[Κεφάλαιο 64]




1 Febbraio 1994

Quella mattina Sandie si svegliò con il sorriso sulle labbra, si stiracchiò tirando fuori dalla bocca uno sbadiglio, guardò l'orario ed erano le nove del mattino, il suo sguardo posò su quello di Michael, dormiva serenamente con la testa appoggiata sul cuscino, sorrise vedendo il suo volto abbandonato nel sonno, era così perfetto nonostante l'altro lato del viso era coperto dal cuscino su cui era posato, vide la bocca, le sue labbra lineate con un splendido colore naturale, il suo naso, i suoi zigomi, la mandibola, possibile mai che era così bello?
Sandie poggiò una mano sul cuore e lo sentì battere fortemente, emise un sospiro, chinò il capo sulla testa di lui per dargli un bacio, il suo corpo era coperto da un pigiama blu invernale, i suoi capelli erano sciolti nella quale alcune ciocche gli coprivano il collo.
Quanto sei bello Michael, possibile mai che non te ne accorgi? Io mi perdo in te ...

Non resistette, gli diede un altro bacio sulla testa dandogli una dolce carezza sulla guancia.
«Com'è bello svegliarsi con queste bellissime carezze.» disse Michael, la sua voce non era per niente in preda nel sonno, come se avesse fatto finta di dormire, Sandie lo guardò perplessa.
«Non stavi dormendo?» domandò lei.
Lui sorrise aprendo quei bellissimi occhi.
«Volevo in un certo senso percepire il tuo bellissimo sguardo sul mio stellina.» disse lui posando la testa sul petto della ragazza, facendo una specie di fusa con la testa «Ti amo tanto.» il corpo di quella ragazza, anche solo a sfiorarlo con poco per lui era un vero rifugio dalla realtà, amava quel calore che per lui era sinonimo di protezione.

Sandie gli accarezzò la testa infilando le mani tra i suoi ricci neri, osservando di come lui si rilassasse al tocco, chiuse gli occhi emanando dei piccoli respiri, come se stesse dormendo, oppure che gli stesse cantando una ninna nanna.

«Mhm, come sono belle le tue carezze, sono come una ninna nanna.» mormorò il cantante in preda al relax delle dolci carezze di stellina.
«Allora non smetterò mai di accarezzarti, sei così bello Michael.» mormorò a sua volta la ragazza con tono incantato.
«Io bello eh? Senti chi parla.» alzò lo sguardo per guardarla «Tu sei la ragazza più bella del mondo, letteralmente, ogni organo del tuo corpo è splendido, la tua pelle, i tuoi capelli, la tua schiena, le tue spalle, potrei continuare all'infinito, per me tu rappresenti l'immensa bellezza femminile. Non ti rendi conto di quando sei dannatamente bella? Non perché sei la mia ragazza, ma lo sei veramente.» posò le dita sul mento di lei «Io sono un buon osservatore e Dio mio, rimango incantantato dalla bellezza della natura, guarda cosa è capace di creare, ovvero bellezze come la tua. Il mio cuore esplode a guardare solo i tuoi occhi, la mia anima rivive per la tua bellezza e per la donna che sei. Allo stesso tempo mi mandi in tilt, perdo la ragione, ma non perdo la ragione di amare, quella mai, perdo la ragione perché la natura è pazzesca.» si buttò nelle labbra della ragazza formando un bacio prima carico d'amore fino a diventare più passionale.

Si tennero le mani stringendole tra loro in modo tale da diventare un tutt'uno, volevano diventare un tutt'uno. In realtà erano sempre stato un tutt'uno. Loro due, insieme, uniti dall'amore più bello possibile.
«Spogliati Sandie, facciamo l'amore.» disse il moro con il sorriso sulle labbra non vedendo l'ora di unire il suo corpo con quello di stellina.
Lei si morse il labbro inferiore e si tolse la maglia del pigiama rimanendo con i seni scoperti che ribaltavano.
Michael si inumidì le labbra guardando quelle bellissime protuberanze, chinò il capo per baciare il seno destro posando le labbra proprio in quella carne, sentì un odore intenso di bagnoschiuma alla vaniglia, il classico odore che Sandie utilizzava per far odorare il suo corpo, lei era semplice, e utilizzava le cose più semplici e la vaniglia rappresentava lei stessa.

Una mano posò sul fianco della ragazza accarezzando poi il ventre, avevano ormai il tempo per pensare a loro stessi e perché no? A concepire un bambino.





~Due giorni prima~




«Anche se ho sistemato la situazione nel peggiore dei modi, ora potrò finalmente riprendere in mano la mia vita, all'inizio sarà dura ma con il tuo aiuto c'è la farò ne sono certo.» erano andati al mare di sera a godersi l'ebrezza invernale governata dal potente mare, era calmo e tranquillo, il buon odore marino potenziò le loro narici.
«Non trovi che è meraviglioso? Guarda, io e te al mare di sera con la luna che illumina il tappeto del mare.» si alzò per guardare meglio il bellissimo paesaggio, lui era felice e sorrideva le diede la mano «Dammi la mano stellina, guardiamo il mare insieme.» lei gli prese la mano alzandosi dalla sabbia per guardare il mare illuminato dalla luna.
Rimase folgorata da una bellezza del genere.
«È davvero bello, non pensavo tu fossi legato così tanto a questa spiaggia.» mormorò lei con tono dolce.
«Come potrei dimenticarmi di questa spiaggia?»

7 Maggio 1990
«Siamo arrivati Michael, vieni.» si tolse il lenzuolo e scese dalla macchina.
Lo aveva portato in una delle tante spiagge di Los Angeles, e rimase incantato a guardare quella vista così pacifica.
«Oh ... che spettacolo.» mormorò sorpreso.
«Ti piace? È il mio posto preferito, vengo sempre qui. A rilassarmi da tutto.» disse la mora avvicinando a lui.
«È meraviglioso stellina! Adoro il mare, Dio che bello, e che buon profumo.» chiuse gli occhi assaporando tra le sue narici l'odore del mare che rasserenava l'anima.
«Allora sediamoci e godiamo questo momento.» affermò poi, lei annuì con il capo dirigendo verso la spaggia, sedendo sulla sabbia.
Guardarono il mare illuminato dalla luna, sembrava un lenzuolo nero con un tocco di luce, era stupendo.
«È così bello qui.» mormorò lui incantato.

