𝐀𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐩𝐞𝐫𝐭𝐨
Le sue labbra cercano le mie, sento il suo respiro che si affanna a poco a poco.
Le labbra si trovano, si accarezzano, si incastrano, così come si incastrano le nostre lingue.
Una sua mano scende veloce sulla mia coscia, me la stringe forte così il dolore misto a piacere mi fa inarcare le spalle.
Sento le sue labbra affondare sul mio collo, ogni bacio è un brivido, il calore della sua bocca mi fa balzare. Continua a baciarmi con foga lasciando cadere la sua saliva sul mio seno, gemo un attimo e apro le gambe ed il mio gesto sembra essere una sorta di passpartout, come se gli stessi urlando che può.
Si libera velocemente della cintura, sbottona poi il pantalone e lo sento entrare in me. Spinge piano, dolcemente, poi sempre più forte. Facciamo rumore poggiati al tavolo, facciamo rumore cominciando a urlare di piacere.
Apro gli occhi e sono nel mio letto, stavo sognando di fare l'amore con Clemente?
Sbatto più volte le palpebre, mi sento intontita e accaldata. Sembrava tutto così reale, giuro di aver sentito piacere.
Scendo dal letto e mi trascino in cucina, ho un mal di testa atroce che a stento mi fa tenere gli occhi aperti, prendo un bicchiere d'acqua ed è come se avessi rimosso completamente la sera precedente.
Mi sforzo e ho un vago ricordo di aver lasciato Paolo con zia Giusy, avevo qualcosa da fare, ma cosa?
Cerco nel telefono tracce, trovo solo un messaggio di Elena che mi dice che Paolo può restare lì tutta la notte tranquillamente. Ma perché avrebbe dovuto restare con loro? Cosa ho fatto io?
Mentre cerco di capire bussano alla porta, apro e Dalila entra con due cornetti tra le mani.
"Passata la sbronza?" Mi prende in giro e poggia tutto sul tavolo.
"Sbronza?" Chiedo senza capire.
"Eh, alla festa." Mi dice e addenta il suo cornetto. "Non ti ricordi niente?" Ride.
Scuoto la testa. "No, ho solo un gran mal di testa." Sbuffo.
"E ci credo, ti sei scolata di tutto." Ride di nuovo e mi invoglia a mangiare.
"Ecco perché ho sognato di scopare con Clemente, colpa dell'alcool." Dico addentando anche io il cornetto. "Pensa che è sembrato così reale che quasi penso di esser venuta." Le confesso ridendo. "Devo bere più spesso." Continuo a parlottare, deglutisco e la vedo cambiare espressione.
Poggia il cornetto sul tavolo e si mette a fissarmi.
"Che c'è?" Mi lecco della cioccolata via dal dito.
"Crys, tu e Clemente avete lasciato la festa insieme." Mi spiega quasi con un filo di voce.
"Oh cazzo." Urlo a bocca piena e mi alzo. "Quindi mi stai dicendo che non ho sognato?"
"Eh tesoro, questo non lo so, non ero mica dietro di voi." Lascia andare una risata.
"Cazzo, non ho idea di cosa abbiamo fatto." Mi porto le mani al viso.
"Avete bevuto entrambi, magari lui non se lo ricorda e nessuno glielo ricorderà." Cerca di calmarmi, ma la mia agitazione sembra agitare anche lei.
"Dali..." mi arresto preoccupata. "E se abbiamo fatto un altro figlio?"
"Ma dai, Crystal, calmati." Mi afferra le mani. "Non sei nemmeno sicura che sia successo davvero."
"Ho le mutandine bagnate." Dico ad occhi sgranati, probabilmente devo sembrare una pazza ma sto realizzando sempre di più che non è possibile che io abbia sognato.
"Ok, lasciamo stare i dettagli." Mi prende in giro. "Adesso tu ti fai una bella doccia e ti riprendi che abbiamo le prove." Mi spinge verso il bagno.
"Le prove? Nonono, io non ci voglio venire alle prove." Rifiuto l'idea e mi metto a sedere sul divano. "Alle prove lo incontro, non so se lui sa, io non dovevo essere così cretina da cedere." Mi ammonisco.
"Ok Crys, basta. Siete adulti ed è successo, avevate bevuto entrambi." Minimizza la cosa e riprova a farmi andare a fare la doccia.
"Allora è successa la cosa? Lo sai?" Chiedo per cercare un' ulteriore conferma.
