🐚 02.
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Il mattino dopo Y/N non perse tempo; erano le sei, era l'alba e tra due ore sarebbe dovuta andare a scuola, eppure lei si trovava di nuovo su quella scogliera.
Si mise a sedere sul suo punto preferito, quello meno spigoloso e che le permetteva di sedersi senza stare troppo scomoda.
Guardò prima il mare, anche quel mattino calmo e sereno, e dopo lanciò una rapida occhiata al bracciale che le aveva regalato Hoseok.
Non aveva dubbi su chi avesse provocato quella grossa onda che aveva bagnato sia lei che il ragazzo, da capo a piedi.
Una volta tornati dal resto del gruppo, Hoseok aveva raccontato tutto, senza però menzionare il tentativo del bacio; Y/N ricordò di come rabbrividì quando un loro amico, Jungkook, per scherzare, disse che se l'onda era stata così grossa non poteva essere stato un normale pesce, bensì una sirena.
Ovviamente nessuno lo aveva preso in considerazione, e Y/N tirò un sospiro di sollievo per questo; noncurante dello sguardo fisso di Hoseok su di lei.
"Beh, se fosse stata davvero una sirena, questa deve essere una sirena molto dispettosa." Y/N parlò ad alta voce.
Era sola, non era presente neanche una persona in quel momento; anche se l'orario era perfetto per i pescatori, quella era una zona dove chi in passato aveva già pescato non aveva mai preso niente, e quindi quasi tutti preferivano recarsi nella parte opposta della spiaggia.
"Dispettosa e guardona." Y/N continuò, non sapeva perché stesse parlando ad alta voce, forse una piccola parte di sé, quella più speranzosa, quella che era convinta di conoscere l'identità di chi aveva provocato quell'onda, sperava di farsi sentire da quest'ultima.
E Y/N non poteva sapere che quelle parole erano davvero state udite, un sorriso divertito si distese sul viso della creatura, che ad insaputa della ragazza si trovava molto vicina al punto dove lei si era seduta.
Y/N abbassò nuovamente lo sguardo, posandolo sulla distesa d'acqua che si trovava sotto di lei.
Arcuò un sopracciglio però, quando vide qualcosa brillare al di sotto del livello.
I caldi raggi del sole, da poco sorto, rendeva ancor più luminose le acque cristalline del mare ma non solo; Y/N aguzzò la vista, si mise sull'attenti e reggendosi per bene agli scogli adiacenti, si sporse per poter vedere bene cosa stesse brillando sotto quell'acqua così limpida.
Accadde tutto in un attimo.
Un ragazzo.
Occhi e capelli di un viola intenso, pelle violacea ma due labbra carnose e rosee, un sorriso furbo stampato su di esse.
Il ragazzo era a torso nudo, Y/N non ebbe nemmeno il tempo di osservare per bene la coda violacea, la stessa che aveva visto quel giorno di tanti anni fa.
Il ragazzo saltò fuori dall'acqua come una molla, poggiò le mani sugli scogli per aumentare lo slancio e raggiungere la fanciulla che pietrificata, sentì sia il suo respiro sia il suo battito del cuore, bloccarsi.
E in meno di un secondo, le labbra fredde, ma morbide di quel ragazzo misterioso con la coda di pesce, si posarono su un'incredula Y/N che rimase immobile come una statua.
La creatura ritornò da dove era spuntata, con gli occhi sgranati Y/N riconobbe la coda, violacea con le squame tinte di tutte le sfumature del viola.
"Oddio-" Y/N si alzò in piedi, stupita.
Non solo adesso aveva la certezza che le sirene esistevano.
Non solo aveva appena scoperto che quella sirena in realtà, era un esemplare maschile, non sapeva come chiamarlo, nella sua mente lo definì un tritone.
Non solo quella creatura aveva il viso più bello che lei avesse mai visto.
Ma quella creatura aveva anche rubato il suo primo bacio.
"Che cosa..." Y/N in un primo momento rimase interdetta, si toccò le labbra incuriosita, quel bacio era stato freddo, ma caldo allo stesso tempo.
Si guardò attorno allarmata, ma tirò un sospiro di sollievo quando si accertò che davvero non fosse presente nessuno.
E probabilmente la creatura lo sapeva, altrimenti non si sarebbe mai rivelata in quel modo.
Ancor più incuriosita Y/N si chinò; voleva rivederlo, sapeva che lui fosse lì.
Che si stesse nascondendo tra quelle acque, a quel punto la fanciulla pensò anche che lui l'avesse osservata nei giorni precedenti.
E ormai non aveva alcun dubbio, era stato lui ad aver provocato quella gigantesca onda, ieri sera.
"Dove sei andato..." Y/N sussurrò, con gli occhi spalancati osservò accuratamente quell'infinita distesa azzurrina.
"Non sono un guardone."
Y/N sobbalzò.
