[Κεφάλαιο 50]
«Solo tre giorni Michael, tre cazzo di giorni, non è una settimana. Ma almeno stacchi da questo tour, stacchi dal mondo reale. Te lo dirò in ginocchio. Parti con lei Michael, fai quello che vuoi, ridere, scopare, giocare quello che vuoi. Basta che sorridi e ti riprendi. Ci penserò io ai fan.» spiegò in tono supplichevole.
A quel punto il cantante si lasciò convincere, si fece un esame di coscienza, sapeva che non stava bene, il tour era un massacro e le accuse erano peggio di qualsiasi tortura. Si sentiva anche in colpa di come stava trattando Sandie, lei era l'unica persona che lo stava supportando in un momento difficile della sua vita, cercando di dargli amore, allegria e luce.
Si sentiva uno schifo di come stava ripagando la sua vicinanza.
Si alzò dal letto e si posizionò in piedi di fronte a John.
«D'accordo, partirò con lei domani stesso.»
L'espressione di Sandie di sentire da Michael che sarebbero partiti il giorno dopo per il viaggio da lei ipotizzato, esprimeva solo un'emozione felicità.
Ella saltellò dalla gioia, si preparò tutto il necessario, Michael vide nel profondo dei suoi occhi una felicità immensa, anche da come si muoveva per prendere un vestito dalla valigia e metterlo dentro in un borsone.
Sandie disse a Michael di portare un costume da bagno, il moro fece un espressione perplessa. Ma lei gli disse di fidarsi.
Il cantante non aveva portato un costume da bagno con se tra i suoi vestiti, ma Sandie aveva previsto anche a quello.
Michael le chiese più volte quale sarebbe stata la meta del viaggio, ma lei rispose che era una sorpresa e che sarebbe stato una posto speciale.
Un posto speciale per entrambi dove avrebbero goduto il sole, il tramonto e la luna, e le cose più semplici in piena libertà.
Sandie non vedeva l'ora di portarlo in quel posto.
Michael preparò con lei il cambio da portare, prese vestiti molto leggeri poiché in quel posto avrebbe fatto tanto caldo nonostante fosse settembre.
Ma lui aveva già intuito che sarebbe stato un posto di mare poiché la ragazza le aveva domandato se avesse un costume da bagno.
La piccola discussione che ebbero la mattina venne messa in secondo piano, come se non fosse successo nulla.
Stellina era eccitata di partire con lui, di fare un viaggio che lo avrebbe permesso di rilassarsi e di riposarsi.
Di nascosto dalla sua valigia Sandie prese un intimo sexy, si morse il labbro, lo aveva regalato sua sorella prima che partisse, ma non lo aveva mai indossato.
Sorrise con lieve imbarazzo, ma allo stesso tempo lo trovava molto provocatorio e lei adorava provocare Michael.
Pensò che finalmente avrebbero fatto l'amore con calma, godendosi dell'uno e dell'altro.
Ipotizzò che quei giorni avrebbero fatto l'amore nel modo più sensuale possibile, e lei non vedeva l'ora.
Era come una luna di miele.
Michael in bagno sistemò il beauty case, dove all'interno c'erano i farmaci.
Prese la picccola bottiglietta di plastica e pensò all'espressione delusa e triste di Sandie se avesse scoperto che aveva portato le pillole.
"A volte ho l'impressione che tu preferisca farti del male piuttosto che farti curare dalla donna che ami.
È come se avessi un amante.
Ma non è un amante fatta di carne umana, ma di pillole. Solo di pillole Michael. Ed è pericolosa questa amante.
Io sono convinto che oltre a vari componenti della famiglia, Sandie è l'unica persona che ti ama davvero, alla quale può darti una felicità immensa.
Hai la fortuna di avere una donna che ti ama da morire, la quale ti darebbe la vita, il corpo e l'anima solo per vedere il tuo sorriso. Combatterebbe con le persone che ti fanno del
male cacciando gli artigli e ruggire contro quella persona che ti ha ferito, diventerebbe una casa, un rifugio nella quale ti senti protetto anche a sentire la sua voce.
Ora dimmi Michael, dove la trovi una donna come Sandie? Dove la trovi un'altra donna che ti sappia amare in quel modo? Da nessuna parte, perché le persone sono diverse dall'uno e dall' altro anche nell'amare. Sai, sono convito che le persone sono nate con un destino scritto dalle stelle, e lei è nata per amare te. Solo te.
