Capitolo 2- IMBARAZZO

Quando uscirono dallo scompartimento delle ragazze James sospirò e Sirius alzò gli occhi al cielo
«Cavolo James! È così acida!»
sbottò il ragazzo, ricevendo un piccolo pugno sulla spalla da Remus
«Urlalo un po' più forte» lo fulminò lui.
«Calmati, hanno chiuso la porta» gli rispose Sirius, girandosi e indicando lo scompartimento delle ragazze chiuso. Poi tornò a camminare
«No sul serio Jam non ti capisco. È carina d'accordo, anche se non la trovo niente di che. Meglio la Mckinnon.
E oltretutto è veramente cattiva».
«Ha parlato la gentilezza in persona» lo rimbeccò James
«Comunque tu non capisci. Lei è stupenda e così dolce. Okay forse non con me, ma è sempre gentile con tutti e simpatica e divertente».
«Va bene va bene. Se lo dici tu» Sirius non aveva voglia di aprire di nuovo quel discorso. Aveva visto James andare a letto con un sacco di ragazze, ma nessuna era riuscita a togliergli quella Evans dalla testa.
James d'altro canto non aveva nessuna voglia di togliersi Lily Evans dalla mente.
Era così bella.
Pensandoci però il ragazzo si rese conto di non conoscere bene le sue amiche.
A parte Alice Prewet, fidanzata da quasi quattro anni con il suo amico Frank e per questo motivo fuori dai giochi, di tutte le ragazze del settimo anno quelle quattro erano tra le poche che non avevano avuto una notte di fuoco con lui o con Sirius. E questo ovviamente a causa di Lily Evans, che le teneva ben lontane da loro.
Di Mary McDonald e Emmeline Vance sapeva davvero poco. Erano entrambe molto carine, ma James non si era mai preso il disturbo di conoscerle dato che sapeva già che non sarebbe andata a finire come avrebbe voluto lui.
Di Marlene McKinnon invece qualcosa conosceva.
Era abbastanza popolare, soprattutto tra i ragazzi, che la consideravano tra le più belle della scuola. Oltretutto era famosa per la velocità con cui cambiava fidanzato.
Anche se Sirius non l'avrebbe mai ammesso, James sapeva che l'amico aveva una piccola "infatuazione" per la McKinnon.
Scacciò quei pensieri e tornò a concentrarsi sulla realtà
«Ma non c'è un cavolo di scompartimento libero?»
si lamentò a gran voce
«Ha ragione Prongs mi sono rotto di camminare. Ora ci penso io».
«Oh Godric, Sirius cosa vuoi fare?» chiese Remus iniziando a preoccuparsi. Il corvino si fermò e sbirciò dentro lo scompartimento più vicino.
C'erano due ragazze del quinto o sesto anno intente a parlare, ma quando si accorsero che Sirius le stava guardando si zittirono.
«Oh no» sussurrò Remus
«Faccio io» intervenì James prima che Sirius potesse fare qualunque cosa. Il ragazzo lo guardò storto e lui si giustificò
«Devo togliermi la Evans dalla testa». A quelle parole Sirius annuì e si tirò indietro.
James entrò nella cabina mentre le due ragazze lo guardavano a bocca aperta.
«Ciao ragazze» iniziò, con un sorriso ammiccante sul viso
«Scusateci ma il treno è pieno e negli altri scompartimenti nessuno vuole farci stare.
Non è che potete andarvene?»
«James!» lo rimproverò Remus a bassa voce, ma le due si erano già alzate e stavano uscendo.
Prima che se ne andassero entrambe, James prese il braccio di quella con i capelli biondi e le sussurrò qualcosa all'orecchio che la fece arrossire. Dopodiché le due ragazze se ne andarono e i Malandrini si sistemarono.
«James questa è una cosa crudele» constatò Remus
«Oh, Rem Rem» sospirò lui
«Saranno ricompensate.
O comunque quella bionda sarà ricompensata» disse ridendo e passandosi una mano tra i capelli.
«Non so se te ne rendi conto ma così è ancora più crudele» disse Remus mentre Sirius gli batteva il cinque. Per risposta James scrollò le spalle e il viaggio continuò tranquillo.
Escluso quel breve incontro nel bagno del treno.

L'Hogwarts Express era arrivato e tutti gli studenti erano scesi.
Lily, appena uscita si ricordò
«Oh Merlino, ragazze scusate mi sono scordata il mantello nello scompartimento!»
«Vuoi che ti aspettiamo?»
chiese Alice 
«No non preoccupatevi vi raggiungo in Sala Grande».
Così si separarono: le ragazze salirono su una carrozza e Lily ritornò sul treno.
Era quasi arrivata al suo scompartimento quando un'alta figura le bloccò la strada.
«Dove vai, sanguesporco?»
chiese con la voce carica di disgusto Rodulphus Lestrange alla ragazza.
Era un Serpeverde dell'ultimo anno, così alto che occupava quasi tutto il corridoio, con i capelli scuri e ricci e gli occhi neri.
Lei si sarebbe dovuta arrabbiare o quantomeno offendere per la frase pronunciata dal ragazzo, ma erano anni che Rodulphus e la sua banda di amici la chiamavano in quel modo e ormai aveva imparato ad ignorarli.
«Spostati» gli ripose Lily apparentemente calma, anche se dentro di sè il panico cominciava a prendere il sopravvento.
«Non ci penso proprio» disse allora il ragazzo, non più disgustato, ma con un'espressione perversa sul viso, che alterava la sua voce e faceva brillare i suoi occhi di una luce quasi folle.
Prese Lily e la spinse al muro, tenendo le magre braccia di lei con una sola delle sue possenti mani. L'altra aveva cominciato a scorrere lungo il corpo della giovane, che si agitava senza successo.
«Spostati lurido verme!»
continuava a urlare Lily provando a trattenere il pianto, ma sapeva che sarebbe stato inutile, lui era troppo forte e in giro non c'era nessuno. Rodulphus aveva iniziato a baciarle il collo.
Le forze cominciarono ad abbandonare Lily e, senza speranze, delle calde lacrime le rigarono le guance.

