[Κεφάλαιο 51]
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Il sole penetrò all'interno della stanza dove dormivano i due innamorati beatamente come due piccoli orsetti.
Michael si svegliò percependo i raggi del sole.
Si stiracchiò piano piano e si alzò dal letto, camminando verso la finestra, spostò la tenda per vedere il sole, ed Atene sempre splendete pronta a regnare in un nuovo giorno.
«Buongiorno Atene.» sussurrò il cantante illuminato dal sole «Grazie per questa meravigliosa giornata.» continuò, il ragazzo si voltò verso la ragazza, dormiva beatamente. Guardò l'orario ed erano le nove e un quarto.
Ritornò a letto per guardare la sua donna dormire, abbandonata nel mondo dei sogni, con la testa affondata nel cuscino.
Aveva un espressione serena.
E felice.
Sorrise a quel volto.
Le diede un bacio sulla fronte, il che la fece svegliare.
Si stiracchiò, ma non ebbe il tempo neanche di farlo vhe Michael si fiondò subito nelle sue labbra.
«Buongiorno stellina.» ella emise una piccola risata e continuò a baciarlo.
«Mhmm ... che bel buongiorno. Li voglio tutti così.»
«Tutti così eh? Vieni qui, fatti baciare per bene.» la sollevò per posizionarla sopra di lui.
Si formò un abbraccio mentre i ragazzi non smettevano di baciare, le loro labbra erano come incollare con la colla più potente del mondo.
Era impossibile staccarli.
Era così meraviglioso svegliarsi la mattina e trovare accanto a se l'amore della tua vita, finendo tra baci e carezze.
Era uno dei modi più belli di amare una persona, sentire il contatto fisico, pelle su pelle, carne su carne, tocco su tocco, respiro su respiro.
Era come non voler lasciare scappare quella persona.
Entrambi avevano paura di lasciarsi scappare, ma strinsero la mano così forte che si promisero che qualsiasi cosa fosse accaduto tra loro, il loro amore non sarebbe mai svanito.
Sandie e Michael scesero per fare colazione, entrambi si bevvero una spremuta d'arancia e uno yogurt greco classico con dentro i ceriali, mangiarono anche della frutta.
«Hai fatto un programma per oggi?» domandò Michael con tono interessato.
Ella annuì «Andremo in un bellissimo posto. In un posto dove passeremo una giornata indimenticabile. Ti farò passare se non la giornata più bella della tua vita Michael.»
«A me basta che sono qui con te, e già questo ringrazio il Signore per averti di fronte a me e guardarti negli occhi.» ella sciolta dalla dolcezza lo baciò a stampo.
«S'agapó.» ti amo.
«Voglio imparare qualche parola in greco, che significa questa parola?» domandò accennando un sorriso.
«Significa ti amo.» rispose la fanciulla «Si dice S'agapó.» ripeté.
«S'agapó.» disse Michael.
«Bravo.»
«È facile, S'agapó.» ripeté di nuovo Michael soddisfatto «Come si dice, stellina?» domandò con tono dolce.
«Asteráki.» rispose stellina.
«Puoi ripeterlo?»
«Certo, Asteráki.» ripeté.
«A-Asterakí.» ella emise una piccola risata.
«No, Asteráki.» lo corresse.
«Pardon, ho sbagliato l'accento.» si scusò «Asteráki.» ripeté il moro con l'accento giusto.
«Bravo amore.»
«E come si dice ciao?»
«Yasou.» rispose la ragazza.
«Yasou.» ripeté piano il moro «Mhm .. Yasou.»
«Bravo.»
«E grazie? Come si dice grazie.»
«Efharistò agapè.» Michael fece una faccia perplessa. Sandie per un attimo trattenne dal ridere poiché aveva aggiunto un'altra parola.
«Efharísto.»
«No Efharistò.» ripeté Sandie con il sorriso.
«Oh, okay, l'accento sulla o. Perfetto.» si corresse «Efharistò ... agape.» Sandie si strinse le labbra «Lo so che vuoi ridere. Fallo.» Sandie non si trattenne, scoppiò di nuovo a ridere.
«Sei così carino.» disse tra le risate, Michael fece un espressione offesa finta «Nuu, vieni qui scusa amore.» lo abbracciò.
«Sei cattiva.» mugolò il ragazzo.
«Non è vero, io sono il pane agapè.»
«Hai detto grazie.» disse il cantante staccandosi dall'abbraccio, ella scosse la testa.
«Efharistò, significa grazie, ma agapè significa amare. Ho anche il tatuaggio.» puntualizzò.
«Ooh vero.» si ricordò «Quindi, ripeto.» fece una pausa «Efharistò agapè.»
«Si, bravissimo amore.» disse stellina facendo un piccolo applauso.
«Beh, il greco fa per me.» disse fingendo di vantarsi.
«Non cantare vittorie ora ti faccio imparare più parole complicate.» lo avvertì.
