𝐕𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐫𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐞𝐫𝐞
Ormai ho chiuso definitivamente, nonostante i sermoni di mia zia, Elena, Paolo mio cognato e Tina. Solo mia madre mi ha detto che ho fatto bene, ma c'era da aspettarselo. Mio padre, invece, non si è espresso in merito.
Non ho più voglia ne forza di soffrire, stavolta mi sento davvero come se mi fosse stato tolto un pezzo di cuore, masticato e poi sputato fuori.
Resto ferma sui miei passi, vedo Clemente solo per consegnargli Paolo e per riprenderlo, ci parlo solo per cose che riguardano nostro figlio. Ho detto alla boutique di mettere in vendita il vestito, al negozio di bomboniere che quelle non saranno più le mie bomboniere.
Ora il mondo sa ufficialmente che io e Clemente non indosseremo mai un anello che dovrebbe essere simbolo di fede reciproca, perché a Clemente manca la fede nel cuore.
Sto cercando di raccogliere i pezzi, di ricostruirmi.
Lo faccio partendo da me e la mia professione, sono entrata a far parte di un bel progetto che si terrà qui a Napoli, un festival di musica nel quale dovrò esibirmi ballando. Finalmente ho qualcosa, oltre Paolo, che mi fa sentire in vita.
Ci vediamo proprio questo pomeriggio per provare, ho tirato dentro anche qualche ragazza che prende lezione da me.
Le vedo arrivare proprio in questo momento, alzo una mano per farmi vedere.
"Crys, ciao." Corrono a baciarmi le guance.
"Siete emozionate?" Gli dico sorridente.
"Tantissimo." Dalila scalpita.
"Anche io, questa è una bella vetrina." Dico convinta, intanto vedo Anna, l'altra ragazza, cambiare espressione. Punzecchia Dalila che si porta una mano al viso.
"Che succede?" Chiedo confusa.
"Guarda chi c'è." Sbuffa Dalila.
Mi volto e vedo Lorella, è anche lei in tenuta da ballo, capisco subito che farà parte del gruppo.
Respiro e mando giù il boccone amaro.
"Tranquille ragazze, professionalità e andrà tutto bene." Sforzo un sorriso.
"Sarà, ma io quella proprio non la sopporto." Anna si mette a braccia conserte a guardarla male.
"Mamma mia, a quanto vedo fanno esibire proprio chiunque." Dice passandoci accanto.
"Avete capito perché non parlava mai? Soffocava nel suo stesso veleno." Rispondo parlando alle ragazze.
"Parli con me?" Lorella si avvicina, mi sta palesemente stuzzicando. No, non mi farò cacciare dal progetto per colpa sua.
"Ti senti chiamata in causa?" Le faccio il verso, dico poi alle ragazze di spostarci, è meglio non cedere alle sue provocazioni.
Cominciamo con lo stretching, ci mostrano poi una coreografia da ripetere più volte. È una sequenza abbastanza semplice, così io e le ragazze la impariamo di lì a poco.
"Bene." Il coach richiama la nostra attenzione. "Proviamola su musica." Ci esorta battendo le mani.
Ci mettiamo in posizione, ci conta il tempo e si parte.
Mi blocco non appena parte la musica, perdo i passi, non riesco a stare in posizione. È sulla voce di Clemente che stiamo ballando.
"Qualcosa non va?" Il Coach stacca la musica, Anna e Dalila guardano nella mia direzione, lo stesso gesto lo ripete Lorella ma il suo sguardo è carico di cattiveria.
"Nulla, scusami, ho preso una storta." Fingo, non voglio mischiare vita privata e lavoro.
Lorella si copre la bocca con la mano, lascia andare una risata. Trattengo delle lacrime, le spingo dentro, non è il momento. Respiro e mi rimetto in posizione.
"Ok, ricominciamo." Il coach batte di nuovo le mani per darci il tempo "e cinq, sei, sette e otto."
Mi carico di una professionalità assurda, fingo che non mi faccia male sentire la sua voce.
"Oi, Clemè." Il coach stacca la musica, gli va incontro salutandolo con una stretta di mano.
Anna e Dalila corrono a chiedermi come sto, ma non lo so.
Mi porto una mano alla fronte, respiro a fatica.
"Stiamo provando la coreografia per il tuo pezzo." Gli spiega e intanto vedo che la sua attenzione viene catturata dalla mia presenza. Posso sprofondare?
Resta un attimo a parlare distrattamente con il coach e poi si congeda, viene verso di me.
"Che ci fai qua?" Mi chiede girandosi all'indietro la visiera del berretto.