Il treno era arrivato ad Hogwarts e i Malandrini erano scesi. Stavano per salire su una delle carrozze che si trainavano da sole mentre da lontano si sentiva Hagrid che chiamava quello del primo anno quando James, guardando nella sua borsa si accorse che gli mancava la bacchetta
«Oh Godric, ho scordato la bacchetta!» esclamò
«Ma dove hai la testa Prongs!»
urlò Sirius
«Perché ancora non siamo dentro scuola ma quello si è già fatto una ragazza e quell'altro sta già urlando?» mormorò Remus a se stesso.
Poi riprese il controllo della situazione
«Calmati Padfoot» iniziò
«Anche se non ha tutti i torti... dai Prongs la bacchetta! L'oggetto più importante, che dovresti....»
«Si si ho capito»
disse James imbronciandosi.
«Comunque vuoi che ti accompagnamo?» chiese timidamente Peter
«No lasciate perdere.
Voi andate, vi raggiungo tra poco» concluse alla fine il ragazzo.
Poi si girò e tornò indietro.
Risalì sul treno e mentre cercava il suo scompartimento, sentì dei lamenti, sempre più fiochi, ma non diede loro troppa importanza, pensando fossero frutto della sua stanchezza. Arrivato nel suo scompartimento trovò la bacchetta sommersa da cuscini e cartacce di cioccorane e caramelle.
Poi risentì i lamenti.
A quel punto si diresse verso il rumore, prima camminando poi correndo: aveva un brutto presentimento.
Arrivò nel corridoio dal quale provenivano i rumori e rimase paralizzato per la scena davanti ai suoi occhi.
Rodulphos Lestrange teneva Lily (la sua Lily) ferma contro il muro mentre le baciava il collo e le accarezzava i fianchi.
Dopo il primo attimo di stupore James si riprese, afferrò la bacchetta appena recuperata e schiantò Rodulphus lontano dalla ragazza
«Sta' lontano da lei serpe schifosa!» urlò il ragazzo correndo verso Lily, sdraiata a terra con il viso molto pallido.
Intanto il serpeverde si era rialzato e gridò
«Ci sarà un giorno in cui finirò quello che ho iniziato, lurida sanguesporco, senza essere interrotti da Potter!» dopodichè uscì velocemente dal treno.
Lily intanto si era un po' ripresa e guardava James carica di gratitudine
«Grazie Potter, davvero...»
«Shhh, Lily non sforzarti. Ora rilassati e non preoccuparti di niente» disse allora il ragazzo, prendendola in braccio e portandola fuori dal treno. Fece un piccolo sorriso sentendo che lei non lo aveva sgridato per aver usato il suo nome.
Per fortuna era rimasta un'ultima carrozza e i due vi salirono. Ormai Lily si era quasi del tutto ripresa fisicamente e dopo aver ringraziato James tra di loro era sceso un silenzio imbarazzante.
Era la prima volta che Lily non aveva voglia di schiantare il ragazzo accanto a lei ed era la prima volta che James non voleva fare commenti sulla ragazza vicina.
Ogni tanto lui ripeteva
«Io lo ammazzo quello» ma lo diceva più a se stesso che a Lily. Arrivati, la ragazza non se la sentì di andare a cena e decise di avviarsi verso la Sala Comune di Grifondoro. Si salutarono imbarazzati e James raggiunse gli amici.
«Ma che fine avevi fatto Prongs?! Ti sei perso lo smistamento e la filastrocca e l'inizio del banchetto e....» cominciò Sirius irritato.
James smise di ascoltarlo e pensò a Lily. Non se la sentì si raccontare la sua storia e pensò che se lei avesse voluto farlo sapere lo avrebbe detto. Si inventò una scusa e la serata continuò serena per i quattro ragazzi.
Non fu così invece per le amiche di Lily che, vedendo entrare James poco prima, avevano sperato fosse insieme alla ragazza. Erano preoccupate così finirono di mangiare in fretta e si alzarono da tavola prima di tutti gli altri.
Corsero verso la Sala Comune e poi si diressero velocemente verso il dormitorio. Entrarono sbattendo la porta e trovarono Lily nel suo letto, con i vestiti ancora addosso e le guance bagnate di lacrime.
Dormiva e non se la sentirono di svegliarla.
Si cambiarono e si misero al letto anche loro, piene di domande che però avrebbero dovuto aspettare.




*SPAZIO AUTRICE*

Hi mondo! Come state? Io al mare in Sardegna che cosa stupenda
Se vi è piaciuto il capitolo lasciate una stellina🥺 e noi ci rivediamo tra poco.
Bye bye

-Ele🧸

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