🐚 01.

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"Papà papà! Guarda cosa ho trovato!"
La bambina mostrò al padre una conchiglia di grosse dimensioni, questa era più grande della sua manina. Di un bianco perlaceo, Y/N la guardava come se avesse appena trovato un prezioso tesoro.

"Oh amore, ma è bellissima." Il papà sorrise dolcemente alla piccola.

"È la conchiglia più grossa di sempre! Ne voglio trovare altre così!" La bambina esultò allegramente e senza attendere la risposta del papà, corse subito verso il punto in cui aveva trovato quella grossa conchiglia, desiderosa di trovarne altre come quella, magari anche più grandi.

"Y/N però non ti allontanare troppo! Resta qua vicino!" L'uomo urlò un po' preoccupato, la giornata era comunque quasi volta al termine, e anche se quel giorno la spiaggia non era tanto affollata, il papà non si sentiva sicuro a lasciar scorrazzare liberamente la bambina.

"Sei troppo apprensivo con lei. Stai tranquillo, tanto resterà qua, nei paraggi." La donna mormorò.

"Non ne posso fare a meno... soprattutto da quando è morta sua madre." L'uomo sospirò, ricordi dolorosi tornarono alla mente ma quest'ultimo tentò di scacciarli via.

"Stai facendo un ottimo lavoro con lei. Lo sai vero?" La giovane donna sussurrò, accarezzò dolcemente la schiena del compagno, consapevole di quanto avesse sofferto per la morte della moglie, avvenuta cinque anni prima a causa di un tragico incidente.

"Sono sempre a lavoro. E ogni volta Y/N resta con la babysitter... potrei fare di più. Non sto facendo abbastanza."

In quell'attimo di distrazione, mentre il papà di Y/N parlava con la sua nuova fidanzata, la bambina inconsciamente si allontanò un po' troppo dal punto in cui si trovavano gli adulti.

La piccola aveva solo sette anni, ma non aveva paura di addentrarsi tra gli scogli da sola; avendo un ricercatore che si interessava di oceanografia come padre, lei stessa si era appassionata al mare e a tutto ciò che da esso proveniva.
Da quando era nata passava le sue giornate sulla spiaggia, la casa distava dal luogo solo pochi metri.

E la piccola Y/N saltava da uno scoglio all'altro con estrema facilità, come se fosse nata per fare questo; sapeva però quando fermarsi, capiva quando il percorso da lei intrapreso stesse diventando sempre più difficile da percorrere e tornava indietro, continuando però le sue avventure sulla terraferma o perché no, anche in acqua.

La bambina non solo aveva velocemente imparato a nuotare, ma con gli occhialini andava sempre più in giù, adorava osservare il fondale marino, e si divertiva a nuotare in mezzo ai pesciolini che solleticavano le sue gambe.

"Che bella!" Y/N guardò con gli occhi a forma di cuore una meravigliosa stella marina, di colore arancione.

Nonostante fosse abituata a vedere quel tipo di creature, la piccola si stupiva come se per lei ogni volta fosse sempre la prima.
Y/N osservò solamente la stella, senza provare a prenderla.
Non tentò nemmeno di toccarla, ricordava gli avvertimenti del papà.
Tutto quel che si trovava all'interno del mare, doveva restare dentro il mare.

Le conchiglie che Y/N trovava erano ormai gusci vuoti che ornavano il bagnasciuga, e anche se la piccola si divertiva a cercare quelle più particolari dai colori più accesi, alla fine decideva di lasciarle nei punti in cui le aveva scovate, evitando così di portarsele a casa.

La bambina continuò a camminare, involontariamente si allontanò ancor di più dalla zona in cui si trovava il suo papà, la nuova compagna e tutte le altre persone.
Ma Y/N era tranquilla, continuò a scavalcare quegli scogli fino a quando non si bloccò; con il suo sorriso sdentato ammirò il bellissimo tramonto di fronte a sé.

