Chapter| 8
𝑌𝑜𝑢 𝑠𝑡𝑒𝑎𝑑𝑦 𝑚𝑒 𝑎𝑛𝑑 𝑠𝑡𝑖𝑟 𝑚𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑎𝑡 𝑜𝑛𝑐𝑒.
«Signorina Park, il signorino Kim la sta aspettando nel piano di sotto»
Mi alzai di scatto dalla sedia posta vicino alla scrivania e poggiai le mani su di essa, agitata. La sera prima era stata un disastro e ora ero costretta per colpa di mia madre a uscire con un ragazzo che non mi accettava ma che infine avrei dovuto anche sposare.
Presi la borsetta nera che Izabela mi aveva lasciato sul comodino e uscii dalla camera raggiungendo velocemente il salotto.
Taehyung era seduto su una delle poltrone, osservando attentamente una fotografia posta sul mobile di fianco a lui.
«Sono belli vero?» chiesi spuntando di colpo vicino a lui. Mi guardò sorpreso per poi annuire con un lieve sorriso.
«Tu...» cominciò la frase ma la sua voce si disperse.
«Te l'ho detto, io non ne faccio parte» dissi guardando la foto che ritraeva solamente i miei genitori e Jimin abbracciati serenamente. Non provavo né odio, né rabbia. Sentivo solo un'immensa solitudine.
«Capisco, ascolta pensavo... dato che siamo obbligati ad uscire... cioè già che ci siamo, ti porto in un posto divertente» si accarezzó la nuca guardando in basso.
Non sapevo come comportarmi e neanche cosa dire, quindi decisi semplicemente di annuire.
«Oh ecco qua il nostro Taehyung» mia madre spunto nel salotto mentre il ragazzo si alzò inchinandosi educatamente.
«Buon pomeriggio Signori Park»
«Andate pure» disse mia madre rivolgendomi uno sguardo di raccomandazione.
Io e il ragazzo dai capelli neri ci recammo fuori raggiungendo la sua macchina. Mise in moto e partì. Era tutto decisamente molto imbarazzante e senza senso, noi non saremmo neanche dovuti essere in quella macchina insieme.
«Senti quello che è successo ieri, io...»
«Lo so stai tranquillo, la tua ragazza non lo verrà a sapere» lo zittii.
«Grazie» disse lui sospirando.
Deve essere stato veramente brutto avermi baciato per poi pentirsene così amaramente.
«Mi dispiace che tu sia obbligato a portarmi in giro in questo modo, farò il possibile per annullare questo matrimonio»
Ma quella non era la verità, non sapevo neanche da dove iniziare e non ero forte abbastanza per oppormi. Dovevo lasciar andare e rassegnarmi a fare la cosa giusta.
«Ti ringrazio di nuovo e scusami» disse fermando la macchina davanti a un grosso edificio bianco.
«Scusa?»
«Si, forse ho dato l'impressione di non amare la mia ragazza ma ho avuto un momento di debolezza e ho sentito una certa compassione nei tuoi confronti»
«Non ho bisogno di compassione Taehyung» sorrisi ironicamente scendendo dalla macchina.
Compassione, me la davano già tutti e non ne sentivo nessuna necessità.
Improvvisamente cominciai a detestare quel bacio. Bramavo le sue labbra da quando avevamo perso il contatto la sera prima eppure quelle parole ricostruirono un altro strato di ghiaccio che, lui stesso, era riuscito a distruggere.
Mi diressi verso l'ingresso non capendo neanche che cosa fosse.
«Sei già venuta qui?» chiese raggiungendomi.
«No»
«Ma dalla tua camminata spedita mi sembrava di sì» rise sotto i baffi.
«Quante ore dobbiamo stare fuori?»
«Almeno due, perché?»
«Perfetto, dopodiché riusciresti a lasciarmi vicino al Paradise Casinò?»
Non aspettai che mi rispondesse ed entrai appena la dipendente del posto mi aprí la porta.
«Ti sembro un Taxi?» mi chiese mentre io lo ignoravo guardandomi intorno spaesata.
«Scusi che cos'è questo posto?» chiesi a una delle dipendenti che mi guardò stranita per un secondo. Sentii Taehyung sospirare ma continuai a fregarmene.
«Questo è il Laser Game di Seoul, si sente bene?» mi chiese ancora incredula della mia domanda.
«Non si preoccupi, mia moglie soffre di alzheimer quindi spesso si dimentica le cose come ad esempio il posto in cui ci troviamo» Taehyung sorride gentilmente alla ragazza, trascinandomi via per un braccio.
«Ti sei offesa?» mi chiese fermandosi in un angolo.
«Non sono tua moglie» sbottai pensando alle sue parole innocenti ma piene di significato.
Sospirò per la trentesima volta e si passò una mano nei capelli. Indossava un maglione leggero e nero con un cappotto color rosso fuoco e i pantaloni neri, come anche tutti i suoi accessori. Si leccò le labbra nervoso e premette la lingua contro l'interno della guancia.
