[Κεφάλαιο 14]
[A rendere felici non è l'amare, ma l'essere amati.]
-Michele Scirpoli
14 aprile 1992
Il sole sorse, illuminando con i suoi meravigliosi raggi ma mano tutta la terra, l'Italia, la Spagna, l'Inghilterra, la Francia, l'America fino ad arrivare a Neverland Valley Ranch.
La luce solare penetrò nelle finestre di camera Jackson, egli era nel pieno del sonno, aveva un lenzuolo bianco che copriva il fondoschiena, il braccio destro che penzolava dal letto e l'altro che era poggiato sulla schiena nuda della sua amata.
Egli percependo la luce solare, si svegliò, aprì gli occhi e la prima cosa che guardò, non erano i raggi del sole, ma Sandie che dormiva pacificamente accanto a sé.
La guardava, con il battito accelerato, innamorato più che mai. Sorrise emozionato.
Come sei bella amore mio.
Si alzò la lievemente la schiena per guardarla ancora, con le dita accarezzò la guancia della ragazza, aveva le labbra leggermente aperte e le braccia sotto il cuscino che cacciava dei piccoli sospiri.
«Nella mia vita ho avuto tanti doni, ma tu sei il più sacro e bello che abbia mai ricevuto.» guardò il cielo completamente sorto, lui si voltò per guardare il bellissimo momento della giornata che stava per iniziare.
Accennò un sorriso, fino a poi per guardare di nuovo la sua bella addormentata.
Si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte.
«Ti amo da morire.» le sussurrò, si stese di nuovo sul letto, appoggiando la testa sul palmo della mano per guardare ancora Sandie che dormirva.
Dormiva pacificamente, come aveva fatto lui in questi quattro giorni.
Per anni, il sonno lo aveva abbandonato, ed era riuscito a dormire in maniera egua e senza nessun tipo di problema. Solo grazie a Sandie, insieme alla sua dolce e magnetica presenza, ere riuscito a dormire, a riacquistare il sonno, i sogni, i veri sogni.
Ne era debitore di tante cose di quello che aveva fatto per lui, Sandie era sempre stata accanto a lui nei momenti più difficili, lo ha ascoltando, lo ha compreso. E per la prima volta nella sua vita si ere sentito amato.
Amato da una persona.
Amato da una donna.
Dalla donna di cui era follemente innamorato, da cui non voleva mai più separarsene.
Si fecero le undici e un quarto, Sandie si stiracchiò, svegliandosi completamente.
Michael ere ancora in quella posizione, a vegliare su di lei, mentre si svegliava, si stiracchiava e apriva gli occhi mettendo a fuoco quello che aveva intorno a lei. Tra cui Michael, un bellissimo Michael dal volto angelico.
«Buongiorno.» disse Michael accennando un sorriso tra le labbra, lei fece lo stesso.
«Buongiorno bimbo.» si scambiarono un tenero bacio mattiniero.
«Hai dormito parecchio.» commentò il moro.
«Che ore sono?» domandò la ragazza.
«Le undici e un quarto.» rispose lui «Sei una vera dormigliona lo sai?» lei accennò un sopracciglio.
«Ah si?»
«Oh si.»
«Però mi hai sorvegliato mentre dormivo, da quanto lo stai facendo?» domandò lei con tono curioso.
«Da un po', ma la cosa non importa. Mi è piaciuto guardarti mentre dormivi. Lo sai, quando hai quel volto sereno mentre dormi sei sempre bellissima.» lei ridacchiò, e si coprì meglio con le lenzuola all'altezza del seno.
Lei con le dita accarezzò i suoi capelli neri corvini, giocherellando qualche suo riccio.
«Sai ogni volta che ti guardo, il mio cuore batte sempre più forte. Urla il tuo nome in preda all'amore, e ogni volta che guardo il tuo volto mi commuovo dalla bellezza che hai.» ridacchiò mordendosi il labbro inferiore.
«Non esagerare Sandie.» commentò lui.
«Non esagero, io dico la verità. Non lo dico perché sei semplicemente tu, o perché hai un nome importante, ma perché guardo la realtà Michael. Tu sei bello, anzi, bellissimo. Sei attraente, così bello che mi sembri disegnato in ogni parte del tuo viso e del tuo corpo. Lo dico davvero.» lui abbassò lo sguardo lievemente con un sorriso, per poi tornare a guardare lei.