«Sempre pronto alle cose più difficili.» Sandie nel frattempo pensò a quale parola, o frase da dire a Michael.
«Kalimera agapè, eísai ólo kai pio ómorfi.» Buongiorno amore, sei sempre più bello.
Michael spalancò gli occhi.
«No senti, io ho detto una parola, non una frase Sandie. Questo è ingiusto.» obiettò il moro.
«No, questo è imparare amore, tranquillo, ti faccio la traduzione parola per parola.»
«Ho capito solo agapè, il resto no.»
«Kalimera è una parola, significa buongiorno.»
«Kalimera.» ripeté il cantante.
«Perfetto, metti agapè vicino.»
«Kalimera agapè.» ripeté il cantante, sorrise al significato «Buongiorno amore.»
«eísai.» disse Sandie.
«Eisai.» ella scosse la testa.
«Eísai, l'accento sulla i.»
«Oh okay, uhm, ei, ei, eísai.» disse poi pronunciando bene la parola.
«Esatto, significa sei, fa parte del verbo essere.»
«Oh, quindi, ripetendo la frase, Kalimera agapè, eísai.» ripeté le parole «Buongiorno amore sei?»
«ólo kai pio.» continuò stellina con dolcezza.
«Mh, òlo kai pio, è facile. Che significa?»
«Sempre più.»
«Fammi indovinare, bello?» Sandie rispose con un sorriso «E come si dice bello?»
«ómorfi.»
«Omòrfi.» ripeté il moro.
«No, l'accento sulla o iniziale.»
«Òmorfi.» corresse Michael.
«Bene, ora ripeti l'intera frase.» ordinò stellina.
«Kalimera agapè.» ripete, la fanciulla annuì con il capo in segno di bravura «eísai.» proseguì avvicinandosi con il viso della ragazza «òlo kai pio.» disse con voce roca «ómarfi.» Sandie ride di nuovo, ma Michael la interrompe con un bacio.
Lei sorrise tra le braccia trattenendo il ridere del fatto che lui avesse sbagliato la parola.
«Era òmorfi, scemo.» lui non ascoltò e continuò a baciarla, lei si abbandonò completamente alle sue labbra.
«S'agapó, Asteráki.» disse Michael, Sandie sorrise.
«S'agapó Michael.» si staccarono e si diedero un piccolo bacio a stampo sulle labbra.
«Mi è piaciuta questa piccola lezione di greco.» affermò il cantante.
«Dovresti pagarmi.» scherzò stellina.
«Ti faccio già l'assegno.» ella ridacchiò alzandosi dalla sedia.
«Su Michael, prepariamoci.» egli si alzò dal tavolo, percorrendo le scale che portavano al pieno di sopra fino alla loro stanza.
Sandie in uno dei cassetti del comò cercò un costume da bagno per Michael.
Lo trovò, ed era la taglia perfetta, color blu scuro a strisce bianche sui laterali.
Lo lanciò al cantante.
«È un costume da bagno.» disse stellina.
«Mi porti al mare?» domandò Michael con gli occhi illuminati.
«Si amore.» rispose cercando un pareo per il mare.
«Ma amore, come faremo? Io non posso, e lo sai.» ella sorrise. Si voltò verso di lui con un furbo sorriso.
«Ho un piano fantastico, e preparati. Perché ti farò passare una giornata da urlo.»
[...]
La Villa di Sandie aveva un piccolo garage, conteneva una macchina, una classica berline nera, la macchina più utilizzata negli anni novanta.
La fanciulla mise la benzina, poiché era da tanto tempo che non la guidava.
Michael era di nuovo truccato rendendosi irriconoscibile, avevano in mano due borsoni. Li mise nel bagagliaio.
Quando la macchina era pronta, Sandie e Michael entrarono, il cantante si mise di fianco a lei, e per la prima volta non sentì la paura di essere scoperto.
Quando c'era Sandie al suo fianco, non aveva più paura di nulla, neanche della sua fama. Rendeva il tutto molto trasparente.
Una volta partiti fecero dieci minuti di macchina per arrivare ad un porto.
Sandie uscì dalla macchina e chiese con tono gentile a Michael di prendere i borsoni nel bagagliaio. Egli obbedí.
Scesero su delle scale di legno arrivando dentro al porto.
Michael con aria curiosa osservò barche di tutti i tipi, chi aveva il gommone, la barca a motore, oppure un enorme yatch.
Guardò il mare, poteva vedere che quello non era un mare qualunque, bensì un cristallo liquido. Intravedeva i pesciolini di tutti i tipi.
Sorrise.
Camminarono lungo il porto, fino a che Sandie non si fermò davanti un signore anziano.
Si strinsero la mano, Michael osservò solamente la conversazione ma non capiva nulla poiché era tutto in greco.
Li accompagnò di fronte ad una barca, era una barca a motore, grande per una famiglia.