Il fatto di amarti è il regalo più bello che le sia mai capitato. Lei si sveglia la mattina solo per te, per stare con te, per prenderti cura, e supportarti nei momenti di bisogno. Perciò apprezza questi gesti, perché un giorno ti mancheranno, implorerai di riavere quell'amore. Io ti auguro di non lasciarti con Sandie, ti auguro di stare con lei per il resto della tua vita. Ma la vita è imprevedibile, ci sorprende ogni giorno, e qualora succederebbe un giorno non vi amate più, sono più che certo Michael. Ti mancherà da strapparti l'anima. Urlando dalla frustrazione di riaverla tra le tue braccia."
Le parole di John rimbombarono la testa, il moro scosse la testa e decise di non portare i farmaci.
Voleva godere la vacanza con la donna che amava da morire, senza litigi, senza tristezza e senza lacrime.
John intanto, aveva comunicato alla stampa e al suo staff che Michael aveva rimandato i concerti per colpa di vari problemi di salute, ed era dovuto ritornare in America, anche per risolvere varie faccende contro le accuse, sarebbe stato fuori tre giorni. E che il cantante chiedeva scusa a nome suo.
Solo Nadia, Karen, e Jennifer conoscevano la verità.
Ed erano più che d'accordo che Michael si staccasse dal tour.
Il manager comunicò a Michael che aveva disdetto i concerti, egli emise un sono sospiro, John gli prese la mano dicendogli che non doveva assolutamente preoccuparsi.
Si abbracciarono, dandosi una sonora paccca sulle schiene.
«Andrà tutto bene Michael.» disse il manager con voce sicura «E divertiti, non pensare a niente.» raccomandò.
Michael lasciò cadere una lacrima, ormai aveva smesso di credere che sarebbe andato tutto bene per lui.
Aveva un brutto presentimento riguardo alla sua immagine e al suo futuro.
Sapeva perfettamente che queste accuse avrebbero rovinato per sempre la sua immagine e la sua reputazione.
Niente sarebbe stato come prima.
~~
I due innamorati andarono all'aeroporto la mattina presto, Michael chiese ad un suo amico che si trovava a Taipei di prestare il suo jet privato, con la scusa che il suo fosse rotto ed era in riparazione. Lui accettò molto volentieri.
Una volta entrati dentro al jet, Sandie si incamminò verso il cabina dove si trovava il capitano dell'aereo.
«Salve.» salutò Sandie con tono cordiale, l'uomo si voltò verso la fanciulla, sorrise si alzò dalla sedia per stringerle la mano.
«Salve Miss, posso esserle utile?» domandò con gentilezza.
«Ecco, vorrei che mi facesse un favore.»
«Mi dica tutto.»
«Vede, io voglio fare una sorpresa a Michael per quanto riguarda la destinazione della città. Lui non sa dove stiamo andando, e quindi voglio che all'inizio del viaggio comunichi una meta fasulla, veda lei quale meta comunicare. Ma ai dieci minuti prima dell'atterraggio comunicherà la vera meta.» spiegò la ragazza.
«Non c'è problema signorina, mi dica solo la vera destinazione, così posso calcolare i tempi.» ella lo comunicò avvicinandosi all'orecchio «Perfetto Miss, può fidarsi di me stia tranquilla.»
Sandie e Michael si sedettero vicini e dieci minuti dopo il capitano comunicò ai passeggeri la partenza dell'aereo.
«Salve, sono il comandante Walter Ulds, benvenuti su Fast Private jet, si comunica che l'aereo partirà tra cinque minuti atterrando a Palma di Maiorca.
Il volo durerà 16 ore. Naturalmente sarà offerto dalle colleghe cibo e bevande. Grazie per l'attenzione.»
Perfetto pensò Sandie.
«Ecco perché mi hai detto di portare il costume da bagno. Andremo a Palma di Maiorca!» esclamò Michael accennando una risata.
«Non ti piace amore?» domandò Sandie.
«Certo, ci sono stato anni fa, ma non per fare una vacanza. Sarà divertente.» rispose con il sorriso.
«Ho una casa lì.» mentí Sandie accennando un sorriso.
«Ooh, che bello. Allora è vero che hai pensato a tutto.» ella ridacchiò.
