[Κεφάλαιο 55]







Il giorno dopo


Quella sera Michael non dormí, anzi, stette male per i dolori, il che gli proibivano il sonno.
Per lui non poteva dimenticare il volto dei suoi fan a fine concerto, erano commossi, emozionati e felici.
Lo salutavano, gli mandavano i baci all'aria ripetendo tra le urla di quanto lo amavano.
Michael con il cuore in gola li guardò con le lacrime agli occhi.
A loro insaputa e della stampa, non sapevano che era l'ultimo concerto del suo tour mondiale.
Era tutto finito.
Un tour durato un anno, che egli ritenne il peggiore mai fatto.
Ma in verità dopo il Bad World Tour, anche il Dangerous World Tour sarebbe rimasto nella storia della sua carriera e della musica.
Nonostante tutte le cancellazioni e i rinvii, i concerti furono magici come i film della Disney.
In quel concerti c'erano tanta creatività, fatica, professionalità e talento.
Un concerto che nessuno si sarebbe dimenticato, rimanendo indelebile agli occhi dei fans.
Michael aveva dato tutto sé stesso, nonostante le accuse che gli impedivano la concentrazione, era riuscito a dare magia a milioni e milioni di persone.
La vera caratteristica di Michael, era quello di donare una forte magia di emozioni e di musica a tutta la gente del mondo, riconoscendo come il più grande artista che ci sia in circolazione.

Ma quella notte Michael pianse.
Pianse con tanto animo.
Si sentiva in colpa di tante cose che a stento riusciva a malapena a riconoscere la colpa principale.

Uscì dalla sua camera e andò in quella di Sandie, ella si svegliò a udire i picchietti provenienti dalla porta.
Si alzò dal letto, dirigendosi verso la porta per poi aprirla.
Ritrovò davanti a se Michael in preda alle lacrime.
Egli non disse nulla, si buttò nelle braccia della sua amata stellina.
Lo fece entrare e lo accarezzò cercando di tranquillizzarlo, ma lui continuava a piangere ripetendo solo una parola tra le lacrime.
«Mi dispiace
Aveva il cuore immerso di tante colpe addosso, soprattutto per Sandie. Avevano litigato così tanto per colpa sua. Per un attimo aveva avuto il pensiero che Sandie si fosse stufata di lui e lo avrebbe lasciato.
Ma lei non lo fece.
Lei non avrebbe mai abbandonato quello che era l'uomo della sua vita in un momento delicato e difficile per lui.
Che donna sarebbe?
Soltanto chi pensava solo a se stesso lo avrebbe fatto, e Sandie era una delle persone più altruiste che esistano dopo Michael.

Stellina lo coccolò, facendolo sfogare.
Lei era ignara del fatto che Michael quella sera avesse eseguito l'ultimo concerto delle tour.
Tra le carezze, pensava a quello che aveva detto sua sorella per telefono vari giorni prima.

«Pearce è il procuratore generale della città e si sta occupando delle indagini sulle accuse di Michael, sta raccogliendo la varie testimonianze. Quando poi nè racconta una, il suo ex manager lo ha accusato di questi crimini e poi ha detto che anche tu hai preso parte a questi atti, così è venuto qua per approfondire meglio la situazione.» il cuore di Sandie perse un battito quando sentì quel racconto dall'altra parte del telefono.
In un secondo fece due più due.
«Figlio di puttana se lo acchiappo lo ammazzo.» mormorò arrabbiata.
«Papà ovviamente non crede a questo, e neanche io. Ha dato di matto Sandie, per poco non prendeva a schiaffi Pearce. Ma dimmi Sandie, tu conosci questo manager?» domandò la sorella.
«Si, è la persona più odiosa che abbia mai conosciuto, mi odiava perché ero un fastidio per lui e per la carriera di Michael. Mi trattava male e lo faceva con Michael. Voleva solo i soldi da lui infischiandone della sua salute.
Io ci metto la mano sul fuoco che se ha detto quelle stronzate sarà stato per vendicarsi di Michael, perché lo ha licenziato, in più mi ha messo in mezzo per rovinarmi perché mi odia.
Fanculo, se lo vedo giuro che lo ammazzo.» raccontò la ragazza con la rabbia nel corpo.
Non si sarebbe mai aspettata che Ben arrivasse a quei livelli, addirittura raccontate bugie schifose pur di ottenere vendetta.
Il suo odio si moltiplicò alle stelle.
«Ora che mi hai detto come stanno le cose mi sento più tranquilla.»
«Avevi qualche dubbio?» domandò stellina.
«Per niente, ero solo preoccupata per te. Pearce non sa della vostra relazione, sa solo che siete amici. Papà ti ha coperto.» precisò la sorella.
«Ringrazialo da parte mia.» rispose.
«Sandie, lo dirai a Michael?» ella sospirò.
«Non lo so, lui non sta molto bene in questo periodo. Glielo dirò quando sarà il momento giusto. Grazie a Dio abbiamo fatto pace.» rispose la ragazza mettendo una mano sulla fronte.
«Non dirglielo quando sarà troppo tardi.» l'avvertí.

