[Κεφάλαιο 24]
BEVERLY HILLS, L.A
1 Giugno 1992
«La diva del cinema, Marilyn Monroe oggi avrebbe compiuto sessantasei anni. Indimenticabile la scena iconica del film "Quando la moglie è in vacanza" quando la donna si posiziona sopra la grata della metropolitana per godersi la brezza che ne fuoriesce, incurante del fatto che le sollevi la gonna bianca dell'abito.
Quella scena divenne una delle più iconiche della storia del cinema.
Attrice da una bellezza disarmante, modella, cantante e produttrice cinematografica. Per anni ha dovuto combattere contro i demoni del suo turbolenta infanzia, fatta di abusi, con una madre ricoverata in un manicomio infetta da schizofrenia, e senza un padre di cui non si è mai scoperta la vera identità.
Quest'anno sono trent'anni in cui l'attrice venne ritrovata morta nel suo letto.
La causa della morte è un overdose di barbiturici.
Probabile suicidio, oppure omicidio per mano dei Kennedy, ultimi amanti della bionda. Rimane comunque la sua morte un mistero incompleto ancora oggi.
Oggi, ricordiamo la diva del cinema, trasmettendo stasera, uno dei suoi film più iconici. Stasera al canale 22, in prima serata il film "Gli uomini preferiscono le bionde" e in seconda serata "Niagara", per omaggiare, un'attrice, che voleva solo essere capita, e amata.»
Sandie aveva acceso la tv ascoltando quella notizia, il primo giugno era la data del compleanno della sua attrice preferita. Marilyn Monroe. Sorrise vedendo alcune immagini e video dell'attrice, che trasmisero il telegiornale.
Ammirò vedendo quella donna bionda, bellissima, con un carisma affascinante.
Nessuno poteva essere come lei.
Aveva visto tutti i suoi film.
Ed era felice di sapere che quella sera del primo giugno, la televisione avrebbe trasmesso uno dei suoi film preferiti Niagara. [1*]
Mentre il telegiornale ritornò a parlare di alcune notizie di politica. Sandie fece colazione con un tè al limone fresco, ed estivo, e qualche biscotto secco, pensando a cosa avrebbe voluto fare nell'arco della giornata.
Da quando prese la laurea, le giornate erano sempre le stesse, dai funerali di Ethan si chiuse in casa, creando una specie di piccola quarantena. Ed era stufa di stare in casa. Voleva uscire per conto suo. Senza nessuno intorno.
E non vedeva l'ora di partire insieme a Michael per il tour, avrebbe fatto qualcosa di diverso, di innovativo. Al posto di stare a casa e non fare niente.
Nicole, non era in casa, era all'università.
Così Sandie andò in bagno a prepararsi e vestirsi.
Mise un pantalone a ciclista nero con una maglia bianca. Per rimanere sportiva.
Al piede mise delle snickers bianche.
Ai capelli fece una coda di cavallo.
Sistemò per bene la borsa nera, dirigendosi verso l'ingresso andando via di casa.
Aveva intenzione di passare una bella giornata per conto suo.
Non sapeva come, ma aveva intenzione di percorrere a piedi le strade di Beverly Hills andando tra i negozi. E qualche parco.
Una volta percorsi due isolati da casa sua, arrivò ad una edicola.
Una edicola che conosceva molto bene, in particolare il signore che ci lavorava.
Mr J, come lo chiamava affettuosamente lei. In realtà si chiamava Jared.
Decise di andarlo a salutare.
«Mr J.» disse Sandie con il sorriso, vedendo Mr J, leggendo il giornale del giorno.
L'uomo era un po' grassotello, di tarda età, con due occhiali rotondi e un viso adorabile.
«Non mi dire. Miss Vrachnos! Da quanto tempo!» esclamò lui con gioia.
Ridacchiò.
«In carne ed ossa.» disse la ragazza alzando le mani.
L'uomo posò il giornale.
«Dì un po', sei sparita per un po' di tempo. Non ti vedo da una vita. Mi sono perso qualche novità?» lei sorrise guardando lievemente in basso.
«Se ti dicessi che mi sono laureata qualche settimana fa?» il giornalaio spalancò gli occhi sorpreso.
«Ma che cazzo dici?» rise, adorava la sua ironia. Nonostante la sua età era un uomo pieno di vita.
