[Κεφάλαιο 32]
9 luglio 1992
COLONIA, GERMANIA
Dall'Italia, si passò alla Germania, in particolare nella città della Colonia, famosa per la sua cultura e per le chiese romaniche.
Era la mattina tardi del giorno nove luglio del 1992. E il giorno dopo, ci sarebbe stato il compleanno di Sandie.
Era in camera sua, stava sistemando il letto quando poi ricevette una telefonata. Era Nicole. Così smise di fare quello che stava facendo cominciando a parlare del più e del meno con la sua adorata sorellina.
«Adelfì, domani è il tuo compleanno!» esclamò la riccia con tono entusiasto.
«Lo so, per fortuna ieri mi è finito il ciclo.» rispose la sorella maggiore con il sorriso.
«Oh menomale. Che cosa farai di bello?» domandò Nicole.
«Uhm, sai che non ho ancora deciso? La mattina Michael ha le prove e starò con lui, poi magari faremo un pranzo con tutti quanti insieme. E la sera starò di nuovo con lui.» ipotizzò la fanciulla.
«Direi che è giusta scelta, il pranzo con lo staff e la sera a fare la porca con il tuo ragazzo. Mi piace!» Sandie spalancò gli occhi coprendo il parlante del telefono.
«Nicole! Dannazione.» rise.
«Andiamo, scherzavo. Di un po', come va in quel contesto?» Sandie alzò gli occhi al cielo, ma rise divertita allo stesso momento.
«Non ti scocci di parlare solo ed esclusivamente di sesso Nicole?»
«No, e dato che sono incinta non lo posso fare. Tranne i petting. Quelli si, ed io ed Cheyenne ci diamo dentro.» Sandie mise una mano sulla fronte.
«Gesù cristo, certo che tu sei terribile Nicole.» ridacchiò dall'altro capo del telefono.
«È solo per aggiornarti sulla mia vita sessuale da incinta. Non faccio sesso, ma petting, il che è molto eccitante.» risero.
«Di un po', come va con il mio futuro nipotino
o nipotina?»
«Tutto bene, se non fosse per la nausea. Dio mio. Cheyenne e papà sono testimoni, sto praticamente vomitando tutti i giorni.» si lamentò la sorella dall'altra parte della cornetta.
«È normale, se vedi che il vomito peggiora cerca di andare di nuovo dal ginecologo per risolvere.» consigliò la maggiore.
«Certo. Altrimenti non arrivo neanche al nono mese.» Sandie con la mano creò il gesto delle corna.
«Dio Santo Nicole!»
«Ma che vuoi?» domandò ridendo.
«Fatti le corna!»
«Oh Gesù non succederà niente.» disse la riccia facendo di nascosto il segno delle corna.
«Hai fatto le corna?» domandò la ragazza.
«Sandie, oddio.» alzò gli occhi gli cielo.
«È un si.» risero «Nicole, quando tornerò a casa. Ti devo far vedere una bella sorpresa.» disse la mora con tono elettrizzato riferendosi al tatuaggio.
«Scommettiamo che tornerai a casa con la comunicazione che diventerò zia.»
«Nicole, se non la finisci attacco il telefono.» la riccia rise.
«Scema, daii, però lo voglio anch'io un nipotino.» si lamentò.
«Davvero vorresti che diventi madre? Non è un po' presto?» domandò Sandie ingenuamente.
«Sandie, per l'amor di Dio domani fai venticinque, è una buona età. Però riflettendoci hai ragione forse è un po' presto. Ti devi realizzare ancora nel campo lavorativo.» Sandie sospirò.
«Già, credimi se stessi bene con il denaro a quest'ora sarei già madre.» disse emettendo un gemito di tristezza.
«Beh, non hai mai affrontato di questo argomento con Michael?» lei ci riflettè.
«Abbiamo lo stesso desiderio, anche lui ha questo grande desiderio di diventare padre. Più di me. Ma ora è impegnato con il tour, quando sarà tutto più leggero né potremo riparlare.»
«Riparlare?»
«Beh, oddio senti Nicole. Quando sarà il momento tu diventerai zia. Ma nel frattempo prima di ciò vorrei tanto sposarmi.» disse la ragazza con occhi sognanti spostando lo sguardo sulla finestra vedendo la figura del cantante che firmava un autografo ad un fan.
Sorrise innamorata persa.
«Perché non lo fai? Dio santo Sandie. Direi che è anche ora no?» la mora ridacchiò scuotendo la testa.
«Non è facile tutto ciò. Però mi piacerebbe così tanto sposarmi. Indossare l'abito dei miei sogni, vedere l'uomo che amo aspettarmi sull'altare, mettermi la fede sul dito pronunciando il giuramento d'amore, quando poi il prete dice "Puoi baciare la sposa" voglio che mi prenda il viso, che mi guardi come mi guarda ogni giorno, e mi bacia con quelle labbra così carnose e meravigliose che solo lui fa. Ed io che lo avvolgo nelle mie braccia. Pensando che non sono più la sua ragazza, ma sua moglie.» disse sognando il momento del suo matrimonio senza smettere di sognare ad occhi aperti.
Vedeva Michael vestito estivo, con la maschera chirurgica sul volto che abbracciava due fans.
Più lo guardava, più l'amore per lui cresceva a dismisura.
«Mio Dio Sandie mi hai commosso. È tutto così romantico.» stellina annuì.
«Sai Nicole, non importa se un giorno verrò scoperta dai paparazzi. Non importa se i giornali parleranno di me. Io continuerò ad amarlo, continuerò a sostenerlo a dargli l'amore che tanto sperava di trovare. Come io speravo di trovare. Chi l'avrebbe mai detto che il destino ci avrebbe fatto unire in un'unico cuore ?»
[...]
Non c'era nessun concerto quel giorno, così Sandie, Michael, Ben, Karen, Jennifer, e il resto dello staff andarono nella piscina dell'hotel a rilassarsi.
Le ragazze erano dentro all'acqua dell'enorme vasca da circa un'ora, parlando del più e del meno, mentre gli altri erano su un tavolino a fare un gioco di società.
«Ehi, ma che state chiacchierando? I gossip del giorno prima e quello degli anni precedenti?» domandò Ben con la sua battutina di torno.