Il cielo era aranciato, qualche riflesso rosa e qualche punta di viola lo adornavano rendendo mozzafiato.
Il sole stava calando rapidamente, la prima metà stava già scomparendo dietro le acque cristalline dell'infinita distesa d'acqua.

La bambina era troppo presa dal tramonto, da non accorgersi che non fosse da sola in mezzo a quegli scogli.
Prima che il sole andasse via del tutto, Y/N volle tornare indietro e raggiungere il suo papà, quando uno scintillio luminoso attirò la sua attenzione.

Y/N seguì con lo sguardo quel punto luce, non riuscì a vedere cosa fosse e quindi, invece di tornare indietro avanzò.
Nella sua mente già immaginava di aver trovato qualche cristallo incastonato nello scoglio, qualcosa di non prezioso ma di bellissimo, da mettere insieme a tutte le pietre che aveva trovato nel corso degli anni, e che adesso custodiva gelosamente nella sua cameretta.

Fece un salto e poi un altro, con un sorriso dipinto sul volto riuscì a raggiungere il punto da lei desiderato.
Quel sorriso però scomparve, non appena si accorse che quell'oggetto misterioso non fosse altro che un pezzo di vetro verde.
Una smorfia infastidita occupò i lineamenti della bambina, che si sporse comunque per afferrare quel pezzo di vetro e toglierlo da lì, per poi buttarlo nell'indifferenziata.

Dopo aver afferrato quel pezzo di vetro, Y/N si accorse che ne fossero presenti altri; erano tutti resti di una bottiglia di birra.
La piccola pensò a quanto fossero ignoranti e barbare le persone per sporcare la natura in quel modo; si chinò per raccogliere anche quei pezzi ma distrattamente poggiò il piede in un punto dello scoglio particolarmente scivoloso.

Y/N gridò spaventata e tentò di afferrare la sporgenza di un altro scoglio per non cadere, ci riuscì; la piccola aveva abbastanza sangue freddo e invece di disperarsi e scoppiare in un pianto isterico, cercò di risalire sulla scogliera.
La bambina era più dispiaciuta di aver fatto cadere quel pezzo di vetro in acqua, ma non aveva potuto fare altrimenti, in quel momento aveva dovuto pensare a sé stessa.

Papà non lo deve sapere.
Y/N pensò, se suo padre avesse scoperto di questo scivolone, avrebbe dato di matto.

Y/N mosse il piede per poggiarlo su un punto dello scoglio più alto; doveva concentrare tutto il peso su quel punto d'appoggio, così da poter spingere il suo corpo e risalire sulla scogliera.

Ma quel punto era scivoloso e la piccola non riuscì a risalire.
Y/N mugolò, sentì i muscoli delle braccia bruciare per lo sforzo che stavano esercitando.
La bambina strinse i denti e riprovò, ma invece di risalire scivolò ancora.

"No no no no-" La bambina piagnucolò, sentiva che la presa stesse per cedere.

Comprese di essere in grossa difficoltà e decise di mettere da parte l'orgoglio, stava per urlare e chiamare suo padre quando due mani afferrarono la sua vita.

Y/N sobbalzò sorpresa, sentì la presa alla sua vita farsi sempre più stretta; la voce le morì sulla punta della lingua, non gridò, non disse niente.
Le mani sconosciute la sollevarono e la portarono sul punto più alto della scogliera, la bambina si girò immediatamente per vedere chi l'avesse appena salvata.

Ma l'unica cosa che vide, fu un'enorme coda di pesce violacea che sparì subito sotto il livello del mare.

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Undici anni dopo...

Quello era un giorno speciale per Y/N.
Era il compleanno della ragazza, e quest'ultima aveva deciso di festeggiare i suoi diciotto anni sulla spiaggia.

Nonostante il passare degli anni, la passione che Y/N aveva per il mare fin da piccola, le era rimasta.
Non solo, questa sua passione la ragazza l'aveva approfondita, e qualche anno prima Y/N aveva capito che da grande avrebbe voluto fare lo stesso lavoro di suo padre: la ricercatrice oceanografica.