«Si, esattamente. Hai sentito bene.»
«Congratuzioni piccolina, c'è l'hai fatta.» annuì
«Ebbene si Jared.» il suo divenne serio, e la sua espressione cupa. Ritornando a pensare ad Ethan, il suo cuore fece un terribile crack sentendo ancora quel dolore che stava provando da giorni. Cercò quindi, di scacciarlo pensando ad altro.
Passò lo sguardo sui giornali, sulle riviste, vedendo se c'era qualcosa di interessante, e con la coda d'occhio vide ben tre riviste inerenti a Marilyn Monroe, e tre su Lady Diana.
Allungò la mano sulla rivista che parlava di Diana, ma si bloccò.
«Posso?» domandò all'uomo.
«E me lo chiedi pure? Certo che puoi. Se mia cliente da anni ormai Sandie, puoi fare quello che vuoi.» sorrise e prese la rivista di Diana in cui c'era una bellissima immagine della principessa, il titolo era "Diana: Rivelazioni shock nel libro di Morton!"
Rimase perplessa, sapeva che sarebbe uscita una biografia della principessa a breve, e dal titolo sembrava che fosse già uscita.
«Mr J, che tu sappia, è già uscito il libro di Morton che ha scritto sulla principessa Diana?» domandò interessata verso l'uomo paffutello.
«È uscito da un mese, mia moglie lo ha letto e ha detto che è rimasta scioccata dalla lettura. Ma ha detto che è molto bello, io non l'ho letto. Ma da come ne parlava sembra un libro molto serio, sta vedendo milioni di copie in tutto il mondo. Ormai non si fa altro che parlare di quel libro.» spiegò l'uomo mentre leggeva il giornale.
Sandie poi cambiò rivista, e prese quelle tre di Marilyn, parlavano dei trent'anni della scomparsa, della sua vita scritta in piccoli articoli con delle foto bellissime. Tra quelle tre riviste della famosa attrice. C'era anche una ristampa della rivista Life, una delle riviste americane più importanti.
Decise di prendere quelle di Marilyn, e quelle di Diana per avere più informazioni sul libro.
Voleva sapere di più.
Curiosa com'era, era pronta a correre nella libreria più vicina per vedere quel libro e per leggere ancora informazioni.
«Prendo queste Mr J.» diede le riviste al giornalaio, egli le prese mettendole poi in una bustina. Mentre Sandie prese il suo portamonete «Quanto ti devo?» domandò aprendo il portamonete.
«Allora, vediamo un po' cosa succede nel football.» disse Jared rimettendo a leggere il giornale.
«Mr Jared.» lo chiamò.
«Sandie, puoi andare.» disse.
«Ma che dici? Ti devo pagare Mr Jared, non fare lo scemo e dimmi quanto di devo pagare!» esclamò prendendo le monete. A quel punto il giornalaio posò di nuovo il giornale e la guardò.
«Ascoltami Sandie, mi sono promesso che un giorno di avrei regalato delle riviste. E quel giorno è arrivato. Sei sempre stata una cliente leale, dolce e sincera. La cliente che tutti vorrebbero avere. Ti confesso un segreto, mi dispiaceva che tu spendevi i soldi quando venivi da me, perché avevo tanta voglia di regalartele. Prendi queste riviste come un regalo della tua laurea, ti prego.». Sandie rimase colpita dalle parole dell'uomo, erano piene di dolcezza e d'affetto «Ti ho vista crescere Sandie, eri una cucciolina che a malapena conosceva le strade di Beverly Hills e appena una studentessa di medicina. Ora ti vedo cresciuta, vedo di fronte a me una donna, una dottoressa. Perciò mi sento di dovere di regalarti queste riviste. Anche perché so che ti piacciono. Sei una cliente particolare, la più speciale che abbia mai conosciuto, compri riviste di cultura e non quelle di gossip che comprano le ragazzine di oggi. No, tu non sei come loro. E ti auguro di non cambiare mai, e di restare così come sei.» ella da quelle magnifiche parole, si lasciò sfuggire una lacrima.
«Jared ... ti prego fatti abbracciare.» l'uomo uscì dal retro dell'edicola per abbracciare la ragazza, che sentiva in qualche modo, di averla vista crescere. Nonostante l'avesse vista per pochissimi secondi nell'arco di cinque anni, ricordava quel volto così puro e innocente, quegli occhi così timidi e genuini mentre le chiedeva il conto delle riviste.