Jen fece uno schizzo prendendo Ben come mira.
Il manager ridacchiò ridacchiò.
«Stupido.» mormorò Jennifer, Sandie aveva una faccia seria, quasi arrabbiata.
«Ehi, tutto ok?» domandò Karen.
«Okay un corno, come fa ad avere Michael un manager così stupido come ... come ... ah Dio, lasciamo stare.» disse irritata.
«Ben è un po' particolare, piace stuzzicare la gente.» commentò la chitarrista, Sandie fece un espressione poco sorpresa.
«Uh, lo vedo.» disse Sandie serrando la mascella, rimanendo aggrappata al salvagente giallo gonfiabile.
«A volte però è simpatico.» commentò ancora Jen.
«Col cazzo.» sussurrò ancora di più irritata «Fa sempre quella battutina del cavolo, per non parlare di quando sta con me. Ci prova. Ma non si rende conto che sono già impegnata.» disse Sandie spostando una ciocca di capelli dietro alla schiena «È davvero irritante come persona capite? A volte vorrei dire a Michael di toglierlo di torno. Non mi fido di lui. Sento che non è un buon manager ragazze.» affermò con tono spaventato.
«Se è per questo ti posso che penso esattamente la stessa cosa.» intervenì una ragazza, aveva un costume rosa, era molto bella, capelli neri a caschetto, occhi marroni con dei lineamenti principeschi. Si chiamava Nadia. «Neanche io mi fido di lui.» disse unendosi in piscina, nuotando verso le ragazze «Sai mi dispiace dirlo perché voglio bene a Michael lo rispetto come uomo e come artista. Ma ha un grande difetto. Si fida troppo delle persone, dovrebbe essere più cinico ed egoista capite? Perché vedi, può capitare che si fidi della persona sbagliata, per poi trovarsi nei guai. Può essere Ben, ma può essere qualcun altro. La verità è che Michael è troppo buono con gli altri. Ma c'è da dire una cosa, se gli fai un torto è la fine. Si incazza come un leone.»
Vero, vero vero. Pensò la ragazza all'ultima affermazione.
Ma pensò all'affermazione di Nadia, al fatto che Michael si fidi troppo delle persone e che si possa fidare di quella sbagliata.
Si girò e lo guardò.
A stento sorrideva, si vedeva che non era a proprio agio con Ben, e con il resto della troupe. Stava con gli occhi incollati in qualche punto, toccandosi le punta delle dita.
Vide, quello che la gente vedeva come una figura così smisuratamente grande, in un e dolce piccolo folletto.
Lo osservava ancora, vide il movimento del suo torace coperto da una camicia rosso tenue estiva, formando un sospiro in segno di scocciatura.
Vide volteggiare la mano, poiché Ben fumava una sigaretta, e sapeva che Michael dava fastidio il fumo.
«Ben, puoi spostare la sigaretta dall'altro lato per favore? Mi da fastidio.» affermò il cantante con tono educato, ma allo stesso tempo infastidito.
«Qualcuno ha le palle girate.» disse il manager con tono ironico spostando la sigaretta.
«Ti sbagli.» ribatté il moro.
«E che hai? Sembra che ti è morto il gatto.» il riccio sospirò.
«Vuoi saperlo davvero Ben? Mi sto rompendo il cazzo. Siamo seduti qui a fare un gioco di carte come dei sessantenni. Andiamo! Ci sono cose più divertenti che fare una partita a carte.»
«Ha ragione, perché vedi questa partita sta diventando un po' troppo pallosa Ben. E poi non per offenderti. Ma fai pena a giocare.» all'affermazione di Wayne ci fu un applauso di gruppo, un gesto ironico pressoché giovanile. Era un modo per divertirsi, Ben capì il significato gesto. Non era malintenzionato. Sorrise.
«Cazzo, siete dei gran bastardi.» disse il manager.
«Noi? Senti chi parla.» disse Wayne spostando le carte.
«Ragazzi, non so voi, ma io ho fame, che ne dite di far ordinare qualcosa?» domandò Ben.
«Bello, Sandie è la festeggiata e decide lei quando aprire le danze.» Michael non ascoltò neanche la conversazione, che nel frattempo guardò la sua stellina.
Sorridere e parlare con le ragazze, vide in lei la gioventù in tutti i suoi aspetti.
Era così innamorato di quella ragazza.
Poteva sfiorarla con gli occhi, a pochi centrimenti di distanza.
«Non so voi ragazze, ma io ho fame. Che ne dite di mangiare?» propose Sandie.
«Ottima idea!» le ragazze si dettero il cinque e Michael si avvicinò al volto di Wayne.
«Wayne, fammi un favore, se intravedi un cameriere fallo venire. Ti ringrazio.»
Il pranzo si svolse in piscina, avevano preparato un tavolo con varie pietanze tipiche tedesche.
Sandie, e le altre persone si stavano divertendo, il pre compleanno era appena cominciato.
Sandie aveva richiesto del vino bianco per tutti, e fecero un gran brindisi di compleanno alla ragazza tutti insieme.
Michael la guardò.
Vedendola felice era la cosa più bella che potesse vedere.
Ma aveva l'adrenalina addosso, perché non sapeva cosa avrebbe aspettato quella notte del 9 luglio del 1992.
Tutto era organizzato.
Tutto era pronto.
Doveva solo calare il sole, e venire la notte.
Vide Sandie leggermente barcollare, doveva risposarsi, aveva bevuto troppo vino, salutò tutti prima di andare in stanza, mandando all'aria un bacio al cantante. Lui ridacchiò scuotendo la testa.
Nadia e Jen, l'accompagnarono sopra fino in stanza.
Michael era ancora in tavola, e c'era Karen con lui.
«Ha dato.» disse Michael ridacchiando.
«Dai, lasciala stare, è il suo compleanno. E poi è solo un bicchiere di vino in più.» Michael bevve un sorso di vino. Si leccò le labbra.
«Di un po' Karen, è tutto pronto per stasera?» domandò il cantante.
«Oh si, è tutto come volevi tu.» sorrise.
«Bene, quando potrai di a Sandie che l'aspetto nella sala da ballo dell'hotel alle dieci.»