Ma come poteva dirglielo?
E se fosse, in quale momento?
Entrò di nuovo in conflitto con sé stessa.
Da un lato, voleva parlare e dirlo, ma dall'altra aveva paura che l'avrebbe lasciata per colpa di una testimonianza fasulla.
Ma alla fine arrivò ad una conclusione.
Lo avrebbe detto in un momento nella quale Michael sarebbe stato più calmo e sereno.
Aveva il diritto di saperlo, anche solo al pensiero di quella testimonianza di quel verme le veniva il voltastomaco. Lo doveva sapere e basta.

Alla fine Michael si calmò, dicendole un semplice grazie, provando a dormire. Ma invano.
Voleva stare con Sandie, voleva sentirsi ancora una volta amato da lei.
Quando stava con quella ragazza poteva essere libero di essere se stesso, non avendo paura di niente. Le sue paure svanivano solo all'incrocio di quegli occhi verdi e al tenero contatto della ragazza.
Lo manteneva vivo.
Felice.
Ed era ciò di cui aveva bisogno.
Pensò che una semplice clinica di riabilitazione non bastava a mettere la parola fine alla sua dipendenza, ma solo con l'amore e il grande supporto della ragazza poteva essere il punto forza che lo incitava a combattere.

Aveva promesso di sposarla, di costruire una famiglia insieme a lei.
E Michael era un tipo che manteneva le promesse.
Il pensiero del suo futuro insieme a lei lo rendeva forte e capace di combattere.
Lo avrebbe fatto per lui, e per lei.
Per quella stellina del cuore d'oro.
Per i suoi futuri figli.
Per la sua famiglia.
Avrebbe combattuto fino alla morte per dimostrare la sua innocenza.



~~



Sandie dormiva, Michael aveva la testa posata sul petto della ragazza, la guardava alzando lievemente il capo pensando a quanto era bella mentre dormiva.
I suoi occhi si concentrarono sulle labbra.
Quelle labbra carnose, di un colorito così delicato e naturale come il petalo di una rosa. Passò le punta delle dita su di esse.
La carne delle sue labbra era così morbida.
Il suo cuore batteva forte.
Più stava con lei, osservandola con i suoi occhi pieni d'amore, più si innamorava di lei.
Il giorno prima l'amava, e il giorno dopo l'amava di più del giorno precedente.
Aumentando a dismisura il suo amore nei suoi confronti.
Sandie spostò leggermente la testa di lato, aprendo leggermene le labbra, Michael sentiva il movimento del petto alternarsi su e giù.
Udendo poi uno splendido ed elegante respiro.
Chiuse gli occhi, ascoltando quei respiri.
Percepiva la vita in lei.
Una vita pura, amorevole e armoniosa proprio come lei.

Toccò un fianco scoperto, sentendo il calore della ragazza, esplorando il suo corpo.
Poteva intuire dal suo naso un odore super dolce nella sua pelle, Sandie si lavava con il bagnoschiuma alla vaniglia e zucchero filato.
Si leccò le labbra.
Vide le sue guance, le toccò con le nocche delle dita, la sua pelle del viso era così liscia, in più erano leggermente cicciottelle che gli veniva voglia di pizzicarle dolcemente, ma si trattenne.
I suoi occhi puntarono verso il seno.
Un seno prosperoso, armonioso e intravide il capezzolo tra la maglietta bianca.
Pensò di stare con una dea.
Una dea che gli aveva donato tutto quello che un uomo potesse desiderare.
Riposò la testa nel petto di Sandie, sentendo i suoi movimenti leggeri, provò a chiudere gli occhi provando a dormire, insieme a quel calore così benevolo da sentirsi coccolato anche nel mondo dei sogni.

Un'ora dopo, Michael si svegliò, con la coda d'occhio vide l'orario dell'orologio appoggiato nel comodino, erano le sette del mattino.
Piano piano, si alzò dal letto, senza far svegliare Sandie.
Ella era posizionata a pancia in su, con le braccia stese per il letto e le gambe congiunte.
Michael sorrise, chinò il capo per darle un bacio sulla fronte.
«Ti amo.» sussurrò.
Stellina girò nel lato destro del letto continuando a dormire.
Michael camminò con un passo lieve verso la porta, si voltò guardando stellina ancora nel mondo dei sogni, accennò un dolce sorriso.
Il suo volto poi, si intristì.
Lo sguardo del moro esprimeva solo un'emozione, angoscia.
Come se sapesse già il suo destino.
Sospirò, aprendo la porta e se ne andò.

