Vorrei maledirti.

Fingiamo anche con la sua famiglia, non sono pronta a svelare la verità, anche se così avrò in futuro più verità da raccontare. 

Tina sembra essere entusiasta di questo fidanzamento, cerco di nascondere il mio imbarazzo ogni volta che me lo ripete e ogni volta che ripete che finalmente il mio bambino avrà un padre.

Questa sera dovrò essere presente alla festa per la promessa di matrimonio, mi sembra assurdo che io debba esserci, ma Paolo così vuole.

Sono nervosissima, indosso un vestitino cipria largo sulla pancia, i capelli raccolti in due piccole ciocche legate dietro la testa, il resto sciolti, cadono in dei boccoli leggeri. Non mi sento a mio agio, non dovrei essere qui, non dovrei festeggiare Clemente che promette di sposare un'altra.

Arrivo insieme a Paolo, è tranquillo e sicuro di sé, probabilmente sa quel che fa, io assolutamente no.
Salutiamo qualcuno, ne scordo presto facce e nomi, arriviamo poi a Clemente e Liliana. Lui mi guarda in cagnesco non appena mi avvicino, fissa la mia mano stretta in quella di suo fratello, forse sta ripensando a quando la stringeva lui o forse ci penso ancora solo io.

«Congratulazioni.» Esordisce Paolo sorridente.

«Grazie.» Lo snobba Clemente. Tentenna, ci congeda poi con una scusa. Mi rilasso non appena si allontana.

«Paolo, non pensi che così faccio solo la figura della poco di buono?» Chiedo tutto d'un fiato.

«Fidati conosco mio fratello, cederà e tutta la verità verrà fuori.» 

«Così rovini il vostro rapporto.» Sbuffo.

«Mi ringrazierà una volta finita questa storia. Lui è un cocciuto, non riesce ad ammettere di essere debole, non cede, ma io so quello che prova. Lo vedo ogni volta che ti guarda e che guarda me e te insieme. Vorrebbe esplodere, come quando da piccolo io possedevo il più bello dei Pokemon e lui lo voleva suo.» Spiega facendomi ridere, mi mette tanta positività ed apprezzo che stia facendo tutto questo per me.

«Aspetta, ma tu come fai ad essere sicuro che io voglio tuo fratello? Insomma, non me l'hai chiesto.» Chiedo orgogliosa, una parte di me del resto, lo odia ancora.

«Andiamo Crystal, tu starai zitta ma i tuoi occhi parlano.» Mi fissa e abbozza una risata.

«E che dicono?» Li strizzo come un imbecille.

«Che sei innamorata.» Mi prende in giro.

«Lo odio.» Scrollo le spalle.

«Sì dillo ancora, magari te ne convinci.» Continua a punzecchiarmi.

Mi allontano poco dopo per raggiungere il bagno, faccio per entrare ma una voce mi blocca.

«Complimenti, vedo che sei riuscita a dare un padre a tuo figlio.» Clemente mi sta davanti.

«A nostro figlio.» Gli ricordo.

«E visto che è mio hai pensato bene di restare in famiglia?» Continua ad accusarmi, ma non è lui l'artefice di tutta questa storia?

«E' successo, nessuno ha programmato niente, non sapevo nemmeno fosse tuo fratello.» Faccio per rientrare, non ho alcuna voglia di ascoltare le sue offese.

Batte la mano sullo stipite, mi blocca l'ingresso. 

«Ora però lo sai.» Mi urla in faccia. 

«Cosa diavolo vuoi da me?» Lo spintono.

«Devi uscire dalla mia vita.» Sillaba ogni parola e ognuna di esse è un colpo.

«Tranquillo, tu ora ti sposerai quindi a casa dei tuoi ci starai poco, sarai impegnato con la tua vita di coppia ed eviteremo cene e cenette tra cognati.» Malizio la mia risposta, faccio per entrare un'ennesima volta, stavolta è lui che spintona me, entriamo in bagno.

«Vuoi aiutarmi a fare pipì? Ci riesco anche da sola.» Rido e vedo lui abbozzare una risata. Mi spintona di nuovo e mi ritrovo con le spalle al muro, non capisco cosa voglia, non capisco dove vada a parare. Io questo ragazzo proprio non riesco a capirlo.

Mi stampa un bacio violento sulle labbra, poi un secondo e un terzo. Lo scanso. 

«Che fai?» Chiedo senza capire, lui forse si capisce ancora meno. Sentiamo improvvisamente la voce di Paolo.

«Crystal, amore, sei qui.» Mi viene incontro appena esco dal bagno, Clemente esce dopo di me.

«Amore, mi si era slacciata la scarpa, tuo fratello mi stava aiutando a chiuderla dato che non riesco da sola con questo pancione.» Mi giustifico, giusto per fare scena ed essere credibile di fronte a Clemente, intanto mi sento frastornata.

Una volta lontani, Paolo riapre il discorso.

«Fossi stato davvero il tuo ragazzo, ora stavamo discutendo di brutto.» Ride.

Sorseggio una bevanda, fingo di non capire, non mi va di riaprire il discorso. 

«Di cosa parli?»  

«Andiamo, che ci faceva Clemente in bagno con te?» Abbozza un'altra risata.

«Smettila di ridere.» Lo rimprovero.

«Ok scusa, ma ora mi spieghi?» Si porta delle patatine alla bocca.

«Stavo per entrare e mi ha urlato contro che ero stata brava a trovare un padre a mio figlio, che dovevo sparire dalla sua vita, e...» Sorseggio ancora.

«E...?»  

«E mi ha baciata.» Scrollo le spalle.

«Ti ha baciata?» Chiede incredulo.

«Mi ha baciata.» Confermo.

«Cos'ha in testa mio fratello?»

«Non chiederlo a me, ti prego.»

La serata si conclude, come non lo so. Ho più dubbi di prima!

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