«Senti lo so, ma se vai in giro a chiedere dove ti trovi cosa dovrei dire!»
«E non soffro neanche di Alzheimer!» alzai leggermente la voce.
«È la prima volta che hai un tono di voce così duro» disse con un ghigno in faccia.
Roteai gli occhi e incrociai le braccia al petto.
«Signori siete pronti per giocare?» una delle lavoratrici ci raggiunse porgendoci delle armi.
«Come si dovrebbe giocare con queste armi, mi hanno detto che le armi non sono un gioco» dissi confusa.
«Sono pistole di plastica, non sparano veramente, di solito si gioca in gruppo quindi...»
«Buongiorno sposini!» Namjoon entrò di colpo spingendo la porta ma un secondo dopo sentimmo tutti lo scricchiolio dell'immobile che cadeva all'indietro, quasi schiacciando i suoi amici. Osservammo la porta per terra sbalorditi e senza capire come esattamente avesse fatto.
«Hyung non ci credo che hai spaccato un'altra volta la porta del laser game» spuntò Jungkook ridendo insieme a Jin mentre Namjoon era già vicino alle dipendenti inchinandosi più volte per ricevere perdono.
«Areum! Eccoti qua, ieri sera sei sparita e dopo l'annuncio di matrimonio...» Jungkook si piegò a metà dalle risate non riuscendo a trattenersi.
«Pensavamo che fossi morta d'imbarazzo»
Scossi la testa sorridendo.
«Eddai sembravo così tesa?» chiesi facendo spallucce.
«Sembrava che stavi per vomitare da un momento all'altro, su quel palchetto davanti a tutto mentre tua mamma spiegava» mi spiegò continuando a ridere.
«Bene bene! Ti spiego un po' questo gioco» si intromise Taehyung.
«No Areum, non sei mai stata al laser game? Come puoi farmi questo! Allora praticamente...»
«Ho detto TI SPIEGO un po' questo gioco» lo fermò nuovamente Taehyung per poi rivolgersi a me. Lo guardai confusa ma cercai di capire brevemente ciò che il ragazzo dai capelli neri mi stava dicendo: uccidere tutti quelli della squadra nemica.
«Io e Jungkook siamo una squadra mentre Areum, Namjoon e Jin un'altra. Siete in tre perché tanto Areum non sa giocare» precisò Taehyung.
«Chi ha detto che non so giocare?» chiesi indispettita.
«Non hai mai giocato»
«Questo non implica il fatto che non sia un asso in questo gioco» dissi prendendo la mia arma ed entrano nel posto.
Era tutto abbastanza scuro tranne le luci LED che illuminavano qua e là. Mi nascosi dietro a un enorme palo di plastica insieme a Jungkook e cercai di beccare i miei avversari.
«Ah! Beccato!» dissi saltellando freneticamente e guardando Jin che fingeva di essere morto dopo i miei colpi sulla schiena.
«Areum e le sua vendetta per le parole di Taehyung in arrivooooo» Jungkook mi diede il cinque mentre una sensazione di felicità mi pervase il corpo. Amavo sentire quella adrenalina scorrere nelle mie vene.
Camminammo in giro nello spazio del gioco e finalmente trovammo Namjoon. Diedi due colpi secchi e lui si arrese mettendosi in ginocchio.
«Ahhh! Hai visto Jungkook?» chiesi e di istinto lo abbracciai. Sentii il suo corpo irrigidirsi e subito mi ritrassi rendendomi conto della mia infantilità.
«Scusami è che non me l'aspettavo» mi disse imbarazzato.
«No ho sbagliato io, io...» non riuscivo a formulare una frase.
«Stai tranquilla mi fa solo piacere» mi sorrise ma proprio in quello momento qualcuno lo colpì sulla schiena. Jungkook finse di cadere sulle ginocchia.
«Sei un bastardo hyung!» si lamentò il moro riferendosi a Taehyung.
Non voglio lasciarlo vincere, pensai improvvisamente.
«Lasciami qua a morire Areum, salvati ohh mia principessa» Jungkook lasciò la mia mano e io corsi via ridendo.
Mi nascosi dietro a una delle impalcature più vicine al angolo di tutta quella sceneggiatura e aspettai cauta cercando di sentire il rumore dei suoi passi.
Era inutile, in quanto il rumore dei laser finti non aiutavano per niente e la mia poca esperienza era odiabile. Stranamente non volevo lasciar perdere, andarmene o fregarmene, anzi volevo assolutamente vincere.
Indietreggiai di pochi step intenta a nascondermi altrove ma di colpo, da dietro, due braccia forti mi intrappolarono al suo corpo e io cominciai a scalciare evitando in tutti i modi di farmi sparare.