«Ma cosa ho fatto per meritare te?»
«Ed io meritare te?» sorrisero e si baciarono di nuovo, finendo poi a fare l'amore.
«Salve signorine, che cosa vi porto?» domandò il cameriere.
«Per me un cornetto al cioccolato, e un cappuccino. E tu Nicole?» domandò Harley voltandosi verso di l'amica, Nicole aveva un aria tesa e non tranquilla, guardò il cameriere facendo un lieve sorriso.
«Una spremuta d'arancia e una brioche.» disse poi la riccia.
«Arriveranno subito.» disse il cameriere scrivendo l'ordine su un taccuino per poi andare via.
Harley guardò Nicole con aria seria, la riccia alzò gli occhi al cielo, temendo che sarebbe stata, di nuovo, una millesima discussione tra di loro.
«Ascoltami Nicole, non puoi andare avanti così, è già passata una settimana e non puoi tenere ancora nascosta questa situazione alle persone te più care. Tu sbagli.» bottò Harley con tono severo.
«Potrò anche sbagliare, ma mia sorella, la mia famiglia, e Cheyenne non dovranno sapere nulla per ora.» Harley ridacchiò nervosamente.
«Per me sbagli di grosso Nicole, se veramente ci tieni a tenerlo dovresti affrontare la situazione, tirare fuori le palle come hai sempre fatto e dire le cose come stanno. Sei sempre stata una ragazza che non si mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno, persino dalla sua stessa madre, che si è sempre fatta rispettare, che sei sempre stata forte e tenace. Ora cose che ti blocca a dire una notizia così bella? Avanti Nicole.» spiegò Harley addolcendo un po' il tono, ma poi, Nicole scoppiò a piangere. Harley per la prima volta vide quella che era la paura e la fragilità di Nicole, una parte di lei che non aveva mai visto.
«I-io ho affrontato tante cose nella mia vita, come una figura così meschina, mia madre, che mi ha sempre fatto soffrire e star male e tu lo sai. Ma questa volta è diverso Harley, non si tratta di me, o della mia famiglia, si tratta di mio figlio.» disse Nicole con il cuore in gola toccandosi la pancia «Ed io non voglio che mio figlio si senta non voluto o non accettato da uno dei genitori. Non voglio! Ed è questa la mia paura più grande che mi spinge al silenzio.»
UCLA, L.A
Alla UCLA di Los Angeles il clima era ben esteso ed eguo, Ethan, Milly e Sandie dopo aver frequentato i rispettivi corsi, andarono a fare un giro in un parco vicino al grande edificio universitario.
E parlando del più e del meno, si sedettero sul prato a riposarsi dalla lunga camminata.
«Che stress! Non immaginavo che questa sessione fosse così complicata. Beata te Sandie che devi fare solo un'esame e hai finito, così potrai mandare a fanculo tutti quanti.» esclamò Milly sedendosi appoggiando le mani sui ciuffi d'erba.
Sandie ridacchiò.
«Parole sante Milly, come ti invidio stellina, io ho un'esame tra due settimane e sono molto agitato.» mormorò Ethan sposando un ricciolo che penzolava nella sua fronte.
«Dai, sono sicura che andrà tutto bene.» disse Sandie con fiducia.
«Anch'io.» disse poi Milly.
«Incrociamo le dita.» rispose il ragazzo facendo il segno con le dita.
Sandie sorrise.
La sua mente poi proiettò quello che aveva fatto stamattina con Michael prima di andare all'università.
«Dai Michael! Non ti è bastato ieri?» domandò Sandie ridacchiando mentre quest'ultimo la baciava sul collo toccandole la coscia.
«Mhmm ... no.» rispose il ragazzo mentre la coccolava.
«Sciocchino, dai, devo andare all'università.» disse cercando di staccarsi da lui.
«Dai, voglio baciarti e coccolarti ancora un po'. Ti prego.» supplicò mentre la sua mano andava sempre in quel punto. Lo sfiorò con delicatezza con le dita, toccando il clitoride.
