo i tuoi pensieri e so cosa vorresti dirmi... so anche cosa non vuoi dirmi ed è per questo che vuoi andartene senza salutarmi."

"Se lo sai allora... lasciami andare." Y/N mormorò, i suoi occhi si inumidirono di nuovo.

"Tu non vuoi salutarmi... ma io sì." Jimin disse severamente, fece segno a Y/N di raggiungerlo e la ragazza non se lo fece ripetere due volte.

Y/N si mosse verso di lui, si chinò; lei sapeva che Jimin avesse intenzione di baciarla.
E Jimin sapeva che lei si aspettava un bacio da lui.
Un bacio che non tardò ad arrivare; il viola afferrò il viso della fanciulla, premette le sue labbra sulla bocca di lei.

Non fu un bacio a stampo come la prima volta, Jimin mosse le sue labbra per modellarle perfettamente con quelle di Y/N, che arrossita cercò di seguire lo stesso movimento del maschio.
Con le labbra impegnate a muoversi sopra quelle della sua dolce umana, Jimin sorrise nel sentire che Y/N stesse ricambiando.
Dopodiché il tritone lambì con la lingua il labbro inferiore di Y/N che rabbrividì nel sentire la lingua così fredda e ruvida di Jimin; brividi piacevoli attraversarono il suo corpo, quella lingua picchiettò sulla cucitura delle labbra, la ragazza si ritrovò a schiuderle e Jimin ebbe la possibilità di approfondire quel bacio passionale e bagnato.

Y/N non sapeva come muoversi, non aveva mai baciato nessuno, il tritone era il primo per lei; cercò di imitare le mosse di Jimin e di far intrecciare la sua lingua a quella del maschio, Jimin sogghignò divertito, trovando i tentativi della fanciulla teneri.

Le lingue si intrecciavano e si rincorrevano peccaminosamente, formando così una danza proibita, pregna di lussuria e bisogno.
Y/N gemette e quel verso scatenò qualcosa in Jimin che, più eccitato che mai, si allontanò repentinamente da quella preda così appetitosa.

Una cosa che Y/N non sapeva e che Jimin aveva evitato di raccontarle, era che sirene e tritoni potevano davvero cibarsi di carne umana.
Jimin e la sua specie però avevano deciso di farne a meno, di nutrirsi di pesci più piccoli di loro, non potevano mangiare gli umani.
Non erano assassini, e così facendo avrebbero anche potuto attirare attenzioni indesiderate su di loro.
Y/N questo non lo avrebbe mai saputo e Jimin pensò che fosse meglio così.

"Okay... ora ti lascio andare." Jimin mormorò, cercò di non ascoltare il suo stomaco, la fame si faceva sentire e il tritone non riusciva a capire se il suo fosse un normale appetito, o un altro tipo di fame... più carnale.

Y/N annuì, stava cercando di regolare il suo respiro, il bacio di Jimin l'aveva lasciata senza fiato.
Lo squillare del telefonino catturò l'attenzione della ragazza, che si girò e si affrettò a prenderlo dalla tasca dello zaino, appena vide che era il padre rispose subito.

"Papà? Sì sì, non ti preoccupare... sto arriva-" Y/N mentre rispondeva al padre si girò verso Jimin, il vuoto colpì il suo cuore quando vide che il tritone non si trovasse già più lì.

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"Oggi non vai dalla tua seppiolina?"
Taehyung, il migliore amico di Jimin, lo punzecchiò.

Era passato qualche giorno da quando il bel tritone dai capelli celesti come il luogo da cui proveniva, aveva visto il suo amico viola recarsi nel punto in cui si era sempre spostato negli ultimi anni.
Taehyung pensò che Jimin avesse litigato con la sua bella umana, la bambina di cui il tritone gli aveva parlato spesso.

"Seppiolina?" Jimin ripeté con un sopracciglio alzato, lo strano nomignolo catturò la sua attenzione rispetto alla domanda.

"Beh... le seppioline sono così deliziose." Taehyung sogghignò.

"Come fai a dire che Y/N è deliziosa? Non l'hai mai vista."

"Anche senza vederla so già che è squisita. Tutti gli esseri umani lo sono." Taehyung ribatté tranquillamente, beccandosi un'occhiata truce da parte di Jimin.

"Anzi no, non tutti. Dipende dal tipo di sangue." Taehyung quasi subito si corresse, ragionando ad alta voce.

"Noi non ci nutriamo degli umani, Tae."

"Lo so lo so! Ma gli altri dicono-"

"Non dare ascolto a quello che dicono gli altri!" Jimin ringhiò.