«Ferma! Areum fermati! Ormai ti ho preso non hai vie di uscita» disse lasciando la presa ma girandomi bruscamente verso di lui.
Mi appoggiò a una delle impalcature e si abbassò avvicinandosi al mio viso.
Il flashback della sera prima si ripetè come un loop nella mia testa e mi resi conto che stava per accadere di nuovo.
«Hai un buon profumo» sussurrò con una voce rauca.
Cercai di respirare, perlomeno, era l'unica cosa di cui avevo ancora il pieno controllo. Perché mi faceva sentire questi sentimenti strani?
Guardandomi dritto negli occhio puntò qualcosa sulla mia tempia e piegò la testa di lato.
«BAM!» urlò spaventandomi a morte e ridendo a crepapelle.
«Non fa ridere!» urlai a mia volta scossa.
«Oh si! Dovevi vedere la tua faccia, eri così presa che manco ti sei accorta che stavi perdendo» disse soffocando leggermente la risata.
Presi la pistola e gli sparai contro il petto anch'io, per dispetto. Si toccò il cuore con un'espressione tradita.
«Ah ma, questo per cosa sarebbe?»
«Per tutto» dissi indispettita.
«Dillo Areum! Sfogati! Libera le tue emozioni non stare dentro te stessa»
«Non ho niente da dire» mentii.
Non avrebbe mai potuto immaginare ciò che volevo urlare al mondo.
«Davvero? Quindi il fatto che io ti abbia baciato per compassione non ti da fastidio? Il fatto che i tuoi genitori ti trattino così non ti provoca ira? Il fatto che io non ti voglia sposare non ti irrita a morire? Dimmi la verità»
«Che cosa vuoi da me?» chiesi buttando giù la mia armatura.
Dopo anni di gelo il mio cuore ribolliva di rabbia e tristezza, non sapevo come far fuoriuscir quei sentimenti, sentivo gli occhi pesanti e la testa pulsarmi.
«Voglio che mi dici tutto»
«Cosa te ne frega?»
«Me ne frega»
«Stai parlando tu? Tu che mi hai minacciato di impedirmi di andare al Paradise Casinò nel caso in cui ci fossimo sposati? Buffo pensare che ora ti importa qualcosa di me» dissi ridendo ironicamente.
«È stato uno sbaglio» guardò in basso passandosi una mano tra i capelli.
«Come il bacio immagino» dissi lasciando andare le braccia lungo i fianchi e sospirando pesantemente.
Era anni che non parlavo in quella maniera ma aveva ragione: era riuscito a farmi sentire viva, di nuovo. Quella rabbia che sopprimevo da anni stava cominciando a uscire e non capivo se ciò era un bene o un male.
«Grazie per questa giornata, ora chiamo Jackson» dissi uscendo dalla sceneggiatura e prendendo in mano il cellulare.
Tutta quella storia era patetica, dovevo stare attenta a non farmi illudere. Non avevo esperienza e Izabela mi aveva spiegato come comportarmi, eppure non ero riuscita a mettere in pratica niente.
TAEHYUNG POV
Era infantile ciò che stavo facendo. Illudere una ragazza che mi potrebbe piacere sapendo che manco si accorgerebbe della presa per il culo.
In realtà il problema era che non la stavo prendendo in giro, c'era qualcosa in lei che mi attirava. Tranne JK tutti li altri mi credevano pazzo, in quanto il suo sguardo era uno di quelli taglienti. Mi chiedevo come avesse fatto a ereditarli nonostante non fosse la figlia di quella donna insensibile; ma il punto era che aveva sofferto troppo e questo mi irritava. A tal punto da piacermi il suo dolce profumo alla vaniglia e così tanto da sentire una piccola carica elettrica al contatto con quella ragazza dalla pelle ambrata.
Perché una ragazza come lei doveva soffrire? Volevo che vivesse la sua vita, avevo bisogno di vederla felice, per qualche strano motivo non mi interessava di ciò che avrebbe pensato Hanyoung, anche se non trovavo il coraggio di dirglielo. Infondo volevo solo aiutare un amica.
«CAZZO!» imprecai appena Lei uscì dalla sceneggiatura del Laser Game.
Ero riuscito a farle dimenticare i monosillabi ma avevo rovinato tutto.
«Stai tranquillo hyung, in qualsiasi caso la sposerai» spuntò di colpo Jungkook poggiando la sua mano sulla mia spalla. Mi ritirai da quella pacca amichevole e mi allontanai, non ero in vena confidenza.
Non volevo sposarla, dovevo ficcarmelo in testa: io ero di un'altra ragazza.
Spazio scrittrice♦️
Eiiii, non aggiorno da tanto lo so *peace and love*
Che fate in sti giorni? Ahhhhh e avete intenzione di andare in vacanza da qualche parte o party hard a casa? Fatemi sapere🥰
Spero che il capitolo vi sia piaciuto 😂
Vi amo♥️
-Kia✨
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