Sandie gemeva, Michael continuava ad accarezzarla amorevolmente.
Si morse il labbro inferiore e infilò due dita dentro di lei, lei gemette ancora, si mosse, alzò i fianchi su e giu. E lei chiamava il suo nome.
«M-Michael ... Michael-»
«Dimmi amore mio, dimmi quello che vuoi ed esaudirò il tuo desiderio.» le sussurrò all'orecchio, quest'ultima lo guardò per poi dire una semplice parole.
«Te.» disse «Voglio te.» lui sorrise.
«Apri le gambe stellina.» obbedì, lui posizionò in mezzo alle gambe della sua amata, e con una spinta decisa entrò dentro di lei. Gemettero insieme.
«Sei irresistibile cazzo.» gemette stellina, lui ridacchiò.
«Io sono sempre stato irresistibile. E ti voglio far perdere la testa.»
«Quella l'ho già perduta da quando ti ho conosciuto.» ridacchiarono insieme.
«Diciamo che l'abbiamo persa entrambi per l'uno e per l'altro, siamo pari adesso stellina.» si baciarono a fior di labbra, e Michael spinse prima lentamente per assaporare di più la sua carne bollente e piena di desiderio.
Fino a che la lussuria non aumentò fino ad crescere i gemiti che si sentirono solo in quella stanza insieme alla donna che amava.
«Yuu, Sandieee, ci seii?» domandò Milly volteggiando la mano sul suo volto.
«Eh? Cosa? Che hai detto Ethan?» Ethan scoppiò a ridere.
«In realtà stava parlando Milly.» commentò l'amico dalle risate.
«Mi sento offesa, chissà a cosa stavi pensando.» Sandie si fece rossa a quel commento.
Ehm ... meglio se sto zitta.
«Cooomunque, parlando di cose interessanti che state leggendo in questo periodo?» domandò Sandie tirando fuori un argomento.
«Il silenzio degli innocenti.» rispose Ethan.
«Cazzo dici? Io mi sto leggendo Hannibal.» rispose Sandie spalancando gli occhi.
«Ed io Hannibal Lecter.» aggiunse poi Milly, Sandie formò la bocca a "O".
«No ragazzi ma che coincidenza.»
«Vi giuro da quando ho rivisto il film qualche giorno fa con un mio amico, da cui è rimasto particolarmente ossessionato, si è anche comprato il libro. L'ho preso anch'io. Un capolavoro. È scorrevole cazzo, pensavo fosse una lettura pensante invece non lo è, alcuni dialoghi sono identici al film.» commentò il ragazzo dagli occhi color cioccolato dal tono eccitante.
«Concordo, e poi amo la figura di Hannibal Lecter, è così affascinante.» commentò poi Milly con gli occhi a cuore.
«Sta attenta che ti potrebbe trovare e mangiare il tuo fegato accompagnato da un piatto di fave e un buon Chianti vicino Milly.» scherzò Ethan facendole l'occhiolino. Milly fece dei finti conati di vomito.
Sandie ed Ethan risero divertiti.
«Ma che schifo.» commentò la bionda.
«Ragazzi scherzi a parte, oltre alla scena dell'incontro tra Clarisse e Hannibal, il finale, e quando Lecter scappa dalla gabbia. Si sì, belle okay, ma la mia preferita rimarrà sempre "Buongiorno."» Ethan quando pronunciò il buongiorno, tutto il trio scoppiò a ridere a crepapelle.
«Dio, quel "Buongiorno" rimane nella storia.» commentò Sandie tra le risate.
«Vi ricordate quando lo andammo a vedere insieme al cinema?» domandò Milly con il sorriso, i due annuirono «Se non sbaglio era l'inverno dell'anno scorso.» ricordò la bionda.
«Esatto, andammo al cinema vicino casa mia, prendemmo tutte e tre una bella porzione di popcorn con una Coca-Cola a testa. Poi guardammo il film.» ricordò Sandie con il sorriso.
«Non ci dimentichiamo che Milly si cagava sotto.» le ricordò Ethan alla bionda.
«Ma non è vero stronzo, e poi non faceva paura quel film.»
«Bugiarda, stavi a braccietto tra me e Sandie, e tremavi come una foglia.» bottò lui, risero.