Si girò nel punto da cui era provenuta quella voce, una voce soave, dolce, gentile; il cuore batté più forte quando lo vide.
Solo la testa spuntava dalle acque, cercava di restare ben nascosto; la fanciulla si avvicinò.
"Parli la mia stessa lingua..." Y/N notò.
Troppo concentrata sulla figura della creatura misteriosa, la ragazza posizionò male un piede e rischiò di inciampare.
Grazie ai suoi pronti riflessi, la fanciulla evitò una brutta scivolata e riuscì a reggersi ad un altro scoglio appena in tempo.
"Attenta a dove metti i piedi piccola, non vorrai mica scivolare di nuovo?" La creatura la avvertì, uno sguardo serio fece dissolvere il sorriso che aveva fino a qualche secondo fa.
"Eri tu..." La ragazza mormorò a bassa voce, la creatura sorrise.
Y/N si avvicinò ancora un po', soddisfatta di aver raggiunto il punto in cui quel ragazzo si trovava, si chinò.
"So che se scivolassi di nuovo, tu mi aiuteresti come hai fatto anni fa."
"Come fai ad esserne così sicura?" Il ragazzo la prese un po' in giro, Y/N gonfiò le guance.
"Mi hai salvata quando ero piccola... anche se avessi gridato e chiamato mio padre, lui probabilmente non sarebbe riuscito ad arrivare in tempo. Se sono viva è grazie a te." Y/N guardò con riconoscenza il ragazzo dai capelli viola, che lentamente si accostò.
Adesso che era più vicino, la fanciulla poté osservare con più attenzione il viso di quella creatura.
I capelli erano di un viola brillante, così come i suoi occhi, piccoli ma furbi.
Le labbra erano carnose e rosee, Y/N poteva confermare che fossero anche morbide, ma molto fredde.
La pelle era pallida, agli angoli degli occhi erano presenti delle squame violacee che si estendevano fino alla punta delle orecchie.
"Sei tu quella dispettosa, sai?" Il ragazzo parlò, Y/N aggrottò le sopracciglia.
"Dispettosa? Perché?"
"Mi chiedi perché? Ieri sera hai portato quel bipede qua, nel nostro posto. Sei stata davvero irrispettosa mia cara." Il ragazzo arricciò il naso, infastidito quando ricordò Hoseok e il suo tentativo di baciare la sua piccola umana.
"Nostro posto...?" Y/N ripeté con le guance in fiamme.
"Dovevo essere io a prendere il tuo primo bacio. Non quell'umano che non sa neanche apprezzare il posto che ami di più."
"Cosa? Hoseok apprezza questo posto! E poi aspetta..." Y/N si bloccò, come faceva quel ragazzo a sapere che quello di prima, fosse il suo primo bacio?
"Come fai a sapere che quello fosse il mio primo bacio?" La fanciulla diede vita al proprio pensiero, la creatura sconosciuta sorrise maliziosamente.
"Me lo hai detto tu." Lui ribatté, un'espressione perplessa si dipinse sul viso di Y/N.
"No, io non ti ho detto niente."
"Non me lo hai detto direttamente, ma ieri sera lo hai pensato." Il ragazzo spiegò e a quel punto Y/N capì.
Sa leggere nel pensiero...
La fanciulla ragionò dentro di sé, ricordò di come fosse agitata la sera prima, nell'istante in cui Hoseok si era avvicinato a lei per baciarla.
Mentalmente Y/N non aveva fatto altro che ripetere che quello sarebbe stato il suo primo bacio, e che sarebbe stato un bacio magico visto che si trovavano nel suo posto preferito.
"Esatto, so leggere nel pensiero... è stato comunque perfetto, no?"
Y/N arrossì quando capì che quel ragazzo si stesse riferendo al bacio che lui le aveva rubato poco prima.
"Non ti conosco nemmeno, non puoi baciarmi senza-"
"Mi chiamo Jimin. Comunque sono molto geloso, ti ho vista crescere in questi anni, mi sono affezionato a te... quindi tu tesoro mio, non puoi venire qua con un altro umano. Vuoi farmi arrabbiare?"
Y/N studiò i lineamenti di Jimin, era ovvio che il ragazzo stesse scherzando, eppure avvertì comunque il viso scaldarsi e le gambe tremare per quelle parole.
"Come fai a parlare la mia lingua?" Y/N evitò di rispondere alla piccola scenata di gelosia di Jimin, fece una delle tante domande che avrebbe voluto porre alla creatura.
"Io e la mia specie vi studiamo. Come voi umani studiate l'oceano e tutto quel che si nasconde al suo interno, noi studiamo voi umani, le vostre usanze, le vostre lingue. Davvero pensate di essere le uniche forme di vita intelligenti in questo mondo?"
"No io... wow, quindi... non ci sei solo tu? Siete in tanti?" Y/N domandò, sempre più incredula ma anche incuriosita.
