Chapter| 13

𝐵𝑢𝑡 𝑦𝑜𝑢 𝑘𝑛𝑒𝑤 𝑖𝑡 𝑡ℎ𝑎𝑡 𝑖𝑡 𝑤𝑎𝑠𝑛'𝑡 𝑚𝑒𝑎𝑛𝑡 𝑡𝑜 𝑏𝑒.

AREUM's POV
Namjoon e Jungkook ci raggiunsero nuovamente. Sorrisi al ragazzo dai capelli viola ma lui non ricambiò e mi accorsi che mentre mi guardava sembrava preso da mille preoccupazioni. Per un attimo mi chiesi cosa lo affliggesse in quel modo ma subito la voce possente di Taehyung mi distrasse.

«Quindi ragazzi ora vi distribuisco le carte, ricordatevi che qualcuno potrebbe ricevere meno carte» disse cominciando a dare le carte girate ad ognuno.

Avevamo tutti 5 carte tranne Hanyoung e Taehyung che rimasero con 4, era abbastanza svantaggioso ma il gioco era quello e ci si doveva adattare.

Tutti presero in mano le proprie carte e in silenzio le osservammo. Erano perfettamente mescolate e quel dettaglio mi fece leggermente sorridere, guardai Taehyung di sottecchi e mi accorsi che anche lui mi stava guardando con la stessa espressione divertita. Era incredibile ma pensare che stavo ingannando quelle persone dicendo che non sapevo niente di queste cose mi faceva sentire per una volta diversa e libera di mente.

Le mie carte erano tutte diverse e per chiederne un'altra avrei dovuto fare la conta. Il giro cominciò, come da regola, da coloro che avevano meno carte fino ad arrivare a me, l'ultima fra tutti.
Avevo osservato ognuno di loro bene e avevo troppa esperienza per non capire chi poteva star vincendo e chi no: Hanyoung era orgogliosa mentre Jungkook era troppo abbattuto. La gente normale avrebbe interpretato le loro carte esattamente secondo le loro espressioni ma io non ero così, le persone che non giocano e non sono esperte fanno  esattamente il contrario di quello che ci mostrano quindi era un gioco da ragazzi capire chi avesse le carte pronte e chi no.

L'unica persona che non riuscivo a comprendere era Taehyung, cercai qualsiasi modo per tradurre i suoi movimenti in sentimenti ma non trovai nulla. Non si tradiva neanche un secondo e ciò rendeva il gioco più elettrizzante.

«Taehyung, mi puoi dare il tuo 3 di fiori?» sparai a caso per cercare di completare almeno una famiglia. Taehyung alzò un sopracciglio e per mia sorpresa mi porse il suo 3 di fiori, completamente confuso. Sorrisi compiaciuta e gli altri rimasero un attimo sbigottiti.

«Sembra che la piccola Areum vincerà» disse Jin intuendo tutto dalla mia espressione. Mi resi conto che a furia di tenere quella maschera non riuscivo a controllare la mia faccia e le mie azioni. Mi schiarii un po' la gola e sorrisi forzatamente al ragazzo dai capelli biondi, lui ricambiò e mi resi conto che le proporzioni del suo viso e del suo corpo erano perfette, quasi come se fossero state progettate da un artista.

La partita andò avanti finché rimanemmo solo io e Taehyung in testa, gli altri facevano fatica a chiedere le carte giuste ma per due esperti di gioco d'azzardo era troppo facile decifrare ogni movimento fatto da gente comune.

«Sembri sicura di vincere» commentò Taehyung prima di chiedermi una carta.

«In realtà ne sono abbastanza sicura»

Hanyoung aggrottò la fronte ma io la ignorai, non ero nel umore di chiederle cosa non le andasse bene.

«Sai giocare a carte ci vuole tattica» disse il ragazzo dai capelli neri provocandomi.

«Pensi che non c'è l'abbia?» chiesi irritata.

«Penso che dovresti calmarti, 8 di picche grazie»

«Ops, hai sbagliato, mi sa proprio che tocca a me» esclamai sentendo l'adrenalina percorrermi nelle vene. Taehyung mi mostrò un ghigno e squadrò la mia figura come se analizzasse ogni cm del mio corpo, mi faceva sentire a disagio e il ricordo delle sue mani su di me su quel letto mentre la sua ragazza era fuori dalla porta mi facevano sentire uno scoppiettio nel cuore che non riuscivo a trattenere. Avrei voluto urlare eppure non riuscivo a sfogare tutta quella felicità e quella sensazione di entusiasmo.

«La sai già la carta Areum» pronunciò il mio nome con un arroganza pazzesca tanto che non seppi quasi come reagire.

«Hai un quattro di picche immagino» dissi e il ragazzo mi porse la sua ultima carta facendomi vincere l'intero gioco. Tutti applaudirono ma gli occhi di Taehyung erano sui miei e non riuscivamo a staccarci uno dall'altro, le partite che giocavo con lui mi facevano impazzire.