Il signore entrò dentro con cautela per mettere la benzina e per slegare la barca dalle corde di canapa.
L'uomo con gentilezza fece salire per prima la ragazza all'interno della barca, e poi Michael.
Lo ringraziarono, Sandie lo pagò per aver messo la benzina per poi andarsene con il sorriso augurando buona giornata.
«Una barca? Oh Dio Sandie.» rimase incredulo.
«Vieni, ti faccio vedere com'è dentro.» infatti la barca a motore conteneva una cabina, all'interno c'era una piccola camera da letto con un letto a forma ovale, un piccolo bagno e una cucina.
Era tutto color avorio, anche il letto conteneva le lenzuola di quel colore antico.
«Sono stupito.»
«La sorpresa viene ora, Michael, tu resta qua dentro ti dico io quando uscire.» lo avvertí.
«Va bene.» la ragazza sali di sopra, si posizionò davanti al volante, accese il motore della barca, pronta per partire.
Sandie si abbassò verso la cabina.
«Michael incomincia a toglierti il trucco ok?» lui rispose con un semplice va bene, e Sandie incomincio a "guidare" la sua barca.
Navigava con maestria, con la spensieratezza di una bambina, per un attimo pensò a suo padre, vedeva nei suoi occhi di bambina il padre navigare la barca con tanta curiosità e ammirazione.
Si sedeva di fronte a lui, Nicole piangeva perché aveva paura. Chantal la calmò dicendo che non c'era nulla da aver paura.
La piccola Sandie non sentiva le voci di nessuno, se non il suono delle onde del mare e del motore.
Il padre si girò verso le bambine, sorridendo con un bellissimo sorriso raggiante.
Incrociò gli occhi verdi enormi della piccola Sandie guardare con tanta innocenza, il suo cuore si intenerì vedendo quell'espressione pura.
Si era promessa che da grande avrebbe preso la patente nautica per portare la barca, per passare delle giornata indimenticabili con le sue amiche, sua sorella e perché no, con il suo futuro fidanzato.
Una scia di brividi comparirono lungo la schiena di Sandie, aveva esaudito un altro desiderio, imparare a navigare la barca di suo padre, e invitare le persone che voleva bene, in particolare il suo fidanzato.
Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe andata in barca con l'amore della sua vita. Il fatto di essere cresciuta e di aver esaudito il suo desiderio le faceva battere il cuore.
In realtà, quel cuore si era trasformato in quelle piccole mani di una Sandie di cinque anni, applaudendo alla Sandie ventiseienne e adulta di avercela fatta.
Lei sorrise commossa.
Stellina indossava un semplice vestitino a fiori, uno di quelli leggeri per andare al mare.
E quando finalmente percepiva il vento nei suoi capelli, aumentò lievemente la velocità della barca.
«Michael!» urlò «Esci!» lui uscì dalla cabina scompigliando i capelli.
Spalancò gli occhi vedendo Sandie alla guida della barca.
Era un ennemisa sorpresa della ragazza.
Si stupiva sempre di più di lei a quante cose sapeva fare.
Lei sorrise.
«Non guardare me! Guarda il mare!» Michael con tanta innocenza nei suoi occhi, si voltò alle spalle, vedendo il mare cristallo formare dei vortici di schiuma, e delle piccole onde che si formavano a causa della potenza del motore.
Gli occhi del cantante rimasero paralizzati alla vista meravigliosa che Sandie le stava donando.
Il profumo del mare entrò nelle narici con forza come se fosse eroina.
Chiuse gli occhi emanando un profondo respiro accennando un sorriso.
Sentiva il suono del mare, delle sue onde, e della sua potenza.
Il mare era una delle creazioni di Dio, rimase ammaliato da una bellezza così mozzafiato come il mare, aveva un significato molto potente per quando riguardava la sua grandezza.
Simboleggiava la vita, anche la rinascita.
E lui per un attimo si sentì rinato, come essersi purificato da tutto il male che aveva avuto in quelle settimane.
Quello, era il potere del mare.
Purificare e rasserenare l'anima
Pensò fosse un sogno.
Era in barca, a vedere il mare e di fianco c'era la donna che tanto amava.
Ma non era un sogno.
E questo bastò a luccicare i suoi occhi.
E se fosse realmente un sogno, pregò il signore di non svegliarsi mai.
Michael emise un urlo simil tarzan dalla felicità
«Vai Sandie! Dobbiamo arrivare fino all'ultima isola della Grecia! Andiamo Sandie!»
Sandie sorrise posando il suo sguardo su di lui.
«Ti porterò nell'isola che non c'è.» sussurrò con gioia, guardò meglio dal profilo gli occhi di Michael.
Esprimevano solo in emozione.
Gioia.
La gioia di essere felice.
E non pensava a niente di negativo, era completamente immerso nella felicità.
Era come se aveste visto l'isola che non c'è di Peter Pan, quella vera.
