Glossario delle Divinità Sverthiane Primarie

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Dato che in Tenebre faremo la conoscenza spesso di queste figure mitologiche appartenenti a Sverthian e rimaste fino ad ora nell'ombra, e dato che sarebbe troppo macchinoso inserire sempre delle note nei capitoli, ho deciso di creare questa legenda nella quale esporrò brevemente ogni divinità, compreso il significato del loro nome nella lingua sverthiana arcaica, largamente differente da quella moderna e tutt'ora utilizzata.

🌗 Nota I 🌗

I  nomi non saranno suddivisi in ordine alfabetico, ma di importanza.

🌗 Nota II 🌗

Al contrario di cosa accade al giorno d'oggi sulla Terra e nel mondo umano, dove ci sono da sempre dubbi circa l'esistenza di Dio ecc., a Sverthian c'è la certezza che all'alba dei tempi, prima ancora che i primi abitanti comparissero, esistevano creature immortali e dai poteri oltre ogni immaginazione che vegliavano su Sverthian, la sua flora, la sua fauna e ogni altra forma di vita. Gli dèi, dunque, sono reali, sono esistiti ed esistono ancora. Grober, d'altronde, ne è la prova concreta.

🌗 Sverthos 🌗

Divinità misteriosa, ma dal potere infinito e impossibile da confinare o calcolare, né maschile né femminile, dall'identità avvolta nel mistero, corrisponde in parte a ciò che la scienza umana identifica con il Big Bang. Sverthos, con il suo fiammeggiante respiro, diede vita a Vesmanir.

🌗 Vesmanir 🌗

Letteralmente il nome significa: colui che riscalda/illumina. Per gli Sverthian altro non è, se non il corrispettivo del sole per gli umani; pochi ormai sanno, però, che l'astro prese il nome dal padre degli Dèi Primari, ovvero la prima generazione divina, nonché la più antica. Secondo le leggende e la mitologia sverthiana, Vesmanir continuò a regnare su Sverthian e tutte le sue forme di vita, a creare e rendere sempre più florida la varietà di piante ed esseri viventi, finché non scelse di ritirarsi e di cedere il comando al figlio che ritenne più adatto al compito. Stando alle scritture arcaiche — le quali vennero poi quasi totalmente dimenticate e sostituite da quelle nuove — Vesmanir scelse in origine non il primogenito, Tredar, ma Grober. Il resto della documentazione, purtroppo, è andata perduta e ormai tutti sanno che Grober è per eccellenza il dio dell'oscurità, della malvagità, delle calamità e della morte, nonché del caos primordiale.
L'astro Vesmanir, come il sole, è di vitale importanza per Sverthian; ormai fuso alla figura divina a lui correlata, viene ancora venerato come una divinità suprema e benevola, ma allo stesso tempo severa e giusta. Si narra che Vesmanir fu a sua volta generato dalla divinità creatrice e arcaica Sverthos, che diede anche il nome al mondo che poi i suoi discendenti avrebbero perfezionato e abbellito.
Il culto di Vesmanir è praticato regolarmente e ancora presente fra gli abitanti di Sverthian; nello specifico, cercano il suo appoggio e la sua intercessione i regnanti e i soldati in procinto di andare in guerra, e ancora coloro che presto diventeranno padri.

🌗 Veras 🌗

Sorella di Vesmanir, nacque subito dopo di lui, quando Sverthos, dopo la creazione di Vesmanir, pianse lacrime di gioia argentee. Da esse si originò Veras, la quale sin da subito scelse di creare solo per sé un regno nel quale restare in pace e riposare. L'astro Veras corrisponde alla Luna degli umani.

🌗 Kyresia 🌗

Sposa di Vesmanir e guardiana di tutto ciò che la luce di Vesmanir riesce a raggiungere, insieme a lui diede vita agli Dèi Primari. Nacquero in totale sette figli, ognuno di loro con doni ben precisi, ognuno di loro dotato di pregi e difetti, perché la perfezione poteva essere contemplata solamente dal Padre e dalla Madre supremi. Il culto di Kyresia è ancora noto fra le gestanti, le puerpere e alcuni Ordini di Sacerdotesse. È per eccellenza la dèa della fertilità, dell'armonia famigliare e protettrice di tutte le donne. Anche per tale ragione, oltre a quelle legate alla morale e tanto altro ancora, quando a una donna viene fatto un grave torto, quando una donna innocente viene uccisa o violentata, le leggi di Sverthian e quelle imperiali prevedono pene molto severe e spietate. Il nome Kyresia significa semplicemente: madre.