«Ti voglio bene Mr J.»
«Anche io Sandie.» si staccarono «A proposito di Marilyn Monroe, da poche settimane hanno aperto un museo in suo onore per i trent'anni della sua scomparsa.» Sandie spalancò gli occhi.
«Oddio, dimmi dove si trova.» ridacchiò.
«Al Los Angeles County Museum of Art.»
«Ad Hollywood.» precisò «Ottimo, dovrò prendere la macchina, grazie per l'informazione.» disse sorridendo alla fine, prese le riviste, salutò Mr J volteggiando la mano e andò via.
Prima di andare ad Hollywood passò un momento alla libreria più vicino casa sua, e quando entrò vide un cartellone con su la copertina del libro di Diana che aveva introdotto Mr J.
Diana: la vera storia dalla sue parole. [2*]
Andò nello scaffale delle novità, e non ci mise molto a trovarlo, lo adocchiò subito.
Prese il libro, e lesse la trama:
"Nella gabbia dorata della sua vita Diana sta soffocando. Circondata da bugie e inganni, e dal disprezzo dei re d'Inghilterra che giudicano la sua tristezza solo l'imbarazzante fastidio di una visionaria, la Principessa del Galles escogita un modo per dire la sua verità: segretamente dal rituale e dai reali Diana riesce ingegnosamente sotterfugi i nastri delle sue sconcertanti rivelazioni a uno dei migliori giornalisti investigativi britannici. Andrew Morton. Per la prima volta, ha raccontato la verità dietro la facciata da favola in cui il mondo intero voleva credere. In questo libro eccezionale Morton pubblica le registrazioni a lungo segrete di Diana, per restituirci il ritratto onesto e prevenuto di una delle figure femminili più amate, ammirate e influenti del nostro tempo: un fidanzamento immaturo, un matrimonio pieno di ombre, i disturbi alimentari, i tentativi di suicidio, l'indifferenza del futuro re, i sospetti su Camilla diventati certezze, la separazione. La vera storia di Lady Diana Spencer dalle sue parole, come lei ha deciso di raccontarla. Contro un uomo e il suo Regno, per se stessa e per il suo popolo."
Così era la trama del libro intitolato "Diana, la vera storia dalle sue parole" di Andrew Morton.
La copertina rispecchiava un immagine di Diana, con un sorriso malinconico, analizzò gli occhi, ed erano così tristi.
Davvero Diana viveva la sua vita nell'oblio della tristezza anche lei? Anche lei non era felice?
Quando lesse la trama, sapendo che Diana aveva collaborato con questo giornalista per scrivere quel libro, si lasciò andare. Tranquillizzandosi.
Ma era spaventata, aveva paura che ci fossero scritte delle cavolate.
Una ragazza che lavorava in libreria notò lo stato della ragazza, e andò verso di lei.
«Va tutto bene signorina?» domandò con tono gentile. Lei alzò lo sguardo. La signorina della libreria guardò il libro che aveva in mano «Oh, è proprio un bel libro questo.» mormorò.
«Lo ha letto?» domandò curiosa.
Annuì.
«Mi credi, ho aperto gli occhi leggendo questo libro. Leggendo le parole della principessa il mio cuore ha fatto crack solo per lei. Non ho mai percepito tanta infelicità. Ed io che pensavo che in quel matrimonio fosse la favola che credevo, è invece mi sbagliavo. O meglio. Tutti si sbaglieranno quando leggeranno questo libro.» lei guardò meglio il libro, facendo sempre un idea se prenderlo o meno.
«Quindi, me lo consiglia?» domandò.
«Assolutamente signorina. Se vuole leggere l'animo di Diana, e conoscerla meglio. Allora si.» si lasciò convincere, la ringrazio e andò alla cassa per prendere quel libro cacciando dal portafoglio una banconota da venti dollari.
«Prendo questo.»
[...]
HOLLYWOOD
Hollywood, simbolo del mondo dello spettacolo, conosciuta in quanto considerata il fulcro dell'industria cinematografica, dove si giravano diversi e numerosi film, tra cui anche quelli più importanti e conosciuti. Oltre che essere famosa per il cinema, Hollywood era un importante meta turistica, in quanto ricca di opere d'arte e di numerosi siti da visitare.