Non aveva scelto di seguire le stesse orme di suo padre solo per passione: voleva trovare quella misteriosa creatura.
Anche se quasi tutti i suoi coetanei non credevano all'esistenza delle sirene e neanche erano interessati alle numerose creature che popolavano i fondali marini, Y/N non aveva nessun dubbio.
Quel giorno di tanti anni fa era stata salvata da una sirena.

Le mani che avevano stretto la sua vita, e la grossa coda di pesce dai riflessi violacei, non avevano più abbandonato la sua mente.
Y/N quel giorno non disse niente a suo padre; non solo perché avrebbe dovuto confessare di essere scivolata e quindi di essersi trovata in pericolo, ma sapeva che se avesse raccontato tutto al papà, lui un po' perché era il suo lavoro, e un po' perché era anche la sua passione, avrebbe cercato la creatura marina.

E anche se era solo una bambina, Y/N decise di mantenere il silenzio per proteggere quella misteriosa creatura.
La bambina adesso stava per compiere diciotto anni, non aveva mai parlato a nessuno di quell'episodio.
Ma silenziosamente aveva continuato a pensare a quella creatura... a cercarla.

Le settimane seguenti a quel giorno, la piccola Y/N era tornata sul luogo senza però ottenere i risultati sperati.
La bambina pensò che il momento giusto della giornata fosse allora il tramonto, ma il papà la rimproverava non appena vedeva che la sua piccola cercasse di allontanarsi dalla zona.

Quando divenne un po' più grande da non aver più bisogno né della babysitter, né della compagnia del padre, Y/N ritornò nel punto esatto in cui da bambina era scivolata e la sirena l'aveva messa in salvo.
Era tornata sul luogo al calar del sole e seduta sugli scogli, rimase in attesa.
Non sapeva bene nemmeno lei cosa si aspettasse di vedere; certamente la sirena non sarebbe saltata davanti a lei, non l'avrebbe salutata come se fosse stata una vecchia amica, senza contare che erano passati anni, dentro di sé si chiese se pure le sirene invecchiassero come gli esseri umani.

Con la pelle accarezzata dall'aria fresca della sera, e il viso sfiorato dagli ultimi raggi prima che il sole calasse e il cielo si oscurasse totalmente, la fanciulla si rialzò, sospirando.
Tornò indietro, ignara di avere avuto due occhi puntati sulla sua figura per tutto il tempo.

Y/N non demorse.
Ogni giorno tornava su quella scogliera, ogni giorno sperava di rivedere quella coda violacea.
Ogni giorno tornava a casa amareggiata, ma continuava a rimanere certa del proprio pensiero: le sirene esistevano realmente.

Ogni giorno lui la vedeva tornare indietro, un sorriso dolce era stampato sul viso; gli occhi seguivano con cura i movimenti della fanciulla, fece attenzione a come la bambina, ora cresciuta, posizionava i piedi sugli scogli.
Era pronto ad acciuffarla se questa fosse scivolata. Di nuovo.

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"Fonti certe dicono che Jung Hoseok vuole dichiararsi, proprio stasera!" Yoora esclamò non appena entrò nella stanza di Y/N, la ragazza le lanciò una cupa occhiata.

"Parla piano, mio padre potrebbe sentirti!"

"Y/N, ma hai sentito cosa ho detto? Tu piaci a Hoseok!"

"Sì... lo so. Lo avevo capito in qualche modo." La fanciulla sussurrò con le guance leggermente più calde del solito.

Il ragazzo era un suo compagno di classe, era carino, gentile, simpatico.
Non si dava delle arie come tanti altri ragazzi della sua età, nonostante fosse un tipo di bell'aspetto, andava in palestra e curava la propria immagine.
Ma Hoseok era sempre stato così con chiunque: socievole, alla mano, dolce e sempre molto educato con il prossimo.