Ore 8:51 p.m
«Chissà cosa avrà in mente di fare ...» disse Sandie stesa sul letto con occhi sognanti. Karen la guardò mentre leggeva una rivista «Sono così curiosa.» mormorò.
Credimi Sandie, ti aspetterai delle sorprese indimenticabili.
«Lo scoprirai tra poco, a proposito Sandie, incomincia a vedere cosa metterti.» Sandie spalancò gli occhi e si alzò dal letto.
«Merda! Me ne ero dimenticata!» corse nella valigia a cercare un vestito, ma non trovò nulla che la convinse.
Andò a vedere nell'armadio, poiché aveva sistemato alcuni dei suoi vestiti al suo interno. E il suo occhio cadde su un vestito.
Era nero, lungo, un corpetto di seta con la gonna di tulle.
Lo fissò per cinque minuti e lo tirò fuori.
«Karen.» la chiamò, lei alzò lo sguardo «Che ne dici di questo?» la truccatrice sorrise.
«È perfetto Sandie.»
«Non so se mi va, questo vestito non lo indosso da anni. Non so perché l'ho portato.» affermò la ragazza girandosi verso la bionda. La truccatrice posò la rivista, camminò verso di lei e prese il vestito, lo osservo.
«Sandie, non dire stronzate. Ti andrà.» nella mente di Karen l'idea del trucco e dei capelli le vennero subito al suo interno come frecce. Guardò l'orario ed erano le nove in punto «Mettiamoci all'opera.»
Karen aiutò la ragazza alla chiusura del vestito, dove ebbero un po' di problemi con il corpetto, Sandie aveva un seno molto grande e questo lasciava un bella scollatura.
Sandie si guardò allo specchio, il vestito era perfetto, ma era la scollatura che, secondo lei, stonava il tutto.
«Lo sapevo.» annottò la ragazza con tono disperato alzando gli occhi al cielo.
«Cosa Sandie?» domandò Karen posando gli occhi sulla bellissima figura di Sandie con quel splendido vestito
«Il vestito, lo sapevo che non mi andava. Guarda, mi risalta il seno, guarda com'è evidente Karen. Dio okay che ho il seno grande ma-»
«Ma sei una dea Sandie, Cristo ma ti sei guardata meglio allo specchio? Questo vestito ti sta una meraviglia!»
«Ma il mio seno-»
«Il tuo seno è pazzesco, e vorrei tanto avere un seno come il tuo.»
«Ma Karen ... a me piacciono le tette piccole, il mio seno non piace, è troppo grande e formoso. Sembrano due cocomeri, mi fa sentire a disagio.» disse la mora con tono esasperato.
«Sei una strana ragazza, tutte le donne spenderebbero i soldi dal chilurgo plastico pur di avere il tuo tipo di seno e invece tu vuoi il seno piccolo.» alzò le spalline «Beh, comunque sei perfetta, e questo vestito impazzirà Michael.» disse la bionda mettendo le mani suoi fianchi.
«Tu dici? Lo comprai con mia madre in Grecia per la festa dei 18 anni di mia sorella. Quindi sono anni che non lo indosso e ... Karen aiutami. Mi sta bene ma è questo seno che mi crea disagio.»
«C'è uno scialle che ti puoi portare se ti senti a disagio, e poi posso dirti una mia opinione? A me piacciono i vestiti con questo tipo di scollature, le trovo sexy ed eleganti allo stesso tempo. Prendi Lady Diana ad esempio, quando fece la prima apparizione pubblica nell'81 mise esattamente un vestito del genere, stessa scollatura ma con un modello diverso.» spiegò.
«Intendi quel momento quando Diana incontrò Grace Kelly?» domandò la mora.
«Esatto, mi ricordi proprio lei Sandie. Solo che tu esci con il tuo amore, con il tuo principe, un principe che ti ama.
Percio, sii la Lady di questa sera.
Ma sopratutto sii sempre te stessa.» stellina sorrise «Ora ti sistemo io altezza reale, per prima cosa i capelli.» disse facendola sedere sulla sedia davanti allo specchio.
«I capelli? Ma io li voglio sciolti» obiettò.
«Ma che sciolti, alzati sono più audaci con questo vestito, poi un trucco e la magia è fatta. Sei la principessa del cuore di Michael Jackson Sandie Vrachnos. O meglio, la sua lady.» Sandie ridacchiò
«Va bene, va bene. Mi fido di te.»
«Lascia fare a me altezza, siete in buone mani.» fu così che Karen, impresse la spugnetta di fondotinta per poi picchiettare piano piano sul volto della fanciulla facendo così iniziare una magia.
Dopo circa mezz'ora di trucco, Sandie era pronta, mancava solo l'acconciatura. Karen decise di fare una pettinatura stile anni 60'.
Sandie si rilassò alla maneggio di Karen, era rilassante, quando andava nei parrucchieri non erano per niente delicati con i suoi capelli. Ma con Karen era diverso, era professionale e delicata e vivace con i clienti. Forse era per questo che Michae l'aveva scelta.
«Tutto bene cara? Avvertimi se ti faccio male.» avvertì la bionda.
«Ma che, cavolo mi sto rilassando.» affermò la ragazza. Karen sorrise, continuando il suo lavoro.
«Tesoro abbiamo finito. Sei pronta a guardarti allo specchio?» domandò la truccatrice, annuì emozionata «Bene, vieni.» le prese la mano, ella gliela diede e si alzò dalla sedia, percorrendo verso lo specchio.
Fu così che Sandie si vide.
In tutta la sua bellezza.
Era bellissima con quel vestito che da anni non indossava, la sua acconciatura elegante, e quel trucco leggero non troppo marcato.
Con quella collana dorata con il ciondolo a stella che ribaltava la sua persona.
Si sentiva dopo tanto tempo, bellissima.
E questo, le fece illuminare gli occhi.
Non distolse la sua immagine nello specchio, guardandosi ancora e ancora.
«Hai visto come sei bella Sandie?» disse Karen mettendo la mano sulla spalla della fanciulla.
Sandie che durante la tossica relazione con Diego si era sentita dire delle cose orribili, per la prima volta aprì gli occhi, vide la realtà.
Quell'immagine che vide riflessa nello specchio, era la vecchia Sandie imprigionata nella Sandie che fu torturata e abusata mesi prima, e che si stava guardando allo specchio.