Benché fosse giorno, la città era illuminata, Sandie poté respirare dal finestrino mentre guidava, aria di cinema. Aria di arte pura che penetrava nelle sue narici.
Gemette.
Trovò un parcheggio non molto lontano dalla Walk Hall of Fame.
Scese dall'auto, con una mappa in mano e una macchina fotografica pendente al collo.
Era emozionata, c'era stata ad Hollywood, ma solo una volta con sua sorella quando si trasferirono negli Stati Uniti e volevano visitare le varie città.
Era la prima volta che andava da sola in un posto del genere come Hollywood.
Camminò verso la Walk hall of fame, intravedendo varie stelle, come quella dei Beatles, di Marlon Brando, James Brown, Ingrid Bergman, Michael Douglas. Fino a che non vide la stella di Marilyn Monroe.
Emozionata come una bambina che aveva ricevuto il regalo di compleanno. Mise i piedi sulle punte della stella in basso, prese la macchina fotografica, scattando una tenera fotografia. Dei suoi piedi, le sue snikers bianche, di cui a malapena si intravedevano i pantaloni a ciclista, sulla stella di Marilyn Monroe. Guardò la foto ed era venuta perfetta. E non vedeva l'ora di stamparla.
Passeggiando tra le stelle delle celebrità più importanti del cinema e quelle della musica, intravide anche la stella del nome dell'amore della sua vita, Michael Jackson.
Un grande brivido di orgoglio penetrò nel cuore, fuoriuscendo nel suo corpo spargendolo completamente fino alla testa.
Guardando quel nome, in oro, dentro alla stella color rame, con il vinile in basso dorato. Sentiva il cuore battere ancora più forte.
Proprio come la stella della sua attrice preferita, anche lei fece la foto nella stessa posizione.
Mise i piedi alle estremità finali della stella, scattando poi la foto.
Stavolta l'emozione era moltiplicata.
Aveva fatto la foto alla stella con il nome della persona che amava più di ogni cosa.
Più guardava quel nome dorato, e più pensava a lui.
Più la sua immagine rifletteva nella sua mente.
Posò la mano sul petto, mentre il suo cuore gridava un nome in preda all'amore. Michael.
Era al KFC a mangiare un po' di pollo fritto, completamente sola.
Metteva le patatine all'interno della piccola vaschetta di maionese, portandola poi in bocca mangiucchiandola con gusto, passando a mangiare una gustosa e croccantissima coscia di pollo.
La sua testa era nei suoi pensieri, nella sua immaginazione.
Avrebbe voluto che ci fosse stato Ethan accanto a lei, a godere un momento di gioia come stare sulla Walk hall of fame e fare una foto sulle stelle delle celebrità. Invece no, era da sola, ha dovuto fare quelle foto da sola.
A volte si domandava il perché.
Perchè Ethan aveva deciso di lasciarsi abbandonare dall'oblio? Perché aveva deciso di creare un dolore così forte alle persone che amava? Lo avrebbe saputo solo se avesse letto la lettera che Ethan aveva scritto pochi instanti prima di togliersi la vita.
Aveva lo sguardo perso, completamente perso nel vuoto.
Ella bevve un sorso di Coca Cola, cacciando un sospiro pesante.
Nonostante fosse passata una settimana e mezzo dalla tragedia di Ethan, per lei era come se fossero passati dei mesi, che furono per lei giorni di intensa agonia e dolore.
Un dolore che fu tremendamente indescrivibile.
Strinse la mano a pugno, pensando a quel ragazzo, a quell'amico che la faceva sorridere, a rendere i momenti più belli e divertenti anche con una semplice stronzata.
E avrebbe voluto condividere con gioia come una giornata ad Hollywood.
Comprese pienamente che Sandie, benché avesse Nicole e Michael al loro fianco, si sentì la persona più triste del mondo. Con dei traumi che difficilmente li avrebbe superati e tollerati.
Dopo pranzo si diresse verso al Los Angeles County Museum of Art, dove si sarebbe tenuta la mostra in onore a Marilyn Monroe.
Il LACMA era il più grande museo enciclopedico degli Stati Uniti a ovest di Chicago, con quasi un milione di visitatori all'anno e più di 10.000 opere d'arte, che spaziano dalla preistoria all'arte contemporanea. Il museo organizzava spesso esibizioni d'arte, conferenze, proiezioni e concerti.