«Ti riferisci a quella volta non è vero? Anche io me lo ricordo come se fosse ieri.» disse Sandie pensando anche a lei allo stesso flashback «Era il 1990, ci conoscevamo da pochissimo ma avevamo instaurato una forte amicizia, mi ricordo che in quel momento ti diedi dei souvenir della Grecia, e ti domandai se la nostra amicizia sarebbe continuata dopo il mio lavoro con il dottor Klein.» ricordava ogni momento, ogni secondo, ogni attimo di quella sera, ed erano così piccoli, già armati di quella tenerezza che aveva potenziato il loro futuro e meraviglioso amore.
Erano amici quattro anni prima, e poco dopo si trovarono ad essere amanti nel vero senso della parola.
«Ti risposi che non mi avresti perso, ora siamo nel 1994, insieme nell'amore più bello che si potesse creare. È davvero una bella storia la nostra non ti pare?» domandò lui stupito dalla loro storia d'amore, dapprima amici per la pelle fino a trovarsi con le labbra danzanti dell'uno e dell'altro, ella annuì con il capo.
Lei si avvicinò a lui posando la testa sulla spalla del cantante guardando la luna.
«Michael.»
«Mh?»
«Ora che le accuse sono concluse, che progetti hai?» lui sorrise a quella domanda.
«Ho tanti progetti, non solo per me ma anche per noi.»
«Come concepire un figlio?» il suo tono sembrava quasi speranzoso, lui la guardò meglio.
«Si.» rispose «Tu ... vuoi-»
«È sempre stato il mio desiderio.» interruppe «Perché in questi giorni che stiamo insieme non approfittiamo di concepire un bambino? Vorrei tanto diventare mamma, voglio rimanere incinta e veder nascere quello che abbiamo creato. Ho sperato tanto da quando facciamo sesso di rimanere incinta, ho avuto tanti ritardi ma con scarsi risultati. Volevo dirtelo nel momento giusto, ma poi sono arrivate le accuse e tutto volevo aspettare che la faccenda si placcasse, e-»
«Un momento, un momento, un momento, mi stai dicendo che vorresti diventare mamma? Di concepire un figlio con me?» lei annuì con il sorriso.
«Si Michael, voglio avere un bambino da te.»

Per un attimo Michael sembrava aver toccato il cielo con un dito a quella risposta, si accasciò sulla sabbia sorridendo impacciato e con le lacrime agli occhi, il suo cuore sembrava esplodere dalla felicità, scoppiò a piangere per l'emozione proprio come un bambino, nella gioia di aver avuto il regalo più bello del mondo.
«D-davvero? Davvero vuoi avere un figlio da me?» disse con la voce rotta dall'emozione guardandola dritto negli occhi, lei si abbassò verso di lui, gli diede la mano e tremava, era felice di vedere un tipo di reazione, vuol dire che l'amava e che era pronto a tutto per lei.
«Sì amore, voglio essere la madre dei tuoi figli.» Michael si guardò intorno incredulo, pensò di avere le orecchie difettate o di sognare ad occhi aperti, il cuore di Sandie si sciolse da quello sguardo così emozionato a tratti bambinesco, le faceva così tanta tenerezza, ma in particolare di vederlo felice dopo un buio profondo che dovette attraversare
«Ehi amore.» gli diede un bacio a stampo.
«Scusami, è che sono troppo felice, mi sembra di aver toccato il paradiso, penso di essere l'uomo più felice di questa terra!» urlò alzandosi in piedi prendendo Sandie in braccio facendola emanare un urlo di sorpresa «Io non ho mai smesso di cercare la mia anima gemella, e ho fatto bene a non arrendermi! Signori miei Sandie Vrachnos è la donna della mia vita, e presto diventeremo genitori! Fanculo a tutti voi!» urlò, era come impazzito, la teneva in braccio urlando probabilmente a chi credeva che nessuno lo avrebbe amato, si sbagliavano di grosso «Cazzo, sono l'uomo più fortunato del mondo solo ad averti nella mia vita.» disse guardandola negli occhi.
«E anche io mi sento fortunata ad avere te nella mia di vita, quando ti amo Michael, ti amo da morire.» si baciarono tra le labbra con amore ed emozione che governavano i loro cuori al pensiero di concepire un bambino.
«Nessun uomo ti amerà come ti amo io.»


———



Il telefono del cantante squillò, emise un sonoro sbuffo, si staccò dalla ragazza per allungare la mano verso il telefono per afferrarlo.
«Pronto? ... si, no sono ancora a casa, ok ok, d'accordo dammi il tempo di vestirmi e starò lì. Ciao.» staccò la chiamata per alzarsi dal letto, aprí l'armadio per vedere cosa mettersi, Sandie si rimise la maglia del pigiama, guardando il suo amore mentre si sceglieva i vestiti «Dio, non so che mettermi.» disse Michael posando un dito sul mento indeciso, alla fine obiettò una felpa e un pantalone pesante «Brr fa freddo.» mormorò il cantante andò in bagno portando i panni con sé.

La mora sorrise alzandosi dal letto per curiosare un po' la stanza del cantante, non aveva mai dormito da sola, non le aveva concesso di dormire nella stanza degli ospiti, Michael voleva che fosse sempre con lei, non aveva senso che due innamorati dormissero in letti separati.

Sandie vide alcune foto racchiuse in piccoli cornici appoggiate sul comò e sul comodino.
Sul comò aveva tante foto, c'era una con Liz, con la sua famiglia, con i suoi fratelli, varie celebrità come Marlon Brando, La principessa Diana, Cindy Lauper, James Brown, anche Madonna, ma adocchiò subito una foto particolare.
Una foto con Brooke Shields, l'afferrò per guardarla meglio, Michael aveva la pelle più scura quindi si parlava del periodo di thriller, era bellissimo, aveva una giacca brillante rossa con decorazioni in oro, accanto a lui c'era lei, la vera regina degli anni Ottanta, Brooke Shields, sembrava una dea semplicemente bellissima, non si poteva spiegare a parole la sua bellezza, per un attimo si sentì piccola in confronto a lei, e capí Michael per cui doveva essere così tanto innamorato, era una delle donne più belle al mondo.
Un senso di inferiorità avvenne in lei ma anche un lieve di fastidio nel cuore, infondo era stata una sua grande rivale per la loro relazione d'amore, per cui non era mai stata a genio quella donna, non la odiava, ma le creava fastidio.
Posò la foto al suo posto.