Jimin si avvicinò ancora di più, posò le mani sugli scogli, Y/N abbassò lo sguardo e le notò.
Queste erano palmate, sembravano le zampe di un anfibio, erano ben lontane dal somigliare a due mani umane.
Jimin accostò sempre più il viso a quello della ragazza, quest'ultima rimase immobile, ma percepì le gote diventare sempre più brucianti.
"C'è tutto un mondo da scoprire laggiù, piccola." Jimin sussurrò, Y/N quasi si perse all'interno di quelle iridi così viola e brillanti.
"Non hai paura di me?" Y/N sussurrò con voce tremante, Jimin sogghignò.
"Dovrei farti la stessa domanda. Tu non hai paura di me?"
"Perché dovrei avere paura di te?"
"Bene, allora perché io dovrei avere paura di te?" Jimin controbatté con la stessa domanda, ma Y/N si affrettò a rispondere.
"Perché se qualcuno ti vedesse... potrebbe catturarti." La ragazza spiegò, una nota di tristezza si riversò nella sua espressione e nella sua voce.
La risposta fece incupire il viso di Jimin.
Il ragazzo ritornò in acqua, mise distanza tra lui e Y/N e la fanciulla comprese che forse, con quella risposta lo aveva spaventato.
Ma qualche secondo dopo la testa viola di Jimin fece capolino dal livello del mare.
"So che mi hai visto quel giorno. So leggere nel pensiero, e anche se eri piccola eri già molto sveglia e intelligente. Avevi sentito le mie mani su di te... e dopo avevi visto la mia coda. Avevi capito cosa fossi, e non lo hai detto a nessuno. Eri solo una bambina, eppure avevi deciso di mantenere il silenzio... mi hai protetto."
Y/N si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore.
Jimin aveva ragione, lei sapeva benissimo cosa fosse... lo aveva sempre saputo.
E aveva sempre mantenuto il silenzio, poiché sapeva che se suo padre avesse saputo l'esistenza di una creatura come Jimin, la tranquillità per lui e la sua specie sarebbe finita.
"E anche ieri sera, quando quell'umano ha chiesto cosa fosse successo, tu avresti potuto rispondere... e invece gli hai detto di tornare indietro." Jimin si avvicinò nuovamente a Y/N, un sorriso gentile apparve sul suo volto.
"Mi fido di te, Y/N."
Quelle parole ebbero il potere di scaldare il cuore della ragazza, era lieta di sapere che quella creatura si fidasse di lei, così tanto da mostrarsi, ne era davvero onorata.
Mentalmente però Y/N si chiese come facesse Jimin a conoscere il suo nome, pensò che forse lo avesse udito ieri sera mentre lei parlava con Hoseok, ma quest'ultimo le tolse subito il dubbio.
"No, non ho scoperto il tuo nome ieri sera mentre origliavo la conversazione tra te e quell'umano... tuo padre ha sempre avuto un tono di voce molto alto quando ti chiamava e ti rimproverava perché ti allontanavi troppo dal punto in cui si trovava lui." Jimin rispose alla domanda nata nella mente di Y/N.
La fanciulla sgranò gli occhi, comprese che quella creatura l'aveva sempre osservata, magari dal giorno in cui l'aveva salvata, undici anni fa.
"Sai perché mi allontanavo sempre?" Y/N sussurrò, Jimin sorrise.
"Perché volevi rivedermi."
Y/N annuì, avvertì il suo cuore palpitare più forte.
Lo aveva finalmente trovato.
E non immaginava che potesse essere così bello e socievole, aveva sempre pensato che queste creature fossero intimorite, spaventate dagli esseri umani.
"E tu invece, non hai paura di me?" Jimin fece tornare Y/N con i piedi per terra, ripeté la stessa domanda di prima. La ragazza inclinò leggermente la testa di lato.
"Rispondo nello stesso modo di prima, perché dovrei avere paura di te?"
Nell'esatto momento in cui Y/N finì di parlare, gli occhi viola di Jimin scintillarono, le squame presenti agli angoli sembrarono muoversi, la fanciulla osservò completamente rapita i lineamenti della creatura.
"Ti ho detto che la mia specie studia gli umani... potrei rapirti."
"Se tu avessi voluto rapirmi lo avresti già fatto anni fa." Y/N sbuffò, sapeva che Jimin non avesse cattive intenzioni.
Il maschio sorrise sardonico, si accostò nuovamente alla figura della giovane.
"E se... ti dicessi che la mia specie si nutre di voi umani?" Jimin aprì la bocca e mostrò una fila di denti appuntiti, erano parecchio aguzzi e Y/N deglutì un po' agitata.
"Io... penso che se avessi voluto mangiarmi, lo avresti già fatto." La fanciulla disse a bassa voce, doveva ammettere a sé stessa che quei denti sembravano essere così appuntiti da riuscire a strappare la carne dal corpo senza alcun problema, ma Y/N voleva fidarsi di Jimin.
