[CAPITOLO 19]
11 Settembre 1997
Londra era diventata più fredda del solito, non si trattava del clima, ma dell'atmosfera che c'era.
L'estate era finita.
E tutti erano a ritornati a lavorare.
Sandie era in ospedale, con lei nel suo reparto c'era Chloè, non l'aveva ancora mandata all'asilo, preferì portarla con sé in ospedale, pensò che era un modo educativo per lei, poteva stare con i bambini e giocare con loro, ma Vincent non era per niente d'accordo e le aveva promesso che avrebbe trovato un buon asilo per la bambina.
Stellina aveva avuto un po' il trauma di quell'asilo, da quando scoprì che la sua bambina era stata presa di mira dalle bambine e da tutta la classe, difficilmente si sarebbe fidata di un qualsiasi istituto, per questo motivo, Chloè aveva un ritardo nel linguaggio. Ma era da poco che Sandie aveva ripreso le terapie, sia dalla logopedista per Chloè, che le terapie per lei.
Dopo la morte di Diana, si creò un buco nel petto che doveva assolutamente guarire e per questo Sandie andò di nuovo dalla psicologa.
Vrachnos era in ospedale, a lavorare e fare visite.
Fino a che non scattò la sua ora per la pausa pranzo.
Uscì dal suo studiolo per raggiungere Vincent, che lo vide parlava con una donna nel corridoio.
Era una sua collega, bionda, alta, bellissimi lineamenti, sembrava una modella, ed era l'infermiera del reparto.
Sandie aprí leggermente la bocca e si nascose in un angolo dell'ospedale.
Vincent annuiva il capo, sembrava serio in volto, anzi, un po' distaccato.
Vide poi uno sbuffo, si arrabbiò con la ragazza fino a poi andarsene via con passo veloce.
Sandie quando vide campo libero lo seguì fino al suo studio.
Bussò.
«Avanti.» disse lui, e lei entrò, egli la guardò per un istante prima di riprendere a scrivere dei documenti.
«Ciao Sandie, dimmi tutto.» disse lui.
«Ciao, é scattata la pausa pranzo, e volevo stare un po' con te.» affermò con tono gentile.
«Ho mille cose da fare, in più non ho portato niente da mangiare. Magari faremo merenda insieme.» il suo tono era quasi freddo, arrabbiato, come se si fosse svegliato storto.
«Tutto ok Vincent? É successo qualcosa?» lui scosse la testa.
«Va tutto alla meraviglia.» rispose lui non staccando gli occhi dai fogli.
«Che ti ha detto quella ragazza?» domandò lei.
Lui la fulminò con lo sguardo, per poi ritornare sui fogli.
«Non c'era bisogno che mi spiassi, comunque, é la mia ex.» rispose diretto, Sandie rimase scioccata.
Non avrebbe mai pensato che quella bella ragazza era la sua ex fidanzata.
Chi lo avrebbe mai detto ...
Stette per un attimo in silenzio, c'era leggermente un po' di tensione in ufficio, e a lei non stava bene, così prese la parola.
«E perché ti sei arrabbiato con lei? Ha fatto delle avances?» domandò lei preoccupata, a quel punto Vincent mise una mano sulla fronte completamente estenuato.
«Perdonami, non volevo essere insistente.» si scusò la donna.
Lui scosse la testa.
«No, tranquilla, solo che non mi va di parlare di lei. Quella ragazza mi ha fatto delle cose a dir poco meschine che mi hanno fatto spezzare il cuore.» ringhiò Vincent, e Sandie vide in lui una sorta di delusione mischiata con rabbia.
Se davvero provava quelle emozioni, quella ragazza aveva fatto cose gravi nei suoi confronti a tal punto di provare rancore.
«Capisco.» disse lei «Ma quando vuoi, quando te la senti, me lo dirai.» lui scosse la testa «Perché?» domandò.