«Amore, tra poco verrà qui Elisabeth.» disse Michael uscendo dal bagno sistemando meglio la felpa, Sandie voltò lo sguardo su di lui mostrando un sorriso, si avvicinò a lui per sistemare i lati della felpa «Mi ha rotto i timpani in questi giorni quando le ho detto che ero qui, così le ho detto di venire oggi così ti farà compagnia, tornerò verso il tardo pomeriggio.» la mora accennò una risata.
«Non pensavo che le piacessi così tanto.»
«Ha un debole per te stellina, ma infondo.» posò la mano sul suo viso «Chi non avrebbe un debole per te? Solo gli idioti, tu sei il mio tallone d'Achille.» disse per poi baciandola sulle labbra in modo soave e dolce.

Le braccia di Sandie coprirono il collo del cantante mentre baciava con amore le labbra del moro, sentì le mani di lui posare sul suo di dietro, una pacca sulla natica destra la colse di sorpresa.
«Ehi!» disse, lui accennò una risata dandole un bacio a stampo «Non picchiare il mio culetto, non ha fatto niente di male.» bottò stellina.
«È troppo bello il tuo culetto.» Sandie ridacchiò divertita scuotendo la testa.
«Che cretino.»
«Un cretino che ti ama da morire stellina.» precisò mentre si mise il giubbino rosso invernale della North Face «Amore Liz verrà a momenti, così non rimani sola, io dovrei tornare verso il pomeriggio, va bene?» annuì, lui la baciò ancora sulle labbra «Non vedo l'ora di averti tutta per me questa notte.» Sandie a quelle parole sentì un brivido di eccitazione tra le gambe.
Sospirò pesantemente.
«Vai prima che ti salto addosso.»




~~



Stellina era vestita in maniera molto elegante, aveva un pantalone di pelle nero, con una semplice camicia bianca e delle ballerine nere al piede, con la piastra fece dei boccoli per tutti i capelli divenendo una montagna di boccoli ricciolosi, un trucco leggero, mascara e gloss colorato. Era bellissima, semplice ma elegante.
«Miss, è davvero splendida oggi se me lo permette.» disse Iris ammirandola dalla testa ai piedi.
«Davvero? Sto bene Iris?»
«Divinamente, se vi vedesse Mr Jackson in questo momento.» la mora accennò una risata.
«Anche tu sei molto bella, sei dimagrita tanto lo sai?» annotò la ragazza.
«Oh si, ho deciso di avere un po' più cura del mio corpo, dieta e palestra a non finire, in questo periodo mi sta piacendo un pochino il mio corpo.» spiegò la cameriera osservando il suo corpo, Sandie andò da lei per abbracciarla, sapeva molto bene quanto la fiducia di quella ragazza era bassa, l'ha avuta e l'aveva ancora, ma non voleva che Iris passasse quello che aveva passato lei, lo stesso dolore, gli stessi demoni e le stesse lacrime «Eri bellissima anche prima, sei sempre stata bella Iris, cambia per te stessa, non per gli altri, non farlo ti prego, anche se ripeto, sei sempre stata e continui ad essere una bellissima ragazza Iris, te lo dico con il cuore.» era la prima volta dopo tanto tempo di umiliazioni da parte di Kimberly, sentire delle bellissime parole sul suo conto, non aveva idea di quanto ne avesse bisogno, il fatto che Sandie le avesse detto quelle bellissime parole piano piano la sua fiducia in sé stessa ritornò a brillare, credendo in più sui suoi obiettivi «Volere è potere piccolina, l'ho imparato con il tempo, riuscirai ad arrivare ai tuoi obiettivi ne sono certa.» continuò stellina con un sorriso.
«Oh Sandie, sei la ragazza più dolce del mondo, davvero.» la strinse più forte a sé cercando di non piangere, fino a che non sentirono da fuori il suono di un clacson.
Si staccarono.
«Deve essere Elisabeth, io vado, ricordati quello che ti ho detto.» puntualizzò la fanciulla prima di andare fuori casa per andare incontro a Liz, che uscì dalla macchina con una borsa dorata, occhiali da sole e un cappotto rosso molto elegante.
«Per l'amor del cielo sto vedendo un angelo del paradiso oppure la donna più bella del mondo?» mormorò l'attrice incantata alla vista della ragazza, Sandie scoppiò a ridere alla sua affermazione, le sue guance divennero rosse dall'imbarazzo e aumentò il passo per abbracciare l'attrice.
«Ciao Elisabeth! Sono così contenta di vederti.»
«Mai quanto me, è da tempo che non ci vediamo, ho insistito tanto per venire qui, almeno ti faccio compagnia mentre Michael è a lavoro.»
«Sei davvero gentile, ascoltami, ti va di stare in casa e di bere una tazza di tè con biscotti?» propose la ragazza dalle iride verdi.
«Sai già la mia risposta.»