Ci è cascato, menomale.
Nel frattempo l'aereo cominciò a muoversi fino a volare in alto.
«Wiiiii.» mugugnò il moro rimpicciolendo la voce, Sandie scoppiò in una grossa risata «Ma che ridi a fare?» domandò Michael ridendo anche lui contagiandosi dalla risata di stellina.
«Certo che tu fai perdere i polmoni alla gente.» disse Sandie tra le risate «Wiiii.» rise Sandie imitando la voce di Michael.
«Non mi imiti bene.» stuzzicò il cantante.
«Ah no?»
«No.»
«Pardon?» imitó ancora Sandie facendo la voce di Michael.
«No, io lo dico in maniera molto calda.» Sandie alzò un sopracciglio.
«Calda? Nel senso in modo provocatorio?»
«Esattamente.»
«Ti piace provocarmi Jackson?» egli si morse il labbro inferiore.
«Non sai quanto Vrachnos.»
«Mi piace.» rispose «Mi piace questo tuo lato, è eccitante.»
«Lo faccio anche per questo.»
«Per eccitarmi?»
«Oh si.»
«Arrivati a Palma di Maiorca faremo i conti Jackson.»
Durante il volo Sandie e Michael non facevano altro che scherzare, e pomiciare tra di loro.
Erano già passate due ore, e Sandie sentiva le stanchezza nel suo corpo e nei suoi occhi.
In un momento di silenzio ella chiuse gli occhi entrando nel mondo dei sogni.
Aveva la testa appoggiata sulla spalla del cantante, e Michael sentendo un peso sulla spalla si girò di scatto e vide Sandie dormire accanto a sé.
Sorrise teneramente vedendo quello sguardo così bello, rilassato e felice.
Inchinò il capo per darle un bacio tra i capelli.
Vedendo il viso dormiente di Sandie, Michael ebbe un ispirazione musicale.
Il cantante aveva un taccuino tra le mani, lo stava utilizzando con Sandie per giocare e tris.
Lo aprí beccando la pagina vuota senza scritte e scarabocchi.
Aveva una frase in mente, ma completamente scombussolata.
Whatever happens.
Scrisse, ma mancava un pezzo per completare la frase.
Toccò la mano si Sandie accarezzando le dita, fino a che la frase non mise a fuoco.
Don't let go of my hand.
[...]
Anche Michael si addormentò durante il volo, entrambi erano nel mondo dei sogni.
Michael per la prima volta dormí più di cinque ore, era caduto in un sonno profondo a causa della forte stanchezza e stress che il tour gli stava procurando.
Sandie dopo nove ore di dormita si svegliò, e vide Michael dormire.
Ella gli diede una lieve carezza sul viso senza farlo svegliare.
Mancavano altre sette ore all'arrivo, si emozionò pensando alla faccia di Michael scoprendo che in realtà non andavano a Palma di Maiorca, ma in Grecia, ad Atene, nella città sua natale.
Aveva il cuore a mille, lo guardò in preda nel sonno ed ere felice che stava riuscendo a dormire. Si avvicinò per dargli un bacio sulla fronte accarezzandogli i capelli.
«Ti amo tanto, ti renderò questi tre giorni i più belli della tua vita. Promesso.» gli sussurrò, Michael russò sposando la testa al lato del finestrino, Sandie si lasciò scappare una piccola risata.
Ella prese un libro, una biografia di Marilyn Monroe, nonché una delle donne iconiche preferite di Sandie dopo Lady Diana.
Cominciò a leggere il primo capitolo, intitolando semplicemente Norma Jeane.
~~
Michael si svegliò e vide il cielo completamente buio nonostante erano sopra alle nuvole.
Sbadigliò mettendo una mano di fronte alla bocca.
«Alla buon'ora bimbo. Hai dormito bene?» annuì.
«Non ho mai dormito così tanto nella mia vita.» affermò con voce assonnata.
Sandie gli porse un bicchiere di spremuta d'arancia.
«Bevi, ti fa bene.» il moro afferrò il bicchiere con un sorriso tra le labbra, bevendo la bevanda a sorsi.
«Salve signori è qui il comandante che vi parla, comunico ai passeggeri che tra dieci minuti atterreremo ad Atene, grazie per l'ascolto.»
Michael per un attimo pensava di aver sentito male, sgranò gli occhi e li puntò su Sandie.