Nel frattempo i membri della troupe si svegliarono verso quell'ora, poiché Michael aveva esplicitamente riferito che alle nove dovevano recarsi tutti in una stanza del quarantaduesimo piano per dare delle comunicazioni importanti.
Nadia e John si svegliarono, i loro corpi privi di vestiti erano coperti dalle coperte nere.
Il manager si alzò dal letto, prendendo i boxer per metterli.
Nadia invece si stiracchiò emanando uno sbadiglio.
«Se non fosse per Michael avrei dormito ancora un po' con te. E poi chissà, potevamo fare l'amore.» John sorrise udendo le parole della ragazza mentre si metteva i pantaloni.
Si voltò verso di lei, avvicinandosi per darle un bacio sulla fronte.
«Sai già la mia risposta, amore mio.» John si era dichiarato il giorno precedente, proprio come gli aveva consigliato Michael.
Egli con coraggio andò in camera sua, dicendogli che doveva dire una cosa importante. Nadia pensò che si trattasse di lavoro, ma John iniziò a parlare di lei e del loro rapporto, finendo in una bellissima dichiarazione.
Anche Nadia provava gli stessi sentimenti di John, e ricambiò i suoi sentimenti, fino a baciarsi per ritrovarsi a fare l'amore.

Nadia sorrise, non si alzò dal letto, vide John vestirsi da vero e proprio uomo d'affari, e fece un fischio.
«Come sei sexy, in questo momento vorrei saltarti addosso.»
«Vacci piano baby.» disse John con tono provocante. Ella si alzò dal letto, completamente nuda, andando vicino a John. Lo baciò con amore, poggiando le mani suoi fianchi.
«Sto cercando di trattenermi.» lo informò, ma lui la prese in braccio poggiandola sul muro.
«Che ne dici?»
«Mhmm, mi piace.» rispose la ragazza.
«Non fa male di primo mattino amore.» disse con tono dolce, avvicinò il suo viso per baciarla.
Nadia divaricò le gambe, mentre lui sbottonava i pantaloni facendolo scendere lèggermente.
Fino a che il ragazzo non entrò con dolcezza dentro di lei facendole cacciare un gemito.
Iniziò a spingere piano, mentre la teneva sollevata, lei invece lo tenne a se alzando il capo all'indietro tra i gemiti.



[...]



Da comunicato, tutti i membri della troupe si diressero verso una grande stanza dell'albergo.
C'erano Lavelle, Travis Payne, Karen,
Jennifer, Nadia, John, anche Elisabeth e il resto della troupe.
Aspettarono circa dieci minuti, e nel frattempo si creò un grande vocio in sottofondo su cosa Michael avrebbe dovuto comunicare.
La maggior parte delle persone ipotizzò che Michael avrebbe cancellato il concerto di quella sera, ma in realtà non erano a conoscenza di niente.
Michael entrò dentro alla stanza, indossava una camicia bianca, dei semplici Levi's neri, i mocassini al piede, e l'iconico cappello di federa, chiudendo la porta, tutti si alzarono in piedi.
Michael arrossì.
«Oh boy.» mormorò grattandosi la nuca «Ma perché vi siete alzati? Non sono un professore.»
«È un gesto di educazione Michael.» disse Lavelle, egli sorrise.
Si mise al centro davanti a tutte le persone, c'erano tutti, ma notò subito un'assenza per lui importante.
Sandie.
Ma poco dopo sentí dei passi veloci, come se qualcuno stesse correndo, era lei, che entrò nella stanza con l'affanno in gola.
«Scusate il ritardo.» disse, ed ella si mise vicino a Karen.
Michael vedendo la figura di Sandie non poté fare a meno di sorridere, indossava un maglione color lilla e dei jeans blu scuro, con le Adidas al piede bianche.
Non era truccata, probabilmente dalla fretta non fece in tempo, ma era comunque bellissima.
Semplice e naturale.