«Ma alla fine è stato più un film psicologico. E poi è rientrato ad essere un cult. L'anno scorso ricordo che non si faceva altro che parlare di quel film. Cazzo fu bellissimo. E poi ho adorato Jodie Foster in quella parte, sono contenta che ha preso l'Oscar perché se lo è meritato.» parlò Sandie con tono neutro senza smettere di sorridere.
«Ma mai quanto Anthony Hopkins, ragazzi, scusate, ma lui è stato il motore di tutto il film.» commentò Milly alzando le braccia.
«Concordo, ma comunque sono stati due giganti entrambi. Direi che i cinque Oscar di quel film si vedono eccome» annuirono.
«Anche i libri non sono male, ve l'ho detto, periodo lo sto leggendo Hannibal, anche se sono arrivata solo al capitolo cinque.» disse poi Sandie giocherellando con un ciuffetto d'erba.
«Idem, sapevi che Hannibal Lecter nel libro viene descritto con gli occhi marroni e con sei dita?» le ragazze spalancarono gli occhi alla curiosità di Ethan.
«Serio?» dissero in coro le ragazze.
«Serissimo, anche io ho avuto la stessa reazione. Poi mi sono convinto che a qualcuno può capitare che può avere un dito in più.»
«Guarda caso, proprio ad Hannibal Lecter.» commentò Milly tesa.
«Cagasotto.» aggiunse il ragazzo.
«Stronzo.» rispose la ragazza in tono di difesa.
«Cagasotto.»
«Stronzo.»
«Ma dire che siete due scassacazzo non è più semplice?» domandò Sandie con tono ironico, Milly ed Ethan si volgarono verso di lei per poi ridere a crepapelle.
«Questa si che è bella Cristo.» mormorò Ethan tra le risate.
«Scassacazzo è il termine giusto.» disse poi la bionda dal ridere.
«Gesù ma mi sembra ovvio no?» disse Sandie con il sorriso sempre ridendo.
Ma mentre i due amici erano in preda dalle risate, la testa di Sandie varcò di nuovo nei suoi pensieri. Questa volta, non erano i suoi tormenti. Ma era Nicole la fonte principale dei suoi pensieri.
Dov'era finita? E che fine aveva fatto?
Perché non la stava cercando? Perché non la stava telefonando?
Non era da Nicole sparire dalla sua famiglia e soprattutto da sua sorella, colei che teneva più di ogni cosa al mondo.
Forse era troppo impegnata con lo studio, ma comunque non era da Nicole Vrachnos sparire e non fare una telefonata a sua sorella.
Si disse che quando sarebbe tornata da Michael, le avrebbe fatto una telefonata.
[...]
«Allora? Come va la permanenza dal Re del pop?» domandò Ethan mettendo le mani dentro alle tasche mentre camminavano, Sandie a quella domanda divenne rossa in volto.
Ricordando ogni momento, da quando entrò da quei cancelli dorati del ranch, fino a stamattina.
Si ricordò di quando pianse la notte, dormendo insieme la prima volta con l'uomo che tanto amava.
Di quando si toccarono insieme provando un forte piacere intenso, di quel momento in cui si dichiararono il loro amore, i loro sentimenti, di quando Michael finalmente dichiarò i suoi sentimenti ammettendo che non poteva più nascondersi e di quanto amasse Sandie.
E poi, di quando fecero l'amore per la prima volta insieme, unendo i loro corpi, il loro amore, divenendo così un unico e solo corpo e un unico grande cuore colmo d'amore solo per loro.
Poteva ancora sentire la sua mano che toccava e ammirava il suo corpo con tanta delicatezza e amore. Lo poteva ancora sentire.
Poteva sentire quelle labbra sublime, che sfioravano le sue, il suo collo e per tutto il corpo.
Un varco di eccitazione entrò dentro di lei, sospirando ai suoi pensieri.
«Sandie ci sei?»
«Eh?» domandò lei massaggiandosi la tempia.
«Tu, Sandie Vrachnos, mi nascondi qualcosa.» disse il migliore amico puntandole il dito.
Arrivarono di fronte casa del ragazzo, Sandie fermò il passo mentre Ethan continuò a camminare.