"No Crystal, non vi ho spiati dalla finestra, io che ne so che avete combinato. Magari vi siete raccontati due favole." Continua a prendermi in giro. "Vai a prepararti, forz." Mi spinge di nuovo.
"Sì, magari abbiamo solo parlato." Cerco di auto convincermi ed entro in bagno. Ritorno poi indietro non convinta. "E le mutande bagnate?" Le chiedo di nuovo con l'espressione terrorizzata.
"Ti sarai pisciata sotto, muoviti a fare questa doccia." Mi arronza e spinge definitivamente nel bagno, richiude con forza la porta una volta che sono dentro.
Così, una volta preparata, arriviamo alle prove.
Mantengo lo sguardo basso, cerco di evitare qualsiasi contatto con il mondo, vorrei evitare anche quello con Clemente ma è praticamente impossibile dovendoci ballare assieme.
Lo vedo arrivare, sembra super energico a differenza mia che sembro uscita da un incontro di wrestling.
Saluta tutti, chiacchiera con qualcuno, fino a quando il coach non esorta a provare. Non è ancora il nostro turno così me ne resto in disparte.
Lo vedo raggiungermi, prevedibile, così Anna e Dalila si spostano ed io le incenerisco con lo sguardo.
"Bella festa, eh?" Si lecca le labbra.
"Perché tu la ricordi?" Chiedo retorica.
"Qualcosina." Risponde allusivo.
"Falla breve, di cosa vuoi parlare?" Sbuffo.
"Siamo stati a letto insieme." Dice tutto d'un fiato.
"Ah, allora è successo?"
"Ti dispiace?" Cerca il mio sguardo.
"Sì, Clemè, perché devi stare lontano da me." Urlo e catturo per un attimo l'attenzione degli altri, ritorno poi a parlare a voce bassa. "Io...Cleme...io sto rivedendo Edoardo." Mento, in preda alla disperazione. Mento per cercare di togliermelo di torno, mento perché voglio dimenticarlo e se finiamo insieme di continuo non ci riuscirò mai.
E mento anche un po', in fondo, per ferirlo.
Ma probabilmente sono proprio brava a mentire, perché vedo delle lacrime passargli negli occhi, deglutisce come se avesse appena ingoiato un groppo enorme.
"Stai scherzando?"
"No." Scuoto la testa.
"Io, te e Paolo? La nostra famiglia?" Chiede quasi spaurito.
"Noi saremo sempre la famiglia di Paolo ma io e te non possiamo stare insieme, è anche per il suo bene." Spiego cercando di trattenere litri di lacrime.
"Nun è over." (Non è vero) Si alza in piedi e protesta, punta i piedi come un bambino capriccioso. Io resto seduta per terra, mi porto le ginocchia al petto e le cingo con le mani, come a volermi nascondere.
Tutti guardano nella nostra direzione, tutto si ferma.
"Ragazzi, c'è qualche problema?" Il coach chiede, interrompendo le prove.
Clemente sembra non averlo nemmeno sentito, continua a tenere i suoi occhi su di me.
"Quindi hai mentito, ti ho chiesto se ancora lo pensavi e mi hai mentito. Sei venuta a letto con me." Continua ad urlare e sembriamo una puntata di una di queste squallide telenovelas argentine.
Mi porto le mani al viso, lo stesso gesto lo compiono Dalila e Anna che dall'altra parte della sala osservano la scena.
"Clemente, basta, ne discutiamo dopo." Dico stringendo i denti.
"No, vogl parlà, voglio capire." Urla di nuovo.
"Ok ragazzi, direi che possiamo riprendere le prove e voi potete parlare dei problemi vostri in un altro momento." Il coach cerca di smorzare la tensione.
"Hai distrutto tutto." Punta i suoi occhi nei miei. Alla fine quella che ha distrutto tutto sarei io?
"Ok riprendiamo." Il coach batte le mani e mette fine a questo momento di gossip, anche se è difficile catturare l'attenzione che al momento sembra essere tutta rivolta a noi.
"Ma che re (che c'è) Clementino si è innamorato?" Uno dei cantanti lo prende in giro con un altro, ecco riconfermata la sua fama di stronzo colossale.
"È la mamma di mio figlio, strunz, stavamo per sposarci." Clemente risponde stizzito e si porta una sigaretta alla bocca, tutto attorno si blocca, lui si dirige velocemente all'ingresso ed esce fuori. Anna e Dalila corrono verso di me, che me ne sto zitta a fissare il vuoto con gli occhi di tutti addosso. Sento un vociare nel quale non distinguo nemmeno cosa viene detto, ma in questo momento nemmeno credo mi interessi.
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