Ormai è ufficiale, non ci sposeremo.

Tutti lo sanno, io ormai lo so. L'ho accettato, per quanto tosta sia, per quanto faccia male.

Ci siamo accordati sulle volte in cui può vedere suo figlio, io continuo la mia vita che ormai è a Napoli.

Continuo le mie lezioni, ormai quelle che erano solo allieve sono per me delle amiche. Mi stanno vicine, mi tirano su il morale, cercano di non farmici pensare.

Sono in palestra la maggior parte del mio tempo, ballare mi aiuta a non pensare. Sono in palestra anche questa mattina.

Entro frettolosa, poso il borsone e saluto le ragazze. Evitano di chiedermi come sto, probabilmente come sto mi si legge in faccia. Ci posizioniamo, e mentre sto per cominciare a spiegare i passi un vociare attira la mia attenzione.

Mi giro, Lorella è appena entrata con aria disinvolta, ha un sorrisetto stampato sulla faccia, la camminata marcata come a voler catturare l'attenzione che già tutte hanno riposto su di lei.

''Che ci fai qua?'' Urla Dalila, una delle ragazze del corso.
''Seguo la lezione, il tuo problema qual'è?'' Lorella risponde a tono.

Devo essere professionale, non devo pensare che la causa della fine della mia storia mi sta davanti, nonostante un calore mi abbia chiuso lo stomaco. Mi metto tra loro.

''Tranquilla Dalila, tranquilla.'' Cerco di calmarla. ''A me non fa né caldo e né freddo.'' Faccio spallucce e ritorno al mio posto.

''Non è mica colpa mia se il suo futuro marito ha deciso di scopare con me.'' Si sistema al suo posto, alcune ragazze fanno per andarle contro ma le fermo.

''Non vale la pena.'' Le strattono, raggiungo poi Lorella che mi guarda con sguardo fiero. ''Cos'è? Hai vinto un trofeo? Te lo sei scopato come se lo sono scopato in tante, come tante altre se lo scoperanno, perché amore lui è così, e di certo non sarai la sua principessa per sempre. Troverà altre cosce e tu andrai nel dimenticatoio, benvenuta nel club. Ci avrai anche scopato, ma con me ci ha fatto l'amore e un figlio, ed ora se non vuoi che do il lascia passare a queste ragazze di farti nera riprendi il borsone e vai fuori dalle palle.'' Le dico tutto a denti stretti, glielo spiattello in faccia perché sono stanca di essere professionale, di essere la signorina che segue il galateo, sono stanca di lasciare che gli altri mi calpestino.

Non dice una parola, fissa me e poi le altre, prende il borsone e se ne va.

Emano un sospiro e lascio cadere le lacrime trattenute fino a quel momento, le ragazze cercano di tranquillizzarmi ma nella mia testa sto già uccidendo Clemente.

E' proprio con lui che devo avere a che fare, lo aspetto in casa, deve venire a prendere Paolo. E' già in ritardo di un quarto d'ora, tipico suo.

Arriva dopo un po', gli apro la porta ed entra senza guardarmi nemmeno, ha un pupazzo tra le mani e si dirige direttamente verso il piccolo.

''Scusa il ritardo, sono passato a prendergli questo.'' Mi spiega.

''E scusa per essere uno stronzo colossale non lo dici?'' Mi posiziono di fronte a lui a braccia conserte, mi guarda e sbuffa.

''No Crystal, non mi va di ricominciare a discutere.''

''Se non ti va allora dici a quella stronzetta che ti scopi che non mette più piede nella mia scuola di danza che tanto con il suo mensile mi ci pulisco il culo. Le è andata bene oggi perché ho fermato le ragazze, ma la prossima volta le lascio fare.''

Fa spallucce, non mi degna di uno sguardo ne di una parola e prende Paolo in braccio.

''Quando hai finito di farti fare il lavaggio del cervello dalla mammina, fai uno squillo.'' Se ne va via sbattendo con forza la porta.

Ora esattamente, qual'è il momento in cui mi sono innamorata di quest'uomo?

La sua testardaggine, il suo fregarsene di tutto e tutti, il suo beffarsi di me mi stanno stretti e mi stavano stretti dal primo momento in cui ci siamo incrociati.

Cos'è, una maledizione? Qualcuno mi ha stregata per farmi innamorare di lui, altrimenti non si spiega.

Sono furiosa, con lui, con Lorella, con me che non ho saputo farmi rispettare, con me che ho fatto un figlio con la persona sbagliata, con la vita e la piega strana che sembra aver preso.