«Dio mio Sandie, non ti voglio parlare mai di lei! Perché mi ha fatto male! Letteralmente! Ma non fisicamente! Internamente mi ha spezzato l'anima a pezzi! Quindi ti ordino di non insistere!» esclamò con rabbia sbattendo un pugno sulla scrivania alzandosi in piedi, lei sussultò dalla paura, ma vide i suoi occhi, erano arrabbiati, ma tristi.
L'espressione di Vincent si addolcì, e mise una mano sul petto, per poi sedersi sulla sedia.
«Dio ... scusami, scusami Sandie, scusami.» lei si avvicinò a lui, si posò sulla scrivania per abbracciarlo, lui si abbandonò a quel profumo dolce che aveva tra la maglia e il camice bianco, odorando la sua pelle e percependo il suo battito cardiaco. Lo calmò.
«Avrei reagito così anch'io, so cosa significa quando una persona ti delude. Ci sono passata. Mi dispiace se sono stata così insistente, volevo solo stare con te e parlare un po'. Qui sembrano tutti così freddi, nessuno scambia uno sguardo, é come se quest'ospedale fosse morto.» lui si staccò e la guardò negli occhi «Che sia ancora l'effetto della morte di Diana?» domandò lei, lui le accarezzò la guancia e fece un accennò con la testa.
«Probabile, la gente é ancora scossa e spaesata nonostante sia passata una settimana. Forse é per questo che vedi la gente un po' fredda e distaccata. Fa parte del lutto, ma vedrai che presto Londra tornerà quella di prima, con la differenza che non sarà più un paese completo proprio perché Diana con la sua morte, ha portato via con se un pezzo di Londra, un pezzo del mondo. Dobbiamo solo abituarci ed andare avanti.» lei sospirò con il respiro bloccato in gola.
Neanche lei aveva del tutto superato la morte di Diana, ma infondo, era passata solo una settimana e la ferita era ancora fresca.
«Quanto é brutto quando una persona che ami se ne va per sempre ...» commentò Sandie con tono triste ma lui alzò il capo per baciarla sulle labbra.
«Sai quante volte ho avuto la sensazione di perderti? Tante. Ma sei qui, e-» lei lo interruppe baciandolo con amore accarezzando la guancia con le nocche delle dita, accarezzò le labbra con la lingua e sorrise.
«Se c'è proprio l'ultima persona che potrai perdere sono proprio io Vincent.» lui la guardava speranzoso.
Le prese la mano per unire le dita con le sue e si strinsero fortemente.
«Sandie.» la chiamò.
«Sì?» nelle guance dell'uomo si formò un piccolo accenno di rosa tenue. Come se fosse imbarazzato della sua richiesta. Lei sorrise con cautela per incitarlo a parlare.
«Baciami.» disse «Per favore.» lei accennò una risata.
«Solo questo? Dai, vieni qui.» si accolsero con un bacio a fior di labbra, iniziando una piccola danza tra loro, si gonfiarono e divennero bagnate quelle labbra.
Si toccavano, Sandie sfiorava il bellissimo viso dell'uomo mentre Vincent toccava la schiena di lei coperta dai vestiti.
«Non smettere.» implorò il moro.
«Non smetterò.»
Pochi minuti dopo
Mentre Sandie tornava dal suo studiolo con la coda d'occhio vide l'ufficio del dottor Khan, si fermò davanti alla porta ed era aperta, entrò e c'era il dottore che stava mettendo delle cose in uno scatolone.
Sandie sgranò gli occhi.
«Dottor Khan.» lo chiamò, il dottore pakistano di fermò incrociando la figura di Sandie.
«Ciao Sandie.» la salutò cordiale.
Sandie scosse la testa.
«Ma che sta facendo?» domandò interdetta.
«Me ne vado, mi sono dimesso.» disse lui, Sandie alzò le braccia in segno di esasperazione.
«Ma che cosa sta succedendo oggi!?» domandò lei completamente esausta, Khan la fulminò con lo sguardo. Sandie capí di essersi lasciata andare e di aver detto qualcosa di poco carino.