Ma grazie all'aiuto delle persone che amava, fu finalmente liberata.
Capì, che aveva trovato quella fiducia che quell'uomo le aveva ingiustamente tolto.
Sandie abbracciò Karen, trattenendo di non piangere e di non sciogliere il trucco.
Pronunciando una semplice parola, ma con una voce da far sciogliere il cuore di chiunque persona la stesse ascoltando.
«Grazie ...»
Ore 9:50 p.m
La sala era enorme, era come quella di un palazzo reale.
C'era un piccolo elegante bar al suo interno, con un bancone di marmo. Michael era seduto di fronte a quel bancone, che stava bevendo un bicchiere di vino rosso.
Indossava un semplice frac, i classici monocassini al piede, e una coda bassa con i ricci che pendevano al viso.
Era lì da poco, ed era in ansia.
Aveva organizzato tutto con cura per il compleanno di Sandie. Raggiungeva un età meravigliosa, 25 anni.
E voleva rendere alla sua stellina come il miglior compleanno della sua vita.
E voleva passare la serata con lei, da solo.
C'era una scala coperta da un tappeto rosso che collegava la sala, era lì che avrebbe visto Sandie scendere come una vera principessa.
E fu così.
Pochi minuti dopo, vide davanti a se quello che era il suo splendore.
Sandie.
La vide un po' imbarazzata, con un sorriso impacciato. Non aveva portato lo scialle, aveva deciso di andare senza copertura.
Scese dalle scale con grazia, come una vera e propria principessa. Egli si alzò, camminando verso di lei, gli dette la mano, lei appoggiò la mano contro la sua, emettendo già un loro primo contatto fisico della serata.
Il moro sorrise.
Non aveva le parole esatte per esprimere di quanto fosse bella Sandie, non sapeva cosa dire, le diede solo un bacio a fior di labbra, mentre il suo cuore palpitava.
«C-come sto Michael?» domandò la ragazza, lui le diede un bacio sulla fronte.
«Così bella che perfino questa sala è rimasta incantata dalla bellezza. Non ho mai visto tanta bellezza nella mia vita Sandie.» sorrise.
Bevvero un drink, Michael li aveva già fatti preparare.
Sandie si guardò intorno, sembrava di essere all'interno di un palazzo.
Rimase incantata.
«Possibile che tu abbia affittato questa sala solo per me?» domandò la ragazza.
«Si, solo per te.» disse bevendo un goccio di vino.
«Tu sei pazzo Michael.» lui si morse il labbro inferiore.
«Non hai ancora visto niente Vrachnos, questo è solo l'inizio.» le fece l'occhiolino, andò verso in lettore di audiocassette poggiato su uno sgabello di legno. Mise una musicassetta al suo interno fino a partire una bellissima musica classica.
[METTERE INVERNO DI VIVALDI]
Sandie piaceva la musica classica, la trovava di una classe e di una elegenza mai vista. Era la base della musica. E poi era così rilassante.
Michael invece era un vero fan.
Il moro si avvicinò alla ragazza, le prese la mano.
«My Lady, mi concede questo ballo?» gli occhi di Sandie si illuminarono. Posò il drink sul bancone di marmo, e dette la mano al cantante.
«Con molto piacere.»
Si incamminarono nel centro della sala, i due si posizionarono di fronte all'altro. Michael mise una mano sul fianco della ragazza, e l'altra unendola a quella di Sandie.
La ragazza dalle iride verdi nel mentre teneva unita la mano di Michael, appoggiò la mano dietro alla schiena del cantante. Fu così che dopo pochi secondi, cominciò un semplice ballo lento.
I passi venivano naturali, come i loro occhi penetrati nelle iride dell'uno e dell'altro.
In quella sala non c'era nessuno, ma solamente la meravigliosa musica di Vivaldi e la presenza dell'amore di quella coppia.
Solo quello, niente di più.
«Dio, che meraviglia questa musica. Solo che non mi ricordo chi è l'autore.» Michael sorrise.
«Vivaldi, questa fa parte delle quattro stagioni. Ho messo l'inverno.» Sandie spalancò gli occhi in segno di ritorno di memoria.
«Oddio è vero, come posso essere così ignorante? L'ascoltavo ai tempi dei miei studi, la mettevo sempre mentre studiavo.» egli ridacchiò.
«Capita di dimenticare certe cose amore.» disse Michael continuando a ballare insieme alla sua amata.
«Ma non queste cose. Persino un bambino di due anni avrebbe risposto che era Vivaldi. Dio come mi vergogno.» Michael nel frattempo intuì che stava arrivando il crescendo di vìolini della musica.
«Sandie.» la chiamò.
«Si?»
«Preparati, questa è la parte bella canzone.» quando arrivò quella parte, i due ballarono come in un ballo dell'Ottocento per tutta la sala.
Michael con eleganza fece fare delle giravolte a Sandie, facedola sorridere. Prendendola anche in braccio.
Sandie in quel momento voleva chiudere gli occhi, e trovarsi in un bellissimo castello.
Sì immagino di trovarsi a mille persone ballare intorno a loro, con Sandie e Michael. Si immaginava di essere nell'ottocento, con quei vestiti particolari, con l'orchestra che suonava la musica.
Si immaginava di essere la regina di un regno.
Ma era le regina del cuore di Michael.
Ad un certo punto Sandie inciampò bruscamente durante il ballo e cadde per terra.
«Cristo! Sandie!» ma lei rideva, mentre Michael si mise sopra di lei preoccupato a morte «Non ti sei fatta male?» lei scosse la testa.
«Oh Dio, vedo un sacco di stelle.» disse la ragazza ridacchiando.
«Mi sa che ti ho fatto fare troppe giravolte.» Sandie fece il segno del poco con la mano.
«Giusto poche poche.» ridacchiarono «Vieni qui, baciami.»
«Se me lo chiedi tu. Non posso dirti di no.» e si baciarono, mentre lei era stesa sul pavimento con la musica di Vivaldi che continuava a fare di sottofondo.
[...]
Erano circa le undici e mezza di sera, Sandie e Michael erano seduti sul pavimento a parlare del più e del meno. Michael la teneva stretta tra le sue braccia, le accarezzava la testa, riempiendola di baci.