E infatti, quest'ultimo ridacchiò divertito.
"Una bambina così intelligente... ma ammetto che mi piacerebbe mangiarti, sembri così deliziosa."
Y/N deglutì ancora quando vide la lingua viola fare capolino dalle labbra del maschio, Jimin si leccò il labbro inferiore guardando con malizia la piccola umana che aveva osservato per anni.
Y/N strinse le cosce, non poté fare a meno di pensare a quanto fosse bello quell'esemplare maschile di sirena.
"Tritone. Sono un tritone... e ti ringrazio piccola, anch'io penso che tu sia molto bella."
Il viso di Y/N quasi prese fuoco.
Si rialzò, un'espressione indispettita prese spazio sul suo viso.
"Non è giusto! Dovresti smetterla di leggermi nel pensiero!" La ragazza si lamentò.
"Perché?" Jimin scoppiò a ridere e Y/N si ritrovò a pensare a quanto fosse carina la sua risata.
"Oh piccola, sicuramente sei più carina di me quando ridi."
"Lo hai fatto di nuovo!" Y/N spalancò la bocca, Jimin rise ancor più forte, i suoi occhi si restrinsero formando così due piccole fessure.
"Scusa! Non lo faccio apposta! Non so controllarmi."
Y/N sorrise, diede una veloce occhiata al suo cellulare per vedere che ore fossero.
Sbiancò quando vide che era tardi, e che suo padre le avesse già mandato due messaggi.
"Devo andare..." La fanciulla mormorò con tono triste, Jimin annuì.
"Scuola?"
"L'avete anche voi?"
"La scuola? No... non dobbiamo studiare per andare a lavoro e guadagnare soldi per vivere. Su questo voi umani siete molto più avanti di noi."
"Però... in qualche modo studiate. Studiate noi." Y/N ragionò ad alta voce, Jimin sogghignò.
"Studiamo gli esseri che possono risultare dei nemici per noi. Sai... per essere preparati ad un eventuale scontro." Il maschio spiegò.
Y/N annuì debolmente, non le piaceva l'idea che delle persone potessero fare del male ad una creatura così dolce e gentile.
E come Jimin, sicuramente c'erano tante altre sirene e tritoni che meritavano di vivere serenamente, in totale tranquillità.
La fanciulla si ripromise a sé stessa che avrebbe fatto di tutto, per proteggere Jimin.
"Io non sono tua nemica... anzi, vorrei essere tua amica." Y/N disse timidamente, Jimin la trovò adorabile.
"Anch'io voglio che tu sia mia amica."
Il sorriso di Y/N si allargò nel sentire le parole del ragazzo.
Perché alla fine questo era Jimin... un ragazzo, molto carino e alla mano.
Aveva solo una coda di pesce al posto delle gambe, tutto qui.
"Allora... tornerò!" Y/N disse mentre si apprestava a tornare indietro, Jimin annuì.
"Ti aspetto."
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E come aveva promesso, Y/N era tornata da Jimin ogni giorno.
Non che avesse cambiato le sue abitudini, era solita andare su quella scogliera, con la sola differenza che ora andava lì sia la mattina all'alba, sia la sera al tramonto.
E Jimin ovviamente non si nascondeva più come gli anni passati, appena era certo che non fosse presente nessun'altro umano all'infuori di Y/N, il tritone sbucava fuori e salutava la fanciulla con quel viso a dir poco etereo.
E parlavano, parlavano, parlavano tanto, per ore; Y/N era euforica, era curiosa e non vedeva l'ora di sapere tutto della vita del ragazzo.
E Jimin era felice di trascorrere quel tempo assieme a quell'umana a cui si era involontariamente affezionato nel corso degli anni.
"Non vedo l'ora che arrivi l'estate, così posso fare un tuffo in acqua anch'io!" Y/N raccontò a Jimin, ma quest'ultimo arricciò il naso, poco convinto.
"D'estate la spiaggia si riempie di persone... è raro che venga qua in quei tre mesi." Jimin spiegò, Y/N sporse il labbro inferiore.
"Dai... non vedo l'ora di fare una nuotata con te, ora non posso. Fa troppo freddo, morirei congelata."
"Oh, la mia piccola Y/N vuole fare il bagnetto con me?" Jimin la punzecchiò, le guance della ragazza divennero più scure.
"Parlavo di fare solo una nuotata!" La fanciulla esclamò arrossita.
"E io non vedo l'ora di nuotare assieme alla mia umana preferita." Jimin fece l'occhiolino a Y/N, dopodiché si sdraiò sul livello dell'acqua per poi fare una giravolta e tornare vicino alla ragazza, che incantata guardava il tritone fare capriole e piroette sott'acqua.