Era felice come un bambino.
Sandie non l'aveva mai visto così pieno di gioia nei suoi occhi e nel suo cuore.
Si commosse a quella visione, perché avrebbe voluto vederlo sorridere in quel modo per sempre, per tutta la vita.
Avrebbe voluto vederlo sempre con il sorriso e non con le lacrime.
Lei avrebbe dato il mondo per lui.
Ma quello che lei non sapeva era quelli di aver donato a Michael una sensazione che mai aveva provato nella sua vita.
La libertà.
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Sandie fece fermare la barca in un punto dove c'era di fronte una grande montagna, in essa conteneva una grande grotta.
La ragazza mise giù l'ancora, chiedendo gentilmente a Michael se poteva controllare l'ancora.
Ella con un pulsante la fece scendere, quando poi Michael alzò la mano, in segno di fermare. La mora fermò l'ancora.
Sandie raggiunse Michael sul musone della barca, lo abbracciòda dietro, egli addolcito dal gesto prese le sue mani e le baciò.
La fanciulla sorrise.
«Questa montagna è stata battezzata con il mio cognome.» egli si voltò verso di lei.
«Venivate qui?» domandò il cantante.
«Si, venivamo sempre qui, eravamo io, Nicole, mio padre e mia madre. Passavamo delle giornate bellissime, io ero sempre dentro all'acqua, non volevo mai salire sulla barca neanche per mangiare. Volevo solo nuotare e acchiappare qualche pesce.
Mia sorella ha sempre odiato andare in barca, non le piaceva, in realtà non le piace in generale preferisce di più andare in spiaggia. Infatti quando era piccola faceva un sacco di capricci, ma quando faceva il bagno con me e mia madre si calmava, utilizzava sempre il salvagente.
Papà nuotava come un tritone, era bravissimo, adesso non va al mare da un po' di anni. Ma lui era davvero innamorato del mare, amava guidare il mare, vedere le onde e incrociare altre barche.
Mamma invece, beh, anche lei ha sempre adorato la barca, il mare, e forse in quelle volte era la donna più dolce del mondo.» Sandie si fermò al racconto, pensando che in qualche modo potesse annoiare Michael.
Lui le prese il viso guardandola dritto negli occhi.
«Ti prego, continua a parlare. Amo quando mi racconti di te, della tua famiglia, di ciò che ami.
Amo così tanto ascoltare la tua voce, non mi annoia per niente. Se potessi ascolterei solo la tua voce.» il cuore di Sandie fece una capovolta alle sue parole, la dolcezza di Michael nei suoi confronti era qualcosa di inspiegabile.
Pensò a quando lui potesse essere completamente perso di lei, e non si rese conto minimamente dell'amore immenso che provava Michael nei suoi confronti, questo perché nei vari momenti pensava che era tutto irreale una relazione del genere, e un uomo con una dolcezza stravolgente verso la donna di cui era innamorato. Per lei questi amori esistevano solo nei libri, nella favole. Ma poi si rendeva conto, che amori del genere esistevano. Esistevano eccome, lo stava provando sulla sua pelle.
E si sentì fortunata.
Sandie si tolse il vestito rimanendo in costume, aveva un costume nero, molto sexy. Metteva al risalto il suo corpo, le sue forme, in particolare il suo seno.
Ella si diresse verso la ringhiera, prese un ben respiro e si tuffò, fino a raggiungere la superficie.
«L'acqua è meravigliosa! Vieni amore!» lui la voleva raggiungere.
Aveva solamente la maglia da togliere, lo fece e si tuffò anche lui raggiungendo la sua stellina tra le acque trasparenti della Grecia.
«Wow, è davvero un gioiello questo mare. È bellissimo. Quest'acqua è davvero rilassante.»disse Michael spostando i capelli facendo un movimento schietto con la testa.
Sandie sorrise e gli diede un bacio a stampo.
«Sono così contenta che sei qui. Ci tenevo a portati ad Atene.»
«Da quanto tempo stavi progettando questo viaggio?» domandò con tono curioso.
«Da quando hai incominciato a stare male, mi sono sentita in dovere di fare qualcosa per te, per farti stare bene. Non sopportavo più di vedere i tuoi bellissimi occhi colmi dalla tristezza per colpa dell'ingiustizia. Non sopportavo di vederti-» si bloccò pensando ai quei momenti in cui Michael era svenuto, con la paura dentro al cuore di non riuscire a salvarlo. Con la paura che sarebbe morto. Con la paura di non vederlo mai più. Con la paura di vederlo dentro ad una bara.
Aveva gli occhi sgranati, le scosse la testa per non piangere, si bagnò la testa per poi ritornare in superficie.
«Perdonami, non volevo farti stare male, è stata colpa mia. Sono un vero stupido. Non avrei dovuto esagerare con i farmaci.» si sentiva in colpa, poteva solo immaginare lo spavento di Sandie, le sue grida, il momento il cui ella premeva le mani sul petto provando a rianimare.