«Ethan.» lo chiamò, il riccio si fermò voltandosi verso di lei «Entriamo a casa tua, ti devo dire delle cose.» disse con tono serio.
«Mi devo preoccupare?» domandò lui, ma ella scosse la testa con imbarazzo, giocherellando con una ciocca di capelli.
Il ragazzo così andò verso la porta d'ingresso di casa sua, aprendola, ed entrando dentro.
Sandie così, si sedette sul comodo divano color porpora, congiungendo le dita.
«Allora? Mi stai mettendo sulle spine Sandie. Che cosa è successo?» disse Ethan sedendosi accanto a lei.
Lei sorrise di una felicità mai vista, ridacchiando un pochino.
«In questo momento posso dirti che sono la ragazza più felice del mondo.» rispose guardando il suo migliore amico.
«Perchè? Per caso avete scopato?» Ironizzò il ragazzo, ma lei rimase con quel sorriso felice.
Ethan allora, capì tutto, e spalancò la bocca formandola in una "O" grande «N-Non- non ci credo!» urlò poi.
«Ssshh! Abbassa la voce Ethan.»
«Va bene, ma devi raccontare tutto, deve essere successo qualcosa se avete scopato.»
«Scopato non è un termine adatto, abbiamo fatto l'amore Ethan.» lo corresse con occhi sognati «Perché finalmente ci siamo messi insieme.» egli si coprì la bocca con entrambe le mani.
«Sandie se è uno scherzo sappi che non è divertente.»
«Non è affatto uno scherzo. Non scherzerei mai su queste cose, o in generale dell'uomo che mi ha rubato il cuore.» Ethan si tolse le mani per ascoltarla «Credimi, in tutta la mia vita non sono mai stata così felice. Credevo che questo momento non sarebbe mai arrivato e invece eccolo qui. In verità è successo che ho sentito Michael dire delle bellissime parole su di me ad un suo amico, che mi amava, eccetera. Delle parole così belle che credimi Ethan avresti pianto. Poi poco dopo quando l'amico se ne è andato ci siamo visti in camera, e mi ha stuzzicato un po', sai baci di qua e baci di là.
Poi ho attaccato l'argomento.»
«Gli hai detto che hai sentito tutto?» lei fece con la mano eretta muovendola in segno di così e così.
«Più o meno, gli ho detto se erano vere le parole che aveva detto. Ma poi è calato il silenzio. Per un attimo mi sono sentita presa in giro, vidi davanti a me un uomo che non voleva ammettere i sentimenti. Ero così delusa da lui, che corsi via, lui mi raggiunse, fino a che non mi fece una dichiarazione da farmi gonfiare il cuore dall'emozione. Quando mi disse i "ti amo sandie" e tutte quelle frasi stupende, Ethan, mi sono sentita viva, cosa che non ero da tanti mesi. Lui mi ha fatta sentire viva e continuerà a farmelo sentire.
Poi quando siamo tornati dentro, ci siamo sistemati, sono andata in camera sua e abbiamo parlato un pochino. E poi ...» si interrupppe, Ethan notò il rossore delle guance di Sandie che man mano stavano prendendo colore, accennando così un sorriso «E abbiamo fatto l'amore. Dio, se potessi tornare indietro, potrei vivere quel momento ancora ancora e ancora. Anche in questo momento sento le sue mani qui.» indicò le labbra «Qui.» indicò il collo «Qui.» indicò il petto «Qui dietro.» indicò la schiena «E tanti altri posti, ti dico solo che non ho mai provato un tale piacere assieme a lui. Quando facciamo l'amore è come se i nostri cuori si unissero divenendo un unico cuore, palpitando d'amore.
Per un periodo ero intrappolata in un amore malato e pericoloso, ma mi è servito. Mi è servito da lezione cazzo, ma ora sono felice.
Michael mi ha fatto sentire la ragazza più amata del mondo, mi ha dimostrato di quanto mi amasse, non importa se ho dovuto aspettare tanto. Ne è valsa la pena. La cosa importante è che lui è tra le mie braccia, lo posso toccare, lo posso sentire, lo posso abbracciare, lo posso baciare, dirgli quanto lo amo, stargli accanto in ogni suo momento di difficoltà, supportarlo e dirgli che ce la facciamo, e che insieme saremo una forte squadra.