«Buongiorno a tutti voi. Vi chiedo scusa se vi ho convocato a quest'ora del mattino. Ma devo dirvi delle comunicazioni molto importanti. E spero che siate comprensivi.» aveva l'ansia nel cuore, la paura di essere preso per debole e drogato lo rendevano il cuore pieno di timore, ma non poteva più continuare così «Il concerto che abbiamo eseguito ieri era l'ultimo di questo tour.» la gente sgranò gli occhio scioccati, come se avessero sentito la notizia delle notizie.
Il vocio si generò di nuovo in preda allo stupore, chi si faceva domande, o chi se lo aspettava.
«Sshh, per favore. Fatemi finire.» le persone smisero di parlando formando un silenzio tombale «Mi dispiace molto se questo tour non avrà una conclusione, ma data la terribile situazione che sto vedendo, psicologicamente e fisicamente non c'è la faccio a continuare i concerti. E vi chiedo umilmente scusa, volevo farvi vivere una magica esperienza a tutti voi che siete presenti. Ma invece vi ho fatto vivere il contrario e questo mi rattrista molto.
Concerti cancellati, i malanni che ho avuto, e tanto altro sono stati momenti pesanti lo so, e non volevo farvi vivere questa esperienza come un peso o stress, non era mia intenzione.
Chiedo scusa a tutti voi.» la voce di Michael era triste, si percepiva in lui un grande senso di colpa verso i suoi collaboratori.
Gli occhi della gente erano intristiti per lui, sapevano perfettamente che non stava passando un buon periodo.
Ma alcuni pensavano che fosse una scusa per non lavorare.
«Per farmi perdonare vi ho pagato il biglietto di ritorno a tutti voi presenti, alle cinque del pomeriggio dovete stare in aeroporto. Così potete tornare dai vostri cari.»
Ci fu di nuovo silenzio, Michael abbassò gli occhi verso il pavimento, voleva piangere.
Voleva urlare che gli dispiaceva per tutto ciò.
Ma non poteva andare avanti.
Non poteva fare tutti quei concerti con l'angoscia nell'anima.
Nessuno aprí bocca.
Finché Nadia alzò la mano.
Lui la notò subito.
«Dimmi Nadia.» disse con il consenso di parlare.
Ella abbassò la mano.
«Hai detto che volevi farci vivere una magica esperienza, ti sei sentito in colpa per quello che è successo. Pensando che noi ti avremo dato la colpa. Non è così.
Ho vissuto per davvero l'esperienza più magica della mia vita, mi hai fatto capire che sono capace di fare bene il mio lavoro e di quanto io lo ami follemente. Grazie a te ho conosciuto persone meravigliose, e ho trovato l'amore.» Michael guardò John con un volto felice, aveva messo in pratica il suo consiglio, ed era contento che i due ragazzi si erano messi insieme «Tu sei la persona più magica che abbia mai conosciuto, la più buona. Con un bellissimo umorismo e soprattutto la più talentuosa che esista sulla faccia della terra. Questo tour per me è stata un' esperienza più che positiva e dobbiamo ringraziarti per aver dato fiducia a noi e aver lavorato con te. Abbiamo conosciuto dei lati splendidi nel campo lavorativo solo grazie a te. Non dire il contrario, perché fidati questo tour è stato più che magico. Hai fatto emozionare più di milioni e milioni di persone in tutto il mondo, hai donato la tua generosità a tanti bambini che avevano bisogno d'amore. Hai creato la magia sul palco, trasformandoti nel più grande intrattenitore che esista al mondo. Non hai fatto emozionare solo i fan, ma anche noi, che abbiamo lavorato con te. Era come stare con la Regina Elisabetta, per farti capire la potenza, il carisma e il genio che hai in te.
Sei semplicemente la star più brillante di tutte.
Il migliore. Ed è stato un vero onore lavorare con te e conoscerti. Dirti grazie non sarà mai abbastanza. E comprendiamo a pieno la cancellazione del tour, ci siamo preoccupati tantissimo per la tua salute, e temevamo il peggio. Perciò speravamo in qualche modo che tu potessi fermare il tour per riprendere la tua salute sapendo che queste ingiuste accuse ti stavano massacrando l'anima.
Michael, io e gli altri, crediamo alla tua innocenza, e lo dico col cuore in mano. Tu sei innocente.» le parole splendide e dolci di Nadia gli avevano riscaldato il cuore, il suo sorriso tornò a splendere con la commozione negli occhi.
Un fogoroso applauso trasformò lo sguardo di Michael con una grande emozione negli occhi e nel cuore. Vide la gente alzarsi al suo cospetto e applaudire con felicità, come se stesse applaudendo alla persona più importante della terra.
Tra le varie persone, vide Sandie.
Era vicino a Karen, applaudendo con il sorriso sulle labbra.
E vedendo il suo applauso, si convinse che non aveva sbagliato tutto. Anzi, aveva dato il meglio che poteva anche in questo tour.
Grazie a tutti.
Grazie per tutto, mi dispiace se non abbiamo concluso questa esperienza insieme, ma vi prometto che ripagherò il mio debito.
Avete dato tanto in questo tour, anima e impegno.
Vi ringrazio per aver reso questo tour meno pesante del solito.

Michael dopo di ciò dette l'ultima busta paga a tutta la troupe, ci fu un'ora di chiacchierata tra di loro, augurando a Michael tanta fortuna poiché ne aveva bisogno.
Quando la stanza si svuotò, rimasero Michael e Sandie.
Ella si avvicinò per abbracciarlo.
Lui la strinse a sé.
La stringeva con le lacrime agli occhi come se fosse l'ultima volta.
«Sono felice che hai preso questa decisione, sono fiera di te Michael.» ma lui trattenne le lacrime, le diede un piccolo e tenero bacio sul collo.
«Sandie.» la chiamò e i due sciolsero l'abbraccio, egli con le nocche delle dita le accarezzò la guancia. Lei chiuse gli occhi, e ritrovò le labbra del ragazzo incollate alle sue.
Michael aveva le mani sui fianchi della ragazza fino a arrivare dietro alla schiena.
Il bacio divenne più carico di passione, e la prese
in braccio.
«Voglio fare l'amore con te.» disse il moro, esplorando il viso di stellina con le labbra.
Lei sorrise in segno di felicità.