Era salvo per lei.
Lui per un periodo litigavano solamente, non l'aveva trattata molto bene.
Si sentiva uno schifo.
«Su amore, ormai è passato. Adesso godiamoci questa giornata di mare. Vieni qui bimbo, fatti coccolare.» lui proprio come un bambino, nuotò verso di lei per incrociare di nuovo le sue labbra, ritornando sotto' acqua, potevano sentire la temperatura tiepida del mare greco.
I pesci nuotavano attorno ai due innamorati, come se fossero incantanti da come due esseri umani possano volersi così bene.
La mani di Michael era poggiate sui fianchi, quelle di Sandie intorno al collo del moro, sorridevano e ritornarono in superficie emanando un respiro.
Essi accennarono una lieve risata, quando poi Michael annotò una scritta ad lato della barca in basso.
Sessa Marine C52
Vrachnos
«Vrachnos.» pronunciò Michael, Sandie si girò verso di lui, notando che guardava la scritta incisa nella barca.
«Sai, questa barca è stata regalata a mio padre da un caro amico come regalo di compleanno. A quanto mi ha detto l'ha ricevuta per i suoi venticinque anni, per navigarla ha dovuto prendere la patente nautica.
Per lui navigare questa barca era sinonimo di libertà assoluta, dice che è molto più bello guidare una barca che una macchina.
Io sono d'accordo, e quando ero piccola promisi che quando sarei diventata grande avrei guidato la barca di mio padre.
Quando ho compiuto la maggiore età ho fatto la patente nautica, quando la presi fu un avere gioia. Nicole era contenta, ma non avrebbe mai guidato la barca. Quando presi la patente, papà mi diede la barca come se fosse una parte della sua eredità.
Nicole non ci rimase male, anzi, era contenta per me. Lei avrebbe ereditato altri oggetti di mio padre che io non potevo utilizzare, oppure che non potevo prendermene cura.»
«Sei sempre piena di sorprese Sandie, ogni giorno scopro sempre qualcosa di nuovo di te. Mi sorprendi sempre.»
«Ed è quello il mio obiettivo.» ella si morde il labbro inferiore.
«Non provocarmi.» l'avverti.
«Io ti provoco quanto mi pare e piace. Ed io adoro provocarti, mi piace farti eccitare Jackson.» disse Sandie con voce rosa avvicinando il viso contro quello di Michael «Sai che cosa farei con te in questo momento? Fare l'amore, qui, in barca, tra le piccole onde del mare della Grecia, creando un vortice di passione tra noi. Voglio stringere le lenzuola mentre tu mi dai piacere, voglio che ci uniamo di nuovo, e perché no? Cambiando anche posizione. Ho letto il kamasutra.» puntualizzò alla fine la mora facendo l'occhiolino.
Michael sorrise imbarazzato «Il kamasutra eh? E dimmi, quale posizione ti piacerebbe provare?» domandò anche lui con voce sensuale.
«Mi piacerebbe provare quella a pecorina oziosa, anche quella del loto.» rispose.
«La prima la conosco, ma la seconda quale sarebbe?» domandò con tono curioso.
«Beh, è una posizione molto romantica secondo me. Funziona in questo modo io devo stare seduta a cavalcioni sopra di te, tu seduto sul letto. Dal il nome della posizione perché sembra un fiore di loto. Un fiore fatto con le carni delle persone che si amano a vicenda. Non trovi che sia romantico?»
«Romantico ma sensuale allo stesso tempo, ma una curiosità. Tu leggi libri per lo più biografici e romanzi, chi te lo ha dato questo libro?» ella accennò una piccola risata.
«In verità me lo ha regalato Nicole, me lo diede come regalo di compleanno anni fa. Mi disse "ti devi preparare, devi conoscere bene le posizioni"» lui ridacchiò.
«Quella ragazza è tremenda.»
«Puoi dirlo forte.» lo stomaco di Michael brontolò, lei si accorse del rumore.
«Hai fame amore?»
«Un pochino.» rispose.
«Saliamo, così mangiamo, anche io ho un po' di fame.»
I due salirono sulla barca, Sandie stese un asciugamano sulla poltrona della barca che si trovava ai lati.
Dal borsone prese due panini.
Li fece con il salmone affumicato e un po' di formaggio tipico greco, la feta.
«Ooh, salmone e formaggio?»
«Ho messo il mio formaggio, la feta, è un tipico formaggio greco. È molto buono.» Michael ne mangiò un morso di quel panino, assaporendo non solo il gusto del salmone ma anche del formaggio.
«Mhmm, è buonissimo.» continuò a mangiarlo Sandie sorrise incominciando a mangiare anche lei.
Mangiarono entrambi con gusto, la fame si era fatta sentire durante il bagno, Sandie portò anche l'acqua fredda contenente nella borsa termica.