«Non sembra la tua prima volta» disse Hanyoung insospettita guardandomi di traverso.

«Già» risposi noncurante.

«Bene ragazzi!» Namjoon interruppe la ragazza prima che parlasse di nuovo ma lei continuò comunque ad osservarmi come un'aquila che controlla i suoi cieli.

«Avete voglia di mangiare qualcosa?» continuò il più responsabile del gruppo.

«Siiii» Jungkook e J-hope avevano già cominciato a ballare di gioia mentre io annuii tranquillamente alzandomi dalla sedia per sgranchirmi. Mi diressi verso il bagno del piano di sopra ma appena passai di fianco alla mia camera qualcuno mi trascinò dentro prendendomi per un braccio e mi appoggiò alla porta bloccandomi con il suo corpo.

«Ciao piccola» disse a due cm dalle mie labbra.

Il profumo intenso e dolce di Taehyung era inconfondibile, sarei riuscita a riconoscerlo anche ad occhi chiusi. Mi inumidii le labbra sperando di far incontrare le sue con le mie ma di colpo si allontanò e mi bloccò il braccio dietro la schiena. Gli davo le spalle ma sentivo il suo respiro sul mio collo, avevo la pelle d'oca e il cuore cominciava a battermi più veloce.

«Areum»

«Si?» risposi confusa.

«Non giocheremo più davanti agli altri o non so cosa potrei farti» mi avvicinò di più al suo petto e strinse più saldamente il mio braccio.

«Ahi» mi lamentai sentendo la pressione della sua presa eppure mi piaceva.

Mi rigirò verso di lui e mi abbracciò. Porse il mento sulla mia spalla e con le braccia avvolse la mia vita stringendomi forte a lui. Rimasi colpita, sentii le guance andarmi a fuoco e mi accorsi che il suo battito cardiaco andava a tempo con il mio.

«Taehyung» sussurrai piena di dubbi e complicazioni in testa.

«Dimmi principessa»

Sentii un tuffo al cuore, quel soprannome usato da lui sembrava la parola più bella che esista. Sorrisi ma lui non se ne accorse.

«Perché mi stai abbracciando?» chiesi.

«Sei sempre così noiosa e seria» sbuffò il ragazzo senza allontanarsi neanche un millimetro da me.

«Mi batte forte il cuore, ho paura»

«Ho paura anch'io» sussurrò per poi lasciarmi andare.

Mi guardò dritta negli occhi e mi accarezzò la guancia ammirando la mia pelle leggermente ambrata.

«Sei innocente e non voglio rovinarti»

«Chiamate innocente una ragazza che gioca ad azzardo?» chiesi scioccata.

«Non conosci il mondo Areum, sei come un fiore che cerca di sbocciare e io voglio proteggerti senza che tu venga rovinata dalle persone»

«Allora sposami» dissi di un colpo e lui rimase ammutolito.

«Taehyung!» la voce di Hanyoung sembrava a pochi passi dalla camera e io mi nascosi sotto il letto mentre lui si diresse verso la sua ragazza. Prima di lasciare la stanza si passò una mano tra i suoi ricci neri e sbuffò leggermente controllando che io sia del tutto invisibile. Mi accovacciai e rimasi lì finché mi lasciò da sola per poi tornare dentro insieme a lei.

«Ma questa non è la stanza di quella puritana?» disse la ragazza sedendosi pesantemente sul letto.

Riuscivo a vedere metà del loro busto e per un attimo mi chiesi se sporgendosi un poco mi potesse vedere. Volevo che si accorgesse di me così che questa storia abbia fine e che io possa sposare Taehyung in pace ma dall'altra parte volevo che fosse Taehyung a prendere coraggio e dire qualcosa. Non mi voleva sposare ma mi faceva stare così bene? Forse era proprio da lui che mi dovevo proteggere ma era sempre lui che riusciva a prendere fuori il meglio di me.

«Torniamo in salotto amore» disse il ragazzo avvicinandosi di più a lei.

«Ma facciamolo sul suo letto Tae, voglio marcare il mio territorio» rispose lei e sentii che si stava sdraiando.

Rimasi impietrita da quelle parole, non avevo pensato a quel fattore. Nonostante tutto lui era il suo ragazzo ed era ovvio che faccia determinate cose insieme a lui eppure non volevo pensare che l'avesse toccata come aveva toccato me il giorno prima.

Sentii la risata di Taehyung riempire la stanza. Lo trovava divertente, sapere che ero sotto a sentire quella tortura?. Mi sentii ferita tanto da voler uscire da lì e insultarlo ma mi trattenni, come sempre, cercando di comprimere la mia rabbia in un posto inesistente.

«Non ne ho voglia Hanyoung, su alzati» disse il ragazzo strascinandola via di forza.