«Mi perdoni, non volevo-»
«Non si preoccupi.» tagliò corto il dottore chiudendo la scatola di cartone.
Ci fu qualche momento di silenzio tra di loro, ma non appena il dottore finì di svuotare il suo studio, il suo sguardo si posò su quello di Sandie, era triste e dispiaciuta, la sentì emanare un sospiro.
«Perché se ne va?» domandò lei.
«Perché non posso più restare qui, sai, da quando é morta Diana sono successe un sacco di cose. La stampa non mi ha dato pace e qui in ospedale non sono più il benvenuto. Quindi per un periodo starò in Pakistan dai miei genitori, magari quando le acque si calmeranno tornerò qui a Londra. Il posto del mio cuore.» Sandie accennò un piccolo sorriso sulle labbra, ma infondo era dispiaciuta per il dottore che le aveva permesso di conoscere Diana e diventare sua amica. Non doveva essere facile per lui essere immortalato come l'amante di Lady Diana. Può immaginare la frustrazione che doveva portare con sé.
«Noi l'aspettiamo comunque, anzi, beh, sono io che l'aspetto. Perché é una persona straordinaria, ne approfitto per ringraziarla per tutti i suoi insegnamenti, grazie a lei ho imparato tante cose di questo mestiere, e sono sempre convinta che questo é il lavoro perfetto per me: la cardiologa. Curare il cuore delle persone.» il dottor Khan sorrise quasi commosso a quelle parole, aveva preso Sandie sotto la sua ala divenendola una sua alunna a pieni effetti. Era molto orgoglioso di lei e della dottoressa che stava diventando. Ed era felice sentire da una delle sue alunne preferite sentire certe parole.
Abbassò lo sguardo ridacchiando leggermente, e annuì con il capo.
«Quello che ho fatto. L'ho fatto con il cuore, nel vero senso della parola. Sei una donna straordinaria e sono convinto al cento per cento che diventerai una grande cardiologa, e avrai una strepitosa carriera che ti porterà a tanti successi e alla felicità. Sono felice di sentire queste parole.» rispose alle parole di Vrachnos con il barlume negli occhi.
«Volevo aggiungere una cosa.» accennò Vrachnos.
«Dimmi.»
«Volevo ringraziarla quel giorno che mi ha fatto conoscere Diana, é stato uno dei regali più belli della vita. Conoscerla e starle affianco fino alla fine dei suoi giorni é stato un onore. Sapete, mi avete esaurito un mio grande desiderio, e sono contenta che mi abbia permesso di conoscerla e di diventare sua amica. Lo porterò con me.» Khan a pronunciare le parole per Diana gli crepò il cuore. Emise un sospiro pesante e cambiò umore.
«Mi rende contento anche questo, che siate diventate amiche. Sai Sandie, io l'ho amata, l'ho amata sul serio e avevamo tanti progetti insieme fino a che la stampa non é intervenuta. E credo che se non fosse intervenuta non ci saremo mai lasciati e lei sarebbe ancora viva. Avrei potuto salvarla ... e mi maledico di esserci lasciati, perché avrei potuto salvarla quando stava morendo.» nonostante lui era un uomo a cui odiava essere al centro dell'attenzione si era fatto in quattro per Diana, l'ha amata fino al suo ultimo respiro anche se non stavano più insieme «Un giorno la incontrerò, e spero che sarà un incontro piacevole. Chissà, forse in un'altra vita le cose sarebbero andate diversamente.» Sandie si avvicinò per abbracciarlo e sospirò.
«Diana ti ha amato tanto. E lo sai.» confermò, lui annuì con il capo «L'hai solo incontrata nel momento e nel mondo sbagliato, forse, come hai detto tu, in un'altra vita le cose sarebbero andate diversamente.»
«Chi lo sa, tu credi a queste cose?» lei si staccò dall'abbraccio.