Nel frattempo Michael era a Los Angeles a casa di John, per organizzare i rispettivi impegni del mese.
«Il 19 Febbraio hai il The Jackson family honors, al Grand Hotel di Las Vegas, tra gli artisti ci saranno Céline Dion, Smokey Robinson e
Dionne Warwick.» parlò John con tono molto professionale divulgando i vari impegni.
«Dovrebbero venire anche Berry Gordy e Elisabeth.» annotò il cantante giocherellando con un una ciocca di capelli.
«Si, ci saranno anche loro.» confermò il manager.
«Un'altra cosa John, alla serata voglio che ti occupi un posto per Sandie, falla mettere vicino a mia madre.»
«No problem man.» sorrisero «Dì un po', come va con lei?» domandò il ragazzo.
«Alla grande, ora sta con me a Neverland, stiamo insieme, siamo andati al mare di sera qualche giorno fa, e facciamo tante cose, e poi, stiamo provando ad avere un bambino.» spiegò con tono emozionato.
«Come come? Sul serio?» annuì
«Anche io faccio fatica a crederci, ma io e Sandie vogliamo diventare genitori, poi le chiederò di diventare mia moglie nel momento giusto, magari quando andremo a Bucharest, è sempre bello fare una proposta di matrimonio in un viaggio all'estero.» propose il cantante con occhi totalmente persi.
«Però, il Re del pop è romantico eh?» disse con tono ironico John, guardando attentamente l'espressione di Michael, era totalmente perso, poteva percepire finalmente un po' di felicità.
«Lei tira fuori la parte più bella di me.» rispose mettendo una mano sul petto «Gli effetti che crea sono inspiegabili, basta solo uno sguardo a farmi innamorare di lei come se fosse la prima volta, il primo battito del cuore, le prime farfalle allo stomaco, i primi sogni, fantasticando ogni cosa riguardante lei, ho sognato tutto di lei e quei sogni che ho fatto si sono avverati e si stanno avverando.» si alzò dalla poltrona per dirigersi alla finestra per vedere il panorama «Sono così innamorato che potrei rinunciare alla mia carriera per lei. Sarei disposto a farlo, in uno schiocco di dita smetterei di essere il Re del pop e condurre una vita normale con l'amore della mia vita. È un mio desiderio e lo sai, ma purtroppo la fama ha un prezzo caro, il divieto di libertà e di una vita normale, ma nonostante ciò con lei mi sento una persona normale, non mi sento giudicato, lei ha il potere di farmi sentire semplicemente Michael, tutto qua, Michael, e non Michael Jackson, sai bene cosa intendo John, lei mi fa condurre una vita normale, è come se vivessi una vita parallela, da una parte c'è lei, e quindi Michael, dall'altro la fama quindi Michael Jackson. È logico no? Ma dovessi scegliere tra queste vite, sceglierei lei, ripeto, pur di rinciare alla fama a tutto quello che ho costruito, non posso buttare fuori la mia felicità perché lei è quello che intendo il senso felicità completa.» John d'un tratto sentendo quelle poetiche parole scoppiò a piangere, evidentemente quelle parole lo avevano colpito così tanto nel cuore a tal punto di reagire con una grande commozione.

Michael si voltò verso di lui.
«Ehi, John.» disse Michael andando verso di lui «Perché piangi?» domandò con tono preoccupato «Ho detto qualcosa che non va?» lui scosse la testa asciugando le lacrime con un fazzoletto bianco.
«N-no no, ma per l'amor di Dio.» mise una mano sul petto per fare dei respiri profondi «Le tue parole mi hanno accarezzato il cuore fino a commuovermi cazzo.» disse mostrando un piccolo sorriso, Michael si sedette accanto a lui «È proprio vero che il vero amore esiste, che l'amore esiste. E voi due siete la dimostrazione e porca puttana picchierei chi dicesse il contrario, se guardassero voi due cambierebbero subito idea. È raro, questo sì, è un amore raro, difficilmente le persone trovano un tipo d'amore così ma cazzo, siete la coppia più bella che esista.» mormorò John con la voce ancora rotta dall'emozione «È bello vederti così, sai, felice, te lo meriti Michael, te lo meriti con tutto il cuore e sono così contento che la tua vita sta riprendendo la brillantezza che ti è stata rubata.» lui accennò una piccolissima risata.
«Sono contento anch'io, dopo le tenebre sto riavendo la luce, non solo per le accuse ma in generale non ho visto tanta luce, intendo nella vita privata, ma da quando c'è lei vedo tutto solare, si è così.»
«Hai trovato il tuo sole dopo un buio d'inferno, e te lo meriti Michael, vieni qui amico fatti abbracciare.» i due si abbracciarono amichevolmente, si strinsero dandosi qualche pacca sulla spalla, con il sorriso sulle labbra, mentre le lacrime di John continuarono a espandersi lungo il viso.
«Non piangere altrimenti piango anch'io.» John non poté fare a meno di ridacchiare.

Sandie ed Elisabeth erano in salone a godersi una tazza di tè chiacchierando tra lo di loro proprio come due perfette amiche, per un attimo non sapendo il perché, talmente che si divertiva con l'attrice, ricordò le bellissime e divertenti conversazioni con Ethan, il suo sorriso svanì quando il ricordo si fece più chiaro, i suoi occhi divennero tristi e colmi di lacrime.
Abbassò leggermente lo sguardo.
«Sandie, va tutto bene?» domandò l'attrice con tono preoccupato. Ella subito alzò lo sguardo formando un finto sorriso, non voleva piangere, non per l'ennesima volta.
«Oh certo, dicevi Liz? Volevi un altro po' di te?» domandò la ragazza.
Elisabeth non ci mise molto a capire il suo stato d'animo, la sua espressione, e che avesse la testa da un'altra parte.
«È successo qualcosa per caso? Ho detto qualcosa che non va? D'improvviso sei diventata triste.» domandò la donna.
«Oh no no figurati, non hai detto nulla di sbagliato.»
«Mhm, sicura?» domandò ancora la donna, stellina rimase in silenzio tirando fuori dal suo corpo un sospiro pesante, come se avesse un peso bloccato in gola.
«Mi hai fatto ricordare una persona, un amico che ho amato tantissimo.» rispose la mora con un piccolo sorriso malinconico, ricordando ogni conversazione, ogni momento divertente e splendido passato con lui, le varie giornate, anche quelle di studio. Avevano un'amicizia stupenda, piena di supporto e lealtà, da quando Ethan morì Sandie non era più riuscita a trovare nessun amico, che sia ragazzo o ragazza a prendere il posto di Ethan, non riusciva a trovare qualcuno che prendesse il titolo come migliore amico o migliore amica, la migliore amica era sua sorella, ma il resto erano solo conoscenti. Sandie si sentì sola, aveva Michael, la sua famiglia sì, ma amici non tanto in quanto una parte del suo cuore era volata in cielo quel maledetto giorno di maggio di un anno e mezzo fa.
«Era l'amico migliore che mi potesse mai capitare, e ne ho avuto di migliori amici, ma lui rimane sempre al primo posto. Era gentile, dolce, divertente, amorevole, leale, sempre pronto a dare una mano al prossimo nonostante stesse soffrendo, io non capisco perché coloro che dovevano aiutarlo hanno preferito trattarlo come uno straccio. Non lo capirò mai, e qua dico "Cazzo, la gente è davvero crudele, perfino chi ti ha messo al mondo" è stato sfortunato ad avere dei genitori bastardi, ma spero che ora possa aver trovato la sua pace tra i cieli del paradiso.» la sua voce mentre parlava si faceva sempre più triste, il ricordo di quel ragazzo dai capelli mossi e dagli occhi gentili con quel sorriso cordiale era tatuato nel cuore «Non credo che avrò un'altra persona come lui dal titolo di migliore amico o migliore amica, era un essere umano speciale. Da quando è morto non ho capito più niente, ho fatto altre amicizie ma conoscenti e non migliori amici, a volte mi sento sola, ed è vero che a volte la solitudine ti lascia un vuoto allo stomaco, come la sua morte, ho un buco nel cuore che difficilmente si potrà riparare. E tu mi hai ricordato lui, mi hai ricordato le nostre conversazioni, la dolcezza, e tanto altro. Ormai sono abituata a questo ma di solito i nostri ricordi ritornano nella nostra mente, lui vive nei miei ricordi e nel mio cuore questo di certo non è sbagliato.» il sorriso di Sandie non svanì per un istante mentre raccontava tutto ciò pensava e che il suo cuore diceva, ma i suoi occhi avevano un grande barlume di malinconia, non pianse, niente di tutto ciò, arrivò solo una grande botta di malinconia di quel ragazzo che aveva così tanto voluto bene.