In una sala del museo, era proprio dedicata all'attrice dai capelli biondo platino scomparsa trent'anni prima.
C'erano quadri, opere d'arti che ritraevano l'attrice nei suoi momenti più iconici.
Come nella scena iconica del vestito bianco nel film "Quando la moglie è in vacanza" oppure quando cantava "Happy Birthday Mr President" con quell'abito così sensuale e brillante color carne che solo lei poteva indossare.
Tra le opere, c'era in particolare una che adocchiò l'attenzione di Sandie, la fantastica Marilyn dipinta da Andy Warhol, era quella originale. Era una copia, e in basso c'era la firma dell'artista.
Lo sfondo non era azzurro, ma bensì fucsia.
Rimase immobile, con gli occhi incollati all'opera d'arte di colui che aveva fatto nascere la pop art, per vari minuti.
Quella Marilyn, dipinta con grazia e modernizzazione nonostante erano solo gli anni sessanta. Era come se in un certo senso fosse ancora viva. Andy l'aveva fatta vivere ancora volta, attraverso l'arte. Facendo così nascere un movimento artistico come la pop art. Grazie a Marilyn Monroe. E accanto al quadro, c'era una frase scritta sul muro:
"Tutti veniamo alla luce con la nostra sessualità, grazie a Dio, ma è un peccato che così tanta gente disprezzi e soffochi questo dono naturale. L'arte, la vera arte, viene da lì, come ogni cosa."
-Marilyn Monroe
Sorrise leggendo la frase, avrebbe potuto fare qualche foto, ma il museo vietava categoricamente di fare le foto.
Sbuffò irritata a quella regola.
Poi con la coda d'occhio lesse un'altra frase di Marilyn:
"Se avessi rispettato tutte le regole, non sarei arrivata da nessuna parte."
A quel punto si morse il labbro inferiore, si guardò intorno e non c'era nessuna guardia, solo persone, troppo impegnate a guardare i quadri della celebrità.
Così di nascosto prese la macchina fotografica senza farsi scoprire da nessuno, puntando sulla opera di Andy Warhol.
E con un toccò di classe, premette il tasto scattando la fotografia.
«A fanculo.» mormorò soddisfatta.
Andò in un'altra sala, dove c'era un piccolo merchandising, Sandie, prese di tutto. Qualche VHS di vari film dell'attrice, maglie con sopra la sua faccia, quaderni, delle piccole guide che spiegavano la mostra. E ovviamente, due libri su di lei.
Uscì dal museo completamente felice e soddisfatta, facendo poi un grande dito medio all'ingresso del museo.
Non volevate che facessi foto, beh, io l'ho fatta stronzi!
A quel punto camminò verso la macchina, caricando le buste piene di roba nel bagagliaio.
Entrò dentro, mise in moto. E tornò a Beverly Hills, salutando Hollywood con uno sguardo malinconico, ma felice.
[...]
BEVERLY HILLS
Sandie tornò a casa verso il tardo pomeriggio, con delle grandi buste che occupavano le mani. Tra cui quelle delle riviste che aveva comprato prima di andare ad Hollywood.
Nicole era in soggiorno a leggere un libro d'amore, e quando vide la sorella con quelle buste in mano scoppiò a ridere.
«Hai fatto la spesa per caso?» domandò tra le risate.
«Più o meno.» rispose la mora poggiando tutto sul tavolo liberandosi tutto tra le mani. Sospirò sollevata «Oh Gesù, per poco non mi esplodevano le mani.»
«E ci credo.» disse la sorella divertita scuotendo la testa, sfogliando una pagina «Dove sei stata?» domandò interessata.
La maggiore si sedette accanto a lei elettrizzata facendole vedere quello che aveva preso dal giornalaio «Uuhh, sei tornata da Mr J. Finalmente.»
«Si, e guarda che ho preso.» Nicole tirò fuori dalla busta le riviste che Sandie aveva comprato. Sorrise scuotendo la testa.
«Non cambierai mai, mi ero completamente scordata che hai anche la fissa per Marilyn Monroe oltre a Lady Diana. Ti ricordi, abitavamo ancora in Grecia, quando ti compravi decine di riviste per ritagliare le foto per attaccarle poi alla parete di camera tua oppure nel tuo diario di scuola?» domandò con tono nostalgico. Stellina annuì.