«Atene? Un attimo, un attimo. Ma non era Palma de-» Sandie sollevò le spallucce accennando un dolce risata.
«Ops, mi hai scoperto.» disse coprendo la bocca fingendosi imbarazzata «Sorpresa!» esclamò la mora con tono felice.
Michael rimase stupito, ma allo stesso tempo felice «In Grecia, mi porti in Grecia, nella tua terra.» mormorò il moro con tono incredulo.
Sandie gli diede un bacio a stampo sulle labbra.
«Si amore, vedrai la mia Atene.» Michael si commosse, aveva gli occhi lucidi e sventolò la mano emanando dei piccoli sospiri.
«Ehi, amore mio.» disse Sandie con tono dolce prendendogli il viso.
«Scusami, è che sono contento, mi sento onorato di venire nella tua città. Non potevi farmi sorpresa migliore di venire nella tua terra. Di godere l'aria di Atene, respirare l'odore del mare, odorando nuovi sapori, vedendo poi il monumento del Partenone. Tutto questo, solo io e te?» spiegò ancora con tono incredulo in preda alla commozione e allo stupore della destinazione.
Ella annuì «Solo io e te amore mio, da soli. Da soli ad Atene, una città piena di storia e di grandi leggende. Io ti prometto su quello che vuoi, che ti renderò questi tre giorni indimenticabili, i più belli della tua vita. Ti farò sorridere, e voglio che quando torneremo avrai quello sguardo di angoscia, di malinconia di questi tre giorni meravigliosi. Voglio vederti sorridere Michael, riposato e amato. Questo è il mio obiettivo. E sai benissimo che quando voglio una cosa la ottengo sempre. Ti farò rendere in questi tre giorni come l'uomo più amato su questa terra e per tutta Atene.
Atene invocherà il tuo nome, ti prenderà per mano, ti farà rivendere lo splendore della vita e dell'amore.
Ed essendo un ammiratrice della dea Atene, dea della sapienza e delle arti. Sarò pronta a ridarti la luce nella tua anima in un momento di tenebre, a ridarti le arti che pratichi ogni giorno.
Michael, voglio che in questo viaggio ti accorgi realmente ti quanto io ti ami. Di quanto io sia disposta a tutto per te. Voglio che tu ti renda conto dell'amore che provo per te.»
Atterrati ad Atene, Michael scese con un trucco che lo rendeva irriconoscibile creato da Sandie pochi minuti prima dell'atterraggio.
Stellina divenne pratica del trucco, Karen le aveva insegnato tanti trucchi, anche su come creare un make up a Michael che lo faccia rendere irriconoscibile, prendendo anche dei pezzi di plastica molle color pelle e attaccarli con una colla apposita.
Michael era un'altra persona.
Divenne un ragazzino nerd, mise una parrucca erano dei capelli ricci castani, degli occhiali rossi da vista, e una tuta dell''Adidas. Era diventato il classico quattrocchi intelligente del liceo.
Si diressero verso il taxi, Sandie salutò il tassista in greco, e l'uomo chiese dove dirigersi, ella risponde con tono felice.
Villa Vrachnos.
Il tassista non si insospettí del fanciullo accanto alla ragazza e i due fecero una piccola conversazione.
Michael non capiva niente poiché stavano parlando in greco. Ma guardò gli occhi di Sandie, era così felice nel barlume dei suoi occhi di parlare la sua lingua madre che gli scoppiò il cuore.
Guardò dal finestrino e vide per la prima volta quella che era la città di Atene, negozi, ristoranti, fast food, bancarelle che vendevano vestiti oppure souvenir.
Abbassò il finestrino e ispirò nelle sue narici l'odore di Atene, l'odore della Grecia.
Sentiva le persone in sottofondo parlare la loro lingua, i rumori degli scooter, dei bus e tanto altro. Anche la voce dei bambini che giocavano tra di loro, il che gli fece accennare un tenero ma anche triste sorriso.
Sandie gli prese la mano, egli aprí gli occhi e si voltò per guardarla.
Stava sorridendo, ella stava accarezzando le dita unendole a quelle del moro.
«Questo è solo l'inizio.» mormorò stellina.
Michael aveva capito nel profondo dei suo cuore, quei tre giorni, sarebbero stati davvero i più belli della sua vita.