«Tra tutte le esperienze che ho fatto Michael, questa è la più bella della mia vita. Stare con te tutto il giorno, vederti ballare, cantante, vederti con i fan. So che è dura, perché passare da un continente all'altro non è facile. Ma io sono sempre pronta a curarti e darti l'amore di questo mondo.» lui sorrise.
«Non smetterò mai di ringraziare Dio di averti nella mia vita. Oh Sandie, quanto ti aspettato.»
«A chi lo dici.» sorrise «Ti ho aspettato per tanto tempo, ma ne è valsa la pena cazzo.» lo guardò «Dio se ne è valsa pena aspettarti.» lo baciò a stampo.
«Ti amo Sandie, non smetterò mai di dirti che ti amo. Ti amo dal profondo del cuore, grazie per essere la stella che illumina il mio mondo.»
«Michael ...» egli guardò l'orario e d'un tratto si irrigidì. Si alzò in piedi.
«Amore aspettami qui, torno subito.» ella annuì sembra proferire parole, lo guardò da dietro mentre camminava. Aveva in aria innamorata e totalmente persa per quel ragazzo.
Fino a che, non si spensero le luci.
Rendendo la sala un luogo totalmente privo di luce.
«Ma che-» si voltò spaventata, comparve uno schermo, che si illuminò, vide poco dopo una piccola Sandie di tre anni.
"Ma chi è questa bellissima bambina? Eh? Chi è questa bellissima bambina? La principessa di papà?" La piccola Sandie annuì con un tenerissimo sorriso. Indossava il pannolino e una maglietta a rosa.
«Oh Dio.» mormorò sorpresa, lo schermo poi divenne nero per qualche minuto. Fino a che non iniziò quello che era un vero video a sorpresa.
Con le canzone di David Bowie in sottofondo, il cantante preferito della ragazza.
Intravidero video di Sandie quando era solo una bambina, quando giocava con la sabbia quando abitava in Grecia, vedendo poi una Sandie curiosare nella culla una bambina. Era Nicole.
Alla vista, Sandie trattenne le lacrime.
"Piano Sandie, piano piano." la voce era quella di Chantal, sua madre. La piccola Sandie sorrise vedendo la piccola di Nicole di poche settimane dormire sulla culla. La bambina le accarezzò dolcemente il viso senza farla svegliare "Sei contenta che sei diventata sorella maggiore?"
"Tiii" ci furono poi foto di Sandie con una valigetta del pronto soccorso con vari amichetti che si era creata durante sua infanzia.
Da lì, si comprendeva già dalla tenerissima età, il suo desiderio di diventare dottoressa.
Sorrise a quelle immagini.
Il video continuò con vari video della sua infanzia trascorsi in Grecia. Da quando lei cominciò l'asilo, facendo vedere alla telecamera. Il grembiulino bianco e lo zainetto di Barbie.
Arrivando poi alle elementari, riprendendo la piccola Sandie che studiava con tenacia insieme alla sorella.
"Il nome homo sapiens significa uomo sapiente, ed è il nome della specie a cui appartengono a tutti gli uomini che vivono sulla terra. L'homo sapiens comparve per la prima volta in Africa circa 195.000 - 200.000 anni fa."
"Sandie, mi aiuto a fare matematica? Per favore ..." disse una piccola Nicole in preda alla difficoltà della materia.
"Certo." Si mise più vicino a lei per aiutarla.
I video poi si concentrarono con quelli insieme a Nicole, erano piccole, giocavano e divertivano. In particolare in spiaggia. A Santorini.
I video mostravano che facevano i castelli di sabbia, dove facevano i bagni al mare. Nicole in uno spezzone portava i braccioli.
Sandie si intenerí alla visione di quello spezzone.
Ma in particolare, vide un video dove Sandie le diede un bracciale colorato, dicendo successivamente "Se agapo para poly Adelfì" (ti voglio tanto bene Adelfì) e l'abbracciò, in segno di protezione e di amore.
Sandie trattenne le lacrime e realizzò quanto le mancasse la sorella.
Poi ci fu di nuovo lo schermo nero.
La musica si fermò.
Ma poi i video tornarono.
Era Sandie al liceo, dove si divertiva con le sue amiche liceali a casa sua, al mare, tra le case dei suoi compagni di classe, insieme al suo ex fidanzato. Nonché il suo primo amore.
Chrysante.
Misero pochi spezzoni su di loro.
Poi ci furono vari video sulla festa dei diciott'anni della ragazza. In particolare il momento dove Sandie ballò con il padre, la canzone in sottofondo era la famosa canzone di Elvis Presley "I can't help falling in love"
Sandie era bellissima, indossava un abito verde principesco, commossa tra le braccia del padre.
Lui le sussurrò qualcosa all'orecchio.
Sandie sapeva cosa gli aveva detto.
Gli aveva detto "Non piangere, sennò finisco per piangere anch'io." Ridacchiò.
Ci fu il taglio della torta, la discoteca con le amiche e con sua sorella Nicole.
E poi, d'un tratto si passa a Beverly Hills.
Al posto in cui la sua vita cambiò.
E fu lì, che ci furono i video con Ethan, i video dei loro momenti di spensieratezza, dove c'era anche Milly. Ma in particolare loro due da soli, che ridevano e scherzavano come due bambini.
Per Sandie, vedere quei spezzoni insieme ad Ethan fu un tonfo al cuore. Doveva resistere alle lacrime, ma non si accorse, che ne aveva fatta cadere proprio una sul suo volto.
Ma dopo Ethan, ci fu una pausa.
Mostrarono un video, c'erano suo padre e Nicole, seduti sul divano.
«Sandie!» esclamarono.
«Oh Madonna, non ci credo.» mormorò commossa.
«Eh lo so, non te lo aspettavi, diccelo. Volevamo farti una sorpresa per il tuo compleanno. E l'abbiamo fatto, dovevamo farlo, poiché eri distante da noi in questo giorno importante. Ci siamo sentiti di farti sentire anche da lontano. Sandie, te lo dico non perché sei mia figlia, ma tu sei una ragazza speciale, la stella che brilla le vite di ogni persona che ami, o semplicemente conosci. Sei speciale, in ogni forma e caratteristica. Hai illuminato la mia vita con la tua presenza, insieme a quella di tua sorella. Oggi è un giorno speciale. Goditelo al meglio. Ricordati che papà ti ama più di ogni cosa al mondo. C'è sempre per te. Buon compleanno amore.» parlò Alexandre con gli occhi lucidi
«Papà ...»