Io ho bisogno di un ragazzo che mi sappia amare, ma amare come si deve. E tu lo sai che cosa ho ricevuto. Ma questa volta è diverso.
Anche Michael serve la stessa cosa, troppo dolore ha affrontato, troppe delusioni. Ed è ora che lui si lascia amare. Ne ha bisogno quanto ne ho bisogno io.
In realtà, abbiamo bisogno di essere amati dell'uno e dell'altro poiché entrambi siamo essere fragili.» Ethan a quel discorso i suoi occhi divennero rossi e lucidi, pensando a quanto sia innamorata la sua amica, e di quanto finalmente dopo tanto tempo vide la Sandie quella di una volta, quella che aveva conosciuto anni fa. Quella ragazza timida, ingenua e solare che non sapeva bene le strade di Beverly Hills, dell'Università, e aveva bisogno di una mano.
Aveva rivisto la felicità e l'emozione nei suoi occhi.
Il suo sorriso.
Caratterische che Diego Laèl le aveva rubato mesi prima con la forza e con la crudeltà.
Grazie Michael.
«Ehi Ethan-»
«Con questo discorso, ho finalmente visto una Sandie follemente innamorata e piena di felicità. Una felicità che ti era stata sottratta. E che per fortuna Michael te l'ha ridata. Non puoi capire come sono contento, te lo meriti cazzo, te lo meriti con tutto il cuore dopo tutto quello che hai subito. Mi raccomando Sandie, non lasciartelo mai sfuggire. Stagli sempre accanto, sempre. Insomma come fai con me.» lei annuì.
«Non ti ho detto che vado in tour con lui?» domandò lei sorprendendo il suo migliore amico.
«Cazzo dici?» ridacchiò «E com'è nato sto fatto?»
«Gli ho supplicato più volte di portarmi in tour con lui, ma lui ha sempre negato. Perché dice che devo vivere la mia vita, ma questo prima che ci mettessimo insieme. Poi però, penso che ci ha ripensato e proprio ieri dopo aver fatto l'amore, mi ha detto che mi porterà in tour con lui.» lui batté le mani felice.
«Fantastico! E quando partirai?»
«Se non erro a fine giugno.»
«Fai bene Sandie, farai un'esperienza meravigliosa me lo sento, oh mi raccomando, vacci piano con il sesso.» lei sospirò con occhi sognanti «Sandie, hai fatto l'amore con lui sono una volta.» aggiunse il ragazzo.
«In realtà due.» lo corresse facendo il segno con le dita.
«E quando, non mi dire stamattina?» lei rise in segno di risposta «Tu secondo me diventerai una grande sporcacciona.» lei fece le spallucce mentre ride.
«Chi lo sa, può darsi che già lo sono diventata Ethan.»
«Tu sei tanto un angioletto ma dietro a questo bel visino si nasconde una donna provocante e sexy, con delle fantasie molto mhmmm.»
«Che cretino che sei.» disse la ragazza dandogli una pacca sulla spacca, ridendo divertiti.
Sandie sulla sera tornò a Neverland, ed accorglierla con fu un Michael dal sorriso gioioso e pieno di allegria di rivedere la sua amata.
«Eccoti amore mio!» la prese in braccio per poi baciarla con amore.
«Dio, guarda Kimberly! Vieni qui!» disse la nuova cameriera nonché amica di Candice, rivolgendosi a Iris, sempre amica di Candice e anche di Kimberly, erano venute a Neverland a lavorare per dare una mano alla loro amica, che stava mettendo a posto il forno, lei venne, e sbirciò assieme a lei dalla finestra.
«Dio, ma è il capo. Non sapevo avesse una fidanzata.» disse scioccata.
«Forse è la sua fidanzata segreta, ma guardali come sono belli e come sono innamorati. Avessi io una relazione così.»
«Chi lo sa, forse lo ama perché è Michael Jackson.» disse Kimberly con tono menefreghista, e Candice origliò tutto mentre stava andando via, la situazione le diede particolarmente fastidio, così andò verso di loro con passo veloce.