Finito di mangiare Sandie voleva andare a prendere un po' di sole sul muso della barca, mentre Michael restò all'ombra a dormire per digerire, non poteva prendere il sole per colpa della vitiligine.
Sandie prima di a prendere il sole si mise la crema solare su tutto il corpo, tranne sulla schiena.
«Amore.» lo chiamò.
«Si?»
«Mi metteresti la crema sulla schiena? Per favore.» chiese con tanta dolcezza.
Egli con un sorriso prese il tubo color arancione, la fece uscire riempendo la sua mano di crema bianca, a fino a spalmarla lungo la schiena di Sandie.
Se c'era una parte del corpo di Sandie che amava alla follia il moro, ere proprio la schiena.
Stellina avendo una pelle molto chiara, aveva nei sparsi, nei di dimensioni piccola e media, sembrava di toccare un petalo di rosa, morbida e delicata.
Spalancata per bene diede un bacio dietro al collo.
La mora sorrise.
«Ti ringrazio amore.» ringraziò stellina «Tu fai? Dormi un pochino?»
«Penso proprio di sì, un pisolino non fa mai male dopo pranzo.» ella gli diede un bacio a stampo.
«Allora buon riposo.»
«E tu buon sole.» sorrisero.
Erano circa le quattro del pomeriggio, il caldo si stava facendo sentire, divenne intenso, quasi si faceva fatica a respirare.
Sandie era da un'ora sotto al sole, iniziò a sventolare la mano di fronte al viso.
Capí che aveva bisogno di un altro bagno.
Si alzò in piedi, togliendosi il cappello di paglia e gli occhiali da sole.
Si tuffò in acqua cominciando a fare una nuotata intorno alla barca, con la coda d'occhio vide Michael completamente addormentato.
Dormiva come un angelo.
Vide il suo volto, era rilassato e sereno.
Non lo aveva mai visto dormire in quel modo.
Era sereno e non stava pensando a nulla.
Pensò a cosa stesse sognando.
Si innamorò di lui per la millesima volta guardando il suo volto immerso nel mondo dei sogni.
I suoi capelli ricci neri erano meravigliosi.
Lui era bellissimo, e ciò non fece distogliere lo sguardo.
Il suo cuore batteva.
Ogni giorno si rendeva conto di innamorarsi di Michael di nuovo, come se fosse la prima volta.
Esprimendo nel suo volto, solo una parola.
Incanto.
Sandie restò un'ora dentro all'acqua, Michael si muoveva di lato in lato mentre dormiva.
La fanciulla salì in barca, lo guardò che ancora dormiva, ma in quel momento decise di fare uno scherzo, accanto a lei c'era un piccolo secchio.
Lo afferrò e lo riempì d'acqua.
Camminò verso di lui e fece rovesciare il secchio pieno di acqua di mare sul ragazzo, facendolo svegliare di scatto emanando un piccolo urlo.
Sandie scoppiò dalle risate.
«Brutta bastarda!» le urlò Michael con il sorriso.
Lei rideva ancora, e questo fece contagiare Michael.
«Ma poi hai cacciato un urlo potente, penso l'abbiamo sentito fino a Santorini.»
«Ah ah ah, molto divertente. Io stavo dormendo stronza.» Sandie smise di ridere.
«A chi hai detto stronza?»
«A te.» si morse il labbro inferiore.
«Pensi che qui sia l'unica persona ad essere stronza?» domandò con tono provocante.
«Ammetto di essere stronzo anch'io quando voglio.» ella fece le spallucce e si incamminò verso la cabina.
Andò verso il letto, ella con il dito indicò a Michael di raggiungerla.
Lui passò la lingua sulle labbra per inumidirle, e lui la raggiunse.
Ella si mise di fronte al letto, e con molta sensualità si tolse la parte sopra del costume, rimanendo con i seni scoperti.
Si sedette sul letto, e sempre con il dito gli fece segno di venire.
Era fottutamemte eccitante, tutta bagnata di acqua di mare, e quelle goccioline che cadevano sul suo corpo rendeva il tutto molto sexy.
Michael si avvicinò a lei per baciarla con ardore, finendo per stendersi sul letto.
Il moro mentre baciava la ragazza giocò con l'elastico della parte di sotto del costume, fino a togliere.
Sandie in cambio tolse al fanciullo il costume.
Erano nudi, le loro carni bagnate di gocce di acqua di quel mare cristallo, entrambi gocciolavano, e le loro gocce cadevano sui loro corpi.
Michael le accarezzò la coscia con tanta eleganza, Sandie emise un sospiro di piacere, le labbra del moro si spostarono verso il collo, mentre la mano scorreva verso l'interno coscia.
Le labbra erano incollate sulla carne di Sandie, a tratti Michael mordicchiava con delicatezza il collo, passando anche un po' la lingua.
Fino a che la sua mano non toccò il fiore della fanciulla.