«Beh Adelfì, sono 25! Cazzo 25!» esclamò Nicole alzando le braccia.
«Nicole, pure nel video?» risero.
«Papà scusami, ma non sono io se non dico almeno una parolaccia, se no Sandie direbbe: Chi è costei?» Sandie rise «Dunque, tornado seri. Mi manchi tanto mia dolce Adelfì, sai, quando ho riguardato il video insieme a papà, e ho visto i nostri momenti insieme quando eravamo piccole. Mi sono messa a piangere. Avrei voluto tornare indietro con te e passarli ancora e ancora.
Sei la sorella migliore del mondo.
Non potevo chiedere sorella migliore di te.
E di sicuro sarai una zia impeccabile» si toccò la pancia.
«Aw.»
«Meriti tutto l'amore del mondo, e tutta la felicità che tanto desideri. Dopo quello che hai affrontato, meriti pace e amore. Non perché sei mia sorella. Ma perché davvero lo meriti.
Guai a te se ti toccano, dovranno passare sul mio cadavere.
Tanti auguri mia dolce Adelfì.
Ti aspettiamo.
Ah, la sorpresa non è ancora finita. Preparati i fazzoletti, perché c'è la parte con Michael.»Avvertì la sorella puntandole il dito.
A quel punto Michael sbucò da dietro, lsedendosi accanto a lei.
Lei lo guardò con un sorriso a trentadue denti, commosso.
Lui sorrise facendole l'occhiolino.
Il video proseguì.
Iniziò con Neverland, dove c'erano Michael e Sandie che stavano facendo le giostre, divertendosi come matti.
Poi il video passò doge Michael dalla sua camera riprendeva Sandie giocare con dei bambini.
"Vedete quella ragazza? Quella bella ragazza che gioca con i bambini? Lei è Sandie. Ed è l'amore della mia vita. Guardate com'è bella ..." sorrideva, faceva le giravolte, teneva gli occhi chiuse mentre i bambini giocavano intorno a lei, ridacchiava "Lei è la mia stellina." I due innamorati si tennero per mano alla visione del video.
Fino a che non comparve uno spezzone, erano Sandie e Michael stesi sul letto, Michael era sopra di lei, le faceva le coccole, la baciava con amore, una delicatezza da principe, aveva le mani circondare la testa della ragazza mentre baciava a scatto le labbra della ragazza.
Sandie si rese conto per la prima volta l'amore creato con Michael. Per la prima volta vide quello erano un loro.
«Questo ... è il noi che abbiamo creato, sapevo che era bello. Ma ... Dio che meraviglia.» disse la ragazza con tono commosso.
«È il noi più bello e sincero mai stato creato Sandie.» affermò Michael anch'egli commosso.
Possibile che quei due, erano davvero loro?
Si, erano loro.
Che si amavano come due perfetti innamorati.
Come in un dipinto di Klimt.
Tra vari spezzoni divertenti e amorosi tra i due innamorati a concludere il video era Michael nei giardini di Neverland.
"Eccoci qua, il giorno del tuo compleanno è arrivato e le sorprese sono arrivate.
Come tu nella mia vita.
Sei stata una completa sorpresa, la più bella della mia vita. Non lo dico tanto per dire, perché lo sei veramente.
Come ha detto tuo padre nel video, sei capace di illuminare la vita delle persone che vuoi bene, o che conosci. Beh, lo hai fatto con me.
Avendo la tua presenza nella mia vita, ho avuto colore e luce. Solo con te al mio fianco.
E te ne sarò grato.
Ti voglio dire grazie per essere stata sempre accanto a me nei miei momenti bui, ti voglio dire grazie di amarmi, di voglio dire grazie di supportarmi, ti voglio dire grazie di-" Michael volteggiò la mano sul volto, perché si stava commuovendo. Sandie lo guardò e gli diede un bacio sulla guancia "di aver scelto di amare me. Grazie Sandie.
Grazie di esistere.
Non cambiare mai.
Ricordati che tu sei la stella della mia vita, e l'amore che provo nei tuoi confronti è inspiegabile. Oggi è un giorno speciale, e sono felice di trascorrerlo insieme a te.
Tanti auguri amore."
Il video si concluse, e Sandie si buttò tra le braccia di Michael, commossi nella visione del video.
«Ma cosa ho fatto per meritare te? Dimmelo, dimmelo Michael. Dimmelo.» disse Sandie con gli occhi lucidi. Lui sorrise tenendo la mano.
Si alzarono e Michael fece accendere la luce della sala «Tu sei pazzo Michael.» lui ridacchiò «Dico sul serio, io non-» d'un tratto però, Sandie sentì il rumore dei fuochi d'artificio.
Era mezzanotte, Michael le prese la mano, accompagnandola alla finestra, lui l'aprì e Sandie si trovò il mondo dei fuochi d'artificio.
Erano bellissimi, da rimanere ipnotizzati sul cielo ormai colorato.
Alcuni era a bomba da tiro, a stelle, e spoletta.
Rimase incantata.
Si girò verso Michael, che aveva in mano una torta di compleanno al gusto crema chantilly e fragili e ricoperta di panna, con su il numero venticinque e la scritta Happy birthday Sandie
«Buon compleanno amore mio.» sorrise felice, chiuse gli occhi, pensando al desiderio con il suono dei fuochi d'artificio in sottofondo e spense le candeline.
I fuochi d'artificio durarono circa dieci minuti.
Ma la chicca fu la conclusione.
Ci fu un fuoco d'artificio con la scritta Happy birthday Sandie in bianco, con la stella in giallo.
Sandie spalancò la bocca e gli occhi allo stesso momento.
«Ora puoi darmi del pazzo.» disse Michael imboccando un pezzo di torta.
«Ora si cazzo.» disse Sandie allibita, lui ridacchiò.
«Sono pazzo d'amore per te. Ti sono piaciuti?» domandò Michael.
«Piaciuti? Cristo Michael non ho mai dei fuochi d'artificio così belli.» lui le prese il viso e la baciò.