"No sul serio, vorrei farti vedere così tante cose." Jimin disse non appena tornò su.
"Jimin, ti voglio ricordare che posso stare in apnea per tipo... trenta secondi?"
"Solo trenta secondi? Un po' debole tesoro." Jimin prese in giro la fanciulla, che sbuffò.
"Dai scherzo... lascia fare a me, ho un qualcosa che può aiutarti a stare sott'acqua per più tempo."
"Davvero?" Y/N domandò incredula, Jimin annuì.
"Non vedo l'ora!" La ragazza esultò.
"Anch'io... ma ora dovresti finire quegli esercizi di matematica che ti sei portata dietro. Hai gli esami quest'anno, giusto?"
"Incredibile, sei quasi più informato tu di me riguardo la mia vita scolastica." Y/N aggrottò la fronte, ma un sorriso divertito occupò le sue labbra.
Jimin rise mentre guardava la più piccola prendere il quaderno con gli esercizi da fare e il diario di scuola.
Non era la prima volta anzi, la ragazza spesso si portava i compiti dietro e li svolgeva più che volentieri seduta su quello scoglio, sotto lo sguardo gentile del bel tritone.
Ad un certo punto la notifica di un messaggio in arrivo attirò l'attenzione dei due.
Y/N lesse mentalmente il nome di Hoseok, e Jimin si accigliò ricordando benissimo l'umano che ci aveva provato con la sua ragazza.
"Chi è?"
"Sai benissimo chi è." Y/N sospirò.
"Sì lo so. Ancora non lo hai bloccato?"
"Jimin! Guarda che Hoseok è un mio amico."
"Un amico che ci prova costantemente con te. Quello settimane fa ha cercato di baciarti, o per caso lo hai dimenticato?"
"Tu hai per caso dimenticato che settimane fa hai rubato il mio primo bacio?" Y/N alzò un sopracciglio.
Non avevano più parlato di quel bacio.
Durante quelle settimane i due si erano conosciuti sempre di più, era nata una bell'amicizia ma Y/N si era sempre chiesta il motivo di quel bacio.
Non che le fosse dispiaciuto ricevere il suo primo bacio da un tritone così bello e affascinante, ma le dispiaceva che Jimin non avesse più toccato l'argomento, come se quel bacio tra loro due non fosse mai avvenuto.
"Non potrei mai dimenticarlo, ho messo gli occhi su di te non appena ti ho vista, per questo non voglio che tu dia troppa confidenza ad un umano che pensa che tu sia single. Digli che sei occupata."
La risposta di Jimin colse alla sprovvista Y/N.
Sapeva che Jimin fosse geloso, il tritone aveva dato prova della sua gelosia più volte nelle settimane precedenti, ma non aveva ancora mai definito il loro rapporto.
"Jimin... Hoseok è un mio amico. E non ti devi preoccupare, lui mi ha chiesto di uscire e io ho rifiutato." La fanciulla ammise.
Non aveva detto nulla a Jimin, ma Hoseok il giorno dopo il suo compleanno aveva chiesto a Y/N di uscire, il ragazzo aveva proposto anche di tornare sulla spiaggia, sapendo quanto la più bassa amasse quel luogo, eppure quest'ultima aveva rifiutato.
Il fatto era che da quando Y/N aveva conosciuto Jimin, non aveva fatto altro che pensare a lui.
Aveva sempre avuto una piccola cotta per Hoseok, eppure le era bastato scambiare qualche parola con l'affascinante tritone quella mattina, per dimenticarsi completamente di Hoseok e dedicarsi appieno alla conoscenza con la creatura marina.
E Y/N sapeva che tutto questo era stupido, era surreale; Jimin era un tritone, abitava nei fondali marini, non poteva esserci un futuro tra lui e lei.
Ma la ragazza aveva preso questa decisione, non poteva uscire con Hoseok se la sua mente era totalmente occupata da Jimin.
Non era giusto, né nei confronti di Hoseok e nemmeno per sé stessa.
"Lo so che non sei uscita con lui, ma lui continua a mandarti messaggi! È insistente, se tu lo bloccassi lui non ti romperebbe più le scatole!" Jimin fece i capricci come un bambino, Y/N dovette trattenersi poiché stava per scoppiare a ridere in faccia al viola.
"Guarda che i suoi messaggi non mi rompono le scatole... mi chiede dei compiti, dei miei interessi, mi chiede cosa sto facendo in questo momen-"
"Digli che adesso ti trovi con il tuo fidanzato." Jimin sbuffò geloso, Y/N si morse il labbro inferiore.
"Quindi sei il mio fidanzato? Da quando?" La fanciulla volle prendere in giro il tritone, ma quest'ultimo ribatté senza batter ciglio.
"Te l'ho detto. Da quando ti ho vista per la prima volta." Jimin rispose con estrema serietà, Y/N sgranò leggermente gli occhi.