Arrivati a destinazione, i ragazzi presero i bagagli dal bagagliaio, Sandie pagò il tassista e se ne andò, ma Michael era impegnato a vedere una scritta molto evidente davanti alla dimora.
Βίλα Βραχνός
Intuì perfettamente che quello che era scritto corrispondeva a "Villa Vrachnos", all'esterno era una villa meravigliosa, di grandezza media, di color bianco e azzurro. I colori tipici della bandiera greca.
«Vieni Michael, ti faccio strada.» Michael la seguì, all'esterno era una classica architettura greca, ma all'interno sembrava di essere in un museo, era tutto di marmo, c'erano le colonne ai lati con i comò di legno accanto, con vari oggetti e foto.
Tante foto.
Vide una Sandie da bambina seduta su un prato pieno di fiori, era bellissima anche da bambina, una vera bambola. Una tenerezza immensa anche a guardare solo i suoi grandi occhi verdi.
Vide poi Nicole, una bambina adorabile con i capelli ricci fare la linguaccia. Michael ridacchiò.
Ma in particolare si soffermò su una foto, era una donna, molto bella, capelli biondi, i tratti del viso somigliavano molto a quelli di Sandie.
Quella donna nella foto, era Chantal, la madre.
Eppure in quella foto sorrideva, era felice.
Perché mai quel sorriso, quell'istinto materno scomparvero in lei? Cosa la spinse ad abbandonare le sue figlie? Era una risposta che solo Chantal poteva dare.
«Amore? Vieni?» lo chiamò Sandie, egli emise un sospiro camminando verso stellina.
La casa ere enorme, soprattutto il salone e la cucina, erano collegate tra loro.
C'era poi una scala che portava al piano di sopra, vi erano varie stanze.
Sandie lo portò in una stanza, quella che poi sarebbe la sua stanza e di Nicole quando erano adolescenti.
Michael entrò incuriosito, c'era una grande scrivania, con tanti libri appoggiati, i due letti erano di colori diversi.
Uno era rosa, l'altro giallo.
«Io e Nicole dormivamo insieme quando eravamo più piccole, quel letto giallo è di Nicole, l'altro è mio.» spiegò Sandie con il sorriso.
Michael notò il muro nella parte di Sandie era tappezzato di poster di Lady Diana, qualcuno di Marilyn Monroe e infine di David Bowie. Arricciò il naso.
«Ed io? Non ci sono tra questi poster?» ella accennò una risata.
«Il mio idolo era David Bowie, sarò andata a più di dieci concerti.» Michael emise un fischio.
«Cavolo, sono tanti. Ed ora chi è il tuo idolo?» ella lo abbracciò.
«Tu, ora per me esisti solo tu.» egli ricambiò l'abbraccio.
Dopo di che andarono verso una grande stanza, profumava di talco, c'erano dei piccoli vasi ma che all'interno non contenevano i fiori.
Michael vide una foto nel comodino, erano i genitori di Sandie nel giorno del loro matrimonio.
Guardò Alexandre, era così giovane, era rimasto uguale, quell'uomo aveva sempre avuto un fascino da fulminare chiunque. Anche da giovane.
«Quella era mia madre.» disse Sandie andando vicino a lei, Michael gli venne un brivido lungo la schiena. Aveva utilizzato il passato, il tono che aveva usato era come se in qualche modo quella donna per lei non esisteva più, anzi, che fosse morta.
«È una bella donna.» commentò lui.
«Ma dentro no.» egli la baciò.
«Tu sei diversa da lei e tu lo sai.» ella annuì.
«Lo so.» fece una pausa «Lo so bene.» precisò «Comunque, noi dormiremo qui. Nella stanza dei miei genitori.» disse ritornando un sorriso.
Michael divenne rosso in viso.
«Ehi, amore.» gli prese il viso «Aw, perché sei in imbarazzo?»
«N-non lo so, è come se in qualche modo sentissi la presenza dei tuoi genitori. È come se toccassi un luogo sacro.» ella rise.
«Amore, loro non dormono più qui da anni ormai.»
«Ma ci hanno dormito.»
«E dormiremo noi, faremo riprendere lo splendore di questo letto con i nostri corpi.» disse stellina con gli occhi illuminati.
«Mhmm, l'idea mi piace, vieni qui.» la tirò a sè facendole emettere un piccolo grido, baciandosi con tanto amore.