Purtroppo erano presenti alcune sirene e tritoni che in passato avevano assaggiato la carne umana.
L'avevano trovata squisita, ma Jimin non ne voleva sapere nulla.
Taehyung al contrario, era sempre stato un tritone molto curioso, soprattutto riguardo il discorso dell'alimentazione, ma il viola sperava che l'amico non seguisse le orme dei loro simili.

"Stai lontano da lei." Il viola serrò la mascella, visibilmente arrabbiato. Taehyung scoppiò a ridere.

"Eddai Jimin sai che scherzo! Non proverei mai ad assaggiare la tua piccola umana!"

"Non ci dovresti nemmeno pensare." Il viola emise un basso ringhio.

"Non mi hai risposto comunque... negli ultimi giorni sei sempre qui in giro. Perché non vai più alla spiaggia? Hai litigato con la seppiolina?"

"Smettila di chiamarla così, ha un nome."

"Seppiolina è più carino."

"Si chiama Y/N." Jimin sospirò.

"Se non ti piace seppiolina posso chiamarla pesciolina." Taehyung continuò a fare di testa sua, e Jimin sapeva che provare a contraddirlo fosse come provare a combattere una battaglia persa in partenza.

"Chiamala come vuoi, basta che la lasci stare."

"Allora? Avete litigato?"

"No... ci siamo salutati. Non potevamo continuare così, lei è umana..." Jimin sospirò, continuò a nuotare per cercare il suo pranzo, Taehyung lo seguì.

"Finalmente ci sei arrivato! Era dall'inizio che cercavo di fartelo capire!"

"No! Tu dall'inizio non facevi altro che chiedermi come avrei fatto a scoparla dato che apparteniamo a due specie diverse!"

"Scusa Jimin, ma avevi davvero intenzione di stare con quell'umana? Come avresti fatto a farci sesso?"

"Tae-"

"Okay ammettiamo il caso che esiste un modo che permette ad un tritone di accoppiarsi con un umano... in fondo hanno dei buchi anche loro no?"

"Taehyung ti consiglio di-"

"Ma come avresti creato una famiglia con lei? Di certo non avresti potuto metterla incinta... o forse sì? No... impossibile, il corpo di un'umana non può contenere un piccolo tritone o una piccola sirena... a meno che l'unione tra due specie diverse non possa far venire fuori un ibrido." Taehyung continuava a ragionare a voce alta, noncurante dello sguardo gelido e spazientito di Jimin.

"Santo mare che confusione, per fortuna questa disgrazia è finita ancor prima di nascere." Ad un certo punto il tritone dai capelli blu borbottò, sollevato che l'amico avesse lasciato perdere la conoscenza con quell'umana.

"Vai all'inferno Taehyung! Quel che era nato tra me e Y/N non era una disgrazia!" Jimin sbottò alterato ma non spaventò affatto l'altro, che invece lo guardò divertito.

"Oh andiamo, prima o poi avresti sentito il desiderio di assaggiarla... e no, non intendo la sua carne. Intendo dal punto di vista sessuale. E a quel punto sarei stato davvero curioso di vedere come avresti fatto. Come ti saresti mosso. Dove avresti infilato la tua terza pinna."

"Ancora parli?"

"Parlo perché è impensabile una cosa simile! Mi stupisce il fatto che tu, mio migliore amico da... sempre? Non ricordo quanti anni sono passati da quando ci siamo conosciuti, comunque tornando al discorso: mi stupisce il fatto che tu per un attimo abbia davvero preso in considerazione di stare con quell'umana. Di morderla per farla stare sott'acqua con noi, e farle visitare casa nostra... ripeto, benedetto il mare che ci hai ripensato."

"Perché sto ancora parlando con te?" Jimin si lamentò, l'espressione era metà tra l'infastidito e l'esausto.

"Perché sono come un fratello per te e mi vuoi bene!" Taehyung esclamò mentre faceva un giravolta, spaventò così qualche piccolo pesciolino che passava indisturbato lì vicino.

"Allora sii un vero fratello e distraimi, non farmi pensare a Y/N." Jimin borbottò con tono spento.

Taehyung si bloccò.
Osservò con più attenzione i lineamenti seri e freddi del viola, un senso di colpa si depositò sul suo petto.
La creatura dai capelli celesti si affiancò a Jimin, la mano palmata accarezzò la schiena del viola.

"Scusa. Alla fine quella ragazza ha un cuore come noi... non siamo così tanto diversi." Taehyung sussurrò, un piccolo sorriso spuntò sulle labbra piene di Jimin.

"Un cuore davvero grande." Il viola sospirò.

"Avrebbe potuto tradirmi... non lo ha mai fatto. Non ha mai nemmeno pensato di farlo. È sempre stata così dolce. E pura. E vera." Jimin continuò a parlare, erano trascorsi solo quattro giorni da quando lui e Y/N si erano detti addio, ma il volto della ragazza era ben stabile nella sua mente.