La ragazza si chiese dentro di sé se fosse possibile, se lei e il tritone potessero stare effettivamente insieme, Jimin lesse il suo pensiero e comprese che forse era stato troppo impulsivo con quella risposta.
La ragazza era umana, aveva una sua vita sulla terraferma, aveva suo padre, la scuola, stava studiando per entrare all'università... Jimin sarebbe stato solamente un ostacolo per lei.
"Lascia perdere, dimentica quel che ho detto." Il tritone mormorò cupamente, Y/N sgranò ancor di più gli occhi.
"Come posso-" Y/N si bloccò non appena vide Jimin darle le spalle e sparire sott'acqua.
La fanciulla rimase lì, in attesa che il tritone tornasse a galla, ma il maschio non si fece rivedere e passata mezz'ora, Y/N decise di tornare a casa, certa che lo avrebbe rivisto il giorno dopo.
Ma il mattino dopo Jimin non si trovava lì, ad aspettarla nello stesso punto in cui si erano dati appuntamenti da mesi.
La ragazza capì che la conversazione di ieri avesse disturbato in qualche modo il tritone, in fondo era la prima volta che parlavano del loro rapporto.
Involontariamente Y/N aveva pensato come potesse essere possibile una relazione tra loro due che andasse al di là dell'amicizia, e a giudicare dal comportamento di Jimin, la fanciulla dovette dedurre che non fosse rimasto felice del suo pensiero.
Se Y/N avesse potuto, avrebbe mollato tutto per stare con lui.
Ma sarebbe stato impossibile, come avrebbe fatto a seguirlo?
Lei aveva un paio di gambe, non poteva vivere sott'acqua... come lui non avrebbe potuto vivere sulla terraferma.
La ragazza rimase in attesa del suo arrivo, Jimin non si mostrò ma lei continuò a restare seduta per almeno un'ora e mezza.
Andò via, solo perché doveva andare a scuola... quella sera sarebbe tornata e sperava di vedere il tritone per poter parlare chiaramente con lui.
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Quella sera, come le precedenti settimane, Y/N ritornò nello stesso punto.
Sospirò quando vide che di Jimin non fosse presente nemmeno l'ombra, il mare era calmo... troppo calmo. Sembrava che non ci fosse nessuno.
"So che sei qui... per favore, vieni fuori. Fatti vedere." Y/N mormorò con un filo di voce, certa che Jimin la stesse sentendo.
Il tritone nei giorni passati aveva spiegato alla fanciulla di avere un udito molto sensibile rispetto agli umani, poteva sentire le voci delle persone o i suoni a miglia di distanza.
"Mi avevi promesso che quando avrebbe fatto più caldo avremmo nuotato insieme! Quindi sei uno che non mantiene le sue promesse." La ragazza tentò di provocare una reazione nel tritone, una reazione che però non arrivò mai.
Y/N si morse il labbro inferiore, era dispiaciuta.
Ormai la creatura faceva parte della sua quotidianità, ogni giorno cominciava con lui e finiva sempre con lui.
La fanciulla non desiderava altro che arrivare al tramonto per rivederlo, e aspettava le sei del mattino per poter cominciare la giornata dandogli il buongiorno.
Il fatto che quel giorno Jimin si stesse nascondendo come faceva prima di mostrarsi a lei, fu per Y/N come ricevere una pugnalata al cuore.
Perché Y/N sapeva che lui si trovasse lì, vicino a lei.
Se non si mostrava voleva dire che non si fidava di lei, e questo la faceva soffrire poiché nelle settimane passate a conoscersi la fanciulla aveva mostrato più volte a Jimin che potesse fidarsi ciecamente di lei.
Y/N si guardò intorno, non c'era nessuno; allora la ragazza prese un respiro bello profondo e tirò fuori ciò che sentiva in quel momento.
"SEI UNO STUPIDO JIMIN!" La ragazza gridò, dopodiché indispettita tornò indietro.
Jimin inarcò un sopracciglio, guardò la figura di Y/N allontanarsi.
Non si trovava molto distante da lei, se Y/N non era riuscita a vederlo era solo perché il tritone era ricorso alla tecnica di mimetizzazione, la sua pelle, i suoi capelli e la sua coda avevano assunto le stesse tonalità del fondale marino.
Per un attimo Y/N pensò di scivolare apposta per fare in modo che Jimin venisse fuori per aiutarla.
Ma comprese anche lei quanto fosse stupida quell'idea, anche se era certa che Jimin si trovasse lì e che la stesse osservando, era meglio non rischiare.
Se Jimin aveva bisogno di tempo, allora Y/N glielo avrebbe dato.
Con facilità la ragazza scese dalla scogliera, ignara che una persona la stesse aspettando sulla spiaggia.
"Chi è Jimin?"
Il cuore di Y/N si fermò.