«Ragazze smettetela, siete venute qui per lavorare e non spiare la vita privata del capo. Ah e comunque, loro si amano davvero. Niente è finto.» puntò il dito contro le due ragazze «E comunque, se sento di nuovo queste frasi sappiate che mi incazzerò sul serio.» disse Candice andandosene via sbattendo la porta.
[...]
Sandie compose il numero di casa sua per chiamare Nicole, aspettò due, tre, quattro squilli ma nessuno rispose.
Così decise di chiamare a casa di Harley, e dopo due squilli il telefono rispose, che fu proprio la padrona di casa.
«Pronto?»
«Harley, sono io, Sandie.» disse Sandie mettendo una mano sul petto.
«Oh ciao Sandie come stai?»
«Bene tu?»
«Bene ti ringrazio, ecco ... ti ho telefonato per sapere se Nicole fosse da te.» esordì la ragazza dalle iride verdi.
«Si si è con me. Aspetta che te la chiamo.» la ringraziò e Sandie in quel momento si sentì sollevata, e felice. Sapendo che Nicole stesse bene e che non le era successo niente.
«Sandie.» rispose Nicole con tono neutro.
«Adelfì mia! Come stai? È da tanto che non ti sento.» parlò la ragazza con tono pieno di felicità di sentire la voce della sorella minore.
«Stanca, sto studiando come una matta e come se non bastasse sto anche lavorando.» disse cacciando uno sbadiglio alla fine della frase.
Lei ridacchiò scuotendo la testa.
«Sei sempre la mia sorellina.»
«E certo, non sono mica un alieno Adelfì. A te da Michael? Tutto bene?» disse Nicole sussurrando quando gli chiede di Michael.
Tu non sai, ma voglio dirti tutto da vicino.
«Va tutto alla meraviglia, ho delle grosse novità. Ti dispiace se magari resto un giorno in più da lui?» domandò con il sorriso.
«Ma figurati, per me ti puoi anche traslocare da lui.» rise.
«Nicole.» la chiamò.
«Si?» ci fu un piccolo momento di silenzio.
«Sono felice di averti sentito, mi sei mancata.» la riccia sorrise dall'altra parte della cornetta.
«Anche tu Sandie.» si salutarono, e Sandie contenta andò da Michael, che nel frattempo era steso sul letto a pancia in giù con la schiena scoperta, e che gli faceva male.
«Tutto ok amore?» domandò lui con il sorriso.
«Si si, ora mi sento più tranquilla. Allora, vediamo cosa posso fare per questa bella schiena che ho di fronte a me.» il moro ridacchiò, la fanciulla cominciò a massaggiare la schiena, lui si rilassò, ma poco dopo Sandie toccò il punto dove c'era il dolore, era proprio il centro.
«Ahia!» gemette il cantante.
«Qui Michael?» domandò.
«Si, Dio mio che dolore.» lei ridacchiò.
«Io mi chiedo come hai avuto questo mal di schiena, hai fatto qualche movimento strano amore?» lui mugugnò mentre la ragazza faceva un bel massaggio nel punto esatto dove gli faceva male.
«Non lo so, ma è dopo che sei uscita di casa che questo dolore non mi da pace. Cristo santo.» gemette dal dolore, mentre Sandie cercò di fare un massaggio delicato e deciso allo stesso tempo.
Rifletté poi.
«Un passo di danza che hai fatto?» lui scosse la testa.
«No, non ho ballato in questi giorni.» ma una lampadina di accese nella testa di Sandie.
Si imbarazzò.
«Oppure ... quando l'abbiamo fatto ieri.» egli alzo uno sopracciglio.
«Spiegati meglio.» disse, lei si imbarazzò ancora di più.
«Forse mentre ... ecco, ehm ...» si mise una ciocca di capelli dietro all'orecchio dal nervosismo.
«Sandie, dici.» aggiunse il cantante.
«Uhm ... mentre spingevi dentro di me, ho notato che avevi la schiena un po' curva. Forse è li che-» lui ridacchiò.
«Dai, non può essere.»
«Guarda che mentre si fa l'amore bisogna stare attenti bimbo.»
«Si lo so, ed io sono sempre attento.» lei alzò le sopracciglia.