«All'altra vita?» annuì «Sì, ci credo, e credo anche nella teoria del multiverso, di cui afferma un'idea che postula l'esistenza contemporanea di altri universi fuori dal nostro spaziotempo, spesso denominati dimensioni parallele. Quindi chissà, magari tu e Diana state ancora insieme.» per Khan sentire quelle parole fu come aver sentito una nota stonata.
«Può darsi.» commentò lui.
A quel punto lui afferrò la scatole con tutte le sue cose dentro, e con la coda d'occhio Sandie poté vedere una foto, era Diana nel giorno del suo matrimonio, bellissima con quel fiabesco abito da sposa color avorio.
«La lascia qui?» domandò stellina, Khan si girò verso la foto, accennò un sorriso.
«Sì, é meglio se resta qui. Questa foto é stata qui per quasi sedici anni, perché toglierla proprio ora? Non significa niente se é morta, lei vivrà comunque.» Sandie annuì in segno di accordo, mentre un ricordo le scattò improvvisamente nella sua mente.
ATENE, GRECIA
29 luglio 1981
«Dai Nicole!» esclamò una Sandie quattordicenne arrabbiata.
«Voglio vedere il programma di Oprah Winfrey, fanno degli scoop importanti sulle celebrità.» disse invece una Nicole di appena dodici anni.
Alexandre scosse la testa con il sorriso guardando le sue figlie, mentre Chantal era sul divano che leggeva una rivista, non appena vide una foto di Lady Diana e il principe Carlo dove l'articolo annunciava il giorno delle nozze della coppia alzò lo sguardo verso la tv.
«Smettete di litigare!» rimproverò la donna «Oggi si guarda un matrimonio.» annunciò poi, le ragazze si girarono verso sua madre per guardarla.
«Un matrimonio?» domandarono in coro.
«Sì, bimbe, c'è il matrimonio di una ragazza proprio come voi che sta sposare un principe azzurro e di conseguenza diventa una principessa.» rispose Alexandre con il sorriso.
«Proprio come nelle favole.» mormorò Nicole sorridendo.
La madre con la mano colpì il divano come segnale di sedersi accanto a loro e lo fecero. Sandie si sedette vicino alla madre, Nicole vicino alla sorella maggiore, Alexandre vicino a sua moglie.
Chantal con il telecomando mise il canale dove avrebbero trasmesso il matrimonio dei principi di Galles e quindi dei futuri sovrani d'Inghilterra.
«Mamma.» la chiamò Nicole.
«Dimmi.» disse Chantal guardando lo schermo.
«Posso prendere un pacchetto di popcorn?» Chantal sospirò irritata.
«Nicole stai ingrassando, ultimamente stai mangiando come un maiale, vedi di dare una calmata con il cibo signorinella.» Nicole abbassò lo sguardo con le lacrime agli occhi, Sandie la consolò accarezzandole il braccio. Alexandre invece, la fulminò con lo sguardo, e con la testa fece un cenno di andare di sopra, Sandie annuì.
Le ragazze andarono di sopra e Sandie di nascosto prese un pacchetto di popcorn e raggiunse la sorellina.
«Ti sembra il modo di parlare ad una bambina di dodici anni?» ringhiò Alexandre infastidito.
«Ho detto solo la verità.» rispose Chantal schiva.
«E ti fa piacere sminuire tua figlia eh? Se fosse stata Sandie a dirlo avresti detto subito di sì eh?» le fece notare.
«Amore non mi va di litigare mentre stanno trasmettendo un matrimonio così importante, ne parliamo più tardi se non ti dispiace.» tagliò corto la donna dai capelli biondi.
Stronza pensò Alexandre, si alzò dal divano, prese un sigaro e l'accendino, andò fuori in giardino a fumare cercando di calmarsi.
Chantal lo ignorò completamente.
«Non pensare a mamma, é una stronza quando fa così.» le rassicurò Sandie, aveva i capelli molto più scuri quando era un'adolescente, e così adorabile, piccola ma tanto solare, piena di altruismo.
«É stronza.» confermò Nicole abbracciandola, ma Sandie sapeva come farle prendere di nuovo il sorriso.