La giovane alzò lo sguardo, incrociò quello curioso di Hoseok, si chiese come avesse fatto a non vederlo prima, eppure si era girata e aveva controllato l'area circostante prima di gridare quelle parole.
"Cosa- cosa ci fai qui?" Y/N balbettò intimorita, guardò il punto in cui si trovava Hoseok e poi la scogliera da dove era appena scesa.
Rifletté dentro di sé, la figura del maschio era stata nascosta dagli scogli.
"Volevo farti una sorpresa e sapevo che ti avrei trovata qui... anche se a giudicare dalla tua faccia, la sorpresa non è stata gradita." Hoseok sorrise un po' a disagio.
Dalla sera del compleanno, i due si erano piano piano allontanati.
Anche se non era riuscito a baciarla a causa della doccia improvvisa, Hoseok aveva pensato di essersi finalmente avvicinato alla ragazza, soprattutto grazie al dolce momento in cui le aveva dato il bracciale.
Ma quando il giorno dopo il più alto invitò Y/N ad uscire con lui, quest'ultima con una scusa rifiutò.
Hoseok non si fece un grosso problema, e qualche giorno dopo provò a chiedere di nuovo a Y/N di uscire con lui, ma la fanciulla rispose allo stesso modo.
Il maschio aveva notato che la ragazza rispondesse ai suoi messaggi in un modo più freddo rispetto a come gli aveva sempre risposto, e comprese che l'interesse da parte di Y/N nei suoi confronti fosse completamente assente.
Anche se Hoseok nutriva numerosi dubbi al riguardo, ricordava di come la ragazza prima rispondesse ai suoi messaggi con più entusiasmo e trasporto.
"Oh... ma no, cosa dici? Mi hai fatto davvero una bella sorpresa!" Y/N si affrettò a rimediare. Sorrise, fingendosi contenta della presenza di Hoseok.
"Davvero? Scusami se sono venuto qua senza avvisarti prima... mi hai detto che è il tuo posto preferito, e ero curioso di vederlo alla luce del giorno. Con te, ovviamente." Hoseok sorrise dolcemente.
Non si era dimenticato di aver visto la ragazza gridare quelle parole, poco fa.
Era curioso, si chiese mentalmente se Y/N avesse un fidanzato, magari era per questo che ultimamente si era allontanata da lui.
Ma qualsiasi cosa avesse con questo tipo di nome Jimin, Hoseok pensò che le cose tra i due non andassero bene.
"Già... però inizia a fare buio, quindi-"
"Ma no, il sole non è ancora tramontato... restiamo qualche altro minuto, sono certo che il tramonto da questo punto della spiaggia è magico." Hoseok notò quanto la ragazza fosse a disagio, la sua agitazione era evidente nei suoi occhi, ma il maschio ormai era qui e non voleva lasciarsi scappare quest'occasione.
Y/N deglutì nervosa, non le piaceva molto l'idea di osservare il tramonto con un ragazzo che non era Jimin.
Soprattutto nel loro posto, okay non si trovavano sugli scogli, ma la spiaggia era quella... e qualcosa le diceva che il tritone fosse poco lontano da loro, e che li stesse guardando.
E questo disturbava parecchio la fanciulla, che scosse nuovamente la testa.
"Ho troppo freddo, sicuramente il tramonto sarà bellissimo da vedere ma... meglio fare un altro giorno, magari quando farà un po' più caldo. No?" Y/N si strofinò le braccia e batté i denti per far capire ad Hoseok che stesse gelando.
Erano passate settimane dal suo compleanno, e anche se faceva ancora freddo la notte, il giorno si stava abbastanza bene, ma Y/N sperava che Hoseok le credesse.
Hoseok invece fece una cosa che Y/N, non aveva messo in conto.
Il maschio si avvicinò a lei e la abbracciò; Y/N si irrigidì completamente, non si aspettava che Hoseok potesse fare una cosa simile.
A quel punto si ritrovò a pregare che Jimin non li stesse osservando.
Non significa niente questo abbraccio... non significa un cavolo di niente!
Y/N ripeté dentro di sé e internamente sapeva bene che quelle parole così tanto pensate non fossero per lei stessa, ma per il geloso tritone.
"Avresti potuto dirmelo subito... ci penso io a scaldarti." Hoseok sorrise, strinse la presa sul corpo più piccolo ed esile della ragazza, Y/N deglutì, pietrificata.
"Oh, guarda Y/N! È davvero uno spettacolo mozzafiato!" Hoseok fece voltare la fanciulla, e continuando ad abbracciarla da dietro entrambi guardarono il sole calare dietro le acque cristalline.
Lo spettacolo realmente mozzava il fiato, tutte le sfumature dell'arancio dipingevano quel cielo puntellato da qualche nuvola, il sole era una piccola palla di fuoco che scaldava lievemente il livello del mare, e i visi dei due giovani.
Hoseok, essendo dietro Y/N non poté vedere l'espressione spenta della ragazza.
