"Ok, facciamo un cambio ragazzi." Il coach batte le mani come suo solito. "Non è per cattiveria, ma i fatti personali devono restare fuori da questa sala, c'è troppa tensione così." Spiega guardando verso me e Clemente.
"Tu con lui e tu con l'altro, forza." Fa segno a Lorella di ballare con Clemente e a me di ballare con il cantante che era stato assegnato a Lorella.
"Bene, proviamo." Ci fa mettere in posizione, Clemente fissa verso di me, poi lo vedo assumere quella sua espressione da bastardo strafottente, quella che ho conosciuto all'inizio. Eccolo il Clemente che andava con tutte, che se ne fregava che aspettassi suo figlio, lo sto appena rivedendo.
E infatti presta attenzione a Lorella, la guarda come se volesse spogliarla, la tocca, il loro ballo diventa di seduzione. Calo il viso, sono palesemente nervosa, voglio andare via di qua ma incontro lo sguardo complice di Dalila. Mi fa segno di respirare, lo sappiamo tutte e due che lo sta facendo apposta ma le sue mani su quel corpo, che forse avrà anche già toccato chissà quante volte, mi fanno perdere battiti.
Mi vesto così anche io di bastardaggine, non ho più voglia di piangere per quest uomo, comincio così a ballare anche io come loro. Mirko, il cantante che mi hanno assegnato comincia ad assecondarmi.
"Ora capisco perché a momenti Clementino piangeva." Mi punzecchia ridendo.
"E perché?" Chiedo ridendo.
"Eh, ha perso un bel po' di roba qua." Risponde malizioso, così lo ammonisco con un'occhiataccia.
"Sto scherzando." Alza le mani in segno di resa e ride. "Però se per caso tu volessi restare nell'ambiente cantanti, fammelo sapere." Mi fa un occhiolino.
"Mirko." Lo rimprovero. "Non sono proprio quel tipo di ragazza. E se proprio lo vuoi sapere, io di quello stronzo mi sarei innamorata anche se fosse stato un salumiere." Gli confido come se lo conoscessi da sempre.
"Non ti merita." Scuote la testa e mi fa cenno di guardare verso di lui, quel ballo diventa sempre più esageratamente sensuale.
Guardo verso di loro, poi di nuovo verso Mirko, capisce in un attimo che ho voglia di fargli provare la stessa rabbia, così mi tocca e mi stringe come chi ha la confidenza di farlo.
Clemente si ferma, si sistema meglio il cappellino e sbotta.
"M'agg rutt 'o cazz 'e stu ball." (Mi sono stancato di questo ballo) Dice imponente e se ne va.
Sto diventando più brava di lui a stronzeggiare, ho imparato dal migliore.