«Tanti auguri stellina.» mormorò con il sorriso.
«Grazie amore.» sorrise.
«Non è ancora finita.» Sandie serrò le sopracciglia.
«Stai scherzando Michael?» domandò.
Lui scosse la testa, e Michael prese una scatola nera.
Lei vide una scritta che le fecero illuminare gli occhi.
VERSACE.
«Michael ...»
«Apri.» ella aprì la scatola, e trovò una borsa protetta intorno da un velluto nero.
Fu amore in prima vista al centro aveva la medusa dorata, simbolo e logo del brand, e ai lati delle maniche c'erano dei locati d'oro con su scritto Gianni Versace.
«Non ho mai visto una borsa di Versace così bella.» la prese, osservandola con occhi innamorati, ma poi toccandola, notò che dentro c'era qualcosa al suo interno.
Aprì la borsa, e c'era una piccola scatola, la prese, guardò il logo.
Cartier.
«Gesu Michael ...»
«Apri.» obiettò il moro, aprì la scatola, e trovò un bracciale dorato con due cerchi incatenati, c'era un biglietto del brand con su scritto il nome del gioiello.
«Bracciale dell'eterno amore.» lèsse Sandie ad alta voce, successivamente guardò Michael commossa.
«Tu sei il mio eterno amore Sandie.» il cuore della ragazza batteva all'impazzata.
Lo guardò ancora, in profondità nelle sue iride scure.
«Tu mi vuoi far piangere cazzo Michael, ti prego.» disse con tono spezzato, lui sorrise, dandole un bacio sulla guancia.
Vide poi che c'era qualcos'altro, sembrava una foto, invece era l'ecografia del bambino di Nicole.
Sorrise intenerita, poi girò la foto, e c'era scritto.
"It's a boy! Ti aspetteremo insieme a Nathan! Buon compleanno s Adelfì." Sandie a quel punto sentí il cuore scoppiare.
Si voleva accasciare per terra, ma si trattenne, stava per diventare zia di un bellissimo nipotino. Di un maschietto, di nome Nathan.
«Oh mio Dio, oh mio Dio Michael.» l'abbracciò «Me lo sentivo che era maschio ma ... ma non pensavo che la sensazione fosse così bella.» oltre le sorprese di Michael, anche sapere il sesso del bambino, avere una foto dell'ecografia del nipote. Fu una grandissima sorpresa per lei. Una vera gioia.
[...]
Michael e Sandie andarono in camera del cantante, stando attenti a non fare rumore. Poiché erano le due e mezza di notte.
Entrarono e Michael si tolse le scarpe, e la giaccca nera, stava per togliere la cravatta. Ma Sandie lo fermò. Lo prese dalla cravatta e lo baciò con amore.
Michael capì.
Si unirono in un abbraccio mentre si baciavano.
Ma lei voleva di più.
Gli slacciò i pantaloni.
Mentre le mani di Michael percorrevano dietro all schiena per slacciare il vestito.
Lo tolse, sbucarono i seni, rimanendo solo in slip.
Sandie, smontò l'acconciatura tornando ai suoi capelli sciolti, si avvicinò all'orecchio di Michael e gli sussurrò:
«Stenditi sul letto.»
Lui obbedì, si stese sul letto, Sandie lo spogliò con sensualità, dalla camicia, fino ai pantaloni.
Michael poteva riconoscere quelle sensazioni.
«S-Sandie.» la sua erezione cresceva.
«Hai fatto troppi regali per me, lasci che te ne faccia uno per te.» gli baciò il collo, la mano di Sandie era sull'inguine del ragazzo, fino a scendere più giù. Egli sussultò.
Fino a che non tirò fuori la sua intimità.
Ella cominciò a massaggiare, a toccare la sua lunghezza fino a sfiorare la punta con le dita.
Era pulsante, e gonfio.
Sentire quel contatto in quel punto era un bellissimo piacere, e Michael gemeva, gemeva il nome di Sandie.
La ragazza vedeva il volto del ragazzo, era abbandonato dalla passione che lei gli stava regalando, era rilassato, ma allo stesso tempo imbarazzato.
Continuò a gemere, la mano di Michael era poggiata nella schiena della ragazza, Sandie gli diede un bacio sulla fronte.
Lei continuò con i movimenti, il piacere si fece più intenso, Michael strinse formando la mano con un pugno il lenzuolo beige, stava per venire.
Ma Sandie si abbassò, voleva farlo venire nel modo giusto.
Si mise a leccare la sua lunghezza, ogni centimetro della sua pelle fino alla punta.
«Oh Dio ... ah, Sandie ...» lei continuava, lo faceva con sensualità, al cantante gli tremavano le gambe, aveva il cuore a mille, il corpo caldo, girava la testa di lato, stringendo il lenzuolo.
Era vicinissimo, fino a che non venne.
Sandie tornò su, lo baciò con amore, Michael mise le mani sulle costole, fino a scendere più giù, tolse le mutandine nere di pizzo.
Le morse il labbro inferiore.
«Ho una voglia matta di fare l'amore con te.» mormorò la ragazza, il moro sorrise maliziosamente, e cambiarono posizione.
Michael si mise sopra di lei, quando l'occhio cadde su una scritta.
Non era una scritta qualunque, era un tatuaggio.
Il tatuaggio che fece Sandie a Rotterdam.
Michael lo guardò, poi guardò lei.
Ridacchiò, poiché il cantante aveva un espressione molto sorpresa.
«T-ti sei fatta un tatuaggio.» annotò «È quando?» domandò.
«Una settimana fa, a Rotterdam.» lui serrò la mascella.
«Perché non mi hai detto niente?»
«Volevo farti una sorpresa, e dirtelo nel momento giusto. Guarda la parola Michael.» lui guardò.
«È una parola greca, che significa?» domandò curioso.