«Guarda cosa ti ho portato.» tirò fuori la busta di popcorn, Nicole la guardò con un luccichio agli occhi «E poi non é vero che sei ingrassata, anzi, stai bene così. Non cambiare il tuo fisico per gli altri Adelfì.» Nicole la strinse di più, potendo sentire da parte della sorella maggiore un bellissimo calore materno.
«S'agapó.» ti voglio bene, disse la sorellina, Sandie sorrise.
«ki ego se agapo.» ti voglio bene anch'io, rispose stellina, e si staccarono.
«Su, vediamo questo matrimonio!» esclamò Sandie.
E si misero sul letto, a guardare in diretta tv quello che sarebbe diventato il matrimonio del secolo. Il matrimonio di Lady Diana e il principe Carlo.
Quando le sorelle videro Lady Diana uscire dalla carrozza reale, rimasero a bocca aperta per quando fosse bella. Indossava un vestito sogno, color avorio di un delicato taffetà di seta, con le maniche a sbuffo, un bellissimo corpetto per non parlare della gonna a meringa, ma la cosa che faceva rimanere a bocca aperta era il lungo strascico dell'abito, sette metri di strascico. A impreziosire la veste furono cucite a mano almeno dieci mila perle e paillettes opalescenti.
Per tenere il velo, Diana aveva indossato la tiara di famiglia, la Spencer tiara.
«Wow ... é bellissima.» mormorò Sandie con il sorriso.
«É proprio una principessa.» commentò Nicole.
«Puoi dirlo forte.» commentò stellina incantata.
Diana entrò nella chiesa di St Paul accompagnata dal padre, l'allora Conte Spencer, aveva gli occhi luminosi e pieni di emozioni, ma Diana invece, sembrava di cercare qualcun altro con lo sguardo, ed era Camilla, e la individuò, indossava un abito bianco latte con un capello abbinato.
Lei sapeva, di commettere l'errore più grande della sua vita, poteva uscirne ma non aveva fatto in tempo.
Negli occhi ingenui di Sandie, vide una scena meravigliosa, quando vide la sposa e il padre che l'accompagnava all'altare immaginò proprio una lei nel futuro. Immaginò il suo matrimonio, proprio come quello di Lady Diana, dove suo padre l'accompagnava all'altare per portarla verso il suo principe azzurro.
Sandie sospirò con gli occhi incantati, con gli occhi fissati sullo schermo a guardare Diana, ma la sua mente totalmente annebbiata dai suoi sogni.
Quando Lady Diana sorrise a Carlo iniziò la vera cerimonia.
Sandie non smetteva di staccare gli occhi dallo schermo, e di vedere quella ragazza così giovane andare in moglie al principe. A Carlo non piaceva, lo paragonava ad una scimmia talmente che era brutto, infatti non capí il motivo Diana si innamorò di lui, forse le aveva colpito il fascino oppure la persona.
Ma che Diana lo guardasse con occhi a cuore, si vedeva benissimo.
E di nuovo Sandie cadde nei suoi sogni, lei avrebbe guardato il suo promesso sposo come la cosa più bella del mondo.
Arrossì solo al pensiero.
«Non mi dire che stai pensando al tuo matrimonio ...» osservò Nicole, stellina accennò una piccola risata, come se fosse imbarazzata.
«Beh ...» sospirò ammaliata «É tutto così bello, credimi é il mio sogno.» disse Sandie vedendo dallo schermo Diana e Carlo che si scambiavano le fedi «Non lo trovi romantico?» Nicole annuì mangiando i popcorn.
«Sì.» rispose.
«Questa Diana, deve essere una ragazza graziosa, molto fine, e dolce.» Nicole ridacchiò.
«Che c'è?»
«Niente, é che tu sei proprio come lei Sandie, non so ... guardala, anche i gesti, gli sguardi. Mi ricordi tanto lei.» commentò la sorella minore con tono sincero.