Andarono nella stanza accanto, c'era un bellissimo letto, aveva copriletto dorato e le lenzuola bianche.
Michael la fece stendere sul letto, si mise sopra di lei per riprendere a baciarla.
Prese le sue mani per stendere poi le braccia lungo il letto unendo le mani, senza smettere di baciare le labbra della ragazza.
Stringeva forte le mani della ragazza, come se non la volesse lasciare andare.

Le sue labbra posarono sulle tempie di stellina, baciandole con tanto amore.
Sandie non poté fare a meno di sorridere e di sospirare.
Lasciò la presa delle mani, e le mani del moro iniziarono pian piano a svestire la ragazza dai suoi indumenti.
Era in preda alla voglia di sentire il suo contatto con la sua pelle.
Voleva unirsi a lei.
Sentire il suo odore.
Il suo sapore.
La sua delicatezza.
E guardare con la bellezza negli occhi il bellissimo corpo della fanciulla.

Stellina con le mani afferrò il viso del moro, alzò il busto per incontrare le labbra del ragazzo.
«Non smettere di baciarmi.» mormorò la ragazza tra i baci, mentre il loro desiderio accresceva sempre di più.
«Ti voglio, non hai idea di quanto io ti voglio Sandie.» confessò il moro con voce profonda.
«Cosa aspetti a farmi diventare tua?» a quella domanda Michael le baciò il collo, odorava il profumo che era intatto alla pelle, era dolce, molto dolce. Sandie aveva cambiato profumo. Si domandò quale avesse indossato.
«Perché voglio goderti piano piano.» rispose lui con tono provocante «Voglio accarezzare la tua pelle, assaporare la tua carne, baciarti in continuazione, fino a che non finirà la giornata.» disse poggiando le dita sul lato destro del viso di Sandie.
Ella sorrise, alzando il capo all'indietro.
Chiuse le gambe poiché sentiva una grande eccitazione.

Il fanciullo aprí con garbo le gambe di Sandie, il capo chinò verso il ventre, riempendo di baci quella carne. La mano posò sulla gamba, accarezzandola con tanta eleganza.
Sandie sospirò, muovendo leggermente il bacino.
Avvicinò man mano le labbra fino a quel fiore caldo e bollente solo per lui.
Morse il labbro inferiore e cominciò a baciare quella parte così delicata.
Sandie andò in escandescenza, il suo corpo divenne caldo, infiammato dalla passione, posando la mano sui capelli del moro accarezzandoli con dolcezza.

Leccò il clitoride con la punta della lingua, e nel frattempo la sua erezione gonfiava sentendo che non avrebbe resistito ancora per molto.
Mentre l'assaporava, udiva i gemiti del suo amore, Sandie aveva gli occhi chiusi, stringeva le lenzuola e alzava il capo all'indietro.
«Oh Michael ...» disse con un gemito, egli accennò un sorriso, a quel punto alzò il capo verso di lei, per baciare le labbra, non smettendo di torturare il suo fiore utilizzando le dita.
Lo accarezzò con grazia, come se fosse il fiore più delicato di tutti. Lei gemeva tra i baci, posando le mani sulla schiena del fanciullo ancora coperta dalla camicia.
Ma Sandie d'improvviso sentí una grande scossa di piacere, e venne gemendo ad alta voce.
Il moro sorrise soddisfatto.

Lui si spoglió davanti a lei e una volta rimasto nudo, si misero sotto le coperte del letto.
Le baciò la mandibola, fino alle labbra, aggiungendo dolcemente la lingua leccando quelle bellissima labbra.
Scesero sul collo, succhiando lievemente la pelle, lei emise un gemito.
Sandie poteva percepire l'erezione di Michael sulla sua gamba sinistra, era gonfio e caldo.
Tanto caldo.

La mano di Michael passò sulla gamba di Sandie, facendo dei dolci movimenti su di essa, l'accarezzava con tanta raffinatezza.

Stellina notava che Michael era molto più dolce, come se stesse facendo l'amore per l'ultima volta.
Non che non fosse mai stato dolce con lei, alzi, era sempre molto cauto e attento. Ma quella volta, facevano l'amore non in modo così tanto passionale, c'era più amore che passione.
Nonostante quell'osservazione lei sorrise.
Le piaceva, le piaceva tantissimo.