«Agapè significa amore. I Greci conoscevano diverse sfumature d'amore ed erano molto bravi e saggi a distinguerle quasi con maniacale perfezione. È molto famoso l'agape precristiano, descritto un sentimento di amore trascendente, disinteressato e lontano da ogni egoismo. Un amore che, analizzato sotto la lente del cristianesimo, si può definire perfetto e incondizionato e del tutto oblativo. Infatti, accostato alla carità, l'agápe diventa l'amore di Dio per l'uomo e l'uomo per Dio, paradigma quindi di una relazione illuminata dalla reciprocità e intesa come superamento dell'egoismo. Gli antichi greci riconoscevano nell'agápe l'amore fraterno, limpido e puro che eleva l'uomo. Un amore cosmico che ci porta a desiderare il bene dell'altro prima ancora del nostro, che ci spinge ad amare ogni persona al di là del fatto che meriti il nostro amore. È, quindi, l'amore che sublima, che ti fa volare alto, che non chiede nulla in cambio.
Ecco perché ho tatuato questa parola, oltre a questo significato meraviglioso nella mia famiglia c'è tanto agape. Con mia sorella, mio padre. C'era con Ethan, di fatti questo tatuaggio l'ho dedicato a lui, e alle persone che amo. Tra cui tu. Sai perché Michael? Perché tu sei il mio agape. Sei il mio amore cosmico, sublime, perfetto e incondizionato. L'unico e il mio solo agape della mia vita sei tu. E sarai sempre tu. Questo tatuaggio è anche per te.» spiegò Sandie mettendo ancora in mostra il suo cuore.
Michael si lasciò cadere una lacrima alla spiegazione del tatuaggio.
Guardò il tatuaggio e lo voleva toccare.
Mise le dita su di esso.
«Posso?» domandò.
«Certo.» lo toccò ed era evidente, quasi sporgente, stupendo «Ma dimmi Michael, ti piace?» domandò preoccupata.
«È meraviglioso. È bellissimo Sandie, non so che cosa dire. Mi piace tantissimo.» rispose.
«Davvero? Ti piace?»
«Lo trovo magnifico Sandie.» disse sorridendo.
Si baciarono.
Michael baciò il collo della ragazza mentre Michael toccava con maestria la coscia della sua amata.
Sospirò dal piacere.
La mano arrivò in mezzo alle gambe, fino in quel punto, mise due dita dentro di lei.
Sandie cacciò un piccolo grido di sorpresa.
Con la bocca Michael giocherello con i seni della fanciulla, baciandoli e mordicchiandoli leggermente, mentre con le dita spingeva.
Lei gemeva, alzando la testa all'indietro.
«Michael ...» sorrideva mordendosi il labbro inferiore.
Lui continuò.
Mentre vide le espressioni di Sandie abbandonate dal piacere.
Lui si avvicinò al suo orecchio.
«Ti piace come ti tocco?» domandò con voce roca, lei rispose di sì «E come ti faccio provare piacere?» domandò ancora.
Lei come risposta gemette.
«Direi che questo è un si.» disse poi il moro.
«Michael ... michael sto-» lui tolse subito le dita, stava per venire, bacio il bacino, fino ad arrivare all'inguine, in quel punto, baciò il tatuaggio.
Sandie sorrise a quel gesto, sospirando di piacere.
Arrivò nella zona.
Con le labbra sfioro quel fiore caldo e pulsante, con la punta della punta iniziò a leccare.
Sandie sentì un piacere ancora più forte, veniva da gridare, si mise una mano sulla bocca.
«Non ti trattenere.» disse il moro, lei allora si lasciò andare al fiume di piacere che Michael le stava dando.
Girò la testa di lato, mosse il bacino, fino a che non venne.
Erano pronti ad unirsi ancora.
Michael mise le mani sui fianchi della ragazza, Sandie aveva le gambe divaricate, il ragazzo si mise in mezzo. E lui con una spinta vorace entrò dentro di lei.
Gemettero.
Michael cominciò a spingere piano.
Formando così in quella stanza d'albergo tedesca, una carica d'amore e di piacere.
Sandie si aggrappò a lui, mentre Michael continuava con le spinte.
Ma d'improvviso Sandie mise le mani sul petto di Michael, e cambiò posizione, il ragazzo di trovò Sandie sopra di lei.
Ella si spostò i capelli di un lato, dopo qualche minuto cominciò a cavalcare.
Gemendo sempre insieme.
Michael l'aiutò muovendosi con il bacino e tenendola con i fianchi.
Vedeva Sandie completamente persa, invasa da quel momento di puro piacere, alzò la testa all'indietro, slanciando la sua peretta figura e i seni slanciati.
Fino a che Sandie non aumentò la velocità, era lei a dominare il momento.
Ci fu una grande intensità immensa nella coppia, Michael con le mani arrivò a sfiorare i seni, la pancia della ragazza fino al tatuaggio.
Sandie si avvicinò al volto del cantante baciandolo con amore, erano sudati, completamente caldi.
In quel momento Michael la invase tra le sue braccia mentre il piacere continuò ad invadere nei loro corpi.
Erano stesi sul letto, nudi, Sandie con la testa appoggiata sul petto del moro mentre quest'ultimo l'accarezzava.
«Ho iniziato i miei venticinque anni nei migliori dei modi.» mormorò Sandie.
Lui ridacchiò imbarazzato.
«Dì un po', ti è piaciuta questa serata?» domandò il cantante.
«Cristo Michael, è stata una serata perfetta, magica. Il ballo che abbiamo fatto insieme, il video, il video cazzo.»
«Lo abbiamo fatto io, tuo padre e Nicole il mese scorso. Sono stato io a proporre l'idea. Volevo che in qualche modo sentissi la tua famiglia anche se sei lontana.»
«E ci sei riuscito.»
«E ne sono felice.» le diede un bacio a stampo.
«E i fuochi d'artificio. Oh Dio Michael, non so che con sa dire. Poi i regali, la borsa, il bracciale, l'ecografia di mio nipote. Insomma, non potevi creare un compleanno migliore di questo.» lui sorrise.
«Il mio obiettivo era quello di farti rendere un compleanno indimenticabile.» lei sorrise.
«Ci sei riuscito. Grazie Michael, grazie davvero, grazie per la magia, grazie per le emozioni, grazie per aver reso il mio giorno più bello il migliore di tutti.»
«Sandie, te lo meriti. Meriti di essere felice, ma non solo in questo giorno. Ma tutti i giorni. Sei la luce dei miei occhi. E non devi ringraziare ma sono io che ti devo ringraziare.» lei scosse la testa sorridendo.
«Di cosa?»
«Di esistere Sandie. Grazie di esistere.»
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