«É possibile vedere il matrimonio con le mie principesse?» lo sguardo acchiappò la figura del padre, un uomo bellissimo, giovane e pieno di fascino.
«Bampás!» papà, esclamarono le bambine e il padre si mise in mezzo a loro per vedere il matrimonio con le figlie.
«Mamma?» domandò Nicole, lui si mangiò dei popcorn e alzò le spallucce senza proferire parole per quando riguarda la moglie.
Rimasero in silenzio a guardare il matrimonio del secolo, guardato da milioni e milioni di persone in tutto il mondo.
La piccola Sandie da quel momento in poi, iniziò a vedere Diana come se fosse la sua idola, un modello di donna da seguire e imparare, e lo fece. Ma mai si sarebbe aspettata che anni dopo la sua vita si sarebbe travolta in una favola, proprio come desiderava lei, e che avrebbe conosciuto davvero, quella che era, la principessa di Galles.
———
Sospirò malinconica, erano davvero bei tempi, e quel giorno lo ricordava come se fosse il giorno precedente.
«Sandie.» la chiamò Khan.
«Sì?»
«Prenditi cura di te, e della tua meravigliosa bambina. Mi raccomando, continua a lavorare e sopratutto a non smettere di credere.» i due medici si salutarono con affetto e Khan lasciò l'ospedale dove non solo si era formato come cardiochirurgo, ma aveva conosciuto la donna e amato più famosa del mondo.
Sandie fece un sorriso amaro, pensando ad una frase che aveva pronunciato il dottore che la portò a riflettere.
"Non smettere mai di credere."
Era una frase generica, portava a tante cose, chissà se si riferiva ai suoi obiettivi, oppure all'amore. Lei pensò che si riferiva in generale, a non smettere di credere in tutto quello che desideri.
- La sera -
«Come stai?» domandò Nicole.
Sandie guardò il panorama inglese e da lontano poteva vedere il Big Bag e la ruota panoramica.
Era sera e Londra era più che illuminata, di notte diventava una stella. Una stella ancora in lutto per aver perso il loro sole.
«Stanca.» rispose Sandie emettendo un sospiro.
«Lo sento.» disse Nicole dall'altra parte del telefono «Ma ti sento un po' giù, riguarda Diana vero?» lei annuì.
«É tutto così strano Nicole, davvero, Londra senza di lei é vuota. In generale le nostre giornate sono vuote.» commentò stellina con tono neutro.
«É stato uno shock per tutti Sandie, lo so bene a quanto ci tenevi a lei, so bene dell'amore immenso che provavi.»
«Sono cresciuta con lei Nicole, e lo sai, con lei se n'è andata una parte di me. La parte giovanile, quella della adolescenza. Ti ricordi quando abbiamo guardato il matrimonio?» Nicole sorrise.
«Sì, ed eri adorabile mentre fantasticavi ad occhi aperti mentre guardavi il matrimonio.» Sandie sospirò.
«La vita é così strana, può cambiare la tua routine in un attimo, ti coglie nel momento in cui pensi che tutto va bene e boom, far tutto schifo. Sai, oggi il dottor Khan si é dimesso, per colpa della pressione che sta facendo la stampa e degli sguardi degli altri dottori. Ma é stato così gentile con me che mi ha fatto tanta tenerezza, e poi mi ha detto di non smettere mai di credere, é da oggi pomeriggio che non riesco a smettere di pensare a questa frase.» spiegò Sandie con gli occhi incollati al panorama, Nicole sospirò con un amaro sorriso.
«Ha ragione, perché vedi, nonostante tutto non devi smettere di credere a tutto ciò che desideri, e a tutto ciò che sogni.» una lacrima le scappò sciando lungo il viso.
Stava pensando a così tante di quelle cose mischiate che non sapeva più dove sbattere la testa.
«Nicole.» la chiamò.
«Dimmi.»
«É possibile innamorarsi di nuovo dopo aver avuto una relazione cosmica?» domandò con tono piccolo, quasi ingenuo.