Il maschio era un buon partito, e Y/N lo sapeva; difatti aveva una piccola cotta per lui.
Sapeva di non essere l'unica, il carattere dolce e gentile di Hoseok aveva attirato l'attenzione di più persone, ma il ragazzo aveva dimostrato svariate volte di essere interessato proprio a lei.

Per il suo compleanno Y/N aveva organizzato un semplice picnic in spiaggia; qualche panino, qualche birra, una semplice serata da passare in compagnia, e tra quei pochi amici aveva invitato anche Hoseok.
La fanciulla avvertì il viso bruciare sempre di più, ora era agitata nel sapere che il bel ragazzo avesse intenzione di dichiararsi a lei, quella sera.

"Mi metterò questo vestito allora." La fanciulla mormorò e scelse il vestito per lei più carino tra quelli che aveva nell'armadio.

Era un abitino color lavanda, non era tanto scollato ma la gonna era corta, Y/N sapeva che avrebbe dovuto indossare un paio di calze, la sera faceva freddo e si vergognava un po' a scoprire troppo le sue gambe.

Qualche ora più tardi lei e i suoi amici stavano preparando gli asciugamani su cui sedersi.
Chi aveva portato il mangiare, chi era addetto alle birre; Y/N tirò fuori i sacchetti della spazzatura, si preparò per avvisare il resto del gruppo.

"Tutta la spazzatura qua dentro! Cerchiamo di non lasciare niente e controlliamo per bene prima di andare via." Y/N avvisò, ci teneva alla salvaguardia dell'ambiente, si era ripromessa quella sera di fare attenzione e di non lasciare niente che potesse danneggiare la natura che li circondava.

Il resto dei coetanei annuirono in accordo, tutte le persone invitate da Y/N conoscevano bene la festeggiata, sapevano quanto lei ci tenesse a queste cose.
E l'avevano assecondata quando la ragazza aveva deciso di andare in spiaggia in pieno inverno, faceva freddo e qualsiasi altra persona avrebbe festeggiato il proprio compleanno al ristorante o in pizzeria, ma lei era diversa.

"Hai freddo?" Hoseok si avvicinò a Y/N, la ragazza avvampò.

"No no, io sto be-" La fanciulla si bloccò quando vide il più alto mettere la propria felpa sulle sue spalle.

"Avevo portato una felpa in più." Hoseok fece l'occhiolino a Y/N, che in risposta sorrise timidamente.

Il maschio si guardò intorno, vide i suoi amici fare il tifo per lui, tutti fecero segno a Hoseok di allontanarsi assieme a Y/N per cercare un po' di intimità, le amiche della festeggiata rimasero in silenzio ma bastava guardare i loro occhi per capire che anche loro, stessero facendo il tifo per la giovane coppia.

"Facciamo una passeggiata?" Hoseok propose e Y/N accettò all'istante.

"So che non ci perderemo, conosci bene questo posto e tutti i suoi piccoli sentieri." Hoseok ridacchiò, sapeva che la ragazza abitava lì vicino e che frequentava la spiaggia sin da bambina.

"Vieni, ti porto in un punto speciale per me." Y/N disse arrossendo un poco, ringraziò che fosse buio e che Hoseok non potesse vedere le sue guance scure.

"Oh davvero? Ne sono onorato." Hoseok sorrise, la ragazza quasi entrò nel panico.

"Non- non è niente di particolare... è solo speciale. Per me. Per le altre persone non è nulla di speciale ma-"

"Sono onorato comunque Y/N. Fammi strada, ti seguo." Hoseok ridacchiò, un po' divertito nel sentire balbettare la ragazza.

Il più alto prese la mano di Y/N e lei, arrossita più che mai, cominciò a salire sulla scogliera che visitava ogni giorno.
Per lei era una passeggiata ormai raggiungere il punto più alto e vicino al mare, invece per Hoseok, nonostante fosse molto agile e dedito all'attività fisica, seguì la più bassa con un po' di fatica.