«Uhm Uhm, si ho visto, infatti sei qui steso sul letto che ti fa male la schiena. Si Michael, sei molto attento.» ironizzò la ragazza prendendo un tubetto di latta, esso conteneva una crema contro il mal di schiena, applicandolo poi sul punto dove gli faceva male.
«Questo vuol dire che non faremo l'amore e le coccole per un po' ora che il mal di schiena?» disse il moro con una tenera espressione triste spostando la testa di lato.
Lei ridacchiò.
«Ma no, si tratta solo di qualche giorno e il dolore sparirà. E poi, neanche il mal di schiena potrà impedirci di coccolare amore mio.» lui sorrise, si girò a pancia in su piano piano aprendo le braccia.
«Vieni qui.» disse il ragazzo con il sorriso completamente perso di lei.
Ma lei si gettò nelle sue braccia, baciandolo con amore e tenerezza, stando attenta a non farlo male.
«Ti amo, ti amo tanto mio dolce tulipano.» mormorò Michael tra i dolci baci.
«Ma mai quanto io.» si stese accanto a lui, e Michael la baciò teneramente e con amore sul collo, lei ridacchiò. Tenendolo a stretto con un braccio.
«Sei così bella quando ridi. Non smettere mai di sorridere ti prego amore mio.»
«Sorriderò per tutta la vita se ci sei tu al mio fianco.» si tennero per mano, sorridendo guardandosi negli occhi con quell'amore così abbagliante da far commuovere il mondo, e ogni opera che ogni artista aveva creato sull'amore.
Loro, erano l'amore che dovevano ritrarre, comporre, creare. E gli artisti non ne sapevano niente. Finché Dio non li creò.
Le sussurrò un semplice "ti amo" il che fece ricambiare la sua fidanzata, si baciarono a stampo per poi riprendersi a coccolare.
«Che fai fatto oggi amore mio?» domandò Michael con interesse.
«Oh niente, sono stata all'università, e poi in compagnia con Milly ed Ethan.» rispose mentre i suoi occhi verdi affondarono in quelli marroni e genuini di quelli di Michael.
«E sei stata bene stellina mia?» annuì.
«Bene, sono contento.» ella giocherellerò con un riccio che penzolava alla testa del cantante.
«E tu?» domandò lei.
«Sempre le stesse cose, tour e videoclip. Li dovrò anche registrare mentre faccio il tour. Tipo Who is it, ma non credo ce la farò a farlo intero.»
«Who is it è una delle mie canzoni preferite in assoluto di tutto l'album Michael.» sorrise.
«Ah si amore?» annuì.
«Perché non me la canticchi un po'? È così bella ...» sorrise contento dalla proposta.
«Come desiderate mia principessa.» prima di cantare la canzone, diede un intenso bacio a stampo a fior di labbra alla sua amata.
«And she promised me in secret
That she'd love me for all time
It's a promise so untrue
Tell me what will i do?
And it doesn't seem to matter
And it doesn't seem right
'Cause the will has brought
No fortune
Still i cry alone at night
Don't you judge of my composure
'Cause i'm lying to myself
And the reason why she left me
Did she find in someone else?
It is a friend of mine
Who is it?
Is it my brother!
Who is it?
Somebody hurt my soul, now
Who is it?
I can't take this stuff no more!» Michael cantò con una voce intensa, piena di sentimento, proprio come se stesse sentendo la canzone originale. Essa era una canzone piena di emozioni, di un amore tradito, e pieno di dolore.
Sandie adorava quella canzone non solo per la parole, ma anche per la melodia e per la voce di Michael che riusciva a trasmettere varie emozioni, come ad esempio una striscia di brividi nelle sue braccia.
«Allora? Che ne pensi?» domandò lui toccandosi la punta del naso.
«Guarda mi sono venuti i brividi.» disse mostrandogli le braccia piene di brividi.
«Wow, ti faccio questo effetto?» annuì, lui le diede una dolce carezza sul viso «Amore mio.» ella si sciolse, si baciarono di nuovo con dolcezza.
«Ti amo da morire.» disse poi la ragazza.
«Io di più.» sorrisero, riprendendosi tra le coccolone e l'amore più intenso che solo loro potevano creare.
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