«Certo, perché l'amore va avanti, é un cerchio che non smette mai di girare. Perché questa domanda Sandie?» lei rimase in silenzio, la sua mente proiettò la figura di Vincent e il suo cuore riprese a battere, i polmoni si ristrinsero e l'amore tornò a circolare nel suo corpo.
Il suo sorriso, la sua delicatezza, la sua dolcezza, il suo carisma. Era un uomo straordinario.
Mise una mano sul petto e sorrise.
«Perché mi sono innamorata.» rispose Sandie, Nicole sgranò gli occhi.
«Di Vincent?» domandò per avere conferma.
«Sì, di Vincent. Mi sono innamorata di lui.» ammise.
«Era ora cristo! C'è ne hai messo di tempo!» esclamò la sorella tirando fuori un gemito di liberazione.
«Sì, é vero. Ma non ti saprei spiegare, quando sto con lui mi sento rinata, una donna completamente rinata. Lui fa tirare fuori la parte nascosta di me e che era morta quattro anni fa. Mi sta portando in vita, e non so, quando ci baciamo, quando facciamo sesso é tutto così dolce. Lui é un uomo meraviglioso, lo amo, si lo amo, e sono stata una stronza con lui.» spiegò con il cuore a mille.
«Decisamente Sandie.» confermò la sorella.
Sandie sospirò.
«Ma ho paura.» confessò stellina.
«Di cosa?» domandò Nicole.
«Ho paura che m'innamori di nuovo di un illusione, non potrei accettare un'altra delusione, sarebbe davvero la fine della fiducia in tutte le persone che incontro. E se Vincent non-»
«Ferma ferma, Vincent non é Michael, sono simili ma hanno posizioni sociali diverse. Michael é una superstar mondiale, Vincent un medico che si prende cura sia di te che di mia nipote trattandola come se fosse una figlia, non l'ho conosciuto ma deve essere un uomo altamente buoni, così buono che darebbe ogni cosa pur di vedere felice quella persona. Sandie, non perché sei mia sorella, ma meriti di essere felice. Basta soffrire per una relazione passata. Buttalo via il passato, perché se pensi troppo al passato difficilmente si guarda il futuro. Guarda il futuro Sandie, lui é la chiave per trovare un bellissimo futuro. L'amore che cerchi, e l'uomo dei tuoi sogni. Certo, non sarà alla pari di Michael, perché la storia che hai avuto con lui é tutta un'altra cosa. Ma hai bisogno di pace Sandie, ti prego. Non sprecare questa occasione, perché si nota da un miglio che Vincent ti ama, anzi, ti ha sempre amato. Perciò cogli l'attimo, e trova finalmente la pace che meriti.» Nicole non aveva tutti i torti, Sandie non era in pace né con se stessa, né con la sua vita, a causa dei troppi traumi subiti e delle persone importanti che aveva perso, meritava di essere felice con la persona che amava.
Aveva ammesso di essere innamorata di Vincent, di amarlo e di voler stare con lui, di passare le giornata intere con lui. A ridere, a litigare, a sorridere e fare l'amore. Come una coppia qualunque.
E lo voleva costantemente, ma aveva paura di essere di nuovo delusa. Ma questo non voleva frenarsi a non osare.
E se avesse osato a stare con lui, a mettersi con lui, Michael Jackson, l'uomo della sua vita, il padre di sua figlia, diventerà per lei solo un amaro e dolce ricordo.
Ciao stelline!
Questo é l'ultimo capitolo dell'anno e spero vi sia piaciuto.
É strana una cosa, l'anno scorso l'ho concluso con Treatment, ed ora concludo quest'anno con il suo rispettivo sequel, wow ... questo mi fa rendere conto di quanto sono andata avanti.
Accolto questo momento per ringraziare tutte voi di avermi ancora una volta supportato.
Vi ringrazio per l'amore, e non vedo l'ora di continuare quest'avventura anche al prossimo anno. Nel 2024.
Un bacio a tutte💋
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