Elisabeth le diede la mano come consolazione con un piccolo sorriso, lei la guardò con il sorriso.
«Scusa per questo sfogo.» affermò con tono dispiaciuto.
«E di cosa? È normale che di tanto in tanto ci ricordiamo delle persone che abbiamo voluto bene.» anche il sorriso di Liz si spense, pensando ad una persona, ad un uomo che aveva amato da morire e che era l'uomo della sua vita.
Richard Burton.
«Sai, penso che tu lo sappia, io sono stata per anni la sposa di Richard, per tredicinni anni ci siamo amati. L'ho sposato due volte e divorziato due volte, è stata una lunga passione tra di noi.
Ma nonostante i vari tormenti della nostra relazione, i vari litigi eccetera, non ti nascondo che lui, tra tutti i miei mariti, resterà sempre l'amore della mia vita e credimi Sandie, non ti auguro di passare un dolore così grande, di perdere per sempre l'uomo della tua vita, è frustrante ma soprattutto tortuoso non vedere mai più l'uomo che hai amato per tanto tempo, ho fatto fatica ad andare avanti ma lui resterà sempre nel mio cuore e resterà vivo nei nostri romantici e bellissimi ricordi insieme, anche in quelli brutti. L'ho amato, Dio se l'ho amato, ero pazza di lui, e quando morirò voglio essere sepolta vicino a lui.» Sandie poté percepire nello sguardo dell'attrice dalle iride un grande amore verso quell'attore che divenne poi un suo compagno di vita, un amore così grande e smisurato, e nonostante la relazione travagliata si erano sempre ritrovati e uniti «E tu e Michael mi ricordate un po' noi due, sai la stessa dolcezza, lo stesso sentimento con la differenza che non ci sono litigi da prendere a schiaffi.» Sandie accennò una risata.
«Beh, se vuoi saperlo, l'altra sera abbiamo litigato e per poco veramente non gli stavo tirando un pugno in faccia.» accennò la mora con tono divertito.
«Ma davvero? E Perché?» domandò lei.
«Per come ha "risolto" il problema delle accuse.» disse mimando le virgolette con le dita.
«Ah alla fine te lo ha detto.»
«Perché? Non me lo voleva dire?» ella scosse la testa.
«Aveva paura della tua reazione, che lo avresti lasciato.» la fanciulla emise un sospiro.
«Che stupido, non lo farei mai, inoltre mi sono arrabbiata perché Michael si lascia ingannare da persone sbagliate, questo mi fa incazzare. E Liz, deve imparare ad essere più stronzo.» lei ridacchiò.
«Credimi, l'ho detto anch'io non so quante volte ma non credo che Michael diventerà stronzo con le persone, glielo auguro per l'amor di Dio perché certe persone sono davvero dei serpenti, però lui vede sempre del buono in ogni persona anche se il diavolo. E questo mi preoccupa, perché se non sarà almeno un po' cinico, gli capiteranno altre situazione come queste.»



~~


«Era da tempo che non ti organizzavi a registrare un album vero?» domandò John bevendo un sorso d'acqua.
«Ultimammete mi sono venute tante ispirazioni per la mia musica che voglio incidere un album, sai quando siamo andati a Mosca durante il tour ho scritto una canzone, si chiama "Stranger in Moscow", poi una che si chiama "Money" e l'altra non ho ancora dato un titolo preciso, ma è una canzone molto triste.»
«Parla di una delusione d'amore?» ipotizzò il manager.
«No, la canzone parla di una bambina di nome Susie, che è morta per colpa della negligenza di coloro che avrebbero dovuto prendersi cura di lei dopo la morte di sua madre e il nonno e che era stata abbandonata dal padre, trovando pace e conforto alla fine solo con la morte.» spiegò il moro.
«Accidenti, vedo che ti piacciono le storie allegre eh?» ironizzò John.
«Mi piacciono le cose che mi fanno ispirare la mia musica, tutto qui.» ammise alzando le spalle.
«A te ti ispirano le cose più semplici, come la natura, Dio, i bambini, l'amore, e tante tematiche che ti stanno e alcune storie che ti colpiscono l'anima.» annotò il ragazzo.
«Hai spiegato esattamente la mia vita artistica in cinque secondi.» i due accennarono una risata divertita.
«Hai mai pensato di scrivere una canzone per Sandie?» propose John, a quella domanda il moro non poté fare a meno di sorridere.
«L'ho fatto, si chiama "Much too soon" e poi ne sto scrivendo un'altra.»
«Ma dai, voglio sentire quella che hai scritto, se vuoi ti do la chitarra di mio padre per suonare.» disse John alzando dal divano per andare a prendere la chitarra.
«Oh boy John, lo sai che sono timido.»
«Vaffanculo la tua timidezza voglio sentire il tuo capolavoro dell'amore.» Michael udì la sua voce dalla stanza accanto e lui ridacchiò, poco dopo ritornò da lui.
«Tieni, e ti ordinò di suonare.» lui scosse la testa divertito, gli diede la chitarra, la posizionò per bene e cominciò a suonare una triste ma dolce melodia.