"Confido che tu sappia dove stiamo andando." Hoseok mormorò con tono un po' incerto.

"Sì! Lo faccio tutti i giorni, non ti preoccupare!" Y/N rise e a Hoseok si illuminarono gli occhi nel vederla così euforica e sicura di sé, il contrario di come era apparsa poco prima.

"Tutti i giorni? Anche adesso che siamo a Marzo?"

"Sì! Anzi, amo molto di più il mare in questa stagione, non viene nessuno. È un luogo di pace." Y/N mormorò, e anche se Hoseok non poteva vedere il suo viso in quel momento, sapeva che questo avesse un dolce sorriso sopra.

"Non vengono nemmeno i pescatori?"

"No, i pescatori preferiscono l'altra zona. Qua non c'è molto da prendere." Y/N rispose, sorrise quando arrivarono nel punto da lei desiderato.

"Eccoci! Di solito mi siedo, ma è bagnato quindi è meglio evitare." La ragazza borbottò un po' imbarazzata, abbassò lo sguardo posandolo sulle sue cosce scoperte, solo in quel momento si rese conto che avesse appena saltato da uno scoglio all'altro con una gonna esageratamente corta.
Sperava che Hoseok non avesse intravisto nulla.

"È questo il tuo luogo di pace quindi?" Hoseok si guardò intorno, il posto era così poco illuminato che il ragazzo dovette accendere la torcia del cellulare, purtroppo il buio non lo aiutava ad apprezzare appieno quel luogo tanto amato e ammirato dalla più bassa.

"Sì, anche se non si vede bene ora... dovremmo venire qua di giorno." Y/N borbottò con tono un po' desolato.

"Sono sicuro che di giorno sia un posto bellissimo. Magari... la prossima volta che usciremo insieme, potremmo fare una scampagnata qua di mattina." Hoseok sorrise un po' insicuro, Y/N comprese subito che il maschio le avesse appena chiesto di uscire insieme a lui, ma fece comunque finta di non capire.

"Intendi... io e te? O anche con gli-"

"Solo io e te." Hoseok ribatté immediatamente, non seppe nemmeno lui dove trovò il coraggio.

Il viso di Y/N avvampò ancor di più, un timido sorriso sfarfallò sulle sue labbra.

"Va bene." La ragazza annuì.

Hoseok, spinto da un'altra grossa dose di coraggio, avanzò verso Y/N, facendo ben attenzione a dove posizionare i piedi.
Y/N rimase immobile, ma avvertiva il suo cuore battere più forte del normale; quel ragazzo le piaceva, pure troppo.
Appena Hoseok fu di fronte alla fanciulla, riprese a parlare.

"Ho aspettato per darti il mio regalo di compleanno, e vorrei dartelo ora ma è così buio qui..."

"Penso che il momento sia perfetto." Y/N sussurrò, anche lei non seppe dove trovò il coraggio per pronunciare quelle parole.

Hoseok ridacchiò, annuì e infilò la mano nella tasca del giubbotto per prendere il regalino per la ragazza; quest'ultima prese anche lei il cellulare e accese la torcia.

Y/N sorrise quando vide il sacchettino viola impugnato nella mano del più alto, Hoseok lo porse alla ragazza e con l'altra mano continuò a reggere il cellulare per fare luce.

"Comunque non dovevi... per me già il picnic è stato un ottimo regalo."

"Dovevo invece. Spero ti piaccia, è un pensierino... niente di che." Hoseok sembrava aver già perso tutto il coraggio di poc'anzi, era tornato ad essere il ragazzo timido di sempre.

"Mi piacerà sicuramente." Y/N disse con un filo di voce, aprì quel sacchettino viola e il suo sorriso si allargò quando scoprì il contenuto.