"Oh dannazione... dovremmo fare un incantesimo e trasformarla in sirena. E vissero così tutti felici e contenti!" Taehyung provò a scherzare, la sua risata contagiò leggermente Jimin.

"Peccato che non siamo provvisti di questo potere." Jimin sorrise quasi malinconico, la stregoneria non era il loro campo, anche se i tritoni avevano studiato l'argomento.
Ma erano tritoni appunto, non stregoni.

I due maschi continuarono a nuotare fino a quando Jimin non si bloccò.
Una voce.
Una voce maschile che pronunciava il suo nome, una voce molto lontana ma ben udibile, catturò l'attenzione di quest'ultimo.
Il viola si girò verso Taehyung, che gli lanciò un'occhiata interrogativa.

"Lo senti anche tu?" Jimin domandò all'amico, quest'ultimo cercò di ascoltare bene, drizzò le sue orecchie allungate e tentò di focalizzarsi per bene sul suono di cui stava parlando Jimin, cercando di annullare tutti gli altri rumori di sottofondo.

"Qualcuno ti sta chiamando..." Taehyung borbottò, non appena una voce che pronunciava il nome di Jimin gli saltò all'orecchio.

"Ma non è la voce della tua seppiolina giusto? Mi sembra una voce più... maschile." Il celeste ragionò ad alta voce.

I due tritoni erano parecchio lontani dalla costa, ma il loro udito era sovrannaturale, funzionava anche a chilometri e chilometri di distanza, e Jimin riuscì ad udire perfettamente la voce dell'umano che lo stava chiamando.

"No... ma è una voce che conosco bene." Jimin mormorò, il suo sguardo divenne cupo non appena comprese chi fosse il possessore di quella voce.
Il viola lanciò un'altra occhiata a Taehyung prima di tornare indietro.

"Ehi! No fermo! Non starai mica andando laggiù vero?" Taehyung domandò preoccupato, fece per inseguirlo ma l'amico lo fermò.

"Non mi seguire!" Jimin lo rimproverò, ma Taehyung aggrottò la fronte, scocciato.

"Non è l'umana che tanto ami. Potrebbe essere una trappola, vengo con te!"

"È solo un ragazzino Tae, non ho paura di lui. Non seguirmi, è più sicuro che tu stia qui."

"Appunto! Non dovresti andare, non è sicuro!"

Jimin diede le spalle a Taehyung ma quest'ultimo afferrò l'estremità della coda del viola, bloccandolo.
Il celeste aveva una cattiva sensazione, non si dovevano fidare degli umani; se fosse stata Y/N era un altro conto, ma la voce che chiedeva di parlare con Jimin era chiaramente maschile.

Ma Jimin, essendo il testardo quale era non lo volle ascoltare; si rigirò rapidamente e Taehyung dovette mollare la presa sulla coda del viola ma non solo.
Jimin si avvicinò all'amico e spruzzò sul suo viso una piccola quantità di liquido soporifero.

Un'altra arma di cui sirene e tritoni erano provvisti oltre il veleno che producevano con i denti era questo liquido che fungeva da sonnifero, era grazie a questo che riuscivano a prendere le prede più grandi, quelle più difficili da mordere.
Jimin fece adagiare il corpo addormentato di Taehyung sul fondale marino e sveltamente nuotò fino a raggiungere la scogliera, il suo posto preferito che aveva visitato negli ultimi undici anni.

Il tritone viola nuotò più veloce che mai, noncurante del pericolo a cui stava andando incontro.

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~ Angolo Autrice ~

Dopo quasi un mese riesco a pubblicare il continuo.😭

Scusate se vi ho fatto aspettare così tanto, prima di pubblicare il continuo di Under the sea volevo avere tutta la storia pronta.
Devo ancora finir di scrivere l'ultimo capitolo ma sono sicura di riuscirci in questi giorni, perché sono ad un buon punto.
Posso dirvi però con precisione che questa mini storia avrà otto capitoli!

Poi chissà, questi capitoli potrebbero diventare di più se decidessi di scrivere degli extra in futuro, ma la cosa certa è che la storia principale sarà composta da otto parti.

Il che fa ridere dato che all'inizio la storia doveva essere una one shot, o massimo una two shot.🙈

Dato che il prossimo capitolo non è lunghissimo ho deciso di pubblicarlo direttamente domani, senza farvi aspettare troppo.

Vi pubblico questo edit per farvi capire com'è il personaggio di Taehyung in questa storia.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, a domani con il prossimo.💜
Auguro buona domenica a tutt* voi.🥰

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