Mi sentii più serena e mi tranquillizzai quando uscirono dalla stanza nonostante Hanyoung si lamentasse ininterrottamente.

Uscii dal mio nascondiglio e appoggiai la schiena alla porta trascinandomi fino a terra, abbracciai le ginocchia appoggiandoci il mento. In testa mi frullavano mille pensieri ma nessuna soluzione.

«Areum, sei qua dentro? Vieni in salotto che abbiamo ordinato il sushi» Jungkook mi chiamò da dietro la porta e io mi alzai di conseguenza.

Raggiunsi i ragazzi in salotto e vidi una persona del tutto inaspettata.

«Eccola Areum» mi indicò Taehyung rivolgendosi al ragazzo nuovo.

«Ah si, Areum questo è mio fratello Min Yoongi» disse Hanyoung mostrandomi il suo solito sorriso falso.

Il ragazzo cercò di sorridermi ma  si notava che non era abituato a quel genere di cose. Mi inchinai educatamente e lui fece lo stesso. Aveva i capelli color menta e la carnagione quasi pallida, i suoi occhi assomigliavano ai miei ed erano l'opposto di quelli di Taehyung: hn animo gelido come il ghiaccio. Mi osservava attentamente ma a me non interessava più di tanto.

«Jungkook devi aspettare che anche gli altri mangino qualcosa prima di finire un piatto intero» lo rimproverò Jin dandogli una pacca sulla nuca.

«Ma hyung ho fame» piagnucolò il ragazzo.

«Areum puoi dirglielo tu che non è una giusta abitudine?» mi chiese Jin mettendosi i pugni sui fianchi.

«Per me è uguale» dissi  mangiando un pezzo di sashimi.

Jin si diede una manata in faccia mentre Taehyung cominciò a ridere divertito.

«Areum non ha molto il senso di empatia eh» disse facendomi una smorfia che io ricambiai con il mio sguardo gelato.

«Bhe cosa ti puoi aspettare da una puritana» disse il ragazzo dai capelli menta ridendo e sua sorella lo seguí a ruota. Lo ignorai e aspettai la risata degli altri ma nessuno oltre loro due si permise di ridere neanche minimamente. Mi guardai intorno un secondo stupita ma poi tornai a mangiare mentre l'atmosfera divenne più tranquilla e i ragazzi fecero fatica a continuare a parlare. Taehyung cercava di ignorare Hanyoung mentre a lei importava solo essere al centro dell'attenzione. La serata continuò tra sguardi rubati tra me e il ragazzo dai capelli neri mentre i suoi amici cercavano di distrarmi dal commento odioso di Yoongi-ssi.
La cena finì e senza troppi saluti me ne tornai in camera mia, vidi Jungkook guardarmi ma feci finta di non accorgermene e mi rinchiusi nella mia stanza.

Presi il cellulare e chiamai Jimin, lui era l'unica fonte di sollievo.

«Oppa!»

«Areum, è successo qualcosa?»

«No no tranquillo» dissi roteando gli occhi al cielo.

«Mamma mia per un attimo pensavo ti avessero fatto qualcosa, gli faccio a pezzi quei bastardi»

Risi con naturalezza e mi resi conto che quella risata così spontanea oltre mio fratello e Izabela, l'unico a riuscire a provocarla era proprio lui, Kim Taehyung.

Allora perché sentivo che sarebbe andato tutto al contrario di ciò che mi aspettavo?

YOONGI's POV
«Hanyoung non importa come ma dobbiamo prenderci quell'eredità, uno come Taehyung non sa gestire tutta quella ricchezza»

«Oppa, a me non interessa ciò che vuoi fare tu, ma nessuno e dico nessuno deve permettersi di toccare Taehyung»

«Ma se non l'hai mai amato sorellina» risi mentre ascoltavo la falsità di mia sorella.

«Il punto non è averlo amato o amarlo, il punto è che nessuno deve toccare ciò che è mio, lei la pagherà cara per ciò che ha fatto. A causa di quella notizia la mia reputazione si sta distruggendo»

«Allora qual è il piano di cui parlavi?»

«Ah hai ragione, è piuttosto semplice e sto cercando diverse informazioni per ricavare più dettagli possibili, dopo questo il matrimonio di quei due non si farà neanche per volontà divina te lo assicuro»

Hanyoung fece il suo sorriso insopportabile e lasciò la stanza ammiccando. Se diceva che avrebbe rovinato qualcuno ero sicuro che l'avrebbe fatto e se rovinasse lei, l'unica famiglia a cui la darebbero in sposa i suoi genitori sarebbe la nostra. Per classifica la famiglia Kim e Park erano i più potenti ma subito dopo c'era la famiglia Min, cioè la nostra.

Quell'eredità sarebbe diventata nostra in un modo o in un altro.

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