"Il ciondolo raffigura un'onda del mare... ecco, spero si capisca." Hoseok spiegò, un po' preoccupato che l'onda fosse raffigurata in un modo difficile da comprendere, ma Y/N scosse la testa.

"Si capisce benissimo." La fanciulla si affrettò a dire, guardò quel bracciale costituito da una catenina oro rosa, adorava che il ciondolo raffigurasse proprio un'onda, Hoseok aveva avuto un pensiero davvero carino.

"Hoseok... è bellissimo questo bracciale." La ragazza mormorò, Hoseok sorrise largamente e fece segno a Y/N di girare il polso, cosicché lui potesse agganciare la catenina.

"Sono contento che ti sia piaciuto." Il ragazzo borbottò mentre allacciava il braccialetto.

"Mi piace tantissimo!" Y/N esclamò un po' emozionata, rigirò il polso per vedere come le stesse il braccialetto, fissò con occhi adoranti quella piccola onda.

"A me piaci tanto tu."

Il cuore di Y/N sussultò.
La fanciulla alzò lo sguardo, vide grazie alla torcia sempre accesa del cellulare di Hoseok i suoi occhi seri, la ragazza deglutì.
Il più alto era già vicinissimo a lei, gli bastò chinarsi leggermente per permettere alle sue labbra di posarsi sopra quelle della fanciulla.

Il respiro di Y/N si bloccò quando comprese cosa stesse per fare Hoseok.
Chiuse gli occhi, in attesa del suo primo bacio, era terribilmente nervosa.
Avvertì il respiro caldo del maschio sul suo viso, le labbra di Hoseok quasi sfiorarono quelle della ragazza.

Ma all'improvviso, una forte ondata d'acqua gelata travolse i due giovani.

"Ma che cazzo...?!" Hoseok indietreggiò di un passo e Y/N fece lo stesso, entrambi fecero attenzione a non cadere.

Si guardarono spaventati e infreddoliti, entrambi erano zuppi, fradici dalla testa ai piedi.

"Che cazzo è appena successo?" Hoseok domandò spaventato e anche un po' arrabbiato quando realizzò che pure il suo cellulare fosse tutto bagnato.

"Merda!" Hoseok controllò il telefonino, la torcia funzionava ancora ma era zuppo e non sapeva con cosa asciugarlo.

Y/N era rimasta in silenzio.
Si girò, guardò l'infinita distesa d'acqua.
Il mare era calmo, per niente agitato; non era presente nemmeno un'onda.

"Non è possibile..." La fanciulla mormorò tra sé, fissò con occhi spalancati un punto dove l'acqua sembrava essere leggermente in movimento.

Ignara, che in quello stesso istante due occhi la stessero osservando con la medesima intensità con cui lei stava osservando il mare.

"Cosa può essere stato? Il mare è calmo!" Hoseok continuò a lamentarsi, il tono era altamente scocciato.

"Io... non lo so." Y/N disse con un filo di voce, non poteva dire al ragazzo i sospetti che nutriva riguardo quell'enorme onda improvvisa.

"Non può essere stato un pesce... insomma, quell'onda ci ha ricoperti d'acqua. A meno che non fosse un pesce bello grosso." Hoseok poggiò la mano sul bordo dello scoglio come supporto e si chinò, guardò con più attenzione il livello del mare e un campanello d'allarme risuonò nella mente di Y/N.
Doveva impedire al maschio di indagare sulla questione.

"Torniamo indietro, siamo fradici... se restiamo qua rischiamo di prendere un malanno." Y/N ordinò e Hoseok non poté fare a meno di annuire.

Entrambi tornarono indietro dai loro amici, fecero attenzione a non scivolare sugli scogli.

"Ironia della sorte, ti regalo un bracciale con un ciondolo a forma di onda e un'onda gigantesca ci fa il bagno!" Hoseok scherzò, non consapevole che le sue parole non fecero sorridere solamente Y/N, ma anche la misteriosa creatura che li aveva appena colpiti con quel getto d'acqua.

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