«She was there just sitting at the table
Thinking now that things won't be the same
And wouldn't you like to go with me?
And she answered, "No" to me
But I guess I learned my lesson much too soon.

I never thought she'd leave me here forever
But who knows just what the future brings
And wouldn't you like to go with me?
And she answered, "No" to me
But I guess I learned my lesson much too soon.»

John rimase incantato dalla voce talentosa del cantante, vedendo la dedizione e la passione verso la musica, che era tutta la sua vita e il suo lavoro che lo aveva portato alla gloria, alla grandezza.

«Take away this never ending sorrow
Take this lonely feeling from my soul
If only I knew what things bring tomorrow
She'd be sitting here beside me
And my heart would dimly go.»

Una freccia coperta di parole di quella canzone lo colpì nel cuore, era sicuramente la parte più bella della canzone, analizzando meglio le parole, non era una canzone del tutto allegra, era triste, come se parlasse di una sorta di rimpianto.

«I hope to make a change now for the better
Never letting fate control my soul
And I'm hoping that my prayers will see
The day that she'll come back to me
But I guess I learned my lesson much too soon
Yes, I guess I learned my lesson much too soon.»

«Wow ...» mormorò John senza fiato, e gli fece un fogoroso applauso, il moro sorrise imbarazzato «Ecco perché sei il più grande di tutti.»
«Oh dai John.»
«Ma io mi aspettavo una canzone d'amore allegra, invece è il contrario, quando l'hai scritta Michael?» il sorriso del cantante svenne immediatamente.
Guardò verso il basso.
«Quando io e Sandie per un periodo non ci siamo visti, e avevamo preso le nostre strade, ero triste, perso senza di lei, e un giorno le parole e la melodia mi vennero subito nella mia mente è scrissi la canzone. Mi ero comportato come un egoista con lei, e la lasciai andare, lo volli per il semplice fatto che avevo paura che la mia fama le distruggesse la vita, così l'allontanai, fu uno degli errori più grandi della mia vita, soprattutto di non aver ammesso i miei sentimenti molto prima.» spiegò con tono triste suonando varie note della chitarra.
«Caspita, non pensavo, perdonami, non volevo intristirti.» mormorò John con tono dispiaciuto.
«Oh figurati, ormai è passato.» lo rassicurò.
«Comunque è davvero bella Michael, dovresti inciderla.» lui ridacchiò «Dico sul serio.»
«Lo farò.» rispose.
«E l'altra canzone?»
«Per ora ho scritto solo una frase e ho trovato la melodia, fa così.» e Michael canticchiò la frase che aveva scritto con una deliziosa e sensuale melodia:

«Whatever happens, don't let go of my hand.»



~~

«Elisabeth, mi potresti dare una sigaretta?» domandò Sandie con tono gentile.
«Ah, tu fumi stellina?» domandò Elisabeth con tono stupito.
«Qualche volta, ma non ho il vizio.» precisò la ragazza.
«Oh beh, allora tieni.» le diede la sigaretta e l'attrice l'accese con l'accendimo.
Era fuori, al giardino di casa respirando l'aria invernale del primo giorno di febbraio.
«Che bell'atmosfera che c'è qui.» mormorò la mora ispirando il fumo nelle sue narici tenendo la sigaretta tra le dita.
«Mi ricorda il giardino della clinica dov'è stato Michael.» a quella risposta Sandie la fulminò con lo sguardo.
«Liz, è stato bene lì? Ha ricevuto le giuste cure?» lei annuì ispirando il fumo per poi buttarlo fuori dalla sua bocca.
«Al cento per cento, solo che quando LaToya ha fatto quella dichiarazione in tv, è stato molto male, rifiutava i pasti e persino di bere, Dio mio ho dovuto combattere per fargli mangiare un pezzo di pane. È stata una brutta botta, ma per il resto è stato bene, ha fatto anche amicizia con un gruppo di ragazzi, chi era drogato, chi aveva la sua stessa dipendenza. È stato a suo agio, ma posso dirti la mia? È migliorato comunque, soprattutto quando sta con te Sandie.» lei sorrise all'ultima frase, mettendosi l'anima in pace, era contenta dei progressi di Michael e di aiutarlo come si deve.
«Sono contenta, anche io noto tanti miglioramenti, è in salute, in forma, e ... e felice.»
«Questo è grazie a te e lo sai.» sorrise.
«Lo ammetto, è così.» disse buttando fuori dalla bocca il fumo che aveva ispirato «Sta facendo di tutto per migliorare la sua vita, sta imparando anche a curare se stesso nell'ambito della salute, sono davvero fiera di lui davvero, e so che non è facile per lui e sta andando alla grande.» spiegò la ragazza.
«Lo fa anche per te lo sai?» annuì.
«Sì.»
«Lui sarebbe disposto a rinunciare alla carriera per te, ti ama da morire.» precisò Elisabeth con tono serio.
«Se è per questo, anche io sarei disposta a rinunciare al titolo di cardiologa pur di stare al suo fianco, per amore sarei disposta a tagliarmi le vene. E lo sai.» rispose a sua volta con tono serio.
«Se al mondo ci fossero più coppie come la vostra, il mondo sarebbe un posto migliore.» mormorò saggiamente la donna portando alle labbra il mozzicone della sigaretta, guardando il cielo diventando scuro.
Sandie rimase a guardare un punto fisso, e la sua mente non smetteva di ripetere la stessa frase di Liz.

"Se al mondo ci fossero più coppie come la vostra, il mondo sarebbe un posto migliore."