Le mani di Michael percorrevano sui fianchi della ragazza, ma lei lo fermò.
«Non ancora amore.» disse facendole l'occhiolino, poi si allontanò leggermente «Rimani qui, non ti muovere.» andò fuori al balcone.
«Aetherios!» gridò la ragazza, un uomo sulla sessantina d'anni uscì, rimanendo sorpreso dalla vista della ragazza.
Costui era uno storico vicino di casa, aveva un bellissimo rapporto sia con Sandie che con Alexandre. Da piccola Sandie andava spesso da lui a fare merenda e raccontare le storie.
«Sandie!» la salutò «Apò póte! Pós eísai» Da quanto tempo! Come stai? disse il vecchio.
«Polý kalá, kai pós eísai?» molto bene, e tu come stai? rispose la ragazza con il sorriso.
«Loipón, ísoun pánta stis sképseis mou. Pós ta páei me to stoúntio?» bene bene, sei sempre stata nei miei pensieri. Con lo studio come va? Domandò con curiosità
«Apofoítisa!» mi sono laureata! Esclamò con gioia. Il vicino sgranò gli occhi dallo stupore.
«Pragmatiká? Syncharitíria! Íxera óti boroúses na to káneis, ísoun pánta éna éxypno korítsi. Tha eísai spoudaíos giatrós, fainótan san chthes na ísoun éna koritsáki pou épaize giatró, eímai tóso perífanos gia séna.» Davvero? Congratulazioni! sapevo che ce l'avresti fatta, sei sempre stata una ragazza ingamba. Sarai un grande medico, mi sembrava ieri che eri una bambina che giocava al dottore, sono così fiero di te disse il vicino commosso all'idea che quella bambina avesse realizzato il suo sogno.
Ella gli mandò un bacio all'aria.
«Sas efcharistó, kai sas agapó polý.» Ti ringrazio, e ti voglio tanto bene rispose stellina con il sorriso.
«Pós epéstrepses? Diakopés?» come mai sei tornata? Vacanza? domandò il vicino. Ella annuì.
«Éfera ton arravoniastikó mou edó, tha meínoume treis méres, allá metá tha epistrépsoume stin Amerikí gia douleiá.» Ho portato il mio fidanzato qui, staremo per tre giorni, ma poi torniamo in America per lavoro disse poggiando la mano sulla guancia.
«Och, arravoniástikes, ti oraía. O Theé mou Sandie mi mou peis óti tha xypníso ávrio kai tha gíneis mána!» Oooh, ti sei fidanzata, che bello. Oh Dio Sandie non mi dire che domani mi sveglio e diventerai madre!
Sandie e il vicino scoppiarono a ridere, anche se dentro la ragazza voleva diventare mamma, sapeva in cuor suo, che lo sarebbe diventato molto presto.
«Me paírnei tiléfono i gynaíka mou.» mia moglie mi chiama l'avventí.
«Pes tis éna geia.» salutamela disse Sandie volteggiando la mano fino a salutarlo con affetto.
Il vicino entrò dentro casa, e Sandie tornò dentro.
«Scusami, dovevo salutare un mio vecchio amico.» disse ridacchiando.
«Chi era?» domandò curioso.
«Era il mio vicino di casa, io e Nicole lo adoravamo quando eravamo più piccole, andavamo sempre da lui, perché era molto simpatico, ci raccontava anche delle belle storie. E poi per un periodo di tempo ci ha fatto da babysitter. È anche amico di mio padre.» raccontò.
«Oh, capisco.» Sandie gli tolse il trucco «S-sandie, che fai?»
«Adesso non c'è più pericolo, ma ora ti devo far vedere una cosa. Una cosa molto bella. Alzati.» ordinó la fanciulla, lui si alzò dal letto, Sandie si mise dietro di lui coprendo gli occhi mettendo le mani davanti.
«Vedi?» domandò.
«Vedo il nero più totale.»
«Adesso vedrai la luce, cammina davanti.» egli camminò fino a che non toccò qualcosa «Aspetta.» Sandie si mise davanti lui, Michael aveva gli occhi chiusi «Bravo, sempre con gli occhi chiusi. Dammi la mano.» egli gli diede la mano, e lo percosse fuori al balcone.
Michael sorrise sentendo i rumori della città.