«Ti amo.» sussurrò lui tra i baci, le labbra di Michael incontrarono di nuovo quelle di stellina «Sei tutto ciò che ho, ti amo da morire.» la sua voce era rotta, come se volesse scoppiare a piangere.
Sandie pensò che si trattava di commozione.
E lei in quel momento spostò le labbra sulla sua guancia, per baciarla dolcemente, scendendo fino alla spalla.
«La stessa cosa vale per te amore. Sei la cosa più bella che mi sia capitata in ventisei anni della mia vita.» disse la ragazza, Michael sentì la punta del naso di Sandie sulla pelle della sua spalla, come se in qualche modo lo stesse accarezzando.

Michael le baciò il petto dolcemente, erano piccoli e teneri baci.
La sua pelle era così profumata e liscia.
A tratti brillava, come se fosse generata dal più bello dei cristalli.

I suoi seni erano gonfi in preda all'eccitazione, non li toccò con le labbra, ma con le sue dita.
La punta del dito medio e quella dell'indice sfiorò il capezzolo, giocandoci dolcemente.
I suoi movimenti erano così accurati.
Sandie gemette, chiudendo gli occhi.
«Fatti toccare Michael.» mormorò stellina.
«Sandie-»
«Ti prego, ho bisogno di toccare il tuo corpo, voglio amarti Michael.» supplicò la ragazza, lui la guardò intenerito e afferrò con dolcezza la sua mano.
«Per favore.» disse lui «Toccami qui.» poggiò la mano sul suo torace.
La ragazza a quel punto alzò il busto per baciare quel bellissimo torace, ma lui la fermò «No, voglio le tue mani amore.» lei acconsentì la sua richiesta, si ristese e accarezzò con amore il torace di Michael, muovendo le mani esplorando quella bellissima parte del corpo.
Michael sospirò, chiudendo gli occhi.
Salirono raggiugnendo i capezzoli, lei li toccò con dolcezza con le punte delle dita, proprio come aveva fatto Michael qualche istante prima.
Lui gemette.
Le dita di Sandie erano come petali di un fiore.
«Michael.» lo chiamò la ragazza, egli aprí gli occhi, passò il pollice sulle sue dita in segno di carezza, le sue labbra erano gonfie, bagnate e colorate di un roseo tenue.
«Hai delle bellissime labbra Sandie, sembrano un cristallo.» complimentò il moro.
«Le tue Michael, fammele toccare.» lei le toccò le labbra del cantante con dita, le punte accarezzarono la sua forma, anche le sue erano gonfie e più colorate. Lui chiuse gli occhi.

Lui a quel punto le afferrò la mano intrecciandola, lo stesso fece con l'altra mano.
Si stesero sul letto.
Sandie pensò che Michael voleva ancora baciarla sul corpo, fare qualche preliminare, invece no.
Lui chiede il permesso alle sue gambe di inserirsi in mezzo, lei capí la sua prossima mossa.
Aprí le gambe e lui piano piano scivolò dentro di lei.
Gemettero.
Le loro fronti si sfiorarono dolcemente.
Lui sorrise.
«È così bello.» disse tra i sospiri «Unirmi a te è la sensazione più bella della mia vita.» di nuovo quella voce, Sandie alzò il capo per baciargli la tempia.
Lui iniziò a spingere, gemettero insieme.

Il cuore ragazzo batteva così forte che sembrava che volesse uscire dal petto.
Sembrava di perdere ogni filo della ragione quando faceva l'amore con Sandie, pensava solo a lei e a nessun altro.
Formando un romantico vortice.
«Sandie.» la chiamò tra i gemiti «Guardami.» ordinò, lei aprí gli occhi «Guardami amore mio, guardami.» lei lo guardò perdendosi nei suoi occhi profondi quanto l'oceano. E anche lui si perse in quei bellissimi occhi verdi.
Guardava Sandie, gemeva alzando la testa, la sua espressione era involta nella cupidigia che Michael le stava donando.
Le spinte di Michael erano lente, ma tanto sensuali e benevoli da non avere mai abbastanza.
Era molto tenue.
Tanto tenue.

Il calore del corpo della ragazza aumentò come se stesse per esplodere, e Michael decise di aumentare lèggermente la velocità delle spinte.
Fu in quel momento che aumentarono i gemiti di Sandie, alzando lievemente la voce.
La baciò, l'accarezzò, coccolandola con il suo corpo.
Si dette tutto se stesso, amandola con tutto il cuore.
«S-stellina ... ah, ah. Dimmelo.» disse Michael tra i gemiti, stringendo fortemente le mani della ragazza «Ti prego, dimmi ancora che mi ami.» supplicò, lo voleva sentire da lei.
Lei non pensò due volte a dirlo.
«Ti amo.» disse Sandie cacciando un gemito, lui sorrise.
«A-ancora, ti prego.» lei sorrise, lo avrebbe detto all'infinito.
«Ti amo.» ripeté.
Sciolse la prese delle mani posizionando sui fianchi della ragazza.
«Ancora Sandie.» ripeté tra le spinte «Dimmelo fino al voltastomaco.»
«Ti amo Michael, ti amo, ti amo tanto.» lui si sentì appagato, aprí gli occhi trattenendo le lacrime.
«Dammi le mani Sandie.» ordinò il fanciullo, lei obbedì senza battere ciglio. Ormai erano vicini «Insieme Sandie, veniamo insieme.» raggiungere l'apice del piacere insieme alla persona che tanto si ama, era uno dei modi d'amore più romantici e passionali che possano esistere.
Lui la baciò, sempre continuando a spingere, fino a che pochi secondi dopo, i due innamorati raggiunsero l'apice del piacere, unendosi in un abbraccio caldo e piacevole.
Il mento di Sandie era poggiato sulla spalla di lui, quello di Michael sulla spalla di lei.
Erano caldi, sudati, affannati, ma amati.