Ore 6:36 p.m

Come aveva detto Michael, tornò a Neverland verso il tardo pomeriggio, in casa c'era ancora Liz che se ne stava per andare, infatti quando entrò in casa la trovò vicino all'ingresso.
«Ehi, Elisabeth.» l'attrice alzò lo sguardo andando verso di lui ad abbracciarlo.
«Caro hai passato una buona giornata?» domandò l'attrice accogliendolo con un sorriso.
«Sì, Sandie dov'è?» domandò lui.
«Oh è in camera, ha un po' di mal di testa.»
«Capisco, siete state bene insieme?»
«Moltissimo, una bellissima giornata tra donne.» lui accennò un sorriso, lei guardò l'orologio al polso «Michael io vado via, devo andare a casa perché ho una cena molto importante.»
«Non ti preoccupare, grazie per essere stata con Sandie.» i due si salutarono con un abbraccio
»Ci vediamo presto.» mormorò l'attrice prima di andare via.

Il cantante andò di sopra verso la camera, quando aprì la porta trovò Sandie in piedi, di spalle che aveva lo sguardo diretto sulla finestra.
Notava il suo abbigliamento raffinato allo stesso tempo molto seducente, soprattutto quei pantaloni che mettevano in risalto le sue gambe e il suo didietro.
Non resistette.
Camminò verso di lei, mise le mani sui fianchi e Sandie sentì il fiato del moro sul collo, si eccitò nella sua zona intima.
La mani salirono fino alle spalle per poi dirigersi verso i seni.
«Mhm ...» mugugnó la ragazza, entrambi volevano riprendere quello che avevano interrotto la mattina.

Michael le tolse la camicia con forza staccando alcuni bottoni, la ragazza accennò una risata, mentre la sua espressione era lievemente maliziosa. Si leccava la labbra pronto a gustare la sua preda. La sua splendida e preziosa preda quanto una perla uscita dall'ostrica.

Lei si girò verso di lui per andare incontro alle sue labbra, dapprima romantico fino a diventare più ardente, le loro lingue si accarezzavano, danzavano nella bocca dei due innamorati come un valzer.
Sandie si tolse il reggiseno rimanendo con il torso completamente scoperto, e il ragazzo sentiva i capezzoli della ragazza sfiorare la sua pelle attraverso il materiale di seta della sua camicia gialla.
Tra i baci Michael si tolse la camicia, posando i pollici sugli zigomi della ragazza. Rimanendo così anche lui con il torso completamente nudo.

Di sorpresa la prese in braccio teneramente come una bambina, le diede un bacio dolce sulla spalla, fino a che non la fece stendere sul letto posizionando sopra di lei.
Guardò il suo volto, era così bella che vedeva le varcate del paradiso terrestre.

Quella sensazione di commozione che gli sfiorava l'anima tornò, trattenne, trattenne fortemente, ma come poteva non commuoversi a tale bellezza che trovava davanti ai suoi occhi?
Le baciò su tutto il viso con la dolcezza che le comandava la mente.
Si mise in mezzo alla sua gambe e Sandie percepì la sua erezione posata sulla sua gamba destra.
Sorrise, e gli tolse i pantaloni con i boxer color verde scuro.
E Michael mentre la coccolava con le labbra la svestí completamente.
Rimanendo così nudi davanti ai loro occhi.

La ragazza non poté fare a meno di sciogliere la coda che raccoglieva i capelli del suo amore, quando sciolse i capelli sentì le punte sul suo collo, rimanendo incantata alla splendida bellezza che aveva davanti a sé.
Gli prese il viso dandogli un dolce bacio sulle labbra, spostando verso la mandibola, gli zigomi, le tempie dove stette più tempo a baciare.
Amava baciare le tempie di Michael, per lei era una grande forma d'affetto, lo adorava e quando Michael sentiva quelle labbra su quella zona chiuse gli occhi, formando un bellissimo e raggiante sorriso sulle labbra mentre il suo cuore palpitava all'infinito.

Sandie cambiò posizione, si mise sopra di lui, non smettendo di staccare gli occhi dal suo volto, abbassò il capo per baciare il collo, baciando ogni parte della sua pelle anche le vene, fino a scendere verso il torso.
Michael emanò dei piccoli sospiri, abbandonando completamente al momento che le stava concedendo.
I baci di Sandie erano così dolci, teneri e pieni d'amore, talvolta sembrava così attenta che aveva paura di farlo male.

In tutto ciò loro non avevano detto una parola da quando avevano iniziato a coccolarsi, le parole non bastavano a dimostrare l'amore, a volte anche il corpo e il piacere erano modi d'amare non solo le parole, perciò comunicavano con le carezze, con i baci, con i sorrisi, con il corpo.

Sandie continuava a baciarlo in quella zona, e ogni tanto le scappava un bacio su entrambi i capezzoli, facendogli tirare fuori un gemito di piacere, lei continuò e nel frattempo la sua mano afferrò il suo membro, un sussulto avvenne all'interno del corpo del moro.

Incominciò con dei movimenti lenti con la mano accarezzando con dolcezza ma allo stesso tempo con sensualità il lungo membro del ragazzo mentre la mora continuava torturare con le labbra e talvolta la lingua i capezzoli del fanciullo.
Michael gemeva, posando una mano sulla nuca della ragazza con dolcezza accarezzandole la testa, alzò il capo emanando dei gemiti intensi, a stento si bloccavano in gola non riuscendo e tirarli fuori dalla sua bocca.
I suoi occhi erano chiusi, capendo che il piacere mano a mano aumentava sempre di più, e voleva di più.
Mosse il bacino, Sandie si eccitò a quel movimento, le scappò un gemito.
Il moro accennò una risata.
Lei continuò, non smetteva, anzi voleva farlo provare di più il piacere che già gli stava dando, non appena ebbe il segnale che Michael stesse venendo, mollò tutto.
La sua testa chinò verso quel membro e le sue labbra lo accolsero fino a farlo entrare completamente nella sua bocca, il cantante andò completamente in estasi non mettendo molto a venire.

A prendere il controllo fu Michael, ritornarono alla posizione iniziale, per un momento si perse completamente negli occhi della ragazza, ammirando quelle pupille, quei colori, vedeva la natura più incontaminata quasi come una sorta di foresta incantata, proprio com'era lei, naturale.
Sandie era il sinonimo perfetto della natura, di tutto ciò che andava all'ordine naturale.