Sandie gli prese la mano facendolo girare «Bene, adesso apri gli occhi.» aprí gli occhi e rimase a bocca aperta.
Quella che vide era l'acropoli, la vera bellezza di Atene a 360 gradi.
Era illuminata dal Partenone, simbolo della Grecia e della sua storia. Visitato da tutte le persone del mondo.
Era la prima volta che Michael vide il Partenone completamente illuminato.
Era il Dio della Grecia, illuminava l'intera città di Atene, terra madre della sua amata, nonché piena di cultura e di grandi leggende.
Il cielo man mano divenne sempre più scuro e la luna accompagnò la bellezza del monumento greco assieme alla città.
Sandie poté vedere gli occhi ammirati e increduli di Michael, scoppiò il cuore dalla gioia di vedere quegli occhi.
Gli prese la mano, il moro a quel tocco si voltò verso di lei, la sollevò per baciarla sulle labbra.
Fu un bacio intenso, che valeva più delle parole.
Si toccavano con le anime, con la carne, con gli occhi, illuminati dalla bellezza greca come sfondo.
Alla fine del bacio, la mise per terra, e le diede una carezza, pronunciando una semplice parola.
«Grazie.»
«Non devi.»
«Si invece.» insistè «Mi hai regalato la vista di una bellezza di un altro paese, e tu rappresenti la bellezza di questa città. Grazie amore mio. Grazie.» gli occhi di Sandie si luccicarono a quelle parole, lei lo baciò di nuovo sulle labbra, come segno di ringraziamento.
~~
Si fece buio, i ragazzi non avevano tanto appetito, decisero di non cenare, ma bensì di guardare un film, si erano messi comodi sul grande lettone matrimoniale.
Sandie controllò le sue VHS, per vedere un film insieme a Michael, ma erano tutte in lingua greca.
Per un attimo se sentì a disagio, ma Michael le disse di non preoccuparsi, voleva sentire l'audio in lingua madre di Sandie. E tra varie scelte, scelsero un film che Sandie amava da morire e che aveva visto più di tre volte.
Il padrino [1*]
Si misero sotto le coperte, il film iniziò, Michael supplicò come un bambino alla ragazza si mettere l'audio in greco, Sandie acconsentì la sua richiesta, ma mise i sottotitoli in inglese.
Il film iniziò con la magnetica presenza di Marlon Brando, nei panni di uno dei gangster più famosi del cinema, Vito Corleone.
Seduto su una poltrona, che accarezzava il gatto ascoltando le richieste dei suoi amici, alla quale essi lo chiamavano con il soprannome di Padrino.
Michael e Sandie, erano pietrificati alla recitazione e del talento che aveva Marlon brando.
Costui era un vero e proprio talento. E Michael amava immensamente Marlon Brando, ricordò perfettamente quando lo conobbe negli anni 80', fu molto emozionate stringere la mano ad uno degli attori che più amava e ammirava per quanto riguardava il mondo del cinema.
La scena del matrimonio di Conny, figlia del padrino fu una delle scene più belle del film, c'era la famiglia al completo.
Oltre Vito Corleone, c'erano i tre figli maschi, Santino, detto Sonny, era il figlio maggiore, di bell'aspetto, affascinante, come un ragazzo assai prepotente e impulsivo, ma molto generoso e premuroso interpretato da un grande James Caan.
Il secondogenito Alfredo Corleone, soprannominato Fredo o Freddie, interpretato da John Cazale era il personaggio più goffo della famiglia. Si cacciava spesso in guai grossi.
Infine, l'ultimo genito, il più personaggio più noto e importante di tutta trilogia, Michael Corleone interpretato da un meraviglioso Al Pacino, il favorito di Vito l'unico che non aveva preso parte agli affari illegali della famiglia.
Al Pacino ebbe, con questo ruolo, la notorietà internazionale che gli permise di entrare tra le star di Hollywood.
«Chi preferisci tra i fratelli Corleone?» domandò Sandie accucciandosi di più al suo amato, egli la tenne stretta a sé con il braccio.
«Michael.» rispose deciso.
«Come mai?»
«Perché è un bellissimo personaggio, è dinamico e cambia nel corso della trilogia. Anche se il mio personaggio preferito rimarrà sempre Vito Corleone.» puntualizzò il moro.
«Chissà perché.» commentò Sandie riferendosi a Marlon Brando. Egli accennò una risata.