~~


Erano stesi sul letto, entrambi si guardavano innamorati persi per l'uno per l'altro.
I loro corpi erano ancora sudati, per loro non era abbastanza tant'è che fecero il secondo round.
Michael le diede un bacio sulla tempia mentre le accarezzava la testa.
«È stato così romantico ...» commentò Sandie con il cuore a mille.
«Già.» rispose il ragazzo con la testa tra le nuvole.
«Amore, posso farti una domanda?» domandò la ragazza con tono gentile.
«Puoi domandarmi tutto quello che vuoi Sandie.» ella alzò lo sguardo per guardarlo.
«Perché non mi hai detto che avevi intenzione di abbandonare il tour?» chiese.
«Perché volevo dirlo insieme a tutta la troupe, compresa te Sandie.È una decisione che volevo prendere sin da quando le accuse sono state rese pubbliche, poi ho pensato che magari il tour poteva essere un modo per distrarmi. Invece è stato il contrario.» rispose.
«Capisco.» lui la strinse a sé.
«Io la sera partirò Sandie, andrò a Londra in una clinica di riabilitazione.» disse «E Sandie-»
«Dai, perché hai l'abitudine di avvisare le cose all'ultimo? Ora devo essere fulmine per mettere a posto le mie cose.» lo interruppe con il sorriso.
Lui osservò quel sorriso, era così felice, voleva accompagnarlo in qualsiasi istante della sua vita, il che era uno dei suoi modi d'amare.
«Sandie, tu non verrai con me.» disse schietto, il sorriso di Sandie svanì.
«C-cosa? Perché Michael?» domandò con voce triste. Lui sospirò.
«Perché è giunto il momento di tornare dalla tua famiglia Sandie, per causa mia sei stata anche fin troppo lontana dai tuoi familiari. Voglio che ritorni da loro.» spiegò
«Ma io-»
«Ti prego Sandie, cerca di capire.» lei lo guardò con le lacrime agli occhi «Amore mio, no, non piangere ti prego.» ma pianse accucciandosi nel suo petto caldo «Stellina mia.»
«N-non voglio lasciarti solo.» confessò la ragazza.
«Non sarò solo amore, ehi.» le prese il viso asciugando le lacrime con i pollici «Devi stare tranquilla.» lei scosse la testa.
«Io ho paura.» disse lei.
«Di cosa amore?» domandò il ragazzo.
«Ho paura per te.» continuò, non poteva biasimarla, infondo l'aveva visto svenire più di una volta ed era normale che le era rimasto il trauma. Il senso di colpa ritornò nel cuore.
«Non devi amore, ascoltami, io in questa clinica starò bene, mi cureranno. E ti prometto che cercherò di farti venire da me. Okay?»
«Promettimelo Michael.»
«Te lo prometto Sandie.» lei smise di piangere e si asciugò le lacrime con il lenzuolo del letto.
«Perciò hai voluto fare l'amore con me Michael? Perché non ci vedremo per un po'?» domandò lei alzando il busto, anche lui alzò il busto per abbracciarla da dietro.
«Non so per quanto tempo staremo lontani, ma spero il meno possibile. Ho fatto l'amore con te perché volevo sentire il tuo amore, volevo accarezzare la tua pelle, baciarti e farti ancora mia.»
«È stato bellissimo.» commentò lei.
«Lo è stato anche per me, quando mi unisco a te mi sento vivo Sandie.»
«Michael, rifacciamolo ti prego.» disse voltandosi verso di lui, il moro le prese il volto.
«Lo vuoi davvero?» annuì.
Lui si avvicinò per baciarla quando poi si ricordò di una cosa. «Aspetta.» disse, lui si alzò dal letto e dalla giacca prese una busta bianca «Prima che mi dimentichi, volevo darti questa. È la tua ultima paga Sandie.» disse il ragazzo. Lei scosse la testa.
«Non la voglio.» disse seria.
«Non cominciare Sandie, prendila e basta.»
«No!» obiettò, lui si sedette sul letto.
«Ascoltami, tu hai fatto il culo in questi mesi, hai lavorato sodo, mi hai salvato la vita tante volte e meriti questi soldi. Non devi vedere come una cosa negativa, ma come in frutto dei tuoi sforzi. Ho visto un lato bellissimo di te, quello lavorativo, e tu sei nata per questo mestiere Sandie, sei nata per essere una dottoressa con i fiocchi. Perciò prendi questi soldi. Come segno di riconoscimento.» lei sospirò, si lasciò convincere e prese la busta.
«Grazie Michael.» disse con tono gentile, lui le diede un bacio sulla labbra a stampo.
«Grazie a te amore.»