«Certo, come potrei dimenticare?»
«E vedo che la mania per le riviste non ti è passata.» precisò.
«E dai, ero andata a salutare Mr J. Quando poi ho visto quelle riviste non ho potuto resistere. E poi sai, oggi Marilyn avrebbe dovuto compiere sessantasei anni. E infatti stasera trasmetteranno alcuni film.» la sorella annuì sfogliando le riviste.
«Capito, e poi? Che hai fatto?» domandò Nicole.
«Sono andata un attimo nella libreria qua vicino a comprare un libro.»
«Quale?» Sandie alzò dal divano per prendere la piccola busta del libro per poi risedersi.
«Questo.» tirò fuori il libro di Diana dalla busta.
«Giustamente, però le mie amiche ne stanno parlando un botto di questo libro. E dicono che è bellissimo. Allo stesso tempo sono rimaste anche scioccate da alcune rivelazioni dela principessa.» spiegò la sorella minore giocando con una ciocca di capelli.
«Non voglio spoiler Adelfì, lo devo ancora leggere.» ridacchiò «L'ho preso apposta, Diana ha collaborato con questo giornalista per dire la verità sulla sua vita e del suo matrimonio. Sono così curiosa.»
«Fidati, rimarrai scioccata. Poi quando lo finisci me lo presti? Vorrei leggerlo anch'io.» domandò Nicole con tono dolce alla fine.
«Certo, lo sai che mi puoi chiedere quello che vuoi.» sorrisero.
«Poi? Cos'altro hai fatto?» domandò ancora la riccia incinta.
«Ho deciso di cambiare aria, e sono andata ad Hollywood.» Nicole spalancò gli occhi.
«Brutta stronza perché non mi hai chiamato?»
«Intanto stavi all'università e poi non avevo portato il telefono con me.»
«Ci sono le cabine telefoniche genio.»
«È stata una decisione improvvisata idiota.» trattennero le risate «Comunque, è stato bellissimo. Proprio quando siamo andate io e te anni fa. Ti ricordi? Proprio i primi giorni quando mettemmo piede negli Stati Uniti.» Nicole annuì malinconica.
«Certo che mi ricordo. Dio, quanto ho amato Hollywood.»
«È tutto com'era rimasto cinque anni fa. Sono andata alla Walk hall of fame, ho fatto la foto con la Stella di Marilyn e poi, anche quella di Michael.» Nicole a quel punto si intenerì, immaginando la sorella vedendo il nome del suo amore scritto sulla stella di Hollywood.
«E che cosa hai provato?» domandò poi.
«Ho provato un forte senso di orgoglio nei suoi confronti. Il mio cuore batteva così forte perché chiamava il suo nome, la mia mente proiettava la sua bellissima immagine. Ho fatto le foto, dopo te le faccio vedere. Dio Nicole, è stata una bellissima sensazione.»
«Se dici a Michael queste stesse parole che hai detto a me. Si scioglierà come un gelato sotto al sole.» ridacchiò imbarazzata.
«Lui è così, è così puro. Così dolce, così amorevole. Così principesco bei modi. Sempre attento ai gesti e alle parole. A tutto, anche con me. Ha sempre paura di sbagliare. A volte a quella sensualità, quella mascolinità che Dio impazzisco solo a pensarci.» Nicole fece un sorriso furbo.
«So a che cosa pensi, quindi non cercare di nascondermelo.» Sandie la guardò perplessa.
«Che cosa?»
«Non fingere con me, non con tua sorella.»
«Nicole se intendevi con il sesso sappi che-»
«Ah ah! Beccata! Ci sei cascata da sola! Prima quando parlavo di sesso, ed eri ancora vergine alzavi gli occhi al cielo. Ora che sei sverginata, ti piace farlo. Ammettilo, ti piace fare sesso.» Sandie alzò gli occhi al cielo.