«E tu? Quale preferisci?» ripeté la domanda Michael.
«Sonny.» rispose.
«Davvero?» annuì.
«È un personaggio che mi affascina, oltre ad essere un bell'uomo mi piace questa parte prepotente e impulsiva che ha, mi attira. E non solo, in realtà lui ha tanto cuore, veramente tanto.» Michael si irrigidì «Sei geloso?» domandò Sandie mordendo si il labbro.
A quel punto il moro spense la televisione, compreso il film.
Guardò la ragazza con uno sguardo intenso, leccandosi le labbra.
«Molto.» rispose con voce calda, la mano scivolò dentro ai pantaloncini della ragazza, finendo dentro agli slip.
Sandie emise un piccolo urlo quando sentì le dita del moro in quel punto così delicato.
Il moro non soddisfatto, mise due dita dentro di lei, facendo gemere la ragazza.
Osservò i suoi movimenti, alzava il bacino su e giù, si mordeva l'indice, alzava la testa, mordeva il labbro inferiore, gli occhi della ragazza erano chiusi, e i suoi gemiti erano intensi.
Lui compiaciuto, continuò.
Sandie non smise di gemere, strinse le coperte color avorio, fino a che Michael non si avvicinò al suo orecchio.
«Nessuno ti deve attrarre dopo di me, io devo essere l'unico uomo nella tua vita a farti eccitare. L'unico, e nessun altro.» disse spingendo più a fondo le dita.
Sandie urlò.
«Brava, così stellina.»
«M-Michael.»
«Vuoi che mi fermi?» ella scosse la testa continuando a genere.
«Ti prego.» supplicò.
«Cosa vuoi Sandie?» domandò il riccio leccandosi le labbra.
«Vieni dentro di me.» disse esplicita.
Egli emise una piccola risata.
«Non stasera.» disse «Ma domani voglio farti urlare il mio nome.» era la risposta che Sandie stava aspettando, sorrise compiaciuta, tutto stava andando secondo i suoi progetti.
Sarebbe stata una vacanza oltre memorabile, calda per loro, molto calda.
"Vorrei darti tutto quello che non hai mai avuto, e neppure così sapresti quanto è meraviglioso amarti."
-Frida Kahlo
1] Il Padrino, in lingua originale, The Godfather, è una trilogia. La prima parte uscì nel 1972 diretto da Francis Ford Coppola. La sceneggiatura, scritta da Coppola e Mario Puzo, è liberamente ispirata al romanzo omonimo scritto nel 1969 dallo stesso Puzo.
Alla sua prima uscita cinematografica fu acclamato dal pubblico e risultò avere un forte impatto culturale. Negli Stati Uniti il film incassò tra i 246 e i 287 milioni di dollari, frantumando il record del kolossal Via col vento.
Fece riemergere la Paramount Pictures da una difficile situazione economica, oltre a ridare linfa al genere gangster-movie, la carriera di Marlon Brando, e consacrare il regista e il cast.
Venne premiato con tre premi Oscar, su 10 nomination totali: miglior film a Albert S. Ruddy; miglior attore protagonista a Marlon Brando, (che in segno di protesta per le ingiustizie verso le minoranze, soprattutto i nativi americani non si presentò alla cerimonia di consegna, facendo ritirare la statuetta dall'attrice di origine Apache Sacheen Littlefeather); miglior sceneggiatura non originale a Francis Ford Coppola e Mario Puzo.
Ebbe due seguiti: Il padrino — Parte II (1974), anch'esso presente nella classifica redatta da Empire e Il padrino — Parte III (1990).
Insieme al suo seguito è considerato uno dei capolavori della storia del cinema. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al terzo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi e dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al secondo. Lo stesso istituto lo ha inserito al primo nella categoria gangster, mentre la rivista Empire lo considera come il film più bello in assoluto, in cima a un elenco di cinquecento.
Questa è la copertina iconica del film, io vi consiglio di guardare questa trilogia perché è davvero un capolavoro assoluto!
Non solo contiene la tematica della mafia, ma c'è tanto altro, c'è l'amore, la famiglia, il rispetto.
Questo film è un insieme di generi, e credetemi anche se dura tre ore, il film è molto scorrevole.
Poi che dire, c'è un cast straordinario.
È senza dubbio il mio film preferito.
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