[...]



Sandie chiuse la seconda valigia, controllò per tutta la stanza se avesse preso tutto. E precisa come lei, non aveva dimenticato niente.
Prese il giubbino verde militare, indossandolo insieme al cappello di lana bianco.
Aprí la porta e fece uscí con le valige, poi chiuse la porta a chiave.
Si incamminò verso l'ascensore, premette il tasto aspettando che arrivasse.
Dopo tre minuti le porte dell'ascensore si aprirono e Sandie entrò dentro insieme alle valige, premette il piano terra, le porte si chiusero.

Michael nel frattempo aveva annunciato pubblicamente la cancellazione del resto del tour dichiarando che lo stress provocato dalle false accuse lo avevano costretto ad assumere medicinali, indispensabili per le esibizioni, che gli avevano causato una forte dipendenza, e che per disintossicarsi sarebbe andato in una clinica.
Non dichiarò il luogo della clinica il che restò a tutti sconosciuto.
Quando Sandie arrivò al piano terra vide Michael salutare Karen con un affettuoso abbraccio, pochi minuti dopo se ne andò, Karen con la coda d'occhio la vide e le disse che l'avrebbe aspetta in taxi insieme alle altre.

Sandie si incamminò verso Michael, c'era anche Liz con lei.
L'attrice dalle iride viola si avvicinò per abbracciarla.
Le due amiche si strinsero con affetto.
«Elisabeth ...» mormorò la fanciulla.
La donna la guardò negli occhi, dandole una dolce carezza sul volto.
«Stai tranquilla, ci penserò io a lui. In più volevo dirti grazie, senza di te sarebbe stata dura convincerlo ad andare in clinica.»
«L'ho fatto con amore.» rispose semplicemente la fanciulla. Elisabeth sorrise.
«Sei una delle ragazze più speciali che abbia mai conosciuto, e lo dico col cuore. Ci vedremo presto piccola.» Sandie accennò un sorriso, e salutò l'attrice dandosi dei baci sulla guance.

Si diresse verso Michael, lui la vide e la guardò per qualche secondo, fino a ritrovarsi in un abbraccio.
«Mi raccomando Michael, mi raccomando.» disse «Scrivimi quando sei arrivato a Londra.»
«Ti scriverò e ti telefonerò ogni giorno aggiornandoti su tutto, stai tranquilla.» lei annuì e si diedero un ultimo bacio d'amore prima di partire.
«Mi raccomando a te Sandie. Avvisami anche tu quando arriverai a Beverly Hills.» annuì.
«Lo farò.» disse.
«Promettimi di stare tranquilla.»
«Te lo prometto Michael.» sorrise, e le prese la mano dolcemente.
«Grazie di tutto Sandie.»
«Grazie a te per questa esperienza, resterà indimenticabile. Ho conosciuto un lato di te bellissimo, il Michael artista, posso dire che sono davvero orgogliosa di essere la tua ragazza.» lui le diede un bacio sulla fronte.
«Ed io il tuo ragazzo.» si salutarono e stellina varco l'ingresso dell'hotel, prendendo un taxi, caricò le valige dirigendosi verso l'aeroporto.
Lui la guardò andare via con l'angoscia nel cuore, una lacrima scorse nel suo volto, non aveva per nulla intenzione di lasciarla andare, e di stare lontano da lei, e lo sapeva bene che sarebbe stata dura sia per lui che per lei.
Perdonami Sandie.



~~



Sandie era tra le nuvole, dentro all'aereo tra i suoi pensieri, pensando alla sua avventura, all'esperienza che aveva appena terminato.
Fu per lei meravigliosa, vedere Michael sul palco in mezzo ai fan fu per lei un'immagine che mai si sarebbe dimenticata.
Le persone che aveva conosciuto.
L'amore moltiplicato nella sua relazione.
Tutto le era sembrato stupendo.
Ma non tutto era oro quello che luccicava.
Le accuse sono stata una grande rovina.
E per Michael era molto preoccupata, sperava con tutto il cuore che in quella clinica avrebbe detto addio alla sua dipendenza dai farmaci.
Ma credeva in lui, perciò ci sperava.
Dall'altro canto era molto felice di ritornare dalla sua famiglia, sarebbe stata una bellissima sorpresa per loro.
Dall'altro lato però, piangeva, piangeva al pensiero di non vedere l'amore della sua vita.
Di non stare insieme a lui.

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