«Nicole, Dio buono, si mi piace, ma precisiamo che fare sesso è diverso dal fare l'amore. Fare sesso è consumare un rapporto quando tu provi solo piacere. Invece quando tu fai l'amore provi durante il rapporto oltre il piacere anche l'amore verso quella persona. Insomma, io e Michael proviamo quello mentre lo facciamo. Ed è tutto così magico. E ammetto che abbiamo una grande attrazione fisica.» la riccia sorrise al discorso della sorella, vedendo i suoi occhi completamente persi in un punto fisso, probabilmente pensando all'uomo della sua vita «Tornando al discorso prima, poi sono andata a mangiare al KFC, e poi sono andata al LACMA perché c'era una piccola mostra dedicata a Marilyn Monroe in onore ai trent'anni della sua scomparsa. Era davvero molto bella. Senti questa, la mostra ha esplicitato chiaramente di non fare foto. Ma poi ho visto un quadro di Marilyn troppo bello, era quello di Andy Warhol. Così indovina. Presi la macchina fotografica, stetti attenta a non farmi vedere da nessuno e ho fatto la foto.» disse ridacchiando alla fine.
«Tu sì che sei mia sorella, batti il cinque!» si dettero il cinque.
«Ma vaffanculo! Quel quadro era troppo bello dovevo fare una foto.»
«Hai fatto bene, io avrei fotografato l'intero museo.» ridacchiarono.
«Dio è stato divertente, poi tutta quella roba che ho comprato sono diciamo i souvenir della mostra. È tutta roba di Marilyn. A proposito di Marilyn. Che ne dici se stasera accendiamo la tv, con una bella Coca-Cola fredda in mano, e due grandi buste di popcorn. E ci vediamo Niagara? Fidati, è un film che ti piacerà.» propose la sorella con tono entusiasto.
«Guarda, quando hai nominato popcorn e Coca-Cola ho già accettato subito.» risero.
«Dai, sii seria.»
«Va bene, vediamolo. C'è un problema, non c'è la Coca Cola. E nemmeno i popcorn.» precisò Nicole con un espressione triste.
«No problem, scendo un attimo a prendere tutto nel supermercato qua vicino.» Nicole tornò subito il sorriso.
«Ti amo, sappilo.»
Sandie era al supermarket e nel cartellino rosso aveva quattro lattina di Coca Cola, e quattro buste enormi di popcorn.
Andò in cassa a pagare.
«Sono 5,60$.» Sandie prese dal portafoglio cinque dollari e delle monete. Poi mise tutto in una busta marrone lunga.
La cassiera le diede lo scontrino e il resto.
«Grazie, arrivederci.» disse Sandie con tono gentile uscendo dal supermarket.
Ella stava tranquillamente percorrendo la via di casa sua, era allegra, di buon umore, stava fischiando una canzone a caso per la strada mentre teneva la busta marrone della spesa.
«Miss Vrachnos.» bloccò il passo sentendo una voce che tornava a lei conosciuta, un brivido percorse lungo la schiena.
Si girò, e trovò un uomo che non vide da almeno due anni.
«Dottor Klein.»
1] Niagara è un film del 1953 diretto da Henry Hathaway, che lanciò definitivamente la carriera di Marilyn Monroe.
È un film che vi consiglio di vedere, è veramente stupendo.
Vi lascio qui una scena iconica del film❤️
[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per scoprirlo.]
2] Diana: la vera storia dalle sue parole, è un libro scritto dal giornalista Andrew Morton pubblicato nel maggio del 1992.
La principessa del Galles, non poteva scrivere un libro autobiografico di suo pugno per raccontare la verità sulla sua vita e del suo matrimonio, decise di rivolgersi a Morton mandandogli delle registrazioni in modo tale che il giornalista le trascrivesse poi nel libro. Divenuto poi un bestseller in tutto il mondo.
Nel libro Diana parla per la prima volta della bulimia, i tentativi di suicidio, la tremenda solitudine, e il tradimento di Carlo. Per la casa reale, fu un vero scandalo questo libro. Ma per Diana era l'unico modo per dire al suo popolo come stavano realmente le cose, e per farli uscire dall'immagine della favola che tutti credevano sin dal principio.
Questa era la copertina degli anni 90'.
Questa invece, è la copertina revisionata.
Il libro ovviamente, è stato revisionato dopo la morte di Diana.
È un libro stupendo, dove si entra pienamente nella vita e nell'animo della donna.
Se volete conoscere la Principessa del Galles, questo libro fa per voi. Ve lo consiglio pienamente, si trova facilmente in libreria❤️
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