Sorrise in modo malizioso quando lo toccò, perché quando la mano entrò in contatto con quella carne delicata, sentiva una grande eccitazione da parte di stellina.
Era fiero di come la eccitava, il pensiero di farla eccitare in quel modo lo rendeva contento, in quei momenti lui diventava il sovrano del suo corpo, solo lui lo avrebbe toccato, baciato, e giocarci.
Era lui. Soltanto lui.
Quel corpo era come l'ave Maria, lo conosceva a memoria.
Mise due dita dentro di lei, lei emise un gemito di piacere.
Strinse le lenzuola, alzò leggermente la testa, chiuse gli occhi, sorridendo ad ogni gemito che cacciava mentre Michael le donava piacere.
Continuò a giocare con la sua carne tiepida e bagnata, il moro a quel punto tolse le dita per utilizzare le labbra e la lingua.
Sfiorò il clitoride, cominciando a leccare con la punta della lingua. Stellina gemeva il suo nome, andando completamente in estasi.
Quando la ragazza era in punto di venire, lui si fermò.
Non la fece venire, non perché lui non volesse, ma perché la voleva far venire nel modo migliore.
E lei sapeva perfettamente che si sarebbe aspettata una grande mossa da parte sua.
Sandie a quel punto, fece sdraiare Michael sul letto, gli prese il viso per baciare le sue labbra.
Con una mano accarezzò il suo petto colorato dalle macchioline della vitiligine, il che il respiro del cantante si fece più intenso.
Le labbra di stellina si spostarono al collo, fino a scendere verso il petto, con le punte delle dita sfiorava i capezzoli, egli emise un gemito di piacere.
Scese fino all'inguine, proprio vicino a quella zona, Michael sapeva la sua prossima mossa.
Lui sapeva.
Quando Sandie sfiondò le labbra contro quella lunghezza fatta di carne calda, bagnata con un po' di acqua di mare, si leccò le labbra.
Come se fosse affamata.
Incominciò a leccare ogni centrimentro di quella lunghezza, fino a che non lo mise in mano per metterlo dentro alla sua bocca.
Michael gemette, alzò lievemente la voce, posò la mano sulla nuca della ragazza accarezzando i capelli con dolcezza.
Ella continuò a leccare a passare la lingua dappertutto, e Michael stava per venire. Ma per ripicca, non lo fece venire.
Gli fece l'occhiolino.
Michael a quel punto alzò il busto, e fece posizionare Sandie a pancia in giù.
Il moro si mise sopra di lei, con un gesto deciso posizionò Sandie a pecora. Proprio quella posizione che tanto voleva provare.
La ragazza sorrise, allo stesso tempo eccitata di provare la nuova posizione.
Michael avvicinò le labbra al suo orecchio, le diede piccolo e lieve morso sensuale sul lobo, per poi dire.
«Io non dimentico ciò che desideri.» la sua voce era roca da eccitare.
Una scia di brividi percosse lungo la schiena di Sandie.
Fino a che Michael con una spinta decisa entrò da dietro, facendo gemere Sandie, iniziando a spingere lentamente.
Voleva farci piano con le spinte, infondo era una posizione nuova che stavano provando, oltretutto il punto di entrata era molto delicato per Sandie, così iniziò piano piano.
Man mano, spinta dopo spinta, i gemiti di Sandie divennero più intensi, il moro capendo che era pronto ad accelerare, accellerò.
«Oh Dio!» esclamò Sandie tra un gemito e l'altro.
Strinse le lenzuola, alzava la testa, sentendo un piacere immenso.
Michael la fece alzare il busto, con una mano la reggeva verso il torace, e con l'altra mano era poggiata tra l'incavo del collo e la mascella.
Lui non smetteva di spingere in quel punto, gemendo anche lui.
I capelli dei ragazzi essendo ancora bagnati dall'acqua di mare, rimasero appiccicati tra i loro corpi.
Quel momento fu intenso, una passione meravigliosa univa i corpi di due persone che si amavano alla follia, non c'era disegno più bello di loro che rispecchiasse l'eros dell'amore.
Sandie stava vivendo uno dei suoi più grandi sogni erotici.
Quello di fare l'amore in barca.
Non ci credeva neanche lei stessa, ma lo stava facendo.
Stava facendo l'amore in barca con l'amore della sua vita, nel modo più passionale e romantico possibile.
Poco dopo, vennero, ma non erano ancora sazi.
Infatti Sandie si mise a cavalcioni sopra di lui, Michael era seduto, pronto a fare la prossima posizione che Sandie aveva detto precedentemente.
Sandie, aveva un espressione impacciata, quasi imbarazzata.
Michael mise le mani sui suoi fianchi e le diede un bacio a stampo.
Fu così che Sandie con determinazione, fece entrare Michael di nuovo, dentro di lei.
Gemerono insieme.
Sandie iniziò a muoversi, anche Michael.