Il moro le diede un bacio sulla fronte, in segno di grande amore e affetto, le sue mani toccarono le gambe.
Per Dio, quelle gambe, quella pelle che stava toccando era come se stesse toccando qualcosa di talmente sacro che gli avvolgeva l'anima, quella pelle brillava, brillava per lui e lo sapeva, liscia come un lenzuolo con quei nei sparsi per le zone del corpo che lo rendevano ancora più bello e attraente.
Le sue labbra avvolsero quelle di Sandie, erano come una calamita, difficilmente c'era il distacco.

Mentre la baciava come Dio comanda, le dita del moro esploravano quel fiore caldo e bagnato, Sandie emise un piccolo urlo, ma i suoi gemiti erano coperti dai baci, fino a che non la colse di sorpresa mettendo due dita dentro di lei.
Michael smise di baciarla vedendo le sue espressioni, gemeva, aveva gli occhi chiusi, alzava la testa verso l'alto, muovendola tra i lati di tanto in tanto, posò le mani sulle spalle di lui, e non poteva di certo scappare uno di quei bellissimi sorrisi.
Sorrideva.
Sorrideva perché era felice.
E lui amava vederla sorridere, e avrebbe fatto tutto il possibile per vederla sempre con quel bellissimo sorriso.

Mentre le dita facevano il loro lavoro, il mento di Sandie posò sulla spalla del ragazzo, Michael percepì la punta del naso della ragazza sulla sua pelle, sentiva il viso della ragazza strusciare sulla spalla, come una sorta di fusa di un adorabile gatto.
Michael si intenerì, e la tenne a sé avvolgendo la schiena di lei con un braccio, non smettendo di sentire tra le dita il suo bellissimo calore che bel presto lo avrebbe provato lui stesso.
Michael vedeva i movimenti del corpo di stellina, sentiva il respiro alternarsi, con la mano libera toccò le scapole, erano evidenti e le sfiorò avvertendo le ossa, fino a scendere lungo la colonna vertebrale.
Aveva una schiena perfetta ed era uno suoi dei punti preferiti, cogliendo i movimenti dei suoi respiri. Erano così belli, così naturali e pieni di purezza.
Un sospiro in gola si bloccò nella gola di Michael, chiuse gli occhi pensando a quanto amasse quella ragazza, ogni cosa amava di lei, che fosse il suo corpo, la sua persona, la sua bellezza, tutto amava di lei. E ne era pazzo, completamente pazzo, e lo pensava mentre venerava e toccava quel bellissimo corpo che per lui era l'arte più bella che avesse mai visto, lo avrebbe toccato per sempre.

Michael quando capí che Sandie stesse per venire tolse le dita, si posizionò per entrare dentro di lei, fino a che Sandie non emise un gemito non appena avvertì le loro intimità sfiorarsi a vicenda.
«Michael-»
«Sshh.» la interruppe, le diede una carezza sul viso «Lasciamo che siano i nostri corpi a parlare.» disse, ella sorrise aggrappandosi a lui, gli diede un bacio sulla punta del naso, e Sandie si rifugiò in quello che era il bellissimo calore maschile profumato d'amore.
Era una sensazione indescrivibile ai suoi occhi e al suo cuore.
Quel calore di cui era circondata, era il classico calore d'amore, aveva il corpo di Michael di fronte al suo, e quando la sua pelle sfiorava la sua si sentiva al sicuro, si sentiva protetta e amata. Proprio come una casa.
Lui era la sua casa.
La cura per l'anima e il cuore.
Era così romantico allo stesso tempo emozionante percepire il calore del corpo della persona di cui amava, era una sensazione di benessere interiore, con il potere di placare l'anima e di portarla in pace.

Michael entrò dentro di lei gemendo insieme.
Le fronti si sfiorarono come i loro nasi.
Si strinsero le mani fortemente, tant'è che le dita divennero rosse.
Michael provò una sensazione di opulenza cogliendo il calore che era all'interno del corpo della ragazza.
Iniziò a spingere piano, assaporando ogni movimento e ogni attimo di quel momento.

Nel mentre la baciava, la riempiva di baci ovunque, entrambi si riempivano di baci. Si riempivano d'amore, a tratti scordavano che stavano facendo l'amore talmente che erano tante le coccole che stavano dando.

In quel momento Sandie capí che non mai stata amata in quel modo, in un modo così passionale, sincero, da maneggiare l'anima. Neanche le persone a lei più care.
L'amore con Michael era tutta un'altra cosa, per un attimo pensava di vivere in un sogno, voleva pizzicare la guancia per capire se non stesse sognando, e no, era la realtà.
L'amore di Michael nei suoi confronti era così smisuratamente grande da toccare il cuore, le veniva da piangere, era tutto così bello e puro che le sue emozioni si mischiarono in commozione.
Lo strinse, lo strinse tra il suo corpo diventando per l'ennesima volta un unico corpo, un unico calore, un unico cuore, un'unica anima, un unico amore.
Lo strinse così forte per paura di perderlo, non avrebbe vissuto giorni senza di lui, come avrebbe fatto? Come sarebbe sopravvissuta?

Anche lui la stringeva a sé, per lo stesso motivo.
Entrambi avevano paura di perdersi, di perdere l'amore che regnava tra di loro, di perdere gli interessi, tutto ciò che riguardava il "Noi" che avevano generato.
Avevano paura che da un giorno all'altro si perdessero e non si sarebbero trovati mai più, oppure che l'amore svanisse da un giorno all'altro, portando alla separazione, a strade diverse.
Avevano paura che i loro cuori si dividessero a metà, o si spezzassero in piccoli pezzettini che difficilmente si sarebbero ricomposti come prima.
Avevano paura di non guardarsi più negli occhi come la prima volta che si sono guardati, o quando si guardavano con tanta innocenza, fino all'amore. Avevano paura di non perdersi nei loro occhi.
Ancora peggio, avevano paura di guardarsi e vedere un estraneo, diventare estrai nei loro occhi.
Pregavano per questo, e lo facevano mentre i loro corpi erano uniti.
Sarebbe stata una brutta botta per loro, una botta che sarebbe durata per tutta la vita.





"Sai di poesia
Di momenti
Che somigliano a fiori
Sai di libri
Sai del tuo stesso profumo
Come la linea
Che unisce il cielo
Ed il mare."
- Marco Dell'Amura


(Photoshop made by me 🖤)

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