🌗 Tredar 🌗

Primogenito di Vesmanir e Kyresia, la sua nascita diede luogo a un grande terremoto che scosse per giorni molte terre di Sverthian. Secondo la mitologia, Kyresia soffrì fino a tal punto nel metterlo al mondo che la terra da lei custodita e protetta, e a lei collegata, ne risentì. Tredar, dunque, significa letteralmente: terra che trema. Dal padre Vesmanir ereditò il comando sul giorno e sull'astro omonimo, e la custodia del suo potere e della sua luce portatrice di vita e speranza. Quando avviene una calamità, Tredar viene pregato perché interceda e protegga ogni forma di vita dal disastro. Tredar, però, è una divinità anche ambigua: egli, infatti, è stranamente invocato dagli assassini e dai traditori, e questo aspetto bizzarro proviene dalle scritture più remote e andate perdute. Nessuno ormai conosce più la motivazione di una simile dicotomia, ma fra i malviventi la tradizione è sopravvissuta alle ere. Ad oggi, nonostante ciò, Tredar è fra le divinità più conosciute e invocate. 
Tredar si unì in matrimonio con la sorella Deralya, unione che generò le Sartrediri, ovvero le stelle; il loro nome, d'altronde, significa proprio figlie di  Tredar

🌗 Deralya 🌗

Il nome significa: prediletta.
Secondogenita di Vesmanir e Kyresia, nonché sposa del fratello Tredar, è in primo luogo la custode della luce di Veras, sua zia: ella, infatti, è nota per esser alla fine scivolata in un sonno eterno e Deralya, dèa dal cuore puro, si prese la responsabilità di vegliare sul sonno della zia e si divise il compito con il padre di alternare la reggenza di Vesmanir e Veras, così da trovare l'equilibrio perfetto. Vesmanir, infatti, se avesse continuato a splendere ininterrottamente, sarebbe finito per bruciare tutto quanto, perché il fuoco la luce che emanava erano troppo intensi. Deralya, dunque, è quella che a Sverthian viene definita una divinità crepuscolare, in quanto il suo potere raggiunge il picco massimo e comincia solo dopo il crepuscolo. Il suo sposo, Tredar, si occupa di mettere a riposo l'astro Vesmanir rimpicciolendolo fino a farlo diventare una sfera di fuoco luminosa che ogni notte torna a fluttuare sul suo scettro. Deralya è perciò la dea della notte per eccellenza e, ancora, protettrice delle creature notturne, dei viaggiatori che proseguono il cammino quando calano le tenebre e di coloro che nascono sotto i pallidi ed evanescenti raggi di Veras, anziché sotto la luce abbagliante di Vesmanir. Oltre a questo, viene invocata anche dagli amanti e i possessori di segreti.