Quel tramonto era bellissimo, ma Y/N era solita ammirarlo con Jimin.
Quello era il loro posto, quello doveva essere il loro momento; non avrebbe mai voluto vederlo con Hoseok.
"Y/N... perché stai piangendo?" Hoseok si sporse e sobbalzò quando vide gli occhi lucidi della più bassa, sciolse subito l'abbraccio per affiancarsi a lei e accertarsi che stesse bene.
Y/N si sfiorò gli angoli degli occhi, non si era nemmeno resa conto che avesse cominciato a piangere.
Si girò e si sfregò rapidamente gli occhi, evitando di farsi vedere da Hoseok.
Hoseok aggrottò la fronte, non comprese il motivo di quelle lacrime; si chiese se avesse fatto qualcosa di sbagliato, ma ci rifletté sopra e non trovò niente che potesse fargli capire la reazione di Y/N.
Poi, dopo aver lanciato un'occhiata al tramonto di fronte a loro, ingenuamente Hoseok credette di aver trovato la soluzione.
"Oh... non mi dire, ti sei commossa? Sei così dolce." Hoseok sussurrò, accarezzò con tocco gentile i capelli della ragazza, che dentro di sé ripeteva di come il maschio non avesse capito un bel niente.
"Y/N..." Hoseok si chinò, accostò il viso a quello della ragazza e da qualsiasi prospettiva la si guardasse, sembrava proprio che il maschio avesse intenzione di baciare la più bassa.
E fu lì che Jimin non resistette più.
Una violenta ondata, più grossa di quella che aveva provocato la sera del suo compleanno, raggiunse il bagnasciuga e si abbatté su Hoseok, e di conseguenza anche su Y/N.
Il tritone fin dall'inizio si era ripromesso di non intervenire; sapeva che quell'umano avesse dei sospetti, non solo quel giorno dopo aver sentito Y/N esclamare quelle parole, ma già dalla sera del suo compleanno.
Per la propria sicurezza Jimin sarebbe dovuto andare via, non restare lì nascosto ad osservare ogni mossa di quell'umano insopportabile.
Ma Jimin non ce l'aveva fatta.
Era arrabbiato.
Era terribilmente geloso.
Quello era il loro posto, quello era il loro tramonto.
E quella era la sua ragazza.
Anche il tritone aveva capito che Y/N si sentisse a disagio in quel momento, aveva letto ogni pensiero nato nella mente della fanciulla, eppure quell'umano era stato così egoista da fregarsene.
Jimin aveva ovviamente letto la mente di quel bipede, sapeva che il maschio avesse compreso il nervosismo di Y/N, ma aveva deciso di fregarsene totalmente.
"E CHE CAZZO-" Hoseok si lamentò, al contrario di Y/N, che aveva capito perfettamente che Jimin fosse arrabbiato.
"Non è possibile, il mare è calmissimo! Qui c'è qualcosa che provoca apposta queste onde gigantesche!" Hoseok esclamò irato, zuppo dalla testa ai piedi.
"Non è così calmo il mare... deve essere stato il vento." Y/N provò a coprire il gesto impulsivo di Jimin, anche se lei stessa sapeva che quella fosse una cavolata, quella sera non tirava vento.
"Y/N per favore... non c'è neanche un filo d'aria."
"Esagerato."
"Okay ci sarà una leggera brezza, ma il vento non è così forte da provocare quell'onda enorme! Qui qualcosa o qualcuno-"
"Vieni a casa mia!" Y/N esclamò, non voleva sentire il continuo del discorso di Hoseok, non voleva neanche pensare all'eventualità che Hoseok potesse capire chi si nascondesse realmente dietro quelle onde.
"Cosa? A casa tua?" Le parole di Y/N catturarono completamente l'attenzione del ragazzo, e non solo la sua.
Y/N non poté vedere lo sguardo cupo e glaciale di Jimin, ma percepì ugualmente numerosi brividi scorrere lungo tutto il corpo, era certa che in quel momento il tritone la stesse guardando con occhi severi e critici.
"Sì a casa mia... così ci asciughiamo per bene. Abito qua vicino, tu invece abiti molto più lontano... non posso farti fare tutta quella strada in queste condizioni."
Hoseok accettò immediatamente, grato per la disponibilità di Y/N e pure contento di passare del tempo a casa sua.
Non era consapevole della presenza del padre, a differenza di Y/N, che lo ripeté mentalmente e questa volta era certa che quel pensiero, non fosse per lei.
Non saremo soli, ci sarà mio padre a casa.
Jimin lesse il pensiero di Y/N e quel peso che avvertiva all'altezza del petto si sgonfiò, riprese a respirare normalmente, con più sollievo.
Ma il tritone sapeva che avrebbe dovuto tenere gli occhi aperti, quell'umano non lo convinceva per nulla.
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