"Sto lavorando, non si vede?" Faccio spallucce e cerco di andarmene, mi tiene ferma per un braccio.
"Quindi ora il tuo lavoro è sculettare per i cantanti?" Viene faccia a faccia, si innervosisce.
"Ah quindi se le ballerine sculettano per te va bene, ma io non posso sculettare per i cantanti." Rido e cerco nuovamente di andarmene, si oppone ancora.
"Crystal, non mi piace che stai in questi ambienti." Stringe i denti, abbassa il tono ma si capisce che vorrebbe urlare.
"E a me cosa dovrebbe interessare? Questo è il tuo stesso ambiente, comunque." Alzo un sopracciglio.
"Proprio perché è il mio ambiente so come vanno le cose e non mi piace che tu ci sia dentro." Si passa una mano sul viso e se lo strofina spazientito.
"Beh, io ho smesso di essere un affare tuo da un po'." Malizio la mia risposta e stavolta gli do le spalle, ritorno dalle ragazze.
Non mi metterà i bastoni tra le ruote, no ne ha il diritto. Non ha il diritto di fare queste mezze scenate di gelosia, non ha il diritto di dirmi cosa poter o non poter fare.
Quest uomo deve uscire dalla mia vita, dalla mia testa e dal mio cuore. Deve abbandonare ogni parte di me che si è preso con prepotenza.
Non merita di abitarmi, non merita di starmi sempre nei pensieri, non merita niente da me.
Il coach si avvicina nuovamente, ci raduna per spiegarci cosa faremo.
"Allora Clemè, il corpo di ballo è questo, una sola ragazza fissa ballerà con te avanti." Ci squadra, punta poi il dito, cerca di scegliere una di noi.
"Scelgo io, posso?" Clemente lo interrompe, mi nascondo il viso nella mano.
"Fai pure." Il coach fa spallucce.
"Mettimi lei fissa." Mi indica e si strofina le mani.
Abbasso lo sguardo, vorrei oppormi ma non sarebbe professionale.
Dalila mi stringe un braccio intorno al corpo, intanto vedo Lorella di fuoco.
"Scusami, non dovremmo fare una sorta di provino?" Urla verso il Coach, tenendo lo sguardo su di me.
"Tesoro, lui è il cantante, lui decide della sua esibizione." Fa nuovamente spallucce segnando le informazioni su di una cartellina.
Mi aspetto un contrattacco, probabilmente ora Lorella racconterà che abbiamo un figlio insieme e che quella scelta non è un caso, così sicuramente mi creerà casini. Invece, con mia sorpresa, tace.
Non capisco per quale motivo lo faccia, ma se ne resta zitta a fissare il vuoto, come se stesse escogitando una mossa migliore.
Ma in questo momento non è lei il mio reale problema.
Noto che Clemente è con dei fogli in mano, sta provando qualche strofa, così gli corro incontro e glieli tolgo dalle mani per catturare la sua attenzione.
"Seriamente? Mi hai già rovinato la vita ora punti anche a rovinarmi la carriera?"
"Non ti sto rovinando niente, piccerè." Si riprende i fogli dalle mie mani. "Sto solo proteggendo ciò che è mio." Malizia la sua risposta.
"Io non sono tua." Mi innervosisce la sua prepotenza.
"Ci divertiremo un sacco a lavorare assieme." Sembra quasi prendermi in giro. "E levati quel broncio che sei bellissima quando sorridi." Mi confida quasi sulle labbra, mi punzecchia la punta del naso e se ne va.
Trattengo delle urla, credo che sto per avere un esaurimento nervoso.
Stringo i pugni e prima che io dia di matto Dalila e Anna corrono in mio soccorso.
"Respira." Anna mi suggerisce sventolandomi.
"Ragazze non e possibile, io abbandono."
"Crystal, ma sei scema?" Dalila mi rimprovera. "Questa è un' occasione unica, balleremo in piazza in un concerto evento, tu non abbandoni un bel niente."
"Non ce la faccio a stare sempre in contatto con lui, non ce la faccio a vederlo e fingere che io non lo ami ancora." Delle lacrime escono prepotenti dai miei occhi, sono stanca.
Anna mi cinge le spalle con il suo braccio. "Tesoro, hai ragione" sospira come chi non sa davvero cosa potrebbe dire. "Ma devi pensare anche alla tua carriera, non fartela bruciare così."
Probabilmente hanno ragione loro, non posso lasciare che Clemente rovini anche questo.
Vuole giocare a fare lo stronzo? E allora probabilmente non sa che io so farla meglio di quanto lo faccia lui.
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