🌗 Grober 🌗

Il nome, in sverthiano arcaico, ha più di un significato. Nella lingua sverthiana, proprio come in quella degli Efialti, molte parole possono avere significati molteplici e addirittura in contrasto. Prima che la lingua arcaica venisse sostituita da quella moderna, il nome Grober stava per: benevolo; amato; splendente.
Grober, al giorno d'oggi, mostra molte similitudini con la figura a sua volta ambigua e appartenente alla mitologia cristiana di Lucifero/Satana, ma la sua storia è molto meno conosciuta. Grober è famoso quanto i suoi fratelli maggiori, tuttavia a differenza loro tante delle informazioni sul suo conto sono andate perdute e ad oggi è un'entità avvolta nel mistero quanto lo sono Vesmanir e Sverthos. 
Tanto venne alla fine detestato, che persino il suo nome assunse un significato completamente agli antipodi: oscuro/nero; maledetto; pericoloso.
Nonostante in origine fosse stato scelto dal padre Vesmanir per continuare la sua opera di protettore della luce e dell'omonimo astro, tale compito venne affidato poi a suo fratello maggiore Tredar. A Grober viene attribuita la nascita del caos primordiale, della scintilla che instillò anche nel cuore dei fratelli e poi degli abitanti di Sverthian la violenza, la rabbia, il rancore, l'odio e tutte le emozioni e i sentimenti negativi immaginabili. Grober è il padre supremo della guerra e delle sue conseguenze, della desolazione, della malattia e sempre a lui viene attribuita la paternità di Rasya, ossia ciò che per gli umani corrisponde alla Mietitrice, alla Morte. Con lui gli Sverthiani smisero di essere immortali e conobbero il dolore della morte, il terrore ad essa collegato e la fine dell'esistenza. Secondo i sacri testi della modernità, Rasya nacque dal cuore corrotto e arso dalla malvagità di Grober, dalla sua invidia di fronte alla felicità delle creature create e protette dal resto dei suoi familiari. In realtà, Rasya non è un'entità fisica come le altre divinità, ma una capacità talmente spaventosa e primordiale alla quale Grober stesso ha alla fine dato un nome proprio, col quale tutt'ora viene indicata la scomparsa, la fine della vita. 

🌗 Tyaser, Felenar, Aleryn e Sardan 🌗

A queste quattro ultime divinità primarie si deve l'esistenza dei quattro elementi: fuoco, terra, aria e acqua. Oltre a essere per antonomasia i loro creatori e padroni indiscussi, coloro che sanno domare tali elementi, furono sempre loro a tramandare ai primi Sverthiani la conoscenza elementare, nonché a sfruttare in maniera creativa e positiva ogni elemento.
Tyaser, il dio del fuoco, è il protettore dei fabbri e di chi in qualche maniera ha a che fare con le fiamme; Felenar è la dea protettrice di tutti quelli che lavorano la terra, così come dei frutti di essa e ciò che le è strettamente legato; in un certo senso, Felenar fa da controparte al fratello Tredar e dove quest'ultimo tende ad esagerare e a causare terremoti troppo intensi, lei cerca sempre di arginare i danni e la violenza di questi cataclismi. Aleryn è invece la dea custode dell'aria che purifica grazie al proprio respiro sin dagli albori, consentendo così a tutte le creature di continuare a vivere; Aleryn è anche la guardiana e la padrona di tutti i venti, nonché suoi figli che generò in seguito all'unione con Tredar, del quale è compagna assieme a Deralya; si dice che quando è in atto una tempesta di grande intensità, dietro ad essa vi sia uno scontro con Tredar o Grober, altra divinità che rivaleggia con Tredar in quanto a calamità e cataclismi. La divinità Sardan, invece, pare sia di genere ignoto e anche nelle sue rappresentazioni viene sempre raffigurato/a con un aspetto decisamente ambiguo e indefinibile; l'elemento che Sardan originò è l'acqua e come quest'ultima ha un carattere mutabile, volubile e impossibile da domare; tutti i mari, gli oceani, i corsi e specchi d'acqua rispondono alla sua volontà, fatta eccezione per il mare Graæberdan, il quale — come tutto ciò che fa parte delle Terre dell'Ombra — è sotto il controllo di Grober. Quando avvenne lo scisma tra gli Dèi Primari e il Padre dell'Oscurità, Sardan provò tanto di quel disgusto nei confronti del fratello da infuriarsi e stabilire che le acque dell'Oceano di Cristallo — l'oceano più vasto e conosciuto di Sverthian — mai più si sarebbero mescolate a quelle del mare Graæberdan. Ciò portò al particolare confine naturale che separa le Terre dell'Ombra dall'Oceano di Cristallo e i regni che si trovano e affacciano su quest'ultimo. Assieme ad Aleryn, Sardan è a sua volta capace di originare violente tempeste, o ancora maremoti e grandi gorghi ai quali è quasi impossibile sfuggire. Naturalmente a Sardan si rivolgono i marinai, i soldati che a volte sono costretti a solcare gli oceani, i pescatori e tutti coloro che in un modo o nell'altro si ritrovano a dover sfidare la sua potenza. Sardan è la divinità protettrice delle forme di vita che popolano le acque di Sverthian, così come delle città che sorgono sulle isole o in riva a specchi d'acqua.


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