Entrambi si muovevano, si davano piacere per l'uno e per l'altro.
Quella posizione era molto romantica, perché non solo si davano piacere, ma anche un amore genuino e dolce durante il rapporto sessuale.
Michael le baciava il collo, le labbra, le toccava il seno con dolcezza, e anche il restante del viso.
Sandie fece lo stesso, gli stessi gesti che faceva Michael, ma lei gli prese la testa per poggiarla sul suo petto, mentre lei spingeva e spingeva.
Erano diventati un fiore di loto, proprio come aveva intitolato il kamasutra.
A differenza della pecorina oziosa, che era molto più passionale, la posizione a fiore permetteva di unire gli amanti nel verso senso della parola, perché unendo i corpi si formavano un fiore di loto.
~~
«Penso sia stata la scopata più bella che abbiamo mai fatto.» mormorò Sandie stupita e soddisfatta.
Michael emise una piccola risata.
«Lo penso anch'io, non eravamo mai stati così appassionali mentre facevamo l'amore.»
«Le posizioni? Ti sono piaciute?» domandò la ragazza con tono dolce.
«Oh boy, mi sono piaciute.»
«Quale ti è piaciuta di più?» domandò stellina.
«Quella a fiore, senza dubbio, non so te ma in quel momento non mi sono mai sentito così unito a te intimamente parlando. Per un attimo mi sono emozionato.» rispose con il cuore che batteva forte «Lo ricorderò per tutta la vita, e vorrei che ci unissimo così, ogni volta che facciamo l'amore.» precisò.
Sandie gli diede un bacio sulla spalla.
«Sono così contenta di vederti così.»
«Così come?»
«Felice Michael.» lui sorrise.
«Io ti ringrazio Sandie.» rispose «Per la prima volta mi sono sentito un essere umano, mi sono sentito libero. E lo devo a te. Io credevo che nessuna donna al mondo mi avrebbe trattato come una persona normale, ma quando ti ho conosciuto, quando sono con te, ho pensato che persone come te esistono davvero, per la prima volta una persona mi ha trattato come un essere umano. Grazie Sandie, grazie davvero.» lo disse quasi con un tono triste, con la consapevolezza che quando sarebbero tornati al tour, sarebbe ritornato all'inferno delle accuse. Voleva perciò godere quei momenti che Sandie le stava dolcemente regalando.
«Hai capito adesso di quando io ti amo Michael? Hai capito di cosa sarei disposta a fare per te? Hai capito che nessun'altra donna al mondo farebbe tutto questo per te? L'unico mio vero desiderio, sei tu, in particolare la tua felicità. Voglio vederti come ti ho visto oggi tutti i giorni, con questi occhi pieni di gioia e di serenità. Ti voglio vedere sempre così. Amore mio, tu meriti molto di più di questo.» gli prese il viso per incrociare i suoi profondi occhi scuri «Molto di più.» continuò «E questo non è niente Michael, io ti voglio dare le cose che per te sono impossibili. Io ti prometto solennemente, che qualsiasi cosa accada io non lascerò andare la mano.»
Spalancò gli occhi.
Era la frase che aveva scritto in aereo.
Whatever happens, don't let go of my hand.
Gli vennero i brividi, a quel punto lui prese la mano di stellina per poggiarla sul suo petto.
«Giuralo.»
«Cosa?»
«Giura che qualsiasi cosa accada tu non lascerai andare la mano. Giuralo.» Sandie vide la serietà negli occhi di Michael, faceva sul serio e non scherzava.
«Te lo giuro anche più volte. Non ti lascerò andare la mano, la mia mano.» rispose decisa «Io non posso vivere senza di te Michael.» precisò la ragazza «Non posso vivere una vita che non include te. Non posso, sei come una medicina per me, una cura per tutto.»
«Lo stesso vale anche per te, neanche io non riesco a vivere una vita intera che non include te. Neanche io non riuscirei a vivere con la frustrazione di non averti più accanto a me, di non vedere più il tuo volto, di non sentire più la tua voce. E solo a pensarci mi uccide il cuore.
Io ho un carattere impossibile, a volte sono idiota e anche stronzo. E ti chiedo scusa di averti trattato male in questi giorni. Ti chiedo scusa, perdonami Sandie. Perdonami.» ella lo baciò per interrompere, ma per non vederlo piangere.
«è tutto ok amore. È tutto ok.» rispose.
Ad un certo orario, venne tramonto, una visione stupenda che illuminava le isole greche, ed era giunta l'ora di tornare a casa.
Sandie si preparò per partire, accese il motore della barca e partirono per tornare al porto.
Michael, che doveva truccarsi, non si truccò, restò accanto alla sua donna, abbracciandola da dietro mentre l'aria del mare penetrava tra le narici, il vento che volteggiava i capelli, e il cielo rosato regnavano su di loro.
Voleva semplicemente godere la libertà, che tra qualche giorno sarebbe svanita.
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